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\\ Mahalla : VAI : Italia (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 03/09/2005 @ 13:30:06, in Italia, visitato 1928 volte)

Sabato 3 Settembre 2005 ore 13:10:13

Da un anno stiamo intervenendo nell'Alto Vicentino dove vivono un centinaio di famiglie Sinte Italiane.
La situazione è drammatica. Famiglie intere si vedono negata la residenza e ricevono quotidianamente Ordinanze di Sgombero perchè appartengono alle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani.
Particolarmente grave la situazione a Piovene Rocchette dove il Sindaco, Maurizio Colman, ha intrapreso "una crociata" contro una famiglia di Sinti Italiani che ha acquistato un terreno nel 2000. La famiglia Levacovigh si è vista notificare anche due ordinanze di sgombero al giorno.
Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di lanciare una campagna nazionale per contrastare questi fenomeni di rifiuto contro uomini, donne e bambini italiani.
L'atteggiamento del Sindaco di Piovene Rocchette ha trascinato tutto l'Alto Vicentino (Vicenza compresa) e una riunione dal Prefetto il 3 agosto 2005 non ha aiutato a contenere i fenomeni di discriminazione.

Di seguito una rassegna stampa degli ultimi giorni da Il Giornale di Vicenza

23 agosto 2005, di Jenny Bassa
Incredibile iniziativa del sindaco Maurizio Colman contro due famiglie “rom”
Un fosso di 200 metri anti-nomadi
E ieri un incontro con le forze dell’ordine: «Serve pugno di ferro»

24 agosto 2005, di Jenny Bassa
Avvocati contro il fossato
La famiglia sinti s’è rivolta ai legali, contro il gesto “medioevale”
Piovene
S’inasprisce la battaglia per l’ottenimento della residenza delle due nomadi che ad oggi sono senza documenti

24 agosto 2005, di Mauro Sartori
Altri episodi. Varie “iniziative” della campagna per rendere più difficoltosa la permanenza delle carovane
La “rivolta” dei sindaci: «Prima i cittadini poi i rom»
Sbarre, ponticelli, fossati e massi: anche a San Vito, Thiene e Malo non stanno mani in mano

mercoledì 31 agosto 2005, di Bruno Cogo
Il Comune aumenta la sorveglianza
I NOMADI nel mirino
Raffica d’interrogazioni

mercoledì 31 agosto 2005, di g. m. m.
«NOMADI, in via Nicolosi
si passi alle demolizioni»
Dopo la roulotte, ora c’è un camper: continua il disagio

giovedì 01 settembre 2005, di Jenny Bassa
Piovene Rocchette. Azione contro il Comune che ha scavato un solco per impedire ai gitani di sostare in un terreno
NOMADI, dal fosso al tribunale
L’Opera che difende i rom ingaggia gli avvocati contro il sindaco

Su Sucar Drom la rassegna completa

 
Di Fabrizio (del 13/09/2005 @ 19:05:47, in Italia, visitato 2378 volte)


Associazione Culturale “ Gentes”
Progetto: ATOR PAL MONT – CALENDARIO 2005
Manifestazione internazionale dedicata alla migrazione
L’associazione culturale Gentes promuove per il 2005 a Grions del Torre (UD) la seconda edizione della manifestazione “Ator Pal Mont”. Grions vuole diventare luogo “ simbolo “ dove la manifestazione “Ator Pal Mont” dedicata alla migrazione lo renderà “ luogo della memoria “, dove le “ tracce “, con diversi modi e forme di rappresentazione, saranno fruibili da tutti consentendo di rileggere “ interpretando “ le vicende che resero epica la migrazione. In un unico centro si raccoglierà tutto ciò che su questa problematica è stato prodotto (libri, film, video etc..) operando in maniera programmatica negli anni facendo un lavoro di ricerca, catalogazione ed archiviazione di tutti i documenti reperibili (fotografie, lettere, cartoline, documenti etc..) ricostruendo le storie dei movimenti migratori e di vita di persone che abbiano vissuto nei diversi luoghi del mondo. Si costruirà così una circolarità di esperienze atte a disegnare la complessità della migrazioni. In questa circolarità vanno incluse quelle genti che per le più svariate motivazioni hanno vissuto, o vivono, la diaspora, come ebrei, popolo rom e sinto, armeni, ect.,. Esuli, profughi, rifugiati politici. Coloro che hanno abbandonato la loro terra perché costretti dalla pulizia etnica o per guerre, carestie, etc.; Si cercherà di evidenziare come queste persone e questi movimenti migratori raggiungendo i più remoti angoli della terra, abbiano a volte generato altri conflitti a volte stabilito relazioni tali da far superare la naturale diffidenza stimolando la curiosità e l’interesse per la diversità apportando conoscenza e sapere, ricchezza culturale necessaria per l’accettazione dell’altro, per una auspicabile convivenza fra le diverse culture, per promuovere e sviluppare la cultura dei diritti e della pace.
Per la stagione 2005, il progetto “Ator Pal Mont”, si articola come segue:
PREMIO: premio internazionale da conferire due personalità, che si sono distinte “sul campo” nell’assistenza diretta a quanti costretti alla diaspora, o impegnati nel campo della ricerca , nella divulgazione, nell’ impegno nella causa della convivenza pacifica tra popoli e la pace.
CONVEGNI: dedicati alla conoscenza di varie realtà migratorie;
MOSTRA:una mostra dedicata ad una famiglia di origine friulana o ad una famiglia stabilitasi in Friuli;
SPETTACOLI: spettacoli riconducibili alle tematiche della migrazione di cui uno in lingua friulana ed uno appartenente ad altra cultura.
FIABE, FAVOLE, LEGGENDE: giornata dedicata all’infanzia in cui i bambini siano i protagonisti di letture, spettacoli e animazioni di testi e favole da loro raccolti e interpretati.
SETTIMANA DI CULTURA dedicata culture minoritarie: comunità, etnie, popolazioni discriminate, perseguitate, costrette a vivere l’esilio o il nomadismo, dimenticate e senza visibilità.
Ad ogni popolazione a cui venga dedicata la SETTIMANA DI CULTURA verrà aperta una sezione del costituendo archivio con materiali cartacei e informatici, con continui aggiornamenti, in modo da renderla, ove ancora non esistesse, punto di riferimento privilegiato per le consultazioni o per qualsiasi informazione riferendosi quella specifica cultura.
Il 2005 prevede la “Settimana della cultura Romaní(24 sett-
1 ott)con una serie di eventi dedicati alla conoscenza delle culture dei Rom e Sinti denominati in maniera etnocentrica “zingari”. Tale iniziativa è motivata dall’esigenza della nostra associazione di investire su azioni o su tutto quanto contribuisca a superare diffidenze, pregiudizi, atteggiamenti di rifiuto per persone di una etnia minoritaria generalmente emarginata culturalmente e socialmente.
Il progetto comprende una serie di eventi fra i quali un'esposizione fotografica relativa alle varie etnie Romaní, allo sterminio nazifascista della popolazione rom e sinta con proiezione di video, documentari e diapositive. Collaterale alla mostra una tavola rotonda di esperti ed un convegno. Sono previsti inoltre: un concerto, una serata di teatro, spettacoli circensi, proiezioni di film, letture di fiabe e poesie.
La manifestazione “Ator pal mont” prenderà l’avvio con la settimana dedicata alla conoscenza dalla dimensione culturale relativa al popolo rom e sinto.
La nostra regione, il Friuli, è stata terra di passaggio delle loro carovane e di molti altri transiti, senza che si fosse stabilito alcun rapporto se non di reciproco sospetto e diffidenza che difficilmente si è cercato di superare. È necessario, in ogni occasione, creare le condizioni per valutare reciprocamente queste diverse realtà che per generazioni hanno condizionato i rapporti escludendosi ad ogni possibilità di capire ed accettare.
Tale evento culturale ha come obbiettivo favorire un approfondimento dei molteplici aspetti di una popolazione spesso identificata in unica categoria attraverso la denominazione etnocentrica “Zingari” ma che in realtà è un mosaico molto diversificato composto, dai Rom, dai Sinti, dai Kalé , dai Manouche e infine dai Romniæel: un universo spesso ignorato e pertanto sconosciuto che presenta una varietà abbastanza composita di persone con notevoli differenze culturali. La differenza, attraverso il confronto, diventa una risorsa per arricchire la propria cultura: rispecchiandosi nell’altro è possibile conoscere meglio le proprie caratteristiche, in questo sguardo però, troppe volte prevalgono i timori legati al disagio sociale sui possibili vantaggi culturali.
Evidenziare e valorizzare esperienze e saperi diversi possono essere ottimi antidoti verso pregiudizi e l’isolamento che da sempre circondano i Rom e Sinti.
Iniziare da qui è come esorcizzare un’antica paura, ma significa anche preparare un futuro nel quale si costruiranno ponti anziché muri.
Tempi e luoghi di realizzazione
La manifestazione “Ator Pal Mont”, edizione 2005, si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre, a Grions del Torre, negli spazi della ex scuola comunale, nei locali del centro G. Caenazzo ed in uno Spazio-tenda appositamente montato
L’inaugurazione della “Settimana di cultura Romaní” del 24 settembre si terrà in Sala Ajace a Udine alle ore 15.00.
L’Ass. “Gentes” si avvalsa delle seguenti collaborazioni:
Collaborazioni.
Centro G. Caenazzo; Povoletto;Pro loco di Ravascletto, Salârs e Zovello, Centro Accoglienza E. Balducci,Zugliano, (UD); Circolo Menocchio, Montereale Valcellina (PN); Friuli nel Mondo; Istituto Alberti, (TS); RAI FVG; Regione FVG; Provincia di Udine e Gorizia;Comune di Udine, Comune di Povoletto; Assessorato Regionale alla Cultura del FVG, Istituto di Cultura Sinta di Mantova; Museo Carnico delle ArtiPopolari “M. Gortani” di Tolmezzo.
Collaboratori
Prof. Maria Paola Pagnini, Prof. Livio Sossi, Prof. Leonardo Piasere, Dott.ssa Eva Rizzin, Dott. Luca Nazzi, Gioia Meloni, Dott. Lorenzo Monasta, Dott. Luca Bravi, Dott. Zoran Lapov, Dott.ssa Antonella Nonino, Luigi Sferco, Carlo Berini, Angelo Batel, Walter Colle, Silvio De Grignis, Alessandra Giorgessi, Michaela Langner, Luca Melchior.
Patrocinio.
Regione FVG; Provincia di Udine; Provincia di Gorizia; Comune di Udine, Comune di Povoletto; Società Filologica Friulana; Friuli nel Mondo; Club UNESCO; Università degli Studi di Gorizia, Cattedra di Geografia Politica, Corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, Università di Udine Cattedra di Storia e Letteratura per l’Infanzia.
Contributi.
Regione FVG; Provincia di Udine; Comune di Povoletto; Banca di Cividale; CrediFriuli.
Responsabili dei progetti.
La Settimana di Cultura Romaní
Responsabile:Prof. Maria Paola Pagnini.
Referente: Dott.ssa Eva Rizzin.
Mostra
Prof. Tullio Ceconi;
Referente: Dott. Luca Nazzi.
Premio
Don Pierlugi Di Piazza
Spettacoli
Franco Rossi
Fiabe, favole e leggende
Prof. Livio Sossi
Editoria
Dott.ssa Lisa Rossi
Comitato Scientifico
Prof. Maria Paola Pagnini
Prof. Livio Sossi
Prof. Leonardo Piasere
Prof. Javier Grossutti
Prof. Tullio Ceconi
Don Pierlugi Di Piazza
Sede: Via dell’Asilo, 2. 33040. Povoletto. UD. 0432/679838mail: gentesonlus@yahoo.it
Associazione Culturale “Gentes”
Progetto: ATOR PAL MONT* - stagione 2005
premio
convegno
spettacoli
mostra
fiabe
editoria
settimana della cultura
SETTIMANA DELLA CULTURA ROMANÍ: 24 settembre-1 ottobre
Responsabile del progetto: Prof. Maria Paola Pagnini, Cattedra di Geografia Politica, Corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, Università degli Studi di Gorizia
Referente: Dott.ssa Eva Rizzin, dottorato di ricerca in Geopolitica e Geostrategia, Università degli Studi di Trieste
Il 2005 prevede la “Settimana della cultura Romaní”
Il progetto “Ator pal mont” prenderà avvio con la settimana dedicata alla conoscenza della dimensione culturale del popolo rom e sinto. La nostra regione, il Friuli, è stata terra di passaggio delle loro carovane e di molti altri transiti, senza che si fosse stabilito alcun rapporto se non di reciproco sospetto e diffidenza che difficilmente si è cercato di superare.
È necessario in ogni occasione creare le condizioni per valutare reciprocamente queste diverse realtà, che per generazioni hanno condizionato i rapporti escludendosi ad ogni possibilità di capire ed accettare.
Tale evento culturale ha come obbiettivo di favorire un approfondimento dei molteplici aspetti di una popolazione spesso identificata in unica categoria attraverso la denominazione etnocentrica “Zingari”, ma che in realtà è un mosaico molto diversificato, composto dai Rom, dai Sinti, dai Kalé, dai Manouche e infine dai Romniæel: un universo spesso ignorato e pertanto sconosciuto che presenta una varietà abbastanza composita di persone con notevoli differenze culturali. La differenza, attraverso il confronto, diventa una risorsa per arricchire la propria cultura: rispecchiandosi nell’altro è possibile conoscere meglio le proprie caratteristiche, in questo sguardo però, troppe volte prevalgono i timori legati al disagio sociale sui possibili vantaggi culturali.
Evidenziare e valorizzare esperienze e saperi diversi può essere un ottimo antidoto verso pregiudizi e l’isolamento che da sempre circondano i Rom e i Sinti.
Iniziare da qui è come esorcizzare un’antica paura, ma significa anche preparare un futuro nel quale si costruiranno ponti anziché muri.
*In lingua friulana “Ator Pal Mont” corrisponde all’italiano “andare per il mondo”.

PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLA SETTIMANA DI CULTURA ROMANÍ
24 sett. Inaugurazione della settimana di cultura romaní
Sala Ajace Udine
Tavola rotonda: LA DIMENSIONE ROMANÍ TRA PASSATO E PRESENTE: PROSPETTIVE DI RICERCA
Inaugurazione della mostra inerente alla cultura Romaní”.
Serata di musica romanì: Matcho Winterstein, “Jazz Manouche”
25 sett. Premio Internazonale “Ator Pal Mont 2005”.
28 sett. Serata di proiezione di film e video
29 sett. Giornata dedicata all’infanzia con spettacolo circense ed illustrazione di favole romanì. Serata di proiezione di film
30 sett. Spettacolo circense.
Serata di proiezione di film
01 ott. Convegno: NUOVE SVOLTE NELLE POLITICHE DELLA MINORANZA ROMANÍ: CONFRONTO TRA RAPPRESENTANTI ROM E SINTI E ISTITUZIONI
Teatro: Lettura scenica
PROGRAMMA DETTAGLIATO:
Sabato 24 settembre
Udine. Sala Ajace.
INAUGURAZIONE DELLA SETTIMANA DI CULTURA ROMANÍ.
Responsabile del progetto: Prof. Maria Paola Pagnini, Cattedra di Geografia Politica, Corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, Università degli Studi di Gorizia
Referente: Dott.ssa Eva Rizzin, dottorato di ricerca in Geopolitica e Geostrategia, Università degli Studi di Trieste
15.00 Franco Rossi: Presidente dell’Associazione Culturale Gentes.
15.10 Dott.ssa Eva Rizzin:Università degli Studi di Trieste
INTRODUZIONE: PRESENTAZIONE SETTIMANA ROMANÍ
INTERVENGONO:
Dott. Roberto Antonaz: Assessore alla Cultura, Regione Friuli-Venezia Giulia
Dott. Fabrizio Cigolot: Assessore Attività Produttive e all’Assistenza sociale della Provincia Udine
Dott.ssa. Gianna Malisani: Assessore alla Cultura del Comune di Udine
Don Pierluigi di Piazza: Responsabile Centro di Accoglienza “E. Balducci” di Zugliano
Tavola rotonda: LA DIMENSIONE ROMANÍ TRA PASSATO E PRESENTE: PROSPETTIVE DI RICERCA
MODERATORE: Dott. Lorenzo Monasta, Università Autonoma del Guerrero, Messico, dottorato in Scienze Mediche.
RELATORI:
15.40 Prof. Pagnini Maria Paola: Università degli Studi di Gorizia, Cattedra di Geografia Politica, Corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche.
MINORANZA E MIGRAZIONE IN UN MONDO GLOBALIZZATO
15.50 Prof. Leonardo Piasere: Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Antropologia e Psicologia culturale.
LA CULTURA ROMANÍ
16.00 Dott.ssa Giovanna Boursier: Giornalista e storica.
LO STERMINIO DEI ROM E SINTI
16.10 Dott. Luca Bravi: Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi.
INTERNAMENTO DEI ROM E SINTI IN EUROPA TRA ASSIMILAZIONE FORZATA E STERMINIO
16.20 – 16.40 DIBATTITO
16.40 – 17.00 PAUSA CAFFÈ
17.00 Dott. Zoran Lapov: Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi.
CULTURA E LINGUA ROMANÍ NELLA LOTTA DI AFFERMAZIONE
17.10 Dott. Nando Sigona: Oxford Brookes University, Development & Forced Migration Research Unit (DFM) Dept. Planning - School of the Built Environment
FORME E MODI DI DISCRIMINAZIONE DEI ROM E SINTI IN ITALIA
17.20 – 18.00 DIBATTITO
19.30 Inaugurazione della mostra:
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
Mostra: La dimensione Romaní: Il progetto comprende un’esposizione sull’Arte, Storia e Cultura Romaní con foto, quadri.
"Saintes-Maries-de la- Mer, proiezione fotografica a cura di Carlo Innocenti
21.00 Serata di musica romanì: "Matcho Winterstein Trio”, Jazz Manouche
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
Matcho Winterstein: chitarra solista
Francesco Federici: chitarra ritmica
Mirco Capecchi: contrabbasso
Matcho Winterstein, Manouche, star internazionale della chitarra acustica, si può considerare senza paragoni troppo impegnativi un erede di Django Reinhardt. Francese, nato a Nancy.
La sua musica appare caratterizzata da precisione, potenza e delicatezza del linguaggio, tutte componenti che si coniugano per rivelare un vero artista capace di adattarsi a qualsiasi situazione musicale con una spontaneità unica e con uno spirito votato soprattutto all’improvvisazione.Lo accompagnano Francesco Federici alla chitarra ritmica e Mirco Capecchi al contrabbasso, non nuovi a questa esperienza, avendo già inciso un disco con Matcho Winterstein, che dimostrano affidabilità e inventiva rare da ritrovarsi in questo stile.
Domenica 25 settembre
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
18.30 Premio Internazonale “Ator Pal Mont 2005”.
Prof. Patrick Williams: Direttore di ricerca, membro del Laboratorio di Antropologia Urbana del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) di Parigi, ha dedicato i suoi studi alle modalità di organizzazione sociale e simbolica delle comunità Rom e Manuœ, dando ampio spazio allo studio della loro musica; in particolare ha analizzato il contributo di Django Reinhardt, Manuœ francese nell’ambito della storia del Jazz internazionale. È autore di decine di volumi e saggi sull’argomento.
È egli stesso membro della comunità dei Rom Kalderash di Parigi.
Dott. Aldo Forbice: Giornalista Radio Uno, Vice direttore del Giornale Radio Rai e conduttore del programma quotidiano del Gr1 "Zapping". È stato vicedirettore del Gr3, capo redattore del Tg1 e per diversi anni autore e coordinatore di programmi di Raidue. Per l'attività professionale e per il suo impegno nel campo della tutela dei diritti umani ha ricevuto molti premi, segnalazioni e riconoscimenti. Con la sua trasmissione "Zapping", Forbice si occupa sistematicamente di tutela dei diritti umani, promovendo campagne per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Concerto di musica romanì: SINTI ESTREKARIJA
Mercoledì 28 settembre
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
20.30 Proiezione del film SWING, regia di Tony Gatlif, 2002.
Giovedì 29 settembre
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
Giornata dedicata all’infanzia.
Responsabile del progetto: Prof. Livio Sossi: Università di Udine, docente di Storia e Letteratura per l’Infanzia
10.00 La giornata dedicata all’infanzia ha inizio con uno spettacolo del Circo “MACCHERONI” di Livio Corrado e Davio Togni per tutti i ragazzi della scuola di Povoletto, prosegue la mattinata ed il pomerggio,con pausa pranzo, con incontri di laboratorio e di animazione condotti da Antonio Ferrara e da Paul Bakolo N’Goi, quest’ultimo proveniente dallo Zaire. Per l’occasione verrà presentato un libro di favole Rom, di cui una favola verrà illustrata in un incontro- laboratorio.
17.00 Tavola Rotonda:Andata e Ritorno: La letteratura per ragazzi migrante
RELATORI:
Prof. Livio Sossi: Università di Udine docente di Storia e Letteratura per l’Infanzia
Dott. Graziella Cormio Cresci: Associazione Culturale “Tolbà” di Matera
Dott. Antonio Ferrara: Autore ed illustratore di libri per ragazzi su tematiche multiculturali
20.30 Proiezione del film VENGO-DEMONE FLAMENCO, di Tony Gatlif, 2001
Venerdì 30 settembre
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
Spettacolo circense. Circo “MACCHERONI” di Livio Corrado e Davio Togni
20.30 Proiezione del film GADJO DILO, di Tony Gatlif, 1998
Sabato 1 ottobre
Grions del Torre. Centro G. Caenazzo.
Convegno: NUOVE SVOLTE NELLE POLITICHE DELLA MINORANZA ROMANÍ: CONFRONTO TRA RAPPRESENTANTI ROM E SINTI E ISTITUZIONI
MODERATORE: Dott.ssa Antonella Nonino, Master in Studi Interculturali, Università degli Studi di Padova
INTERVENGONO: LIVIO TOGNI. Senatore. Sinto
RELATORI:
15.00 Dott.ssa Eva Rizzin: Università degli Studi di Trieste,dottorato di ricerca in Geopolitica e Geostrategia, Sinta Gaèkani Eftawagaria.
IL PERCORSO DI RICONOSCIMENTO DELLA MINORANZA ROM E SINTA IN EUROPA
15.10 Ministero delle Pari Opportunità: UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
15.20 Rosario Ali Taikon: Presidente dell’Organizzazione Roma Right Sweden. Collaboratore al giornale Rom “E Romaní Glinda”, Rom Svedese.
ROMA RIGHT SWEDEN
15.30 Rag.Giorgio Bezzecchi: Segretario Nazionale dell’Opera Nomadi, Rom Harvato.
IL RUOLO DEI MEDIATORI CULTURALI NELLE ISTITUZIONI
15.40 – 16.20 DIBATTITO
16.20 – 16.40 PAUSA CAFFÈ
16.40 Yuri del Bar: Consigliere del Comune di Mantova, Sinto Lombardo.
L’ESPERIENZA DELL’ATTIVISMO SINTO NELLA REALTÀ MANTOVANA
16.50 Luigi Sferco:
LA REALTÀ LAVORATIVA DEI ROM E SINTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA
17.00 Dott. Daniele Cortolezzis: Assessore ai Servizi sociali del Comune di Udine.
17.10 Nazzareno Guarnieri: Opera Nomadi Abruzzo, Rom Abruzzese.
RISPETTO DELL’ IDENTITÀ ROM
17.20 Michele Negro: Referente Immigrazione per Assessorato Regionale alla Cultura del Friuli- Venezia Giulia.
LA REGIONE E LA TUTELA DELLA CULTURA ROM E SINTA
RINFRESCO
21.00 Serata di teatro
La manifestazione, “Ator Pal Mont”, edizione 2005, dedicata alla migrazione e alla cultura Romanì, si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre, a Grions del Torre, negli spazi della ex scuola, nel teatro G. Caenazzo ed in uno Spazio-tenda appositamente montato.
L’inaugurazione della “Settimana di cultura Romaní” del 24 settembre si terrà in Sala Ajace a Udine.
 
Di Fabrizio (del 21/09/2005 @ 14:55:29, in Italia, visitato 2113 volte)
 
Ciao, per caso ho trovato il tuo link, mi chiamo Barbara e faccio parte di un gruppo che si chiama chi rom e...chi no
 
Cominciava così un commento del 7 settembre scorso ad alcune foto dal Montenegro.
Un rapido scambio di email e abbiamo scoperto che tutti e due avevamo cose interessanti da raccontarci.
Qui studio: passo la linea a Barbara -  
 
Ti scrivo da Napoli, più precisamente da Scampia come ti dicevo la volta scorsa, qui le cose non funzionano meglio che altrove per quanto riguarda i Rom, ma un po’ per tutto il quartiere.
Noi siamo un gruppo di persone che attraverso lo scambio di energie con chi vive in modo meno fortunato di noi, riesce a portare avanti pratiche pedagogiche con bambini rom e napoletani del quartiere, e attivare dei percorsi di partecipazione attiva alla vita politica e sociale della città con gli adulti, senza percepire alcuna remunerazione economica, sostenendoci con l’autofinanziamento.
Un lavoro basato sulla relazione, intesa come modalità d’interazione con l’altro, che da grande forza a chi la pratica, fa nascere con le persone momenti di dialogo e di confronto molto profondi, belli e di grande ricchezza, ma che purtroppo non riesce ad incidere nelle dinamiche politiche che condizionano e influenzano la vita politica e sociale napoletana, ma questo riguarda un altro piano d’azione.
Mi riferisco all’operato dell’amministrazione comunale, provinciale e regionale della città, in relazione al quartiere di Scampia, e in particolare ai Rom che li vivono.
A Scampia esistono due grossi insediamenti di Rom, uno autorizzato e l’altro abusivo, il primo costruito circa 5 anni fa, è stato realizzato a ridosso di un carcere, su di una strada a scorrimento veloce, dove è impossibile camminare a piedi (immaginerai cosa ciò voglia dire per donne e bambini) per l’assenza di autobus, marciapiedi, negozi. In questo spazio desolante, vivono circa 900 persone provenienti dalla ex-Yugoslavia, in particolare dalla Serbia e qualche nucleo dalla Bosnia, raggruppati in piccoli container in base a nessun criterio, senza alcuna modalità di coinvolgimento, di partecipazione, secondo la legge della confusione e della forza di chi allora era più prepotente. Chi allora tra i gruppi lavorava ai campi, si oppose alla costruzione prima e al trasferimento poi dei Rom in quel luogo estraniante e di esclusione, si inimicò prima l’amministrazione e poi i Rom stessi. Abituati a prendere qualsiasi cosa, senza alcuna modalità organizzata di rivendicazione dei diritti fondamentali, di autonomia, i rom si piegarono per l’ennesima volta alla logica dell’assistenzialismo e della dipendenza dalle amministrazioni pubbliche e dalle grossi lobbie del sociale come l’opera nomadi per lo meno questa napoletana. La situazione al campo nuovo è triste, grosse tensioni sociali, tra i nuclei residenti non esistono grossi legami di parentela ne di aggregazione spontanea, perché la condivisione e la comunanza si basa unicamente sulla condivisione su di uno spazio, che tra l’altro è sentito ostile, di esclusione di negazione, rispetto alla possibilità di interagire con il resto del quartiere. È di qualche anno fa l’episodio di una grossa lite fra i due nuclei più forti del campo, terminata con una sparatoria in cui fu colpito un bambino, la sua famiglia si è allontanata dal campo, ora fortunatamente stanno tutti bene.
L’altro insediamento rom è costituito da circa 4 campi abusivi così suddivisi in base alla provenienza geografica e ai legami di parentela. I rom qui presenti da circa 15 anni, chi da 20, provengono dalla Macedonia, più precisamente da Scutca Orizare, un quartiere rom di Skopje, dove un anno fa trascorsi un po’ di tempo, altri dalla Serbia da Novi Sad e altre città , una minoranza da Kossovo, altri dalla Croazia.
Qui la situazione per quanto riguarda i beni di prima necessità è all’ordine dell’emergenza, mancano acqua, luce, servizi igienici, cassonetti per i rifiuti, e per di più la strada che costeggia i campi è utilizzata come una discarica a cielo aperto da parte della comunità indigena. Si deve inoltre considerare che i campi si inseriscono in quartiere dove è alto il rischio di devianza sociale e criminale che non risparmia neanche i rom e i bambini di entrambe le comunità, la droga e la mancanza di lavoro sono due piaghe forti del quartiere che non vogliono essere affrontate dalla politica locale, ma neanche quella nazionale ci presta particolare attenzione non fosse altro per la massiccia presenza di militari e forze dell’ordine schierate come parate di festa nei momenti di tensione più particolari.   
A diversi mesi dalle stragi di camorra che a Scampia hanno fatto registrare più di 40 morti in pochi mesi, per la maggior parte giovani, la situazione torna quella di sempre, latitanza della politica, scetticismo e pessimismo da parte della gente. È dell’ultima ora la decisione di costruire un muro alto 10 m. tra una scuola elementare e il campo situato a ridosso della stessa, la dirigente dell’istituto ha denunciato finanche alla procura della Repubblica la situazione d’invivibilità dei bambini della scuola a causa dei fumi prodotti dai rom con le stufe, per bruciare l’immondizia non ritirata, per riscaldare l’acqua, per procurarsi il rame dai fili di ferro. Come se la situazione d’invivibilità non riguardasse tutti i bambini, e nel loro quotidiano vivere, ma solo a scuola , come se quei bambini nelle classi non fossero gli stessi a tornare al campo e respirare le esalazioni tossiche dei fumi, quegli stessi fumi necessari alla loro sopravvivenza. Così il comune nell’ottica di mettere a tacere i dissidi, la scomodità rappresentata dalla dirigente tenace nella difesa dei bambini o della sua posizione di buon borghese chissà, non adotta misura per risolvere il problema alla radice, eliminando la causa dei fumi, sarà la mancanza di acqua e luce ad alimentare questa situazione???
Ma una misura meschina e di oltraggio alla dignità umana,un muro alto 10 m che non risolve certamente il problema, ma in compenso fa stare tutti tranquilli meno i rom e chi con loro resiste.
Domani abbiamo un incontro al campo per discutere sul da farsi e decidere che posizione assumere in merito alla situazione, il comune sfrutta la situazione di ricattabilità in cui i rom si trovano mercanteggiando diritti e dignità umana.
Ti racconterò l’evoluzione della storia.
Ciao e a presto Barbara.   
 
Di Fabrizio (del 22/09/2005 @ 00:10:39, in Italia, visitato 2054 volte)

Segnalo da INFORM:

MIGRANTI

Corso per volontari promosso da Caritas di Roma, Arci e Comunità di Capodarco

“Zingari: il futuro è nell’oggi”

ROMA - La realtà degli zingari è complessa sia per le differenze sostanziali dei vari gruppi che per il rapporto esistente con il territorio, i cittadini, le istituzioni. Con una situazione sospesa tra il mantenimento della propria identità ed una reale integrazione sociale.

La Caritas diocesana di Roma, in collaborazione con ARCI e Comunità di Capodarco, organizza un corso di formazione - “Zingari: il futuro è nell’oggi”- per volontari, operatori ed insegnanti interessati ad approfondire la realtà degli zingari e ad impegnarsi a loro favore.

“E’ fondamentale avere la consapevolezza che entrare in relazione significa innanzitutto stabilire un rapporto con un popolo, che ha caratteristiche e cultura proprie e vive forme di disagio e di emarginazione. E’ il rispetto di una diversità, di una minoranza”. Così mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas di Roma, ha illustrato l’iniziativa.

“Il 26 settembre ricorreranno i quaranta anni dello storico incontro di Paolo VI con i Rom e Sinti di tutta Europa avvenuto a Roma. Oggi più che mai abbiamo la consapevolezza che solo un impegno pastorale attento può offrire un contributo determinante per dare soluzioni adeguate ai problemi dei popoli zingari. La formazione, la conoscenza ed il volontariato sono essenziali per superare la fase dell’assistenza materiale ed episodica ed iniziare un impegno costante e qualificato, in un rapporto reciproco di rispetto culturale e di incontro solidale”.

I seminari, tenuti da esperti del settore, verteranno su: Le politiche sociali e la questione zingara, Il ruolo della donna rom nella quotidianità, Educazione sanitaria e prevenzione nelle comunità rom, Scolarizzazione dei bambini rom, Formazione e politiche del lavoro. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato e, per chi lo desidera, potrà iniziare una fase di tirocinio al volontariato presso i servizi di Caritas, ARCI e Comunità di Capodarco.

Il corso, gratuito, si svolgerà con un ciclo di sette seminari dal 20 ottobre al 1 dicembre. (Inform)

 
Di Fabrizio (del 22/09/2005 @ 13:47:04, in Italia, visitato 1816 volte)
by Matteo Neri

Quegli sporchi immigrati

Lo sapete che questi sporchi immigrati hanno nella loro popolazione un tasso di criminalità tre volte quanto i nativi del paese?
Lo sapete che questi sporchi immigrati riescono a vivere in 10 persone in casupole o appartamenti putridi di 10 m2, e che fanno a turno per dormire nello stesso letto tanto lo spazio manca?
Lo sapete che questi sporchi immigrati sono considerati "negri" ...

PiazzaGrande
 
Di Fabrizio (del 23/09/2005 @ 14:02:16, in Italia, visitato 2522 volte)
Per il problema smog Bianca Pitzorno pensa «a un pifferaio di Hammelin che si porti via i bambini di Milano e faccia prendere una bella strizza all'amministrazione».
Atm

immagine tratta da: www.atm-mi.it

Seduti sulla panchina, due adulti accordano gli strumenti. Accanto a loro un bambino, avrà 7 anni, regge in mano un bicchiere di carta. Poco distante da noi, un altro bambino della stessa età, da la mano alla mamma. Finge indifferenza, o forse è solo annoiato perché nelle stazioni della metropolitana non si corre e non si gioca. Ogni tanto non resiste e ci guarda curioso, ma senza ostilità. Il bambino col bicchiere di carta regge il suo sguardo e lo ricambia con la medesima curiosità.

Arriva la metropolitana e la scena si interrompe. Quando riparte, al posto degli accordi di chitarra rimane la pubblicità proiettata sul telone, appoggiato a un pilastro.

Al capolinea raggiungo il parcheggio in superficie, Marko (...) è già lì che mi aspetta. A vedere dai mozziconi ai suoi piedi, stavolta è arrivato in largo anticipo. Mentre ci avviamo, mi spiega la situazione: suo figlio di 10 anni è sparito e non sa dove possa essere finito. Non ha nessuna intenzione di mettere in mezzo la polizia, per paura che glielo tolgano, ma non sa da dove iniziare la ricerca. Una città come Milano, osservata da questa visuale, mette spavento.

Marko in tanti anni l'ha girata tutta assieme alla sua famiglia, e dopo l'ultimo sgombero è finito in un prato lontano dalle case, dove non da fastidio a nessuno. Ma, se suo figlio non è stato rapito, potrebbe essere tornato in qualche angolo della città, dove ha vissuto in passato... non è granché come inizio, ma in qualche modo bisogna pure iniziare.

Milano si scopre, grazie a via Barzaghi, una località turistica almeno quanto Roma o Firenze. Dalla Romania si visita piazza Duomo, ci si addentra nel parco Sempione e nei cortili del Castello Sforzesco, ma la meta preferita sono i grandi e piccoli cantieri che costellano il territorio lombardo, con i loro scorci indimenticabili. La caratteristica del turismo romeno a Milano è l'assiduità con cui chi arriva segue l'intero processo di costruzione del cantiere, attento a ogni cambiamento e partecipe della vita comunitaria che là si dispiega tra ruspe, gru e cazzuole. Non un turismo d'élite, è sfiancante, ma si paga poco. Solo il viaggio di andata.
- tratto da "Campioni senza dimora" di Filippo Podestà.

Marko non viene dalla Romania e non capirebbe. Iniziamo dalla periferia a nord est, dalle parti di via Padova. Una volta la sua famiglia abitava al Parco Martesana, e poi dovettero andare perché il comune voleva ampliare il parco.

Il parco c'è ancora, ma proprio dove c'era la loro roulotte, alle spalle del Naviglio, il parco è sparito!

Più in fondo, sempre in via Padova, in un terreno di proprietà resistono alcune case mobili e qualche giostra, deserta, visto le nuvole sopra di noi.

via Agordat

Studio architetti Camera e Zimmaro

Ci spostiamo alla periferia nord ovest, che Marko ha girato tutta in gioventù. In via Palizzi Fattori, c'erano alcuni punti dove il campo sosta faceva meno schifo del solito, forse perché dopo tanti anni che si vive in un posto, anche le baracche assumono un aspetto più gentile.

Le foto sono tratte dal sito dell'Opera Nomadi di Milano

Palizzi Fattori1

Palizzi Fattori2

Ma anche in quella zona, niente. Gli sgomberi sono tuttora all'ordine del giorno, ma la città non migliora. Non siamo nemmeno riusciti a trovare dove avesse abitato Marko, e ci siamo persi in una geografia irreale di scali ferroviari, ipermercati, cavalcavia che sembrano il Ponte sullo stretto di Messina...

Marko pensava a suo figlio, dove potesse essersi nascosto in un posto simile. Io, senza dirgli niente, rivedevo nella mente la scena di tanti anni fa, coi miei figli e i suoi che in questa stessa città erano corsi a piedi scalzi o erano saliti la prima volta su un cavallo... chiedendomi come fosse stato possibile a Milano.

Una telefonata ci ha riportato, per fortuna, alla realtà. Diverse squadre di "volontari" stavano battendo palmo a palmo la metropoli, per cercare questo bambino: il parroco, le insegnanti, un assistente sociale (persino lui!). Era... alla fermata della metropolitana di Gorgonzola, 10 km. fuori città.

Mentre in macchina correvamo lì, nei paesi attorno vedevo nuovi svincoli, nuovi centri commerciali, e ... nuovi insediamenti abusivi, come in città.

Ho scoperto alla fine che la colpa era mia se suo figlio era scappato: una volta gli avevo raccontato che quando avevo la sua età, a Gorgonzola c'era un giardino con le capre, le oche, gli asini e i bambini che potevano giocare. Anche quel parchetto, non siamo più riusciti a trovarlo, e se qualcuno lo conosce me lo faccia sapere.

 
Di Fabrizio (del 30/09/2005 @ 02:37:56, in Italia, visitato 2702 volte)

da La Provincia PAVESE del 29/09/05 - pag. 13

La conferenza di Emergency, Soleterre Fuori luogo
IL CASO

PAVIA. L'argomento dei Rom e dei campi nomadi a Pavia continua a infervorare gli animi. Che si tratti di un tema caldo e controverso se ne è avuta la conferma durante l'incontro dell'altra sera in Santa Maria Gualtieri, organizzato da Emergency, Sole-terre e il comitato «Fuori Luogo»: il dibattito sulla «Presenza di Rom e Sinti sul territorio», a cui erano presenti come relatori Giorgio Bezzecchi e Maurizio Pagani di «Opera nomadi», si è inevitabilmente trasformato in una sollecitazione all'amministrazione locale a intervenire diversamente da come fatto finora sulla questione.

«Si tratta di superare una visione emergenziale - ha spiegato Francesca Vaccina del comitato «Fuori Luogo» - «soprattutto per quello che riguarda la presenza dei Rom. Per i Sinti invece bisogna chiedersi perché queste comunità, pur essendo maggiormente integrate nel territorio, sono guardate con sospetto, diffidenza e fastidio. Quali sono le prospettive future per un loro pieno inserimento?».

A questa domanda ha cercato di rispondere Pagani di «Opera nomadi», che ha tratteggiato un quadro inedito della presenza dei Sinti a Pavia e ha ribadito la necessità di una battaglia culturale. «Si tratta della città con il maggior numero di comunità Sinti in tutta la regione. Sono circa 500 persone, quasi tutte di cittadinanza italiana, dalle caratteristiche molto diverse dai Rom rumeni e dislocate in due punti nevralgici dellacittà: corso Europa e Viale Bramante. Pavia sta diventando il simbolo del rapporto non risolto tra comunità Rom e territorio. Un contesto fortemente regressivo, dove l'unico atteggiamento è quello di allontanare il problema, salvo poi rendersene conto quando subentrano interessi sui luoghi che i Rom occupano. Si ripulisce la facciata della città, ma intanto sorgono delle vere e proprie bidonville in periferia».

Bezzecchi, segretario nazionale dell'associazione ed egli stesso Rom, ha ricostruito storicamente provenienza e spostamenti delle comunità Rom in Europa e la persecuzione degli zingari durante il nazismo.  «Sono nato a Pavia, figlio e nipote di deportati uccisi nei campi di concentramento», ha dichiarato. Bezzecchi si è soffermato sulle difficoltà di scolarizzazione dei bimbi rom come una conseguenza della cultura prevalentemente orale. Ad occuparsi dell'alfabetizzazione dei bimbi Rom è l'associazione «Soleterre», che mette a disposizione materiale scolastico: «A Pavia abbiamo tentato l'inserimento di 10 bambini», ha spiegato Damiano Rizzi, rappresentante dell'associazione, «ma manca ancora in città una cultura amministrativa che possa difendere il diritto di ogni bambino all'istruzione». Pronta la replica di Irene Campari, presidente della commissione affari sociali: «L'amministrazione ha sempre mostrato attenzione alla questione, ma la faccenda è complessa. Non èsolo una battaglia culturale, bisogna anche fare in modo che la cittadinanza possa partecipare ed essere coinvolta nelle decisioni future».

Maria Fiore

 
Di Fabrizio (del 01/10/2005 @ 17:59:16, in Italia, visitato 1819 volte)

StranieriinItalia

Bovisio Masciago (Mi): contestato l'incarico comunale ad un funzionario ecuadoriano 
La lega: "Assumere extracomunitari negli enti locali viola la Costituzione"

Cesarino Monti, leghista e senatore, attacca il sindaco di Bovisio Masciago (comune del Milanese retto da una Giunta di centrosinistra) "reo" di aver affidato un incarico a un architetto originario dell'Ecuador, laureato al Politecnico, sposato con un'italiana, e iscritto all'Ordine degli architetti in Italia.

La prefettura di Milano dà ragione a Monti e comunica al sindaco "la necessità di provvedere alla revoca" del contratto a causa delle "vigenti disposizioni" che non consentono "in alcun modo il conferimento di incarichi dirigenziali a cittadini stranieri".

Ma a Bovisio Masciago non si danno per vinti. "Riteniamo che (la legge, ndr) si riferisca all'accesso al pubblico impiego in via definitiva". L'ecuadoriano ha invece un contratto a tempo determinato, come spiega il sindaco, "un incarico fiduciario fino a dicembre 2006".

"E' la prima volta che in Italia si assume un funzionario comunale pur non essendo cittadino italiano". Commenta Monti. "In generale sono contrario a dare il posto agli extracomunitari. Figuriamoci poi quando la legge lo vieta...". 

La vicenda sarà chiarita la settimana prossima quando il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, incontrerà il sindaco di Bovisio Masciago. 

(29 settembre 2005)

r.m.

 
Di Sucar Drom (del 06/10/2005 @ 21:28:59, in Italia, visitato 1796 volte)

SUCAR DROM
via Tazzoli n.14
46100 Mantova
telefono (0039)0376 360643
fax (0039)0376 318839

In ricordo di Beppe Collu

Lunedi 3 Ottobre 2005 ore 11:48:39

A un anno dalla scomparsa ricordiamo l'amico Beppe Collu.
Beppe è stato il referente dell'Opera Nomadi in Sardegna e in occasione della Settimana della Cultura Romanì, Yuri Del Bar, ha ricordato il suo contributo di umanità alle popolazioni Rom presenti sull'isola e a tutti noi.
L'Istituto di Cultura Sinta ha voluto dedicargli, nel novembre dell'anno scorso, il libro la mediazione culturale: una scelta, un diritto.

Nella foto scattata a Roma il 9 maggio 1997 vediamo da sinistra: Bernardino Torsi (Presidente dell'Associazione Sucar Drom), Maria Grazia Dicati (Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Piove di Sacco, Padova), l'amico Beppe, Mario Salomoni (allora Presidente Nazionale dell'Ente Morale Opera Nomadi) e Davide Gabrieli (Vice Presidente dell'Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova).

Beppe Collu

MENGUR VELTO (LA NOSTRA CULTURA)

Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 18:56:45

Premessa

La comunità sinta mantovana e le diverse famiglie rom, presenti nel Comune di Mantova, vivono ancora oggi situazioni di discriminazione ed emarginazione culturale.
L’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova e il Comune di Mantova attraverso la realizzazione del progetto:

RICONOSCONO i diritti civili e politici delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e considera la...

(continua)

Mengur Velto

Mediazione Culturale nella Provincia di Mantova

Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 19:17:31

Premesso che:

la Provincia di Mantova, nell’aderire alle Dichiarazioni Internazionali riguardanti il riconoscimento dei Diritti dell’Uomo, riconosce i diritti civili e politici delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e considera la promozione e la protezione dei loro diritti fondamento a stabilire le politiche sociali dell’Amministrazione Provinciale;

la Provincia di Mantova tutela il patrimonio sociale e culturale delle minoranze etniche linguistiche dei Sinti e dei Rom e favorisce la fruizione dei servizi per la tutela della loro salute, per la promozione del loro benessere sociale nonché per agevolare il perseguimento della loro autonomia economica e politica;

la Provincia di Mantova fa...

(continua)

Mediazione Culturale

Micro Area Residenziale a Guastalla

Giovedi 6 Ottobre 2005 ore 20:13:14

Da alcune settimane sono iniziati i lavori per la realizzazione della prima micro area residenziale per Sinti Italiani.
La progettualità, sostenuta dal Comune di Guastalla e dalla Regione Emilia Romagna, è iniziata tre anni fa con la stesura del progetto tecnico insieme alle famiglie sinte guastallesi.
Il progetto prevede sei terreni privati, uno per ogni nucleo familiare, con sei casette prefabbricate.
Il progetto si è reso possibile grazie al lavoro dell'Ufficio Tecnico del Comune di Guastalla, dell'Associazione Sucar Drom e del facilitatore culturale sinto guastallese, Fabio Suffré.
Questa progettualità è uno dei primi esempi in Italia di habitat per le Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani, costruita attraverso le metodologie della mediazione culturale.
L'apporto dell'Associazione Sucar Drom si deve al sostegno finanziario dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova.
Si prevede l'inaugurazione in primavera, dopo qualche mese dalla consegna alle famiglie sinte.

Guastalla

 
Di Fabrizio (del 07/10/2005 @ 17:55:22, in Italia, visitato 2432 volte)

Ne avevo accennato il 26 settembre, e ripeto paro paro il giudizio di allora:

Sono letteralmente sconvolto (non è una parola che uso spesso) e non riesco a scrivere altre cose che abbiano un senso. In Yugoslavia 15 anni fa e in Germania negli anni '30, questo fu l'inizio.

Qualcuno che mantenesse più lucidità di me, speravo prima o poi di trovarlo, per fortuna c'è SUCAR DROM, che ricopio spudoratamente:

Pubblichiamo il testo integrale dell'ultimo numero del Romano Lil (circolare interna dell'Ente Morale Opera Nomadi Nazionale) sulla situazione creatasi a Villanova Marchesana (Polesine del Nord-Est). Nella scuola elementare locale i bambini appartenenti alla società maggioritaria (in senso numerico) sono stati ritirati dai propri genitori e reiscritti in altre scuole, creando di fatto una scuola elementare di soli bambini rom (non sappiamo a quali minoranze appartengano i Rom che risiedono a Villanova, nel testo che segue è specificata solo l'area europea di provenienza, la ex Yugoslavia). Questa situazione, che nei giorni scorsi ha avuto spazio sulle cronache nazionali, ha di fatto portato l'Opera Nomadi locale a chiedere l'intervento delle Istituzioni e degli Enti Locali per non creare una scuola speciale. Infatti, è ancora vivo il ricordo delle scuole Lacio Drom (convenzione del 1969 tra Opera Nomadi e MIUR), riservate ai bambini sinti e rom. 
Scrivete a romanolil@libero.it per ricevere la circolare direttamente al vostro indirizzo di posta elettronica.

CRONACA
Lunedì 19 settembre con l’inizio delle lezioni, a Villanova Marchesana, un paesino di 1200 persone a 20 km. da Rovigo, è stata aperta la prima “scuola speciale” per Rom d’Italia. 
I Rom, un centinaio di persone, sono residenti nel paese dall’estate del 2002 e sono formati soprattutto da due gruppi provenienti dall’ex Jugoslavia. Vivono in case di proprietà, acquistate anche col mutuo, e gli adulti lavorano in fabbrica o in cooperative. Ora, dopo due anni di scuola interculturale i genitori italiani hanno deciso, col pretesto che gli alunni stranieri impedirebbero una regolare attività didattica, di iscrivere i loro figli nelle scuole dei paesi vicini (soprattutto a Crespino). E così, col trasferimento di dodici alunni italiani e di un cinese, la scuola di Villanova diventa “speciale” con 18 Rom divisi in due pluriclassi.

CONFERENZA STAMPA
A seguito della vicenda rimbalzata sui media a livello nazionale Rovigo Opera Nomadi indice una conferenza-stampa, sabato 17 settembre. “Dopo tutto il clamore di questi giorni i Rom, intimoriti, hanno deciso di fare silenzio: parla tu che sei Italiano mi ha detto uno di loro” spiega il presidente di sezione Roberto Costa. “Le classi speciali, per handicappati e zingari (Lacio drom) sono state abolite nel 1980, ora vengono riproposte a Villanova ed il caso diventa nazionale ma la creazione di una “scuola speciale” per Rom era già stata segnalata, e pubblicata sui giornali locali, dalla nostra associazione il 30 giugno scorso quando abbiamo informato sul protocollo d’intesa fra MIUR e Opera Nomadi per prevenire la dispersione scolastica dei Rom/Sinti. In quell’occasione si era anche notificato che nella prima media del vicino comune di Crespino su 20 alunni sono stati bocciati sette ragazzi, tutti Rom e Sinti”.

FRANCESCO VERZA “Alcuni giorni fa ci siamo recati dalla dirigente del CSA (ex provveditorato) di Rovigo” prosegue Francesco Verza, referente scuola di Rovigo Opera Nomadi, “per illustrare il “protocollo” che privilegia proprio l’Opera Nomadi ed i mediatori culturali di lingua Rom per favorire l’inserimento scolastico dei Rom/Sinti e proporre un gruppo di studio con gli insegnanti su queste tematiche. Con il IV circolo di Rovigo stiamo programmando un convegno proprio sulla scolarizzazione dei Rom/Sinti in Polesine. Due anni fa abbiamo organizzato un ciclo di lezioni sulla cultura Rom per insegnanti dell’istituto comprensivo di Polesella di cui fanno parte Villanova e Crespino. Alcuni mesi fa siamo stati ricevuti anche dalla commissione Servizi Sociali della Provincia a segnalare anche questi casi ed a proporre un “tavolo provinciale per i Rom/Sinti” che metta assieme Provincia, Comuni, Prefettura, Asl, CSA. Ma continuiamo ad essere ignorati dall’assessore ai Servizi Sociali, Tiziana Virgili, che ha attivato un “focus point” a Villanova con la Don Calabria di Verona. Col risultato che un’operatrice italiana si reca in un paesino polesano a 60 km. di distanza a fare mediazione con le famiglie escludendo Severdjan Dobreva, unico mediatore culturale di lingua Rom con patentino europeo su tutto il territorio veneto, che abita proprio a Villanova ed è anche vice-presidente di Rovigo Opera Nomadi. Ed i risultati si vedono”.

RENATA PAOLUCCI “La scuola si deve attivare con progetti ad hoc ed operatori che facciano mediazione anche con le famiglie” spiega Renata Paolucci, referente nazionale scuola dell’Opera Nomadi. “Con mediatori culturali Rom/Sinti che siano riconosciuti dalle famiglie. Ma l’integrazione scolastica deve essere supportata da progetti di integrazione sociale. Dove questo avviene l’altissima dispersione scolastica dei Rom/Sinti (12 laureati sui 150.000 presenze in Italia) viene completamente ridotta. Ma l’integrazione va fatta coi bambini italiani, e si chiama intercultura, sennò si fa della monocultura e dell’”apartheid”. Se non si risolvono questi problemi, cosa succederà a gennaio 2007 quando, con l’allargamento dell’Unione Europea, l’Italia sarà meta di un’immigrazione in massa di Rom rumeni che oggi vivono in condizioni di assoluta povertà? Prevediamo l’arrivo in Polesine di oltre un migliaio di persone”.

LA SITUAZIONE E’ POLITICA
“La situazione è politica” riprende la parola Roberto Costa. “C’è tensione e discriminazione sociale verso i Rom/Sinti di tutta Italia, “trattamento differenziale” lo chiama l’antropologo Leonardo Piasere, e servono degli ammortizzatori sociali per favorire l’integrazione di questo popolo. A Villanova, la notte del primo agosto 2004, furono lanciate tre bottiglie incendiarie contro l’abitazione di due famiglie di Rom. In quell’occasione istituzioni, associazioni solidaristiche e paesani rimasero in silenzio ed anche la notizia fu riportata sui giornali dopo una settimana solo dopo la conferenza stampa organizzata dalla nostra associazione. Il 25 settembre 2004 il sindaco Pizzi, di Alleanza Nazionale, organizzò una giornata di informazione sull’integrazione coi consiglieri comunali invitando diversi esperti tra cui un docente di intercultura di Padova (Edgar Serrano). In quell’occasione il sindaco fu lesto e veloce ad uscire dal municipio di Villanova ad esortare il presidente di Rovigo Opera Nomadi (mediatore culturale da decenni), la referente scuola per il Polesine ed il mediatore culturale Rom Severdjan Dobreva ad allontanarsi perché non invitati. La discriminazione verso i Rom diventa esclusione politica verso l’Opera Nomadi che li difende perché questi ed altri casi sono stati segnalati, da anni, alla Prefettura (che continua ad escludere l’Opera Nomadi dal “consiglio per l’immigrazione”), alla Provincia, al tutore dei minori della regione Veneto…” 

CHIUDERE QUELLA SCUOLA SPECIALE
L’invito-esortazione che nasce dalla conferenza-stampa dell’Opera Nomadi è di chiudere subito quella “scuola differenziale” perché produce ghettizzazione sociale. Il comune, coi soldi che risparmia di riscaldamento e gestione, può attivare un pulmino che porti gli alunni a Crespino dove si possono fare classi miste, interculturali, di alunni stranieri e italiani. E lì avviare progetti di educazione alle differenze ed alla pace. Ma nello stesso tempo occorre attivare percorsi di integrazione sociale con gli adulti, italiani e stranieri di tutto il territorio, anche con la squadra di calcio Rom che finora ha giocato poche partite e solo fuori-casa, a Rovigo e Gavello. Promuovere l’educazione alla intercultura, alle differenze, alla giustizia ed alla gestione creativa dei conflitti per uscire dalla logica della società dei consumi che “consuma” solo la sensibilità, la coscienza, e l’umanità.”

SCHEDA: I ROM/SINTI DEL POLESINE
“Siamo in attesa di conoscere i dati del monitoraggio sui Rom/Sinti polesani affidato dall’Amministrazione Provinciale all’Opera don Calabria di Verona, che non si è mai vista nel nostro territorio e che è partito il 17 gennaio 2005” afferma Roberto Costa. “Noi di Rovigo Opera Nomadi registriamo circa 300 presenze con 120 ragazzi che frequentano la scuola su una popolazione di 250.000 abitanti, compresi 8.000 immigrati regolari. I nostri dati tengono conto di famiglie, e di nuclei che vi ruotano attorno, che conosciamo ed assistiamo da anni ma anche di irregolari che non trovano riscontro nei dati ufficiali. I Rom/Sinti sono stanziati soprattutto nell’alto Polesine, verso Badia e Verona, e nel basso, verso Adria ed il mare, dove le vecchie case costano meno. Da segnalare diversi nuclei di Ahmetovic che hanno ricevuto un contributo per allontanarsi dal comune di Rimini, alcuni anni fa. Alcune famiglie di Sinti provengono dai “campi nomadi” di città più grandi ed investono i pochi soldi messi da parte per trovare una sistemazione definitiva in zone più abitabili. Comunque la maggioranza è formata da Rom slavi con una grossa concentrazione a Villanova Marchesana. I Berisha sono sbarcati a Lecce nell’agosto 2000 e sono arrivati a Rovigo alcuni mesi dopo trovando ospitalità presso il Centro Sociale Samir. “Ci hanno cacciato dalle nostre case perché vogliono solo Albanesi in Kosovo” dichiarò all’epoca Taf Berisha spiegando la motivazione della richiesta di asilo politico in Italia. Dopo varie sistemazioni sono arrivati a Villanova Marchesana nel 2003. I Dobreva sono scappati da Pristina, sempre Kosovo, a varie ondate a partire dal 1992 e si sono ricongiunti a Napoli. Da lì si sono trasferiti in Polesine nell’estate del 2002.

 

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