Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/11/2005
da Tommaso Vitale
IMMIGRAZIONE - Il Coordinamento Bicocca per la Pace aderisce alla manifestazione che si terrà a Roma il 3/12/2005 per la libertà e i diritti dei migranti. Il Coordinamento invita studentesse, studenti, lavoratrici e lavoratori dell’Università degli studi Milano Bicocca e la cittadinanza, all’incontro con DARIO FO e alcuni tra i promotori milanesi dell’iniziativa. Le politiche intraprese fino ad ora in materia di immigrazione realizzano un “progetto mulitietnico” carente e contraddittorio, si avvalgono di strumenti che impediscono percorsi reali di cittadinanza, e in modo inaccettabile arrivano a negare l’attenzione necessaria ai diritti inalienabili di ciascun essere umano. I Centri di Permanenza Temporanea rappresentano il luogo emblematico dell'insensato scontro tra identità e accoglienza, tra conservazione e interculturalità, e costringono la coscienza civile e politica di tutte e tutti a riflettere sulla necessità di un proprio contributo per il cambiamento. L’aumento della partecipazione delle cittadine e dei cittadini – migranti e non – che vivono il territorio implica il superamento di leggi che continuano a produrre clandestinità ed esclusione. L’estensione del diritto di voto, la libertà di circolazione delle persone e l’approvazione di un disegno di legge organico sul diritto d’asilo sono alcune delle proposte in tal senso. Se ne discute con Dario Fo
clicca sull'immagine per il comunicato ufficiale
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Martedi' 29 novembre p.v. nell'aula 8 dell'edificio U6 dell'Università di Milano - Bicocca a partire dalle ore 16.30. Intervengono Alberto Giasanti - Università di Milano Bicocca Luciano Muhlbauer - Consigliere regionale Tommaso Vitale - Università di Milano Bicocca
coordinamento.pace@unimib.it www.studentibicocca.it/pace
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da Sucar Drom
L'Opera Nomadi Sezione di Milano ha pubblicato l'anno scorso il libro Porrajmos, le persecuzioni di Rom e Sinti in Europa. Quest'anno propone uno spettacolo partendo dalle testimonianze dirette, presenti nel libro, di Sinti e Rom sopravvissuti alla persecuzione razziale fascista e nazista. Una proposta rivolta alle scuole, e non solo, per conoscere uno sterminio dimenticato, perpetuato su base razziale .
PORRAJMOS breve scheda dello spettacolo teatrale
Quella che il popolo ebraico ci ha insegnato a chiamare Shoah, in lingua romanés si chiama “Porrajmos”. Una parola che pochi conoscono ma che in italiano si traduce con annientamento, distruzione, divoramento. I popoli rom e sinti hanno patito sofferenze atroci durante il nazismo e il fascismo: fino ad oggi, solo alcune centinaia di migliaia sono le vittime accertate, ma la maggior parte degli storici concorda sull’impossibilità di fornire cifre definitive, anche perché i Sinti e i Rom divorati dall’universo concentrazionario nazista, devono venir aggiunti quelli uccisi o comunque perseguitati, ad esempio con la pratica della sterilizzazione coatta o con la prigionia nei campi di detenzione, nei territori occupati di tutta l’Europa. Come sempre “non nel numero delle vittime, ma nell’ideologia stessa che sottende l’idea di discriminazione, di persecuzione, di sterminio, si annida il crimine”: Ebrei, Sinti e Rom, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, handicappati, malati psichici sono morti insieme nelle camere a gas, in ragione di un atto finale che costituisce l’epilogo logico e “necessario” dell’ideologia razziale. Anche il regime fascista fu direttamente responsabile della persecuzione razziale contro i Rom/Sinti e collaborò attivamente al Porrajmos, sia nei confronti degli italiani e stranieri insediati sul territorio nazionale, sia ai danni dei gruppi rom dei paesi occupati dal nostro esercito. Tragiche ed emblematiche sono le testimonianze delle efferatezze compiute dagli ”italiani brava gente” in zona jugoslava, riportate alla luce anche dagli studi più recenti. L’assenza, nel nostro paese, di una esplicita legislazione razziale riconducibile ai Rom e ai Sinti, utilizzata per negare le responsabilità del regime e la continuità con gli orrori che si andavano perpetrando in Europa, non deve trarre in inganno. L’ampia discrezionalità nell’applicazione estensiva di alcune norme anti-ebraiche e il ricorso a disposizioni prefettizie e delle questure in materia d’ordine pubblico, di fatto, fornirono i presupposti per l’applicazione di una politica razziale nazionale che consentisse vessazioni, limitazioni della libertà di circolazione, rastrellamenti, internamenti nei campi di prigionia italiani, nonché il trasferimento nei lager nazisti di alcune migliaia di Rom e Sinti italiani e stranieri.
In occasione della “Giornata della Memoria 2006”, Opera Nomadi di Milano presenta la lettura spettacolo “Porrajmos”, attraverso testimonianze autentiche e una scelta di poesie d’autori Rom, in grande parte inedite in Italia, per ricordare lo sterminio “dimenticato”.
Ci hanno fatto entrare dal portone e ci hanno fatto uscire dal camino, dice una canzone Rom. A 60 anni da Auschwitz, forse il portone non è stato ancora chiuso.
Un’iniziativa rivolta innanzitutto ai giovani, alle scuole medie e superiori e alle università, al mondo della cultura, alle istituzioni e all’opinione pubblica con l’obiettivo di far luce sul Porrajmos del popolo rom e sinto.
Il tempo avanza e la trasmissione delle testimonianze diventa sempre più difficile ma questa è, di fatto, la strada da percorrere per consentire la ricostruzione dei tragici eventi di quegli anni, a maggior ragione in un ambito sociale che, ignorato dalla storiografia ufficiale, ha affidato quasi esclusivamente alla narrazione orale la trasmissione della propria storia e cultura, e conseguentemente della propria identità. Per quanto riguarda la “società maggioritaria”, è anche qui necessario ribadire la necessità di uno sforzo di conoscenza per restituire a tutti noi la consapevolezza della reale portata delle persecuzioni patite dalle comunità sinte e rom d’Europa, ricostruendo le radici giuridico-normative (e quelle, pur sedicenti, medico-scientifiche) impiegate per legittimare una discriminazione che anche per i Rom/Sinti è stata razziale e che, pure in Italia, fu tutt’altro che episodica e marginale. Occorre ricordare che ancora oggi i Rom e i Sinti continuano ad essere le Minoranze Etniche Linguistiche a più alto rischio di esclusione sociale, anche quando sono cittadini italiani e vivono in condizioni di relativa o compiuta sedentarietà, ma continuano ad essere “costretti” a non dichiarare pubblicamente la propria appartenenza e identità per aggirare il pregiudizio diffuso che li circonda. E questa, per quanto grave e inaccettabile, è solo la parte più “riconoscibile” di uno scenario sociale ben più ampio e complesso, a livello nazionale ed europeo, che alimenta pericolosamente la discriminazione e il razzismo tra i popoli, lungo un percorso storico di violente discriminazioni che, ieri come oggi, non appaiono essersi interrotte nei confronti dei popoli rom e sinti.
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Lo spettacolo dura un ora e un quarto circa. Sul palco: due attori e tre musicisti. Le esigenze tecniche: impianto luci base (possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video.
Proposta economica: - 2 attori teatrali, - 3 musicisti. Per le esigenze tecniche: impianto luci base ( possibilità di attacco di corrente 380) e collegamento impianto amplificazione. Gradita possibilità di proiezione video. Costi: 1.600,00 IVA esente
per contatti diretti Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Milano via Archimede n.13, 20129 Milano telefono 02 84891841 cellulare 339 3684212 operanomadimilano@tiscalinet.it
da Sucar DromDa un anno stiamo intervenendo nell'Alto Vicentino dove vivono un centinaio di famiglie Sinte Italiane. La situazione è drammatica. Famiglie intere si vedono negata la residenza e ricevono quotidianamente Ordinanze di Sgombero perchè appartengono alle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani. Particolarmente grave la situazione a Piovene Rocchette dove il Sindaco, Maurizio Colman, ha intrapreso "una crociata" contro una famiglia di Sinti Teich Cranaria che ha acquistato un terreno nel 2000. La famiglia Levacovigh si è vista notificare anche due ordinanze di sgombero al giorno. Nei prossimi giorni abbiamo intenzione di presentare un esposto alla magistratura per discriminazione razziale contro il Sindaco che ha affisso cartelli di "divieto di sosta ai nomadi" su tutto il territorio comunale. L'atteggiamento del Sindaco di Piovene Rocchette ha trascinato tutto l'Alto Vicentino (Vicenza compresa). In queste settimane stiamo cercando di contrastare la grave situazione in collaborazione con la Prefettura di Vicenza e l'UNAR (Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali ed Etniche).
Nella foto le signore Levacovigh e uno dei quindici cartelli di divieto di sosta a Piovene Rocchette
Rif: Raccomandazione del Consiglio d'Europa
ricevo da Manlio MeleMILANO E I ROML'INTEGRAZIONE POSSIBILE
Incontro pubblico
Mercoledí 30 novembre, ore 20:00 - Presso la sede della UIL Via A. Campanini, 7 - Milano
Intervengono:GIUSEPPE LARASPresidente dell'Assemblea dei Rabbini d'Italia SANTINO SPINELLIVice Presidente del Parlamento della Romaní Union Internazionale Docente di Lingua e Cultura romaní presso l'Università degli studi di Trieste MANLIO MELESegreteria dell'Associazione Radicale Enzo Tortora Introduce:LEONARDO DONOFRIOSegretario Generale della UIL-Scuola Milano Modera:DANIELE NAHUM Segreteria dell'Associazione Radicale Enzo Tortora
Fotografie del 25/11/2005
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