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Di Fabrizio (del 25/08/2012 @ 09:10:43, in sport, visitato 1761 volte)

Vergogna a misura olimpica per l'Irlanda razzista by Peter Mc Guire - 17 agosto 2012

Il razzismo era alle porte quando gli eroi olimpici della boxe vinsero oro e argento a Londra. E' stato sconfortante, prevedibile ed ampiamente condiviso.

Settimana scorsa, la pugile venticinquenne Katie Taylor ha conquistato l'Irlanda con una performance mozzafiato al primo torneo olimpico di boxe femminile, contestato e voluto per introdurre i Giochi. Taylor, figura di grande ispirazione per lo sport, le donne ed il popolo irlandese molto meritatamente hanno ottenuto grande attenzione dai media con quella medaglia d'oro.

Non sempre la copertura è stata positiva. Il quotidiano australiano The Age ha risposto al successo di Taylor con una serie di pigri stereotipi irlandesi "bevitori-di -punch", "la Guinness e il whiskey hanno mandato gli Irlandesi fuori di testa" e, alla perplessità di molti, "[Taylor] è circondata da gente che preferisce un punch ad una patata." Il giornale Usa Today ha adoperato un po' di luoghi comuni ed imprecisioni nel suo pezzo sulla vittoria di Taylor: "Nell'isola verde smeraldo, scorrono libere pinte di Guinness, forse abbastanza per riempire il mare d'Irlanda. Gli scommettitori fanno girare le sterline come fossero caramelle" (Tanto per iniziare, l'Irlanda usa l'euro e non la sterlina. Ma comunque... )

L'ambasciatore irlandese in Australia si è indignato ed ha spedito una lettera infuocata a The Age, costringendo il giornale a scuse imbarazzate. Nel contempo, la reazione contro Usa Today ha portato ad una similare ritrattazione.

Ma il razzismo peggiore non è stato diretto a Taylor, né è arrivato da un maleducato opportunista sotto forma di giornalista straniero. La vera bile proviene direttamente dal cuore stesso dell'Irlanda, contro la medaglia d'argento nella boxe di John Joe Nevin. Lui potrebbe essere un eroe olimpico, il golden boy della boxe irlandese, ma è anche un Traveller irlandese. I TRaveller, che conducono uno stile di vita semi nomade, sono la comunità minoritaria più antica d'Irlanda ed una minoranza significativa anche in GB.  Tutti sanno che è bene odiarli.

Come molte polemiche odierne, è cominciato tutto su Twitter. Poco dopo l'argento di Nevin, un popolare ristorante di Dublino ha inviato un tweet di scherno dicendo che presto la famiglia di Nevin sarebbe venuta per il piombo e il rame, chiamandoli ladri. Lo scherzo è stato ampiamente diffuso via SMS. Il ristorante è stato messo alla berlina per il suo razzismo estemporaneo, e rapidamente ha espresso le sue poco convinte scuse. Ma non è trascorso molto tempo che sono apparsi altri messaggi su Twitter, chiedendo dove fosse il problema. Non vi siete divertiti? Non avete senso dell'umorismo? Alcuni hanno suggerito che nel commento vi fosse un briciolo di verità, perché si sa che i Traveller sono "zingari, ladri",  usando una tipica diceria irlandese di uso quotidiano.

Mullingar, città natale di Nevin, aveva applaudito il ragazzo prodigio della boxe locale durante i suoi assalti olimpici. Traveller e locali si sono mischiati, fianco a fianco, con l'entusiasmo che circondava Nevin ad abbattere le molte barriere che dividono le due comunità. Alcuni l'hanno guardato nei pub locali, ma la famiglia di Nevin non era tra loro; come membri della comunità Traveller, è stato loro rifiutato il servizio. Molti pensano che sia stato giusto così: un Traveller tra i tanti che erano nei pub, sembra abbia assalito un barman - quindi a nessun Traveller è stato consentito entrare nei pub locali (ovviamente, nel frattempo il resto astemio della città pregava piamente e senza nessun screzio tra gli abitanti...).

Per inciso, la famiglia di Nevin è stata poi servita al bar The Covert e, secondo tutti i testimoni, l'atmosfera era elettrica.

Nevin ha espresso disappunto per il razzismo diretto contro la sua famiglia, ma ha detto di essere rincuorato per l'ondata di sostegno nella sua città natale, e di voler mettere l'incidente alle spalle. Spera che la sua vittoria possa costruire un ponte tra Traveller e stanziali.

Il divieto ad entrare nei bar (negozi, alberghi, parrucchieri) è un problema comune per la comunità Traveller irlandese, ma è l'ultima delle loro preoccupazioni. Negli ultimi anni, i governi hanno selvaggiamente tagliato i servizi educativi di base per migliaia di bambini traveller - bambini che non hanno scelto di nascere in una comunità così insultata e diffamata. Ha così chiuso la porta alla possibilità di una vita decente per molti, e non ci sono voci di ripensamenti.

Ci sono circa 30.000 Traveller in Irlanda. I dati mostrano che le donne traveller vivono 11,5 anni meno del resto della popolazione, mentre per i maschi la differenza è di 15 anni. I Traveller sono svantaggiati nell'accesso ai servizi sanitari. I suicidi sono sei volte maggiori rispetto al resto della popolazione. Significativamente più alta anche la mortalità infantile.

Sino agli anni '90, i Traveller sono stati segregati dal sistema scolastico di massa, molte madri che hanno tentato prima di allora che i loro figli fossero istruiti, non si sono trovate sostenute dallo stato. L'eredità dello svantaggio educativo, come in molte comunità della working-class, e che se i genitori sono analfabeti, i figli non ricevono lo stesso supporto dei loro coetanei delle famiglie più agiate, e c'è poca o nessuna tradizione di istruzione. L'analfabetismo tra i Traveller è ancora alto in Irlanda. L'argomento che uno stile di vita nomade è incompatibile con l'educazione standard è un non senso: molti paesi, inclusi Kenya e Mongolia, sono riusciti a fornire un sistema di istruzione per nomadi. Non c'è ragione per cui l'Irlanda non possa usare un semplice sistema di centri educativi in rete per bambini traveller.

In ogni caso la questione è del tutto discutibile, dato che effettivamente la maggior parte dei Traveller è stata forzata a stanzializzarsi ed integrarsi. Nevin è stanziale. Ma anche comportandosi al meglio, essere identificati di provenienza traveller chiude le porte - come si è visto col trattamento rimediato da Nevin. I Traveller sono obbligati in siti autorizzati, ma i servizi di base sono regolarmente sotto gli standard richiesti. Spesso ci sono commissioni e rapporti sulla questione, ma uno dei più recenti ha dovuto essere rilanciato, due anni dopo la sua pubblicazione, causa il mancato interesse.

La disoccupazione è diffusa, sono in pochi che offrirebbero lavoro ad un Traveller, ma i Traveller sono regolarmente etichettati come sfruttatori del sussidio di disoccupazione. Comprensibilmente, forse, l'abuso di alcol è superiore al resto della popolazione, Varrebbe la pena elencare il resto delle statistiche, se importasse a qualcuno, ma nessuno lo fa.

In Irlanda la discussione è sempre a senso unico. Il grido sprezzante della "PC brigade" - come se la correttezza politica fosse una maledetta seccatura che ci impedisce di offendere le persone vulnerabili - risuona ogni volta che un "liberal dal cuore tenero" sottolinea la discriminazione, la diffamazione e la povertà sistematiche patite dai Traveller, e la conversazione cambia immediatamente in quello che io Traveller dovrebbero fare per essere accettati dalla comunità stanziale: essere immuni da ogni macchia di reato, la piccola minoranza di Traveller benestanti deve pagare le tasse, devono finire i feudi delle bande traveller, e deve ridursi il problema della violenza domestica. Tuttavia, che sorpresa, gli stessi problemi si registrano anche nella comunità degli stanziali, come in alcuni settori della comunità traveller.

Però, se un Traveller commette un reato, la comunità stanziale reclama che l'intera comunità traveller sia in qualche modo collettivamente responsabile. Ai Traveller viene detto che sono loro, piuttosto che la polizia, a dover affrontare i crimini commessi dai Traveller, o trovarsi di fronte all'obbrobrio della nazione, e vedersi allora ignorati legittimamente le loro reali esigenze sociali di salute, istruzione ed alloggio. Anche se possono provarci - la rottura dell'omertà non è impresa da poco per le migliaia di Traveller rispettosi della legge e che stanno lottando per tenere assieme le loro famiglie - questa lotta tende a togliere spazio ai focus group, all'attivismo di comunità e all'auto-riflessione.

Generazioni di Traveller, incluso Johnny Doran, la ben nota famiglia Furey ed i Keenans, hanno dato un grande contributo alla musica irlandese, mentre la famosa tradizione dei contastorie irlandese probabilmente sarebbe da lungo tempo estinta senza il contributo dei Traveller. Il loro contributo è stato vitale all'essenza stessa dell'Irlanda, ma è talmente trascurato che gli stessi Traveller spesso non ne sono a conoscenza. Anche quando uno di loro come Joe John Nevin, ottiene un risultato spettacoilare e monumentale, viene subito rimesso al suo posto. Qual è il messaggio mandato ai bambini traveller?  Perché dovrebbero mostrare una qualche lealtà ad una società che, anche se vincono la medaglia olimpica, sembra odiarli, escluderli e vilipenderli?

Agli stessi stanziali che sarebbero inorriditi per il tentativo di dipingere neri o gay come se fossero un tutt'unico, non importa, o preferiscono ignorare, il fatto che la maggioranza dei Traveller siano cittadini decenti e rispettosi della legge. Pensano che sia perfettamente normale - addirittura divertente - scherzare alle spalle di una minoranza oppressa, e considerare "buonista" chiunque lo contesti (e senza riconoscere che burlarsi da una posizione di privilegio di un popolo oppresso, non è umorismo ma bullismo). A loro non potrebbe importare di meno che un essere umano decente, che non ha commesso reati, affronti regolarmente miseria ed umiliazioni se vuole entrare in un negozio, soltanto perché Traveller. Le persone che altrimenti pretendono la decenza, sono indifferenti alle sofferenze di un bambino che impara presto quanto il mondo lo odi. Questa è la spaventosa mancanza di empatia conseguenza della disumanizzazione del razzismo.

Raramente, se non mai, la comunità stanziale è interessata nell'affrontare le cause della comunità traveller, o confrontarsi con i propri pregiudizi. E' più facile riproporre i pigri stereotipi e scrivere dei Traveller, in massa, come bugiardi, truffaldini, ladri, alcolizzati, truffatori del welfare, [...] che godono di una vita magnifica a spese dei contribuenti - ignorando tutte le prove che mostrano chiaramente il contrario. Le conversazioni nei social media sono dominate dalla diffamazione dei Traveller, anche da parte di persone colte, che occasionalmente possono tacitarsi riconoscendo che può esistere un Traveller onesto, se solo non fosse ricoperto da una pila di reprobi.

Questi pregiudizi sono così radicati che, per assurdo, le organizzazioni per i diritti dei Traveller ogni volta che i media riportano di un crimine commesso dai Traveller, devono sempre ripetere di aborrire il crimine e che non tutti i Traveller sono la stessa cosa. Ma nessuno dovrebbe sorprendersi che gli stessi meccanismi psicologici  che portano alcuni Ebrei ad auto odiarsi o alcuni gay ad interiorizzare l'omofobia, possano appartenere anche ai Traveller.

Sono in troppi in Irlanda a ritenere che i problemi che affliggono la comunità traveller siano causati da qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella loro stessa cultura ("I Traveller hanno una cultura?" ci si chiede, ignorando i molti contributi positivi culturali e linguistici all'Irlanda), e che se fossero un poco più simili a noi, allora tutto sarebbe a posto. Una nozione simile presuppone che noi abbiamo il diritto di guidare i Traveller, e conformare in tal senso le politiche pubbliche: la definizione stessa di razzismo.

Parlando di Olimpiadi, Nevin non è stato il solo campione di boxe a subire il razzismo dalle mani dei connazionali. Dopo che Muhammad Ali vinse l'oro per gli Stati Uniti nel 1960, in un ristorante a Louisville gli venne detto: "Qui non serviamo negri." Fu così che Ali gettò la sua medaglia nel fiume. Tanto Ali che Nevin sono stati abbastanza bravi per vincere medaglie olimpiche per il loro paese, ma non bravi abbastanza per essere serviti in un luogo pubblico. Fu una vergogna per l'America. Questa lo è per l'Irlanda.

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Di Fabrizio (del 24/08/2012 @ 09:13:21, in musica e parole, visitato 2168 volte)

FederArteRom

MAMI Meeting Arte Musica Intercultura Segni 31 agosto, 01 -02 settembre 2012 - infoline: 340 6278489

PROGRAMMA

VENERDI 31 Agosto

  • Ore 10,00-13.00 Ritrovo a Porta Gemina di Segni (Roma) e registrazione delle associazioni e degli artisti; assegnazione e allestimento degli stands.
  • Ore 15,00-17,00 Convegno Nazionale (Sala Pio XI): Un mondo a colori: Arte, diritti umani e intercultura, quale prospettiva? con la partecipazione di autorità locali, politici nazionali ed europei, artisti, giornalisti, associazioni di volontariato e organizzazioni a difesa dei diritti umani. A seguire taglio del nastro e Passeggiata dell'Amicizia lungo le vie del borgo medievale.
  • Ore 18,30-20,30 (Sala Pio XI) Assemblea Nazionale delle associazioni affiliate alla FederArteRom, rilascio degli attestati e tessere d'iscrizione 2012.
  • Ore 21,30- Piazza S. Maria - Segni (Roma)
    Presentazione del doppio Cd Compilation a cura di Amnesty International, sezione italiana (Roma) con Fernando Vasco Chironda Presidente sezione italiana Amnesty International.
  • 22,00 Segni... di Rock , docenti e allievi del dipartimento di musica moderna dell'ass. musicale Ars Nova di Colleferro.

SABATO 01 settembre

  • Ore 10,00 Inaugurazione del 1° Meeting di Arte, Musica e Intercultura (MAMI), apertura degli stands, dei laboratori e degli stages alla presenza delle autorità, dei politici locali e nazionali e della stampa nazionale.
  • Ore 10,30 (Sala Pio XI) Conferenza sul cinema italiano con i registi: Carmine Amoroso, Paolo Benvenuti, Gianni Di Claudio, Luca Krstic.
  • Ore 11,00 (Sala Biblioteca) presentazione del libro di Valeria De Luca "La luce oltre la siepe" edizioni RAI.
  • Ore 11,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Porrajmos" sul genocidio di Rom e Sinti di Fabio Parente.
  • Ore 12,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Voglio suonare il pianoforte" di Fralleone Allessandro e Roberta del Ferraro, Edizioni Eufonia.
  • Ore 12,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "I viaggiatori della luna" di Mariangela Fasciocco.
  • Ore13,00-14-30 pausa pranzo
  • Ore 14,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Il soffio della dea madre" di Fabiana Magrelli, prefazione di Isabella Ferrari ediz. Infinito
  • Ore 15,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Cover Boy" di Carmine Amoroso alla presenza del regista.
  • Ore 15,30 (Sala Biblioteca) Presentazione dei libri di Ennio Bellucci, scrittore e giornalista di Rai 3.
  • Ore 16,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Tzigari, una storia Rom" di Fabio Parente.
  • Ore 17,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Rom...antica gente" di Daniela Lucatti, prefazione di Santino Spinelli, ediz. Magi.
  • Ore 18,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Uno specchio per Alice" di Gianni Di Claudio.
  • Ore 19,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Gianluca Giunchiglia "Lungo la ferrovia" Edizioni Erasmo.
  • Ore 19,30(Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Puccini e la Fanciulla" di Paolo Benvenuti.
  • Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione video "Baro Romano Drom" (RAI 3) di Gioia Meloni (giornalista Rai di Trieste).

Concerti MAMI Sabato

Piazza S. Maria - Segni (Roma)

  • Ore: 10,00 Alessandro Cavallucci (chitarra classica e flamenca)
  • Ore: 11,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 11,30 Fairy Consort (musica dal XIV al XVI secolo con strumenti d'epoca)

(Piazza S. Maria)

  • Ore 12,00 Danilo Daita (musica italiana),
  • Ore 13,00-15,00 pausa pranzo
  • Ore 15,00 Antonio Febrer (chitarra flamenca)
  • Ore 16,00 Chaja celen (danze Rom)
  • Ore 17,00 Natalya Chesnova (musica russa),
  • Ore 18,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
  • Ore 19,00 (all'interno della Cattedrale S. Maria) Concerto polifonico della Corale Ernica Saxa, direttore Maurizio Sparagna.

(Piazza S. Maria)

  • Ore 21,00 Premiazione di artisti, politici, istituzioni ed associazioni da parte dell'amministrazione comunale di Segni e FederArteRom
  • Ore 21,30 Calamus in concerto (musica tradizionale ciociara),
  • Ore 22,30 Concerto Orchestra Europea Per la Pace e Alexian Group (musica romanì europea etno-sinfonica) direttore Michele Lorusso.

DOMENICA 02 Settembre

  • Ore 10,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Proiezione Film "Il Giudizio Universale" di Luca Krstic.
  • Ore 10,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro: "La bambola di Solange" di Ornella Fiorentini ediz. Manidistrega.
  • Ore 11,00 (Sala Pio XI) Spettacolo teatrale: "La lettera" di Antun Blazevic a cura dell'ass. Theatre Rom (Roma).
  • Ore 11,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Maria Giuseppina Pagnotta "L'emozione di incontrarsi all'improvviso" ediz. Guida.
  • Ore 12,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Tarda estate", testimonianze di abruzzesi sulla seconda guerra mondiale, di Gianni Di Claudio
  • Ore 12,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Speranza" di Antun Blasevic, prefazione di Moni Ovadia, ediz. UNI service Trentino.
  • Ore 13,30-15,00 pausa pranzo
  • Ore 15,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Signom ni Rom" (sono un uomo) di Marina Montagnini, Giulietta Maria Morra ediz. Capitan Book, intermezzi musicali del M° Valerio Vaiarelli.
  • Ore 15,30 Lettura scenica (Sala Pio XI) "Duj furatte mulo/Due volte morto" dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier, con "Alexian" Santino Spinelli (fisarmonica e voce recitante) e Valeria De Luca (voce recitante) con accompagnamento musicale dell'Alexian Group (Gennaro Spinelli-percussione, Giulia Spinelli-violoncello, Evedise Spinelli-arpa, Antonio Ranieri- chitarra- Luciano Pannese- contrabbasso, Manuel Virtu, chitarra e loud).
  • Ore 16,00 (Sala Biblioteca) Presentazione libro di Torres Vladimiro "Storie e vite di Sinti dell'Emilia"
  • Ore 17,00 (Sala Pio XI) Lettura scenica (poesie) di e con Ferdi Berisa (vincitore Grande Fratello 2008).
  • Ore 17,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "La luce oltre la siepe"(Rai 2) di Valeria De Luca.
  • Ore 18,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Incontro-dibattito "I giovani, il diritto d'autore e la creatività artistica" con Omar Crocetti (Presidente ass. "Amici della musica" F. Fenaroli-EMF),
  • Ore 19,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Tocar y luchar" a cura di Omar Crocetti.
  • Ore 19,30 (Sala biblioteca) Presentazione del libro "Rom, Genti Libere, storia, arte e cultura di un popolo misconosciuto" di Santino Spinelli, prefazione di Moni Ovadia, ediz. Dalai, Milano.
  • Ore 20,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Il diavolo inventò la vanga" sul mondo contadino di Gianni di Claudio.
  • Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del video-clip dei Daltrocanto "Ce sta sempe 'nu sud".

Concerti DOMENICA

Piazza S. Maria - Segni (Roma)

  • Ore 10,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
  • Ore 11,00 Orchestra Ritmico-Sinfonica dell'ITIS "G. Dell'Olio" di Bisceglie (Ba) direttore M° Nico Arcieri

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 11,30 Nico Arcieri (recital di Pianoforte)
  • Piazza S. Maria - Segni (Roma)
  • Ore 12,00 Sageer Khan (musica indiana)
  • Ore 12,30 Nicola Agus (launeddas sarde),
  • Ore 15,00 Olga Balan (Romania)
  • Ore 15,30 La Montredù (musica abruzzese),
  • Ore 16,00 Juan Carlos e gli Inspiracion tango (tango argentino)

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 17,00 Simona Ampolla Rella e Cristiana Arena (duo pianistico),
  • Ore 18,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),

(Piazza S. Maria)

  • Ore 19,00 Daltrocanto (musiche del Sud Italia)
  • Ore 21,00 Premiazione di artisti, politici, istituzioni ed associazioni da parte dell'amministrazione comunale di Segni e FederArteRom
  • Ore 21,15 Jovi Chironda e i Iboliceiros (musica dal Mozambico)
  • Ore 22,00 Miriam Meghnagi (musica ebraica),
  • Ore 22,30 Alexian Group (musica Rom),
  • Ore 23,30- Esibizione libera dei partecipanti ai corsi musicali e agli stages di danza
  • Ore 23,30-24,30 Meritmiri (musica tradizionale del centro sud)
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Di Fabrizio (del 23/08/2012 @ 09:11:31, in media, visitato 1493 volte)

Globalist.it Zingari mandati dal sindaco di Cagliari in una lussuosa villa con piscina. Lo scrive il giornale locale. Ma il web journal scopre che non è vero e accartoccia la vecchia stampa. di Claudia Sarritzu
Una bella foto di Josef Koudelka. Nella sua mostra (andrebbe portata a Cagliari) racconta i rom

Succede in Sardegna, un milione e mezzo di abitanti e due soli quotidiani, uno letto nel nord dell'isola, La Nuova Sardegna, l'altro a sud, L'Unione Sarda. Quest'ultima fa parte del colosso editoriale di Zuncheddu, proprietario anche di Videolina, la televisione privata locale più vista e di Radiolina, unica radio locale ad avere la maggior quantità di pubblicità dell'isola. Un colosso editoriale invincibile, per tutti coloro vogliono costruire una voce alternativa. Premesse indispensabili per capire una storia che è fatta di giornalismo partorito al computer, lontano dai fatti, di poca umiltà, di scuse mancate quando sbaglia.

Protagonista della vicenda è il popolo Rom, un gruppo di famiglie che fra maggio e giugno sono state sgomberate da un campo ormai considerato invivibile per l'assenza di igiene. Ed ecco che entra in scena Zedda, il primo sindaco giovane e di sinistra di Cagliari. Zedda agita e spaventa la destra, applicando nei fatti la parola "integrazione" anche se non tutti in città sembrano culturalmente pronti a una posizione di questo tipo, forse neppure il centrosinistra. Vuole trovare alloggi nell'hinterland per "gli zingari" e molti si chiedono perché "scaricare" il "problema Rom" sui comuni limitrofi. La Giunta risponde dopo una lunga trattativa con gli stessi nomadi che non vogliono le case ma un campo. È giugno e i titoli dei giornali tuonano una frase del loro portavoce, usata e strumentalizzata che recita così " Date le case ai vostri poveri". La motivazione è logica, le case in città costano troppo e il comune non può pagare affitti esorbitanti. Si arriva a luglio con la rivolta di San Sperate, un comune vicino a Cagliari che si indigna quando scopre l'imminente arrivo dei Rom, il sindaco poi cercherà durante una seduta del Consiglio comunale di chiarire che la sua comunità "non è razzista".

Poi ci sono gli altri, quelli che fanno i tolleranti con la pazienza altrui, i radical chic che non ne hanno mai incontrati di Rom se non ai semafori. Quelli che danno dei razzisti a tutti solo per darsi un tono. La città si spacca, tutti ne parlano, c'è crisi, e fa caldo, le famiglie hanno meno soldi per andare in vacanza e i figli laureati disoccupati nelle loro camerette che non possono neppure sognarselo un alloggio.

È qui che il giornalismo dovrebbe essere fatto con la testa, proprio in questi momenti storici dove tutti sono più arrabbiati, egoisti e portati al sospetto, allo scontro, alla cacciata dell'altro che ci può privare di un diritto. Non ci si può permettere di diventare distratti, di cavalcare con i titoli le emozioni. È un attimo che una società impoverita di tutto, specialmente del futuro, generi mostri.

Ma un titolo azzeccato, anche se falso e fuorviante, si sa che può valere una promozione, un incremento consistente di vendite.

Così L'Unione Sarda titola l'11 agosto scorso: "Ai rom case con piscina e idromassaggio. Per un anno affitto pagato dal Comune" (qui leggete l'articolo). Se fosse vero, la cosa sarebbe discutibile. Il fatto è che la questione è falsa perché alcune ore dopo il quotidiano online Cagliari Pad invia due giovani cronisti, Alessandra Ghiani e Simone Spiga, muniti di telecamera e macchina fotografica a documentare se davvero di ville di lusso si tratta. La scena che si presenta davanti ai loro occhi è questa. Guardate il video:



Si può fare un errore così grossolano e pericoloso che può fomentare l'odio razziale? E' normale che poche ore dopo il lodevole lavoro di Ghiani e Spiga, che sotto il sole delle 15 del pomeriggio hanno filmato "la verità", invece che inviare delle scuse per l'errore imbarazzante venga pubblicato un nuovo pezzo di questo tenore (leggere qui)?

L'obiettività poche volte può essere raggiunta in questo mestiere, ma in questo caso si trattava di cronaca che poteva essere realizzata con il semplice resoconto di quello che si vede a occhi nudi, che motivo c'era allora di confondere una tale situazione di abbandono con una super villa?

La storia finisce con una denuncia da parte dell'Associazione nazionale Rom all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar-Roma), al ministero dell'Integrazione e cooperazione internazionale, al prefetto, al sindaco ed alla Procura della Repubblica. La motivazione è una "campagna di odio razziale anti-rom a Cagliari" che sarebbe nata dopo l'assegnazione di alcune case ai nomadi sfrattati dal loro vecchio campo, nei pressi della Statale 554, perché eccessivamente lussuose. I soldi del comune per dover di cronaca Zedda non li ha presi dalle casse di Cagliari ma sono fondi con destinazione già assegnata dell'Unione europea per questi casi. Un capolavoro, di dignità e rispetto, integrazione e tenuta dei conti pubblici che sarebbe stato opportuno raccontare.

I siti internet tutti alleati in questa vicenda fanno boom di condivisioni, e Cagliari Pad vince la sua prima piccola grande sfida contro il magnate indiscusso dell'informazione sarda.

Restano gli anziani, quelli che non usano internet e sfogliano l'unico giornale locale trovano in edicola. A loro chi spiegherà che non si trattava di piscine e idromassaggi?

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Di Fabrizio (del 22/08/2012 @ 09:15:21, in Kumpanija, visitato 1572 volte)

Corriere Immigrazione diventa una testata giornalistica. Le ragioni di questo cambiamento. Chi siamo e cosa speriamo di fare. Con il vostro aiuto. [Continua]

Ci sono rivoluzioni che si fanno con le armi. Altre possono cominciare da un semplice cambio di prospettiva. L’evento-rassegna Hai mai provato in via Idro? nasce da questa considerazione. E rischia di essere rivoluzionario non tanto per il programma (che pure è di tutto rispetto) quanto per la location: il campo rom di via Idro, a Milano. Si è cominciato con la presentazione del libro di Gabiella Kuruvilla, Milano, fin qui tutto bene, in compagnia dell’autrice e di due attori che ne hanno interpretato alcuni brani. Si è proseguito con la proiezione del film, in anteprima nazionale, La canzone di Rebecca, con la presenza di protagonista e regista. Il programma futuro, tra poco disponibile on line, prevederà ancora presentazioni, dibattiti, proiezioni.

In questo campo - regolare ma costantemente sotto sfratto: da un paio d’anni ormai attende di essere sgomberato per fare spazio a un campo di transito - vivono un centinaio di rom harvati italiani, tutti imparentati tra loro. Via Idro è una stradina milanese di mezza campagna, che si innesta sulla molto più famosa via Padova quasi alla fine della città e scorre lungo il canale della Martesana. Se non fosse per i rom non la conoscerebbe nessuno. Il campo è stato spesso raccontato dalla stampa con toni noir e parossistici: a volte come una lercia baraccopoli infestata da cani aggressivi, a volte come un’enclave puntellata da ville con piscine e leoni di marmo, in un’atmosfera simile a quella delle faraoniche residenze dei casalesi di Gomorra. Basta farci un giro però per rendersi conto che la realtà è differente e molto più ordinaria. Gli abitanti, stanchi di essere raccontati da personaggi mai visti, hanno pensato allora di dare a molti, potenzialmente a tutti, la possibilità di farsi un giro e di trascorrere in questo fazzoletto di verde scampato al cemento una serata diversa. Hanno pensato di aprire il campo ai non rom, gagè in lingua romanì.

L’idea della rassegna nasce dallo sforzo congiunto di Fabrizio Casavola, curatore del blog Mahalla, un portale di news sul mondo rom che raccoglie notizie, informazioni provenienti dall’Italia e dall’estero, e di Marina, un’ abitante del campo. "La gente che viene qui ha la possibilità di vedere un campo rom, il nostro, nella sua realtà e non attraverso i filtri della tv e dei giornali. In questa realtà ci sono anche cose belle". Per esempio un’atmosfera bucolica assai sorprendente a Milano. Ma anche i legami e la solidarietà famigliare. E l’allegria dei bambini, lontana anni luce dallo stereotipo che li vorrebbe tutti schiavi della questua.

"E’ un modo per conoscersi, e non unidirezionale. Alcuni visitatori non avevano mai messo piede in un campo rom e non conoscevano nessun rom", continua Marina. "Mi facevano domande, erano curiosi, stupiti. Ma anch’io le facevo a loro, perché la curiosità che un gagé può nutrire nei nostri confronti è identica a quella che noi abbiamo nei suoi".
Non è la prima volta che questa comunità di rom Harvati getta un ponte verso l’esterno. "Già 20 anni fa questo campo aveva tentato di interagire con la zona- spiega Casavola - in particolare attraverso iniziative legate al mondo della scuola. Da tre o quattro anni, invece, un po’ per la mancanza di interventi da parte del Comune un po’ per il rischio di sgombero, tutto si è interrotto.". Adesso si riparte, per iniziativa dei rom. E tutta la cittadinanza è invitata in via Idro.

Fabrizio Casavola è autore di Vicini distanti: cronache di via Idro: una raccolta di frammenti, storie, aneddoti sulla travagliata esistenza di un campo regolare e dei suoi abitanti. Il libro offre un ampio resoconto sui piccoli e grandi passi che questa comunità ha intrapreso dal 1989. Ma è anche una testimonianza dall’interno, di un gagé che si è addentrato nell’universo rom e che non ha mai più lasciato.

Luigi Riccio

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Di Fabrizio (del 21/08/2012 @ 09:14:39, in Europa, visitato 2162 volte)

Da Roma_Daily_News

by Valeriu Nicolae

L'espulsione dei Rom dalla Francia non funzionerà, perché la Francia (e l'Europa) non ha idea di quanto succede nei ghetti rom o di come integrare i Rom.

16/08/2012 - Le autorità francesi hanno nuovamente iniziato a smantellare i campi rom "illegali", offrendo ai Rom rumeni 300 €. a testa ed un biglietto gratuito per la Romania.

Una gamma piuttosto ristretta di media ha ripreso la notizia, la maggior parte sono stati critici verso le autorità francesi. La Commissione Europea ha rilasciato una dichiarazione, però solo da un portavoce di basso profilo. I politici francesi ed europei sono stai in notevole silenzio.

Nell'estate 2010, l'allora presidente francese, Nicolas Sarkozy, promise che avrebbe smantellato metà dei campi rom illegali in Francia e avrebbe rimandato in patria i Rom bulgari e rumeni. François Hollande - allora una figura di spicco dell'opposizione - assieme ad altri socialisti criticò fortemente l'approccio governativo della destra. La Commissione Europea asserì che la Francia stava usando metodi mutuati dai nazisti e Viviane Reading, commissaria alla giustizia, disse che "questa è una situazione a cui mai avrei pensato l'Europa avrebbe dovuto assistere dopo la II guerra mondiale"; mentre il Parlamento Europeo emise parole forti per condannare l'azione francese. Molti dei più importanti canali d'informazione condannarono le azioni francesi.

Ma il nuovo governo socialista sembra agire esattamente come fece quello precedente di destra nel 2010.

Perché questa differenza?

Lo scontro nel 2012 tra Reding e Sarkozy costò caro ad entrambe. Sembra che tanto la Commissione Europea che le autorità francesi abbiano imparato la lezione. La decisione di Reding di lasciare la risposta ad un portavoce, continua la sua politica dal 2010, nell'essere molto attenta a non alzare troppo la voce contro la Francia. Da parte sua Hollande sta lasciando la questione in mano alle autorità locali e al ministro degli interni. Molto probabilmente, entrambe sperano di trovare una soluzione accettabile per evitare l'attenzione dei media e risolvere senza troppo rumore le questione sollevate dalla presenza dei campi rom illegali in Francia.

Il problema è che questo approccio non può funzionare. Né la Commissione né il governo francese (e nessun governo UE, se è per questo) sembrano avere idea di che cosa stia succedendo. I maggiori incentivi per i governi de3i paesi di provenienza dei Rom, assieme a quelli per i Rom stessi, incoraggiano la migrazione verso ovest, invece dell'inclusione nelle loro società.

Ecco alcune delle cose che i politici in Francia, Europa orientale ed incaricati di Bruxelles non sanno o non vogliono dire:

  1. I ghetti in Romania e Bulgaria sono ben peggiori di qualsiasi campo illegale in Europa occidentale. Il numero di quanti vivono in questi ghetti sta crescendo. E così il numero di tossicodipendenti, infetti da HIV/AIDS, criminali ed analfabeti funzionali.
  2. Lavorare, mendicare, prostituirsi o piccola criminalità fanno guadagnare di più - sino a 20 - 30 volte - in Europa occidentale che nei luoghi di provenienza dei Rom.
  3. I servizi sociali per i Rom migranti sono di gran lunga migliori nei campi illegali in Francia, dei servizi disponibili per quei cittadini rumeni, ungheresi, slovacchi o bulgari che vivono nei ghetti.
  4. Le condanne per crimini minori e le condizioni delle prigioni in Europa dell'est, rendono quasi una meta vacanziera le prigioni in Francia, Italia e GB.
  5. Pagare 300 €. a rimpatrio ed offrire il biglietto aereo gratis è un enorme spreco di denaro pubblico, oltre che un significativo incentivo ad ulteriori migrazioni. La famiglia rom che migra in Francia ha in media cinque componenti; quella famiglia riceverà 1.500 €. per tornare in Romania. Il costo di un biglietto del bus per la Francia è di circa 40 €. a persona - diciamo 200 €. a famiglia. Ciò significa un guadagno netto di 1.300 €. - più delle entrate annuali medie di una tale famiglia in un ghetto.
  6. La maggior parte degli stati membri dell'Europa centrale ed orientale hanno significativi incentivi per sbarazzarsi dei Rom. I governi a Bucarest, Sofia, Budapest, Bratislava e Praga non godono di incentivi per fermare la migrazione dei Rom. Che sono di gran lunga la minoranza etnica più odiata nella regione - la popolazione maggioritaria è felice di votare per qualsiasi politico anti-Rom. In Romania a migliaia cantano per la morte dei Rom durante le partite di calcio. Per molti politici nella regione, il "dumping etnico" - i Rom che lasciano il loro paese - appare una soluzione migliore dell'inclusione sociale.
  7. Quando si tratta di Rom, il razzismo istituzionale - tradotto in mancanza di accesso e partecipazione significativi ad un'istituzione - è insito nelle istituzioni europee. E' spaventosa la mancanza di esperienza pratica o persino accademica nell'agire con l'inclusione rom a livello di istituzioni europee. Alcuni dei peggiori esempi sono la Commissione Europea e l'Agenzia per i Diritti Fondamentali, le principali organizzazioni incaricate dell'inclusione sociale a livello europeo. Questo toglie legittimità alle istituzioni quando fanno raccomandazioni agli stati membri, riguardo le misure per l'inclusione sociale dei Rom, in particolare quando ci si riferisce ad azioni positive.
  8. La presenza di politici rom nei principali partiti o nei governi è abissale. Lo stesso riguardo la presenza di esperti rom o incaricati nel processo decisionale.
  9. E' stato riconosciuto dal 1984 che i Rom sono discriminati ed esclusi. Ma gli stati membri UE hanno fallito drammaticamente, facendo sostanzialmente nulla anche solo per fermare la tendenza alla crescente esclusione. La situazione attuale è il diretto risultato dell'inazione o di politiche inette, disegnate da persone ben intenzionate senza nessuna esperienza sulle questioni rom.

Soluzioni ce ne sono. Ma non sono né immediate né a buon mercato. I Rom devono diventare cittadini rispettati del loro paese, ma anche responsabili. Questo non può accadere solo tramite grandi discorsi a Bruxelles o costose conferenze negli hotel a cinque stelle delle capitali dell'Europa orientale.

Gli sforzi vanno prima di tutto incanalati verso il lavoro a livello base, con l'obiettivo di rendere i Rom cittadini responsabili ed attivi, eliminando l'antiziganismo, creando incentivi a favore delle parti principali, governi ed istituzioni UE volte a rafforzare i Rom, e misure che assicurino ci siano almeno alcuni Rom nelle posizioni decisionali a livello nazionale ed europeo.

    Valeriu Nicolae è un Rom rumeno con molti anni di esperienza di lavoro nei ghetti. Nel 2009 ha iniziato un progetto in uno dei peggiori ghetti in Romania, che ha ricevuto il premio UNICEF 2012 come miglior progetto sportivo ed educativo. La sua organizzazione il Centro di Politica per i Rom e le Minoranze, ha anche ricevuto il premio Sviluppo della Società Civile Rumena nel 2012.
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Di Sucar Drom (del 20/08/2012 @ 09:11:14, in casa, visitato 1721 volte)
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Da Popica.org

Questa mattina (17 agosto, ndr.) alle ore 8.30 forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno chiuso al traffico via Prenestina e con una decina di blindati hanno sfondato il cancello del civico 911, facendo irruzione all'interno dell'insediamento abitato prevalentemente da rom e romnì, approdati in quell'area 3 anni fa dopo lo sgombero del campo di via di Centocelle.

Mentre al civico 913 gli abitanti di Metropoliz sono saliti sui tetti e si sono barricati all'interno dell'ex fabbrica pronti a resistere, i 40 nuclei del 911 hanno avviato una trattativa con la sala operativa sociale del comune con la mediazione di 2 attivisti dell'associazione Popica onlus, che sono stati denunciati.

Una trentina di nuclei rom e romnì ha rifiutato le soluzioni tampone proposte dal comune ed è stato accolto dentro Metropoliz, scegliendo di proseguire il percorso di lotta e di autodeterminazione all'interno della città meticcia. Gli altri hanno trovato sistemazione all'interno varie strutture gestite dal comune.

Ancora una volta l'amministrazione e la questura utilizzano il mese di agosto per portare a termine operazioni di sgombero senza soluzioni concrete, mostrando il pugno duro contro chi reclama diritti e occupa per necessità in assenza di politiche abitative degne e sostenendo gli interessi dei signori del mattone e della rendita in una città disegnata a misura degli speculatori.

L'accanimento verso i rom e le romnì conferma che il "piano nomadi" è uno strumento di mera persecuzione razzista, mentre la scelta di non subire il ricatto dell'amministrazione e di proseguire la battaglia per il diritto all'abitare dentro la città meticcia da parte di 30 nuclei rafforza la nostra idea che oggi più che mai, dentro la crisi, è necessario autorganizzarsi e riconquistare il diritto alla città attraverso il riuso del costruito pubblico e privato, per sottrarre spazio alla rendita e affermare spazi di libertà.

Metropoliz_ città meticcia
Blocchi Precari Metropolitani
Popica onlus


Cronaca fotografica su Simona Granati Photojournalist - buenaVista photo

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Di Fabrizio (del 18/08/2012 @ 09:01:55, in Kumpanija, visitato 1890 volte)

12:23 17 AGO 2012 (foto da La Repubblica)

(AGI) - Roma, 17 ago. - E' morto a Roma don Bruno Nicolini, grande amico del popolo Rom cui ha dedicato oltre 50 anni della sua vita. Il sacerdote aveva 85 anni. Ne' da' notizia la Comunita' di Sant'Egidio. Don Bruno inizio' a occuparsi di Rom e Sinti nel 1958, quando vice parroco a Bolzano fondo' l'Opera Nomadi. Fu chiamato a Roma nel 1964 da Papa Paolo VI per continuare a occuparsi della pastorale dei Rom nella capitale; a Pomezia nel 1965 preparo', nello spirito del Concilio Vaticano II, il primo grande incontro europeo tra il popolo Rom e Papa Paolo VI. I funerali, celebrati da mons. Matteo Zuppi vescovo ausiliare di Roma, si terranno domani (oggi, ndr.) alle 11,30 nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Don Bruno Nicolini creo' inoltre il Centro Studi Zingari, punto di riferimento culturale per molti per la comprensione della lunga storia dei Rom in Europa. Dalla fine degli anni '80 responsabile per la Diocesi di Roma della cappellania per la pastorale dei Rom e Sinti, partecipo' all'incontro dei Rom europei con Papa Benedetto XVI in San Pietro nel giugno 2011.

La Comunita' di Sant'Egidio, che ha ospitato don Bruno Nicolini in una casa della Comunita' dove ha vissuto accompagnato negli ultimi anni dall'amicizia di tanti, esprime cordoglio "per la perdita di un grande amico e di un testimone evangelico dell'amicizia e dell'amore per il popolo Rom".

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Di Fabrizio (del 17/08/2012 @ 09:15:34, in scuola, visitato 1497 volte)

Capita spesso che qualcuno mi chieda la traduzione di qualche frase in romanes. Credo quindi che quanto segue possa interessare. A occhio e croce, il 90% delle parole riportate sono uguali a quelle usate dai Rom in Italia.

MEDIAROMA

Condivideremo alcune conoscenze per promuovere la lingua romanì. Di seguito troverete alcune parole ed espressioni raccolte dai volontari di Media Roma ad İstanbul. In futuro, il dizionario verrà ampliato col vostro contributo, includendo nuove parole ed espressioni da altre città.

Vocabolario romanes - preparato ad İstanbul

Termini base
Açho Devlesa: Arrivederci / Ca Devlesa: Tu possa essere felice / To alav sosi?: Come ti chiami? / Me isi nom o ...: Mi chiamo... / Tu Katar İsinan: Di dove sei? /Me isinom katar...: Sono di... / Romanes Canes: Parli romanes? (dialetto laxo) / Romanes Canesa: Parli romanes? / Sari Sinan: Come stai? / So Kerdan: Che hai fatto? / So Kerde: Cos'hanno fatto? / So Keresa: Che stai facendo? / Ci ki yavin: Sino a mattina / Ci ko kher: Verso casa / Ci: Sino - Verso / Laçi Tumari Rat: Buona notte a te /

Pronomi
Me: Io / Tu: Tu / Odava: Lui (dialetto xorahahane) / Odiya: Lei (dialetto xorahahane) / Odala (Xorahane) Voy: Lei (Laxo) / Voj: Lui (Laxo) / Von: Loro (Laxo) / Amen: Noi / Tumen: Voi / Odala: Loro (Xorahane) / Kadava: Questo (Xorahane) / Kava: Questo (Laxo) / Kiri: Suo (di lei) (Laxo) / Koro: Suo (di lui) (Laxo) / Kodova: Quello (Xorahane) / Kova: Quello (Laxo) / Moro: Mio / Toro: Tuo (Xorahane) / Tori: Tuo (femminile) (Xorahane) / Les Ki: Suo (di lei) (Laxo) / Les Kiri: Suo (di lei) (Xorahane) / Les Ko: Suo (di lui) (Laxo) / Les Koro: Suo (di lui) (Xorahane)

Casi
Kher: Casa / Ekherestar: Da casa / Ekhereste: A casa / Kokher: Verso casa
Veş: Foresta / Eveşestar: Dalla foresta / Eveşeste: Nella foresta / Koveş: Verso la foresta

Parentele
Baba: Nonna
Baçe: Fratello maggiore
Baye: Fratello maggiore
Biyav: Matrimonio
Bori: Sposa
Camutro: Sposo
Camutro: Testimone di nozze
Chavo: Figlio
Chay: Figlia
Mami: Nonna
Miday: Mia mamma
Modat: Mio papà
Mophral: Mio fratello
Nane: Fratello maggiore (Laxo)
Papu: Nonno
Phen: Sorella
Phral: Fratello

Organi
Chib: Linguaggio-Lingua
Çank: Gamba
Çhora: Barba
Dant: Dente
Gi: Stomaco
Kalinco: Fegato
Kan: Orecchio
Koçi: Ginocchio
Kuni: Gomito
Musi: Braccio
Mustaça: Baffi
Muy: Bocca
Nak: Naso
Naya: Dita
Phuy: Sopracciglio
Por: Intestino
Puro: Piede
Şoro: Testa
Thar: Palato
Vas: Mano
Vingise: Unghia
Yakh: Occhio
Yilo: Cuore

Cibo
Ambroli: Pera
Drakh: Uva
Fısıy: Fagioli
Lİnta: Lenticchie
Mamuxa: More
Mandro: Pane
Maro: Pane
Mayno: Pane (laxo)
Phabay: Mela
Rizi: Riso
Ron: Sale
Su: Acqua
Xabe: Cibo

Attrezzi
Amuni: Palo
Çaro: Piatto
Çhuri: Coltello
Gono: Sacco
Katuna: Tenda
Kihl: Olio
Klaşto: Pinza
Lil: Carta-Foglio
Mayaro: Mestolo
Mirakh/Meniya: Scarpa
Petalo: Ferro di cavallo
Pişot: Attizzatoio
Pürüstüya: Lana di ferro
Roy: Cucchiaio
Sarxa: Tenda
Sevli: Cesto
Sorula: Scarpa
Thav: Tela
Tover: Ascia
Trasta: Borsa

Natura
Derav: Mare
Forli: Oro
Lon: Fiume
Rukh: Albero
Rup: Argento
Xopaçi: Albero
Yak: Fuoco

Animali
Bakro: Pecora
Baliçho: Maiale
Başno: Gallo
Berali: Ape
Coro: Mulo
Cukel: Cane
Çhavri: Gallina
Çhavro: Gallina
Çirikli: Uccello
Gras: Cavallo
Guruv: Mucca
Kanzavuri: Hent
Kaxni: Gallina
Khuro: Puledro
Maçhe: Pesci
Maçho: Pesce
Meçka: Orso
Misirka: Tacchino
Paparuşka: Farfalla
Papin: Capra
Richini: Orso
Rukono: Cane
Şoşon: Coniglio
Xer: Asino

Numeri
Biş: 20
Deş: 10
Duy: 2
Efta: 7
İnya: 9
İştar: 4
İştarvardeş: 40
İştarvardeşopanç: 45
Mila: 1000
Milyoni: Milione
Oxto: 8
Panç: 5
Pançvardeş: 50
Şel: 100
Şov: 6
Şovvardeş: 60
Trin: 3
Trinvardeş: 30
Yek: 1

Calendario
Abreş: Quest'anno
April: Aprile
Bocuk: Dicembre
Breş: Anno
Chon: Mese
Dersi: L'anno prossimo
Disera: Ora
Dives: Giorno
Diyes: Giorno
İç: Ieri
Kham: Sole
Masek: Mese
Milay: Estate
Ratasa: Notte
Thera: Domani (Laxo)
Yavine: Domani
Yivent: Inverno

Termini generali
Bezaxa: Peccato
Çor: Ladro
Doş: Crimine
Drom: Strada
Gili: Canzone
Kher: Casa
Love: Soldi
Pares: Soldi
Sastipe: Salute
Saya: Soldi
Suno: Sogno

Aggettivi
But: Troppo
Buxlo: Ampio
Civdo: Vivo
Khanlo: Cattivo
Mulo: Morto
Phuri: Anziana
Phuro: Anziano
Rama: Giovane
Sano: Magro
Suslo: Umido
Şil: Tempo freddo
Şudro: Cibo freddo
Tank: Stretto
Tato: Caldo
Terni: Giovane per donna
Terno: Giovane per uomo
Thulo: Grezzo
Uço: Alto
Xarik: Piccolo
Xarno: Corto

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Di Fabrizio (del 16/08/2012 @ 09:17:53, in Regole, visitato 1420 volte)

di Roberto Ortolan

TREVISO Mercoledì 08 Agosto 2012 - 15:44 - La decisione della Prefettura, su richiesta dell’assessore Andrea De Checchi, di usare il pugno di ferro nei confronti di tutti i nomadi ritenuti responsabili di intollerabili scorribande, è stata accolta con stupore dagli "zingari". "È una scelta assurda - spiega un rom 40enne - che colpisce nel mucchio senza fare distinzioni tra chi commette reati e chi rispetta le regole. A casa mia le porte sono sempre aperte. La polizia si può presentare quando vuole. Non ho niente da nascondere". Gli fa eco un cugino, 29 anni: "La polizia fa il proprio lavoro - precisa - e fa rispettare la legge, ma questo mi sembra un sopruso. Io ho sbagliato e pagato. Ora rigo dritto, ma se i controlli sono indiscriminati sono vessatori e - come dice il mio avvocato - contrari alla Costituzione".

Più duro Stijepan Baricevic, al quale il provvedimento fa venire in mente le leggi razziali: "Più che un pugno di ferro - è il suo esordio - questo provvedimento ha un sapore razziale. Se la criminalità aumenta bisogna trovare un capro espiatorio e così, come era accaduto nella Seconda Guerra Mondiale, si individuano a priori i colpevoli. I nazisti colpirono e fecero finire nei lager gli ebrei e i rom. Oggi prendersela con gli ebrei è "politicamente scorretto" così sulla graticola finiscono i rom e gli zingari, come amano definirci alcuni trevigiani".

Per Baricevic è il presupposto, la motivazione della decisione della Prefettura. "Le forze dell’ordine - aggiunge - devono perseguire i criminali, i banditi e i rapinatori. Ce ne sono tra i rom come ve ne sono in altre etnie. È sempre sbagliato ragionare per categorie. I cattivi e i fuorilegge ci sono tra i poveri e i ricchi, tra colletti bianchi e lavoratori. Ben vengano comunque i controlli, perché potranno strapparci qualche sorriso. A casa mia non troveranno niente di illegale e perciò i poliziotti lavoreranno inutilmente".

In conclusione Baricevic riserva una frecciata al veleno alle autorità di pubblica sicurezza: "Dicono che in Italia non ci sono nemmeno i soldi per far camminare le auto di carabinieri e polizia. Non mi sembra. Quelli per controllare i rom li hanno trovati e a nessuno importa se sono soldi buttati dalla finestra. I banditi sono altri".

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