Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Notizie in italiano dai Rom, Sinti, Kalé, Pavees di tutto il mondo

La redazione
-

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 04/08/2008 @ 08:54:57, in sport, visitato 2640 volte)

Da British_Roma

Londra, 27.7.2008, 15:03, (Daily Mail - VIDEO) Billy Joe Saunders è in missione. Da un sito di Viaggianti ad Hatfield ai Giochi Olimpici di Berlino, il teenager andrà in Cina come portabandiera della comunità Romani e del rinascimento della boxe britannica.

VIDEO Sky News Sport about Billy Joe Saunders

Ma Saunders ha anche una crociata più personale dopo l'assenza della sua ragazza Ruby e di suo fratellino Billy Joe Jnr dai Giochi, che lo sprona a portare a casa una medaglia d'oro.

A 18 anni è il membro più giovane degli otto componenti della squadra che competerà ai giochi, Saunders ha speso settimane navigando in internet cercando di trovare una stanza per la sua famiglia, ma senza successo.

[...] Un Viaggiante non ha mai gareggiato nel più grande evento sportivo del mondo, ma Saunders farà la storia diventando il più prominente di una famiglia di pugili la cui storia va indietro sino al bisnonno 96enne che si batteva nelle fiere.

La sua emersione come candidato alla medaglia nei pesi welter è solo una delle storie di successo nella squadra GB che, grazie ai nuovi fondi versati in visione di Londra 2012,vanta otto contendenti appena quattro anni dopo che Amir Khan andò da solo ad Atene e ritornò con una medaglia d'argento.

Sono il primo viaggiante che si è mai qualificato per i giochi Olimpici," ha detto Saunders. "Come gli asiatici, i neri ed altri gruppi di persone, i viaggianti hanno questa immagine, ma voglio comportarmi bene e voglio che la gente sia orgogliosa di me."

"Ho conosciuto dei viaggianti ragazzi che sarebbero stati un milione di volte meglio di me se avessero continuato. Non è una strada facile. L'ho presa, ma faccio pugilato da 13 anni e questo è quello che conta. E' più di un titolo mondiale. Le Olimpiadi sono la cosa più grande del pianeta."

"E' grande essere un portabandiera. La mia famiglia è sulla luna. La boxe è nel mio sangue da quando son nato. Mio padre era un pugile e mio bisnonno combatté sui ring delle fiere. Era un campione."

"A volte se ne dimentica, ma ancora mi passa qualche consiglio. Conosce l'argomento. Era uno sport totalmente differente, ma ancora devi avere il coraggio ed il cuore per salire sul ring.

© ROMEA, 2002-2008. All rights reserved. ROMEA grants its permission for the publication and transmission of its materials or their parts in printed, electronic or spoken form under the condition that the "ROMEA (www.romea.cz)" is mentioned as their source. Otherwise the case will be considered as a copyright violation.

 
Di Fabrizio (del 14/09/2008 @ 09:34:55, in sport, visitato 6071 volte)

Rom Sinti @ Politica riprende un'intervista di Ricardo Quaresma alla Gazzetta dello Sport (autore Andrea Elefante). Ne parla anche Sucar Drom

[...]
Dove e quando nasce il Quaresma calciatore?
A 7 anni, giocavo con gli amici in giardino, per strada, dovunque. Quartiere Casal Ventoso, poco raccomandabile: droga, delinquenza, violenza. Mi vede un osservatore di un piccolo e povero club di Lisbona. Gioco lì meno di un anno, poi lo Sporting Lisbona e il resto si conosce.

Non si sa bene quando e come nasce la trivela.
Subito. A 7-8 anni avevo i piedi storti verso l’interno, molto più di adesso, e mi veniva da toccare il pallone sempre con l’esterno, destro, perché per me il sinistro può pure restare a casa. L’allenatore non ne poteva più e un giorno mi fa: "Se calci ancora così ti mando fuori". L’azione dopo ero nello spogliatoio, tristissimo. Poi si è rassegnato, è un colpo naturale. Teoricamente è più difficile, a me viene più facile fare tutto così.

Ispirato a qualcuno?
No, anche se ricordo lo facesse lo slavo del Porto, Drulovic. C’è un solo giocatore che ho cercato di copiare: Luis Figo. Lo trovavo impressionante, volevo diventare come lui e ora ci gioco insieme.
Magari il modo di giocare è simile, però c’è una differenza fondamentale: lui è un fenomeno, io no. Lui gioca un calcio sereno, frutto di una esperienza straordinaria, mentre io giocherei sempre uno contro uno per 90 minuti: il mio è il calcio di un ragazzo che ha bisogno di dimostrare tante cose e vuole migliorare ogni giorno.

L’Inter è la squadra migliore per diventare un fenomeno?
L’Inter è piena di buoni giocatori e può vincere campionato e Champions. Mi viene da pensare a dove può arrivare l’Inter e non Quaresma.

In cosa pensa di dover migliorare?
Difficile dirne una soltanto. Tatticamente di sicuro e devo segnare di più: posso farlo, anche se per me un assist è come un gol, davvero.

Un po' discontinuo forse?
Ci sono giorni in cui non ti riesce nulla, ma sono testardo: non abbasso la testa, non mi scoraggio.

Fuori da campo si trova difetti? Dicono abbia un caratterino…
Non parlo molto, sono riservato. Ho un carattere forte, difficile abbia paura, e mi succede anche in campo. Giocare davanti a 100, 1000, 100000 persone per me è uguale.

Le origini incidono sul carattere?
Le cose più importanti per noi gitani sono il senso della famiglia (verranno tutti a vivere con me a Como) e l’orgoglio. Se sei zingaro, sei orgoglioso di essere zingaro.

A proposito di orgoglio: Dice cose simili Ibrahimovic. C’è feeling?
Praticamente non ci siamo ancora incrociati, ma come giocatore mi incanta.

Può essere un peso il prezzo del suo cartellino?
Preferisco pensare alla responsabilità di essere stato scelto dall’Inter.

E il fatto che Mourinho l’abbia voluta così tanto?
E’ un orgoglio: in Portogallo e non solo è considerato il miglior allenatore del mondo. Spero non mi abbia voluto solo per il gol al Chelsea.

Giocare a San Siro: emozione o tensione?
Chiunque vorrebbe che fosse il suo stadio, non si può aver paura di giocare in uno stadio fantastico. Mi ricordo la prima volta, nel 2002, con lo Sporting. E due settimane prima a Lisbona: contro Zanetti fu dura.

A Locarno ha giocato come fosse all’Inter da più tempo: pensava fosse più dura?
In una squadra così forte mi sono sentito subito bene, molto tranquillo. E poi, dopo un mese e mezzo di allenamenti, avete idea di quanto volessi giocare?

 
Di Fabrizio (del 22/10/2008 @ 09:31:33, in sport, visitato 1757 volte)

Tratto da Chiesa Evangelica Zigana in Italia del 18 ottobre, la notizia era già apparsa a fine agosto su Sucar Drom,

Ancora una volta il rugby si dimostra un ottimo strumento per agevolare la comprensione e l'interazione tra le persone di culture diverse. Rambo e Daniel Costantini, 24 e 22 anni, estremo e mediano di apertura, grandi promesse del rugby italiano, capaci di frequentare a suon di punti, mete e placcaggi, tutte le selezioni giovanili azzurre (dall'Under 15 all'Under 21) prima della frustrazione di dover fare a spallate per trovare un posto in squadra. Tesserati del Calvisano campione d'Italia, Rambo e Daniel in Super 10 non hanno ancora messo piede. Lo scorso campionato lo hanno giocato in serie B, seconda squadra del Calvisano: Rambo ha segnato 28 mete, Daniel 282 punti e insieme sono stati gli eroi della promozione in serie A. Eppure nessuno si è fatto vivo. Impossibile omettere un particolare: Rambo e Daniel sono dù senghen, come affermano loro in dialetto bresciano, due zingari. Giochiamo da quando avevamo 6 anni e mai abbiamo avuto problemi in squadra, mai un compagno o un avversario che ci abbia fatto pesare la nostra origine. Adesso invece...». La domenica prima della partita assiste alla funzione che papà Claudio, pastore della Chiesa Evangelica di Brescia, tiene nel tendone tra le roulotte: «Siamo molto religiosi, non beviamo, non fumiamo e preghiamo molto. In fondo questo ci aiuta a essere anche dei bravi sportivi». Vorrebbero giocare, ma sono ingenui, nel rugby del professionismo mai hanno avuto un procuratore, mai si sono allontanati da Brescia. Zingari nella vita, non nei fatti: «Siamo gitani, la nostra storia familiare è particolare: mamma è gitana da sempre, papà è un bresciano doc. Rambo e Daniel chiedono solo una chance: "Ritornare a giocare" E pregano in silenzio: «Anche prima delle partite. All'inizio nello spogliatoio qualcuno rideva. Adesso, quando l'avversario è forte, i compagni ci chiedono di pregare anche per loro...».

 
Di Fabrizio (del 09/11/2008 @ 09:32:43, in sport, visitato 1769 volte)

"Effettivamente, se stasera bruciassero le tende degli zingari, domani potremmo vincere la partita di calcio… Se brucia anche la casa di Andrei, che è fortissimo, domani non verrà a scuola".
Questo pensavo ieri sera, dopo aver origliato le discussioni da grandi che mio padre faceva nella tavernetta con i suoi amici. Mi aveva detto: "Andrea, vai in camera tua che dobbiamo fare discorsi da grandi!" Ero già molto agitato perché oggi si doveva giocare ancora, a scuola, una partita del torneo di calcetto.

Ieri pomeriggio mio padre aveva occupato il telefono per più di due ore. Appena metteva giù la cornetta, il telefono squillava di nuovo e papà urlava: "Adünansa… ci troviamo da me, prima di cena, vedi di trovare anche Giuanin il Viscunt e il Vunsc, Magher, Ratt, Tigher, Diaul, Busciun, Quader, Esercent, tucc!".
Tra tutti i sopranomi che avevano gli amici di papà Esercent era quello che mi piaceva di più. Sembrava il nome di un rapper d’oltreoceano. Gli amici chiamavano mio padre Parabula, forse perché ogni volta che iniziava un discorso diceva: "Par esempi…". Invece la mamma diceva che lo chiamavano così perché era un po’ la sua storia di impegno politico. E mia madre chiamava Parabula anche lo zio, il fratello del papà, che è nel sindacato. Ieri sera erano tutti lì, tranne lo zio, nella tavernetta di sotto, e Giuanin diceva: "Dobbiamo mandarli via quei baluba. Quelli che rubano nelle case e rubano i bambini e ammazzano la gente… zingari comunisti mangiabambini…"
Il mio sogno è quello di fare il calciatore. E sogno di fare gol come Mutu. Lo avevo visto quando ero andato allo stadio con il nonno, a San Siro. Il nonno m’aveva detto: "Si va allo stadio, Andrea. Per vedere il bel calcio e fare festa".

Oggi invece, a scuola, si doveva giocare contro quelli della sezione B, fortissimi. E sono diventati ancor più forti da quando è arrivato Andrei, “il rom”. Io invidio Sergio, il mio amico d’infanzia, non mi vergogno e gliel’ho detto in faccia. Sergio è il mio vicino di casa e siamo stati compagni di classe fino all’anno scorso. Poi Sergio ha cambiato sezione da quando mio padre aveva detto, alla riunione coi genitori, che la sezione A doveva rimanere degli italiani e non si dovevano inserire ragazzi stranieri. "E nemmeno terroni…" aveva aggiunto papà a denti stretti mentre si sedeva. Ma ormai gli altri genitori l’avevano sentito ed il padre di Sergio ha deciso di spostare suo figlio in un’altra classe.
Sergio fa le vacanze estive dai nonni a Palermo. Nella sezione B ha in classe un cinese, un marocchino, due filippini, un romeno e due zingari “rom”. "I rom non sono romeni", dice Sergio. Glielo ha spiegato Gabriel, il compagno romeno. Ma Andrei e Sergiu, i due rom, vengono dalla Romania. Giocano benissimo a pallone. Arrivano ogni giorno a scuola con un pulmino. Vivono in un campo nomadi in delle “tende provvisorie”. Li hanno mandati via dalle baracche di un altro campo.
"Sono un po’ vivaci, come noi" dice Sergio. E sono anche fortissimi nella corsa e nel calcio.

Sotto, nella tavernetta, mio padre stava urlando parolacce, ieri sera.
E domenica gioca il Milan, andremo allo stadio… Anche lì papà dice le parolacce…
Ieri sera papà ha tirato fuori la maglietta con la scritta: Tegn dur contro il sud magrebino. "Non si sa mai", ha detto alla mamma.
Quella maglietta papà l’ha comprata qualche anno fa, a una festa dove erano tutti vestiti di verde, come dei marziani o come la squadra dell’Irlanda. C’era un rito dell’acqua e tutti che gridavano: "Fuori i terroni dall’Italia, fuori l’Italia dalla Padania, fuori la Padania dall’Italia, e fuori l’Italia dall’Europa…". Poi col tempo hanno cambiato, gridano lo stesso, ma cose tipo: "Fuori gli zingari dall’Italia” e "Tutti i baluba a casa loro".
Ricordo che c’era quella volta un uomo col fazzoletto verde che urlava al microfono: "Noi quella gente non la vogliamo, padroni a casa nostra, stiamo bene da soli…".
Io pensavo che è triste vivere da soli. Si era agitato per un’ora quel signore col microfono. E tutti si agitavano con le bandiere quando lui alzava la voce, diciamo ogni due minuti circa. Aveva sbagliato qualche congiuntivo il signore col fazzoletto, ma ho capito che non era il momento per farglielo notare a mio padre.
Papà era impegnato a urlare, con bandiera verde legata al collo e con il volto rosso carminio: "Se-ces-siò-ne, Se-ces-siò-ne, Se-ces-siò-ne".
C’erano tutti a urlare e agitare bandiere: Giuanin il Viscunt, il Vunsc, Magher, Ratt, Tigher, Diaul, Busciun, Quader, Esercent. Col ritmo un po’ rap. "Se-ces-siò-ne, Se-ces-siò-ne, Se-ces-siò-ne". Il via alle urla l’aveva dato ancora l’uomo col microfono. Quello con la voce rauca, quello che poi mio padre aveva messo sul desktop del computer, a casa. La foto di quell’uomo vestito da Zio Sam con la scritta: "Mì te voeuri!"
Ogni volta che accendevo il pc mi ritrovavo la faccia di quell’uomo, con il cilindretto, il frac e il dito puntato minaccioso: "Mì te voeuri!". Altro che uomo nero. L’uomo verde ad ogni accensione del computer: "Mì te voeuri… mì te voeuri!" Era diventato l’incubo dello schermo, il tormento del monitor. "Mì te voeuri…?" In qualche modo l’uomo verde se l’era preso, mio padre. Infatti papà ogni tanto tornava la sera in garage vestito di salopette, come un imbianchino, sporco di vernice bianca e verde. E sentivo che diceva alla mamma che lo aspettava con il vin brulé: "Che ciulada sul cavalcavia!".
Scriveva sui muri di cemento cose tipo "Padania libera, Padania ai padani" e altri slogan sentiti al rito dell’acqua. Lo zio sindacalista, prendendolo in giro, le chiamava "installazioni artistiche".
Non penso che lo chiameranno mai alla Biennale di Venezia per una scritta da cavalcavia tipo "romaladrona, padaniastato"…
Per il compleanno il papà aveva regalato alla mamma, tempo fa, un "elegante set cucina sale pepe serigrafato con sole delle alpi", ordinato su Internet. La mamma aveva detto: "Adesso anche i miei regali sono diventati sovvenzioni per il partito". E ha messo il suo regalo nella tavernetta, per le riunioni degli amici di papà. Che a volte giocano al Risik Padan. E bevono grappa "Va’ Pensiero".
Papà dice che il comunismo ha fatto tante vittime e che non bisogna falsificare la storia. Lo zio gli risponde che forse è vero ma neanche bisogna dimenticare quando noi andavamo in America. Il papà dice che lo zio andrà all’inferno per quel "forse" e che noi però non eravamo "con le toppe al culo". Lo zio risponde: "Allora per chi fate la “toppa Sole delle Alpi”?".
Mio padre sotto la doccia canta: "Va’ pensierooo…". Che poi lo zio gli dice: "A furia di lavà el penser… ghe n’è pù… l’è andaa…". La mamma a volte fa dei lunghi sospiri e dice che quei due, fratelli, prima o poi si prenderanno a botte.
Lo zio ha sposato una pugliese. Papà chiama anche lei, quando non c’è la zia, baluba. "Maschile o femminile, sempre baluba è" mi disse papà quando gli chiesi se anche mio cugino fosse un “balubo”.
Il papà dice: "Ognuno a casa sua". Che tristezza, ognuno a casa sua! E ieri sera dicevano, nella tavernetta, gli amici di papà: "Organizziamoci, difendiamo il nostro… fratelli sul libero suol, meniamo i baluba… contro i baluba… uniamoci!". E poi sono usciti tutti insieme, ringraziando mia madre per la torta. E mia madre scuoteva la testa, preoccupata.

Allora, se Andrei non si fosse presentato a scuola per il torneo noi avremmo sicuramente vinto… Andrei gioca scalzo ed è fortissimo. Sogna di fare gol come Inzaghi. Un giorno, all’intervallo, quando Sergio me lo ha presentato, gli ho detto: "Ciao, sono Andrea, quasi come Andrei. Ma tu, se giocasse Italia contro la Romania, chi tiferesti?". Andrei mi aveva risposto "la Romania", anche se dicono che lui è rom. Però viene dalla Romania. E aveva aggiunto: "Ma comunque deve vincere il migliore. E se nessuno migliore va bene anche uguale".
"Uguale?" ho chiesto io perché non capivo. "Sì, uguale, cioè pareggio", m’aveva risposto Andrei. Ma oggi non si è giocata la partita del torneo, a scuola. Andrei è arrivato tardi a scuola, lo hanno portato, col solito pulmino, delle persone grandi, preoccupate. Anche le prof erano preoccupate.
All’intervallo Andrei raccontava a Sergio: "Oggi tenevo stretto per mano mio papà… hanno bruciato le nostre tende… non si sa chi è stato. Papà dice che è gente razzista… “razzista” sembra cattivo… se brucia le tende in cui dovevamo abitare… forse lo è…"
"Era arrabbiato mio padre" - raccontava Andrei a Sergio - "voleva dire tante cose ai giornalisti ma secondo me sbagliava qualche parola. Io imparo l’italiano, non è facile ma papà dice di studiare che così avrò più fortuna di lui nella vita e saprò anche difendermi con le parole e parlare bene coi giornalisti".
Questo pensava Andrei oggi, nel giorno della partita del torneo a scuola. È venuto lo stesso a scuola e ci ha detto che gli dispiaceva per la partita ma anche perché ora sentiva dire che si doveva traslocare di nuovo, proprio sotto Natale, come un anno fa, perché si diceva che la gente qui non li vuole. Proprio ora che suo padre aveva trovato un lavoro e sua madre era contenta perché non si doveva più andare in giro a chiedere la carità, come qualche mese fa.
E ci ha detto Andrei che ieri sera erano pure felici, era il compleanno di sua sorella Adela, era venuto il Don, Massimone, Maria Grazia e tanti amici a portare una torta ed una bambola. Per Adela era il primo vero compleanno. Ma forse, diceva lei, non avrebbe potuto mai collezionare bambole. Traslocavano troppo spesso.
Mi dispiaceva vedere Andrei così triste. Poi lui mi ha detto: "Se vuoi possiamo giocare a pallone insieme qualche volta, se troviamo un luogo dove giocare…".

Avvertenze per i lettori: In quella scuola andavano anche Adela, Elena, Elisabeta, Georgia ed erano compagne di Adele, Elena, Elisabetta, Giorgia.
La faccia di quel signore vestito da Zio Sam che punta il dito: "Mì te voeuri!" esiste. E pure il Risik Padan. E se volete sapere di più delle ciulade padane fatevi un giro in rete.
Avete fato un po’ fatica a districarvi tra Andrea e Andrei, tra Sergio e Sergiu? Affari vostri. Quella piccola differenza nei nomi vi ha disturbato nella lettura? Affari vostri.
Quella piccola differenza nei nomi racconta molte altre differenze nelle loro vite. Ma non nei loro sogni da bambini. Che sono affari nostri, di tutti. Anzi, ci riguardano.

Dedica:
Ai ragazzi che menano il balòn sul campo di calcetto in un parco di Milano.
Ai sognatori che hanno regalato loro il campo per giocare, i palloni e qualche sogno in più.
A coloro che rendono i sogni dei bambini realtà.

Mihai Mircea Butcovan è nato nel 1969 in Transilvania, Romania. In Italia dal 1991, vive a Sesto San Giovanni e lavora a Milano come educatore professionale. Vincitore nel 2003 del premio "Voci e idee migranti", ha pubblicato il romanzo "Allunaggio di un immigrato innamorato" (Lecce, Besa 2006) e con la raccolta di poesie "Borgo Farfalla" (Eks&Tra 2006) ha vinto, nel 2006, la XII edizione del Premio Eks&Tra. Collabora con vari giornali e riviste, tra cui Internazionale.

 
Di Franco Bonalumi (del 19/03/2009 @ 11:29:37, in sport, visitato 3175 volte)

Da Roma_Francais (con questo post, Franco Bonalumi inizia la sua collaborazione con Mahalla)

Greg Lamazères: Ultimo round a Neuengamme

Johann Trollmann, zigano tedesco, un pugile agile, inafferrabile, scaltro e affascinante, stella del ring nella Repubblica di Weimar, diventa la bestia nera del III Reich a causa del suo sangue ritenuto impuro e della sua "razza corrotta"; i suoi pugni, il suo spirito ed i suoi piedi troppo rapidi e la sua sola presenza erano un insulto all’ideale nazista.

Assieme a lui, e mentre lo stesso accade agli ebrei, è un intero popolo che la Germania di Hitler inghiotte sistematicamente, nonché una parte della propria popolazione.

Dai club di Hannover alle grandi birrerie di Berlino, dai ring illuminati ai palchi delle fiere, dai tavoli dei migliori cabaret alla prima linea del fronte, sino all’ultima sfida, divenuta mitica; sino alle nevi del fronte orientale e all’universo opprimente del campo di Neuengamme: gloria, declino e caduta di Johann Trollmann, il campione zigano che i nazisti hanno "divorato". Cause che, per la loro risonanza, hanno lasciato traccia nella nostra memoria.

Un importante romanzo sulla storia inedita del genocidio zigano.

Editions Privat.
ISBN : 978-2-7089-5858- 6
Parution le 15 janvier 2009 dans toutes les librairies
18 € / 224 pages
Contact presse: Isabelle de la Raitrie
isabelle.de.la.raitrie@editions-privat.com 05 61 33 77 05.

 
Di Fabrizio (del 08/05/2009 @ 09:39:46, in sport, visitato 1540 volte)

Da frizzifrizzi.it

Skathéroism: i (finti) nomadi dello skate Scritto il 07 maggio 2009 da Simone.

Jean è un diciassettene che fa skate. Stanco di doversi accontentare di periferie e skate park, decide insieme ai suoi amici di andarsene dalla metropoli ed iniziare a vivere da nomade ed in un certo senso di seguire le orme della sua famiglia. Dopotutto Jean è nato in una roulotte, che ora ha deciso di risistemare, tappezzandola con le foto dei suoi avi, zingari e giostrai, e con quelle scattate sopra alle tavole da skate.

Sarebbe una bellissima storia, se non fosse che è falsa.
E’ comunque una bellissima storia, visto che è lo spunto per una mostra itinerante (e non poteva essere che così) del fotografo torinese Raoul Gilioli, che ha creato Jean per fargli fare da narratore al suo racconto per immagini che fonde tradizioni gitane, skate culture e soprattutto una riflessione sulle nostre città e la ghettizzazione del diverso (skater o zingaro).

Insieme alla foto, la mostra si porta dietro anche rampe, roulottes vintage (pure una dove far benedire la propria tavola dalla madonna gitana) e strombettante musica zingara.

Sponsorizzata da DC, Skathéroism fa la sua prima tappa a Torino, per poi passare a Milano, Genova, Roma e Napoli.

Skathéroism
dal 7 al 21 maggio 2009
@ Associazione Culturare Azimut
via S.Agostino 30, Torino
(vedi mappa)

Prossime tappe:
11 giugno @ P4 Temporary Gallery, Milano
4 settembre @ Urban Star, Roma
18 settembre @ Compagnia Unica, Genova
22 ottobre @ Rising Mutiny, Napoli

 
Di Fabrizio (del 30/05/2009 @ 09:08:18, in sport, visitato 2081 volte)

VILLAGGIO CHAMPIONS, SCENDE IN CAMPO NAZIONALE "HOMELESS"
A 100 giorni dalla finale della Homeless World Cup, che dal 6 al 13 settembre vedrà sfidarsi a Milano 500 giocatori di 48 nazioni, oggi nel Villaggio della Champions League a Colle Oppio la rappresentativa italiana Homeless ha battuto la squadra di giornalisti Vodafone per 5 a 4. In campo, per una partita di calcio 5 contro 5, anche il campione Marcel Desailly, che ha giocato con la maglia rossa "Vodafone". Gli avversari e campioni della partita dimostrativa, maglia blu indosso, sono i giocatori della "Nuova multietnica", una squadra composta da sud americani, africani, rumeni "homeless", giovani sportivi con un passato da senzatetto reinseriti o nomadi residenti in campi irregolari, come 3 calciatori romeni che ancora oggi vivono in un campo rom alle porte di Milano.

(omniroma.it)
(26 maggio 2009 ore 14:47)

 
Di Fabrizio (del 14/06/2009 @ 09:51:54, in sport, visitato 1717 volte)

Da Czech_Roma (gli ultimi casi di settimana scorsa)

Nationalpost.com by Giuseppe Valiante gvaliante@nationalpost.com

immagine by Glenn Lowson For National Post

Quando i Bohemians scesero sul campo di calcio, domenica prima della quinta partita della stagione, l'allenatore Tibor Lukacs indicandoli dalla linea di fondo, disse: "Questi ragazzi sono la vera Unione Europea".

Questa giovane squadra, composta da rifugiati rom della Repubblica Ceca arrivati in Canada dal 2008, simbolizza il vero spirito della UE, perché sono persone senza confine, dice.

I Rom sono sparsi in tutta Europa, dove dicono di subire segregazione, discriminazione e spesso attacchi violenti. Questi casi stanno aumentando con la crescita dei gruppi neonazisti e dei partiti nazionalisti con rami paramilitari di giovani provenienti dalle campagne.

Le divise del FC Bohemian sono blu e verdi, la quintessenza dei colori rom. Lukacs lo spiega indicando il cielo e poi il terreno erboso della prima divisione Hamilton, campo di calcio della lega professionisti.

"Non è m...a politica, sai. E' perché non abbiamo niente," dice.

"Questo è tutto quello che siamo, tutto ciò che abbiamo è il cielo e la Terra," dice Lukacs.

Ed ora molti Rom sperano di avere il Canada.

Dalla fine del 2007, quando fu abolito l'obbligo di visto per i cittadini cechi, un crescente numero di Rom sono entrati nel paese facendo richiesta d'asilo. Dal gennaio 2008, il Tavolo dell'Immigrazioni e dei Rifugiati del Canada riferisce di quasi 2.000 casi - 404 nel solo mese di aprile.

I responsabili del tavolo immigrati sono tornati settimana scorsa da una missione in Repubblica Ceca, per scoprire come mai i Rom stiano scappando. Si aspetta a breve un rapporto. I lavoratori sociali dell'Ontario Meridionale si stanno anche incontrando questa settimana col governo provinciale e federale per vedere quante somme e risorse extra possono essere messe a disposizione, dato che i ricoveri d'emergenza stanno raggiungendo il limite.

La maggior parte dei rifugiati si è insediata nell'Ontario Meridionale mentre aspettano una decisione. Il tempo medio di attesa è di 16 mesi e ½, ed il tavolo dei rifugiati aveva, al 1 maggio, un arretrato di 1.687 casi.

Per il momento, tutto quello che i rifugiati possono fare è aspettare - e giocare a calcio.

Il FC Bohemians, dal nome della provincia ceca di Boemia, ha avuto un paio di opportunità ma rapidamente ha subito un 2 - 0 dal Dundas C. Il vento ha spinto un calcio d'angolo della squadra avversaria all'incrocio dei pali a destra per il primo goal.

"E' stato il vento, cosa possiamo farci? Bisogna essere preparati anche a questo." ha detto il mister Lukacs.

Lukacs, 45 anni, è immigrato dalla Repubblica Ceca in Canada nel 1997, parla sei lingue ed è il punto di riferimento per molti dei nuovi arrivati Rom. Lavora come interprete per il Centro Sanitario Comunitario Hamilton Urban Core, e di solito è una delle prime persone che gli immigrati incontrano al loro arrivo.

Ha capelli lisci sale e pepe, che si uniscono giù nella scollatura. Un orecchino d'oro penzola dal suo lobo sinistro e porta scarpe di cuoio appuntite beige chiaro, con inciso un falso-coccodrillo. Parla con un accento che suona come una miscela di europeo orientale e persiano.

Dice di aver fatto parte di una heavy metal rock band negli anni '80 e '90 nella Repubblica Ceca chiamata Merlin, ma la fama e i soldi non sono bastati a tenerlo là.

"Ogni volta qualcuno ti dice che sei una m...a. Ogni giorno. Se vai da qualsiasi parte, ti fanno sentire sempre un estraneo. Per quanto tempo uno può ascoltare tutto ciò?" dice. Scherza che forse se tingesse di biondo i suoi capelli ed avesse gli occhi blu, potrebbe essere capace di inserirsi.

I giocatori di calcio non hanno vinto nessuna delle partite precedenti. A volte quando sbagliano, i Bohemians smettono di giocare e gridano tra di loro in romanes, mentre la palla scappa. Lukacs dice che presto saranno dove devono essere.

A metà partita, Lukacs ha camminato oltre le gradinate per tradurre la storia di Rudolf Zajda, ex consigliere del governo ceco per le questioni rom. Arrivò in Canada nove mesi fa e sta imparando l'inglese così da usare i suoi titoli di studio in psicologia e assistenza sociale per trovare un lavoro.

Zajda, 48 anni, dice che riceveva costantemente nella posta lettere di minacce e di affrontare discriminazioni sul lavoro. Ma quello che finalmente l'ha fatto decidere a lasciare fu il giorno che un tizio seguì la sua macchina, gridandogli attraverso il finestrino che l'avrebbero ucciso.

"Stavano minacciando la mia vita e la polizia non faceva niente," dice.

Zajda dice di aver sentito del Canada dai media cechi, che spesso raccontano quanto sia facile andarci e come si sia i benvenuti.

Nella ripresa, i Bohemians hanno segnato un goal, ma hanno perso 5 -1.

Dopo la partita, alcuni dei giocatori si rilassano con la famiglia nel loro complesso di appartamenti nel centro di Hamilton.

Jakub Penicka, 20 anni e le gambe ancora un po' arrossate per la partita, dice di essere qui da 18 mesi e di andare a scuola per imparare l'inglese. Come lavoro spera di mettersi in proprio.

"[Nella Repubblica Ceca] non va bene, perché eravamo differenti. Ti osservavano sempre. Cercavi un lavoro ma nessuno te lo dava," dice Penicka.

David Kroscan, 26 anni, parla cinque lingue ed è arrivato qui sei mesi fa. Prende in braccio la sua bambina e dice che i canadesi "ti parlano con educazione", in un modo che fa capire come questa per lui sia un'anomalia.

Suo padre, in piedi di fronte a lui, si rigira le tasche.

"Se mio padre va in un  negozio [nella Repubblica Ceca] gli chiedono di mostrare le tasche," dice David. "I Rom arrivano in Canada perché hanno bisogno di una vita differente, una vita migliore."

Lukacs e molti dei Rom ad Hamilton, il cui numero è stimato tra i 1.500 e i 3.000, stanno cercando di costruire una comunità. Lukacs dice che non hanno molti soldi, ma ci sono degli eventi programmati, come uno spettacolo di Miss Roma.

E Lukacs dice che sta finendo un libro, che dice gli ha preso la parte migliore di un decennio, sulla storia dei Rom.

"La gente dice che veniamo dall'Egitto [da cui deriverebbe il termine "Zingari"] o dall'India; sono tutte c.....e," dice. Dalle sue ricerche, ha imparato che i Rom discesero da almeno 20 regioni nel mondo e si stabilirono in Europa nell'VIII secolo.

"E' come se dopo 500 anni la gente chiedesse ai Canadesi da dove arrivano," dice.

Ha imparato che la lingua rom viene dal sanscrito, con molti imprestiti dal persiano.

"Sto cercando di trovare chi sono davvero i nostri antenati," dice Lukacs.

Un portavoce del Ministro per l'Immigrazione, Jason Kenney, dice che il governo sta monitorando da vicino il numero crescente di richiedenti asilo, ma Kenney non crede che la Repubblica Ceca sia "un'isola di persecuzione."

Lukacs dice di comprendere che il Canada non può spalancare le frontiere e accogliere tutti i Rom d'Europa. Si stima che al popolazione rom della Repubblica Ceca sia tra le 250.000 e le 300.000 unità.

Dice che l'unica soluzione è che il Canada lavori con i governi europei per rendere migliore la vita alle sue minoranze rom.

"Cosa stanno aspettando?" si chiede. "Una pulizia etnica?"

 
Di Fabrizio (del 31/07/2009 @ 08:56:53, in sport, visitato 1986 volte)

Forse i lettori che ci seguono da più tempo, si ricordano della Homeless World Cup, il torneo mondiale di calcio per senza fissa dimora, a cui partecipò la squadra italiana, la "Multietnica" nata nel campo rom di Triboniano. Qua la recensione del libro, che ne racconta la nascita e la prima vittoria nel 2004. Nel 2005, seconda vittoria italiana, in un torneo che fu seguito sul campo e dietro le quinte giorno per giorno da questo blog e che potete trovare riassunto qua (vi invito a rileggerlo).

Dopo tanto silenzio, torno a parlare di loro. La prossima Coppa Mondiale si svolgerà a Milano dal 6 al 13 settembre e ieri ho ricevuto una mail che vi riporto qua sotto.

Buona sera,
l'Ufficio stampa della Nuova Multietnica (ONLUS) con la presente e-mail parla a nome del nostro ct. Bogdan Kwappik allenatore della Nazionale Italiana Homeless world cup e attuale presidente della A.S.C. Nuova MultiEtnica (ONLUS) di Milano.

Vogliamo comunicare che, nonostante nella conferenza stampa di lunedì 27/07/09 con presenti il ministro alla difesa La Russa e il sindaco di Milano Letizia Moratti in veste di Ambasciatrice dei senza tetto alla presentazione del prossimo mondiale di Homeless World Cup Milano 2009, siamo stati vittime di eventi degni di nota. Con esplicita fermezza vogliamo esprimere il nostro più estremo rammarico e preoccupazione per gli eventi che stanno condizionando i nostri preparativi per il mondiale che si terrà all'arena di Milano dal 6 al 13 settembre, noi come di consuetudine ci alleniamo due volte alla settimana e ci ritroviamo tutti alla stazione di Lambrate a Milano per poi essere portarti al nostro campo di allenamento con un furgone situato nei pressi della villetta dell'idroscalo di Milano, vogliamo sottolineare l'accaduto di oggi 29/07/09 pressappoco per le 19:00 a Lambrate due tizi in moto hanno colpito con un sasso il nostro furgone attentando all'incolumità del nostro mister che fortunatamente era appena sceso dal mezzo, danneggiando lievemente il parabrezza, ma creando scompiglio e paura nel nostro gruppo, questo episodi sottolinea la pressione che piano piano stiamo subendo sempre di più avvicinandoci al mondiale,noi come giocatori che parteciperanno alla Homeless worl cup rappresentiamo il mondo povero e disagiato dell'Italia e il fenomeno dell'immigrazione e della loro integrazione, quindi noi portavoce di queste realtà ora ci sentiamo minacciati e spaventati da questi eventi sempre più eloquenti, noi ci chiediamo come sia possibile tutto questo, come possono succedere cose del genere. inoltre un altro evento sempre più sconvolgente è accaduto a dei nostri giocatori, più precisamente a dei nostri compagni rom, sono stati minacciati e maltrattati da dei carabinieri
di far sgombrare il loro accampamento con la forza dove all'interno ci sono presenti donne e bambini, tutto questo nelle vicinanze di un evento importantissimo che parla proprio di senza tetto è una cosa gravissima che speriamo si possa risolvere nel migliore dei modi. vogliamo che la nostra voce venga ascoltata e letta da tutti i giornali e ogni forma di telecomunicazione per far capire che noi ci siamo e che non ci arrendiamo davanti a tutto questo, noi abbiamo formato un buon gruppo che viene sempre più fortificato grazie all'aiuto del ct. Bogdan che si sente sempre più motivato a continuare questa scalata e a non mollare mai. Chiediamo l'aiuto a tutte le associazioni benefiche affinché ci facciano sentire parte di una grande realtà e non come adesso che ci sentiamo sempre più soli.
Distinti saluti.

Per le minacce rivolte ai giocatori della nazionale senza tetto contattare direttamente i giocatori coinvolti
Florian Matei : 3298990762
Patru Florian : 3273410206

Comunicati Stampa
Amin Othman : 3920639660 othmanit@hotmail.com
Cervantes Jonathan: 3409902751 Jonny_Jo@msn.com

Presidente Legale Rappresentante
Bogdan Kwappik: 3478638372 – 0373450523
bogdan@nuovamultietnica.com
sito internet www.nuovamultietnica.com
sito HWC www.homelessworldcup.org

 
Di Fabrizio (del 06/08/2009 @ 09:25:51, in sport, visitato 1998 volte)

 il link del video è QUESTO

Cari amiche e amici,

per iniziare ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato fin ora nelle selezione della nazionale senza tetto!!!

La Nuova MultiEtnica comunica a tutti quanti che mancano 30 giorni al mondiale di Homeless World Cup 2009 che si svolgerà a Milano (Parco Sempione Arena Civica).
La MultiEtnica è incaricata da 7 anni preparare la rappresentativa italiana di homeless. Le selezioni della rappresentativa si svolgeranno attraverso i nostri allenamenti presso la Villetta (idroscalo) dove selezioneremo non soltanto in base alla qualità di gioco, ma anche tenendo presente la storia personale di ogni giocatore.

Il ritiro della Rappresentativa Italiana HWC Milano e previsto dal 29 agosto fino 5 settembre nella prossimità delle zone terremotate in Abruzzo. Dove Selezioneremo 4 giocatori Abruzzesi che anno perso le
proprie case e dove porteremo la solidarietà della Nazionale Italiana Senza Tetto ( A.S.C. Nuova MultiEtnica Onlus )

Per far si che tutto questo accada la Rappresentativa Italiana HWC ha bisogno di:

  • Attrezzatura sportiva; 25 giocatori
  • Due porte per allenamento smontabile
  • Fondo casa per trasporto e vitto alloggio, lavanderia, staff e comunicazione.

10.000 € circa.

4 settembre Conferenza stampa. Con la presentazione del primi 8 giocatori della rappresentativa Italiana Senza Tetto. 10 giocatori di riserve per tutte le 48 Nazioni. Consegna delle maglie e attrezzatura per tutti giocatori da parte di rappresentante di FIGC

Le selezioni non sono ancora chiuse!!!
Lanciamo un appello a tutti i nostri amici e amiche di diffondere questo messaggio per dare l’opportunità a tutte le persone che hanno il desiderio di rappresentare l’Italia ai mondiali di HWC Milano 2009 di venirne a conoscenza.
La MultiEtnica può realizzare questo sogno ad occhi aperti!!!

Inizio allenamenti fino 05/09/2009
Luogo di allenamenti: la Villetta (idroscalo)
Giorno ed orari di allenamenti: mercoledì, dalle 19:30 alle 22:00 sabato, dalle 17:00 alle 19:30

contatti: Bogdan Kwappik (presidente/allenatore) cell: 3478638372 fisso: 0373450523 mail: bogdan@nuovamultietnica.com
Jonathan Cervantes - Cell: 3409902751 (Porta Voce)
Amin Othman : 3920639660 (responsabile stampa)
Mail: Jonny_Jo@msn.com - othmanit@hotmail.com
Sito web: www.nuovamultietnica.com

Vi ricordo inoltre che se volete sostenerci ed aiutare a realizzare i sogni di tanti senza fissa dimora potete farlo attraverso un versamento alle seguenti coordinate bancarie:

Associazione Sportiva e Culturale Nuova MultiEtnica (ONLUS)
Via Bellezza 16/a – Milano
Codice Fiscale – 97309030159
BANCA INTESA
COORDINTE IBAN – IT16 G030 6909 4446 1524 9931 460
ABI 03069 CAB 09444 C/C 6152499314/60

Un Abbraccio forte

Bogdan

 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


02/05/2024 @ 14:40:43
script eseguito in 74 ms

 

Immagine
 c'era una volta... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7915 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< maggio 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
  
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
   
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source