Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
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La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 09/12/2008 @ 09:23:39, in Europa, visitato 1958 volte)

Post internazionale ed intraducibile: un elenco di interventi e video a tema Europa.

RomNewsTV more than 200 videos on YouTube
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RomNewsTV maj but sar 200 videos po YouTube
 

Exclusive content in English, Romanes, Francaise and Deutsch

Specials on: The 4th Plenary Assembly of the European Roma and Travellers Forum, European Parliament Session on EU Roma strategy, The European Roma Summit, Minutes by Roma activists, three Exclusive documentaries.

Spezial zu: Der vierten Generalversammlung des ERTF, Sitzung im Europa Parlament zu EU Roma Strategie, Der europäische Roma Gipfel, Minuten von Roma aktivisten, drei neue Dokumentationen.

Specialno pala: o starto plenarako kidipe katar o ERTF, Europejko Parlamento pala strategija Romani ando Europa, Minuti katar Romane aktivistura, trin neve dokumentaije.

RNN Exclusive: European Parliament Session: Council and Commission statements EU strategy on Roma [December 3rd 2008]

 

Commissioner Spidla, Livia Jaroka, Victoria Mohaci, Daniel Cohen Bandit etc. approx. 40 min. (English)
 

RNN Exclusive: Minutes from the 4th European Roma and Travellers Forum Plenary [November 24th and 25th 2008]

Opening Speech, Preisdent of the European Roma and Travellers Forum, Mr. Rudko Kawczynski, approx. 17 min.(Romanes)
 

Opening Speech Ms. Irma ERTMAN, Finland on ERTF Plenary 2008, approx. 9 min. (English)
 

Opening Speech, Mr. Terry DAVIS, Secretary General, Council of Europe, ERTF Plenary 2008, approx. 5 min. (English)
 

Opening Speech, Mr. Jozsef BERENYI, ERTF Plenary 2008, approx. 10 min. (English)
 


 

Opening Speech, Mr. Bruno GAIN, Permanent Representative of France, ERTF Plenary 2008, approx. 9 min. (Francaise)
 

Holocaust Commemoration of the Euroepean Roma and Travellers Forum 2008, approx. 21 min. (Romanes and English)

Speech by Mr. Andrej Mirga, Contact Point on Roma and Sinti Issues, OSCE/ODihR, approx. 21 min. (Romanes)
 

Mr Thomas Hammarberg, Commissioner for Human Rights, ERTF 2008, approx. 6 min. (English)
 

RNN Exclusive: European Roma Summit [Spetember 16th 2008]
 

Opening Speech, Jose Manuel Baroso (English)
 

Keynote Speech, George Soros (English)
 

Speech ERTF President Rudko Kawczynski (Deutsch, Romanes, English, Espanol, Francaise and Romana)
 

Speech ERTF Board and President of the International Romani Women Network, Ms. Soraya Post (English)
 

Keynote Speech Romani Rose (Deutsch)
 

Speech Juan de Dios Ramirez Heredia (Espanol)
 

Speech EC Commissioner Spidla (Francaise)
 

Roma Summit: Mr. Soros receives the ERTF flag (English)
 

Protest against, rassistic Italian presentation
 

 

Minutes by Roma activists:

Soraya Post - International Roma Women Network - RNN Special Interview (English)
 

Sebihana Skenderovska- East Meets West Roma Youth Network - RNN Special Interview (English)
 

Mathäus Weiss - DE - RNN Special Interview (Deutsch)
 

Lars Demetri - SWE - RNN Special Interview (English)
 

Janina Janson - DE - RNN Special Interview (Deutsch)
 

French Delegate - RNN Special Interview (Romanes)
 

Guner Adbulaskoro - NL - RNN Special Interview
 

Zoran Dimov - International Romani Union - RNN Special Interview (Romanes)
 

Cliff Codona - UK - RNN Special Interview (English)
 

Documentaries, Dokumentationen, Dokumentacije

Trapped, Movie about the lead poisioning in Kosovska Mitrovica (Romanes and Hungarian, subtitled English)(Copyright DunaTV and RomaniMundi.com)
 

Gelem, Gelem - Documentary of the demonstrations of Roma against deportations in Germany (German, subtitled English)
 

All Videos are copyright 1993-2008 of the RomNews.com Network
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Di Sucar Drom (del 10/12/2008 @ 00:14:16, in blog, visitato 1642 volte)

Dai commenti su youtube: grazie è importante soprattutto di questi tempi (l'episodio delle impronti digitali mi sembra si sia riproposto di recente da queste parti....) ricordare e capire cosa vuol dire resistere e anche rispettare. se stessi e gli altri.

E per terminare: questo video mi ha ricordato un vecchio intervento sul blog U TOPIC

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Di Fabrizio (del 10/12/2008 @ 09:48:49, in Europa, visitato 1762 volte)

Da Slovak_Roma

Il Consiglio delle OnG della Comunità Rom come organizzazione leader per oltre 120 associazioni civili rom e come la più forte piattaforma rom di Slovacchia, sta osservando la situazione di crescente nazionalismo e fascismo nei paesi vicini e specialmente in Ungheria, con profondo rammarico ed offesa.

Dal nostro punto di vista, i gruppi dei componenti delle guardie e gli estremisti nazionalisti in Ungheria, sono le unità paramilitari fasciste che, senza alcuna ragione, attaccano i membri della comunità Rom in Ungheria.

Questi gruppi stanno tentando di importare l'estremismo, il fascismo ed il nazionalismo anche nel territorio della Repubblica Slovacca. Noi, Rom, temiamo per la nostra vita. Queste attività ci ricordano gli anni '30 e l'espansione dell'estremismo, del fascismo e del nazionalismo in Europa, che terminò nell'olocausto del popolo Ebreo e Rom.

Consideriamo la situazione di squadre in uniforme di guardie e gruppi nazionalisti estremisti che marciano sul territorio della Slovacchia e diffondono la paura intorno a loro, come assolutamente inaccettabile.

Non comprendiamo il Governo Ungherese, guidato dal Primo Ministro Ferenc Gyurcsanyi, che si dichiara come un paese membro democratico dell'Unione Europea, senza reagire per fermare le attività delle Guardie e senza lavorare all'adozione della legislazione e degli strumenti di legge per evitare la diffusione del fascismo e del nazionalismo in Ungheria.

Ci appelliamo a tutti i paesi dell'Unione Europea, alle sue istituzioni e organizzazioni perché agiscano e ci aiutino a fermare questo terrore in espansione.

Ladislav Richter - Presidente

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Di Fabrizio (del 10/12/2008 @ 13:03:05, in media, visitato 1785 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

"Politica e informazione - con poche lodevoli eccezioni - ignorano o guardano con fastidio all'enorme capitale della 'società civile responsabile' che difende i diritti umani reagendo all'ingiustizia, alla violenza e all'oppressione con azioni quotidiane ed efficaci" Lo denuncia del coordinatore della 'Tavola della pace', Flavio Lotti che oggi, 'Giornata internazionale dei Diritti umani', ha indetto proprio davanti alla sede Rai di viale Mazzini a Roma una manifestazione nazionale.

"Se si vuole difendere davvero i diritti umani e, allo stesso tempo, tentar di uscire dalla grave crisi che stiamo vivendo non si può fare a meno di ascoltare e valorizzare quel capitale enorme rappresentato dalla 'società civile responsabile' che ha scelto di reagire all'ingiustizia, alla violenza e all'oppressione con azioni quotidiane ed efficaci" - afferma Lotti. "Sono migliaia i cittadini, giovani, amministratori locali, insegnanti, gruppi, associazioni, organizzazioni ed Enti Locali che dedicano una parte importante del proprio tempo, delle proprie competenze e del proprio denaro per difendere e promuovere i diritti umani, per diffondere solidarietà, moltiplicare la cooperazione, promuovere la giustizia sociale, accrescere la consapevolezza, sollecitare la partecipazione, costruire la cultura della pace, della nonviolenza e dei diritti umani" - prosegue Lotti.

"Ma - ribadisce il coordinatore della 'Tavola della pace' - questo capitale enorme testardamente non viene valorizzato, non lo si vuole né mostrare né ascoltare". "La politica e l’informazione (con poche lodevoli eccezioni) lo ignora o lo guarda con fastidio" - prosegue Lotti. "O servi a qualcuno o sei cancellato" - sottolinea Lotti ricordando anche "i tentativi di strumentalizzazione e le pacche sulle spalle".

"Ma se la politica e l’informazione ignorano i difensori dei diritti umani e i costruttori di pace non sono né una politica né un’informazione di pace" - ribadisce il coordinatore della 'Tavola della pace'. "Allo stesso modo, un governo che non riconosce, valorizza e sostiene i propri cittadini che s’impegnano personalmente e spesso gratuitamente, a costo di piccoli e grandi sacrifici, per costruire pace, giustizia, rispetto dei diritti umani non è un governo di pace. E questo ci fa solo del male" - conclude Lotti.

Per questi motivi la 'Tavola della pace' ha deciso di celebrare la Giornata internazionale con una manifestazione davanti alla sede Rai di viale Mazzini a Roma alla quale hanno aderito numerosissime realtà della società civile italiana tra cui il 'Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani', Federazione Nazionale Stampa Italiana, UsigRai - Sindacato Giornalisti Rai, Libera, Acli, Arci, CGIL, Legambiente, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Focsiv, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Asal, Intersos per citare solo le principali.

Davanti ai cancelli della sede Rai di Roma verrano letti gli articoli della 'Dichiarazione Universale dei Diritti Umani', della Costituzione Italiana e del Contratto di servizio RAI. In un recente messaggio titolato "Cara Rai...", la 'Tavola della pace' ha ricordato ai vertici di viale Mazzini la natura di "servizio pubblico" della Rai e che "i diritti umani hanno bisogno" della Rai. "Senza di te i diritti umani sono violati e i responsabili restano impuniti. Centinaia di milioni di persone, in Italia e nel mondo, sono senza voce: hanno disperato bisogno della tua attenzione" - sottolineava Lotti.

Insomma, conclude Lotti "i diritti umani interrogano la politica, ma la politica ancora non risponde". "Per questo abbiamo deciso di promuovere oggi 10 dicembre una Giornata nazionale d’Azione per i diritti umani: 201 manifestazioni in 159 città italiane per promuovere una nuova agenda della politica".

Interverranno tra gli altri:

I bambini e i maestri delle Scuole Elementari Pistelli e Manetti di Roma

Luciana Alpi, mamma di Ilaria

Maria Grazia Giannichedda, Forum Salute Mentale, Presidente Fondazione Basaglia

Padre Sivio Turazzi, Missionario in Congo - Chiama l'Africa

Pietro Barbieri, Salvatore Nocera, F.I.S.H. – Federazione Italiana Superamento Handicap

Giuseppe Giulietti, Giorgio Santelli, Giuliano Santelli, Angelo Giacobelli, Articolo 21

Andrea Vianello, Elisa Marincola, Duilio Gianmaria, David Sassoli, Santo della Volpe, Giampiero Bellardi, Antonio Di Bella, Beppe Muraro, giornalisti Rai

Valentina Amurri, Linda Brunetta, Benedetta Buccellato, Ugo Gregoretti, Citto Maselli, Michele Mirabella, Biagio Proietti, Nino Russo del Coordinamento Emergenza Cultura

Michele Curto, Romina Carpuci, Florin Dragon, Dado

Nazzareno Guarnieri, Graziano Halilovic, Najo Azdovic, Meo Ametovic, Federazione Rom e Sinti Insieme

Andrea Olivero, ACLI

Paolo Beni, Raffaella Bolini, Filippo Miraglia ARCI

Fulvio Fammoni, Gian Franco Benzi, Paolo Serventi Longhi, Kurosh Danesh, Stefano Cecconi, CGIL

Cecilia Brighi, Cisl

Francesco Cavalli, VicePresidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Comune di Riccione (RN)

Nicola Zingaretti, Presidente Provincia di Roma

Paolo Pacifici, Sindaco di Campello sul Clitunno

Piras Pisangela, lavoratrice precaria

Francesca Fusetti, lavoratrice in mobilità

Mohamed Rabi, Segretario delegazione palestinese in Italia

Ilaria Ioculano, familiare delle vittime di mafia

Valeria Carreri, Unione degli studenti

Luca De Zolt, Rete degli studenti Medi

Don Tonio Dell’Olio, Gabriella Stramaccioni, Libera – Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie

Daniele Masala, Campione olimpionico

Patrizio Gonnella, Associazione Antigone

Roberto Morrione, Gaetano Liardo, Libera Informazione

Roberto Natale, FNSI

Marina Ponti, Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

Pierangelo Frammartino, Fondazione Angelo Frammartino

Mauro Palma, Comitato europeo per la prevenzione della tortura

Vittorio Cogliati Dezza, Maurizio Gubbiotti, Legambiente

Lucio Babolin, Don Armando Zappolini, CNCA–Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza

Nella Condorelli, Simona Mastroianni, Zenab Ataalla Women in the City

Igiaba Scego, Giornalista e scrittrice somala

Girolamo Grammatico, Rivista Shaker

Susanna Fantino, Presidente del IX Municipio di Roma

Mario Betti, ex deportato campo di sterminio di Flossenburg

Aladji Cellou, rifugiato Guinea

Fabio Alberti, Un Ponte per....

Francesco Martone, Afgana.org

Dechen Dolkar, Associazione Donne Tibetane - Italia

Arnaldo Capezzuto, Giornalista

Federica Musetta, Unione degli Universitari

Eugenio Melandri, Comune di Genzano (RM)

Raffaella Bolini, Filippo Miraglia ARCI

Sergio Silvestrini, Michele Di Biase, Aniep - Associazione Nazionale per la difesa e promozione dei diritti sociali e civili degli handicappati

Anna Maria Berardi, Arciragazzi

Armando Siciliano, Accademia La Fucina Messina

Barbara Bastianelli, Premio Ilaria Alpi

Dante De Angelis, macchinista FFSS

Don Fabio Corazzina, Pax Christi Italia

Edgardo Olimpo, Articolo 11 Promotori di pace (Santa Maria Capua Vetere)

Elide Taviani, Giusi Dante, ASAL

Enrico Paissan, Forum Trentino per la Pace

Federica Fumagalli, Associazione Mondo senza Guerre

Filippo Fossati, Ivano Maiorella UISP – Unione Italiana Sport per Tutti

Francesco Breviario, Cisl BG

Francesco Botti, Gianni Bruschi attori referenti dell'Associazione Nausika Scuola di Narrazioni

Gennaro Angelo Sguro, Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico

Gino Barsella, Campagna Sdebitarsi

Giovanni Battista Zeppa, Presidente Circolo ARCI- UISP Montefalcone (BN)

Guido Barbera, Nicola Perrone, CIPSI

Isabella Massafra, Emmaus Italia

Lisa Clark, Beati i Costruttori di Pace

Marco Asunis, FICC–Federazione Italiana dei circoli del Cinema

Mario Orrù, ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà

Nicola Vallinoto, Paolo Acunzo, MFE -Movimento Federalista Europeo

Nino Sergi, Intersos

Sergio Bassoli, PROSVIL – Progetto Sviluppo - CGIL

Roberto Biselli, Teatro di Sacco

Sergio Marelli, Teresa Reale, Cecilia Dall’Olio, Volontari nel Mondo- FOCSIV

Simona Bassano Di Tufillo, fumettista

Teresa Tombesi, Tavolo per la pace Val di Cecina

Vitus Rubianto, Missione oggi

Alberto Servadei, Comune di Faenza (RA)

Alessandro Federico, Comune di Tivoli (RM

Alfonso Colombatti, Comune di Aviano (PN)

Antonio Armenante, Comune di Cava de’Tirreni (SA)

Antonio Vacca, Provincia di Cagliari

Antonella Canonici, Comune di Certaldo (FI)

Carlo Ibba, Comune di Samassi (VS)

Ezio Barbetta, Comunità Montana Cusio Mottarone

Fiorenzo De Felice, Comune di Vicovaro (RM)

Francesco Bicciato, Comune di Padova

Francesco Vendramin, Comune di Mira VE)

Franco Ceccarini, Comune di Collecchio (PR)

Giuseppe De Santis, Comune di Bari

Giuseppe Guttadauro, Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI)

Isadora D’Aimmo, Provincia di Napoli

Luigi Puca, Provincia di Teramo

Luisa Incoronato, Comune di Ladispoli (RM)

Michelangelo De Matteo, Comune di Villarbasse (TO)

Michele Bianchi, Comune di Rosignano Marittimo (LI)

Serenella Pallecchi, Comune di Colle di Vald'Elsa (SI)

Simone Guerra, Comune di Terni

Flavio Lotti, Tavola della pace

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Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 08:54:53, in Regole, visitato 1521 volte)

Da Comincialitalia.net di Donatella Papi

Una testimonianza su come nasce il problema degli zingari e una denuncia su un bambino Rom in ospedale privo della possibilità di fare ancora i vaccini essenziali a sei mesi dalla nascita.

Sapendo che in Italia i Rom sono tanti, privi di servizi e si favorisce il rimpatrio, una famiglia Rom (madre e padre diciottenni e un bimbo di sei mesi) sono tornati in Romania. Li ho personalmente assistiti per i documenti. Nonostante le giornate spese per informarci, nessuno ci ha detto che ci sarebbe voluto un certificato di nascita pluringue apostillato dalla questura e tradotto. Abbiamo speso tempo e denaro per un certificato del Comune di Roma e per un documento autenticato dal Consolato di Romania a Roma con la foto del bimbo e il consenso della madre. Ma una volta in Romania questo certificato si è dichiarato inutile e il bambino risulta privo di documenti, il che fa insorgere il medico di base che si rifiuta di visitarlo, curarlo e non possono essere eseguiti i vaccini. Il bambino attualmente, a causa delle precarie condizioni di vita, è in ospedale per la seconda volta sotto farmaci per problemi polmonari. E' stato curato soltanto su insistenze presentando il tesserino sanitario rilasciato dal Comune di Roma con valenza internazionale.

Premetto che il bambino è nato regolarmente, è stato regolarmente iscritto al Comune di Roma, ha tessera sanitaria e codice fiscale. E' stato già accertato di chi è figlio dalle autorità romene ed è tornato in Romania su documento rilasciato dalle medesime.

Capisco che occorra il certificato di nascita plurilingue. Lo abbiamo fatto: un mese di attesa dal Comune di Roma. Poi abbiamo coinvolto un'agenzia poiché i tempi si allungavano ancora e il bambino è privo di assistenza. L'agenzia ha ottenuto la apostilla dalla Questura, ma una volta richiesto al Consolato di Romania a Roma il visto è stato risposto che è necessaria la presenza della madre in Italia.

Ma può una nomade tornare in Italia per questo? E' questo che vogliamo? Ho chiesto al Consolato, spiegando tutto quello che ho detto qui, cosa si può fare essendo già la mamma e il bambino in Romania e data l'urgenza. Nessuna risposta.

Tempo fa avevo avuto il telefono di un centro tra il Comune di Roma e quello di Romania a cui rivolgermi in base a un progetto di collaborazione a questo scopo. Ma mi è stato risposto che il progetto è un altro, che non c'è nessuna collaborazione e delle persone di cui mi erano stati forniti i nominativi non conoscevano nessuno.

Gli zingari sono gli zingari. Ma questi siamo noi. E' giusto che un bambino di sei mesi sia in ospedale, senza assistenza, che nessuno lo vaccini, che nessuno risolva il suo documento, che siano impegnati almeno dieci persone, a spese proprie, senza arriva a nulla. E che si chieda ai nomadi di fare tutte queste trafile, essere rispettosi e in regola, andando avanti indietro con l'Italia con un mucchio di documenti, carte di cui l'ultimo non è mai valido e ce ne vuole un altro.

C'è qualcuno che sa rispondere?  

© 2008 Copyright Comincialitalia.net

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Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 09:03:38, in scuola, visitato 1629 volte)

L'A.R.P.J. organizza per la serata di venerdì 12 dicembre un concerto a sostegno del progetto "Una scuolina per crescere" che da due anni prepara i minori rom che abitano negli insediamenti non autorizzati all'inserimento scolastico.

Il progetto è totalmente autofinanziato e viene realizzato grazie all'impegno volontario di diversi giovani e studenti che quotidianamente si impegnano, assieme ad alcuni operatori e a due romnì, a organizzare attività didattiche e di assistenza per quei bambini e ragazzi e per quelle famiglie che ancora oggi, nonostante gli allarmi, gli annunci retorici e gli interventi di emergenza, continuano ad abitare nelle baracche e per strada.

Durante la serata sarà disponibile materiale informativo sulle attività del progetto, sugli obiettivi che ci proponiamo e sulle storie che abbiamo conosciuto.

Vi invitiamo a partecipare e a socializzare l'invito ai vostri indirizzari per sostenere concretamente un piccolo progetto che prova a seminare grandi speranze.

per info:
scuolina@arpj.org
06.55134644

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Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 09:39:05, in Europa, visitato 1600 volte)

Da Romano Them

6 dicembre 2008 - Secondo Petra Pau, membro del partito della sinistra tedesca Die Linke, il Comitato per gli Affari Interni del Bundestag mercoledì (scorso ndr) ha rigettato una mozione, presentata a maggio dal suo partito, che chiedeva una moratoria generale ai rimpatri in Kosovo. Veniva anche richiesto al Ministero degli Interni Tedesco di porre le basi per garantire la protezione alle minoranze del Kosovo e agli altri gruppi vulnerabili.

"E' irresponsabile deportare i Rom verso il Kosovo," ha detto Petra Pau nella sua intervista a Neues Deutschland, deplorando il mancato appoggio dei partiti conservatore e liberale. A maggio la sua collega, Ulla Jelpke, una delle autrici della mozione, aveva riferito al Bundestag che la decisione tedesca avrebbe avuto influenza anche sugli altri paesi. Ha poi aggiunto che il rimpatrio forzato avrebbe spinto i deportati nelle braccia dei trafficanti di persone e creato nuova miseria.

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Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 20:33:21, in Italia, visitato 2205 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Signor Sindaco,

Tutta la comunità del campo Casilino 900 è stata lieta della sua partecipazione all’ iniziativa di domenica 23 novembre "Quando cadono i muri", contro il crescente e allarmante pregiudizio nei confronti del popolo ROM, che pervade la nostra società e che sta diventando un avvelenato paradigma di tutte le intolleranze. Come non essere profondamente angosciati e come poter dimenticare la sorte che ha accomunato i Rom agli Ebrei e che ha portato al genocidio nazista dei nostri due popoli?
Abbiamo scelto questa giornata simbolica per inviarle questa lettera proprio per ricordare a tutti che ancora oggi ai Rom molti diritti fondamentali vengono negati.

Infatti, come non cogliere un atteggiamento xenofobo dietro la comunicazione dell’arresto di quattro persone insediate nel campo? Noi siamo felici dell’intervento delle forze dell’ordine quando come in questo caso è mirato all’accertamento di gravi responsabilità individuali, la comunitò è la prima vittima della criminalità organizzata e Le rinnova la disponibilità già data al Prefetto Mosca di collaborare affinchè sistemi malavitosi non si insinuino nell’insediamento. Non possiamo però non indignarci di come molta mala informazione approfitti di questi eventi per alimentare pregiudizi e fomentare la xenofobia e l’odio verso tutti i Rom, sancendo di fatto un principio di responsabilità collettiva inaccettabile in una democrazia.

La firma con cui ha voluto siglare la Petizione in sostegno e solidarietà con il Casilino 900 apre una prospettiva di concreta speranza e viene a confermare così l’accoglienza e il rilancio delle proposte della comunità, a partire dalle più indilazionabili: il rapido ripristino di acqua e luce e lo smaltimento delle immondizie.
Questi primissimi interventi irrinunciabili permetteranno a tutta la Comunità di iniziare a riemergere dalla critica crisi igienico - sanitaria in cui è precipitato l’insediamento.

Ma soprattutto, signor Sindaco, le siamo grati per la sua risoluzione di voler ripristinare il tavolo di concertazione, aperto dal Prefetto Mosca, con la comunità e con i soggetti che in questi duri mesi di accerchiamento ci sono stati vicini, per condividere le scelte che riguardano i destini della stessa comunità. A riguardo attendiamo una convocazione.

Lei, con nostro vivo compiacimento, si è inoltre appellato alla normativa europea, per stabilire i criteri con cui iniziare ad operare.
Questo di fatto lo intendiamo come un sostegno al superamento dei "campi" - per la realizzazione dei quali 3 volte l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea - ma di insediamenti, senza discriminatorie recinzioni e videosorveglianza, ove favorire l’integrazione, invece di sancire la segregazione dei Rom.

Oltre a queste richieste che hanno fatto parte delle questioni più urgenti richiamate durante la sua visita, vogliamo cogliere immediatamente lo spirito pragmatico e di collaborazione da lei così sinceramente proposto.
Assieme a Stalker – Osservatorio Nomade, al DIP.S.U. dell’Università di Roma Tre e con il sostegno di un nutrito numero di associazioni cittadine e comitati di quartiere stiamo elaborando un ventaglio di proposte, i cui principi ispiratori sottoponiamo alla Sua attenzione affinché vengano discusse sul tavolo di concertazione, in maniera che la soluzione congiuntamente individuata possa essere sviluppata in uno studio di fattibilità ed in seguito in una progettazione definitiva.
Le proposte che di seguito riportiamo sono, come da Lei stesso dichiarato durante la Sua visita al campo, da attuarsi attraverso la pratica dell’autorecupero e dell’autocostruzione assistita, e potrebbero essere estese anche a cittadini non rom in condizioni di disagio abitativo: il fatto di partecipare insieme alla costruzione di un insediamento misto sarebbe infatti un primo passo importante verso la reciproca conoscenza e l’integrazione. Tutte le ipotesi si basano sul rispetto delle normative europee e quindi degli standard abitativi che, come lei sa, nei campi di container non vengono rispettati. Pertanto le proposte sono concepite prive di tutte quelle forme evidenti di discriminazione e ghettizzazione che caratterizzano gli attuali "campi nomadi", caratteristiche incompatibili con i dettami costituzionali ed europei e con il rispetto dei diritti dell’uomo.

- Ipotesi A _ progetto di recupero in situ
In continuità con quanto proposto dall’Agenzia delle Nazioni Unite UN – Habitat, per gli insediamenti spontanei - proponiamo un progetto di recupero dell’insediamento in situ. Abbiamo valutato che questa ipotesi risulterebbe essere la più economica, la più rapida e rispettosa del diritto all’abitare. Inoltre permetterebbe di procedere rapidamente senza dover reperire nuove aree e troverebbe il consenso entusiasta di gran parte della comunità. Vista la bassissima densità abitativa l’estensione dell’insediamento potrebbe essere considerevolmente ridotta.

- Ipotesi B _ microaree nel VII Municipio
Nel rispetto della continuità territoriale, dei principi di integrazione e di promozione della scolarizzazione, proponiamo di distribuire la Comunità, secondo la struttura dei legami familiari in microaree o edifici dismessi di proprietà pubblica da reperire all’interno del VII Municipio. Questo consentirebbe ai minori in gran parte iscritti nelle scuole del quartiere di non dover ricominciare daccapo il percorso di integrazione scolastica.

- Ipotesi C _ progetto di un nuovo insediamento fuori dal VII Municipio
Nel caso - che vorremmo scongiurare - non si reperissero le aree all’interno del VII Municipio è ipotizzabile realizzare un insediamento o l’autorecupero di immobili dimessi, su un terreno quanto più vicino all’area dell’attuale insediamento, provvisto di collegamenti pubblici e non isolato rispetto al tessuto cittadino.

Ben più di una settimana è passata dalla festa, siamo consapevoli delle difficoltà tecniche ma la invitiamo a dar seguito al più presto al suo intendimento di restituire acqua e luce all’insediamento. Che si sia lasciata, da nove mes,i un’intera comunità di 600 persone con quasi 300 bambini senz’acqua e senza luce è inaccettabile e ancora una volta contrario alla Carta dei Diritti dell’Uomo di cui oggi si celebra l’Anniversario.

Da parte nostra ci teniamo a comunicarle che stiamo dando seguito a quanto da noi stessi determinato con il regolamento interno al Casilino 900. Si stanno informando tutti i nuclei familiari del merito e delle conseguenze per quanti contravvengano. Ci stiamo attivando per favorire il deflusso delle acque stagnanti e lo smaltimento delle immondizie, problemi che costituiscono un reale pericolo igienico sanitario, e che, come lei sa bene, non possiamo risolvere da soli senza il concreto sostegno delle Istituzioni.

Rinnovando la fiducia a quanto da lei detto personalmente qui al campo non diamo credito alle illazioni, spesso portate avanti con toni discriminatori e razzisti con cui molta stampa annuncia i nostri destini già segnati, in containers fuori dal raccordo anulare, peraltro in una area di 30 ettari, più di tre volte il Casilino 900 e 10 vollte più grande di quanto non serva ad ospitare l’intera Comunità di Casilino 900.

Con i più cordiali saluti e con la massima disponibilità nella collaborazione con le Istituzioni

I rappresentanti di Casilino 900


Di seguito riportiamo alcuni documenti del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo.

RACCOMANDAZIONE N. 1557 (2002) adottata da l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, il 25 Aprile 2002
L’Assemblea invita gli Stati Membri a rispettare le sei condizioni qui elencate, necessarie per migliorare la situazione dei Rom/Sinti in Europa:

PRIMA CONDIZIONE
Riconoscere lo stato giuridico dei Rom e dei Sinti
...
SECONDA CONDIZIONE
Elaborare ed attuare programmi specifici atti a migliorare l’integrazione dei Rom e dei Sinti nella società come individui, comunità, gruppi minoritari; assicurare inoltre la loro partecipazione ai processi decisionali a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
...
TERZA CONDIZIONE
Garantire ai Sinti e ai Rom trattamenti in quanto gruppo minoritario nel campo dell’istruzione, dell’impiego, della assistenza medica, dei servizi pubblici, della sistemazione abitativa.
...
QUARTA CONDIZIONE
Sviluppare e mettere in atto azioni positive che favoriscano le classi svantaggiate, quali appunto i Rom ed i Sinti, nel campo dell’istruzione, dell’impiego e degli alloggi.
...
QUINTA CONDIZIONE
Prendere provvedimenti precisi e creare istituzioni speciali per proteggere la lingua, la cultura, le tradizioni, di identità sinte e rom.
...
SESTA CONDIZIONE
Combattere il razzismo, la xenofobia, l’intolleranza e garantire un trattamento non discriminatorio dei Rom/Sinti a livello locale, regionale, nazionale, internazionale.

RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA SITUAZIONE DEI ROM NELL’UNIONE EUROPEA DEL 28/04/2005
Il Parlamento europeo, condanna fermamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti della popolazione Rom; invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e i paesi candidati ad esaminare il riconoscimento dei Rom come minoranza europea; sollecita la Commissione a includere il tema della lotta contro l’antizingarismo/ fobia dei Rom in tutta Europa fra le sue priorità per il 2007, Anno europeo delle pari opportunità per tutti, ed esorta la società politica e civile a tutti i livelli a chiarire che l’odio razziale contro i Rom non può mai essere tollerato nella società europea;
...
invita gli Stati membri e i paesi candidati a rafforzare le proprie disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative intese a contrastare in modo specifico ed esplicito l’antizingarismo e la fobia dei Rom e a proibire la discriminazione razziale e i connessi fenomeni di intolleranza, sia diretti che indiretti, in tutti gli aspetti della vita pubblica; invita gli Stati membri e i paesi candidati a scambiare le migliori pratiche al fine di incoraggiare la promozione della cultura Rom;
invita gli Stati membri a prendere opportuni provvedimenti per eliminare l’odio razziale e l’istigazione alla discriminazione e alla violenza contro i Rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione, ed esorta i grandi media ad instaurare buone prassi in materia di assunzione di personale in modo che questo rifletta la composizione della popolazione; invita gli Stati membri e i paesi candidati a definire una strategia per migliorare la partecipazione dei Rom alle elezioni in qualità di votanti e candidati a tutti i livelli; sottolinea l’esigenza di garantire pari diritti sociali e politici ai migranti di origine Rom;
sottolinea che la mancanza di documenti ufficiali costituisce un grave ostacolo all’esercizio dei diritti fondamentali dei Rom in Europa nonché al loro accesso a servizi che sono essenziali per l’inclusione sociale;
...
ricorda la risoluzione del Consiglio e dei ministri dell’istruzione riuniti in sede di Consiglio, del 22 maggio 1989, concernente la scolarizzazione dei figli degli zingari e dei girovaghi, e ritiene che garantire a tutti i figli dei Rom l’accesso all’istruzione ufficiale continui ad essere una priorità; invita gli Stati membri e i paesi candidati ad adottare provvedimenti per garantire a tutti parità di accesso ai servizi di assistenza sanitaria e di sicurezza sociale, a porre termine a tutte le pratiche di discriminazione, in particolare alla segregazione delle donne Rom nei reparti di maternità, e a impedire la pratica della sterilizzazione non consensuale delle donne Rom; accoglie con favore la formazione di un Foro dei Rom e viaggiatori europei ed il lavoro dei gruppi del Parlamento che si occupano delle questioni dei Rom e delle minoranze;
...
ritiene che la ghettizzazione esistente in Europa sia inaccettabile e invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per procedere alla deghettizzazione, combattere le pratiche discriminatorie nell’assegnazione di alloggi e assistere i Rom nella ricerca di alloggi alternativi e in buone condizioni igieniche; sollecita i governi delle regioni in cui vivono popolazioni Rom a compiere ulteriori passi per integrare pubblici dipendenti Rom in tutti i livelli amministrativi e decisionali, in linea con gli impegni precedentemente assunti, e a stanziare le risorse necessarie per l’effettivo assolvimento dei compiti connessi con tali posizioni;
...
invita la Commissione ad esortare pubblicamente i governi nazionali a garantire che i programmi di finanziamento a favore dei Rom vedano la piena partecipazione dei soggetti interessati alla loro concezione, attuazione e monitoraggio;
...
invita i partiti politici, a livello sia nazionale che europeo, a riformare le proprie strutture e procedure interne al fine di rimuovere ogni ostacolo diretto o indiretto alla partecipazione dei Rom e ad incorporare nella propria agenda politica e sociale programmi specifici finalizzati alla loro piena integrazione;
...
sollecita tutti gli Stati membri a sostenere iniziative volte a rafforzare l’autorappresentazione dei Rom e la loro partecipazione attiva alla vita pubblica e sociale nonché a consentire alle organizzazioni civili Rom di far sentire la loro voce; invita la Commissione a sollevare la questione Rom a livello paneuropeo, in particolare con i paesi candidati, in quanto i Rom sono presenti in ogni parte d’Europa.

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Di Fabrizio (del 12/12/2008 @ 09:22:36, in casa, visitato 1716 volte)

Ricevo da Habib Sghaier

Da AssoNews

I nomadi (28 minori – 26 adulti ) che appartengono alla stessa famiglia, sono residenti regolarmente, con permesso di soggiorno e lavoro nei campi come braccianti.

L’affittuario del terreno accanto, faceva lavorare gratuitamente al nero alcuni Rom e voleva anche obbligare alcune donne a concedergli rapporti sessuali. Davanti i continui rifiuti ha cominciato una campagna di disinformazione tra Tv, giornali, denunce inviate alle istituzioni etc... Una formale denuncia è stata depositata in Procura anche per accertare la correttezza dei Vigili del fuoco.

Nel frattempo, una vecchietta ha causato intenzionalmente un piccolo incendio causando ustioni al figlio che è stato ricoverato in ospedale.

L’ACSI si è adoperata a organizzare il rimpatrio volontario di tutta la famiglia continuando a reperire locali da affittare. Purtroppo, in città, nessuno voleva concedere un locale. Nel mese di luglio, metà del campo ha fatto rientro in Romania.

19 bambini continuano a frequentare la scuola. Il rimpatrio delle persone restanti è programmato per l’Epifania. Di tutto questo sono stati informati: assessore all’immigrazione, il capo di gabinetto del sindaco, ed il comando dei VV UU.

Mercoledì 10 c.m. alle ore 12.00 i VV.UU. si sono presentati per informare le donne presente assieme ai loro bambini che il loro campo sarà sgomberato tra 24 ore c.a.

Immediatamente l’ACSI ha chiesto l’intervento del Capo di gabinetto del sindaco, il Presidente del gruppo Partito Democratico al Consiglio Provinciale ed al Segretario cittadino del PD, chiedendo loro in presenza dell’’assessore all’Immigrazione di aspettare il pullman che arriverà il 6-7 gennaio per rimpatriare le 33 persone rimaste (di cui 5 neonati e 3 donne che hanno partorito con cesareo).

Non interessava nessuno la situazione di donne e bambini che da domani non troveranno collocazione abitativa. Questo è il Centro Sinistra di Foggia chi parla di solidarietà e fratellanza.

Questa amministrazione ha in conto questo secondo sgombero per via della campagna elettorale e per insensibilità.

Prof. Habib SGHAIER Presidente

Associazione Comunità Straniere in Italia (A.C.S.I.)
Via Federico Spera,95 ,97,99 - 71100 FOGGIA
Fax 0881200015 Mobile 3497239108
E.mail com.stran@yahoo.it - acsi.h@libero.it

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Di Fabrizio (del 12/12/2008 @ 09:31:53, in scuola, visitato 1589 volte)

Da Vita.it

Di Daniele Biella - Si chiama "Villaggio degli Ercolini", è della Fondazione Raphael onlus e riceve oggi il premio del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace della Santa sede. Si tratta di un centro polifunzionale per l'accoglienza di giovani rom e non solo

Un villaggio destinato all’accoglienza di giovani disagiati, in particolare ragazze e ragazzi rom. Che nasce come centro polifunzionale dedicato ad attività di formazione professionale e inserimento sociale degli utenti e che potrebbe diventare, in futuro, un vero e proprio luogo attrezzato per la dimora di famiglie tuttora senza una unità abitativa. È questo, in sostanza, il progetto Villaggio degli Ercolini, promosso dalla Fondazione Raphael onlus con la collaborazione del Comune di Roma, che ha individuato la struttura dove sorgerà la sede del centro, nel quartiere Prenestino.

Un progetto ancora in cantiere ma che proprio oggi, giorno in cui cade il 60simo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, riceve un primo grande riconoscimento, quello del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace del Vaticano, che ha assegnato al progetto della Fondazione il premio “Cardinale van Thuan”, dal nome del religioso vietnamita (ex presidente del Pontificio consiglio stesso) spentosi nel 2002 all’età di 74 anni. Alla presenza del papa Benedetto XVI, la premiazione del progetto Villaggio degli Ercolini riveste un significato particolare perchè tocca un tema su cui molto si è dibattuto negli ultimi mesi, quello legato ai numeri e alle condizioni di vita delle famiglie di “nomadi” presenti sul suolo nazionale. A Roma, i dati del censimento effettuato da Croce rossa italiana e Prefettura, parlano di 8.306 rom e sinti presenti, lo 0,3% della popolazione della capitale. Una cifra più che dimezzata rispetto alla presenza 'percepita', che prima del censimento era stimata in almeno 20mila unità.

“È con grande soddisfazione che abbiamo appreso dell'assegnazione del prestigioso premio", sono le parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno, "la nostra città, attraverso questa iniziativa, saprà ancora un volta rilanciare la propria immagine di accoglienza e solidarietà”. Il progetto della Fondazione Raphael inizialmente era previsto per una zona del XX municipio, quella dove opera l’associazione sportiva Ercolini di don Orione, che annovera tra le proprie file una squadra di calcio maschile e una di pallavolo femminile interamente composta da ragazzi e ragazze rom. Una volta concluso, il Villaggio degli Ercolini potrebbe essere un modello virtuoso di soluzione per il superamento dei campi nomadi. E degli sgomberi forzati.

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