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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 12/02/2007 @ 10:31:45, in casa, visitato 1640 volte)

Il Consiglio Distrettuale di SOUTH Somerset è stato premiato con circa 1 milione di £ dal Dipartimento per le Comunità e il Governo Locale, a fronte dei lavori per un sito zigano a Ilton.

La somma aiuterà il consiglio a portare il resto del sito a standard moderni, permettendo ai residenti di avere accesso all'educazione e ai servizi sanitari [...] sistemare un'ulteriore famiglia, mettere il sito in sicurezza e sistemare un'area giochi per i bambini.

Il Governo ha fornito questo finanziamento come parte di un più ampio fondo regionale per la casa, i comuni del Sud Ovest hanno ricevuto £1.2 milioni e il South Somerset ha incamerato £930.000.

Ric Pallister, responsabile comunale per l'alloggio, lo sviluppo sanitario e l'inclusione, dice: "Siamo molto lieti di aver ricevuto queste £930.000 per risistemare il sito zigano a Ilton.

Con oltre 4.000 zingari e viaggianti senza un posto sicuro dove stare, siamo contenti di giocare la nostra parte nell'aiutare chi ha bisogno.

Questo finanziamento significa che potremo ristrutturare il sito di Ilton secondo gli standard attuali, migliorandone la sicurezza, I loro abitanti potranno aver accesso all'educazione, al welfare e ai servizi sanitari.

Assumendo la direzione dei due siti - Ilton and Tintinhull - quattro anni fa, abbiamo riconosciuto che dovessero essere portati agli standard moderni di oggigiorno, e questo finanziamento permette di farlo. Non sarà a solo beneficio delle famiglie che già vivono lì, ma anche per quattro famiglie che saranno ospitate quando i lavori saranno finiti.

Il finanziamento gioca un ruolo vitale nell'assicurare i posti addizionali necessari e ridurre i parcheggi non autorizzati e le tensioni che si creano con la comunità stanziale; come pure nel miglioramento delle condizioni di vita degli zingari e viaggianti attraverso il rinnovamento."

11:06am Wednesday 7th February 2007

By Steve Sowden

 
Di Fabrizio (del 04/02/2007 @ 09:17:28, in casa, visitato 1964 volte)

Da Slovak_Roma

Attualmente i Rom in Slovacchia stanno sperimentando un'ondata di sgomberi forzati; secondo un rapporto di martedì 23 gennaio 2007 della Milan Simecka Foundation, Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) ed European Roma Rights Centre (ERRC).

Il rapporto, che mostra come una combinazione di vari fattori stia guidando i Rom dalle loro case verso aree più segregate, è stato lanciato in una speciale tavola rotonda con i rappresentanti dei Rom e delle organizzazioni della società civile ed i Ministeri delle Costruzioni e dello Sviluppo Regionali, Lavoro, Famiglia ed Affari Sociali, Giustizia, Affari Stranieri, l'Associazione per le Municipalità Locali e il Centro Nazionale Slovacco per i Diritti Umani, tra gli altri.

I partecipanti hanno discusso i principali fattori che sono emersi dai casi concreti del rapporto, incluso:

  • Emendamenti al Codice Civile del 2001, che indebolisce la posizione legale degli inquilini delle case municipali. Non è più richiesto il parere del tribunale per lo sgombero ed è stato significativamente ridotto l'obbligo della municipalità nel provvedere ad un alloggio alternativo.
  • Le riforme radicali al sistema dell'assistenza sociale nel 2004, che includevano una revisione fondamentale dei permessi abitativi e il diritto per i disoccupati, indeboliscono le capacità degli inquilini indigenti, i Rom in particolare, di pagare regolarmente l'affitto e le spese accessorie.
  • La storica negligenza nel problema di chi no paga l'affitto e la resistenza delle autorità locali nell'adoperare meccanismi per assistere i Rom nel pagamento dei debiti, ad esempio con l'istituzione di un fondo speciale.
  • La pratica ingiusta della fatturazione eccessiva degli inquilini Rom sui programmi di utilità, per i servizi quali acqua ed energia.
  • Le municipalità spostano i Rom dalle zone centrali, spesso con false pretese come la sicurezza degli edifici, e li piazzano in edifici nuovi ma segregati e di bassa qualità alle estreme periferie oppure in edifici poveri acquistati in piccoli villaggi. Questa pratica si applica anche a quei Rom che pagano regolarmente l'affitto e che hanno diritto, secondo la legge, ad una sistemazione alternativa di pari valore.

Gli oratori delle organizzazioni internazionali hanno espresso le loro preoccupazioni perché questi fattori violano i diritti umani sottoscritti dalla Slovacchia, quali quelli della casa, della sicurezza sociale, rispetto per l'uguaglianza. La tavola rotonda ha discusso particolarmente la proibizione internazionale degli sgomberi forzati. Ciò richiede che gli sgomberi siano attuati esclusivamente in "circostanze eccezionali". In particolare le leggi internazionali ed europee richiedono che debba esserci;

  1. una giustificazione molto forte per uno sgombero;
  2. la ricerca di alternative fattibili agli sgomberi che vedano la partecipazione degli interessati;
  3. un dovuto processo;
  4. una sistemazione alternativa adeguata allo sgombero;
  5. senza nessuna discriminazione in ognuno di questi passaggi.

D'altra parte, in molti dei casi riportati, mancano queste caratteristiche. Gli esempi includono:

Zilina

La municipalità. il cui sindaco è leader del partito di destra Nazionale Slovacco, ha annunciato il 6 novembre 2006 la sua intenzione di sgomberare abitanti, la maggior parte di loro sono Rom, da un appartamento in città alle "celle UNIMO" (cubiculi temporanei), costruite in un'altra località. Il loro edificio è in via di demolizione per far posto al parcheggio di un hotel. Solo gli inquilini con regolare contratto hanno il diritto ad un cubiculo, anche quando questo non corrisponda al valore dell'alloggio lasciato.

Kosice

Il 16 ottobre 2006, una famiglia rom è stata sgomberata dall'appartamento comunale nonostante fosse lì regolarmente dal 1987 ed in regola coi pagamenti dell'affitto e delle spese. Un rappresentante del municipio ha comunicato che l'edificio non era sicuro e che la famiglia doveva spostarsi per un periodo limitato. Ha proposto un appartamento sostitutivo a Lunik IX (un ghetto Rom). La famiglia ha concordato con la rilocazione temporanea, ma non a Lunik IX. In seguito, il rappresentante a chiesto al capo-famiglia, che è analfabeta, di firmare un documento relativo al servizio dell'acqua corrente. Invece, era il contratto d'affitto per Lunik IX. Nonostante le proteste, la famiglia è stata sgomberata. Non ci sono stati altri sgomberi per gli altri inquilini non-Rom, e nessuno di loro ha avuto comunicazione di problemi di sicurezza.

Sabinov

Il comune ha costruito 24 appartamenti a basso standard nella località segregata di Telek, che è a 3 Km. dalla città e manca di servizi pubblici. Il sindaco ha dichiarato apertamente l'intenzione di segregare i Rom, "Questi nuovi edifici saranno sufficientemente lontani dalle case non-Rom". A giugno 2005, 24 famiglie rom sono state sgomberate dall'edificio comunale in piazza Libertà e sistemate a Telek. Tra loro c'erano famiglie che pagavano regolarmente l'affitto e avevano investito soldi per migliorare i loro appartamenti. Precedentemente queste famiglie avevano provato ad acquistare gli appartamenti dove vivevano, ma il comune non aveva risposto. Anche dei non-Rom sono stati trasferiti, ma a loro sono state fornite case di standard adeguato. Dopo lo sgombero le loro case sono state vendute ad alti funzionari comunali [...]

Un riassunto del rapporto in inglese può essere scaricato QUI

 
Di Fabrizio (del 30/01/2007 @ 11:53:16, in casa, visitato 2511 volte)

Milano 26 gennaio 2007

Rompiamo il silenzio sulle persone dimenticate volutamente dal comune di Milano e dai mezzi di informazione.

A Triboniano sono arrivati 33 container per 300 persone circa, gli altri sono fuori. Molte delle oltre 250 persone elencate nel censimento a cui fa riferimento il comune non sanno ancora che alloggio li aspetta e per le decine di famiglie che non sono rientrate nella conta non è prevista nessuna sistemazione.
Tra queste - molte con bambini di meno di un anno di età - stanno dormendo in auto, all’aperto o in posti di fortuna da 25 giorni, cioè da quando il campo si è incendiato.

Da alcuni giorni si stanno sistematicamente abbattendo le baracche, spesso senza lasciare il tempo di recuperare le poche cose che contenevano. Una modalità violenta e irragionevole, non nuova. L’ emergenza freddo è largamente “inevasa” dal comune, e a Triboniano molti bambini rimarranno senza un tetto sopra la testa. Per questo non potranno più continuare a frequentare la scuola, come invece da anni fa la maggior parte di loro.

Da tempo il comune si muove solo a fronte di un’emergenza: a Triboniano ha approfittato dell’incendio delle roulotte per mettere in atto di fatto un’azione di riduzione di spazio abitabile, non permettendo di mettere tende provvisorie per far fronte alle notti all’addiaccio.

Le persone senza un container e senza un posto dove vivere (degnamente) vengono consapevolmente dimenticate e non ascoltate, anche dalla stampa.

Questo a fronte del fatto che:

- la situazione di Triboniano è conosciuta da tempo e il comune non ha mai pensato a un progetto da discutere con gli interessati
- I rumeni sono cittadini europei
- una risoluzione del parlamento europeo “ritiene che la ghettizzazione esistente in Europa sia inaccettabile e invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per procedere alla deghettizzazione, combattere le pratiche discriminatorie nell'assegnazione di alloggi e assistere i Rom nella ricerca di alloggi alternativi e in buone condizioni igieniche”; (Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei Rom nell’Unione europea. Bruxelles, aprile 2005. Punto 19);
-Le persone interessate vanno coinvolte in prima persona per un progetto che sia efficace

Chiediamo al comune di parlare con urgenza con le persone escluse e senza tetto per trovare insieme una sistemazione dignitosa, e ai mezzi di informazione di occuparsi anche dell’altra parte, la più numerosa, del campo.

Contatti:
Dimitru Nitu: 329 16 23 471
Ivan Moschetti: 328 968 77 62
Anna Franzetti: 333 211 47

 
Di Fabrizio (del 10/01/2007 @ 12:17:41, in casa, visitato 1606 volte)

Alle recenti critiche del centro-destra sul progetto del comune di Padova a favore della comunità Sinti, risponde l'associazione Opera nomadi.

"Le dichiarazioni della Cdl - commenta Renata Paolucci - devono essere respinte con fermezza e dimostrano la mancanza totale di conoscenza e tutti i pregiudizi che si portano appresso, il centrodestra vuole solo creare dei campi di concentramento". Opera nomadi tiene a precisare le caratteristiche che distinguono la popolazione dei sinti presenti in citta: "Vivono in Italia dal 1400, sono italiani e padovani a tutti gli effetti, la loro principale occupazione, fino a poco tempo fa era il lavoro negli spettacoli viaggianti e nei circhi, spostandosi in stato seminomade solo per brevi periodi". "I loro figli sono regolarmente scolarizzati, gli adulti cercano lavoro e alcuni hanno gia un impiego", prosegue la Paolucci.

"La loro richiesta di avere una casa fissa va proprio nella direzione di creare un nuovo percorso di vita autonomo e responsabile all'interno del tessuto urbano e svincolato dalle logiche di assistenza."

Dure le accuse rivolte nei confronti del centrodestra, pronto due giorni fa a definire i nomadi persone non normali rispetto ai cittadini padovani. "Non e più possibile ascoltare discorsi del genere, non certo per favorire l'integrazione degli ospiti, ma per mantenere la logica del campo-ghetto".

Il progetto del comune di Padova prevede la costruzione di undici casette in muratura per i nuclei di famiglie ora accampati nel campo a ridosso della tangenziale Ovest di Padova. La spesa prevista è di circa 300mila euro, con un contratto di locazione tra il Comune e la comunita sinti per il pagamento e l'utilizzo delle abitazioni. Affitto che sarà detratto dalle famiglie che contribuiranno alla costruzione materiale del nuovo villaggio, spostato di circa cinquecento metri rispetto alla sua attuale posizione in via Tassinari.

 
Di Fabrizio (del 08/01/2007 @ 09:51:23, in casa, visitato 1801 volte)

Da British_Roma

Una famiglia di Viaggianti ha vinto un'aspra battaglia col comune per rimanere nel sito dove viveva da tre anni.

La famiglia ha ottenuto il permesso dall'Ispettorato del Governo perché i quattro caravans restino a Dark Lane, Calow, per un periodo temporaneo di due anni, dopo che il Consiglio Distrettuale del Derbyshire Nord Est aveva rifiutato il permesso di stanziarsi.

I permessi per sei carovane erano stati rifiutati nel marzo 2004 ed erano stati concessi tre mesi per sgomberare. [La famiglia] aveva fatto ricorso contro la decisione ed il termine era stato prorogato a 12 mesi.

A marzo dell'anno scorso il numero di caravans era stato ridotto a quattro e il termine allungato a due anni.

Il consiglio comunale aveva rifiutato la decisione e richiesto al tribunale di procedere con lo sgombero. La famiglia si era rivolta in appello all'Ispettorato del Governo.

Venne argomentato che i Viaggianti avevano il permesso di rimanere a determinate condizioni, incluse le attività economiche [svolte], l'approvazione degli schemi di drenaggio e che i loro cani fossero tenuti sotto controllo.

Seguirono dozzine di lettere scritte da parte di cittadini e residenti che esplicitavano il loro dissenso alla sosta dei Viaggianti.

Alfred Newman (81 anni - di Top Road, Calow) dice: "Penso che sia una decisione sbagliata. Ci sono stati dei fastidi e tanta gente si è lamentata."

Un portavoce del Consiglio Distrettuale afferma "Il consiglio ha lavorato assieme ai cittadini per provare a risolvere il problema. Crediamo che la decisione presa dall'ispettorato sia in linea con quanto richiesto dal governo centrale, che richiede alle amministrazioni locali di individuare possibili aree per zingari e viaggianti."

jennifer.ivers@ derbyshiretimes. co.uk

 
Di Fabrizio (del 27/12/2006 @ 10:15:30, in casa, visitato 2176 volte)


Sulle vicende della famiglia Strojan, un aggiornamento di Osservatorio sui Balcani.

Il governo sloveno ha mandato le ruspe di Natale sulla famiglia Strojan. Giovedì 22 dicembre hanno abbattuto le loro 4 casette, considerate "abusive" e costretto metà della famiglia rom (perlopiù donne e bambini) a bivaccare sotto una tenda riscaldandosi con un fuoco improvvisato. Le temperature nella Dolenjska sono scese sotto lo zero.

continua a leggere

inoltre: Il coraggio di Jelka Strojan

 
Di Fabrizio (del 15/12/2006 @ 09:55:37, in casa, visitato 1657 volte)

L’Alleanza Internazionale degli Abitanti ha lanciato un concorso internazionale aperto a tutti coloro che hanno talento nel design e vorrebbero contribuire come volontari nella lotta per il diritto alla casa senza confini.
Lo scopo di questo concorso è di creare un Logo ufficiale che sarà utilizzato come segno distintivo della “Campagna Sfratti Zero - IAI”.
Questo Logo sarà il simbolo identificativo di coloro che lottano per il diritto alla casa senza confini, rafforzando così la loro visibilità e i loro obiettivi.
Il Logo sarà ufficialmente presentato durante il World Social Forum (Nairobi, 20-25 Gennaio 2007) per lanciarlo e diffonderlo a livello mondiale.

Scadenza per la presentazione: 23 Novembre- 23 Dicembre 2006

>>> Inviate liberamente le vostre proposte per e-mail a info@ habitants.org!

>>> Più informazioni cliccando qui (pdf)

 
Di Fabrizio (del 27/11/2006 @ 14:54:38, in casa, visitato 2365 volte)

Da: Hacer Foggo

Le case dei Rom a Kucukbakkkalkoy, Istanbul, sono state demolite il 19 luglio, senza che agli abitanti sia stata data l'occasione di portare con sé mobili e cose. Ora vivono in mezzo alle stesse rovine senza acqua ed elettricità.

Settimana scorsa il comune ha distrutto alcune tettoie, dicendo che "Gli altri ripari dei Rom saranno demoliti lunedì (27.11.2006)."

[I  Rom] non hanno più casa, non hanno denaro o altra terra. Non hanno nessun posto dove andare!

 
Di Fabrizio (del 21/11/2006 @ 10:08:12, in casa, visitato 1689 volte)

Da: Les Rroms acteurs

Nessuna tassa d'abitazione per i caravan prima delle presidenziali | 16 novembre 2006

Ecco un estratto del resoconto della Commissione delle finanze dell'assemblea nazionale:

"La Commissione ha esaminato un emendamento presentato dal sig. Jérôme Chartier, che tende a differire dal gennaio 2007 al gennaio 2008 la data d'entrata in vigore della tassa annuale d'abitazione sulle residenze mobili terrestri. [Alcune tra le reazioni dei deputati]:

  • Jacques Pélissard ha auspicato che la messa in opera della tassa sia differita, essendo inapplicabili le disposizioni adottate in legge di finanze per il 2006.
  • Charles de Courson si è dichiarato favorevole all'emendamento presentato per M. Jérôme Chartier, che sottolinea la mancanza di realismo del dispositivo adottato in legge di finanze per il 2006.
  • Daniel Garrigue ha segnato la sua opposizione a questo testo ed ha ritenuto che sarebbe preferibile cercare il contributo della gens du voyage per l'acqua, l'elettricità ed il gas consumata.

La Commissione ha adottato quest'emendamento.

Di conseguenza, un emendamento presentato da Didier Migaud, che tendeva ad abbassare la tariffa della tassa annuale sulle residenze mobili terrestri da 25 a 15 euro per metro quadrato, è diventato superato.

Alcuni commenti per comprendere meglio:

Chartier, è lo stesso che propose il riporto per il 2008, che è all'origine della tassa d'abitazione per i caravan. Nel 2005, quando lo ha chiesto, era di 75 euro per m², cioè 10 volte superiore alla tassa d'abitazione per m² nel Marais (zona in cuore pieno di Parigi, per quelli che non la conoscono). Era stata rivista al ribasso, ma resta 3,5 volte superiori alla tassa d'abitazione per m² degli abitanti di questa zona residenziale di Parigi.
Il caravan è per il momento considerato come abitazione soltanto per ragioni fiscali, cioè perché coloro che vi vivono pagano questa tassa. In compenso, non apre al diritto per crediti a tasso ridotto come è il caso dell'acquisizione di un'abitazione, né aiuto all'alloggio.

Infine, un'osservazione un po'soggettiva, che giudicherete voi stessi. Questo riporto per il 2008, non sarebbe legato all'elezione presidenziale? Ancora una volta, si prendono la gente per il c...o, almeno, per senza memoria... NO, è poco probabile che dimenticano così di presto, e si è là per ricordare se occorre.

Riferimenti precedenti: 1 e 2

 
Di Fabrizio (del 15/11/2006 @ 10:10:41, in casa, visitato 1671 volte)

2006-11-10 10:40:00 E' in corso un'indagine per esaminare le condizioni dei cosiddetti "campi Zingari" (cigánytelep) ed una valutazione degli standards di vita in queste comunità. Secondo Béla Szajkó, rappresentante ungherese del Comitato per l'Europa Centrale sui Diritti Umani, ci sono circa 600 campi Rom in Ungheria.

Mentre l'elettricità è disponibile in tutti gli insediamenti, sono in cattive condizioni le fognature e la fornitura di acqua potabile e sono rare le strade pavimentate.

Il comitato vorrebbe che i municipi prestassero più attenzione a questi problemi. Secondo Szajkó, una soluzione sarebbe di coinvolgere gli abitanti stessi nella manutenzione e sviluppo di questi campi, ovviando così il problema degli alti tassi di disoccupazione.

Fonte: Hungarian Roma

 

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