Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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La redazione
-

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 23/07/2005 @ 22:18:16, in sport, visitato 3866 volte)

Homeless World Cup '05

In redazione:

da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente

Mentre scriviamo c'è ancora grande confusione, se si riesce seguiranno aggiornamenti...

Italiani!

nuovamente in finale dopo l'anno scorso!

oggi a Edinburgo la squadra della Multietnica ha vinto la semifinale con la Scozia con il risultato finale di 7 a 3 e domani si giochera nuovamente il titolo contro la Polonia.

La Polonia ha vinto in semifinale contro l'Irlanda.

Grande risultato portato a casa dagli Azzurri!

Scrivete e soprattutto tifate!

Siamo qua per difendere il titolo mondiale e domani ce la metteremo tutta!

Prima della partita, l'intero stadio che ospita i campionati si e fermato in un minuto di raccoglimento per tutte le vittime del terrorismo.

Per lo sport e per la pace!

info www.streetsoccer.org


Giornata di partite doppie per decidere i finalisti. Sono solo 20 minuti a partita, ma a guardare sembra che non passino mai. Nella semifinale di oggi, ci è toccato la Scozia. I padroni di casa erano ancora imbattuti. La prima partita inaugura il pomeriggio, con l'Italia in pressing. Ma la Scozia, sospinta dal pubblico di casa, non si fa intimidire, e risponde colpo su colpo, riuscendo anche ad andare in vantaggio. La prima partita termina 4 a 3 per noi. La seconda partita, che chiude questa quarta giornata, ci vede ancora vincere per 3 a 1. Siamo in finale!

  

Nelle foto, una fase di Italia-Scozia e l'entusiasmo dei tifosi polacchi

L'altra sfida doppia vede contrapposte Ucraina e Polonia. I primi hanno iniziato fortissimo, la Polonia (come l'Italia) ha ritrovato il suo gioco strada facendo. Sono entrambe forti e veloci, con un gioco simile. Anche queste due partite regalano grande spettacolo ed emozioni, ma un solo risicato vincitore della sfida. Passa la Polonia, per 6 a 5.

Stasera si festeggia, domani la finale sarà Italia-Polonia,

Scozia e Ucraina si affronteranno per il terzo e quarto posto.

 

 
Di Fabrizio (del 24/07/2005 @ 20:17:24, in sport, visitato 2874 volte)

Homeless World Cup '05

In redazione:

da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente

Risultato finale Polonia - Italia 2 a 3

...e chissà se ci sarà il tempo per la cronaca

Italia ancora una volta campione!
Per la seconda volta abbiamo vinto la coppa del mondo al torneo Homeless World Cup di Edinburgo.
Questa volta è stata ancora piu difficile per i tre giocatori mancanti ma abbiamo alzato nuovamente una coppa che gia conoscevamo bene.
Grandi tutti dal portiere Gustavo, a Ricardo, ancora questa volta decisivo. Suoi sono due gol sui tre dell'Italia. Ma anche Hugo e Leo. Con loro i cambi e la panchina che ha dato respiro e forza.
L'anno scorso la vittoria e stata dedicata a chi ancora in Italia e nel mondo lotta per la casa, il lavoro o il permesso di soggiorno.
Rilanciamo questa dedica aggiungendo una dedica speciale a quelli che non sono riusciti a venire con noi. Con loro la vittoria sarebbe stata se possibile ancora più bella. La coppa è anche per loro. Li riabbracceremo tornati in Italia, lunedi sera.


La vittoria di Edinburgo sente la mancanza delle squadre africane che non hanno lasciato partecipare per mancanza di soldi;...

Adesso tutte le squadre si apprestano ad una notte di festa.

Campioni!
Campioni!
Campioni!
(per due)

grazie a tutti i tifosi e a chi ha creduto nella Multietnica. Vogliamo che questa vittoria ci faccia crescere ancora, magari per portare nel 2007 o negli anni seguenti, questo magnifico torneo da noi, a Milano o Roma!

E si chiude, come si era cominciato.

Da: Campioni senza dimora

L'Italia sta cambiando. Sembra dimostrarlo la partecipazione di una squadra di immigrati al mondiale sotto la nostra bandiera. Mai avremmo pensato che un giorno potessero rappresentarci e vincere. Questa parte di Italia, questi compatrioti venuti dagli squilibri economici mondiali, questi senza identità, giocano per noi facendoci esultare per una coppa che i campioni del calcio internazionale non sono neanche stati in grado di avvicinare, [...]

E sono orgogliosi, questi nuovi italiani, felici di abbracciarsi e stringersi quando suona l'inno di Mameli, benché molti ancora stentino a ricordarne le parole; sono felici di abbracciare almeno idealmente un paese dove le speranze di un futuro migliore possono realizzarsi. Hugo, [...] "Sono argentino, certo, ma qui sono italiano. L'Italia mi fa lavorare e guadagnare per mantenere i miei figli. Porto la maglia azzurra e ne vado fiero come chi sa che ha trovato una seconda casa".

 
Di Fabrizio (del 28/07/2005 @ 15:43:36, in sport, visitato 2904 volte)
L'UEFA assieme all'OnG FARE - football contro il razzismo, ha indetto una settimana d'azione tra il 13 e il 25 ottobre. Iniziative contro l'antiziganismo negli stadi verranno supportate con piccoli stanziamenti (400 Euro).

Informazioni: Valeriu Nicolae - valeriu.nicolae@erionet.org

 
Di Fabrizio (del 14/08/2005 @ 14:51:49, in sport, visitato 1705 volte)

In Polonia il Campionato di Calcio Antirazzista

Kostrzyn, 12. 8. 2005, 13:21 (ROMEA/FARE)

Romano Vodi

Si è chiuso il II Campionato Antirazzista Di Calcio in Polonia, che era stato inaugurato da Karol Gierliñski del Parlamento Internazionale dei Rom. L'iniziativa si è svolta durante il Station Woodstock music festival in Kostrzyn. La finale si è disputata tra la rappresentativa di Kostrzyn e la FC Station Woodstock, col risultato di 5 a 2. La squadra di Kostrzyn ha vinto anche la COPPA FAIR PLAY.

Durante il torneo, che fa parte del programma "Un Calcio al Razzismo", sono stati superati tutti i record precedenti: 300 partecipanti di 40 squadre di calcio, e un pubblico di 10.000 tifosi, tra cui le tifoserie di diversi club di Lega. E' stato anche presentata la rivista "Stadium", che si occuperà di football e antirazzismo e ha naturalmente seguito le varie fasi del torneo.

"Sia il Campionato che la rivista hanno ottenuto un grande interesse dal pubblico, e ciò dimostra che queste iniziative sonobene accolte" ha detto Leszek Naranowicz, manager dei Giochi. "Il razzismo nel calcio è un serio problema ed è assolutamente all'opposto degli ideali sportivi" ha aggiunto Jacek Purski, responsabile di "Un Calcio al Razzismo".

Inoltre, i volontari di NEVER AGAIN e di altri gruppi antifascisti, hanno organizzato dibattiti e rappresentazioni a tema, nell'ambito del torneo e del festival musicale.

[...]

 
Di Fabrizio (del 26/10/2005 @ 10:10:10, in sport, visitato 3264 volte)

In questa intervista avrebbero dovuto starci i campi rom, le comunità etniche del milanese, il calcio, un torneo mondiale, gli assessori...

Invece, si è finito per parlare soprattutto dell'attualità (e per fortuna!!), dandoci appuntamento in futuro se avete altre cose da chiedere.

NB: come per la volta precedente, in alcuni casi ho variato l'ordine delle domande e risposte, per rendere il testo più scorrevole

Fabrizio 11.02: Direi di tornare indietro di 4/5 anni. Come nascete?

Filippo 11.03: Al tempo io non conoscevo ancora la MultiEtnica. Ero (e sono) un fotografo che leggeva i giornali... e sui giornali di Milano parlavano del campo di via Barzaghi come della più grande discarica umana d'Italia. Ho deciso quindi di andare a vedere di persona.

Fabrizio 11.04: Come avvenne il primo approccio con quel campo?

Filippo 11.05: E' stato strano perché ho visto davanti a me quel che conoscevo delle favelas di San Paolo; non poteva essere Italia, almeno non quella che siamo abituati a vedere tutti i giorni: il campo si estendeva lungo una striscia di terra lunghissima, a destra la ferrovia e a sinistra il cimitero maggiore...

Fabrizio 11.07: Però, è una realtà che persiste a distanza di anni...

Filippo 11.07: ...nel mezzo: fango, topi, baracche e gente...tanta gente. Ho iniziato a fare qualche foto, cercando di avvicinare le persone. erano gentili, disponibili: mi chiedevano di portare loro le foto che avevo fatto. Così poi sono tornato e sono riuscito a costruire un rapporto di fiducia con loro.
MultiEtnica l'ho conosciuta perché Bogdan era sempre là, al campo. Era sempre presente quando c'erano le riunioni. Poi qualcuno mi ha spiegato che stava mettendo su una squadra di calcio coi ragazzi del campo e mi sono incuriosito.

Fabrizio 11.09: Tu hai sempre ripetuto di considerarli migranti e non nomadi...

Filippo 11.11: Erano loro stessi a dirmelo. Dalla prima volta che sono andato là e ho chiesto loro perché erano venuti a Milano. Mi parlavano di case lasciate nei loro paesi, di lavoro che non riuscivano a trovare, di topi che si rosicchiavano le roulottes alla ricerca di caldo e finivano nei letti dove dormivano i bambini...

Fabrizio 11.12: Partendo da lì, tramite MultiEtnica 2001 è stato possibile aggregare altre comunità, ma... secondo te, sarebbe stato possibile il percorso inverso? Cioè, aggregare quel campo partendo dalle altre comunità di migranti? Cosa ha reso possibile unire storie così diverse?

Filippo 11.17: Secondo me al di là dei topi e delle condizioni di vita al campo esiste qualcosa di comune a tutti coloro che gravitano intorno a una realtà come quella di via Barzaghi.

Fabrizio 11.17: Che cosa?

Filippo 11.18: E' difficile da spiegare ma credo che in una situazione così estrema ogni persona sia spinta a mettersi in gioco completamente. Per esempio: continuare a frequentare il campo, anche oggi, richiede uno sforzo notevole, soprattutto per chi non è abituato a vivere in condizioni di disagio, senza acqua, luce, gas... eppure molti, ed io fra questi, continuano ad andarci.

Fabrizio 11.20: Che risposta hai notato da parte della città. Che rapporti avete con partiti, associazioni, sindacati, istituzioni...

Filippo 11.21: Io credo che Milano in parte non conosca ancora a distanza di anni cosa c'è in quella zona. E credo che le istituzioni abbiano una buona responsabilità nel non far conoscere la situazione.

Fabrizio 11.22: ...o abbia qualche problema a fronteggiare una situazione così estesa. Meno si interviene, + si estende.

Filippo 11.24: Di soldi sembra ne siano girati parecchi dietro al campo... e ne vengono stanziati sempre di più. Però la soluzione che si trova è sempre la stessa: un nuovo campo, un nuovo ghetto.

Fabrizio 11.25: E' la lamentela di un'associazione che si è dovuta autofinanziare, anche se i soldi giravano?

Filippo 11.26: No, non credo. MultiEtnica è una associazione abituata per forza di cose ad andare avanti senza soldi.

Fabrizio 11.27: Prima di continuare su questo punto (ci torniamo!)...


Spot:


Fabrizio 11.28: come vedi "impiegare" lo sport come mezzo di conoscenza?

Filippo 11.30: Lo sport permette di mantenere aperto un contatto con le istituzioni oltre a facilitare la coesione tra le persone. Al campo sono tutti per lo più muratori, gente che si spezza la schiena in cantiere e che ha voglia di sfogarsi. Dargli l'opportunità di allenarsi e giocare in una squadra è un ottimo "primo passo" per costituire un gruppo.

Fabrizio 11.32: Milano offre possibilità di fare sport, se non hai soldi? 

Filippo 11.32: Non molte, soprattutto se si vuole giocare in modo organizzato. La politica del comune è di dismettere i centri sportivi che non danno reddito, specialmente quelli in zone periferiche o in quartieri popolari.

Fabrizio 11.34: Costruire lì un campo di calcio, sarebbe una spesa ridicola, ma avrebbe un qualche significato?

Filippo 11.35: Non credo, anche perché gli abitanti di via Barzaghi un campo ce l'hanno già, nella piazzola all'uscita della via...

Fabrizio 11.36: ?? c'è un pratone, ricoperto di rifiuti e massi che usiamo come porte di calcio e sollevamento pesi...

Filippo 11.36: E poi un campo sportivo là vicino c'è già, in via Sapri...sarebbe meglio permettere loro di andare regolarmente in uno dei campi esistenti piuttosto che costringerli a restare ancora più isolati nel loro recinto. Il problema è che hanno paura ad allontanarsi. paura della polizia, dei controlli continui: vivono praticamente sotto assedio. quando c'è lo sgombero la cosa è evidente, ma quando la situazione è apparentemente calma i controlli continuano. La polizia gira intorno al campo e ferma la gente quando è isolata. S - (

Fabrizio 11.38: Quindi (di necessità, virtù) vi ha "costretto" a diventare multietnici?

Filippo 11.39: MultiEtnica è nata nel campo ma non vuole rinchiudersi là dentro, sarebbe uno sbaglio enorme.

Fabrizio 11.40: Quindi, tornando al punto di prima, come si potrebbe investire?

Filippo 11.41: Il punto centrale di MultiEtnica rimane sempre la ricerca di un luogo in cui poter fare incontrare le persone, che non sia il campo di Triboniano ma che sia vicino ad esso. Un luogo che sia a metà strada fra il ghetto e la città.

Fabrizio 11.42: Richieste alle istituzioni?

Filippo 11.43: Un luogo di incontro tra questi due mondi che sono, ad oggi, lontanissimi pur essendo l'uno dentro all'altro. Possibilità, se non proprio avere un centro sportivo da gestire, quantomeno poter andare regolarmente in un campo sportivo esistente per fare gli allenamenti e tenere le riunioni dell'associazione.  Non è una cosa tanto difficile...

Fabrizio 11.45: Al solito, le soluzioni che costerebbero poco, sono le + difficili da ottenere...

Filippo 11.45: Già... ma ci stiamo lavorando...

Fabrizio 11.46: Credi che la manifestazione sportiva di venerdì, vedrà ancora questa richiesta?

Filippo 11.47: Credo che per tutta la durata delle partite e oltre, Bogdan ripeterà fino alla nausea questa proposta alle due squadre del comune e provincia. così intanto li distrae e la squadra potrà segnare facilmente... sono tattiche di gioco... : - )

Fabrizio 11.48: Cosa diresti a un milanese (e dintorni) x invitarlo alla Coppa della Pace?

Filippo 11.49: E' l'occasione per vedere le istituzioni in mutande... : - D

Fabrizio 11.49: Voi li avete visti spesso in questa mise... : - P partendo da quando vi giocaste il campo qualche anno fa, vincendo

Filippo 11.51: Ormai ci si conosce... almeno una partita o due all'anno si gioca: sarebbe bello che vincessero anche loro qualche volta... loro vincono sul campo di gioco e la MultiEtnica fuori, per la strada...
Magari ottenendo, insieme alle altre associazioni di stranieri, uno sveltimento per le pratiche dei permessi di soggiorno.
Siamo stati in via Cagni, alla questura provinciale. C'è gente che aspetta un anno e mezzo per avere il permesso di un anno. quando alla fine riesce ad averlo è già scaduto e deve ricominciare da capo...assurdo!
S - (

Fabrizio 11.55: Avrei tante altre domande, ma vista l'ora, inviterei (se qualcuno è online) a fare le sue domande...

Stefano 11.56: Temo che la domanda sia stata già posta. Comunque vorrei sapere che atmosfera si respirava al "mondiale"

Filippo 11.58: Ciao Stefano. L'atmosfera era splendida. Il campo non era grandissimo, ma era strapieno. Un casino infernale, con ola, canti, balli, tifo vero... Il bello di questi mondiali è che hai di tutto: squadre che vanno unicamente per testimoniare la situazione di un paese e squadre che invece giocano da lasciarti senza fiato.

Stefano 11.59: Ho intuito che comunque la rivalità era diversa da quella usuale nei campi di gioco...

Fabrizio 12.00: Io volevo capire, come si crea una squadra di strada che vince il titolo x due anni di seguito

Filippo 12.01: Quando noi abbiamo giocato contro l'Argentina c'era mezza squadra che giocava coi crampi allo stomaco essendo i nostri argentini (però abbiamo stravinto). La partita seguente dell'Argentina eravamo tutti là a tifare per loro.

Stefano 12.02: Come Camoranesi!

Filippo 12.03: a Stefano: più o meno...

Stefano 12.03: Lo so, è tutta un'altra cosa... molto più "vera"

Filippo 12.04: a Fabrizio: MultiEtnica è riuscita ad allenarsi abbastanza bene nell'anno passato e poi tutte le persone del gruppo nonostante le differenze sono molto affiatate.

Fabrizio 12.04: Domanda x Stefano: a Roma esiste qualcosa di simile?

Stefano 12.04: che io sappia, no, ma chissà...

Filippo 12.05: Uno dei progetti di MultiEtnica è di fare un campionato di streetsoccer interprovinciale con un torneo da giocarsi a Roma. Al momento siamo un po' lontani ma chissà...

Stefano 12.06: Bene, aspetto segnalazioni sulla Mahalla.

Fabrizio 12.06: Si era parlato anche di ospitare il mondiale 2007 in Italia...

Filippo 12.07: MultiEtnica è in attesa di fare una riunione con le associazioni interessate. Non è una cosa facile ospitare il mondiale e c'è bisogno dell'appoggio di tutti. Forse per il 2007 è un po' presto ma già il 2008...

Fabrizio 12.09: Filippo, quanto puoi restare ancora online?

Filippo 12.09: Una mezz'ora

Fabrizio 12.11: Io purtroppo devo interrompere. Se sei d'accordo, ho altre domande, ma preferirei prima ripubblicare queste e lasciare decantare. Se nel frattempo, qualcuno vuole fare altre domande, è il benvenuto!

Stefano 12.11: Puoi parlarci delle "colonne" della squadra?

Filippo 12.12: Ok Fabrizio, per me va bene. Stefano, che ne dici se ne riparliamo successivamente?

Stefano 12.13: Va benissimo, grazie!

Filippo 12.14: Grazie a te. facciamo una seconda puntata settimana prossima?

Fabrizio 12.14: Io farei così, se permettete: la prossima intervista la conduce Stefano, aggiornandoci da qui a metà novembre.

Filippo 12.14: per me ok

Fabrizio 12.15: Anche perché Bogdan ha qualche impegno famigliare, se non sbaglio... 

Stefano 12.15: eh, eh, si può fare...

Filippo 12.15: la famiglia Kwappik si allarga : - ) La prossima volta vediamo di far partecipare anche Bogdan...io sono solo un umile fotografo...

Fabrizio 12.18: Mi interessava coprire il torneo del 28, Bogdan capirà.

Filippo 12.20: Certo. Allora alla prossima puntata!

Stefano 12.20: Ciao, grazie a tutti e due

Fabrizio 12.21: PS entro domani metto online il tutto. Ci vediamo TUTTI all'Arena

Filippo 12.22: ciao a tutti


Coppa della Pace
28 Ottobre 2005
Arena Civica di Milano
Inizio ore18.00
Ingresso Libero
Partecipanti:
Rappresentativa di Comune di Milano,
Rappresentativa di Provincia di Milano
Campioni del Mondo 2004/5 “Street Soccer”
Nuova MultiEtnica
Programma
Ore 18.00 L’assemblea delle Associazione di Immigrati/e
Ore 20.00 Presentazione
Ore 20.15 Comune di Milano – Provincia di Milano
Ore 20.50 Nuova MultiEtnica – Perdente
Ore 21.30 Nuova MultiEtnica – Vincente
Ore 22.00 Concerto gruppo NAZCA
Ore 22.30 Premiazione
Ore 01.30 Chiusura
Al interno di Arena (spazi al coperto) sarà presentata la mostra fotografica

Con il patrocinio ed il sostegno di:

  • Comune di Milano - Settore Sport
  • TodoCambia
  • NAZCA
INFO e CONTATTI
Bogdan Kwappik (Presidente) - cell. 3478638372
Hilaria –3281827765 Karin –3475030050
Paco – 3393764985
 
Di Fabrizio (del 04/11/2005 @ 06:49:12, in sport, visitato 2179 volte)

All'inizio dell'autunno, l'UEFA aveva multato la squadra di calcio dello Steaua Bucarest e squalificato il campo di gioco, per far seguire i fatti alle dichiarazioni di combattere il razzismo negli stadi.

I tifosi della Steaua, come quelli di molte altre squadre europee, si distinguono per gli slogan e gli striscioni apertamente razzisti. Sono gli stessi massimi dirigenti della squadra, spesso spalleggiati dai politici locali, piuttosto che dagli annunciatori radio e tv, a fomentare disordini e offendere con epiteti razziali gli avversari.
Mentre nelle coppe europee e negli incontri internazionali, gli slogan sono diretti soprattutto verso giocatori di colore, nelle partite del campionato nazionale, le squadre rumene si apostrofano abitualmente con gli epiteti di "Zingari, Ungheresi, Kosovari"; indipendentemente dal fatto che Rom e Ungheresi giochino in diverse squadre del campionato.

Multe e squalifiche però non sembrano ottenere l'effetto voluto: slogan e striscioni razzisti riappaiono puntualmente ad ogni incontro.

 
Di Fabrizio (del 30/01/2006 @ 13:04:37, in sport, visitato 3819 volte)
Un po' tempo fa, mi segnalarono un interessante articolo di Valeriu Nicolae sul razzismo negli stadi, sul corrispettivo rumeno della nostra Gazzetta dello Sport.

Pigrizia e poca o nulla conoscenza della lingua, rimandai di continuo la traduzione. Grazie all'OSSERVATORIO SUI BALCANI, ecco la versione in italiano:



Romania, calcio e razzismo

25.01.2006

Canti, striscioni, insulti contro i Rom. Anche in Romania, come in altri Paesi europei, il razzismo è entrato negli stadi, coinvolgendo non solo i tifosi ma anche dirigenti e commentatori. Sospeso il campo dello Steaua Bucarest, un’intervista a Valeriu Nicolae, dello European Roma Information Office (ERIO)

Di Daniel Nazare et Sebastian Stan, ProSport , 9 gennaio 2006; traduzione di Ramona Delcea per Le Courrier des Balkans, e di Carlo Dall'Asta per Osservatorio sui Balcani

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Secondo Valeriu Nicolae «i grandi nomi del football rumeno non si impegnano affatto nella lotta contro il razzismo, e anzi incoraggiano la discriminazione negli stadi».

Valeriu Nicolae ha accettato di rilasciare un’intervista a Prosport sulla sospensione del terreno di gioco comminata alla Steaua Bucarest. Nicolae fa parte della Commissione Europea, come coordinatore della rete europea per la lotta contro il razzismo. Ammette di ricevere centinaia di e-mail e di telefonate di minaccia provenienti dalla Romania.

"More Tigane" (Morte agli Zingari), striscione esposto dai sostenitori della Dinamo nel corso di una partita contro il Rapid Bucarest

Lei che parte ha avuto nella sospensione dello stadio dello Steaua Bucarest?

È una lunga storia. Tutto è iniziato nel febbraio 2005, quando sono stato invitato a partecipare a una riunione mista dell’UEFA e della Commissione Europea sul razzismo. In quella sede ho presentato degli esempi basati sul comportamento dei tifosi durante alcune partite del campionato rumeno. Ho fatto riferimento soprattutto ai sostenitori delle squadre Dinamo, Universitatea Craiova, Otelul Galati, Steaua Bucarest e Poli Tmisoara.

Lei pensa che queste siano le squadre che hanno i sostenitori più razzisti?

Si è parlato molto della Dinamo, la squadra che ha avuto il maggior numero di canzoni e striscioni razzisti durante le partite. È inammissibile vedere striscioni lunghi 50 metri con scritte come «Morte agli Zingari!» Dopo questo incidente sono stato contattato da William Gaillard, direttore delle comunicazioni dell’UEFA, che mi ha detto che era necessario prendere delle misure per combattere il razzismo nei campi da calcio rumeni.

La Romania è davvero così razzista?

Non bisogna vederla in questo modo. Se vuole sapere qual’è il Paese che ha più problemi, è la Polonia. L’antisemitismo là ha raggiunto livelli molto alti. Poi ci sono la Slovacchia, l’Olanda e l’Italia. Quanto al nostro Paese, non si vuole ammettere che ci sono dei lati negativi. Prenderne coscienza sarebbe un primo passo. Oggi si è messo l’accento sul football perché noi, in seno alla Commissione Europea, stimiamo che lo sport possa avere un ruolo molto importante nello sradicamento del razzismo.

Cosa vuole dire esattamente?

Lasciate che vi faccia un esempio: qualche tempo fa, l’Inghilterra era il Paese col maggior numero di casi di razzismo sui campi di calcio. Abbiamo lanciato una campagna antirazzista, «Let’s kick racism out of football» con Thierry Henry e Patrick Vieira come testimonial contro il razzismo. E ha avuto un immenso successo.

Torniamo alla sospensione dello Steaua. Quale è stato più precisamente il suo ruolo in questo scandalo?

Tutto è scoppiato in occasione del famoso match Steaua - Dinamo del 13 aprile 2005, quando tutti, a partire dai tifosi e dal commentatore dello stadio, fino ad arrivare ai dirigenti della Lega Professionisti del Football (LPF) e della Federazione Rumena di Football (FRF), hanno avuto – in diversa misura - un comportamento razzista. Ho visto persone e immagini che mi hanno fatto rabbrividire. Il commentatore dello stadio, Gabi Safta, ha trasmesso dei messaggi e delle canzoni che incitavano all’odio e alla discriminazione. Il punto critico è stato raggiunto dallo stesso Safta, con i suoi insulti rivolti contro l’allenatore del FC Rapid, Razvan Lucescu.

È vero che l’atmosfera era piuttosto tesa in quell’incontro; ma lei accusa anche i dirigenti della FRF e della LPF. Che cosa hanno fatto?

Per prima cosa il signor Vali Alexandru, in quanto rappresentante della LPF non ha riportato nessuna annotazione, sulla sua scheda di osservazione, su quello che stava succedendo. Secondo lui la partita si è svolta in circostanze normali. «Che importanza hanno le canzoni trasmesse dagli altoparlanti, seguite d’altra parte dagli zingari? Sono loro che ci attirano i guai». Questo è inammissibile. Se in quel momento egli avesse preso delle misure drastiche, non si sarebbe giunti oggi alla sospensione dello stadio. Cosa ci si può aspettare da parte dei tifosi, se gli stessi dirigenti agiscono in tale maniera?

Ha cercato di parlare con lui?

Ho cercato di parlare con tutta la direzione della FRF. Purtroppo è più facile prendere contatti col primo ministro che con loro. Ho perfino inviato dei fax da parte della Commissione Europea, ma non ho avuto migliore successo. In ogni caso, dopo questo match tra Steaua e Rapid, il signor Alexandru è stato incaricato di osservare anche la partita successiva. Chi lo ha designato doveva essere cieco, o razzista!

Tutto questo per arrivare alla sospensione del terreno di gioco dello Steaua dopo il match di ritorno del secondo girone preliminare della Lega dei Campioni di Shelbourne. È stato lei a sporgere denuncia?

Io non ero al corrente degli incidenti di questa partita. L’UEFA mi ha domandato se io consideravo necessario inviare un fermo messaggio alla Romania. Questo era lo scopo della sospensione, che la gente prendesse coscienza di quello che stava succedendo. E la stampa ha reagito bene. Queste misure erano necessarie.

Ed è lì che scoppia lo scandalo. Lei ha ricevuto delle minacce per telefono?

Un gran numero. Anche rivolte alla mia famiglia. E anche centinaia di e-mail. Ho cercato di spiegare che non avevo niente né contro lo Steaua né contro le altre squadre. Non tutti i tifosi sono colpevoli. La colpa è dei dirigenti, che non prendono le misure necessarie.

Ha contattato qualcuno della FRF dopo questo incidente?

Non potevo farlo. Anche Christian Bivolaru, ex segretario aggiunto e direttore del Dipartimento di Relazioni Internazionali, ha reso una dichiarazione scioccante. È stato in occasione di un match del Sofia contro una squadra inglese. Un piccolo incidente tra alcuni spettatori bulgari e i due neri della squadra inglese ha avuto come strascico una ammenda per la Bulgaria da parte dell’UEFA. Io sono rimasto a bocca aperta quando ho sentito quello che ha detto il signor Bivolaru...

Qual’è oggi la soluzione per fermare il razzismo?

L’UEFA mette a disposizione delle federazioni di football un ammontare di 35.000 franchi svizzeri per delle iniziative di lotta al razzismo. Per contro, la Federazione rumena ha rifiutato questi soldi, sostenendo che in Romania non ci sono tali problemi. L’UEFA ci ha ugualmente proposto di seguire l’esempio dell’Inghilterra e di scegliere un testimonial antirazzista. Giocatori come Hagi, Belodedici, o Banel Nicolita rappresentano l’immagine dei calciatori misti del mondo sportivo rumeno. Sono i loro nomi che dovrebbero apparire nei giornali, non quelli dei patron dei club.

 
Di Fabrizio (del 03/02/2006 @ 09:07:35, in sport, visitato 4748 volte)
UEFA contro l'antiziganismo

La seconda conferenza United Against Racism organizzata dall'UEFA e da FARE, si è tenuta il 1° febbraio, ospitata dall'FC Barcelona (QUI e QUI i link ufficiali, ndr).
La conferenza ha riunito varie personalità pubbliche dei club e delle federazioni di tutto il mondo, giocatori e responsabili UEFA. Il gruppo di lavoro sull'Europa Centrale e Orientale includeva Valeriu Nicolae di European Roma Information Office (ERIO) che ha illustrato l'antiziganismo negli stadi.
La presenza di Hristo Stoickov, allenatore della nazionale bulgara e ex stella calcistica del FC Barcelona, ha potuto catalizzare l'attenzione sul rampante antiziganismo in Bulgaria (QUI e QUI).
"Nell'arco di solo due giorni, abbiamo visto l'UEFA, membri del Parlamento Europeo e del Network Europeo controil razzismo, alzarsi insieme contro un'ideologia razzista e disumana, sfortunatamente ancora largamente condivisa e impunita in Europa - l'antiziganismo" ha concluso Valeriu Nicolae.
Per ulteriori dettagli, contattare v.nicolae@diplomacy.edu
 
Di Fabrizio (del 18/02/2006 @ 13:48:47, in sport, visitato 2074 volte)
Settimana scorsa mi hanno scritto gli amici di Nuova MultiEtnica, quest'anno li aspetta il torneo mondiale in Sudafrica.
Ecco uno stralcio del loro progetto:

  • Chi è la A.S.C.Nuova MultiEtnica (ONLUS)

L’associazione sportiva e culturale Nuova MultiEtnica Onlus ha come fine la tutela dei diritti delle minoranze e degli emarginati, attraverso l'educazione allo sport e alla convivenza pacifica. Costituitasi nel 2001 per difendere i diritti degli abitanti del campo Rom di via Barzaghi a Milano, l’associazione è ormai una realtà consolidata in grado di coinvolgere nelle sue iniziative numerose comunità di immigrati: argentini, brasiliani, rom, rumeni, polacchi, dominicani, peruviani, senegalesi, egiziani, salvadoregni... La sua attività si articola in tre direzioni: l'attivismo sociale volto alla tutela e all'estensione dei diritti degli immigrati (mediazione con la questura, appoggio nelle pratiche burocratiche...); l'attività sportiva con l'organizzazione di squadre di calcio, calcetto e basket, formate da immigrati di diverse etnie, e l'organizzazione di manifestazioni sportive che promuovano integrazione e visibilità; l'organizzazione di eventi e iniziative che uniscano le comunità straniere (feste, concerti, iniziative culturali, mercatini e fiere multietniche).

 

La A.S.C.Nuova MultiEtnica è una Onlus, registrata come associazione non lucrativa presso il registro della Regione Lombardia. Si cita per questo il primo punto dell’articolo 3 dello statuto associativo: “L’associazione sportiva dilettantistica è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e democratico la cui attività è espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, con particolare riguardo al reinserimento sociale di soggetti deboli o svantaggiati quali emigranti, disabili, tossicodipendenti, persone in difficoltà temporanea o permanente, portatori di handicap, minori, soggetti a rischio di esclusione sociale(...) al fine di favorire l’integrazione delle persone senza distinzione di razza, religione, sesso, ceto sociale e cultura”.

 
Campioni del mondo 2004 e 2005

Nel 2003 il giornale di strada “Terre di mezzo” invita la A.S.C.Nuova MultiEtnica a rappresentare l’Italia alla prima edizione della Homeless World Cup; la squadra si classifica al 5° posto con la vittoria del titolo di capocannoniere. Nella seconda edizione arriva il primo titolo di Campioni del mondo!

A seguito del successo riportato l’allenatore Bogdan Kwappik è premiato nel  mese di novembre a Bagno di Romagna Terme come personaggio dello sport dell’anno 2004 nell’ambito della manifestazione “Campione nello Sport, Campione nella Vita”.
Nel 2005 a Edinburgo la squadra italiana conferma la propria forza in campo vincendo nuovamente il titolo mondiale.
L’Italia è due volte campione del mondo!
  • La “Homeless WorldCup” e lo street soccer

Ogni anno l’INSP - International Network of Streets Papers (il network Internazionale dei Giornali di strada) organizza un campionato mondiale di street soccer riservato ai senzatetto e agli emarginati, con il patrocinio dell’ONU, U.E.F.A, alcune municipalità e istituzioni, ed il supporto di società calcistiche come Manchester United e Real Madrid.

Dietro a un grande evento sportivo e mediatico l’obiettivo della Homeless World Cup è dare una possibilità alle persone più svantaggiate di partecipare come protagonisti ad una manifestazione in cui lo sport è strumento di riscatto e integrazione.

La manifestazione serve inoltre ad accendere i riflettori sulle problematiche legate alla povertà, al disagio sociale e all’emarginazione che coinvolgono l’intero pianeta.

 

Lo street soccer è una sorta di calcetto velocissimo, in cui due squadre composte da 4 giocatori ciascuna si sfidano in due tempi da 7 minuti, con cambi volanti e una media di 10 gol a partita. Il campo, che misura 20 metri per 14, è recintato e non esiste fallo laterale con la palla sempre in gioco.

 

A Edimburgo, dal 20 al 25 luglio 2005, sono state circa 30 le nazionali che hanno tentato di soffiare il titolo agli Azzurri. Le squadre, rappresentative dei cinque continenti (tra cui Polonia, Austria, Sudafrica, Camerun, Namibia, Brasile, Giappone, Francia e Germania, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Olanda, Spagna, Ucraina, Argentina, Russia, Svezia), si sono sfidate in otto giorni di torneo con eliminatorie da 4 squadre; nell’ultima giornata le prime due classificate di ogni girone hanno giocato in partite ad eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale.

 

Alla fine del torneo tutte le squadre sono state premiate.

 
  • Finalità e Obiettivi della partecipazione a Città del Capo
 

La rappresentativa italiana della A.S.C.Nuova MultiEtnica, due volte campione del mondo, è ufficialmente invitata a partecipare alla quarta edizione del torneo nel mese di Settembre 2006. Con la vittoria della coppa del mondo hanno vinto, nelle parole del Presidente dell’associazione tutti gli emigrati, tutti coloro che in Italia e nel mondo sono ancora senza casa, senza lavoro e senza permesso di soggiorno”.

 

I componenti della A.S.C.Nuova MultiEtnica sono infatti stranieri immigrati nel nostro Paese in cerca di fortuna: sono polacchi, argentini, brasiliani, rom, rumeni, croati, ucraini, albanesi, dominicani, peruviani, nigeriani, ecuadoregni, mauriziani...

 

La partecipazione al Mondiale di Città del Capo, quale che sia il risultato, è per l’associazione un momento di grande visibilità per potere successivamente portare avanti le iniziative rivolte all’integrazione delle comunità straniere in Italia.

Per contatti:

filippo.podesta@infinito.it

 
Di Fabrizio (del 07/03/2006 @ 11:45:14, in sport, visitato 2027 volte)
E' un appello che da ieri ha cominciato a girare in rete. Io ne vengo a conoscenza dalla mailing list contro il traffico di persone:

Questo il testo in italiano:
Il traffico umano interessa 800 mila persone ogni anno. Di queste il 90% sono donne e ragazze.
La maggioranza è sfruttata sessualmente.

Caro Presidente Barroso,
Migliaia saranno le donne e le ragazze che diventeranno merce umana , soggette a prostituzione durante la Coppa del Mondo in Germania.
E’ urgente che lei come presidente della Commissione Europea faccia qualcosa, di accordo con gli altri paesi europei, per fermare questo crimine.

Festeggiate la Coppa del Mondo
Fermate lo sfruttamento sessuale

L'appello è disponibile in molte lingue. Altre informazioni in italiano, sul blog di Gennaro Carotenuto
 
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