Rom e Sinti da tutto il mondo

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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 23/03/2012 @ 09:31:02, in media, visitato 1526 volte)

Da Czech_Roma - (con nota finale)

Analisi: i media cechi contro la famiglia rom attaccata dagli incendiari di estrema destra - Praga, 16.3.2012 20:54, (ROMEA) František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert

Intervento di Anna Siváková al "Concerto per Natálka" a Benátky nad Jizerou, organizzato  ad aprile 2010 da Richard Samko per la televisione e ceca, Martin Čurej e Josef Pešta del Respekt club. Photo: František Kostlán

Trappole e vendette sono l'unica maniera per descrivere il continuo stalking a cui sono sottoposti Pavel Kudrik e Anna Siváková, vittime dell'assalto a Vitkov nel 2009, da parte di incendiari di estrema destra, poi condannati. La famiglia da allora è sotto la lente dei media, che stanno indagando su precedenti provvedimenti a loro carico, incluse imputazioni di cui la famiglia è venuta a conoscenza solo tramite i giornalisti. Secondo questa camera di raccolta-segnalazioni, oltre ad un procedimento che è stato risolto, dovrebbero averne altri due di fronte a loro.

Il primo sarebbe stato bloccato ed il debito della famiglia sarebbe stato pagato dalla compagnia MobilKom, che inizialmente aveva richiesto il saldo di bollette telefoniche arretrate per 3.000 CZK (1 corona ceca = 0,04 euro ndr.). I media l'hanno trasformata in una richiesta di 28.000 CZK,  conteggiandovi interessi e commissioni [...].

Tuttavia, Anna Siváková è convinta di non dover pagare quelle bollette. Diversi anni fa si fidò di un agente di vendita che le disse che il telefono sarebbe stato gratuito. Sappiamo che non è raro che le pratiche di certe agenzie prevedano questi sistemi per attirare i clienti con offerte simili, mentre la stampa di regime fornisce un quadro totalmente differente.

Il secondo dei tre debiti, per i quali è stato proposto il recupero della casa della famiglia, dipende dal presunto non pagamento dell'assicurazione sanitaria. "E' un debito molto vecchio, quando nacque la sorella maggiore di Natálka. Riguarda i pagamenti dell'assicurazione sanitaria, ma la signora Siváková afferma di averla pagata ed anche di avere le ricevute," dice Kumar Vishwanathan, direttore dell'associazione civica Vita Insieme (Vzájemné soužití). Non è chiaro a cosa si riferisca il terzo debito.

L'anno scorso i tribunali cechi hanno commutato 936.000 sentenza, quest'anno il numero sarà simile, se non superiore. Comunque, per un certo tipo di informazione, il caso più importante di tutti sarebbe  una bolletta telefonica non pagata di 28.000 CZK. Perché? Al solo scopo di incassare il sensazionalismo attorno ai presunti debitori.

La vita di questa famiglia romanì è stata brutalmente violata da piromani assassini, ma i media non sono interessati al fatto che la piccola Natálie dovrà presto sottoporsi a diverse altre operazioni. Non sono interessati al fatto che gli incendiari, che secondo la sentenza avrebbero dovuto pagare a Natálie 9,5 milioni di CZK ed ai suoi genitori 72.000 CZK, non hanno ancora versato una singola corona. Tuttavia, i media sono interessati al fatto che la famiglia abbia pagato o meno vecchie bollette telefoniche. La casa dove ora vive la famiglia, è stata acquistata tramite una pubblica raccolta di fondi, e questo è d'interesse per i media, perché attira lettori e spettatori a cui comunicare che quelle persone per cui si sono impegnati finanziariamente, sono in realtà degli stupidotti per cui non valeva darsi pena.

Sono esattamente il tipo di visioni semplicistiche che imperano tra alcuni giornalisti e parte del pubblico, e che interessa doppiamente anche i Rom in quanto tali. I media possono essere soddisfatti del risultato di queste azioni. Anna Siváková ha avuto un collasso come risultato di campagne simili, ma intanto aumentano i lettori ed il numero dei visitatori ed in sintesi affluisce denaro "pulito" nelle casse dei proprietari.

C'è chi non ha nessun interesse nel fatto che ogni giorno che Natálie passa in ospedale, costa 200 CZK alla famiglia, e che oltretutto debbano acquistare pomate ed altri medicinali. Nessuno assumerà permanentemente Pavel Kudrik, perché deve prendersi cura delle altre tre figlie, quando Anna Siváková è in ospedale con Natálie, cosa che accade sovente. Nessuno è interessato al fatto che tanto le altre tre figlie che i loro genitori avrebbero bisogno di assistenza psicologica, in quanto severamente ustionati durante l'assalto incendiario dei razzisti.

Grazie a questo, i "trucchi" mediatici, a cui recentemente il perito Ivo Svoboda si è correttamente riferito come "deprivati, stupidi bruti", sono nuovamente presenti in prima pagina. Diversi individui volgari, che vedono il mondo con odio - soprattutto quando si tratta di Rom, stanno prendendosi la loro rivincita su questa famiglia. E' gente che ammira i razzisti incendiari, che obbietta sulla durata eccessiva della condanna, gente che non è capace di sopportare la coesistenza con culture diverse o qualsiasi tipo di differenza, che lotta contro la correttezza politica quasi inesistente nel paese, che si spinge oltre i limiti della comune decenza umana verso la propria patologica visione del mondo.

Non si contano tutti gli articoli ed opinioni nelle "discussioni" online che traboccano di odio e razzismo. Chiunque può vederli in pochi istanti utilizzando un qualsiasi motore di ricerca.

Ciò che è anche peggio, è che questi poveri, stupidi bruti stanno attaccando direttamente la famiglia di Pavel Kudrik ed Anna Siváková, ed anche chi sta facendo del suo meglio per aiutarla in questo difficile momento. Email odiose, grida di minacce per strada, gossip e telefonate minatorie sono all'ordine del giorno.

"Non rispondo nemmeno più al telefono. Mi chiamano continuamente con insulti volgari, mi dicono -porca-, -troia- -figa- e che -finirò nella camera a gas con gli zingari-. E poi ci maledicono con email indirizzate alla nostra associazione. Se quella famiglia fosse stata -bianca-, tutti si sarebbero dispiaciuti per lei, ma dato che sono rom, parte del pubblico li criticava," ha detto recentemente a Romea.cz Helena Jedináková, dell'associazione Life Together, che aiuta la famiglia della giovane Natálie.

Noi di Romea.cz abbiamo avuto la stessa esperienza. Gossip odiosi e razzisti indirizzati a questa particolare famiglia, vengono regolarmente inviati alla nostra email.

Racconta ancora Jedináková: "Anna Siváková si sente molto male, psicologicamente parlando, a causa dell'interesse dei media e dopo aver letto alcune delle discussioni online. Si è chiusa in casa e non risponde al telefono. La famiglia non ha soldi. L'odio verso di loro attraverso forum e discussioni online è incredibilmente aumentato."

Jedináková continua dicendo che "fortunatamente abbiamo trovato anche brave persone che vogliono aiutare finanziariamente la famiglia e che ci incoraggiano, cito, -non preoccupatevi di quegli idioti e non dategli retta-. Li ringrazio enormemente. Le loro lettere e telefonate mi hanno dato una grande forza ed ispirazione per continuare."

Ha anche ricordato che Life Together assiste non solo la famiglia della giovane Natálie, ma tutte le famiglie vulnerabili quando chiedono collaborazione. "Se ne abbiamo la possibilità, siamo molto lieti di aiutare chiunque," dice.


Nota finale del redattore: è da tempo che la Repubblica Ceca è interessata da violenti ed incessanti episodi di razzismo, grandi e piccoli. A volte, questo razzismo arriva a vette che scuotono anche il "cittadino medio", come nel caso di Natálka che è stato seguito negli sviluppi di tutti questi anni.

Ma per comprendere come sia possibile che fatti simili avvengano, diventino quasi vita comune, occorre capire qual è il clima generale di questo paese che, ricordiamolo, è parte dell'Unione Europea. Ragionando, nel contempo, su quanto in Italia siano conseguenti tra loro il razzismo violento e la discriminazione quotidiana.

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Di Fabrizio (del 23/03/2012 @ 09:52:29, in Italia, visitato 1294 volte)

La Gazzetta di Viareggio - mercoledì, 21 marzo 2012, 16:30 (segnalazione di Stojanovic Vojislav)

Dura presa di posizione, quella dell'associazione dei Berretti Bianchi in merito ai volantini anti rom, comparsi a Viareggio: "Tutti a firma di un’organizzazione di destra - che incita all’odio verso il popolo Rom e chiede di arrestarne " l’invasione prima che sia troppo tardi", e la gravità di questo gesto si commenta da sola, come il miserabile tentativo di voler far credere all’opinione pubblica che i problemi della nostra città sono imputabili alla presenza della Comunità Rom". "Vogliamo solo ricordare - afferma il portavoce Licio Lepore - che a Viareggio, ormai da anni, è stanziale un numero esiguo di cittadini Rom, che i loro figli sono compagni di banco dei nostri figli e il loro inserimento è ostacolato solo da una politica sorda e cieca verso le più elementari richieste di una vita dignitosa". La richiesta dell'associazione è che "gli esponenti della Giunta e il Sindaco in prima persona, il mondo politico, il mondo religioso, l’associazionismo e i singoli prendano nettamente e senza ambiguità le distanze da tali atti, che ricordano il periodo più buio della nostra storia, quando il silenzio di molti si è reso responsabile della persecuzione di milioni esseri umani". "Vogliamo anche ricordare - aggiunge Lepore -, perché non sarà mai abbastanza, che più di mezzo milione di rom e sinti sono stati sterminati nei campi di concentramento. Quando tutto è cominciato, molti hanno sottovalutato, hanno lasciato correre …. "tanto erano zingari". La stessa cosa è accaduta per gli ebrei. Abbiamo celebrato il giorno della memoria da due mesi. Affinché le celebrazioni non cadano nella retorica, aspettiamo dichiarazioni di condanna chiare e forti, capaci di isolare e sconfiggere il germe dell’odio razziale che non appartiene all’anima democratica della nostra città".

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Di Fabrizio (del 24/03/2012 @ 09:43:26, in musica e parole, visitato 2178 volte)

Circolo ARCI Via D'Acqua - viale Bligny 83, PAVIA
sabato 31 marzo, ore 21.00 

Reading con Paul Polansky, poeta e attivista americano. Tra i pochi eredi della stagione della "protesta", ha fatto della strada e delle situazioni di sofferenza l’oggetto centrale della sua arte poetica.
Nel corso della serata video e dibattito sui campi rom in Italia e in Europa (con lo stesso Paul Polansky, Giovanni Giovannetti e rappresentanti delle comunità rom e sinti). Finalino con dj-set folk-gipsy.

Programma della serata:
1) Enzo Giarmoleo e Fabrizio Casavola presentano Paul Polansky;
2) Reading - Paul Polansky con traduzione;
3) Proiezione video e intervento di Paul Polansky sulla situazione dei Rom in Europa;
4) Intervento di Giovanni Giovannetti sulla realtà dei Rom e dei Sinti a Pavia e in Italia;
5) Reading - Paul Polansky con traduzione;
6) Finale di serata con dj set folk-gipsy-balkan-pop-unza-unza;
7) Saluti

Nel pomeriggio, prima del reading, Paul Polansky è invitato in visita all'insediamento della comunità sinti pavese.

L'iniziativa è organizzata dalla rivista FAREPOESIA, associazione LA CONTA e MAHALLA, in collaborazione con le locali comunità rom e sinte.

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Di Fabrizio (del 25/03/2012 @ 09:47:40, in media, visitato 1819 volte)

La testata online SANREMOnews tra giovedì e venerdì ha dedicato ben SEI (6) articoli al fatto che nella città c'è una donna che mendica con un bambino in braccio.

In realtà l'articolo è uno solo, le altre sono lettere al direttore ripostate come articoli (fuori stagione Sanremo dev'essere una città davvero noiosa e dove non succede mai niente, se un fatto simile suscita tutta l'attenzione della redazione...)

Purtroppo, è inutile prendersela col razzismo dei lettori, quando è il giornalista (o la redazione stessa) che hanno, non un atteggiamento razzista, ma semplicemente fuorilegge.

Dunque: dopo poche righe di descrizione del fatto, mi imbatto in questo periodo (la divisione in due punti è mia):

  1. La situazione purtroppo è grave e come è noto l'accattonaggio è un reato punibile dalla legge
  2. in questo caso è ancora più grave se si pensa che viene fatto con un minorenne. Un modo probabilmente per impietosire ma anche perchè non ci sono alternative.

Allora: Il reato di accattonaggio è stato abolito il 28 dicembre 1995 (!) eliminando l'art. 670 del CP, che puniva con 3 mesi d'arresto "chiunque mendica in luogo pubblico e aperto al pubblico". Però è rimasta valida in tutta Italia la proibizione dell'elemosina "in forma organizzata o causando molestie o disturbo..." Quindi, la legge non punisce l'accattonaggio, ma il suo sfruttamento. Se parliamo di sfruttamento, parliamo anche di sfruttatore. Cosa - chi è sfruttatore? Sicuramente un racket, piccolo o grande che sia. In assenza di altre prove, che nell'articolo non ci sono, non mi sento di considerare tale una madre che è OBBLIGATA a portare con sé il figlio, dato che non ha altro posto dove lasciarlo, se non una roulotte - una baracca, a rischio sgombero.

Ma... ad oltre 15 anni dall'abolizione dell'art. 670 del CP, non sembra che nessun legislatore abbia voluto intervenire sulla questione, ponendo così un problema (molto italiano) di interpretazione della legge secondo i comodi del più forte. Negli ultimi due anni, le norme del piano Maroni (dichiarato anticostituzionale lo scorso novembre) hanno così fatto da pretesto per i singoli sindaci e prefetti nel creare una specie di legislazione locale sui mendicanti, indipendente dalla legge e dalle norme italiane. Succede qualcosa di simile a Vipiteno, ma non è l'unico caso.

    Non è tollerabile che un bambino stia tutto il giorno in strada a chiedere l'elemosina con la madre. E' necessario un intervento contro questo fenomeno, in crescita nella città, non tanto per il decoro ma perchè la strada non è il posto per un bimbo.

Così termina l'articolo che darà il LA alle risentite reazioni dei lettori, che se la prendono contro la madre ed il povero destino di suo figlio innocente, facendo magari un po' di confusione, perché dopo poche righe la preoccupazione diventa quella PER IL DECORO DELLA CITTA'. Insomma "causando molestie o disturbo..." al buon vecchio senso comune, di chi un giorno invoca gli sgomberi, e quello seguente si lamenta se chi non ha casa vaga con la prole appresso.

Ma la questione dell'articolo FUORILEGGE non termina qui: ci sono ben due foto di una mendicante (ignoro se sia la donna in questione o un'immagine d'archivio) col volto ben visibile. Credo che un giornalista che si dichiara tale (non mi interessa la sua paga o la sua età, c'è una firma in coda all'articolo e tanto basta a considerarlo giornalista), dovrebbe sapere che gennaio scorso la Cassazione ha stabilito che non si possono mettere volti di mendicanti sui giornali e sui media. E se al giornalista la notizia fosse sfuggita, cosa ci sta a fare il direttore responsabile?

(la risposta è semplice: compito del direttore è farsi inviare delle lettere, che ripetano quanto suggerito dal giornalista, o presunto tale, e pubblicarle come articoli!)

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Di Fabrizio (del 26/03/2012 @ 09:31:32, in lavoro, visitato 1107 volte)

Da Roma_Daily_News

Cingeneyiz.org

Verrà inaugurato un corso professionale per i Rom di Erenler, provincia di Sakarya, grazie alla cooperazione tra il comune, il Centro Turco d'Impiego ed il Centro Istruzione Pubblica di Erenler. Il corso, aperto alle donne Rom tra i 18 ed i 30 anni, durerà 60 giorni ed i tirocinanti saranno istruiti sulle macchine tessili.

Il tirocinio verrà retribuito con 15 lire (8 $). Il progetto, studiato per superare le barriere che i Rom affrontano nel settore dell'impiego privato, è stato presentato alle Romnià nell'incontro introduttivo da Abdülvahit Uygar, direttore del Centro Istruzione Pubblica di Erenler: "Abbiamo liberato le aule per voi. E' un progetto proprio per voi. Vi prepareremo per una specializzazione. Crediamo in voi. Presto avrete successo."

Il tasso di occupazione tra i Rom nel settore tessile, cresce di giorno in giorno, soprattutto nelle grandi città. E' sottinteso che i Rom formati attraverso corsi professionali, avranno maggior opportunità in un settore in cui c'è troppa concorrenza.

Source: News Sakarya

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Di Fabrizio (del 26/03/2012 @ 09:47:21, in Regole, visitato 1606 volte)

22 marzo 2012 - L'azienda pubblica Atac e l'Unar hanno sottoscritto un accordo contro razzismo sui bus.

Autisti e personale di bordo dei mezzi pubblici romani si formeranno per prevenire e contrastare fenomeni di discriminazione etniche e razziali.

Č quanto prevede l'accordo sottoscritto a Roma, in occasione della Giornata contro il razzismo, dall'azienda Atac e dall'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.

Il protocollo è stato firmato dal direttore dell'Unar, Massimiliano Monnanni, dall'assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma, e dall'Ad di Atac, Carlo Tosti. L'accordo, in particolare, è destinato al personale dei mezzi e mira a formare autisti e dipendenti alla prevenzione ed al contrasto delle discriminazioni etniche e razziali che si potrebbero verificare sui mezzi dell'Atac.

"Questo protocollo – ha spiegato Monnanni – impone le parti a forme di coordinamento operativo sul tema delle discriminazioni, promuove attività formative per gli operatori di front line dell'azienda, come gli autisti di tram ed autobus o gli addetti dei capolinea, e spinge all'organizzazione di convegni e seminari comuni sull'argomento".

(Red.)

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Di Fabrizio (del 27/03/2012 @ 09:14:48, in musica e parole, visitato 2302 volte)

Da Aussie_Kiwi_Roma

I Rom greci: gli emarginati sociali e le star By Stella Tsolakidou, 19 marzo 2012, (storia originale di Iriri Papafilippaki)

Secondo informazioni del vicedirettore del dipartimento della polizia e dell'ufficio cause penali di Kalamata, si sono registrate recentemente 34 rapine o tentate rapine in appartamenti della più estesa regione di Messinia, effettuate da persone di etnia rom.

Le agenzie di stampa newsbomb.gr e eleftheriaonline.gr segnalano anche casi di furti nelle regioni di Corfu e Kalamata sin dal gennaio 2012.

La questione greca dei Rom, chiamati anche Tsigkanoi, rimane tuttora controversa ed il governo deve prestare loro ulteriore attenzione, a causa della difficile situazione economica che il paese sta attraversando. Ciò che manca ai Rom sono gli incentivi. L'ultima iniziativa statale per migliorare la loro qualità di vita è del 2010, con l'emissione bancaria di capitale che avrebbe dovuto aiutare i Rom a combattere l'alienazione sociale. Tuttavia, gli ultimi due anni sono stati un ostacolo allo sforzo generale.

Oggi vivono in Grecia circa 250.000 Rom, la metà dei quali sono membri attivi della società greca. Difatti, alcuni di loro hanno posizioni di lavoro permanente, ma la maggioranza non frequentano la scuola primaria. I Rom in Grecia vivono sparsi su tutto il territorio in circa 70 insediamenti, soprattutto nelle operazioni. Centri di rilievo in Grecia sono Agia Varvara, Atene, con una importante comunità rom, e Ano Liosia, dove le condizioni non sono buone.

I Rom sono comunemente conosciuti come "zingari" in molti altri paesi. Questo termine abbastanza dispregiativo venne dato loro inizialmente dai Greci, che li ritenevano originari dell'Egitto. Il termine "Rom" è universalmente da loro adoperato, e nella loro lingua significa "uomo" o "uomo sposato". La storia dei Rom in Grecia data dal XV secolo.

Famosi artisti rom greci

Anche se molti Rom vengono accusati di attività illegali, come contrabbando d'armi e traffico di droga, ci sono diversi esempi di Rom che hanno eccelso o eccellono attualmente nello scenario greco. Ecco alcuni dei più importanti artisti rom:

Manolis Angelopoulos - (1939-1989) Leggendario cantante greco, che ha guadagnato l'amore ed il rispetto dei suoi colleghi. Nato a Kavala da genitori rom, Angelopoulos incise la sua prima canzone nel 1957. Sempre fiero delle sue origini, ottenne popolarità negli anni '60 cantando canzoni d'amore, ma anche su temi come i rifugiati greci ed i luoghi esotici.

Kostas Hatzis, famoso cantante e chitarrista, riconosciuto come uno dei principali artisti ed innovativo creatore della canzone "sociale". Lanciò in Grecia il modello "guitar-voice", come le ballate che portavano messaggi sociali.

Makis Christodoulopoulos, famoso cantante di laika. Nato nel 1948 ad Amaliada da una povera famiglia rom, Christodoulopoulos ha percorso la sua strada sino a diventare un cantante ed interprete di successo.

Vassilis Paiteris, musicista e cantante di Drapetsona. Nato nel 1950, Paiteris iniziò la sua carriera professionale di cantante alla giovane età di 13 anni.

Helen (Lavida) Vitali, considerata una delle voci femminili più importanti degli ultimi 20 anni. E' nata ad Atene, in una famiglia dalla vocazione musicale, ed è cresciuta girovagando con i suoi genitori.

Irene Merkouri, cantante pop, la madre è di origine rom. Nata ad Atene nel 1981, Merkouri ha perseguito una carriera professionale dal 2002.

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Di Fabrizio (del 27/03/2012 @ 09:18:09, in Italia, visitato 1601 volte)

Salia (a sinistra) e Vesna, due generazioni, entrambe madri di bambini che frequentano la scuola a Mirafiori - LA STAMPA di MARIA TERESA MARTINENGO

Un pezzo di quartiere si mobilita per aiutarli

TORINO: Alla domanda «Cosa vorresti fare da grande?» una bimba risponde «la poliziotta», un bambino «l'avvocato». In condizioni di normalità, i sogni sono uguali. I bambini della «comunità» rom di Mirafiori Sud, una cinquantina di persone in tutto, di cui 30 minori, una metà dei quali - i più piccoli - da settembre frequentano la scuola. La normalità che li fa sognare.

Intorno a loro e alle loro famiglie, «parcheggiate» nei dintorni del Parco Colonnetti, si è mobilitato un bel pezzo di quartiere. Ai figli dei rom bosniaci più poveri della città, «invisibili» per i censimenti - due generazioni nate qui ma prive di documenti -, Pia, alla Locanda nel Parco, offre colazione e merenda. Beppe Melchionna, del vicino Circolo Arci, ospita il camper di una famiglia in cortile; la Casa del Parco - che lavora per la coesione nel quartiere - fornisce quaderni, acqua calda e ascolto; le suore di Madre Teresa e i volontari di San Remigio offrono docce e aiuto nei compiti.

«Qui c'è il più alto tasso di frequenza scolastica della città e forse d'Italia», spiega Vesna Vuletic, presidente di Idea Rom, associazione impegnata per favorire l'inserimento sociale e l'autonomia dei rom. «I dati della Prefettura parlano di meno del 50% di frequenza scolastica negli insediamenti torinesi. A Mirafiori si sfiora il 100%, nei momenti più difficili si è arrivati all'85%». Aggiunge Giulio Taurisano, volontario ed esperto: «Č successo quando le famiglie, nel gelo di questo inverno, sono state allontanate e si sono stabilite vicino al Cimitero Parco. Per accompagnare i bambini a scuola, dovevano prendere due pullman. La maggioranza lo ha fatto».

Per capire, occorre fare un passo indietro. «Due anni fa, quando abbiamo aperto la “Casa nel Parco” - ricorda Isabella De Vecchi della Fondazione della Comunità di Mirafiori -, alcuni bambini di queste famiglie, che da vent'anni girano qui, sono venuti e ci hanno chiesto di imparare a scrivere. A partire da quella esigenza, con Idea Rom è nato un progetto».

Il progetto «Aerodrom» (aeroporto in bosniaco) vuole far «prendere il volo» alle famiglie che vivono stipate in vecchi camper. «L'obiettivo è supportare l'inserimento scolastico - dice Vesna Vuletic -, favorire l'emancipazione, facendo comprendere ai genitori l'importanza dell'istruzione perché i figli possano sperare in una vita migliore». Giulio Taurisano: «Sono state le madri ad andare a iscrivere i bambini, sono state le madri a portarli a vaccinare, nessuno si è sostituito a loro».

Idea Rom ha coinvolto i servizi sociali, la prefettura. «Queste famiglie sono cittadine di Mirafiori - dice il presidente della Circoscrizione 10, Marco Novelli -, presenti da anni sul territorio. Come amministrazione dobbiamo prendere atto della loro presenza e aiutarle. Però chiediamo collaborazione reciproca, chiediamo che si vada verso un'evoluzione. Ci sono nuclei che rispondono bene, altri meno. Sull'istruzione le cose procedono, su altri fronti si può fare meglio. La componente femminile è quella su cui puntare di più». Con i documenti, sarebbe possibile assegnare borse lavoro e iniziare a pensare alla casa. All'incontro con l'assessore Elide Tisi, Idea Rom ha chiesto che le famiglie possano collocarsi in postazioni singole (non in un campo) per non essere più oggetto di sgomberi.

Il preside della Cairoli, Ugo Mander, conferma il successo di quanto fatto fin qui: «Avremo un passaggio dalla quinta alla prima media, ci sono bambini iscritti alla materna per l'anno prossimo. Le mamme, nonostante la povertà estrema in cui vivono, si comportano come tutte le mamme». Enrico Perotti, presidente del consiglio d'istituto: «Dare normalità ai bambini serve anche ai genitori, lo vediamo alle feste della scuola». La maestra Domitilla: «Questi bambini ci ricordano che la scuola è un diritto di tutti e prima si comincia ad andarci, meglio è: la stabilità abitativa è un requisito per renderlo possibile».

La realtà dei rom di Mirafiori e le loro esigenze sono state riassunte, a partire da «Aerodrom», in una lettera destinata al prefetto Di Pace, al sindaco Fassino e all'arcivescovo, monsignor Nosiglia. «Nel 2001 - hanno scritto operatori e residenti - la nonna di una decina di bambini rom, gravemente malata, ha trascorso gli ultimi due mesi della sua vita ospite di un ortolano nella baracca di un orto abusivo sulle sponde del Sangone. Dieci anni dopo i suoi figli vivono in una condizione non dissimile». Poi le richieste: collocazione provvisoria delle famiglie distribuita in postazioni singole, perché non siano oggetto di continui sgomberi, sostenere l'ottenimento di documenti; concedere spazi per l'accoglienza abitativa in attesa dei requisiti per il successivo ingresso in casa. «Non crediamo - hanno spiegato - che la realizzazione di un nuovo campo possa sostenere l'integrazione di queste famiglie».

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Di Fabrizio (del 28/03/2012 @ 09:16:07, in Regole, visitato 1557 volte)

StranieriinItalia SABATO 24 MARZO 2012

Decisione opposta a quella presa a Modena

Milano, 24 marzo 2012 - Dejan Lazic è un rom nato in Italia ma per il giudice di pace di Milano deve restare nel Cie di via Corelli.

Si tratta di una decisione opposta a quella presa ieri a Modena dove erano stati liberati due fratelli bosniaci perchè nati nel nostro paese.

Lazic è nato a Moncallieri 24 anni fa. Ha sempre vissuto in Italia, ha frequentato la scuola elementare (anche se non l'ha mai terminata). Non ha chiesto la cittadinanza al compimento del 18 anno perché non sapeva di doverlo fare. Č uno zingaro che vive alla giornata, di espedienti. Ha anche dei precedenti penali per piccoli furti. Nella stessa situazione sono anche i suoi familiari. Č stato portato a Corelli perché gli hanno notificato un provvedimento di espulsione all'uscita del carcere (dove è stato detenuto 5 mesi per scontare un vecchio procedimento definitivo).

Nel provvedimento prefettizio è stato scritto, su una sua presunta dichiarazione, che si sarebbe sottratto ai controlli di frontiera facendo ingresso in Italia nel 2005, senza poi richiedere il permesso di soggiorno. Dejan Lazic è del tutto analfabeta. Davanti al giudice ha negato di aver fatto tale dichiarazione.

Gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini affermano di avere i documenti relativi alla sua storia e di voler preparare al più presto ricorso avverso l'espulsione avanti al giudice di pace di Milano.

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Di Fabrizio (del 28/03/2012 @ 09:25:36, in musica e parole, visitato 2216 volte)

settembre 2011 - LE MEMORIE SI ABBRACCIANO: Paul Polansky con Cveto - via Idro 62

Continuano le tappe lombarde, organizzate dalla rivista FAREPOESIA, l'associazione LA CONTA e MAHALLA

Tocca a Milano, lunedì 2 aprile alle ore 21.00
CAM Ponte delle Gabelle, via san Marco 45

I lettori della Mahalla lo conoscono bene e qualcuno ha già potuto incontrarlo negli anni scorsi. Per i nuovi lettori, ecco un rapido ripasso.

Inoltre, Paul Polansky visiterà gli insediamenti rom di via Sacile (domenica 1 aprile) e di via Idro 62 (lunedì 2 aprile). Si ringrazia il Gruppo Sostegno Forlanini per la collaborazione. Ulteriori informazioni info@sivola.net

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