Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Blog INDIPENDENTE di informazione e divulgazione

-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 10/04/2006 @ 09:20:06, in Italia, visitato 2268 volte)

Vigilia di scrutinio elettorale, dedicata a rimettere in ordine le (mie) idee. Chi sono gli "Zingari"?

  • per qualcuno sono un problema (in effetti...);

ma nell'immaginario collettivo

  • sono un gruppo di deviati o criminali;

oppure (come se fosse necessario individuare un'immagine speculare)

  • un insieme strano di ballerini, cavallerizzi e suonatori di talento.

Stabilito che non si nasce ladri o artisti, dagli ultimi due approcci non si tira un ragno fuori dal buco, se non il rafforzare un immaginario che non risolve i problemi esistenziali, ma li perpetua. Proviamo a stabilire un punto di partenza dai PROBLEMI: ad esempio, la prima volta che, mio malgrado, entrai in un campo, capii subito che era uno schifo e che le malattie (o gli incendi) non sono razziste: ci mettono niente a lasciare le baracche e giungere alle nostre case.

MANDARLI LONTANO DALLE NOSTRE CASE, non risolve il problema a nessuno. Nota Tommaso Vitale:

...Se si costruiscono delle case popolari, queste per legge devono possedere i requisiti di abitabilità. Si possono costruire degli obbrobrii che vengono criticati a lungo: è una questione di merito sulla qualità e l’opportunità dell’intervento pubblico ed attiene alla sfera del un giudizio politico sulla politica sociale. Nel caso dei campi per i Rom, però, il problema non è se un campo è bello o brutto, se è funzionale o meno, se è collocato nel luogo più opportuno o meno, se è una forma di intelligenza o di stupidità sociale. Il problema è se questi campi rispettano i criteri minimi di abitabilità: reti elettriche e fognarie....

A queste persone sono implicitamente attribuiti dei requisiti che sono propri degli animali, dei quali si prevede che di giorno agiscano grazie alla luce del sole e che di notte si orientino al buio, ed espletino le funzioni corporali all’aria aperta. Per questo gli animali non hanno bisogno della rete elettrica e fognaria. I requisiti di animalità sono attribuiti di fatto dal trattamento amministrativo che spesso subiscono i Rom. Certo, si può obiettare che quegli habitat siano stati costruiti così in emergenza, e che poi “i Rom si sarebbero arrangiati”: ma l’arrangiarsi non rientra nella legalità, e un’amministrazione non può programmare una modalità di risoluzione illegale. È un’obiezione insostenibile. Evidentemente, nei confronti dei Rom, scatta un’idea differenzialista per la quale essi manifestano esigenze tutte diverse dalle nostre, intendendo per nostre le esigenze della ‘comune umanità’...

Soluzioni che poggiano sull'IMMAGINARIO (buono o cattivo che sia). Eppure non si tratta di una presenza recente. La loro presenza in Italia è testimoniata dal 1422.

Esiste un problema culturale? Della loro lingua, delle espressioni artistiche, del sincretismo religioso, ne sappiamo pochissimo. Allora, quando va bene, è più comodo etichettarli come "artisti naturali incompresi".

Sì, ma che senso ha questa cultura, se non ha possibilità di esprimersi e di confrontarsi? Se rimane chiusa nei ghetti o nei campi? E' come parlare dei menestrelli medievali, con la differenza che i cavalieri antichi sono estinti, e qua ci riferiamo a un popolo che vive in mezzo a noi. Insomma, buoni o cattivi, sembra che l'importante sia percepirli come DIVERSI.

Diversi, lo siamo tutti, non vedo qua il problema. Il problema è quando la diversità è un alibi per vivere separatamente e senza confronto. Da questo tipo di diversità, non può che nascere una società malata, da un lato e pure dall'altro.

Mentre si continuano a tenere le distanze, i Rom e i Sinti (per natalità o per fuggire alle guerre e alle persecuzioni), sono diventati la minoranza etnica più vasta della Comunità Europea. 10/12 milioni (non lo sappiamo), più degli abitanti dell'Austria o del Belgio. E si affacciano nuove generazioni... - http://sivola.blog.tiscali.it/yf1926617/

La diversità: si parla di loro come se fossero un corpo unico, ma è la stessa storia che ha fatto nascere presenze varie e distanti: tra un Lom in Iran e un Sinto in Germania ci sono tanto similitudini che mondi di differenze.

Tendono a nascondersi: è parte della loro cultura, ma c'è tra loro il muratore, il giardiniere, la babysitter, magari li conoscete e vi hanno sempre nascosto la loro identità. Non sapete se vivono in un campo o in casa. Chiediamoci perché la maggior parte di loro nasconde la sua origine anche se non ha commesso nessun reato.

In realtà, la loro storia va paragonata alle tante minoranze, che in 1000 anni di storia europea si son trovati a scegliere tra assimilazione o sterminio. Apposta, ho usato la parola assimilazione, che è una parola brutta quasi come sterminio. Perché sono le alternative che l'Europa offre da quando ha coscienza di essere continente, diciamo dalle crociate. Faccio notare che in questi secoli ce ne sono di Rom che si sono assimilati, si sono annullati, e quindi non ha senso logico chiedere “quando saranno assimilabili”?

Sterminio e assimilazione non sono le condizioni più propizie al diffondersi di una cultura. Magari qualcuno conosce qualcosa di più, grazie a concerti o convegni che ALTRI organizzano al posto loro.

Conoscersi: in forme differenti, con buona parte di loro condividiamo (da più di 500 anni) un territorio, dove entrambe i popoli (Rom ed Italici) sono stati prima nomadi e poi hanno teso a sedentarizzarsi. Oggi tra Rom e Sinti il nomadismo è un fenomeno residuale, la maggior parte è diventata stanziale quando ho potuto, o è condannata al nomadismo dello sfrattato (cacciato dalla Romania, dalla ex Yugoslavia, dalle tante periferie).

Se manca la consapevolezza di un territorio dove poter stare, la cultura (i costumi, le tradizioni) saranno per il Rom il baluardo con cui difendersi, non il patrimonio da diffondere. La sua unica preoccupazione (comune oggi a buona parte di loro): il mettere assieme il pranzo con la cena.

Quindi la politica, lasci ai Rom e ai Sinti (se vorranno) lo spiegare le proprie usanze e sistema di valori, ma offra invece soluzioni per vivere e convivere (evito il termine INTEGRARSI che può essere equivocato)

In tempi più fortunati, non sarebbe stato uno scandalo chiedere aiuto per una fascia sfortunata della popolazione (si presume 150.000 Rom e Sinti in Italia). Ma oggi questa scelta (politica) si scontra con:

  • fallimenti precedenti;
  • scontento sociale delle altre fasce povere della popolazione (anche loro toccate dalla crisi), che non ci stanno a dividere una torta sempre più piccola.

Cosa chiedere: se alcune istanze (fine delle politiche discriminatorie, riconoscimento come minoranza) hanno valore di diritto universale, quindi spettano alla "politica alta", la convivenza e le scelte territoriali spettano alla politica locale.

Il programma che porto ad esempio (che, beninteso, non è automaticamente replicabile, è solo la sintesi di un lavoro non improvvisato) ha questi punti di forza:

  • nasce sai Rom stessi e dalla LORO conoscenza del territorio dove vivono da anni;
  • valorizza un patrimonio locale (il verde pubblico) sempre più raro e maltrattato da interessi privati;
  • valorizza professioni antiche della comunità e professioni nuove, quando il comune ha investito in corsi professionali senza curare la continuità;
  • il piano si concretizza in soluzioni abitative più rispettose della persona e delle tasche dei contribuenti;
  • prevede uno sviluppo di benessere comune a tutta la popolazione;
  • non ultimo, visto che le famiglie che l'hanno elaborato sono cittadini italiani e votano, hanno la forza di sostenere le loro decisioni e di spingere i politici a riflettere su questa forza che sinora non hanno mai valutato.

Tutto questo lo scrivo, prima di conoscere i risultati di queste nervose elezioni. E' un discorso che volevo rivolgere tanto a destra che a sinistra, quindi incrocio le dita e tengo per me le speranze sul risultato. Mi permetto una sola nota polemica: se il sistema maggioritario avrebbe dovuto assicurare più governabilità a questo paese, il rischio che si corre, questa campagna elettorale ne è stato l'esempio lampante, è di trasformare le elezioni in referendum. Purtroppo, un referendum infinito, che toglie ossigeno alla POLITICA vera:

  • fare del proprio paese/quartiere un posto vivibile;
  • trasmettere le esperienze e imparare dagli altri;
  • affrontare le proprie responsabilità senza dare la colpa ad altri.

Non vi mancano queste cose?

Taccuini elettorali precedenti

PS: lo so, che a molti il brano musicale scelto sembrerà un cavolo a merenda (e pure vecchio!). Dopo una campagna elettorale sfibrante come come un derby argentino, avevo voglia di un motivo meticcio e speranzoso.
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 10/04/2006 @ 01:53:51, in media, visitato 1855 volte)

Mamma mia! Neanche una settimana fa, dicevo che il Giornale stava togliendomi una delle mie poche certezze. Ma che per fortuna, almeno dedicava una misera pagina alla storia europea dei Rom e tre pagine alla volta per ogni loro malefatta.

Ieri altra escalation: ben 11 pagine di intervista a uno dei Rom + discussi in Italia. Curiosi??

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 09/04/2006 @ 10:47:39, in Italia, visitato 3274 volte)
da: Pensiero in migrazione

(le proposte di carie assoiciazioni milanesi, tra cui Naga, Arci, Sincobas e Todo ccccambia) per il prossimo sindaco di Milano)

SNODI FOCALI:
1. Spostamento delle competenze per tutte le pratiche inerenti il rilascio e il rinnovo
del permessi dalle questure agli enti locali;
2. Riconoscimento del diritto di voto a livello amministrativo
3. Utilizzo dello strumento della requisizione temporanea degli immobili sfitti e
abbandonati e destinazione di una quota dell’ICI per l’implementazione di politiche
abitative;
4. Costruzione di un sistema di accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo e detentori
di permesso umanitario;
5. Definizione di un ruolo attivo del Comune negli interventi di contrasto dello
sfruttamento del lavoro nero attraverso lo strumento della polizia locale;
6. Rendere effettivo l’esercizio del diritto alla salute universale per migranti regolari e
irregolari
7. Avvio di percorsi di pedagogia e programmi interculturali con attenzione anche
alla conoscenza e studio delle religioni e culti “altri” all’interno del sistema scolastico
comunale;
8. Creazione di un Osservatorio permanente contro le discriminazione e il razzismo;
9. Costruzione di luoghi di rappresentanza degli immigrati non solo a carattere
Consultivo;
10. Dichiarazione di Milano “città No-CPT”.


PREMESSA
Il 59,5% degli immigrati presenti in Lombardia ha un ‘anzianità di soggiorno maggiore di 5 anni. Questo dato indica una tendenza, confermata anche dal numero elevato di ricongiungimenti familiari, da parte dei cittadini immigrati a confermare la scelta di vivere stabilmente nelle città lombarde.

Nel comune di Milano, infatti, vivono 188.000 cittadini immigrati, di cui il 14,9% è rappresentato da minori. Un aspetto fondamentale della scelta compiuta dai cittadini immigrati nell’ individuare il Comune di Milano come luogo in cui vivere e investire è rappresentato anche dalla presenza di minori nelle scuole milanesi:
· 35.241 sono gli alunni stranieri con un incidenza complessiva del 7,3% della popolazione scolastica
· Il 16,5% dei bambini/e nelle Scuole di Infanzia sono figli di immigrati

Altro dato interessante relativo sia alla stabilizzazione che alla “trasformazione in atto della società” può essere rappresentato dal sensibile aumento dei matrimoni o coppie miste ( nel 2004 7.944, con un aumento del 3,3% rispetto al 2001)[1]

Questa è la fotografia di una città che è cambiata e che cambia con l’arrivo di nuovi cittadini, gli immigrati e le immigrate. E da qui partiamo per articolare alcune proposte politiche per il Comune di Milano

L’Italia ha smesso solo da pochi decenni di essere un paese di emigrazione e si è rapidamente trasformata in paese di immigrazione, con una percentuale di popolazione immigrata ormai simile a quella di altri paesi europei. A differenza di Francia, Inghilterra o Germania, paesi di più lunga tradizione di immigrazione, da noi la seconda generazione sta crescendo soltanto ora. Questo ci offre l’opportunità di guardare alle esperienze altrui, delle altre grandi città europee, per valutarne gli aspetti positivi e, soprattutto, per non ripeterne i fallimenti.
In questi anni in Italia e a Milano però hanno prevalso politiche improntante quasi esclusivamente a misure repressive, rinunciando a politiche attive che potessero accompagnare il cambiamento in atto e favorire l’accoglienza e l’inclusione. Il risultato è che oggi corriamo non soltanto il rischio di ripercorrere le strade fallimentari di altri, ma di fare di peggio. Le preoccupanti tendenze xenofobe e razziste, le tesi islamofobiche e i richiami allo “scontro di civiltà”, ne sono un inquietante segnale d’allarme. Rischiamo una città di tanti ghetti urbani, sociali ed etnici, attraversata da muri visibili e invisibili. Rischiamo una città insicura, invivibile e precaria per tutti e tutte.

Ecco perché vogliamo una politica riguardante l’immigrazione che si basi su un approccio completamente innovativo. Lo vogliamo non solo perché questo è giusto, ma soprattutto perché questo è necessario e urgente.

Non possiamo, quindi, accettare, l’idea di vivere in una società di cittadini di serie a, b e c, basata sulla discriminazione tra immigrati e italiani, tra immigrati regolari e irregolari, sul tragico ma concreto “transito” da una condizione di regolarità a una di irregolarità e sull’improprio sillogismo irregolarità=clandestinità=delinquenza e partiamo dal fatto incontestabile che nella decade 1994-2004 solo il 5-6% dei migranti è entrato in Italia regolarmente (cioè con visto rilasciato dal Consolato - dati pubblici -), mentre tutti gli altri hanno "beneficiato" delle varie sanatorie transitando dalla condizione di clandestino a quella regolare.
Non possiamo, accettare, che nel territorio milanese continuino le discriminazioni verso Ia popolazioni rom e sinti, ricordando anche che circa metà dell’attuale popolazione presente sul territorio italiano gode già della cittadinanza italiana[2], ma non riesce ad agire i propri diritti, schiacciata dalla forzata precarietà abitativa e lavorativa, dalla difficoltà di accedere alla formazione e alla scolarizzazione.

Vogliamo che dal COMUNE DI MILANO parta una forte iniziativa politica e culturale che segni una controtendenza rispetto allo spirito che ha caratterizzato tutte le normative sull’immigrazione finora elaborate, a partire dalla chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea, passando per la fine della stagione del diritto speciale e del doppio binario giuridico per gli immigrati, l'approvazione di una normativa sul diritto di asilo, la riforma della Cittadinanza, il riconoscimento del diritto di voto, fino ad arrivare al capovolgimento dell'impostazione insensata secondo cui il permesso di soggiorno deve essere richiesto dall'estero

La Milano che vogliamo è una città che assuma fino in fondo e responsabilmente il suo processo di trasformazione, a partire da quello rappresentato dalla composizione demografica, per passare alla trasformazione culturale-sociale, per arrivare al ripensamento dello stesso concetto di cittadinanza e di che cosa sia società e che cosa faccia comunità.
A questo proposito sottolineiamo che i diritti di cittadinanza devono essere fondati sulla residenza in un paese, piuttosto che sul possesso di un passaporto; altrimenti la costruzione di una nuova società resterà un obiettivo lontano e controverso.

Non c'è parità possibile e non si costruisce una società partecipata e basta sul rispetto reciproco se l’esercizio dei diritti e dei doveri non sono prodotti di assunzione collettiva di responsabilità, ma solo di imposizioni.
Una nuova Milano, che metta al centro le persone senza discriminazione, la qualità della loro vita e i loro diritti; lo sviluppo e il cambiamento della comunità urbana dovrà in primo luogo affermare e potenziare il carattere pubblico e universale del welfare, privo di barriere tra i cittadini.



IN CONCRETO ALCUNE PROPOSTE
Riteniamo, prioritario per accompagnare la città nella sua trasformazione che il primo passo sia di intraprendere quegli atti dovuti a concretizzare l’effettivo spostamento delle competenze dalle questure agli enti locali per tutte le pratiche inerenti il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno e di prevedere nella fase intermedia percorsi di aiuto e facilitazione per il disbrigo delle pratiche, volte ad accorciare le inumane e insensate lunghe attese dei rinnovi; come ad esempio il rinnovo automatico dei permessi, come sperimentato come già con successo in altre città.

Il comune di Milano individui i suoi interventi nell’ambito dell’immigrazione con una visione non emergenziale, ma di cittadinanza e in un ottica di sistema, promuovendo politiche tese a garantire, senza discriminazione e per tutti, che siano cittadini italiani o stranieri, l’accesso al diritto alla casa, al lavoro, all'assistenza sociale e sanitaria, alla scuola, alla formazione, alla libertà di culto, al contrasto del razzismo (primo ostacolo alla trasformazione di Milano), alla promozione dei diritti di rappresentanza, di aggregazione e di partecipazione, anche con il riconoscimento del diritto di voto ATTIVO E PASSIVO.
Concretamente riteniamo che il Comune di Milano possa farsi promotore del riconoscimento del diritto di voto per gli immigrati a livello amministrativo.
Concretamente crediamo che il Nuovo Comune di Milano possa promuovere politiche attive sull’immigrazione e accompagnare la città nella sua trasformazione attraverso la creazione di un Assessorato ai Diritti di Cittadinanza con effettive deleghe e competenze e che si assuma la funzione di :

· indirizzo delle politiche e degli interventi nel quadro della trasformazione generale della città e non solo nella gestione dell’emergenza o dei problemi;
· coordinamento inter-assesorile per programmare politiche e interventi integrati e di sistema, visto la frammentarietà delle deleghe all’interno della macchina comunale monitoraggio/valutazione del processo di trasformazione della società milanese;
· Attivazione di tavoli non consultivi, al di fuori della mera gestione dell’ordine pubblico, stabili e composti da associazioni, istituzioni e funzioni competenti e rappresentanze di immigrati/e, che svolgano la funzione di monitoraggio e di azione diretta in relazione ai rapporti immigrati questura-prefettura;
· coordinamento degli “assessorati ai diritti di cittadinanza” decentrati nei consigli di zona, che svolgano la funzione di accompagnare le comunità territoriali nel processo complicato e delicato della trasformazione attraverso percorsi di confronto, interazione e di mediazione fra i cittadini per costruire nuovi patti di cittadinanza.

Abbiamo organizzato le nostre proposte in capitoli specifici di diritto, da non intendersi, in coerenza con l’impostazione generale del documento, come “diritti speciali e specifici” per gli immigrati. Riteniamo, infatti, che alcune proposte sotto riportate abbiano una valenza generale per l’intera cittadinanza milanese mentre altre siano specifiche per gli immigrati/e in ragione della discriminazione culturale- sociale tutt’ora esistente e nei confronti della quale richiediamo un forte impegno da parte del Comune.


Politiche abitative e di accoglienza
· Si destini una quota dell’ICI - almeno il 4%, a favore e a sostegno di politiche di implementazione del patrimonio di edilizia pubblica a canone moderato e sociale;
· Istituzione di un fondo comunale per il canone sociale per agevolarne l’accesso;
· Si utilizzi lo strumento della requisizione temporanea degli immobili sfitti e abbandonati da tempo, per fare fronte alle emergenze abitative (come, per esempio, fatto dal presidente del x municipio di Roma nel settembre del 2005 e ritenuto legittimo dal Tar del Lazio nella recente ordinanza del 25 gennaio 2006);
· Si preveda lo strumento della mutazione di destinazione d’uso degli immobili pubblici inutilizzati da almeno 5 anni a scopi sociali-abitativi;
· Si promuovano una campagna e interventi di sensibilizzazione per ridurre la discriminazione degli immigrati nell’accesso al mercato degli affitti (da una ricerca del 2005 diretta da APPC- associazione piccoli proprietari di case- emerge che a Milano il 70% dei proprietari non affitta case agli stranieri);
· Si attui un intervento di coordinamento reale, di monitoraggio, razionalizzazione e rafforzamento del sistema di accoglienza esistente. Un sistema di accoglienza diversificato e coerente alle esigenze, specificità dei singoli o dei gruppi ( rom, rifugiati , senza dimora, ecc), coerente con un modello di accoglienza modulare, non incardinato su pensiero- pratica del parcheggio non rispettoso della dignità e dei diritti delle persone, ma della promozione dell’ all’autonomia delle persone;
· La costruzione di centri di accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo politico e detentori di permesso umanitario;
· Si superi la logica politica- culturale e gestionale dei “campi nomadi” per avviare politiche orientate all’individuazione di soluzioni abitative alternative, rispettose della convivenza reciproca, della consistenza di nuclei familiari assai dissimili dalla famiglia nucleare italiana;
· Si costituisca un tavolo permanente fra i diversi attori istituzionali – terzo settore per monitorare e valutare l’efficacia delle politiche abitative e dell’accoglienza specifica.

Politiche del lavoro e di contrasto del lavoro nero:
· Si attuino politiche di stabilizzazione e rafforzamento di sistemi integrati e misti dei servizi di formazione, accompagnamento e inserimento lavoro e sociale con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, funzioni e competenze responsabili ( mondo dell’impresa, servizi pubblici e privati);
· Definizione di un ruolo attivo del Comune in concerto con altri soggetti negli interventi di denuncia e di contrasto dello sfruttamento del lavoro nero attraverso l’utilizzo della polizia locale (controllo degli appalti, utilizzo e applicazione dell’articolo 18 previsto dalla D.Lgs . 286/98 contro la riduzione ella schiavitù);
· Strutturazione di specifici percorsi di inserimento lavorativo per i rifugiati, richiedenti asilo politico e detentori di permesso umanitario attraverso accordi specifici con sindacati e associazioni di categoria.

Politiche socio –sanitarie
· Garantire l’effettiva accessibilità al welfare locale integrato con il sistema di inserimento lavorativo rimuovendo le barriere ostacolanti da individuare:
o comunicazione- informazione
o relazione fra cittadino straniero e servizi
· Rendere effettivo l’esercizio del diritto alla salute universale per migranti regolari e irregolari
(come stabilito dall’art. 35 D.Lgs 286/98) attraverso la codifica omogenea di accordi, protocolli e
procedure operative con tutte le Asl e Ospedali milanesi;
· Rendere effettivo il diritto dei genitori migranti ad accedere al sostegni alla genitorialità garantiti alle famiglie autocotone;
· Presa in carico da parte delle funzioni competenti dei soggetti vittima di tortura con attivazione di percorsi di riabilitazione medico/psicologica e sociale.

Politiche dell’educazione e dell’istruzione
· Implementare in modo capillare nel territorio le scuole di italiano per immigrati attraverso il potenziamento della rete delle scuole del pubblico, del privato sociale e dell’autorganizzazione sociale,
· Attivare sportelli di informazione e di accompagnamento per l’avvio delle procedure per il riconoscimento dei titoli di studio;
· Avviare percorsi di pedagogia e di programmi interculturali all’interno del sistema scolastico come adeguamento coerente alla trasformazione culturale e sociale di Milano;
· Implementare e sostenere attraverso finanziamenti progetti interculturali all’interno delle scuole;
· Reintroduzione, previo ripensamento concettuale su obiettivi e funzioni , dei mediatori culturali linguistici nelle scuole;
· Realizzare percorsi formativi interculturali per tutti i/le docenti;
· Istituire apprendimenti per la lingua e cultura d’origine in orario scolastico ed extra-scolastico Scuole aperte anche al sabato mattina a complemento delle attività di lingua e cultura d’origine;
· Individuazione di tutela ed esercizio del diritto di studio e di istruzione per i cittadini maggiorenni non in regola con la normativa relativa all’ingresso e al soggiorno.

Politiche per la liberta’ di culto e dell’espressione delle religioni
· Facilitare e favorire senza discriminazioni la possibilità di costruzione di spazi idonei all’esercizio della libertà di culto e di preghiera;
· facilitare e promuovere all’interno dei programmi scolastici e nelle cosiddetta “ora di religione” percorsi di conoscenza delle religioni e culti diverse presenti nella comunità milanese.

Politiche di cittadinanza
In questo specifico si riportano tutte le proposte che riteniamo utili sia sul piano culturale e politico per rendere chiaro e sostantivo il percorso di trasformazione di Milano.
1. DISCRIMINAZIONE E RAZZISMO
- Creazione di un Osservatorio permanente contro la discriminazione e il razzismo, i cui compiti sono:
· promozione e realizzazione di un sistema annuale di monitoraggio e di valutazione degli atti di discriminazione perpetuati a danno degli immigrati nei servizi pubblici e sul territorio;
· raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini;
· organizzazione e promozione di campagne di sensibilizzazione sui diritti e sui temi del razzismo, sul territorio e nelle scuole;
· interventi formativi rivolti agli operatori della pubblica amministrazione e dei servizi;
· istituzione di un fondo a sostegno della tutela dalla discriminazione attraverso lo strumento previsto dall' Art. 45 del D.lgs 286/98
· inserimento nel processo di affidamento dei servizi a terzi del criterio vincolante della non discriminazione degli immigrati siano essi utenti che lavoratori del servizio stesso.
2. DIRITTO DI ASSOCIAZIONISMO E DI RAPPRESENTANZA
· Promozione dell’associazionismo straniero e assegnazione di spazi idonei;
· Avvio di processi di costruzione di luoghi di rappresentanza non solo a carattere consultivo in rete con il Municipio e le sue articolazioni territoriali;
· Creazione di una casa dei popoli come luogo di incontro, conoscenza e confronto;
· La creazione di una casa del rifugiato, inteso come luogo nel quale organizzare momenti di dibattito fra i soggetti coinvolti nella tematica del rifugio.

Milano citta’ no – cpt
· Dichiarazione di Milano “Città No-Cpt” e conseguente richiesta al Ministero degli Interni della chiusura immediata della struttura detentiva di Via Corelli;
· Promuovere iniziative atte alla pubblicità diffusa dei dati sull’ingresso il trattenimento, l’allontanamento degli immigrati da CPT e centro di identificazione sul territorio;
· Impedire la realizzazione di espulsioni collettive di migranti nel territorio milanese”;
· Impedire anche il solo transito sul territorio comunale di convogli che trasportino cittadini stranieri espulsi collettivamente altrove;
· Garantire la funzione pubblica di accesso, monitoraggio e controllo delle zone “no fly” degli aeroporti e all’interno dei CPT e deI centro di identificazione;
· Istituzione del Garante dei diritti degli detenuti/trattenuti immigrati:organismo molteplice formato dalle associazioni/gruppi che si occupano di carcere e dei luoghi di detenzione per immigrati, da più rappresentanti dei detenuti/trattenuti, da un funzionario comunale e da un funzionario dell'amministrazione penitenziaria/ del centro di trattenimento.


Politiche per il reinserimento sociale dei detenuti stranieri
· Attivare a cura del Comune uno sportello informativo e di monitoraggio interno alle strutture detentive cittadine che:
➔ presti supporto e consulenza per ogni pratica relativa al permesso di soggiorno ed alla normativa relativa;
➔ orienti in relazione alla normativa vigente tempo per tempo in materia di immigrazione;
➔ orienti in relazione alla fruizione di percorsi alternativi alla detenzione;
➔ verifichi anche attraverso contatti con il Centro per l'Impiego del Comune la possibilità di collocamento al lavoro dei liberandi.
· Attivazione di una struttura abitativa da adibire a residenza temporanea per detenuti stranieri al fine di rendere effettivo il diritto a percorsi alternativi alla detenzione.
· Predisposizione di un protocollo amministrativo per l'ingresso nelle strutture detentive del territorio di mediatori linguisitici e culturali nonché per l'attivazione di corsi graduati di italiano.


Rom e Sinti
L’idea di destinare una parte del documento appositamente al popolo Rom non vuole costituire l’ennesima ghettizzazione, nè etnicizzare la differenza di un gruppo rispetto agli immigrati in generale, ma vuole richiamare l’attenzione su un popolo che risulta tra i più esposti al rischio di discriminazione a livello nazionale ed europeo.

In prima battuta è necessario rilanciare campagne antirazziste e contro la discriminazione dei popoli Rom e Sinti, che i questi anni a Milano è stato oggetto di politiche pubbliche differenziali, che hanno promosso un processo di ghettizzazione ed esclusione rispetto ai concittadini milanesi. Più in generale questo processo di esclusione a livello nazionale si è concretizzato nel mancato riconoscimento di minoranza linguistica.
È necessario che la nuova amministrazione comunale contrasti efficacemente la discriminazione anche attraverso la valorizzazione e il riconoscimento delle popolazioni Rom e Sinti, promuovendo dentro l’amministrazione stessa e nella città un approccio culturale non discriminante e rispettoso.

Di seguito segnaliamo una serie di criticità sollevate dalla situazione del popolo Rom che sono di interesse generale anche per altri immigrati e per i cittadini italiani.

Questione abitativa
Il diritto ad abitare non coincide immediatamente o semplicemente con il possesso di una casa, le comunità Rom esprimono modalità di abitare diverse da quelle attualmente in uso nel nostro paese. La sfera pubblica ho promosso solo la forma del campo, che appare oggi intollerabile non solo per la segregazione cui sono sottoposte le popolazioni che vi abitano, le precarie condizioni igieniche e di sicurezza, ma anche per l’enorme spesa che grava sulle finanze comunali; è necessario ragionare in termini di riconversione della spesa. Quanto viene speso per mantenere la vergogna dei campi nomadi può essere utilizzato per promuovere e sostenere nuove modalità di insediamento familiare, (ad es. micro aree abitative), il recupero e la trasformazione ad uso residenziale di spazi inutilizzati, l’accesso alla casa, il sostegno all’affitto.
Le condizioni degradanti in cui sono costretti a vivere i popoli Rom e Sinti producono a loro volta solo degrado sociale e culturale, non solo rischi per l’igiene e l’incolumità delle persone.
Queste politiche vanno promosse con l’obiettivo principale di sostenere non solo l’autonomia individuale, ma anche la capacità di accesso ai servizi e alle risorse, attraverso pratiche di autogestione già in uso presso le comunità.
L’uscita dai campi deve avvenire compatibilmente con il rispetto della struttura della famiglia allargata, investendo sulle comunità in questo risorse e promuovendo, a questo proposito, le pratiche di autogestione, autocostruzione già in atto nelle comunità, favorendo e incentivando le formule di mutuo aiuto esistenti tra le famiglie.

Questione scolastica
A fronte di un aumento dei dati riferiti alla frequenza, non corrisponde ancora un esito positivo del processo formativo scolastico, non solo in termini dispersione scolastica, ma anche di esito formativo. Rendere affettivamente accessibili e fruibili i servizi fin dalla scuola materna, sostenere adeguatamente in termini di risorse materiali e umane i percorsi scolastici nella scuola dell’obbligo, incrementare le forme di sostegno e promozione alla formazione professionale e alla scolarizzazione superiore. La mediazione culturale e’ lo strumento privilegiato attraverso cui superare le criticità in ambito scolastico e nel lavoro sociale all’interno delle comunità. È quindi necessario investire su mediatori culturali rom, sulla loro formazione e la possibilità di svolgere un lavoro all’interno dei servizi del territorio, come forma più generale di investimento sulla comunità intesa come risorsa.
Importante anche svolgere campagne informative nelle scuole, creare momenti di socialità, investire fortemente sulla formazione del personale docente e non docente.


Servizi socio sanitari
Promuovere l’effettiva presa in carico da parte dei servizi delle esigenze e delle problematiche espresse dai cittadini rom, estendendo l’applicazione di pari opportunità generalmente riconosciute alla maggioranza dei cittadini.

Mediazione culturale
La partecipazione effettiva dei cittadini rom alle diverse forme di promozione sociale agite dall’ente pubblico può trovare nei mediatori culturali rom la forma più avanzata di comunicazione e di attivazione con le comunità rom per un processo decisionale non escludente e più partecipato. La mediazione culturale in ambito scolastico e sanitario merita un capitolo a parte per il valore che riveste dentro e fuori le comunità: essa favorisce delle forme positive di riconoscimento, da parte dei Rom e dei Sinti che non si vedono più come figure marginali, da parte degli italiani che vengono costretti a rivedere i propri pregiudizi.
Il fatto che le mediatrici abitino nei campi e a stretto contatto con le altre famiglie consente di sviluppare delle forme effettive di tutoraggio delle famiglie più bisognose di accompagnamento nelle struttura scolastiche e sanitarie italiane, soprattutto nei consultori familiari, nel sostegno alla genitorialità, nell’assistenza alle partorienti.
Ciò consente anche di promuovere dei modelli di vita alternativi all’interno della comunità Rom e Sinti, agendo sull’autonomia economica dei soggetti che lavorano nella mediazione (soprattutto donne).

Lavoro
Potenziamento delle forme cooperativistiche rom sorte in questi anni a Milano, per la gestione di interventi specifici rivolti all’accoglienza abitativa dei rom e la promozione di percorsi di formazione e inserimento lavorativi delle giovani generazioni, con l’affidamento di nuovi servizi di utilità sociale.
Riconoscimento e certificazione delle competenze sorte nelle comunità e loro utilizzo a fini professionali.
Aprire nuove opportunità di lavoro legate all’effettivo recupero e investimento delle capacità autoimprenditoriali e artigianali, sia attraverso l’accesso alle “piazze di mercato”.


[1] Fonti ISMU e CARITAS 2005
[2] I censimenti delle popolazioni Rom e Sinti in Italia sono aleatori (approssimativi e in continua evoluzione) e generali, ciò è dovuto al fatto che queste popolazioni non sono riconosciute dallo Stato come minoranza linguistica. Si parla di circa 150.000 presenze in Italia, di cui circa 70.000-80.000 (50%) cittadini italiani, di cui Sinti sono circa 35.000. I non italiani sono soprattutto Rumeni, Kanjarja, Xoraxanè, Rudari, Kaulija e ora anche della Bulgaria, la cui presenza pare superare, in questi ultimi anni, quella dei titolari di cittadinanza italiana. Fonte Maurizio Pagani, Opera Nomadi Milano.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 08/04/2006 @ 11:48:32, in Europa, visitato 4290 volte)

Praga, 6. 4. 2006, 13:00 (ROMEA): Il Giorno Internazionale dei Rom è una delle poche feste Rom che negli anni '90 sono diventate avvenimenti internazionali. Nonostante gli sforzi per la sua propagazione, non è molto conosciuto neanche tra gli stessi Rom. Piuttosto raccoglie attenzione tra quanti lavorano nel settore civico, gente che poi cerca di portare questa celebrazione nelle proprie città.

La Giornata venne celebrata la prima volta nel 1990, durante il IV congresso di International Roma Union (IRU) che si svolgeva a Varsavia. La giornata vuole ricordare la mutua cooperazione che si deve stabilire tra i Rom, quando il loro movimento assume una dimensione socio-politica ed internazionale. Durante questa giornata, i partecipanti si ritrovano a celebrare le comuni origini sociali, linguistiche, culturali: tutto ciò che li unifica, in particolare la "romipen" (preservazione dell'identità)

Il Giorno Internazionale dei Rom si celebra in onore del primo incontro internazionale, che avvenne l'8 aprile 1971, vicino a Londra. Tra i promotori ricordiamo Grattan Puxon e Donald Kenrick dall'Inghilterra, i Rom yugoslavi rappresentati da Jarko Jovanovićem, i cosiddetti Manouches rappresentati da Matéo Maximoff. Era presente anche l'Unione dei Rom-Zingari dell'ex Cecoslovacchia.

Attività del movimento internazionale Rom
Parigi divenne il centro del movimento internazionale dei Rom sin dai primi anni '60. Lì ebbe sede il Comité International de Tzigane, che organizzò il primo congresso internazionale del 1971. In quell'occasione venne fondata la International Roma Union, quindi quest'anno ne ricorre il 35° anniversario.

Il congresso si svolse dal 7 al 12 aprile 1971 a Chelsfieldu, 15 Km. da Londra. Vi parteciparono delegati da 14 paesi e lì vennero adottati bandiera e simboli del movimento. La bandiera si ispirava a quella usata nel congresso di Bucarest del 1933 e poi adottata dal comitato internazionale francese. Originariamente era soltanto blu e verde. La ruota rossa (la cosiddetta chakra di Ashock) fu aggiunta come simbolo della madrepatria rom - l'India, durante il congresso. Venne approvato l'uso del termine Rom al posto di Zingaro. Fu preconizzata la collaborazione con ONU, e in particolare con l'UNESCO, per affrontare le questioni della cultura e della sua trasmissione.

Nel 1977 nacque ufficialmente l'International Romani Union. L'ONU riconobbe l'esistenza dei Rom come specifico gruppo etnico nella sua raccomandazione del settembre 1977, per prevenire le discriminazioni contro questa minoranza.

La prima azione della neonata organizzazione fu il secondo congresso, tenutosi a Ginevra nel 1978. Arrivarono circa 120 delegati da 26 paesi. Mancarono i delegati della Cecoslovacchia, che non ottennero il permesso delle autorità di recarsi all'estero. Un indubbio successo fu il riconoscimento ONU dell'IRU come OnG, a marzo 1979 nel palazzo dell'ONU di New York.

Nel 1981 il terzo congresso si tenne a Gottinga, in Germania. Lì il governo tedesco riconobbe le proprie colpe verso i Rom durante il nazismo. Poi il congresso di Varsavia nel 1990, che vide la nascita del Giorno Internazionale dei Rom. Il quinto congresso si tenne a Praga nel 2000, con oltre 250 delegati da 40 paesi, che concordarono un programma comune, uno statuto ed elessero un nuovo presidente: il dottor Emil Ščuka della Repubblica Ceca.

L'ultimo congresso avvenne nel 2004 a Lanciano, in Italia, dove venne elette nuovo presidente il polacco Stanislaw Stankiewicz.

Negli anni '80 emersero nuove organizzazioni, in particolare nell'Europa occidentale, il cui intento era la creazione di una lobby a favore degli immigrati Rom dall?Europa dell'Est e meridionale. Sulle stessi basi, venne fondato anche il Roma National Congress (RNC), con leader Rudkem Kawczynskim.

Sino al giorno d'oggi, che vede nel settembre 2005 la nascita dell'European Roma and Travelers Forum (EFRT), che è parte del corpo del Consiglio d'Europa.

ROMEA

Articolo Permalink Commenti Oppure (5)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 07/04/2006 @ 11:48:32, in Italia, visitato 1864 volte)

Ciao Fabrizio,
ti mandiamo un comunicato molto importante e speriamo che lo prenderai in considerazione.

Saluti,
Giulia e Valeria

W.A.M.
WE ARE ALL MIGRANTS!

Siamo tutti migranti!
Viale Giustiniano Imperatore 272
(Metro B – San Paolo)
 

Comunicato Stampa n°1

Dalla presa di coscienza della violazione dei diritti fondamentali dell’uomo;
dalla consapevolezza che nella vita di ogni persona la condizione di migrante è sempre possibile; dalla voglia di reagire per la riaffermazione dello Stato di diritto, rimanendo nella legalità;
NASCE W.A.M., UN’ASSOCIAZIONE, UN MOVIMENTO PER LA TUTELA, LA PROMOZIONE E
LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI!

Sono Jsac, Kawa, Suliman, Daniel. Ognuno ha con sé la sua valigia: all’interno il proprio dramma da raccontare.

Tutto ha inizio una settimana fa, quando a Daniel Osis Chuta viene consegnata da parte della Cooperativa Sociale a.r.l. “Programma Integra” una lettera per il Prof. Mati dove gli viene chiesto di lasciare l’appartamento “CASA DI INTEGRA” viale Giustiniano Imperatore 272. A Daniel invece la lettera con il medesimo contenuto viene consegnata dal Prof. Saber socio e collaboratore della suddetta cooperativa.

Al portavoce del SLM (ITALIA) Suliman Ahmed non è stata necessaria neanche la lettera di preavviso. Prima della sua partenza in CIAD (13 SETT 2005), per le elezioni del presidente del Darfur e dei portavoce del Movimento di Liberazione del Sudan (SLM), il presidente della suddetta cooperativa gli aveva assicurato la permanenza nella “Casa d’integra” al suo rientro in Italia; ma al suo ritorno Suliman viene trasferito nel CENTRO DI ACCOGLIENZA di SCORTICA BOVE n° 151 ROMA.

Hanno ricevuto l’ultimo invito a lasciare l’appartamento di viale Giustiniano Imperatore, 272 in Roma che gli era stato “concesso” da istituzioni locali, nazionali ed europee attraverso progetti individuali di “integrazione”.

Li avevano riappropriati della speranza di una vita migliore di quella da cui erano fuggiti.

E, invece, ancora una volta, si ritrovano sull’orlo della precarietà esistenziale. Raggirati da false promesse, che presagivano una tranquillità tanto agognata, hanno ricevuto un invito ad abbandonare la casa, che finalmente li aveva tolti dalle fredde strade capitoline, dagli stenti che questa città impone a coloro che arrivano in clandestinità solo per
reclamare i diritti fondamentali, a cui ogni essere umano “dovrebbe” essere ammesso a godere.

Gli avevano promesso il sostegno lavorativo ed abitativo che tutti gli Stati democratici occidentali mirano a garantire sulle solenni carte.

Jsac, Kawa, Suliman, Daniel, e tanti altri non vogliono tornare a vivere nel Parco delle Farfalle – Colle Oppio – né nei freddi e fetidi centri di accoglienza del Comune di Roma. Alcuni di loro collaboravano per progetti d’integrazione del Comune di Roma, che prevedevano la garanzia di un alloggio: sono stati “licenziati” e invitati a lasciare l’appartamento concesso. Ad altri era stata promessa la collaborazione continuata nel tempo: sono stati illusi! Altri ancora, che attualmente collaborano come i primi e i secondi, hanno paura di fare la stessa fine. Fuggivano da guerre fisiche e si ritrovano a combattere con noi la guerra alla precarietà che risucchia sempre più persone.

Vorrebbero affrancarsi da un modello assistenziale che li sfrutta fino al limite, ma il loro scarso potere economico non gli consente indipendenza.

Hanno cercato modesti alloggi da affittare, ma quando l’interlocutore sente la loro voce straniera, diventa sordo.

Jsac Mati. Iracheno, oppositore del regime di Saddam Hussein, professore all’Università di Mosul, fondatore di “Justice now” Responsabile dei diritti umani per la Free Lance International Press . Torturato. Richiedente asilo. In Italia dal 2003.

Kawa Saber Said. Curdo iracheno, oppositore del regime di Saddam Hussein, professore all’Università di Soulemaniya. Minacciato dai fanatici musulmani. Torturato. Imprigionato. Rifugiato politico. In Italia dal 2002.

Suliman Ahmed Hamed. Sudanese. Membro fondatore e portavoce in Italia del “Movimento di Liberazione del Sudan” (S.L.M.). Presidente dell’Associazione “Figli di Darfur”. Torturato. Rifugiato politico. In Italia dal 2003.


Per questi motivi “il fuggitivo e il privilegiato” decidono di camminare insieme, stretti in un abbraccio lungo un progetto senza fine. Un percorso in continua evoluzione, nell’intreccio della conoscenza dei propri compagni di viaggio. L’insoddisfazione verso ciò che già è stato precostituito dall’alto spinge queste persone

all’AUTO-ORGANIZZAZIONE e all’AUTO -DETERMINAZIONE

per il perseguimento di uno scopo genuino.
DIRITTO AD UNO SPAZIO DIGNITOSO ED ADEGUATO IN CUI VIVERE, LAVORARE, ESPRIMERSI. Realtà migranti si mescolano, mantenendo la propria identità.
Rifugiati politici, italiani, studenti, torturati, oppositori a regimi politici, storici ed ideologici, uniti nella concretizzazione di un modello alternativo di Intercultura.

Perché un’alternativa è possibile.
ORA!

Roma 31 Marzo 2006

Info: Prof. Saber - 338.8103338, Prof. Mati 333.3898386, Najo Azdovic 340.9756277
Nicola Depalo – 388.3609410, Francesco Palazzo – 393.2167026

Ufficio stampa: Valeria Brigida – 348. 9582943
Giulia Zanfino- 347.7303058

www.flipnews.org - dirittiumani@flipnews.org

www.donnelibertadistampa.ilcannocchiale.it

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 07/04/2006 @ 10:52:26, in Europa, visitato 1959 volte)

di: Vesna Peric Zimonjic su Roma_ex_Yugoslavia

BELGRADE, Apr 5 (IPS) - In migliaia che hanno abbandonato la Serbia dopo le guerre succedutesi negli anni '90 stanno per tornare, dove nessuno lo sa. Sono circa in 150.000 che hanno vissuto illegalmente nelle nazioni europee per anni.

La maggior parte di loro sono poveri ed illetterati, si sono occupati di lavori manuali all'estero quando è stato possibile, secondo i dati ufficiali. La maggior parte si è ritrovata in Germania, Svezia, Danimarca ed Italia.

Tra di loro, molti sono Rom, o di etnia albanese dalla provincia meridionale del Kosovo, o di etnia bosniaca sempre dal Kosovo o dal vicino Sangiaccato.

Le loro richieste di asilo sono state rigettate dalle autorità straniere, particolarmente dopo la caduta dell'ex presidente Slobodan Milosevic nel 2000. La scusa del rifiuto è diventata la fine delle ragioni [politiche] che erano alla base della loro fuga dalla madrepatria.

"Da quando vennero siglati i primi accordi sui rimpatri nel 2001, i cittadini di Serbia sono ritornati al ritmo di 8.500 all'anno" dice ai giornalisti Rasim Ljajic, ministero per i diritti umani.

Ljajic ha recentemente aperto un ufficio di accoglienza per rimpatriati all'aeroporto di Belgreado, dove in migliaia avevano già fatto ritorno negli anni scorsi. L'ufficio, che prevede la la presenza di due assistenti sociali e di un operatore della Croce Rossa, è stato reso possibile con lo stanziamento di 85.000 $ dalla Svezia.

"Ma la maggior parte di loro è gente che nessuno vuole" dice Danilo Rakic dell'OnG su diritti umani "484" di Belgrado: "Sono rimandati qua, ma non hanno un posto dove andare."

La maggior parte dei Rom di ritorno trova rifugio in catapecchie nel quartiere periferico di Novi Beograd [...] Sotto ai raccordi autostradali fioriscono dozzine di "villaggi di cartone" abitati da persone che si offrono per qualsiasi lavoro manuale.

Molti di loro parlano del rimpatrio come di una deportazione. In buona parte hanno avuto solo 48 ore di preavviso.

Un Bosniaco di Kosovska Mitrovica che si presenta come "H.P." lasciò il Kosovo nel 1996 e finì nei Paesi Bassi. La sua casa natale venne distrutta dai bombardamenti NATO tre anni dopo. Come non-Albanese, teme il ritorno in Kosovo, dove le minoranze non sono benvenute, nonostante la presenza di NATO e ONU.

"Dove posso andare? Non ci sono più case a Mitrovica. Non voglio andare a Pristina (la capitale), dove sarei circondato dall'etnia albanese, che non vogliono nessun altro attorno."

H.P. attualmente vive con la famiglia nella città meridionale di Novi Pazar nel Sangiaccato, ai confini col Kosovo. E' un'area a popolazione predominante di musulmani slavi o bosniaci. Come molti altri, non ha un lavoro.

Kadrija Mehmedovic, che guida l'OnG "Povratak" (Ritorno) sempre a Novi Pazar, dice che sorgono particolari problemi con i minori: un terzo di loro parla solo la lingua del paese da cui provengono, e spesso finiscono nelle scuole per bambini disadattati. Molti genitori decidono di non mandarli del tutto a scuola.

Circa in 40.000 sono stati deportati in Sangiaccato dal 2000" ha raccontato recentemente Mehmedovic ai media belgradesi. "Nel passato fuggivano dalla povertà, ma questa è tuttora presente."

Gli attivisti per i diritti umani puntano il dito contro le assurdità burocratiche nei paesi che hanno deportato gli immigrati. Ad esempio, nota Danilo Rakic: "Un componente di una famiglia si vede approvato il permesso di residenza, agli altri componenti viene rifiutato, così le famiglie preferiscono affrontare assieme la deportazione. Dietro, ci sono storie di matrimoni misti, che so Serbia e Macedonia. Succede che le coppie vengano separate e rimpatriate in diversi paesi."

Ma gli attivisti rimproverano anche la Serbia per fare poco o niente per chi viene rimpatriato.

"Si tratta di nostri concittadini e abbiamo l'obbligo di re-integrarli nella società." ci dice Sanja Mrvaljevic dell'ufficio EU in Serbia. "C'è necessità di sviluppare strategie, che sono totalmente mancanti."

Se non c'è una strategia, "ci resta solo la speranza" dice H.P.  (END/2006)


Visto che si è parlato di Serbia, da Zajedno/Insieme:

APPROVATO IL PROGETTO "AIUTO ALLA SCUOLA SPECIALE SVETI SAVA" A Maggio partirà il progetto "AIUTO ALLA SCUOLA SPECIALE SVETI SAVA", finanziato da "AIUTARE I BAMBINI", vedi qui

La Scuola speciale “Sveti Sava” ospita 98 bambini dai 7 ai 15 anni, quasi tutti rom, con patologie fisiche e psichiche; in particolare 10 sono audiolesi, 10 affetti da sclerosi multipla, 67 hanno ritardi mentali, 5 hanno la sindrome di Down, 6 sono autistici..
La scuola, su una collina, lontana dalle abitazioni, ha un ampio giardino, ben curato, ma vuoto. E’ una scuola statale, con programmi molto rigidi che non dan...

[continua]


Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 07/04/2006 @ 09:48:32, in blog, visitato 1936 volte)

Ieri sera mi ha contattato Lilicka di Tanalab, sta coordinando una trasmissione sui Rom. Potrete ascoltarla dalle h. 20.00 in streaming QUI

Purtroppo (parole sue) non c'è stato il tempo per organizzare un'intervista ai diretti interessati. Le ho chiesto di presentare il suo lavoro:

La trasmissione parlerà dei rom: popoli straordinari che attraversano il mondo senza leggi a regolare i loro rapporti interni: nè stati, nè presidenti, nè confini.
I rom per questo loro modo di vivere hanno sempre fatto paura e sono stati vittime delle peggiori discriminazioni e repressioni da parte dei /gagè/.
Attraverso un percorso storico cercheremo di parlare dei vari popoli e delle varie culture nomadi, delle discriminazioni forti che attraverso i secoli si sono avute nei loro confronti, fino ad arrivare all'attualità e ai campi di sinti presenti in Italia e delle notizie riguardanti l'attuale situazione dei nomadi nel mondo nell'epoca delle "GRANDI DEMOCRAZIE" e della farsa di leggi che ancora una volta discriminano le persone per la loro cultura e appartenenza etnica.


Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 07/04/2006 @ 08:56:31, in Kumpanija, visitato 2424 volte)

Mi sembra di ricordare, che questo fine settimana ci sia una scadenza importante () per un po' di gente in Italia. Sabato 8 aprile però è anche la ricorrenza del Giorno Internazionale del Popolo Rom
e visto che la Mahalla ha il suo zoccolo duro di lettori dall'estero, ecco un po' di appuntamenti per loro:

Bonjour à tous,

Les associations rroms « Rromani Baxt », « La Voix des Rroms », « Femmes rroms, sinté et kalé », AVER contre le racisme et « Ternikano Berno » vous invitent à la célébration de la Journée internationale rrom

Le samedi 8 avril
De 10 heures à 19 heures
A l'Institut Polytechnique Saint Louis à Cergy Pontoise
32, Boulevard du Port - Cergy
RER A, arrêt Cergy Préfecture

Au programme:
Musique, chants, expositions diverses, projection de films, lectures de morceaux choisis de la littérature rrom, prises de parole et discussion Possibilité de restauration et rafraîchissements sur place à des prix modiques

Venez nombreux!


Friday April 7th, 2006

7 pm Building open to public – café/bar opens
8 pm House lights dim
8.00 - 8.30 Romani Rad Music and Dance
8.30- 9.00 Brentwood Gypsy Support Group
“That’s all very Romantic - but ….” From India to Bentley
churchyard. ( with multi-media back projection)
“I want to go to School” 1811 - The story of Trinity Cooper:
“We want to go to School” 1967 – Hornchurch Airfield
“Up the Chimneys” Tribute to Charles Smith and Bob Reed by
Bernadette Reilly
The meaning of the Romani National Anthem: Anglo-European
School students, Abbie Southern and Berengere Ariaude

9.00 – 9.20 Interval

9..20 – 9.50 It’s a Cultural Thing – or is it? (Extracts)
By Michael Collins, with Michael Collins and Patricia
McCarthy, directed by Mick Rafferty. A personal journey
through childhood, and a view from the inside of the
stand made by Travellers forty years ago at Cherry Orchard in
Dublin, and today at Dale Farm, Basildon.
9.50 – 10.20 Romani Rad Finale, ending with Opre Roma

Tickets from Brentwood Theatre Box Office £9 (£7.50 conc.)
Telephone the Box Office on (01277) 200305 and pay by most credit or debit cards. There is no booking fee. For an optional charge of 40p your tickets will be posted to you, or else you may collect them from the Theatre's foyer in the 30 minutes before the performance commences. In person From the Information Centre 44 High Street (opposite WHSmith) open, Monday to Friday 9.30 – 12, 1- 400pm

Transport. Go to Brentwood and Warley Rail Station from Liverpool or Stratford Main Line Rail Stations. Brentwood Theatre would be around a £3 taxi ride, or a brisk 15 minute walk up Queen's Road.
Details of how to get there on http://www.brentwood-theatre.org/

Trains go back to Liverpool Street every 15 minutes or so up to 23.47 (which arrives Liverpool Street at 12.35) - After that it's the 4.42 on 8th April)


Cher,
 Nous avons le plaisir de vous inviter à plusieurs évènements relatifs à la Journée de la Nation Roms à Gand (le samedi 8 avril à partir de 17 heures), à Bruxelles (le dimanche 9 avril à partir de 16 heures) et à Opwijk (le vendredi 14 avril à partir de 20h30).
 A Bruxelles en particulier, au Centre culturel "De Pianofabriek" situé rue du Fort 35 à 1060 Saint-Gilles (200 m de la Barrière de Saint Gilles), le programme est le suivant:
 - 20 h - "La Panica" - Fanfare Bulgare.
 - 18 h - "Roma Luca" - Présentation du CD "Andar o Brussel" - Roumanie
 - 16 h - "Ze kwamen uit het Oosten..." présentation de son livre par Wolf Staf Bruggen.
 Au plaisir de vous y rencontrer. Cordialement.
 Alain Verkindere, pour:
 Wolf Staf Bruggen
 Voorzitter-Chairman-Presidentos
 Opré Roma ngo
 opreromavzw@yahoo.com
 Tel : ++32 (0)484.962.264


RED WHEELS AGAINST RACISM UK Festival,


ROMA COMMUNITY CENTRE in Toronto, Canada


http://www.old.edu.ro/invrrom_b51.htm

Dear friends!
Gelem, gelem is here!
Gelem, gelem este aici!
Cautati!
Phralalen!
i gili Gelem, gelem / gilabadi mandar / si kathe. Roden la!
Gheorghe Sarau
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/04/2006 @ 23:28:40, in Europa, visitato 2071 volte)

3 Aprile 2006 | 19:04 | FOCUS News Agency

Sofia: Un centinaio di Rom hanno bloccato il traffico in Konstantin Velichkov blvd.

La ragione è un incidente accaduto la notte scorsa, che ha visto l'investimento del 15enne Traycho Cherkezov, che poi è morto in ospedale. Secondo suo fratello, che era con lui al momento dell'impatto, si è trattato di una Mercedes che andava oltre 100 Kmh. "Il guidatore era completamente ubriaco" dice il fratello di Traycho. Aggiunge che 40 minuti dopo l'incidente, non erano ancora arrivati i soccorsi.

Secondo lui la polizia sta aiutando il guidatore, a cui non è stato fatto l'alcool-test.

I manifestanti volevano conoscere l'esatta dinamica dei fatti e qual'è stato il comportamento della polizia, accusata di voler difendere un proprio collega. Il traffico in seguito è tornato alla normalità

Fonte: Bulgarian_Roma


Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/04/2006 @ 18:35:21, in Kumpanija, visitato 1889 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir:

L’anno scorso non si è potuto festeggiare questa giornata dedicata ai Rom perché eravamo in lutto per la morte del “nostro Papa”, egli ha dimostrato di avere un cuore per noi Rom, quando con coraggio ricordava le vittime “zingare” del nazismo di Hitler, in occasione della sua visita ad Auschwitz nel giugno del 1979.

Non possiamo dimenticare i tempi moderni e attuali, ciò che è successo nelle guerre Balcaniche: in nome della “democrazia” si è permesso che interi villaggi Rom venissero bruciati nel Kosovo dall’UCK, e migliaia di Rom costretti all’esodo forzato: “Democrazia, Democrazia” così gridavano gli Albanesi.

Serbi, Macedoni, Bosniaci presentavano i Rom uccisi dalla guerra come loro cittadini, così non appaiono mai liste di Rom uccisi.

Italia.
L’unica accoglienza per i Rom, profughi dalle guerre era e continua ad essere nei ghetti, chiamati “campi nomadi”.

Un altro ostacolo al nostro percorso sono coloro che si presentano come i nostri “benefattori”, ma in realtà sono degli “sfruttatori”, nominandosi anche come “esperti Rom”, operatori specializzati…e tutti i loro sbagli ricadono su di noi e siamo sempre noi Rom a dover pagare.

Quest’anno la festa dei Rom cade proprio il giorno prima delle Elezioni Politiche Nazionali, ed è per questo che la rimandiamo ad altra data, perché prima vogliamo vedere chi guiderà il “nostro Paese”, poi in base a questo adattiamo il tipo di festa.

Io spero che con il Governo Prodi si rafforzi quella volontà politica in grado di costruire un percorso di integrazione, a favore della minoranza più discriminata in Europa, che è proprio quella dei Rom.

I Rom vogliono questa integrazione, manca la volontà delle Istituzioni, ma anche quella dei cittadini Italiani e Pisani, che a causa del pregiudizio sui Rom (ladri, sporchi, furbi…) sono sempre visti solo come un pericolo e una minaccia alla società.

Ogni anno, a questa data io non mi stancherò mai di ripetere lo stesso appello:

Dateci la possibilità vera di essere cittadini, il che vuol dire avere un Permesso di Soggiorno, con un lavoro, un alloggio dignitoso.

Sottolineo, che prima della Guerra Balcanica tutte queste cose noi le avevamo già, ci sono state tolte anche con il “contributo” degli aerei Nato che partivano dalla base di Aviano (VR) per venire a bombardare il nostro paese, distruggendo le nostre case e la nostra dignità.

Etem Dzevat - Presidente ACER di Pisa e membro di “Romani Union International”

Pisa, 6 Aprile 2006

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


19/03/2024 @ 06:59:40
script eseguito in 179 ms

 

Immagine
 1995 - redazione del bollettino per le scuole IL VENTO E IL CUORE... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 6187 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source