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Gran Bretagna
Di Fabrizio (del 03/08/2012 @ 09:14:47, in Europa, visitato 1678 volte)

Due notizie da Dale Farm (vedi l'ultima segnalazione)

Macchinari pesanti intenti a smantellare una barricata durante lo sgombero di ottobre 2011. Photograph: Oli Scarff/Getty Images The Guardian Wednesday 25 July 2012 00.26 BST

Secondo il consiglio di Basildon, alcuni sgomberati durante lo sgombero dell'anno scorso dal sito illegale nell'Essex si sono spostati nelle vicinanze

Il consiglio di Basildon si sta preparando a richiamare gli ufficiali giudiziari, dopo che i Traveller sgomberati da Dale Farm, il più grande sito illegale in Europa, si sono spostati in un insediamento vicino.

Ai Traveller, alcuni dei quali provenienti da Dale Farm, sono state notificate le ingiunzioni di sgombero.

A seguito dello sgombero di massa dell'anno scorso, molti Traveller si sono spostati nel sito legale in Oak Lane, insediandosi sulla strada accanto al sito.

La risoluzione dell'anno scorso era seguita ad una disputa decennale sui terreni non autorizzati sul sito di sei acri e sui milioni di sterline costati al consiglio di Basildon per le operazioni ed i costi legali.

Il consiglio ha detto di aver consegnato gli avvisi a 19 roulotte parcheggiate illegalmente sul percorso che porta all'ex sito di Dale Farm ed aggiunto che il numero degli occupanti di Oak Lane ha superato il limite legale.

Il Traveller Solidarity Network (TSN) ha detto che le famiglie non sono in grado di muoversi da Dale Farm "a causa della mancanza di posti nell'area" sin dallo sgombero forzato dell'anno scorso. "Hanno vissuto in spazi angusti, senza acqua corrente, elettricità regolare e con problemi di depurazione."

Mary Sheridan, una madre che vive a Oak Lane, ha detto: "Il consiglio e il governo ancora non ci ascoltano; non abbiamo altro posto dove andare. Perché dovremmo vivere senza acqua corrente e fognature, se avessimo un posto dove andare? Vogliamo un posto sicuro per vivere, dove i nostri bambini possano andare a scuola. Chiediamo troppo?"

Ai Traveller è stato dato tempo sino al 29 agosto per presentare appello contro l'avviso di sgombero.

Tony Ball, leader del consiglio, ha detto: "La gente sa che il consiglio di Basildon è impegnato nel rispettare la legge, e che passerà i diversi gradi per garantirne l'esecuzione."

"A febbraio, abbiamo inviato gli avvisi di contravvenzione al piano urbanistico, dando 21 giorni per rispondere ed abbandonare l'area. Ovviamente questo non è successo ed il consiglio ha valutato attentamente opzioni ed azioni disponibili. Abbiamo dovuto essere certi di star prendendo le giuste opzioni per quanto riguarda questa particolare violazione."

"Trovo tuttavia immensamente frustando che dopo aver eliminato il sito [illegale] l'anno scorso, quella che sembra una piccola minoranza dei residenti originali persista con questi comportamenti pericolosi e distruttivi. E' anche evidente che molti di quanti sono lì [in violazione alla legge] sono nuovi dell'area e non hanno niente a che fare con l'insediamento [illegale] originale."

Dice Jo McGuire, attivista di Dale Farm e membro del TSN: "Il messaggio, ora come allora, è sempre lo stesso, queste famiglie non hanno altro posto dove andare, perché il consiglio non ha voluto autorizzare nuove piazzole."

"Il consiglio intende sgomberare prima che vengano considerate le richieste di pianificazione. Queste famiglie stanno tentando di tutto per tenere i loro figli nella scuola locale, ma pare che il consiglio voglia solo eliminarli dalla zona."


Posted by TravellerSolidarityNetwork on July 31, 2012

E' previsto che a breve l'Agenzia per l'Ambiente prelevi campioni di suolo da Dale Farm, dove lo scorso ottobre 80 famiglie furono sgomberate da centinaia di poliziotti ed ufficiali giudiziari sulla base delle norme di pianificazione. Se, come si aspettano residenti ed attivisti, venisse trovata contaminazione da amianto ed idrocarburi, la cifra di 8 milioni di £.già spesa per lo sgombero è destinata a crescere [1]. La notizia arriva mentre settimana scorsa il consiglio di Basildon ha iniziato ulteriori azioni legali contro le famiglie sgomberate, che affermano di "non avere altro posto dove andare". A quanti vivono sulla strada privata che porta alle loro vecchie case di Crays Hill,  Essex, sono stati consegnati avvisi di sgombero con termine alla fine di agosto [2].

Il consiglio si era precedentemente impegnato con l'Alta Corte alla rimozione di tutto il materiale inquinato dal sito, ricevendo così foni dal Dipartimento delle Comunità e del Governo Locale come liquidazione dello sgombero multimilionario dell'ottobre scorso. Da allora gli incaricati del consiglio hanno rivoltato ed ammucchiato* la terra, esponendo migliaia di tonnellate di sottosuolo - una misura temporanea, dicono, per impedire alle famiglie di tornare alle loro proprietà.

Gli ispettori dell'Agenzia per l'Ambiente dovranno ora determinare se così facendo il consiglio abbia creato un grave rischio per la salute, [...] non solo per le famiglie accampate sulla strada, ma per le case adiacenti, incluse le oltre cinquanta proprietà autorizzate di Dale Farm.

Parte dell'area di Dale Farm in passato era stata usata dal consiglio di Basildon per lo stoccaggio di veicoli abbandonati e come discarica, Sono state demolite oltre 6.000 auto nel sito, prima che un decennio fa venisse venduto alle famiglie [3].

Gli attivisti locali hanno denunciato [il consiglio] all'Agenzia per l'Ambiente, perché alterando l'equilibrio ha causato un inquinamento massiccio. Grattan Puxon, da lungo tempo sostenitore di Dale Farm ed amico delle famiglie sgomberate, dice "il consiglio non ha gambe per sostenersi. Hanno sgomberato le famiglie dalle loro case sul principio che il terreno fosse fascia verde di rispetto, ed ora stanno spendendo milioni per inquinare il terreno dopo lo sgombero. Nel frattempo le famiglie che vivono qui sono ancora senza casa e non hanno dove andare. Eppure l'intento del consiglio è di allontanarli da Basildon."

* Cioè trasformare terreno pianeggiante in dossi e trincee. Gli sviluppatori lo fanno regolarmente per rendere inabitabile il terreno./> [1] The Indipendent
[2] Vedi sopra
[3]
The Telegraph