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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 23/03/2012 @ 09:31:02, in media, visitato 1535 volte)

Da Czech_Roma - (con nota finale)

Analisi: i media cechi contro la famiglia rom attaccata dagli incendiari di estrema destra - Praga, 16.3.2012 20:54, (ROMEA) František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert

Intervento di Anna Siváková al "Concerto per Natálka" a Benátky nad Jizerou, organizzato  ad aprile 2010 da Richard Samko per la televisione e ceca, Martin Čurej e Josef Pešta del Respekt club. Photo: František Kostlán

Trappole e vendette sono l'unica maniera per descrivere il continuo stalking a cui sono sottoposti Pavel Kudrik e Anna Siváková, vittime dell'assalto a Vitkov nel 2009, da parte di incendiari di estrema destra, poi condannati. La famiglia da allora è sotto la lente dei media, che stanno indagando su precedenti provvedimenti a loro carico, incluse imputazioni di cui la famiglia è venuta a conoscenza solo tramite i giornalisti. Secondo questa camera di raccolta-segnalazioni, oltre ad un procedimento che è stato risolto, dovrebbero averne altri due di fronte a loro.

Il primo sarebbe stato bloccato ed il debito della famiglia sarebbe stato pagato dalla compagnia MobilKom, che inizialmente aveva richiesto il saldo di bollette telefoniche arretrate per 3.000 CZK (1 corona ceca = 0,04 euro ndr.). I media l'hanno trasformata in una richiesta di 28.000 CZK,  conteggiandovi interessi e commissioni [...].

Tuttavia, Anna Siváková è convinta di non dover pagare quelle bollette. Diversi anni fa si fidò di un agente di vendita che le disse che il telefono sarebbe stato gratuito. Sappiamo che non è raro che le pratiche di certe agenzie prevedano questi sistemi per attirare i clienti con offerte simili, mentre la stampa di regime fornisce un quadro totalmente differente.

Il secondo dei tre debiti, per i quali è stato proposto il recupero della casa della famiglia, dipende dal presunto non pagamento dell'assicurazione sanitaria. "E' un debito molto vecchio, quando nacque la sorella maggiore di Natálka. Riguarda i pagamenti dell'assicurazione sanitaria, ma la signora Siváková afferma di averla pagata ed anche di avere le ricevute," dice Kumar Vishwanathan, direttore dell'associazione civica Vita Insieme (Vzájemné soužití). Non è chiaro a cosa si riferisca il terzo debito.

L'anno scorso i tribunali cechi hanno commutato 936.000 sentenza, quest'anno il numero sarà simile, se non superiore. Comunque, per un certo tipo di informazione, il caso più importante di tutti sarebbe  una bolletta telefonica non pagata di 28.000 CZK. Perché? Al solo scopo di incassare il sensazionalismo attorno ai presunti debitori.

La vita di questa famiglia romanì è stata brutalmente violata da piromani assassini, ma i media non sono interessati al fatto che la piccola Natálie dovrà presto sottoporsi a diverse altre operazioni. Non sono interessati al fatto che gli incendiari, che secondo la sentenza avrebbero dovuto pagare a Natálie 9,5 milioni di CZK ed ai suoi genitori 72.000 CZK, non hanno ancora versato una singola corona. Tuttavia, i media sono interessati al fatto che la famiglia abbia pagato o meno vecchie bollette telefoniche. La casa dove ora vive la famiglia, è stata acquistata tramite una pubblica raccolta di fondi, e questo è d'interesse per i media, perché attira lettori e spettatori a cui comunicare che quelle persone per cui si sono impegnati finanziariamente, sono in realtà degli stupidotti per cui non valeva darsi pena.

Sono esattamente il tipo di visioni semplicistiche che imperano tra alcuni giornalisti e parte del pubblico, e che interessa doppiamente anche i Rom in quanto tali. I media possono essere soddisfatti del risultato di queste azioni. Anna Siváková ha avuto un collasso come risultato di campagne simili, ma intanto aumentano i lettori ed il numero dei visitatori ed in sintesi affluisce denaro "pulito" nelle casse dei proprietari.

C'è chi non ha nessun interesse nel fatto che ogni giorno che Natálie passa in ospedale, costa 200 CZK alla famiglia, e che oltretutto debbano acquistare pomate ed altri medicinali. Nessuno assumerà permanentemente Pavel Kudrik, perché deve prendersi cura delle altre tre figlie, quando Anna Siváková è in ospedale con Natálie, cosa che accade sovente. Nessuno è interessato al fatto che tanto le altre tre figlie che i loro genitori avrebbero bisogno di assistenza psicologica, in quanto severamente ustionati durante l'assalto incendiario dei razzisti.

Grazie a questo, i "trucchi" mediatici, a cui recentemente il perito Ivo Svoboda si è correttamente riferito come "deprivati, stupidi bruti", sono nuovamente presenti in prima pagina. Diversi individui volgari, che vedono il mondo con odio - soprattutto quando si tratta di Rom, stanno prendendosi la loro rivincita su questa famiglia. E' gente che ammira i razzisti incendiari, che obbietta sulla durata eccessiva della condanna, gente che non è capace di sopportare la coesistenza con culture diverse o qualsiasi tipo di differenza, che lotta contro la correttezza politica quasi inesistente nel paese, che si spinge oltre i limiti della comune decenza umana verso la propria patologica visione del mondo.

Non si contano tutti gli articoli ed opinioni nelle "discussioni" online che traboccano di odio e razzismo. Chiunque può vederli in pochi istanti utilizzando un qualsiasi motore di ricerca.

Ciò che è anche peggio, è che questi poveri, stupidi bruti stanno attaccando direttamente la famiglia di Pavel Kudrik ed Anna Siváková, ed anche chi sta facendo del suo meglio per aiutarla in questo difficile momento. Email odiose, grida di minacce per strada, gossip e telefonate minatorie sono all'ordine del giorno.

"Non rispondo nemmeno più al telefono. Mi chiamano continuamente con insulti volgari, mi dicono -porca-, -troia- -figa- e che -finirò nella camera a gas con gli zingari-. E poi ci maledicono con email indirizzate alla nostra associazione. Se quella famiglia fosse stata -bianca-, tutti si sarebbero dispiaciuti per lei, ma dato che sono rom, parte del pubblico li criticava," ha detto recentemente a Romea.cz Helena Jedináková, dell'associazione Life Together, che aiuta la famiglia della giovane Natálie.

Noi di Romea.cz abbiamo avuto la stessa esperienza. Gossip odiosi e razzisti indirizzati a questa particolare famiglia, vengono regolarmente inviati alla nostra email.

Racconta ancora Jedináková: "Anna Siváková si sente molto male, psicologicamente parlando, a causa dell'interesse dei media e dopo aver letto alcune delle discussioni online. Si è chiusa in casa e non risponde al telefono. La famiglia non ha soldi. L'odio verso di loro attraverso forum e discussioni online è incredibilmente aumentato."

Jedináková continua dicendo che "fortunatamente abbiamo trovato anche brave persone che vogliono aiutare finanziariamente la famiglia e che ci incoraggiano, cito, -non preoccupatevi di quegli idioti e non dategli retta-. Li ringrazio enormemente. Le loro lettere e telefonate mi hanno dato una grande forza ed ispirazione per continuare."

Ha anche ricordato che Life Together assiste non solo la famiglia della giovane Natálie, ma tutte le famiglie vulnerabili quando chiedono collaborazione. "Se ne abbiamo la possibilità, siamo molto lieti di aiutare chiunque," dice.


Nota finale del redattore: è da tempo che la Repubblica Ceca è interessata da violenti ed incessanti episodi di razzismo, grandi e piccoli. A volte, questo razzismo arriva a vette che scuotono anche il "cittadino medio", come nel caso di Natálka che è stato seguito negli sviluppi di tutti questi anni.

Ma per comprendere come sia possibile che fatti simili avvengano, diventino quasi vita comune, occorre capire qual è il clima generale di questo paese che, ricordiamolo, è parte dell'Unione Europea. Ragionando, nel contempo, su quanto in Italia siano conseguenti tra loro il razzismo violento e la discriminazione quotidiana.