Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Slovak_Roma, un caso che aveva avuto eco anche in Italia
Košice, Slovakia, 5.11.2010 12:56, (ROMEA) - Oggi i 10 poliziotti slovacchi
accusati di molestie contro bambini rom, la primavera scorsa in un commissariato
di Košice, si sono tutti dichiarati innocenti alprimo giorno del loro processo.
Si sono anche rifiutati di testimoniare. I nove uomini ed una donna rischiano
tra i 4 e i 10 anni di prigione. L'incidente era emerso quando alcuni video
registrati da telefonini erano trapelati alla stampa.
I poliziotti avevano arrestato sei ragazzi del complesso edile Luník IX a
Košice con l'accusa di aver attaccato delle donne anziane. Secondo l'accusa,
avevano poi obbligati i ragazzi, di età tra i 10 e i 16 anni, a picchiarsi
l'un l'altro. La polizia è anche accusata di averli terrorizzati con cani, e tre
dei ragazzi sarebbero stati morsi. Sarebbero poi stati portati nel seminterrato
del commissariato, dove sarebbero stati obbligati a spogliarsi e continuare a
picchiarsi tra loro. Un agente avrebbe premuto la canna della sua arma contro la
testa di uno dei ragazzi, e gli avrebbe chiesto se doveva sparare. I poliziotti
avrebbero anche obbligato i ragazzi a leccare i loro stivali e a picchiarsi con
una pala.
Il procuratore generale ha classificato il comportamento dei poliziotti
particolarmente grave e razzialmente motivato. Gli ispettori della polizia che
hanno indagato sul caso non lo ritengono a sfondo razziale. Non è stato
possibile raggiungere un accordo immediato sulla colpevolezza dei poliziotti o
negoziare una condanna, dato che i poliziotti non hanno confessato di aver
commesso il reato.
In passato la polizia slovacca ha affrontato critiche per l'uso
sproporzionato della forza contro i Rom. L'anno scorso, la corte suprema ha
mandato in prigione i poliziotti che avevano causato la morte per tortura del
Rom Karol Sendrei nel 2001. Questo luglio la polizia ha rigettato l'accusa di
essere responsabile della morte di un Rom di 64 anni, all'inizio di maggio.
Secondo la sua famiglia e diversi media, la polizia aveva contribuito alla sua
morte usando una quantità sproporzionata di gas lacrimogeni, quando sono
intervenuti sulla scena di un litigio.
Czech Press Agency, translated by Gwendolyn Albert
quiBrescia.it venerdì 05 novembre 2010
(red.) Potrebbe finalmente trovare una soluzione la questione che ha visto
contrapposti comune di Brescia e comunità sinti sulla questione del campo di via
Orzinuovi (leggi
qui,
qui e
qui).
La parola fine potrebbe essere definitivamente messa con il cosiddetto
"Patto di cittadinanza", un documento, approvato da entrambe le parti, che
consente la permanenza temporanea delle famiglie di sinti nel campo alla
periferia della città e obbliga l'Amministrazione a bonificare l'area entro
febbraio 2011.
Secondo quanto previsto nell'accordo, che è al centro di un incontro
promosso da Arciragazzi, Cgil e Fondazione Piccini in programma sabato alle 21
nella Casa del Popolo di via Risorgimento 18, la Loggia "procederà alla chiusura
del campo allo scadere dell'anno di validità del Patto, prorogando eventualmente
i tempi dello sgombero per massimo tre mesi, in funzione del rispetto o meno
delle regole stabilite e dell'impegno assunto nella ricerca di proposte
alternative di collocazione".
Il Patto ha ottenuto il sì anche di Damiano Galletti, segretario della
Cgil di Brescia (leggi
qui) che si era battuta per una bonifica del campo, e da Donatella Albini,
consigliere comunale.
Le venti famiglie attualmente nel campo di via Orzinuovi vi potranno rimanere
fino al completamento dei lavori, al termine dei quali cinque di esse saranno
trasferite in un altro contesto con il supporto del comune.
I sinti, per rimanere nel campo, saranno tenuti a rispettare il
pagamento di alcune quote (leggi
qui).
L'accordo prevede anche che in ogni piazzola possano sostare due caravan,
mentre nell'area attrezzata per famiglie non potranno fermarsi altri mezzi.
Una volta avvenuta la bonifica dell'area, ogni nucleo familiare dovrà
versare al comune 150 euro al mese per i consumi elettrici. 50 euro in più nel
caso in cui nella piazzola fosse presente più di una famiglia.
La spesa per l'acqua, invece, sarà suddivisa in base al numero degli
occupanti, calcolato al 50% per i bambini al di sotto dei 12 anni e secondo i
consumi effettivi.
Inoltre, i sinti dovranno pagare 47 euro mensili per lo spazio occupato. La
manomissione e/o il danneggiamento delle strutture presenti nell'area
comporteranno invece l'allontanamento delle famiglie responsabili.
Nessuna fotografia trovata.