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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 05/08/2012 @ 09:17:03, in Italia, visitato 1236 volte)

Torino, 31 lug. (Repubblica - Adnkronos) - Costituire un 'Tavolo di lavoro' per individuare linee strategiche condivise da istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni del Terzo settore, allo scopo, seppure in un quadro di risorse finanziarie insufficienti, di favorire la conoscenza e la convivenza con le comunita' Rom, Sinti e Camminanti. Una proposta avanzata dall'assessore alle Politiche sociali, Elide Tisi, e che oggi ha ottenuto il si' della Giunta comunale con l'approvazione della relativa delibera. ''Il tavolo - spiega l'assessore Tisi - si propone come luogo per elaborare gli interventi di sensibilizzazione sul territorio e per accrescere la conoscenza del fenomeno delle comunita' Rom, Sinti e Camminanti, creando momenti pubblici per aumentare il coinvolgimento dei beneficiari, della rete di volontariato e dei diversi comparti della pubblica amministrazione, fornendo possibilita' di incontro e verifica di buone prassi. L'iniziativa - conclude - punta inoltre ad accrescere il livello di collaborazione tra i vari enti, rendendo ognuno protagonista di un progetto piu' ampio e condiviso, che sviluppi sinergie tra i soggetti coinvolti e i cittadini''. Faranno parte del tavolo, insieme ai diversi settori Comune di Torino che si occupano dei nomadi, la cooperativa Valdocco, le associazioni Zingari Oggi e Idea Rom, la Croce Rossa Italiana, l'associazione Terra del Fuoco, le cooperative Stranidea e Liberitutti, l'Opera Nomadi, l'Ufficio Pastorale Migranti dell'Arcidiocesi di Torino, l'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, la Comunita' Sant'Egidio, il Gruppo Abele, le associazioni Animazione Interculturale, Il Nostro Pianeta, I Rom per il futuro, Archimente, Romano' Ilo e l'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione.

(31 luglio 2012 ore 19.04)

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Di Fabrizio (del 04/08/2012 @ 09:12:28, in musica e parole, visitato 1306 volte)

Segnalazione di Ohran Tahir

Nuove Tribù Zulu & Gypsies from Rajasthan [NOW] in "Damu Damu Dindindara"

"Banjara!"il nuovo cd delle NTZ con i nomadi del Rajasthan!

"Questo è il primo vero incontro artistico tra rock italiano e folk rajasthani: un messaggio di pace e unione oltre le diversità. L’obiettivo di NOW è promuovere i diritti civili delle comunità nomadi e valorizzarne il patrimonio musicale integrandolo con il linguaggio moderno del rock. Il ponte fra oriente e occidente..." continua su Nuove Tribu Zulu

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31 Luglio 2012 - all'attenzione di:

Il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (European Roma Rights Centre, ERRC)1, l'Associazione 21 luglio2, la Consulta Rom e Sinti della Città di Milano3, il Gruppo di Sostegno Forlanini4, il NAGA5 e UPRE ROMA6 scrivono alle autorità italiane al fine di sottolineare la forte discrepanza esistente tra gli impegni recentemente assunti dal governo in seguito all'adozione della Strategia di Inclusione di Rom, Sinti e Caminanti (RSC) e quanto invece avviene a livello locale, con particolare riferimento alle città di Milano e Roma.

In data 24 Febbraio 2012 il governo italiano ha approvato la Strategia Nazionale di Inclusione di RSC7 elaborata dall'UNAR con la partecipazione delle federazioni italiane di RSC, di alcune organizzazioni internazionali di diritti umani nonché delle associazioni che a vario titolo si occupano di RSC in Italia. La Strategia italiana adempiendo alla comunicazione europea n. 173 del 5 Aprile 2011 dal titolo "Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020"8 segue i quattro assi da essa indicati, ovvero istruzione, lavoro, casa e salute. Il merito coralmente riconosciuto alla Strategia è stato quello di aver sottolineato ed enfatizzato più volte la necessità di superare "definitivamente la fase emergenziale che, negli anni passati, ha caratterizzato l'azione soprattutto nelle gradi aree urbane. D'altra parte, - continua il testo - gli assi di intervento, investono ruoli, funzioni e competenze di Amministrazioni diverse, che devono concorrere in maniera coordinata all'obiettivo che il governo si è prefissato nella cornice comunitaria"9.

Il 15 Giugno 2012 il Ministro dell'Integrazione e della Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi ha inviato ai prefetti della Repubblica Italiana ed altre autorità locali la missiva n. 3014 con la quale comunicava ai destinatari i contenuti della Strategia e l'articolazione della stessa, ovvero la predisposizione di tavoli tematici nazionali con competenze nei diversi settori d'intervento e la costituzione di tavoli regionali/locali a livello locale. Questi ultimi, si sottolinea nella comunicazione del Ministro, si caratterizzano per "la partecipazione di rappresentanti delle Amministrazioni periferiche statali, delle regioni, delle province e dei comuni, nonché il coinvolgimento delle associazioni e degli enti della società civile impegnate nella tutela delle comunità RSC e di rappresentanti delle medesime comunità. I tavoli regionali avranno il compito di sensibilizzare e monitorare l'attuazione della strategia a livello locale e costituiranno il luogo di elaborazione dei Piani locali che verranno prioritariamente sperimentati nelle regioni in passato ricomprese nella gestione emergenziale (Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte e Veneto)"10.

A tutt'oggi rimane uno stridente contrasto tra gli scopi enunciati dalla Strategia e le azioni intraprese dalle autorità a livello locale e che coinvolgono RSC nelle città di Roma e Milano.

Nella città di Roma non risulta al momento l'elaborazione di alcuna Strategia locale per RSC e l'unico piano che va avanti è il cosiddetto "Piano Nomadi" adottato dall'allora Commissario Straordinario per l'Emergenza Nomadi11 della regione Lazio il 31 Luglio 2009. Emergenza che è poi stata dichiarata illegittima dalla sentenza n. 6050 del Consiglio di Stato12. Come conseguenza del Piano Nomadi il 18 Giugno 2012 è stato ufficialmente aperto il campo formale segregante de La Barbuta. Tra il 5 e il 13 Luglio 2012 il campo tollerato di via del Baiardo è stato invece chiuso e i suoi abitanti censiti. In questo campo rom di origine serba e macedone hanno vissuto per circa 20 anni. Da diversi anni il comune di Roma non ha più eseguito lavori di ristrutturazione e mantenimento nel campo, il quale versava in effettive condizioni di degrado. Operatori dell'ERRC e dell'Associazione 21 luglio erano presenti al campo durante i giorni dello sgombero. E' significativo notare che solo alcune decine dei rom di via de Baiardo (circa 30 persone in tutto) hanno accettato di andare nel nuovo campo de La Barbuta in quanto non ritenuto un luogo adeguato. Soltanto le famiglie con bambini hanno ricevuto l'offerta del centro di accoglienza per un massimo di 90 giorni dopo di che secondo il sindaco Gianni Alemanno "dovranno tornare nel loro Paese"13.

Il 6 Luglio 2012 la città di Milano ha presentato "Il Progetto Rom, Sinti e Caminanti 2012 - 2015. Proposta del Comune di Milano". Gli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Majorino hanno illustrato "le linee guida dell'intervento dell'Amministrazione comunale sul tema delle popolazioni RSC presenti a Milano e la base per l'elaborazione del Progetto definitivo che necessita di una fase di confronto con le diverse istituzioni interessate e con le diverse forme di rappresentanza associative e delle popolazioni RSC attualmente presenti e organizzate […]. Il Progetto RSC di Milano - continua il documento - intende inserirsi nel quadro tracciato a livello nazionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il documento Strategia Nazionale d'Inclusione dei RSC"14. Gli assessori hanno affermato che gli sgomberi dei campi informali andranno avanti e di non voler sospendere quelli già programmati. D'altronde il giorno prima della presentazione della bozza di piano, ovvero il 5 Luglio, il comune di Milano ha sgomberato due insediamenti abusivi per un totale di circa 300 rom rumeni nonostante ci fossero soltanto 85 posti disponibili nei centri di accoglienza comunale. Il Piano inoltre contiene delle misure, sgomberi forzati e, se disponibili, centri di accoglienza soltanto per brevi periodi, volte ai rom dei campi informali la cui applicazione finora praticata non ha portato a reali percorsi di inclusione. Per quanto riguarda invece i campi formali vi sono alcuni elementi di continuità con l'Emergenza Nomadi dichiarata illegale dal Consiglio di Stato nel Novembre 2011. I rappresentanti delle popolazioni RSC e le associazioni non sono stati coinvolti nell'elaborazione delle linee guida ed è stato soltanto chiesto loro di esprimersi su di esse.

Infine le organizzazioni scriventi sono preoccupate per la notizia del notevole ridimensionamento del personale dell'UNAR, il quale oltre a svolgere l'importante funzione di garante della parità di trattamento in Italia è anche Punto di Contatto Nazionale della Strategia di Inclusione di RSC. La riduzione del suo staff pregiudicherebbe la già debole applicazione della Strategia.

Le organizzazioni scriventi chiedono che il governo italiano verifichi e promuova azioni adeguate affinché la Strategia nazionale venga rispettata e applicata in tutto il territorio italiano.

Vi ringraziamo per l'attenzione alla presente lettera e ci rendiamo disponibili per eventuali incontri volti a discutere l'effettiva implementazione della Strategia a tutti i livelli.

Distinti saluti

  • Dezideriu Gergely, Direttore Esecutivo ERRC
  • Carlo Stasolla, Presidente Associazione 21 luglio
  • Pietro Massarotto, Presidente Associazione Naga
  • Stefano Nutini, Gruppo di Sostegno Forlanini
  • Djiana Pavlovic, Consulta Rom e Sinti di Milano
  • Paolo Cagna Ninchi, UPRE ROMA

Note:

  • Dott. Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri
  • Dott.ssa Annamaria Cancellieri, Ministro dell'Interno
  • Dott.ssa Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
  • Dott. Andrea Riccardi, Ministro dell'Integrazione e della Cooperazione Internazionale
  • Ufficio di Presidenza dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
  • Dott. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
  • Dott. Gianni Alemanno, Sindaco di Roma
  1. L'ERRC è un'organizzazione legale internazionale di pubblico interesse che combatte il razzismo contro i Rom e l'abuso dei diritti umani. Le attività dell'ERRC includono contenziosi strategici nell'ambito del diritto, assistenza legale internazionale, sviluppo delle ricerche e delle politiche relative, nonché la formazione di attivisti Rom. Maggiori informazioni sono disponibili al sito www.errc.org
  2. L'Associazione 21 luglio è un'organizzazione che promuove e difende i diritti dell'infanzia e rivolge una particolare attenzione ai bambini rom che vivono in Italia. La mission dell'organizzazione è salvaguardare i bambini rom, combattere ogni forma di discriminazione, promuovere campagne e appelli al fine di porre fine alla violazione dei diritti dei bambini rom. Maggiori informazioni sono disponibili al sito http://www.21luglio.com
  3. La Consulta Rom e Sinti di Milano è stata costituita con atto presentato al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia il 17 giugno 2011 in rappresentanza delle comunità rom e sinte regolari e irregolari presenti sul territorio comunale
  4. Il Gruppo Sostegno Forlanini è formato da volontari, da quattro anni opera nell'aiuto materiale, nell'accompagnamento sociale e nella mobilitazione per e con gli abitanti di alcuni campi informali della zona est di Milano
  5. Il Naga è un'associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere e di tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri, rom e sinti senza discriminazione alcuna. Gli oltre 300 volontari del Naga garantiscono assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura oltre a portare avanti attività di formazione, documentazione e lobbying sulle Istituzioni. Maggiori informazioni al sito www.naga.it
  6. L'associazione UPRE ROMA è una delle 16 associazioni a prevalente composizione rom, sinta e caminanti che ha formalmente aderito alla procedura di evidenza pubblica definita dal PCN per la partecipazione alle diverse fasi attuative della Strategia
  7. La Strategia di Inclusione di RSC è disponibile sul sito http://www.unar.it/
  8. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 5 aprile 2011 «Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020», disponibile al sito http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52011DC0173:IT:NOT
  9. UNAR, Strategia Nazionale d'Inclusione dei Rom dei Sinti dei Caminanti, Roma, Febbraio 2012, 5
  10. Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, Strategia nazionale di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti - Iniziative, 15 Giugno 2012
  11. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 Maggio 2008, disponibile al sito http://www1.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/servizi/legislazione/immigrazione/0979_2008_05_27_decreto_21_maggio_2008.html
  12. Consiglio di Stato, sez.IV, 16 novembre 2011, n.6050, disponibile al sito http://www.leggioggi.it/allegati/consiglio-di-stato-sez-iv-16-novembre-2011-n-6050/
  13. European Roma Rights Centre, Ricerca sul campo, 4-5 Luglio 2012
  14. Progetto Rom, Sinti e Caminanti 2012-2015. Proposta del Comune di Milano del 6 Luglio 2012, 1
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Di Fabrizio (del 03/08/2012 @ 09:14:47, in Europa, visitato 1633 volte)

Due notizie da Dale Farm (vedi l'ultima segnalazione)

Macchinari pesanti intenti a smantellare una barricata durante lo sgombero di ottobre 2011. Photograph: Oli Scarff/Getty Images The Guardian Wednesday 25 July 2012 00.26 BST

Secondo il consiglio di Basildon, alcuni sgomberati durante lo sgombero dell'anno scorso dal sito illegale nell'Essex si sono spostati nelle vicinanze

Il consiglio di Basildon si sta preparando a richiamare gli ufficiali giudiziari, dopo che i Traveller sgomberati da Dale Farm, il più grande sito illegale in Europa, si sono spostati in un insediamento vicino.

Ai Traveller, alcuni dei quali provenienti da Dale Farm, sono state notificate le ingiunzioni di sgombero.

A seguito dello sgombero di massa dell'anno scorso, molti Traveller si sono spostati nel sito legale in Oak Lane, insediandosi sulla strada accanto al sito.

La risoluzione dell'anno scorso era seguita ad una disputa decennale sui terreni non autorizzati sul sito di sei acri e sui milioni di sterline costati al consiglio di Basildon per le operazioni ed i costi legali.

Il consiglio ha detto di aver consegnato gli avvisi a 19 roulotte parcheggiate illegalmente sul percorso che porta all'ex sito di Dale Farm ed aggiunto che il numero degli occupanti di Oak Lane ha superato il limite legale.

Il Traveller Solidarity Network (TSN) ha detto che le famiglie non sono in grado di muoversi da Dale Farm "a causa della mancanza di posti nell'area" sin dallo sgombero forzato dell'anno scorso. "Hanno vissuto in spazi angusti, senza acqua corrente, elettricità regolare e con problemi di depurazione."

Mary Sheridan, una madre che vive a Oak Lane, ha detto: "Il consiglio e il governo ancora non ci ascoltano; non abbiamo altro posto dove andare. Perché dovremmo vivere senza acqua corrente e fognature, se avessimo un posto dove andare? Vogliamo un posto sicuro per vivere, dove i nostri bambini possano andare a scuola. Chiediamo troppo?"

Ai Traveller è stato dato tempo sino al 29 agosto per presentare appello contro l'avviso di sgombero.

Tony Ball, leader del consiglio, ha detto: "La gente sa che il consiglio di Basildon è impegnato nel rispettare la legge, e che passerà i diversi gradi per garantirne l'esecuzione."

"A febbraio, abbiamo inviato gli avvisi di contravvenzione al piano urbanistico, dando 21 giorni per rispondere ed abbandonare l'area. Ovviamente questo non è successo ed il consiglio ha valutato attentamente opzioni ed azioni disponibili. Abbiamo dovuto essere certi di star prendendo le giuste opzioni per quanto riguarda questa particolare violazione."

"Trovo tuttavia immensamente frustando che dopo aver eliminato il sito [illegale] l'anno scorso, quella che sembra una piccola minoranza dei residenti originali persista con questi comportamenti pericolosi e distruttivi. E' anche evidente che molti di quanti sono lì [in violazione alla legge] sono nuovi dell'area e non hanno niente a che fare con l'insediamento [illegale] originale."

Dice Jo McGuire, attivista di Dale Farm e membro del TSN: "Il messaggio, ora come allora, è sempre lo stesso, queste famiglie non hanno altro posto dove andare, perché il consiglio non ha voluto autorizzare nuove piazzole."

"Il consiglio intende sgomberare prima che vengano considerate le richieste di pianificazione. Queste famiglie stanno tentando di tutto per tenere i loro figli nella scuola locale, ma pare che il consiglio voglia solo eliminarli dalla zona."


Posted by TravellerSolidarityNetwork on July 31, 2012

E' previsto che a breve l'Agenzia per l'Ambiente prelevi campioni di suolo da Dale Farm, dove lo scorso ottobre 80 famiglie furono sgomberate da centinaia di poliziotti ed ufficiali giudiziari sulla base delle norme di pianificazione. Se, come si aspettano residenti ed attivisti, venisse trovata contaminazione da amianto ed idrocarburi, la cifra di 8 milioni di £.già spesa per lo sgombero è destinata a crescere [1]. La notizia arriva mentre settimana scorsa il consiglio di Basildon ha iniziato ulteriori azioni legali contro le famiglie sgomberate, che affermano di "non avere altro posto dove andare". A quanti vivono sulla strada privata che porta alle loro vecchie case di Crays Hill,  Essex, sono stati consegnati avvisi di sgombero con termine alla fine di agosto [2].

Il consiglio si era precedentemente impegnato con l'Alta Corte alla rimozione di tutto il materiale inquinato dal sito, ricevendo così foni dal Dipartimento delle Comunità e del Governo Locale come liquidazione dello sgombero multimilionario dell'ottobre scorso. Da allora gli incaricati del consiglio hanno rivoltato ed ammucchiato* la terra, esponendo migliaia di tonnellate di sottosuolo - una misura temporanea, dicono, per impedire alle famiglie di tornare alle loro proprietà.

Gli ispettori dell'Agenzia per l'Ambiente dovranno ora determinare se così facendo il consiglio abbia creato un grave rischio per la salute, [...] non solo per le famiglie accampate sulla strada, ma per le case adiacenti, incluse le oltre cinquanta proprietà autorizzate di Dale Farm.

Parte dell'area di Dale Farm in passato era stata usata dal consiglio di Basildon per lo stoccaggio di veicoli abbandonati e come discarica, Sono state demolite oltre 6.000 auto nel sito, prima che un decennio fa venisse venduto alle famiglie [3].

Gli attivisti locali hanno denunciato [il consiglio] all'Agenzia per l'Ambiente, perché alterando l'equilibrio ha causato un inquinamento massiccio. Grattan Puxon, da lungo tempo sostenitore di Dale Farm ed amico delle famiglie sgomberate, dice "il consiglio non ha gambe per sostenersi. Hanno sgomberato le famiglie dalle loro case sul principio che il terreno fosse fascia verde di rispetto, ed ora stanno spendendo milioni per inquinare il terreno dopo lo sgombero. Nel frattempo le famiglie che vivono qui sono ancora senza casa e non hanno dove andare. Eppure l'intento del consiglio è di allontanarli da Basildon."

* Cioè trasformare terreno pianeggiante in dossi e trincee. Gli sviluppatori lo fanno regolarmente per rendere inabitabile il terreno./> [1] The Indipendent
[2] Vedi sopra
[3]
The Telegraph

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Di Fabrizio (del 02/08/2012 @ 09:16:41, in Kumpanija, visitato 1715 volte)

(immagine da ilpoetamaledetto.myblog) La rassegna (totalmente autoprodotta ed autofinanziata) HAI MAI PROVATO IN VIA IDRO? affronta il deserto agostano. Refrigerio, atmosfere incantate e buona compagnia per gli esuli in città

Giovedì 9 agosto  ore 20.00 Cena - a seguire, lontani  dalle luci della città, si guarda in cielo se ci sono ancora le stelle cadenti. Ci terranno compagnia i violini e la fisa dei FRATELLI GITANI, con un repertorio che spazia da Bach a Brahms, da Astor Piazzola alle fantasie della musica rom.
Comunità Rom Harvati - via Idro 62, Milano

E se bazzicate poco gli autori elencati sopra, seguite le GOOD VIBRATIONS:

    Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo e se... guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa. Bob Marley

Concerto ad offerta libera. Si cena all'aperto al Marina Social Rom (in caso di maltempo, in luogo coperto), primi e secondi, contorno, piatti freddi estivi e piatti vegetariani - una bevanda a scelta. Cena SOLO SU PRENOTAZIONE, costo tra i 10 ed i 15 euro (confermare le presenze entro martedì 7 agosto QUI o al 347-717.96.02). Grazie e buona serata a tutti!

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Di Fabrizio (del 01/08/2012 @ 09:09:24, in Europa, visitato 1403 volte)

Da Roma_Daily_News

July 25, 2012 by Andy Haupert - Roma Initiatives

Ludovic Rafi in Romania

"Sapevo che era una necessità a cui potevamo rispondere con pochi o nessun finanziamento," dice Ludovic Rafi, 29 anni e rom laureato dalla Romania. "Inoltre, ho pensato che i partecipanti avrebbero visto quanto fosse semplice pulire l'area e seguire il nostro esempio." Laureato in economia e poi stagista presso la direzione generale per l'Allargamento della Commissione Europea, Rafi ha intrapreso un progetto comunitario volto a ripulire il suo quartiere nel villaggio di Mintia.

Mintia ospita circa 100 famiglie rom, che vivono in una comunità compatta alla periferia. Le famiglie occupano sei ex capannoni degli anni '70 e tre blocchi di appartamenti più recenti. Gli edifici circondano un campo che serve come parco giochi per i bambini, ma che col tempo è stato invaso dai rifiuti.

Imperturbabili. Rafi e quattro altri giovani soci hanno pianificato una giornata dell'ambiente, che avrebbe coinvolto tra i 50 e i 60 membri della comunità. Il progetto è stato avviato, condotto ed in parte finanziato dalla stessa comunità rom. Rafi ed il suo gruppo hanno promosso l'evento ai vicini, incollati i manifesti e ricevuto offerte da parte del governo locale per i sacchi dell'immondizia, procurandosi guanti ed altro materiale.

I partecipanti arrivati sul posto una mattina agli inizi di marzo 2012, avevano un'età tra i 10 e i 35 anni, con l'eccezione di un cinquantenne. "E' stato interessante ascoltare le reazioni dei residenti che osservavano," riflette Rafi. "Alcuni erano d'accordo, altri dicevano che le autorità, non o giovani, dovevano essere le responsabili di quel lavoro. Ma alla fine della giornata, si erano uniti anche alcuni tra gli scettici. Penso che ogni azione di questo tipo aiuterà a rendere più popolari il lavoro volontario ed il servizio comunitario.

Per incoraggiare questo spirito volontaristico, Open Society Roma Initiatives include aspetti del servizio comunitario nel programma di tirocinio per i giovani rom che operano con la Commissione Europea. Ai partecipanti viene chiesto di proporre un piccolo progetto di servizio comunitario, che riguardi una questione importante per loro e la loro comunità rom locale. I partecipanti i cui progetti passano il vaglio, vengono forniti di menzione e sostegno allo sviluppo del progetto, da realizzare dopo la partecipazione allo stage o ad altri programmi.

Sul merito di questi progetti, è meglio lasciare l'ultima parola a Rafi. "Stiamo ricevendo una grossa opportunità, quindi dobbiamo applicarci e fare qualcosa per la gente della nostra comunità, per chi non ha le medesime opportunità. E col volontariato possiamo ispirare gli altri ad assumersi la responsabilità delle loro situazioni."

Senada Lamovska in Macedonia

"Essendo stata lontana dalla mia città e non avevo più contatti con i Rom del posto da 10 anni, fui molto felice di avere la possibilità dei ricollegarmi facendo qualcosa per la comunità," dice Senada Lamovska. "Dopo un'assenza tanto lunga, era difficile capire quale sarebbe stata la cosa più utile da fare per i Rom della mia città, quindi feci ciò che sapevo meglio. So insegnare francese e romanì, così decisi di insegnare la lingua romanì, perché nella mia città è una lingua dimenticata. Il turco è la madrelingua. Ho voluto presentare la storia romanì e le basi della lingua ai giovani rom e agli studenti delle superiori.

Nel contempo ero felice di poter conoscere i più giovani della comunità, parlare con loro e vedere la loro comprensione della romanipé, vedere quale visione hanno del futuro - se vogliono continuare con l'istruzione e come posso aiutarli con consigli o informazioni. In altre parole, volevo condividere le mie esperienze e conoscenze.

Tra febbraio e marzo 2012, Lamovska, in collaborazione con l'organizzazione locale Avena Kocani, ha dato sei lezioni introduttive di un'ora l'una in storia e lingua romanì, agli studenti della scuola secondaria Koso Vikentiev di Kocani. Con la sessione di storia gli studenti hanno avuto l'opportunità di cimentarsi con temi fondamentali come "Da dove veniamo?" e "Chi sono oggi i Rom?" I corsi di lingua hanno presentato l'alfabeto romanì, grammatica di base e il vocabolario di tutti i giorni.

Lamovska è rimasta sorpresa del livello di entusiasmo da parte degli studenti e della loro apertura verso l'apprendimento della storia e della lingua romanì. Per molti di loro era il primo incontro con questi soggetti, in particolare nell'ambito del normale insegnamento. "Sono stata contenta di scoprire che i bambini rom nella mia città fossero interessati alla lingua," dice, "avendo il turco come lingua madre, direbbero in molti, dovrebbero considerarsi Turchi. Credo che imparare la storia, la lingua e la cultura rom sia molto importante per la loro identità rom."

Riflettendo sui requisiti dei servizi di comunità, dice Lamovska: "Penso che continuare con questa pratica sia una buona idea. Molti studenti finiscono l'istruzione e si dimenticano della loro comunità. E' una buona idea ricordare loro di fare ritorno a dove sono partiti e condividere le conoscenze acquisite... Ho svolto molti progetti volontari nei posti dove ho vissuto e lavorato, e penso che questo requisito mandi un messaggio positivo ai giovani: a volte dobbiamo aiutare senza aspettarci di essere pagati."

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Di Fabrizio (del 31/07/2012 @ 09:23:58, in Italia, visitato 1520 volte)

PisaNotizie

Da quasi due settimane sono senza acqua nelle abitazioni le circa quaranta famiglie che vivono nell'ex campeggio della polizia. Solo due fonti attive, con una pressione molto flebile. Le famiglie: "Ci hanno detto che tra poco verranno a sgomberarci". Africa Insieme: "Dove sono i 400mila euro stanziati dalla Regione per questo campo?". L'assessore Ciccone risponde e annuncia querele: "I soldi sono stati destinati a interventi concordati con la Regione"

Quello della Bigattiera è il campo dei bambini. Ne spuntano a gruppi di cinque o sei da dietro i pini, dall'ombra delle costruzioni che sorgono su quello che un tempo era conosciuto come il campeggio della polizia. Il mare è lì a due passi, ma alle dodici non tira un filo d'aria. L'ombra è l'unico rifugio dall'afa, e per per fortuna gli alberi ne offrono in buona quantità.

I bambini della Bigattiera rappresentano la maggioranza dei residenti, quasi una "piccola repubblica" tra il vai e vieni delle loro madri. Sono quasi 90 su una popolazione generale di 120. E considerato che in quel campo vivono circa quaranta famiglie, si ha una media di poco più di due bambini per famiglia. Quasi un'isola d'infanzia, se si considera che la maggior parte di questi sono ultraminorenni.

Chiedono una foto, mostrano l'ultimo arrivato - uno smarrito cucciolo di gatto - circondano con mille richieste i volontari di Africa Insieme che nella mattinata di sabato hanno assistito le famiglie a indire una conferenza stampa, durante la quale hanno raccontato la loro condizione, dopo che da quasi due settimane vivono senza corrente elettrica, in seguito alla scelta da parte dell'Amministrazione di disabilitare la centralina che alimentava il n° 13 della Bigattiera.

Il panorama è presto detto: decine di famiglie private dell’accesso ai servizi minimi. Un paio di piccole fontane, alimentate da un’autoclave che in assenza di elettricità non funziona. Uomini, donne e bambini costretti a fare la fila per lavarsi, utilizzando il filo d’acqua che esce dalla fonte. O ad andare al mare e usare le docce pubbliche.

La luce, come già accennato, non è stata staccata dall’Enel a seguito del mancato pagamento delle bollette, o comunque di qualche inadempienza da parte delle famiglie. L’intervento è stato deciso direttamente dal Comune, che ha voluto in questo modo avviare le operazioni di sgombero dell’insediamento. "Sono venuti qui alcuni giorni fa - racconta Kamil, uno dei capifamiglia che abitano nel campo - c’erano quelli del Comune accompagnati dalle forze dell’ordine. Hanno staccato tutto senza dare alcuna spiegazione. Qualcuno ci ha detto poi che tra poco verranno qui a sgomberare".

Le prime vittime di questa situazione sono proprio i bambini. "Ho tre figli piccoli - racconta una giovane madre - è estate e fa caldo, come facciamo con così poca acqua?". Oltre tutto, in assenza di luce elettrica i rom sono costretti a illuminare le loro baracche con le candele: una situazione molto pericolosa – come fanno notare gli abitanti del campo – perché molte baracche sono di legno, e il verificarsi di un incendio non sarebbe un fatto improbabile.

Non a caso proprio un paio di giorni fa ha preso fuoco un container. Una ragazza del campo ci ha mostrato le pareti annerite della struttu­ra: "Per fortuna avevamo gli estintori, solo per caso non è successa una disgrazia". Le famiglie del campo temono ora uno sgombero. "Continuano a dirci che verranno presto a mandarci via - protestano - ma nessuno ci dice dove andare, nessuno ci propone una soluzione alternativa".

"La Regione - ha spiegato Sergio Bontempelli, presidente dell’associazione Africa Insieme - ha stanziato 400mila euro per risolvere le situazioni più critiche senza ricorrere a sgomberi". I volontari hanno mostrato la delibera della Giunta Regionale n. 1009 del 21-11-2011, dove alla zona pisana viene assegnata quella cifra per prevenire e contrastare le situazioni di emergenza attraverso lo sviluppo di processi di inclusione sociale, con particolare riferimento alle persone presenti nell’area cd. 'Bigattiera' ".

"Ci chiediamo - hanno concluso i volontari di Africa Insieme - che fine abbiano fatto questi soldi. Ci chiediamo anche perché si continuano a fare sgomberi, in contrasto con le politiche della Regione".

La situazione, con tutta evidenza, è di quelle che si presentano di difficile gestione per l'attuale amministrazione. Tanto che, poche ore dopo la conferenza stampa delle famiglie rom alla Bigattiera, giunge la smentita dell'assessore alle politiche sociali e presidente della Società della Salute, Maria Paola Ciccone: "Tutte le persone presenti alla Bigattiera che ne avevano diritto sono state sistemate in alloggi, mentre per altri nuclei sono in corso trattative con altri Comuni della Toscana per il rientro alle condizioni dell'ultimo accordo siglato che prevede la solidarietà fra Comuni nell'accoglienza ai nuclei rom per non gravare in modo sproporzionato solo su alcuni Comuni come quello di Pisa".

In particolare, l'assessore Ciccone, replicando ai rom che accusano il Comune di voler sgomberare il campo senza offrire alternative, ricorda che il "protocollo d'intesa firmato con la Regione Toscana nel 2009 prevede la chiusura degli accampamenti abusivi e gli inserimenti abitativi solo per gli aventi diritto, in regola con leggi" e sottolinea che l'amministrazione, negli ultimi due anni, "ha consegnato alle famiglie rom 26 alloggi comunali di cui 17 appartamenti nuovi appena edificati accogliendo in totale 134 cittadini macedoni".

Riguardo al distacco dell'energia elettrica l'assessore sottolinea che "la fornitura è stata sospesa a seguito di un caso di morte per folgorazione di un giovane macedone per allacci abusivi alla corrente elettrica e per la reiterazione di questa rischiosissima pratica malgrado le diffide dalle autorità competenti" mentre "i servizi idrici sono garantiti e anche i servizi sanitari di base con il supporto della Asl 5 e del volontariato della Pubblica assistenza".

Infine, sull'accusa dei volontari di Africa Insieme di non avere impiegato i 400 mila euro stanziati dalla Regione Toscana, l'assessore annuncia querele: "I soldi erogati sono stati destinati a interventi concordati in sede di cabina di regia regionale".

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Di Fabrizio (del 31/07/2012 @ 09:07:09, in Europa, visitato 1594 volte)

Un Big Mac in salsa "razzista"

Un'agenzia Ansa riferisce di un episodio di razzismo che risale ad alcuni giorni fa. Una signora decide di comprare qualcosa da mangiare a tre bambini rom di 5, 7 e 8 anni, che stanno giocando vicino al McDonald's di Novi Sad, nel nord della Serbia. Un uomo della security del ristorante ferma i tre bambini, un maschietto e due femminucce, sostenendo che non possono entrare. La donna gli fa osservare che i tre bambini sono con lei e che avrebbe pagato personalmente. Ma l'uomo vieta loro categoricamente l'ingresso, tanto che i piccoli rom finiscono per consumare il pasto nel giardino all'aperto. La direzione del ristorante fa sapere di aver avviato un'indagine interna sull'episodio di discriminazione. Il ministro dell'Interno serbo condanna duramente l'episodio affermando che in Serbia non vi è spazio per alcuna forma di discriminazione. Il Consiglio nazionale della minoranza rom parla di ‘atto vergognoso' e chiede una rapida inchiesta da parte delle autorità per punire i responsabili.

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Di Fabrizio (del 30/07/2012 @ 09:17:21, in conflitti, visitato 1616 volte)

Famiglia Cristiana Furono almeno 500 mila i rom vittime della furia nazista. Un tema su cui esiste ancora un vuoto storico, denuncia l'Opera nomadi. La testimonianza di Goffredo Bezzecchi.
Goffredo Bezzecchi, rom originario di Postumia, porta la sua testimonianza.

27/01/2012 Porrajmos, in romanes, significa "devastazione": è il nome con cui rom e sinti ricordano lo sterminio, di cui anche loro sono stati vittime. Le cifre degli storici parlano di almeno 500 mila zingari uccisi, ma per qualcuno si può arrivare al milione. «Su questo tema c'è un enorme vuoto storico», sottolinea Maurizio Pagani, dell'Opera nomadi di Milano, «nessuno finora ha fatto un tentativo di ricostruzione seria e i testimoni diretti ormai sono pochissimi, poiché la vita media di un rom è inferiore rispetto a quella di un italiano».

Tra i sopravvissuti, c'è Goffredo Bezzecchi detto Mirko, rom harvato nato a Postumia di Grotte (Trieste), da madre rom e padre gagio (termine che in lingua romanes indica i non-rom) «sposati regolarmente in chiesa», ci tiene a sottolineare. Era bambino quando il padre partì soldato e non fece più ritorno, non riesce nemmeno a ricordarne il volto. Con la madre si trasferirono dal nonno, un fabbro stimato dai contadini della zona, che in cambio gli davano pane, patate e qualche soldo. «Una sera, uno di loro venne ad avvisarci di scappare, perché quella notte sarebbero venuti a bruciarci la casa. Facemmo appena in tempo: vedemmo la casa in fiamme». Dì lì iniziò una lunga fuga a piedi, fino a Udine, sotto i bombardamenti. «Ricordo le urla di mia madre, che mi nascondeva dietro la sua ampia gonna perché io non vedessi i cadaveri a pezzi. Una volta, hanno preso due dei nostri ragazzi, ci hanno obbligati a scavare una fossa, fuori da un cimitero, li hanno legati col fil di ferro, gli hanno sparato e li hanno buttati dentro. Una notte, io e il mio amico dormivamo sotto un carro, sono arrivati due tedeschi ubriachi e ci hanno sparato. Mia madre ha urlato vedendomi, ma il sangue che schizzava a frotte era del mio amico, che è morto dissanguato la mattina dopo... C'era anche gente che ci aiutava, qualcuno ci dava da dormire nella stalla, a proprio rischio, e ci offriva un po' di polenta».

A Udine, anche Goffredo e la sua famiglia vengono catturati. Finiscono alla Risiera di San Sabba, a Trieste, poi vengono mandati nel campo di Teramo. «Mia zia invece è finita ad Auschwitz. È tornata, dopo la guerra, ma non era più normale; non si poteva parlare di ciò che era successo, perché lei cominciava ad urlare». A Teramo, Goffredo e i suoi vengono rinchiusi in baracche fetide, senza latrine, senza possibilità di lavarsi, senza cibo. «Eravamo pieni di pidocchi, arrivò anche il tifo». Da lì vengono spostati a Lipari, poi in Sicilia. Riescono a scappare, raggiungono Genova e nel frattempo la guerra finisce. «Ci cercavano perché siamo rom. Certo. È come oggi. Non lo dicono, ma è come una malattia: tu, zingaro, sei sempre l'ultimo. Le mie figlie lavorano regolarmente, ma nessuno sa chi sono!».

Giusy Baioni

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Di Fabrizio (del 30/07/2012 @ 09:12:38, in casa, visitato 1566 volte)

Dice l'Alemanno sindaco: «Sono riuscito a convincere le comunità nomadi» di Tor de Cenci «ad andare nei nuovi siti, alla Barbuta e nei nuovi spazi che saranno ...

video e testi di Davide Zaccheo

60 macedoni costretti ad accettare il trasferimento volontario nel campo della Barbuta, con la minaccia di rimanere in mezzo alla strada se non avessero firmato volontariamente. I loro container, di proprietà pubblica e ben mantenuti, invece di essere adoperati per i 300 rom rimasti vengono abbattuti come deterrente per lo sgombero che sta tanto a cuore al "duo monnezza" che purtroppo ancora comanda Roma Capitale. La politica romana sui rom in questa legislatura si conclude come era iniziata: promesse, ricatti e minacce, è ora che vadano a casa e paghino alla giustizia i gravi danni che hanno e stanno provocando.

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