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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 20/03/2009 @ 09:12:19, in lavoro, visitato 1597 volte)

Da Bulgarian_Roma

Lunedì, 16 marzo 2009 - Diverse centinaia di dipendenti della compagnia di raccolta rifiuti Novera si sono riuniti per protestare fuori dal municipio di Sofia lo scorso 16 marzo chiedendo il mantenimento del posto di lavoro e il pagamento dei salari.

Secondo diverse cronache, il numero dei dipendenti di Novera varierebbe tra i 300 e i 1000.

I dipendenti, la maggior parte dei quali sono Rom, chiedono la preservazione del loro lavoro alla luce della decisione del sindaco Boiko Borissov di concludere la concessione a Novera alcuni giorni fa, concessione che originariamente doveva terminare solo nel 2014.

La protesta è seguita ad una settimana di recriminazioni tra Borissov e Novera, che ha lasciato il centro della città coperto di rifiuti per circa una settimana.

Novera rimprovera alla città di aver ritardato il pagamento di milioni di leva alla compagnia, mentre il municipio rimprovera a Novera di averlo ricattato per ottenere più fondi, rifiutando di raccogliere la spazzatura.

Ora i dipendenti di Novera hanno chiesto garanzie sul mantenimento del loro lavoro. Secondo il giornale Dnevnik, hanno minacciato di commettere illegalità pur di dare da mangiare ai loro figli, se questo non accadesse.

Alla polizia è stato chiesto di controllare la protesta. Secondo il municipio, non è stata autorizzata e dev'essere sgomberata.


SOMMARIO: Protesta dei lavoratori delle pulizie cittadine - 16 marzo 2009 | 14:27 | FOCUS News Agency

Sofia. I lavoratori di Novera, la compagnia che sino a pochi giorni fa aveva l'appalto municipale per le pulizie delle strade, ha inscenato una protesta pacifica. I Rom hanno iniziato a sfilare da tre punti a Sofia e si sono riuniti davanti al municipio. Non hanno intralciato il traffico. Hanno insistito sul mantenimento dei loro lavori e in un incontro col sindaco Boyko Borisov. Si sono dispersi quando la polizia gliel'ha chiesto.

"Simpatizziamo con le richieste dei lavoratori e li comprendiamo, ma la protesta non è stata organizzata dalla compagnia e dalla sua dirigenza," ha detto Dimitar Dimitrov, portavoce di Novera.

Ha aggiunto che Novera ha oltre 2.000 dipendenti.

"Sinora i lavoratori sono stati pagati. Nessuno è stato dismesso o licenziato. Quando i legali si informeranno sui motivi per cui la municipalità ha rescisso il contratto, prenderemo le misure necessarie. I lavoratori chiedono la sicurezza del lavoro e probabilmente è questa la ragione della loro protesta spontanea," ha aggiunto.

"La municipalità di Sofia non ha dato il permesso per la protesta dei lavoratori di Novera," ha detto il sindaco Boyko Borisov.

"Non capisco le ragioni della protesta visto che hanno rifiutato di lavorare per dieci giorni, senza nessuna ragione. Dopo dieci giorni hanno lasciato Sofia in crisi. Abbiamo pagato Novera con 18 milioni di BGN per due mesi. Da anni i cittadini si chiedono perché vengono pagati così tanti soldi per un lavoro che non viene finito," ha detto.

 
Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:36:33, in lavoro, visitato 1788 volte)

Da Eugenio Viceconte su Flickr

Roberto è un ragazzo in gamba, ha studiato, una laurea, lavora.
Sa parlare, e racconta la sua vita e quella della sua gente:

Lavoro in un super mercato, quando hanno proposto al mio principale un progetto per l'inserimento al lavoro dei Rom ed io lo caldeggiavo, lui mi fa: - Roberto ma io mica posso far lavorare degli zingari -
Gli ho risposto tu non lo sai, non te l'ho mai detto, ma anche io sono Rom esattamente come loro
.

Roberto vive in quel non luogo che è il campo di Castel Romano, ha raccontato con passione, ad un seminario organizzato alla Camera dalla UIL e dalla CGIL di come Castel Romano, che pure è il modello che la giunta Veltroni prima e quella Alemanno oggi hanno proposto, sia per i giovani un luogo che crea e favorisce l'emarginazione.

E' un ragazzo in gamba Roberto, cortese, intelligente, appassionato ... perché non sono persone come lui a dare voce al popolo Rom?

Chi ha interesse a non dar la parola a giovani così?

 
Di Fabrizio (del 02/03/2009 @ 09:03:40, in lavoro, visitato 1924 volte)

Da Roma_Francais

Le Parisien Boris De La Cruz | 24.02.2009, 07h00

"A Saint-Tropez, c'è Brigitte Bardot e, a Saintes-Maries- de-la-Mer, ci sono i Gitani. Qui, è un'istituzione", nota Nicole, 68 anni, di cui 45 a leggere l'avvenire nelle linee della mano. Da qualche giorno, la più anziana predittrice di buona fortuna della città nella Camargue, ha preso la testa di una fronda contro un'ordinanza municipale che proibisce le pratiche divinatorie ed occulte sulla strada pubblica.

Votato un anno fa, questo testo sul quale la Halde dovrà pronunciarsi (leggi: inquadrare) sinora non è mai stato applicato. Ma la stagione turistica si avvicina, la polizia s'è messa a moltiplicare i controlli. "Abbiamo ampliamente partecipato alla leggenda di questo villaggio e ora non ci vogliono più. Che facciamo di male? Non rubiamo, non aggrediamo nessuno", s'indigna Nicole.

"Non siamo affatto contro i Gitani"

All'origine di questa decisione, il sindaco Rolland Chassain giustifica la sua decisione con le lamentele dei commercianti e dei turisti. Non siamo affatto contro i Gitani. Quando ce ne sono sei o sette che predicono nel centro città, d'accordo, ma non le dozzine come accade in estate. Alcune aggrediscono verbalmente quelli che rifiutano di sottomettersi alle loro pratiche", argomenta Rolland Chassain, che si dice "inflessibile". "E' diventato un furto organizzato sui turisti", lamenta un ristoratore. "Si gettano addosso e non li lasciano. Se fanno così davanti a me, sono sicuro di perdere un cliente". Ma non tutti i commercianti sono così ostili: "Leggere il futuro, è una tradizione locale. I turisti, soprattutto quelli stranieri, quando non li trovano ci chiedono se possono vedere i Gitani", ammette uno di loro. Cécile Berger, un'abitante, si dice accorata.

"E' disonorevole, fanno parte del nostro patrimonio, vengono dai quattro angoli del mondo per vederli e li si caccia".

A qualche passo da lì, una Gitana si avvicina ad una coppia di olandesi e impugna loro la mano. "Sarete felici e santa Sara vi protegge", dice prima di lasciar loro una medaglia e intascare qualche moneta. "Senza di noi, Saintes-Maries non è Saintes-Maries. Possono mandarci via, ritorneremo!" fulmina Sarah, una predittrice. "La polizia ha cominciato a sorvegliarci, giochiamo al gatto e al topo", rincara Cynthia. Nicole, sua nonna, spera che il sindaco ritornerà sulla sua decisione. Per questo, è pronta a leggergli l'avvenire gratuitamente.


Le Parisien C.D.S. | 24.02.2009, 07h00

Oggi o domani, l'Alta Autorità di Lotta contro le Discriminazioni e per l'Uguaglianza (Halde) dovrebbe pronunciarsi sull'iniziativa dell'Associazione nazionale cattolica della gens du voyage sull'affare di chi predice il futuro a Saintes-Maries- de-la-Mer. Probabilmente, la Halde dovrebbe dichiararsi competente a trattare il dossier.

Rimarrà in seguito da sapere se l'ordinanza municipale rileva o no una discriminazione. Questa non riguarderà l'attività delle veggenti ma la loro origine, che rappresenterebbe il primo motivo di deferimento (29% dei 788 dossier trattati nel 2008) da parte della Halde.

Ma quest'ultima ha già avuto, varie volte, l' occasione di allertare il governo sulle discriminazioni di cui sono vittime i membri della Comunità della gens du voyage. Il parere della Halde non dovrebbe cadere prima di sei mesi.

Rapporté par Denis Toulmé denis.toulme@worldonline.fr
http://filsduvent.kazeo.com

 
Di Fabrizio (del 21/02/2009 @ 09:27:19, in lavoro, visitato 1690 volte)

Roma, 19 feb - Tempi duri per i giostrai e per i circhi equestri nel Lazio. Anche se una legge dello Stato prevede una serie di norme volte a sostenere e agevolare l'arte dello spettacolo viaggiante, l'etnia Sinti, che da secoli e' la principale titolare tali mestieri ambulanti, lamenta l'assenza di spazi idonei per vivere e lavorare. E' quanto e' emerso oggi nel corso dell'audizione in Commissione Lavoro e Politiche sociali del Lazio, presieduta da Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), alla quale ha partecipato una numerosa delegazione di Sinti, guidata da Massimo Converso, presidente dell'Opera Nomadi, ente morale istituito con decreto del 1970.

Circa mille nel Lazio, di cui la meta' a Roma, i Sinti sono originari dell'India come i Rom. Presenti in Italia fin dal XV secolo, si tramandano di padre in figlio soprattutto i lavori legati all'arte circense (tra i piu' famosi circensi italiani di origine Sinti, gli Orfei e i Togni) e il mestiere di giostraio. I comuni, per legge, dovrebbero rendere disponibili apposite aree per le istallazioni delle attivita' dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento, ma, come ha riferito il presidente dell'Opera Nomadi nel corso dell'audizione, cio' nel Lazio non sempre avviene. Nel corso dell'audizione e' stata evidenziata l'esigenza di microaree per famiglie allargate, piu' funzionali alle esigenze di vita e di lavoro dei Sinti, oggi concentrati in grandi insediamenti, come quello di San Basilio a Roma, e coinvolti dai recenti provvedimenti per i campi rom.

Converso ha riferito anche della doppia vaccinazione effettuata recentemente a circa duecento bambini e delle pessime condizioni di vivibilita' dell'insediamento di Ciampino.

''Ci attiveremo subito con le Asl per avere il rapporto sulle persone vaccinate - ha detto Mariani nel tirare le somme - E' un segnale inaccettabile per la salute pubblica.

In questi giorni ci sono stati casi terribili associati ai campi rom''.

res/sam/rob

 
Di Fabrizio (del 12/02/2009 @ 08:41:03, in lavoro, visitato 1312 volte)

Ricevo da Rom Lavoro

Proprio nel periodo di commemorazione del Porrajmos (la Shoa dei Rom/Sinti), un duro colpo d'arresto alle politiche di integrazione del popolo Rom/Sinti si è avuto dal mese di febbraio con la chiusura dello Sportello di Segretariato sociale per l'avviamento al lavoro delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti di Via Alessandro della Seta 20/a gestito dall'Ente Morale Opera Nomadi in Convenzione con il Comune di Roma Dipartimento XIV Determinazione Dirigenziale n. 1939 del 23.12.2004.

Lo Sportello era nato a febbraio 2005 con un finanziamento di 42.000 euro per un anno. Negli anni successivi ha subito molte decurtazioni e periodi di non finanziamento fino a giugno 2008 data di scadenza dell'ultima Convenzione firmata.

In quest'ultimo periodo (da luglio 2008 ad oggi) lo Sportello è "sopravvissuto" (come nei precedenti periodi di non finanziamento) grazie alle attività di volontariato ed al sostegno delle spese (utenze, materiali, ecc.) a carico dell'Associazione.

Una politica doverosa nei confronti delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti, ma che ha prodotto anche costi insostenibili per l'Associazione ed una sua crisi dal punto di vista finanziario.

A tutti coloro che hanno potuto verificare la bontà e la qualità dell'attività svolta chiediamo di attivarsi in tutti i modi e verso tutte le direzioni affinchè questa esperienza non muoia e, con essa, muoia un ulteriore lumicino di speranza per un futuro migliore delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti a Roma e non solo.

Per informazione sulle attività svolte dallo Sportello di Segretariato Sociale per l'avviamento al lavoro delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti visitare il sito:
www.romlavoro.it

Roma, febbraio 2009

 
Di Fabrizio (del 21/11/2008 @ 09:00:04, in lavoro, visitato 2288 volte)

L'articolo integrale su: Bubkes: The Weblog of Stephen Lewis

Un cancello di ferro lavorato in via Iskar o Eksark Iosef, Sofia, Bulgaria, autunno 1996. L'artefatto è tipico della fine del XIX secolo e dell'inizio del XX secolo di edifici e città in Bulgaria. Molti artefatti simili erano opera di fabbri ed artigiani Rom. La foto è stata ripresa con una macchina 35 mm Minox G-series su Tri-X film. Combina l'atmosfera della Sofia autunnale con la delicata rappresentazione e l'accurata geometria della Minox G.

[...]

Facendo cantare il ferro

Un secolo fa, i Rom erano relativamente bene integrati nel tessuto di molti villaggi e città nei Balcani. Gli insediamenti urbani erano più piccoli e compatti in quei giorni e le distanze etniche, religiose e di classe erano minori. I Rom erano anche più integrati nelle economie urbane, le loro tradizionali capacità come fabbri, oppure di trasportatori erano di centrale importanza nei giorni in cui il metallo si sollevava e veniva piegato. Nei cento anni a seguire, i Rom sono stati spinti nelle periferie delle città bulgare. Le città sono state riprogettate e le minoranze disperse oltre i cordoni sanitari. Le capacità lavorative valutate un secolo fa sono diventate periferiche e sempre più spesso obsolete. Soprattutto, la solidificazione dell'identità nazionale bulgara ha marginalizzato i gruppi minoritari. I componenti delle minoranze che avevano l'opportunità e le risorse per lasciare la Bulgaria partirono. Oltre il 90% degli Ebrei del paese se ne andarono nel 1948. La popolazione turca e musulmana fu periodicamente pressata verso esodi di massa, culminati con la partenza di 300.000 di loro nell'estate del 1989. I Rom furono relegati in blocchi edilizi isolati, l'equivalente bulgaro delle favelas e dei bantustan.

La frase "facendo cantare il ferro" coniuga l'abilità e la passione dei fabbri e dei lavoratori del metallo di un'era passata. La prima volta ho sentito la frase da un Bulgaro turco che era stato imprigionato all'inizio degli anni '50 nell'isola Belane sul basso Danubio, il piccolo Arcipelago Gulag della Bulgaria. Usava quella frase per descrivere la capacità di lavorare il metallo di un compagno di prigionia, Shakir Mustafa Pashov. Pashov era un dirigente comunista rom negli anni in cui l'appoggio ai gruppi minoritari veniva sollecitato dai capi comunisti ed ancora ritenuto ideologicamente accettabile. A seguito dei processi contro il cosmopolitanismo nell'Unione Sovietica ed il processo Slansky nella Cecoslovacchia, i comunisti come Pashov caddero presto in disgrazia. Molti, come lui, finirono in prigione. I caratteristici cancelli in ferro lavorato di Sofia, rappresentano un silenzioso ricordo sia delle generazioni di Sofioti che li attraversarono che del mondo svanito dei fabbri Rom che presero parte alla loro creazione

Lavoratore del metallo, Quartiere di Stoliponovo, Plovdiv, Bulgaria, 1997

Photos and Text Copyright Stephen Lewis 2008

 
Di Fabrizio (del 24/10/2008 @ 09:11:51, in lavoro, visitato 2080 volte)

Da Mundo_Gitano

20/10/2008 - La più importante fondazione Rom di Spagna sarà in Romania, assieme all'Agenzia Nazionale per i Rom, il Programma Acceder - Assieme nel Mercato Lavorale. La Fundación Secretariado Gitano sarà rappresentata da Humberto García Gonzáles-Gordon, esperto in mediazione inter-culturale e fornirà assistenza tecnica nello sviluppo del programma. Il progetto per la trasferta verso i partner della Romania è stato firmato il 16 aprile di quest'anno.

Intervista di Mihaela Dumitrascu – DIVERS – www.divers.ro

Per iniziare, ci dia per favore una breve presentazione della fondazione che lei rappresenta.

La Fundación Secretariado Gitano è un'organizzazione sociale, inter-culturale e non-profit, che fornisce servizi per lo sviluppo della comunità Rom in Spagna come pure in Europa. Siamo attivi in 14 comunità spagnole. L'organizzazione iniziò ad operare negli anni '60 e divenne fondazione il 2 luglio 2001. Il suo scopo è promuovere la comunità Rom così che i suoi componenti possano integrarsi nella società. La fondazione ha come "due gambe": una è quella che chiamiamo programmi diretti con i Rom (che conduciamo su vari campi - istruzione, impiego, alloggio o sanità); l'altra è ciò che chiamiamo l'esecuzione di politiche sociali proattive per i Rom. Questo significa lavorare specialmente con le istituzioni pubbliche, col governo,  con le amministrazioni locali per persuaderle a portare avanti politiche speciali per la popolazione Rom, che dovrebbero essere, tuttavia, integrate nelle politiche generali.

Perché la Fundación Secretariado Gitano ha scelto di andare in Romania?

Nel passato abbiamo cooperato per diversi anni con numerose organizzazioni, sia pubbliche che private, di molti paesi, in ogni tipo di programma di collaborazione. Questo ci ha dato la possibilità di creare un forte network attraverso l'Europa. La Romania è appena diventata un membro dell'Unione Europea e molti programmi del Fondo Sociale Europeo partiranno da qui per svilupparsi. Abbiamo fatto in modo di creare una stretta relazione con l'Agenzia Nazionale per i Rom (ANR), che è interessata nel nostro programma di impiego chiamato Acceder. Abbiamo sviluppato questo programma in Spagna negli ultimi sette anni. È risultato abbastanza buono, e l'ANR ha proposto di estenderlo alla popolazione Rom della Romania.

Quali sono stati i risultati del programma Acceder in Spagna?

L'idea principale di Acceder è aiutare i Rom ad accedere al mercato lavorale. Nei fatti, non solo i Rom, perché soltanto il 70% di chi beneficia del programma Acceder in Spagna è di etnia Rom. In Spagna, il programma Acceder ha condotto 846 corsi di formazione professionale, frequentati da 7.204 persone. Abbiamo lavorato con oltre 35.000 persone ed abbiamo firmato oltre 25.000 contratti d'impiego. Il coinvolgimento attivo dei professionisti Rom è il miglior modo di attirare nuovi beneficiari, di generare credibilità ed aumentare le prospettive positive. Il programma Acceder è stato ricevuto molto bene nell'Unione Europea e credo sia uno dei metodi per includere la popolazione Rom nel mercato lavorale.

Vi aspettate un uguale successo in Romania?

Lo spero! Ad ogni modo, dobbiamo vedere come adattarlo. Non si può automaticamente trasformare il modello Acceder. La Romania è un paese di differente cultura e mentalità, con una diversa amministrazione, con politiche dell'impiego differenti. Il programma sarà applicato per un periodo di due anni e vogliamo svilupparlo in otto città che copriranno le otto regioni della Romania, le cosiddette regioni europee. Le città sono Bucarest, Craiova, Timisoara, Alba Iulia, Cluj-Napoca, Piatra Neamt, Calarasi e Braila o Galati, non abbiamo ancora deciso.

Esattamente come si sviluppa un simile programma?

Il progetto ha una metodologia basata sui bisogni individuali. Dapprima abbiamo selezionato la squadra base che lavorerà a Bucarest, un ragioniere specializzato, un assistente per l'amministrazione e diverse altre persone dell'ANR che copriranno le altre due parti del progetto: la parte amministrativa-finanziaria e quella tecnica. Stiamo parlando di tre o quattro persone nell'area amministrativa e di quattro persone nell'area tecnica. A questo punto intendiamo costruire una squadra di cinque persone in ognuna delle otto città: un coordinatore per il resto della squadra, uno specialista nella formazione professionale, uno specialista nel counseling educativo, un negoziatore nel mercato lavorale che contatti le compagnie per vedere che tipo di personale c'è bisogno e se vogliono assumere personale attraverso il nostro programma, un mediatore inter-culturale che dovrà contattare le comunità Rom e persuaderle ad unirsi al programma. Poi, assieme al professionista della formazione professionale, faremo una diagnosi della situazione ed abbozzeremo un corso personalizzato per l'inserzione nel mercato lavorale. E' un patto fatto da ogni individuo che vuole unirsi al programma con lo specialista della formazione professionale. Se queste persone non hanno formazione professionale, iniziamo con un corso disegnato apposta per la popolazione Rom. Forniamo anche assistenza nel mercato del lavoro per quanti hanno iniziato a lavorare per la prima volta, per essere sicuri che siano capaci di mantenerlo, e consulenza ed appoggio ai Rom che vogliono diventare dipendenti.

Da dove ottenete il supporto finanziario?

Il 98% del denaro arriva dall'Unione Europea ed il 2% dalla Romania. In totale verranno spesi cinque milioni di euro per questi due anni di sviluppo e per tutte le regioni.

A quali categorie di Rom vi indirizzate con questo programma?

In Spagna, ci siamo focalizzati sui giovani e sulle donne, perché riteniamo che siano i settori che affronteranno le maggiori difficoltà nell'accesso al mercato del lavoro. In Romania lavoreremo con i Rom che hanno raggiunto l'età legale per accedere al mercato del lavoro e, principalmente, con persone di età tra i 16 ed i 65 anni.

Pensa che i Rom rumeni si uniranno al programma?

Prima di tutto, la responsabilità dello sviluppo di questo programma non risiede in noi, ma nell'Agenzia Nazionale per i Rom. Noi forniamo soltanto l'assistenza tecnica. Secondo me, è importante sapere che i Rom non sono tutti uguali e non mi aspetto che reagiscano alla stessa maniera.

 
Di Fabrizio (del 23/10/2008 @ 09:16:18, in lavoro, visitato 1362 volte)

Da Czech_Roma

Brno, 17.10.2008, 09:09 - Il gruppo di servizio Rom IQ di Brno terminerà alla fine di questo mese il suo progetto educativo di tre anni, che si è focalizzato sui Rom ed ha avuto grande successo, lo ha detto oggi a CTK Veronika Vankova, a capo del progetto.

Il progetto è stato disegnato per aumentare il livello dell'istruzione e della qualificazione dei Rom e migliorare la loro situazione sociale ed economica, ed è stato raggiunto, ha detto Vankova.

Oltre 2.000 persone si sono unite al progetto, soprattutto giovani tra i 13 e i 18 anni. Una delle mete era convincere i giovani Rom a rimanere nel processo educativo quanto più a lungo possibile, ed è stata soddisfatta, ha detto Vankova.

L'80% degli studenti del nono grado coinvolti nel progetto hanno presentato richiesta di ammissione alla scuola secondaria e ce l'hanno fatta, ha detto Vankova.

"I contatti individuali con i candidati alla scuola secondaria mostrano progressi visibili nella loro capacità di definire i loro obiettivi personali in corrispondenza con le loro possibilità. Prima di queste consultazioni, solo un quinto era capace di definire questa meta, mentre dopo la percentuale era salita a metà," ha detto.

"D'altra parte, la parte di giovani Rom che non avevano mete o ne avevano di non realistiche, è scesa dal 66 al 39%," ha aggiunto.

Oltre al consulto sulla scelta di una scuola adatta, il progetto includeva anche corsi di informatica e lingue straniere come pure attività per il tempo libero.

Oltre 600 adulti si sono uniti al progetto IQ, per essere assistiti nella ricerca di lavoro e per la soluzione dei loro obblighi legali.

"Un quinto di chi cercava lavoro l'ha trovato e l'ha mantenuto. Dato che il 90% di loro aveva soltanto istruzione di base, l'hanno trovato nel ramo delle pulizie e della produzione in linea o nel campo delle costruzioni," ha detto a CTK Wail Khazal, manager del progetto.

Il servizio Rom IQ abbozzerà un rapporto dopo la fine del progetto a novembre, rapporto che conterrà proposte per possibili misure sistematiche, ad esempio, nella legislazione che potrebbe aiutare ad abbassare l'estensione dell'esclusione sociale dei Rom.

CTK - ROMEA

 
Di Fabrizio (del 22/10/2008 @ 08:59:00, in lavoro, visitato 1478 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia



La comunità Rom deve lavorare per rompere lo stereotipo per cui non sanno lavorare bene, ha detto oggi Bajro Bajric. Bajric, che è presidente dell'Associazione per i Rom di Croazia, l'ha detto al seminario "incontrare i datori di lavoro con le misure di stimolo al lavoro".

Un gran numero di Rom sono stati cacciati fuori dalla comunità, ed hanno bisogno di essere stimolati ed aiutati a diventare membri attivi della comunità, ha detto Bajric. Ha aggiunto che i Rom hanno mostrato interesse nell'istruzione e nell'integrazione nella società.

Questo è uno degli scopi del progetto REI (Iniziativa Impiego Rom), cofinanziato dal programma "PHARE 2005", per cui l'Associazione per i Rom di Croazia ha ottenuto 96.000 euro dalla UE.

Nella contea di Varazdin, 30 Rom hanno partecipato ad un programma di formazione per la raccolta ed il riciclo dell'acciaio vecchio, come pure per cucitrici e carpentieri, ma sinora uno solo ha trovato lavoro.

Bajric considera che la legge sul welfare va cambiata, perché l'assegno sociale a volte è più alto dei salari che i Rom ottengono dai loro datori di lavoro.

L'interesse della comunità locale per questi progetti è molto importante, e la contea e la città di Varazdin hanno mostrato interesse per il miglioramento della posizione dei Rom, per cui dovrebbero essere elogiati, ha detto Bajric.

L'ufficio regionale dell'impiego di Varazdin ha nel suo database 157 Rom disoccupati, e questi programmi permettono ai Rom di ottenere determinate conoscenze ed abilità, per poter trovare lavoro più facilmente, ha detto al seminario Jasenka Hutinski, capo dell'ufficio dell'impiego di Varazdin.

Il seminario ha riunito rappresentanti dell'industria del metallo di Varazdin e associati per il progetto REJ.

 
Di Fabrizio (del 17/09/2008 @ 09:04:18, in lavoro, visitato 1539 volte)

Da Nordic_Roma

HELSINGIN SANOMAT

Mauri Hagert, conducente della Vantaa, guida il suo autobus nel centro di Helsinki. A 53 anni, ha lavorato per compagnia Concordia sette anni. La compagnia, che opera sulle principali rotte municipali nella regione di Helsinki,impiega circa 20 altri membri della comunità Rom. Dice Hagert: "Non abbiamo grande istruzioni, così dobbiamo prendere lavoro dove capita. Questa compagnia non guarda di che colore sono i tuoi capelli, o la tua razza".

Giovedì 11 è stato rilasciato uno studio commissionato dal Ministero del Lavoro, che mostra come le attitudini negative da parte di molti datori continua a rendere difficile ai Rom trovare lavoro.

Una ricerca telefonica ha mostrato che il 12% dei datori di lavoro ammetteva che non avrebbero assunto un Rom, anche avendo la qualifica richiesta per il lavoro. Circa la metà degli intervistati, il 57%, erano disposti ad assumere un Rom.

"E' certamente allarmante, ma d'altra parte, è emersa anche una positiva sorpresa, perché si è parlato molto di discriminazione contro i Rom", ha detto la ricercatrice Hannele Syrjä.

L'inchiesta ha mostrato che la maggior volontà di assumere i Rom arriva dalle grandi compagnie di costruzione e da quelle di servizi nella Finlandia meridionale,  che hanno sofferto di tagli di posti di lavoro. Le risposte più positive arrivano da compagnie che già hanno avuto dei Rom come dipendenti. Oltre 300 compagnie hanno risposto alla ricerca.

I più grandi impedimenti, secondo la ricerca, riguardano la mancanza di istruzione e l'esperienza lavorale. La maggior parte dei Rom che cerca lavoro non è andata oltre l'istruzione primaria.

Hannele Syrjä elenca alcuni fattori culturali: "La gioventù è breve, le famiglie si formano presto, ed inoltre l'istruzione è lasciata spesso. I Rom vogliono diventare istruiti da adulti".

Tarja Cronberg, (Verdi) Ministro del Lavoro, dice che si faranno dei tentativi per promuovere l'impiego tra i Rom aumentando il numero di mediatori Rom presso gli uffici locali del collocamento. Si faranno anche sforzi per fornire ai Rom servizi di apprendistato e sussidi all'impiego. Dice Cronberg: "E' anche importante migliorare la situazione allarmante della scarsa istruzione dei giovani".

 
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