Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 05/02/2008 @ 08:55:29, in Europa, visitato 2533 volte)

Sono recentemente apparsi a Praga manifesti con testi basati sulle leggi naziste contro gli ebrei durante il Protettorato di Boemia e Moravia, mettendo in guardia contro il razzismo e la xenofobia, in una campagna organizzata dal Museo Ebraico di Praga.

I testi in colore giallo sono un'ironica interpretazione degli assurdi divieti, riguardanti gli Ebrei, a dozzine emessi durante l'occupazione nazista.

"Agli skinheads è vietato visitare le librerie pubbliche", "Le persone con gli occhi azzurri non possono usare i telefoni pubblici", "Alle persone adulte di bassa taglia non è permesso lo shopping tra le 15.00 e le 17.00" dicono alcuni slogan.

Sono stati ideati per ammonire i Praghesi sulle attuali discriminazioni contro certi gruppi di popolazione. La campagna è organizzata per la commemorazione del Giorno della Memoria, che ricorda i sei milioni di Ebrei che morirono durante l'Olocausto nella II Guerra Mondiale.

La parola Yom Hashoah o Ricordo dell'Olocausto ricorda il27 gennaio, giorno della liberazione del campo di sterminio di Osvetim (Auschwitz).

La campagna di manifesti avviene a due mesi da quando la polizia ha proibito una marcia neonazista attraverso lo storico quartiere ebraico il 10 novembre scorso, nell'anniversario della Notte dei Cristalli, il pogrom nazista del 1938.

[...]

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Di Fabrizio (del 04/02/2008 @ 09:05:18, in musica e parole, visitato 2452 volte)

Casa della Cultura via Borgogna 3,

domenica 10 febbraio 2008 ore 16.00

PER LA MEMORIA

Shoah e Porrajmos: due volti dello sterminio razziale

ore 16.00: proiezione estratto dal dvd a forza di essere vento (lo sterminio nazista degli Zingari), autori vari, edito dalla rivista “A”

ore 16.15: testimonianze di MIRKO BEZZECCHI e NEDO FIANO

ore 17.00: dialogo teatrale Due voci, lo stesso orrore: Barbara–zingara, Sara–ebrea tratto dalle testimonianze di una ragazza Ebrea e una ragazza Rom con Dijana Pavlovic nel ruolo di Barbara e con Tatiana Olear nel ruolo di Sara

con accompagnamento musicale di Marta Pistocchi–violino e Jovica Jovic-fisarmonica

saranno presenti DARIO FO e MONI OVADIA.

Casa della Cultura, Comunità Ebraica di Milano, Comitato Rom e Sinti insieme

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Di Sucar Drom (del 03/02/2008 @ 09:58:15, in blog, visitato 1786 volte)

Roma, Alleanza Nazionale si batte per i Rom?
“Basta parlare serenamente con i Rom presenti nei campi illegali presenti sotto il viadotto della Magliana e all’interno della Tenuta dei Massimi, a Parco dei Medici, per verificare le anomalie che si riscon...

Porrajmos, a Berlino il primo memoriale
Il ministro della Cultura tedesco, Bernd Neumann (Cdu), dopo aver ricevuto la conferma da parte della commissione Cultura del Bundestag, ha annunciato che sarà realizzato il memoriale sul Porrajmos. Il M...

Brescia, Forza Nuova vuole cacciare tutti Cittadini Italiani se appartengono alle minoranze sinte e rom
Sarà il segretario provinciale di Brescia, Luca Castellini, il candidato sindaco di Forza Nuova per le amministrative per il Comune di Brescia. E sub...

La cronaca nera invade la politica
Non mi sono mai interessato alla cronaca nera, per due motivi: intanto perché gli atti d’inchieste e processi penali li possono conoscere a fondo solo magistrati ed avvocati degli imputati o delle eventuali parti civili,...

Roma, Alleanza Nazionale è preoccupata perchè i Rom lavorano
A Roma, alcune settimane fa, in molti si sono molto agitati perché gli Elenchi telefonici, Tuttocittà e Pagine Gialle erano distribuiti da Rom rumeni. Fabrizio Santori (in foto), membro dell’Esecutivo di AN Roma, si è su...

UE, votata risoluzione a favore di Sinti e Rom
Pubblichiamo la proposta di risoluzione su una strategia europea per i Rom, presentata Lívia Járóka (gruppo PPE-DE, in foto) e da altri parlamentari il 28 febbraio e che è andata al voto oggi pomeriggio. Appena avr...

UE, combattere la fobia che colpisce i Rom e i Sinti in Europa
Una strategia europea per favorire l'inclusione sociale dei circa 10 milioni di rom che vivono nell'Unione europea e che subiscono discriminazioni. È quanto chiede il Parlamento europeo in una risoluzione s...

UE, un Commissario per i Rom e i Sinti
La Commissione europea dovrebbe affidare ad uno dei suoi commissari la responsabilità di coordinare le politiche a favore dei 10 milioni di Rom e Sinti che vivono all'interno dell'Ue. E' quanto chiede l'Europar...

Eu, una strategia europea per i Rom
Pubblichiamo la Risoluzione del Parlamento europeo su una strategia europea per i Rom, votata a larghissima maggioranza il 31 genna...

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Di Fabrizio (del 02/02/2008 @ 09:32:16, in casa, visitato 3261 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Per combattere efficacemente la discriminazione - ormai divenuta, in Italia, persecuzione - che colpisce i Rrom, è necessario che il popolo Rrom sia riconosciuto dalle Istituzioni nazionali e internazionali come una "nazione senza territorio". Solo così si potrà preservare la sua identità. Ecco perché il Gruppo EveryOne non combatte solo gli effetti dell'oppressione (per esempio, con la Mozione che ha prodotto la Risoluzione del Parlamento Europeo del 15 novembre 2007, che intima all'Italia di abbandonare le politiche antizigane o con la Denuncia al CERD - Nazioni Unite - e alla Corte Internazionale di Giustizia de L'Aja, entrambe accolte, per i crimini contro l'umanità commessi dalle Istituzioni italiane), ma si impegna perché venga approvato lo Statuto Quadro del Popolo Rrom nell'Unione Europea.
La petizione e la campagna per salvare Sulukule sembrano piccola cosa, in questa tragica emergenza internazionale, ma non è così, perché l'identità di un popolo inizia con le radici della sua Storia. Salvare da sgomberi, ruspe e cemento il quartiere di Sulukule, a Istanbul, in Turchia, significa proprio difendere le
radici di una cultura, di un mondo e di un'antica tradizione. Sono fragili radici da cui può avere ancora origine una quercia solida e vitale. Ecco perché vi invito a leggere, sottoscrivere e considerare attentamente la petizione per salvare Sulukule... delicate radici che hanno bisogno della cura di ognuno di noi. Roberto Malini - Gruppo EveryOne

Campagna urgente per salvare Sulukule (Turchia) e tutelare la Comunità Rrom più antica del mondo.
Campagna per salvare il quartiere Rrom di Sulukule (Istanbul, Turchia).


Il Gruppo EveryOne è a fianco dell'Associazione Rrom di Sulukule, dell'Union Romani, dell'Unesco e di tutte le organizzazioni che si battono per la tutela dei diritti dei Rrom in questa Campagna internazionale contro lo sgombero di una fra le comunità Rrom più antiche del mondo e la "modernizzazione" del quartiere, che distruggerebbe un Patrimonio dell'Umanità.

Il quartiere di Sulukule fu popolato dalla comunità Rrom a partire dall'era Bizantina e divenne il primo insediamento al mondo di Rrom sedentari nel XV secolo, sotto il sultano Mehmet il Conquistatore, protagonista della caduta di Costantinopoli. Le case, le strade, l'intero quartiere di Sulukule sono parti di uno straordinario monumento che rappresenta un'epoca e un popolo antico: un prezioso, inestimabile Patrimonio dell'Umanità. Il Comune di Istanbul ha già
attuato interventi invasivi nell'area, ma attualmente ha preso la decisione di cancellare le tracce dell'insediamento, sgomberandola dai 3000 Rrom che la abitano (discendenti dei Rrom di Costantinopoli) e avviando, a partire da febbraio 2008, il "progetto di rinnovamento urbano", che prevede la demolizione degli edifici storici e l'edificazione di un quartiere moderno.

A nulla sono valse finora le proteste dell'Associazione di Sulukule per la valorizzazione della Cultura Rrom e la Solidarietà né le istanze presentate al municipio e al governo turco da numerosi accademici delle più importanti università del Paese. Il progetto in corso, se portato a termine, causerà l'assimilazione forzata dei Rrom di Sulukule da parte della cittadinanza di Istanbul e la distruzione di un quartiere storico in cui le tradizioni dei Rrom turchi si sono miracolosamente conservate per secoli e secoli. Il Gruppo EveryOne, insieme all'Associazione di Sulukule per la valorizzazione della Cultura Rrom e la Solidarietà, all'Union Romani, a La Voix des Rroms e alle organizzazioni per la tutela dei diritti dei Rrom chiede con vigore alle autorità di Istanbul e della Turchia di non perseguitare un popolo che deve invece essere tutelato, con le sue preziose tradizioni, e di non distruggere un sito storico che è Patrimonio  dell'Umanità.

Salvare l'antico sito Rrom di Sulukule e impedire che i Rrom che vi abitano siano sgomberati significa salvare un pezzo di Storia del nostro mondo, impedire un grave abuso sui Rrom della Turchia e permettere che un'antica tradizione si tramandi alle generazioni future. E' necessario agire subito, inviando e-mail, cartoline e lettere di protesta, copiando il testo della pedizione e aggiungendo messaggi rivolti alle autorità turche: "No alla distruzione di Sulukkule", "No allo sgombero dei Rrom dal quartiere di Sulukkule", "Il quartiere di Sulukkule e i suoi abitanti Rrom sono patrimonio della Storia e dell'umanità" ecc.

Firmate la petizione "SAVE SULUKULE" su www.everyonegroup.com

E inviate le vostre e-mail, cartoline e lettere ai seguenti destinatari:

Abdullah Gül
President of Turkey
Postal address:
T.C. Cumhurbaskanligi
Cankaya-Ankara Turkey
e-mail: cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr

Recep Tayyip Erdogan
Prime Minister of Turkey
Postal address: Basbakanlik
06573 Ankara
Turkey
Fax: +90 312 417 0476

Ertuğrul Günay
Minister of Culture and Tourism of Turkey
Postal address:
T.C. Kultur ve Turizm Bakanligi
Ataturk Bulvari No. 29
06050 Opera Ankara Turkey
e-mail: ertugrul.gunay@kulturturizm.gov.tr

Kadir Topbag
Major of Istanbul
Postal address:
Istanbul Buyuksehir Belediye Baskanligi Sarachane Istanbul
Turkey
e-mail : baskan@ibb.gov.tr

Mustafa Demir
Major District of Fatih - Istanbul
Postal address:
Büyük Karaman Cad. No. 53 Fatih Istanbul, Turkey
e-mail : mustafademir@fatih.bel.tr



EveryOne Group
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Jean (Pipo) Sarguera, Santino Spinelli, Daniela De Rentiis, Marcel Courthiade, Saimir Mile, Ahmad Rafat, Arsham Parsi, Laura Todisco, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli, Stelian Covaciu, Udila Ciurar, Alessandro Matta, Cristos Papaioannou, Paul Albrecht.

Promoters and Consultants
Carolina Varga Dinicu • Association des Droits Democratiques a Geneve • Centre Culturel Gitan, Pavillons-sous-Bois (France) • Promoters and Consultants • La Voix des Rroms (Paris) • Gypsy Lore Society (Usa) • Group of Migrants & Refugees of Salonica • Union Gypsy • Roma Right Watch • Union Rromsni • Roma Press Center (Budapest) • Opera Nomadi • Associazione Çingeneyiz (Rroms in Turkey) • Romani Yah - Association and Newspaper of Romas from Transcarpathia • Roma Virtual Network • Tamara Deuel (Israel), Holocaust survivor – activist against the discrimination of Rroms • Mercedes Lourdes Frias, Italian Republic Depute (Rifondazione Comunista - Sinistra Europea) • Etudes Tsiganes (Paris) • Alain Reyniers, anthropologist at the University of Louvain-La-Neuve (Belgium), expert in Rroms, Sinti and Kale cultures • European Roma Information Office • Roma Diplomacy Programme • John Pearson, Secretary, Democratic Socialist Alliance, UK • Gady Castel (Israel), director, director of the Jewish Film Festival "Jewish Eyes" of Tel Aviv, author of documentaries on the Holocaust • Cristina Matricardi, founder of the first Multiethnic kindergarten "Oasis" - Genoa • Maria Eugenia Esparragoza, Cultural mediator, member of the Ministerial Intercultural Technical Committee • Professor Matt T. Salo, researcher and publisher, expert in Gypsy culture • Emiliano Laurenzi, giornalista • Paolo Buconi, Yiddish and Klezmer musician • Marius Benta, journalist • Seven Times (Romania) • Ted Coombs, Director of Hilo Art Museum (Holocaust and Genocide art) • Steve Davey, co-director of the Hilo Art Museum (Holocaust and Genocide Art) • Mirjam Pinkhof, survivor of the Shoah, Holocaust heroine who saved 70 Jewish children from the Nazis • Halina Birenbaum, survivor of the Shoah, writer and teacher • Oni Onhaus, Holocaust witness • Manzi Onhaus, Auschwitz survivor • Elisheva Zimet, Auschwitz survivor • Alice Offenbacher, Bergen Belsen survivor• Mirko Bezzecchi, survivor the Samudaripen • Antonia Bezzecchi, survivor the Samudaripen • Hanneli Pick-Goslar, friend of Anne Frank, Holocaust survivor • Michael Petrelis, veteran Human Rights Advocate (Usa) • Stichting Buitenlandse Partner • Professor Saimir Mile, jurist, lecturer in Rromsni, Sinti and Kale culture at the University of Paris (INALCO), General-Secretary of the Centre of Research and Action in France Against all Forms of Racism, member of EveryOne Group • Jean (Pipo) Sarguera, President of the Centre culturel gitan – Paris • Emeritus professor Marcel Courthiade, holder of the chair of Rromsni, Sinti and Kale language and civilization at the University of Paris (INALCO) • Kibbutz Netzer Sereni, Israel • Antonia Arslan, essayist and writer • Caffé Shakerato - Intercultura - Genova • Simona Titti, Caritas Livorno • Gazeta de Sud, Cotidian al oltenilor de pretutindeni (Romania) • Oana Olaru, journalist (Romania) • Fabio Contu, playwright and teacher, Comunità Sant'Egidio, Genova • Allie, Gypsy News, NE, Ohio, United States • Guri Gentian - Group of Migrant&Refugees of Salonica • Associazione Yakaar Italia Senegal • Associazione Secondoprotocollo Onlus • Elisa Arduini, Cristina Monceri, Miriam Bolaffi, Roberto Delponte, Noemi Cabitza, Giorgia Kornisch, Claudia Colombo, Andrea Pompei, Chiara Maffei, Federica Battistini (Members of Secondoprotocollo) • Thèm Romano ONLUS Association

info@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com

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Di Fabrizio (del 01/02/2008 @ 10:32:16, in Europa, visitato 2140 volte)

Da Roma Daily News

La parlamentare europea Viktória Moháksi (Ungheria) è in disaccordo con i cambiamenti dell'ultimo minuto ad una risoluzione che richiede una strategia europea per il popolo rom.

Nonostante il vasto appoggio ad una risoluzione che chiede una migliore integrazione per i Rom, Moháksi critica l'emendamento posposto dal gruppo UEN (Unione per l'Europa delle nazioni) che collega maggiori livelli di scolarizzazione con la lotta al crimine.

"Secondo me, non c'è relazione tra criminalità e livelli educativi" dice la parlamentare.

"Questo emendamento mette in relazione etnia con criminalità... e purtroppo sarà compreso nella relazione finale," dice in conferenza stampa a seguito dell'adozione parlamentare di giovedì.

Moháksi dice di essere rimasta colpita del voto parlamentare di questo emendamento e continua dicendo che persone istruite come i politici sono comunque capaci di crimini come ad esempio frode e corruzione.

La risoluzione sulla strategia EU per i Rom segue diverse mozioni orali dei parlamentari alla commissione europea che chiedevano perché non si fosse ancora sviluppato un piano globale per affrontare le tematiche rom.

Rudko Kawczynski, presidente dell'European Roma and Travellers’ forum, è pure in disaccordo sulla risoluzione e sul fatto che il forum non è stato menzionato nel testo.

Dice "Non è un buon inizio, per combattere la discriminazione... senza integrare le infrastrutture rom come il forum."

Kawczynski è anche arrabbiato con l'emendamento, aggiungendo che dovrebbe essere focalizzato nel combattere il razzismo piuttosto che nelle dichiarazioni dei "cosiddetti auto-nominati esperti" circa la lotta al crimine attraverso una migliore educazione.

Sono profondamente in disaccordo su questo emendamento, dobbiamo combattere il razzismo e le attitudini anti-zigane, questo è il problema base del nostro popolo..." aggiunge. "Dobbiamo stare attenti che le buone intenzioni non producano cattivi sbocchi."

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Di Fabrizio (del 31/01/2008 @ 20:48:44, in Italia, visitato 3071 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro:

Nei giorni 22 e 23 gennaio si è svolta la Conferenza Europea sulle Popolazioni rrom e sinte organizzata dai Ministri dell’Intermo e della Solidarietà Sociale. L’iniziativa ha registrato un successo superiore alle attesa in ragione della folta partecipazione di rrom e sinti di fronte a sindaci, governatori regionali, sottosegretari, ministri della repubblica, rappresentanti di istituzioni europee, ministri esteri. Si è trattato del primo incontro con respiro internazionale sul suolo italiano in cui ai rrom e sinti è stata offerta l’opportunità di prendere la parola ed esplicitare esigenze e attese rispetto a una situazione obiettiva che è una delle più degradate e emarginate d’Europa a causa della sistematica violazione di diritti primari e della negazione delle più elementari spettanze di cittadinanza sociale. I rrom hanno dimostrato in questa “solenne” occasione di sapersi autorappresentare dimostrando una forte volontà a proseguire nel processo di costituzione di propri organismi nazionali in grado d’interloquire con le autorità pubbliche.

Tuttavia questo evento positivo, che si spera non rimanga un bel gesto isolato ma preluda a un cambiamento di rotta, rimane in aperta e patente contraddizione con l’incapacità da parte delle istituzioni di offrire un riconoscimento giuridico a rrom stranieri in Italia da decenni, e pertanto di fatto appartenenti alla nostra comunità, cui non solo non è riconosciuto l’accesso alla cittadinanza ma è rifiutato anche il permesso di soggiorno. I rrom e i sinti italiani d’altra parte, alcuni dei quali (kalderasha e sinti giostrai) sono gli unici a praticare sia pure parzialmente il nomadismo, vengono sottoposti a pressioni e vessazioni di ogni tipo nonostante il riconoscimento legislativo del diritto al nomadismo (cfr. legge Corona sullo spettacolo viaggiante).

Le autorità presenti all’incontro hanno manifestato una apprezzabile convergenza nell’ammettere il ritardo dello Stato italiano nel predisporre adeguate politiche sociali e di partecipazione delle comunità rrom e sinte.

Il risultato complessivo e il clima instauratosi lasciava sperare che la questione dei rrom non si configurasse più come solo un mero problema di ordine pubblico e malintesa sicurezza, come è avvenuto durante il corso del 2007 con sgomberi indiscriminati sia di miserabili insediamenti informali sia di veri e propri campi attrezzati.

A meno di una settimana dalla conferenza, il 29 gennaio alle 7.00 del mattino si è presentato un massiccio numero di agenti di PS nel campo sosta di Saxa Rubra, dove era stata indirizzata dalle autorità comunali la comunità dei rrom kalderasha proveniente dall’area dell’ex Foro Boario in cui si era stabilita fin dal 1993. L’allontanamento forzato dall’area è avvenuto senza alcun preavviso e senza alcuna delle giustificazioni avanzate a fondamento degli sgomberi degli insediamenti dei rrom stranieri. I kalderasha sono tutti cittadini italiani per cui nei loro confronti non vale l’accusa di essere clandestini. Inoltre l’area era stata occupata non indebitamente in quanto suggerita dalla stessa amministrazione comunale. Anche l’eventuale accusa di degrado non avrebbe senso alcuno dal momento che i campi e le roulottes dei kalderasha sono universalmente conosciute per il lindore, la pulizia, l’ordine con cui sono amorevolmente curate. Inoltre non era possibile neppure avanzare il pretesto della crescita incontrollata dell’insediamento in quanto il numero delle roulottes si era nel tempo ridotto.

I rrom kalderasha quando si trovavano al Foro Boario erano perfettamente integrati non solo con gli abitanti del territorio, ma anche con i numerosi soggetti che nel tempo erano stati ospitati in quello spazio che è stato uno dei laboratori sociali più importanti d’Europa degli ultimi decenni. Il centro sociale “Villaggio globale”, la radio “Spazio Aperto”, l’associazione “Stalker-Osservatorio nomade”, l’associazione “Senza Confine” nella quale aveva militato Dino Frisullo, al quale hanno intitolato il piazzale, mostrando però di non tenere in alcun conto la sua testimonianza di solidarietà con migranti e rrom. Sin dal 2003 l’Assessorato alle politiche sociali (Franco Alvaro, Enrico Serpieri) aveva promesso di trovare un’area nella quale potessero essere adeguatamente ospitate le 40 famiglie nel caso di dover lasciare l’area per le trasformazioni in progetto che riguardavano anche l’università di Roma Tre. Il portavoce della comunità si era impegnato per lungo tempo a trovare aree adatte ed ogni volta a comunicarle al Comune, ma sempre senza successo. Nel frattempo l’impresa “Altra Economia” era riuscita a portare avanti lavori importanti nell’area del Mattatoio restringendo lo spazio occupato dalle roulotte. Tutto si era svolto senza alcun disagio per loro. Nel marzo 2007 s’ingiunse ai Kalderash di lasciare l’area con l’indicazione di trasferirsi nel parcheggio di Saxa Rubra dove già sostavano alcuni Kalderash. Per cercare di lenire lo sradicamento imposto l’Assessorato si era impegnato a dare contributi economici per il servizio scolastico, buoni benzina per le famiglie ed un contributo di 2.000 euro a famiglia una tantum (tutte promesse mai mantenute).

La stessa università di Roma Tre ancora una volta aveva contribuito a compiere un sopruso nei confronti dei rrom. Infatti già si era adoperata a far deportare a Castel Romano i Rom di Vicolo Savini, troppo prossimi ad alcuni edifici acquistati dall’Ateneo, lo stesso che tra i suoi master ne vanta uno sull’intercultura. In pieno anno scolastico i minori di vicolo Savini, inseriti nelle scuole da anni, furono sradicati fuori dal raccordo anulare e ricoverati in tende in attesa di realizzare container, il massimo a cui può aspirare un rrom. Lo stesso è dunque avvenuto per i bambini dei Kalderash, ma avevamo comunque accettato il trasferimento confidando nelle molte promesse che erano state fatte loro.

L’anno 2007 sarà ricordato come l’anno degli sgomberi forzati perpetrati nei confronti di miserabili insediamenti informali sui greti dei fiumi o anche ai danni di veri e propri campi attrezzati che l’incuria delle istituzioni aveva abbandonato in mano della devianza anche se praticata solo una parte delle persone dei campi. I rrom romeni, ultimo flusso consistente dall’Europa dell’est, sono state soprattutto le vittime di questi sgomberi, sostenuti da una campagna mediatica, senza precedenti per ampiezza, allarmismo ingiustificato e deformazione dei fatti, sulla sicurezza. Purtroppo le amministrazioni di sinistra sono state in molti casi le promotrici di questi pogrom indiscriminati contro lavavetri e mendicanti.

13 delle 40 famiglie non accettarono lo spostamento a Saxa Rubra e restarono accampate nei pressi del Foro Boario, dimostrandosi lungimiranti rispetto a quanti avevano creduto alle promesse comunali.

Gli sgomberati da Saxa Rubra (14 roulotte, 30 adulti, 10 tra neonati e bimbi nella primissima ionfanzia, 8 minori che lo choc dello sradicamento dalle scuole di Testaccio già li aveva portati ad un disagio pronunciato nelle nuove scuole, 6 anziani malati ed una disabile, un ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Gemelli, sono stati costretti a trovare rifugio temporaneo presso il terreno di un privato che però ha preteso la promessa a non restare che per qualche giorno.

Tutto ciò viola i principi espressi chiaramente nelle stesse leggi regionali, nelle quali si riconosce il diritto al nomadismo, ma senza la precisa garanzia di aree di sosta e di transito di fatto s’impedisce la possibilità di ogni tradizionale attività economica come quella dei Kalderah o quella dei Sinti giostrai. Solo con aree di sosta non precarie è possibile conciliare nomadismo e diritti alla salute e allo studio.

Aldo Hudorovic, rrom Kalderash, vice presidente dell’associazione UNIRSI (Unione nazionale e internazionale Rom-Sinti in Italia)
Bruno Nicolini (Centro Studi Zingari)
Marco Brazzoduro (docente di “Politiche sociali”, Università di Roma “La Sapienza”)
Roberto De Angelis (docente di “Sociologia urbana”, Università di Roma “La Sapienza)

Al Commissario Europeo per i Diritti Umani, Thomas Hammarberg

Al Ministro degli Affari Interni, Giuliano Amato

Al Ministro della Salute, Livia Turco

Al Ministro per le Politiche della Famiglia, Rosy Bindi

Al Ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero

Al Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo

Al Presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra

Al Sindaco di Roma, Walter Veltroni

All’Assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie, Raffaella Milano

Al Prefetto di Roma, Carlo Mosca

Al membro italiano del Comitato di Esperti su Rom e Viaggianti del Consiglio d’Europa, Claudio Marta

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Di Fabrizio (del 29/01/2008 @ 09:33:38, in Europa, visitato 2638 volte)

Da Roma_Francais

Si attende una nuova ondata di rifugiati

I cantoni svizzeri stanno preparandosi ad un arrivo di immigrati dal Kosovo, dovuto alla potenzialmente esplosiva situazione che sta sviluppandosi nella provincia serba. I sondaggi danno l'ultra nazionalista Tomislav Nikolic vincente domenica prossima al secondo turno delle elezioni presidenziali in Serbia. Nikolic ha proclamato che il Kosovo è la "culla" della Serbia e che mai sarà separato dalla patria. Nel frattempo, Hashim Thaci, presidente del Kosovo, ha indicato che la provincia, la cui popolazione è soprattutto albanese, è prona a dichiarare l'indipendenza.

I passati conflitti nella regione hanno portato all'esodo di un gran numero di persone, cosa che è stata messa in risalto dai giornali svizzeri. A seguito del collasso della ex Jugoslavia (di cui Serbia e Kosovo erano parte) nel 1991, 200.000 rifugiati arrivarono in Svizzera in diversi anni. Ma i cantoni dicono di non essere pronti ad ospitare questa volta un'altra ondata di richiedenti asilo. Karin Keller-Sutter, vice-presidente della conferenza della giustizia cantonale e della direzione di polizia, dice che i centri per rifugiati sono stati chiusi.

Ed all'iniziativa di Christoph Blocher, l'ex ministro della giustizia di estrema destra, i cantoni hanno smantellato le loro infrastrutture per salvare le finanze. Al momento, i cantoni fanno conto sui 340.00 originari dai Balcani che ora vivono in Svizzera per aiutare alcuni dei rifugiati che si aspettano.

Le caserme offriranno l'unica altra soluzione per sistemarli. In un proprio rapporto, il dipartimento dell'immigrazione federale dice che dal 40 al 70% dei richiedenti asilo conti sui contrabbandieri per attraversare i confini- Per questo pagano 75.000 SFr, dice Brigitte Hauser, portavoce del dipartimento. Su 10.000 richieste annue per essere ammessi nel paese, solo 500 sono presentate al confine.

Tribune de Genève, 28.01.08

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Di Fabrizio (del 28/01/2008 @ 19:48:07, in conflitti, visitato 2377 volte)

Berlino, 28 gen. - (Adnkronos) - Verranno eretti a Berlino due monumenti in memoria degli zingari e degli omosessuali uccisi dai nazisti. Lo ha annunciato oggi il ministro tedesco della Cultura Bernd Neumann, dopo l'approvazione formale della commissione affari culturali. I lavori per la costruzione del monumento in memoria dei 500mila Sinti e Roma massacrati nei campi di sterminio nazisti, cominceranno il mese prossimo presso il parco del Tiergarten a Berlino, vicino alla sede del Parlamento. Il governo tedesco e i leader delle comunita' Sinti e Rom hanno concordato nel 2006 la costruzione di un monumento a forma di fontana, ma il progetto si era arenato sul testo dell'iscrizione. Ora il monumento sara' scolpito dallo scultore israeliano Dani Karavan con una iscrizione del poeta rom italiano Santino Spinelli. Il monumento per gli omosessuali uccisi verra' invece costruito in primavera presso la porta di Brandeburgo. Sotto il regime nazista vennero arrestati 54mila omosessuali, 7mila dei quali morirono in campo di concentramento.

(Cif/Pn/Adnkronos)

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Di Fabrizio (del 26/01/2008 @ 19:48:11, in conflitti, visitato 2691 volte)

Per la giornata della memoria RaiNews propone la testimonianza di una sopravvissuta al Porrajmos lo sterminio nazista dei Rom e Sinti.

Fatima, rom bosniaca, nel 1945 fu deportata insieme alla sua famiglia ad Auschwitz, oggi vive nel piu' grande campo nomadi alla periferia di Roma. Furono 500.000 i Rom e Sinti steminati nei campi di concentramento. Dei 23mila internati ad Auschwitz-Birkenau, solo 3mila sono sopravissuti.

Clicca sull'immagine per vedere il video

 

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Di Sucar Drom (del 25/01/2008 @ 09:26:28, in blog, visitato 2281 volte)

Sul nostro blog le cronache dalla Conferenza Europea sulla Popolazione Rom del 22 e 23 gennaio:

Attenzione, è anticipata la conferenza stampa
Per motivi organizzativi è anticipata alle 14.00 la conferenza stampa alla Conferenza Europea sulla Popolazione Rom. Il comitato “ Rom e Sinti Insieme” invit...

Rom e Sinti, la scuola deve cambiare
Nella mattinata di oggi, alla Conferenza europea sulla popolazione rom, si sono riuniti tre gruppi di lavoro riguardanti diritti, istruzione e casa. Ettore Rosato, sott...

Razzismo nelle parole di Marco Impagliazzo
Ieri Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, si è presentato alla Conferenza Europea sulla Popolazione Rom in qualità di docente all'Università per stranieri di Perugia. Era stato ...

David, la questione rom è una responsabilità europea
Il problema della minoranza Rom è questione che non riguarda soltanto i singoli Paesi, ma è una precisa responsabilità dell'Unione europea, secondo...

Frattini, l'UE deve tutelare di più i Rom e i Sinti
L'Unione europea può e deve fare di più per tutelare i diritti della minoranza Rom che ha come sua prima preoccupazione quella "della sicurezza personale". E' quanto ha dichiarato il vicepresidente della Commis...

Rosi Bindi, "Stiamo lavorando ad un piano per l'infanzia dedicato ai Rom"
Alla chiusura della Conferenza Europea sulla Popolazione Rom è intervenuta Rosi Bindi ribadendo i concetti già espressi all’ONU. Il Ministro oggi...

La Conferenza secondo il Ministero dell’Interno
I lavori della seconda giornata della Conferenza europea sulla popolazione Rom sono stati introdotti dal capo Dipartimento delle Libertà civili e l’immigrazione, prefetto Mario Morcone, che ha illustrato i tre panel di discussione, dedicati all’ ”istruzione come ele...

Amato, i Rom e i Sinti sono nostri fratelli
Lo Stato deve varare "una legge sulla minoranza rom, una minoranza che va tutelata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, in chiusura della conferenza europea sulla popolazione rom c...

Rom e Sinti, siamo disperati!
In Italia e' in atto una vera e propria apartheid nei confronti delle comunità rom e sinte che pensano di inoltrare un rapporto alle Nazioni Unite. Questa, in sintesi, la situazione descritta in una conferenza stampa dalle associazioni rom e sinte che hanno partecipa...

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