Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 21/11/2010
Famiglia Cristiana.it 19/11/2010 di Stefano Pasta
Ennesimo sgombero a Segrate. Per Cristina, la bimba nomade di dieci anni
di cui una maestra ha parlato a "Vieni via con me", è lo sgombero numero
diciassette.
Un momento dello sgombero del 18 novembre, a
Segrate.
La mattina del 18 novembre, sotto una pioggia battente e implacabile, polizia e
carabinieri hanno sgomberato gli 80 rom rumeni che abitavano in via Fermi, a
Segrate, ricco comune alla periferia est di Milano. Qui, seguiti dalla Comunità
di Sant’Egidio, 14 bambini andavano regolarmente a scuola, 15 uomini lavoravano
con contratto regolare nell’edilizia e 4 adolescenti, dopo anni di dispersione
scolastica, avevano intrapreso un percorso di avviamento professionale. Marius,
a 17 anni, è passato dall’elemosina a un corso di idraulica e a un tirocinio per
riparare le tubature di molte case milanesi. Ora l’ennesimo sgombero mette a
rischio questi passi concreti verso l’integrazione.
Il 18 novembre non è solo la data dello sgombero di via Fermi: è anche il
diciassettesimo sgombero subito da Cristina, 10 anni, in un solo anno. Quando
nel settembre 2008 abitava al campo di via Rubattino, Cristina ha iniziato a
frequentare la quarta elementare. Nell’ultimo anno, a causa degli sgomberi, ha
perso molti giorni dell’anno scolastico e ha dovuto cambiare tre scuole. La sua
famiglia è molto povera; per questo, e non certo per scelta, ha una baracchina
al posto della casa. Quando uno sgombero rade al suolo anche quella, rimangono i
cavalcavia o un telo di plastica fissato su dei legni. Ha provato a vivere anche
sottoterra, sgomberata anche da lì. Cosa perde Cristina ad ogni sgombero?
Giocattoli? No, non ne possiede. Vestiti? Ben pochi. Perde invece un riparo dal
freddo e dalla pioggia, la bombola e il fornello che le consentono di mangiare
qualcosa di caldo.
Ma perde anche le sue radici: il luogo dove tornare e che riconosce come "casa",
gli amici rom, che si disperderanno, gli amici italiani, da ritrovare ogni
giorno a scuola, le maestre che l'aspettano per accompagnarla a scuola, quella
scuola che le consentirà un giorno di essere una cittadina al pari degli altri,
di essere rispettata, di comprendere e difendersi. La maestra Flaviana Robbiati
aveva letto l’elenco degli sgomberi subiti da Cristina durante la trasmissione
Vieni via con me di Fazio e Saviano. Dice: “Don Lorenzo Milani sostiene che chi
conosce mille parole è più libero di chi ne conosce cento. É forse per questo
che oggi si sgombera Cristina? Per impedirle di essere domani libera e con una
dignità riconosciuta e rivendicata? Intanto, ancora oggi, si è svegliata con i
lampeggianti blu della polizia.”
I diciassette sgomberi subiti da Cristina in un anno danno un volto al caso
zingari, all’emergenza nomadi. Il rifiuto degli zingari è diffuso negli ambienti
più diversi, criminalizza un piccolo popolo sostanzialmente indifeso. In nome
della preoccupazione per la sicurezza dei cittadini, lo zingaro diventa spesso
la personificazione del male. Ma il caso zingari ci pone di fronte a una domanda
decisiva, quella del modo in cui vogliamo vivere. Avere un nemico facilmente
identificabile può perfino essere rassicurante, ma dobbiamo sapere che spesso ha
il volto di Cristina.
Le famiglie di via Fermi sono una parte dei rom che da un anno, con costi
enormi, sono alternativamente respinte dall’area di via Rubattino (Milano) e da
Segrate. Si sceglie ripetutamente lo strumento dello sgombero, effettuato in
assenza di reali proposte alternative, sgomberando per sgomberare, per poi
lasciare rioccupare la medesima zona e ricorrere successivamente, con clamore
mediatico, a un ulteriore allontanamento. Quando illusoriamente si parla dei
luoghi sgomberati come “restituiti alla città” o “liberati”, si dimentica spesso
che i rom sono uomini, donne, anziani, bambini, soprattutto bambini.
Elenco degli sgomberi subiti da Cristina, 10 anni, Rom
- 19 novembre 2009: sgomberata del campo di via Rubattino
- 20 novembre 2009: sgomberata da un edificio abbandonato a Segrate
- 21 novembre 2009: sgomberata da un capannone fatiscente sotto la tangenziale di Rubattino
- 2 febbraio 2010: sgomberata da via Siccoli
- 4 febbraio: sgomberata da Quarto Oggiaro, torna a Segrate in un capannone
- 24 febbraio: sgomberata da via Carlo Reale
- 25 febbraio: sgomberata da via Bovisasca
- 10 marzo: sgomberata dall'area di via Durando.
- 6 aprile: sgomberata da Segrate.
- 7 settembre 2010: sgomberata dell'area ex Innocenti di via Rubattino. È la
stessa area da cui era stata sgomberata dieci mesi prima.
- 8 settembre 2010: sgomberata da via delle Regioni a Redecesio (Segrate).
- 9 settembre 2010: dorme per strada in zona Lambrate, ma al mattino è
allontanata.
- 10 settembre 2010: allontanata dal ponte della tangenziale di Rubattino.
- 21 ottobre 2010: sgomberata del campo di via Umbria a Redecesio (Segrate).
- 22 ottobre 2010: allontanata da un parcheggio nelle vicinanze dell’ospedale
Sacco.
- 23 ottobre 2010 – 27 ottobre 2010: Cristina e la sua famiglia dormono in vari
punti della città (Bovisa, Lambrate, …) e sono allontanati tutti i giorni.
- 18 novembre 2010: sgomberata da via Fermi a Segrate.
Inviato da Patrizia Ciuferri 18 Novembre, 2010
"… in classe è venuto il mediatore culturale, Graziano e ci ha spiegato le
diverse usanze tra Roma e italiani. Io sono sinto e le mie usanze sono ancora
diverse, perché sono mezze zingare. Questo argomento mi è piaciuto perché per
una volta hanno parlato di una cosa che mi riguarda e per questo mi sono sentito
importante…" Daniele (ragazzo sinto)
E' con queste parole, testimonianza di un ragazzo di etnia sinti, che si apre il
sito dell'associazione di promozione sociale, Romà Onlus, nata nel 2008 (www.romaonlus.it).
La mission di Romà Onlus che riunisce soci rom (in maggioranza) e
non rom, è
quella di promuovere gli aspetti positivi della cultura rom e la capacità dei
Rom di interagire con la collettività attraverso la riscoperta e la
valorizzazione della storia e delle loro tradizioni., nonché la loro
partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale.
Attraverso la conservazione della memoria e della storia dei rom, lo scopo
dell'associazione è sostenere il processo di integrazione dei Rom per mezzo di
progetti e attività volte a promuovere l' all'accrescimento spirituale,
politico, sociale della comunità Rom e Sinti nei vari ambiti dell'istruzione,
della consapevolezza culturale, della mediazione sociale e culturale, del
sostegno all'impiego.
Impegnata nel sostegno all'istruzione e nel tutoraggio finalizzato all'accesso
all'istruzione superiore e alla creazione di luoghi di aggregazione per
adolescenti di origine rom, Romà Onlus è anche volta alla promozione e allo
sviluppo di attività no-profit come fattore di coesione sociale, impegno civico,
emancipazione delle donne rom, diffusione dei valori di pace e cittadinanza
attiva, contrasto alla discriminazione e all'esclusione sociale.
Lo staff di Romà Onlus si avvale di un nutrito gruppo di professionisti tra cui
mediatori linguistici e interculturali, registi e progettisti specializzati nel
reinserimento sociale di giovani in difficoltà e nella realizzazione di
corsi di
formazione.
Tra i molteplici servizi messi a disposizione dell'associazione, laboratori che
spaziano dall'intercultura alla gastronomia, passando per l'arte, il cinema
digitale e la lavorazione del rame. Attraverso le molteplici professionalità
presenti nello staff di cui si avvale l'associazione, Romà Onlus ha elaborato
una serie di attività volte a incentivare l'integrazione e il dialogo reciproco
tra bambini e ragazzi rom e non, attività estive per bambini e ragazzi,
interventi di mediazione culturale nelle scuole, formazione per insegnanti,
tutoraggio e accompagnamento all'istruzione superiore.
Allo scopo di favorire la partecipazione e la cittadinanza attiva dei rom, è
nata Rete Rom, che promuove a livello locale il coordinamento Rom a Roma,
essendo anche fondatrice della Federazione Romanì e, a livello internazionale,
membri di Ternype, fondata nel gennaio 2010 da diverse organizzazioni Rom
giovanili provenienti da Albania, Bulgaria, Germania, Ungheria, Italia,
Slovacchia, Spagna e Polonia.
Nell'ambito di un progetto per un Istituto di cultura Rom, un angolo dedicato
all'approfondimento della cultura rom, chiamato Romanipé, una sezione web
dedicato alle pillole di approfondimento sulla cultura, la storia e la lingua
del popolo rom.
Romà Onlus, in collaborazione con Stalker – Osservatorio Nomade ha inoltre
ideato e realizzato Romano Hapé, il catering di cucina romanes che nasce con
l'idea di raccontare la diversità culturale attraverso il cibo e la gastronomia
e di creare un momento di condivisione in cui le donne rom e le giovani
partecipanti possano scambiarsi pratiche e saperi.
Visto l'enorme successo, tale progetto si è proposto e si propone come catering
per occasioni pubbliche e private. Ha visto coinvolti gli studenti dello IED –
Istituto Europeo di Design, che hanno messo a disposizione le loro conoscenze
per pensare, insieme alle giovani donne rom, un piano di presentazione e
comunicazione attraverso blog, volantini e al packaging dei piatti preparati.
Da allora il Romano Hapè ha preso parte a numerose iniziative pubbliche quali il
Primo Congresso Nazionale della Federazione Rom e Sinti, l'edizione 2009 del
Festival Internazionale di Fotografia di Roma.
Contatti:
Romà Onlus
Via Altavilla Irpina, 34/36
00177 Roma
Tel 0664829795
Fax 0664829795
info@romaonlus.it
Fotografie del 21/11/2010
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