| Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
		
		
			Di Fabrizio  (del 06/05/2010 @ 09:18:46, in Regole , visitato 1971 volte)
		 
      Proposta interessante, se significasse un riconoscimento e 
miglioramento degli insediamenti spontanei (ad esempio, basterebbe la raccolta 
della spazzatura da parte della nettezza urbana, che ora non viene effettuata). 
Purtroppo, secondo le indiscrezioni (il sito della
Padania è offline da 
tempo) la soluzione proposta mi sembra che non impegni i comuni alla bonifica, 
ma ripete il vecchio errore degli sgomberi che, esperienza insegna, spostano 
solo il problema a poca distanza 
 La Lega dichiara guerra ai "campi discarica", con una proposta di legge a 
firma di Massimo Polledri ed Enrica Rivolta. Presentata il 30 aprile 2008, la proposta di legge viene rilanciata con uno 
'strillo' in prima pagina della Padania e chiede che siano previsti "precisi 
parametri igienico-sanitari" per tutti gli "accampamenti'.
 Sottolineando l'intenzione di intervenire su uno dei maggiori "allarmi sociali" 
del nostro Paese, i due leghisti osservano che "non esiste attualmente una 
normativa a livello nazionale sulle popolazioni nomadi e sui problemi nascenti 
dagli insediamenti, talora temporanei, talora stabili, di queste popolazioni 
prevalentemente di etnia rom, tradizionalmente dedite al nomadismo".
 
 La proposta di legge intende quindi "vincolare le regioni alla fissazione di 
precisi parametri igienico-sanitari cui devono conformarsi le aree di sosta 
attrezzate per i nomadi, affidando ai comuni, anche per il tramite dei 
competenti servizi delle aziende sanitarie locali, il compito di verificare il 
puntuale rispetto di tali requisiti. Al fine di rendere effettiva l'osservanza 
degli standard igienico-sanitari così previsti – viene aggiunto – si dispone 
espressamente la misura dello sgombero immediato dei campi nomadi che risultino 
non conformi ai requisiti imposti".
 
 In tal modo, scrivono Polledri e Rivolta, "si ritiene di rispondere 
concretamente alle esigenze più volte segnalate dalle popolazioni residenti in 
numerose aree urbane in cui troppo spesso si registrano situazioni di degrado e 
allarme sociale dovute alle precarie condizioni igieniche e sanitarie in cui 
versano, purtroppo, molti dei campi nomadi ivi presenti".
   
		
		
			Di Sucar Drom  (del 06/05/2010 @ 09:56:40, in blog , visitato 2042 volte)
		 
      
Prignano sulla Secchia (MO), luogo della memoria (cronaca fotografica)Giacomo "Gnugo" De Barre, sopravvissuto, leader sinti, l'inizio del convegno, 
L'incontro tra il Senatore Mercenaro e Vladimiro "Cavallini" Torre, la sala del 
convegno, la musica sinta, la musica sinta guidata dal Pastore Lanco...
 
Milano, l'Inter multietnica sconfigge il Barcellona e la Lega NordLuci a San Siro. Stavolta non solo per Milito, Eto'o, Messi e Ibrahimovic, ma 
anche per un gruppo di bambini Rom e di varie altre etnie a cui l'Inter e 
Mastercard, sponsor della Champions, hanno dato la possibilità di sfilare con 
gli idoli di tanti bambini italiani. Una decisione quella di Moratti e dell'Uefa 
che la L...
 
Messina, i Rom presentano ricorso al Tar contro lo sgomberoLe associazioni si mobilitano con un appello di solidarietà ed"esprimono 
perplessità sulle scelte adottate dagli enti pubblici" e chiedono "la 
convocazione urgente del tavolo annunciato in sede di Consulta del Volontariato, 
da parte dell'assessore Caroniti", ovvero uno spazio di confronto che 
"dovrebbe...
 
Milano, gli sgomberi sono 71 e non si fermano...Una cinquantina di vigili urbani hanno eseguito l’ennesimo sgombero, il 
settantesimo dall’inizio dell’anno. Questa volta è si è svolto un doppio 
sgombero in un'area demaniale in via Vittorini, nella zona sud di Milano. I 
Vigili urbani hanno allontanato oltre 200 Sinti spagnoli in sosta con 50 
roulotte e...
 
Alba (CN), picchia la figlia perchè si è fidanzata con un ragazzo sintoUn operaio 40enne originario di Asti, ma da tempo abitante ad Alba, non 
accettava che la figlia quindicenne si fosse fidanzata con un ragazzo 
appartenente alla minoranza dei Sinti italiani, per questo l’aveva pedinata e 
l’aveva aggredita verbalmente tra i bus in sost...
 
Palermo, protesta razzista contro i RomIeri, in questo post, abbiamo pubblicato un comunicato stampa del Partito di 
Rifondazione Comunista, sulla vicenda di una casa confiscata alla mafia e 
assegnata dal Comune di Palermo ad una famiglia Rom, non voluta dai vicini. Un 
commentatore, Piero Fullone, ha scritto: “Poi ci lamentiamo che vince la lega… 
Be al nord non sareb...
 
Albania, la Regione Molise finanzia un asilo per bambini romIncontro a Lezhe e partenza per l'Italia. Per il Governatore del Molise Iorio 
(in foto) e la delegazione regionale in visita in Albania da tre giorni, ieri 
pomeriggio si è concluso il viaggio oltre l'Adriatico dopo l'ultima visita in 
programma. Accolto dal sindaco Viktor Tushaj, Iorio ha incontrato il presidente 
e i consiglieri comunali. Presente a...
 
Roma, il film "Sotto il Celio Azzurro" esce nelle saleCinquanta bambini di 25 Paesi che crescono insieme nel cuore di Roma. È la 
scuola dell'infanzia "Celio Azzurro" (salita San Gregorio, 3), nata vent'anni 
fa, nel giugno '90, "quando l'immigrazione non era neppure sentita come un 
problema", spiega uno dei fondatori, e oggi direttore, Massimo Guidotti. Ad 
avviarlo la Caritas e la Provincia, che quasi s...
 
Roma, la Provincia ha formato quindici mediatori culturali“L'unico modo di concepire la sicurezza per le nostre comunità è investire 
nell'integrazione”, partendo da questa considerazione, l'assessore provinciale 
al Lavoro, Massimiliano Smeriglio (in foto), ha spiegato il progetto 'Percorso 
di formazione ed orientamento per l'inclusione socio-lavorativa', un corso di 
formazio...
 
Via Rubattino n. zero, vite in sospeso: cronache da uno sgombero nella città di 
MilanoSarà inaugurata a Milano la mostra “Via Rubattino n. zero, vite in sospeso: 
cronache da uno sgombero nella città di Milano”. L’evento è il 10 maggio, alle 
ore 15.30, presso l’Università degli stud...
 
Ciao Charly, una pioggia di fiori per salutare un leader sintoOra riposa nella cappella di famiglia al cimitero di Rivalta, Luciano Truzzi, da 
tutti conosciuto come «il Charly». Riposa e veglia sulla sua comunità sinti del 
campo di Roncina dopo l'intensa giornata di lacrime, abbracci e applausi che 
ieri lo ha accomp...
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 07/05/2010 @ 09:00:11, in Italia , visitato 1718 volte)
		 
      Segnalazione di Franco Marchi ed Eleonora Casula 
La Repubblica.it IL CASO Polemica per il modulo da compilare sulla Roma 
Tiburtina-Avezzano. I ferrovieri scrivono alla Carfagna Ma Trenitalia dichiara: 
quella carta mai usata di ELEONORA CAPELLI 
 ROMA - Segnalare e contare "eventuali passeggeri di etnia rom" che salgono e 
scendono dal treno alla fermata di Salone, tra Roma Tiburtina e Avezzano. La 
"selezione" è affidata a controllori e capotreni alle prese con un modulo 
prestampato di Trenitalia, secondo l'azienda però mai in pratica utilizzato, che 
non menziona passeggeri senza biglietto o molesti, ma semplicemente gli 
appartenenti all'etnia rom.
 Un asterisco tra voci burocratiche, proprio sopra la casella "annotazioni", che 
ha scatenato la denuncia dei ferrovieri del sindacato autonomo Fast Ferrovie, 
che conta 3mila iscritti soprattutto tra i macchinisti. Con un piccolo giallo: 
Ferrovie dello Stato sostiene che il modulo non è mai stato impiegato, ma 
evidentemente ha circolato abbastanza per provocare la reazione di capotreni e 
addetti, scandalizzati dalla prospettiva di dover compilare quelle caselle.
 
 Con una lettera indirizzata al ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna 
chiedono di correggere il modulo "dall'evidente intento discriminatorio". "La 
richiesta ai capotreni di indicare viaggiatori di etnia rom, meramente in quanto 
tali e senza alcun'altra motivazione, non può avere altra lettura che la 
discriminazione - scrive al ministro il segretario di Fast, Piero Serbassi - Noi 
crediamo che tutto ciò non possa essere tollerato. Per questo siamo a chiederle 
un intervento". Intervento che però, secondo Ferrovie dello Stato non è 
necessario, perché il modulo non è stato poi "attivato". "E comunque tutto 
quello che facciamo è per la sicurezza dei viaggiatori - spiegano dall'azienda - 
la fermata di Salone è nei pressi di un enorme campo nomadi, è stata chiusa nel 
2002 per ragioni di sicurezza e riaperta solo dal primo aprile. La questione è 
molto seria, in passato ci sono state minacce ai viaggiatori, nessuno voleva più 
prendere il treno in quella stazione. La riapertura è stata concessa solo a 
patto di controlli molto rigidi sulla sicurezza, con tanto di telecamere. La 
questione di quell'area è nota a tutte le amministrazioni".
 
 Gli addetti si pongono però anche problemi pratici. "Come fa il personale a 
stabilire che il cliente in questione sia inequivocabilmente di etnia rom? - 
chiede Serbassi nella lettera - il viaggiatore di etnia rom va segnalato anche 
se regolarmente in possesso di biglietto?". La questione finisce su un blog di 
ferrovieri che citano Bertolt Brecht: "Vennero a prendere gli zingari, e fui 
contento perché rubacchiavano. Quando presero me non c'era rimasto nessuno a 
protestare".
 
 (06 maggio 2010)
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 07/05/2010 @ 09:25:37, in media , visitato 2206 volte)
		 
      Due segnalazioni di Agostino Rota Martir 05/05/10 | autore: Francesca Parra – 
dal sito web PISA NOTIZIE "Incitamento all'odio razziale. 
Chiudere i gruppi della vergogna"   Si prefigura il reato di incitamento 
all'odio razziale e diffamazione per i post dei 2 gruppi di Facebook contro le 
case a Coltano per le famiglie rom. Filippeschi: "Affermazioni molto gravi, 
minacciose e a cui bisogna prestare attenzione". Callaioli: "Un esposto alla 
Procura della Repubblica, che per reati di questo tipo deve procedere d'ufficio, 
consentirebbe di intervenire sui gestori affinché procedano alla chiusura del 
sito". 
  Incitamento all'odio razziale e 
diffamazione a mezzo internet. Sono questi secondo l'avvocato Andrea Callaioli i 
reati che si configurano per alcuni dei post di commento dei 2 gruppi di 
Facebook, ("Il 
comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!",
"Contro la costruzione 
delle palazzine ai Rom a Coltano GRATIS !!!") 
nati in con lo scopo di opporsi all'assegnazione delle villette di Coltano 
realizzate per i rom e che raccolgono discussioni e proposte attraversate da 
sentimenti xenofobi.  I commenti di alcuni utenti non lascerebbero alcun dubbio: "Lanciafiamme sul 
campo di Coltano.. così disinfettiamo pure l'aria!!!!!!", è solo uno dei molti 
post che suggeriscono di "risolvere il problema" attraverso l'eliminazione 
definitiva di persone che vengono etichettate, in accordo con i luoghi comuni 
più biechi e diffusi, ladri, stupratori e "zecche".
 "Un esposto alla Procura della 
Repubblica - spiega l''avvocato Callaioli - che per reati di questo tipo deve 
procedere d'ufficio, consentirebbe di intervenire sui gestori affinché procedano 
alla chiusura del sito. E allo stesso tempo metterebbe in moto un procedimento 
di identificazione degli autori dei commenti e degli stessi amministratori delle 
due pagine, responsabili per quanto su di esse viene pubblicato". L'istigazione all'odio razziale infatti, come si legge sul sito 
dell'associazione costituzionalisti, è ritenuta "non solo come possibile fonte 
di disordini e di violenze, ma anche come causa della perdurante inferiorità di 
fatto in cui versano determinati gruppi".
 E al prefigurarsi di un reato di 
siffatta gravità si aggiunge, come spiega Andrea Callaioli, la diffamazione a 
mezzo internet che colpisce non solo la comunità  rom, ma la stessa 
amministrazione comunale, l'ex sindaco Paolo Fontanelli e quello attuale Marco 
Filippeschi, bersagli inoltre di proposte violente: "Du' passaggi di 
napalm...uno a Coltano e uno sulla casa del sindaco!" scrive uno degli utenti di
"Il comune di Pisa 
regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!", 
una pagina amministrata da Ezra Pound, Forza Nuova e dal suo coordinatore 
provinciale Ettore Profeti, dove si invitano gli iscritti a votare Forza 
Nuova. Non mancano infatti false informazioni 
in merito alla gestione della costruzione delle palazzine di Coltano da parte 
dell'amministrazione e dei due sindaci, come dimostrano affermazioni di questo 
tipo: "Il comune di Pisa ha costruito case 'popolari' magari usando qualche 
fondo speciale della comunità europea, e poi sicuramente le venderà ai rom al 
doppio di quello che le ha pagate"; " Il sindaco ha fatto una scelta del genere 
motivata da qualcosa, le cose sono 2... o gliel'ha date con l'accordo che non 
vadano più a rubare nelle case oppure con l'accordo che il sindaco si prende il 
40% su tutti i furti che fanno gli zingarelli". Su questo aspetto l'avvocato Callaioli non ha dubbi: "Affermazioni di questo 
tipo ledono l'onorabilità del Sindaco, è auspicabile che lo stesso presenti una 
querela per diffamazione".
 E il sindaco Marco Filippeschi ha 
così commentato all'Ansa i contenuti delle 2 pagine: "Affermazioni molto gravi, 
minacciose, alle quali bisogna prestare attenzione", sottolineando 
l'infondatezza dell'assunto che sta alla base dei 2 gruppi di Facebook: che il 
Comune cioè consegnerà gratuitamente le abitazioni alle famiglie rom. "Niente di 
più falso - ha dichiarato Filippeschi - perché chi entra in quelle case deve 
avere condizioni per pagarsi le utenze e accederà agli alloggi chi non ha 
carichi pendenti, chi aderisce a un patto rigoroso e sia in grado di adempiere 
agli obblighi contrattuali per avere quel tipo di residenza." E sui presunti 
fondi sottratti alle politiche abitative destinate ai cittadini pisani in favore 
della comunità rom, il Sindaco è chiaro: "Sono affermazioni infondate. 
L'intervento riguarda la concessione di case di 50 metri quadri o forse meno, 
realizzate con fondi specifici per le politiche di integrazione degli immigrati, 
in questo caso rom, e non sono affatto sottratte a nessun'altra politica 
abitativa pubblica. Semmai lo sforzo è di superare gli accampamenti abusivi 
riducendo notevolmente il numero degli insediati nel Comune". Villette, quelle di Coltano, che 
rientravano all'interno di un programma più ampio di integrazione, "Le città 
sottili", di cui negli ultimi mesi è stata annunciata la chiusura. "Se oggi 
le abitazioni di Coltano - ha commentato Stefano Gallo di Africa Insieme 
- vengono additate dalla destra come pietra della vergogna, ciò è dovuto 
soprattutto al venir meno di un programma articolato di integrazione". Una 
scelta che, insieme ai continui sgomberi dei campi rom, secondo Stefano Gallo, 
allinea le politiche dell'amministrazione pisana a quella di Comuni governati 
dalla destra: "L'accanimento contro gli accampamenti ricalca quello del sindaco 
di Roma Gianni Alemanno e di Milano Letizia Moratti. Ma se gli sgomberi in 
queste 2 città hanno sollevato proteste indignate, lo stesso non è accaduto a 
Pisa. Come se il fatto che certe pratiche siano messe in atto da 
un'amministrazione di sinistra in qualche modo le giustificasse". "Scelte politiche di questo tipo - 
conclude Stefano Gallo - che segnano un'inversione di rotta dalla precedente 
amministrazione, che sulle politiche sociali si allineava a quelle della Regione 
Toscana dando vita a progetti d'avanguardia come quello di "Le città sottili"
- non aiutano certo a creare un clima di tolleranza e integrazione". Leggi anche: - 
Il razzismo corre su 
Facebook  
 Pregiudizi, intolleranza e luoghi 
comuni sono duri a morire, e nell'era della (dis)informazione sul web e dei 
social network, dove ognuno può diffondere e condividere contenuti e opinioni, a 
trovare eco non è solo una vasta diffusione delle conoscenze. E anche su temi 
locali non mancano esempi di questo tipo. Sono 2 i gruppi su Facebook, animati da una forte opposizione, per usare un 
eufemismo, alla costruzione a Coltano di abitazioni che verranno consegnate ad 
alcune delle famiglie della comunità rom locale, nell'ambito del progetto "Le 
città sottili". Gruppi, uno dei quali legato a Forza Nuova ("Il 
comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi): OPPONIAMOCI!!"), 
dove si rincorrono commenti che lasciano spazio ad aperti sfoghi di intolleranza 
e di razzismo.
 "Via dall'Italia!! Questi sporchi, 
assassini sfruttatori di bambini!!"; "La benzina costerà tanto... però ne vale 
lo stesso la pena anche per chi ci vuole far rovinare da queste bestie che io li 
manderei prima di bruciarli in casa a chi li vuole in Italia e a chi dice che 
non sono un problema....."; "senegalesi, polacchi, ucraini al 85% sono bravi 
lavoratori, ma i rom sono ladri e vagabondi, è nella loro natura, non sono qui 
per lavorare, sono sporchi, puzzano, rubano, vendono bambini, ci sono risse 
tutti i giorni, se incontrano una donna la violentano, perché è cosi che loro 
vivono". Questi sono solo alcuni dei commenti postati sulla pagina del gruppo, 
che si spingono fino a suggerire l'uso di napalm per risolvere il "problema".  Parole farcite di un'intolleranza spesso violenta e nostalgica della pagina meno 
gloriosa della storia italiana: "Vanno buttati fuori, la razza e' razza...e 
bisogna fare pulizia...", suggerisce qualcuno, mentre un utente che si 
identifica con una foto del Duce sembra non avere dubbi sui responsabili: "La 
colpa è dei comunisti che gli hanno dato tutti questi diritti, gli avete votati 
ora ciucciateveli".
 E se non tutti condividono le aperte 
prese di posizione razziste farcite di rigurgiti nazi-fascisti, il filo rosso 
che lega i diversi utenti sembra essere intessuto di ignoranza e frustrazione. 
"Perché costruire casa per la comunità rom quando molte delle famiglie italiane 
faticano ad arrivare a fine mese, fra mutui e bollette da pagare?" si chiedono 
gli aderenti ai 2 gruppi. Una domanda che si contorna di luoghi comuni: 
l'equivalenza fra rom, nomadismo e delinquenza, la convinzione che le famiglie 
in questione non desiderino in realtà una casa. 
"Contro la 
costruzione delle palazzine ai Rom a Coltano GRATIS !!!" 
(oltre 3 mila gli iscritti) si presenta così: "Vi sembra giusto che la Comunità 
Europea finanzi questi lavori e che il Comune di Pisa faccia costruire queste 
strutture che poco hanno da invidiare a costose villette? A Voi la parola". E 
nei post si rincorrono discussioni fondate su informazioni errate, in primis 
sull'assunto che le case verranno consegnate alle famiglie a titolo gratuito e 
che le utenze saranno a carico dell'amministrazione e dunque dei cittadini che 
pagano le tasse. Convinzione errata dato che la consegna delle abitazioni 
prevederà il pagamento di un canone concordato e delle bollette di luce, acqua e 
gas a carico degli assegnatari. Si parla poi di presunti, e vorremmo 
sottolineare inesistenti, sussidi che lo Stato assegnerebbe ad ogni rom, pari - 
secondo un utente apparentemente informatissimo - a 30 euro giornalieri a 
persona. Sulla stesa linea anche il gruppo
"Il comune di Pisa regala ville ai rom (con i nostri soldi): 
OPPONIAMOCI!!", che 
raccoglie 1.065 iscritti, amministrato da Ezra Pound, Forza Nuova Pisa e dal 
coordinatore provinciale di Forza Nuova Ettore Profeti, dove se pur meno 
frequenti non mancano "suggerimenti" per risolvere la questione: "Bisognerebbe 
dare fuoco a quelli zingaracci di merda insieme a quel cazzo di sindaco 
Fontanelli!!!". Ma è in questo gruppo che maggiormente si discute sulle responsabilità e sulle 
motivazioni della scelta di costruire abitazioni per alcune delle famiglie rom 
di Pisa: "Colpa dell'amministrazione che privilegia questa categoria di 
persone". Un'affermazione che, se non si inserisse nel contesto di una tragica 
dimostrazione di ignoranza e razzismo, farebbe quasi sorridere alla luce degli 
sgomberi dei campi rom degli ultimi mesi.
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/05/2010 @ 09:22:03, in Europa , visitato 1940 volte)
		 
      Da
Bulgarian_Roma 
 Reuters
-
The Sofia Echo by Gabriel Hershman 04/05/2010 - Quest'anno, le ambasciate di Italia, Francia, Finlandia e 
Ungheria - col supporto della Spagna, come presidente dell'Unione Europea, ed 
altre ambasciate UE a Sofia - promuoveranno l'iniziativa "Il Mondo è Pieno di 
Colori", lanciato dalla Roma Fashion Foundation, un'organizzazione no-profit le 
cui attività  si basano esclusivamente su donazioni. Questa iniziativa nasce dall'appoggio a maggio del 2009 dell'ambasciata 
italiana ad un evento dedicato alla moda rom, volto a portare l'attenzione dei 
media bulgari e dell'opinione pubblica alle tradizioni rom. Sono previsti una serie di eventi come parte dell'iniziativa Il Mondo è Pieno 
di Colori. Il 4 maggio alle 18.00, presso la residenza Italia, le varie iniziative 
[saranno presentate] ai media bulgari. Il 5 maggio, gli ambasciatori francese ed italiano [andranno] a Sliven - 
città  abitata da molti Rom - per incontrare le autorità  locali, visitare una 
scuola e prendere parte ad una tavola rotonda a cui parteciperà  anche l'OnG Medecins du Monde. Il 9 maggio, al Florimont Hall di Sofia, avrà  luogo una sfilata di moda 
organizzata dalla Roma Fashion Foundation, con l'intento di mostrare la bellezza 
e l'importanza delle tradizioni rom ed il valore del rispettare la diversità  
culturale. Verranno esposti abiti tradizionali originari e vestiti di stilisti 
rom contemporanei della Bulgaria e di altri paesi. Particolare importante: la 
data coincide col Giorno dell'Europa. Il 10 maggio alle 18.00, verrà  presentata all'Istituto Francese la mostra 
fotografica "Rom a Sofia" di 
Yves Rouillard. L'esposizione durerà  sino al 29 maggio. L'11 maggio l'ambasciata francese proietterà  all'Istituto Francese "La cite des Roms" 
di F. Castaignede, incentrato sull'area di Sliven. Il12 maggio l'ambasciata francese organizza un seminario aperto al pubblico 
all'Istituto Francese, dal titolo "Rom in Bulgaria: integrazione e migrazioni". 
Ci saranno due tavole rotonde: la prima sull'istruzione dei bambini rom in 
Bulgaria, la seconda sulla migrazione rom in Europa. Il seminario intende 
riunire la comunità  internazionale, le autorità  bulgare e gli esperti del campo 
del settore delle OnG. Ci si aspetta la partecipazione delle ambasciate UE a 
Sofia, importanti ministri di Bulgaria e Francia, del Consiglio d'Europa, gli 
uffici dell'Unione Europea e di organizzazioni internazionali a Sofia, 
rappresentanti delle organizzazioni rom ed esperti, l'Open Society e Medecins du 
Monde, tra gli altri. La Commissaria UE Kristalina Georgieva non potrà  
partecipare, ma ha garantito il patrocinio all'iniziativa. Scopo dell'iniziativa è di mettere in luce, attraverso l'arte e la moda, la 
diversità  della tradizione rom, ma anche divulgare questioni pertinenti ai Rom 
in Bulgaria ed altri paesi europei. Molte istituzioni, ditte e privati cittadini 
hanno dato l'appoggio a questa iniziativa. I loro nomi saranno resi noti per 
tempo. L'iniziativa delle ambasciate UE riflette gli impegni sottoscritti nella 
dichiarazione comune firmata durante il Secondo Summit Europeo sui Rom tenutosi 
a Cordoba (Spagna) nell'aprile 2010. Inoltre è pienamente concorde con gli 
obiettivi del "Decennio dell'inclusione Rom 2005-2015", il cui quinto 
anniversario è stato recentemente celebrato a Sofia alla presenza del ministro 
del Lavoro e delle Politiche Sociali, e con la campagna "DOSTA!" che intende 
aumentare la sensibilità  pubblica ed il superamento della discriminazione contro 
i Rom in Europa.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/05/2010 @ 09:27:47, in Italia , visitato 3058 volte)
		 
      
 Sabato 15 maggio 2010presso Enoteca LIGERA via Padova 133 MILANO –
www.ligera.it –
info@ligera.it
 
 Tavola Rotonda
 Il campo di via Idro, una storia su cui riflettere
 I Rom Harvati del campo di via Idro vi risiedono stabilmente da 20 anni e da 50 
sono presenti nella nostra zona. Un periodo lungo che non può essere 
classificato con la retorica parola d’ordine di EMERGENZA NOMADI. Una presenza a 
volte tollerata, altre volte contestata, spesso rimossa. Vogliamo perciò 
invitarvi ad una riflessione comune su questa esperienza, sulle politiche e gli 
interventi che si sono susseguiti, sui risultati ottenuti e su quelli 
mancati.
 
 Programma
 09.00 Presentazione dei lavori e degli invitati
 09.30 Intermezzo musicale della Banda del Villaggio Solidale
 10.00 Tavola rotonda
 Intervengono:
 • Rappresentanti del campo di via Idro
 • Licia Brunello (l’intervento scolastico)
 • Roberto Nerani (la cooperativa LACI BUTI 2)
 • Pierluigi Bulgheroni (il ruolo del Consiglio di Zona)
 • Maurizio Pagani (la convenzione con OPERA NOMADI)
 • Don Massimo Mapelli (gli anni della CASA DELLA CARITA’)
 11.00 Intervallo
 11.30 Scambio di opinioni ed esperienze
 
 Sarà esposta una mostra fotografica a cura della Casa della Carità
 
 Organizzano COMITATO VIVERE IN ZONA 2 – TERRE OSPITALI
 evento inserito nel programma della festa
via Padova è meglio di 
Milano
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/05/2010 @ 17:05:29, in media , visitato 1736 volte)
		 
       viaemilianet.it  Un'immagine della comunità sinti di Reggio Emilia Appartengono alla comunità rom proveniente da India e Pakistan che abita a 
Reggio Emilia. E, con una macchina usa e getta in mano, hanno fotografato la 
loro quotidianità. Questi scatti sono ora riuniti in una mostra collegata a 
"Fotografia europea 2010", che punta a smontare alcuni stereotipi
 REGGIO EMILIA, 7 MAG. 2010 - Siamo abituati a vederli 
immortalati tra le baracche, in immagini che diventano spesso il simbolo del 
degrado e dell'emarginazione, ma la vita dei sinti, i rom provenienti da India e 
Pakistan, non è riconducibile unicamente a questo contesto. Le numerose foto che 
li ritraggono, quasi sempre realizzate nei campi nomadi, spesso non 
restituiscono la realtà della vita quotidiana in queste aree considerate 
“marginali” alla città. Chi vi abita, molte volte non si è sentito rappresentato 
da queste immagini, poiché il campo è un luogo di vita, fatto di tante persone, 
momenti e situazioni, difficili da rendere in pochi scatti. 
 Per questo l’Assessorato comunale alle Politiche sociali di Reggio Emilia 
ha deciso di utilizzare la fotografia come veicolo di maggiore conoscenza e, in 
collaborazione con SpaceLab, ha promosso un laboratorio nel corso del quale i 
giovani sinti hanno imparato a fotografare e hanno sperimentato le proprie 
capacità, con l'aiuto di macchine ‘usa e getta’. Nancy, Nico, Sharon, Wendy, 
Donovan, Justine, Kevin, Simon, Nicola, Johnny, Tania, Giosuè, Daniel, Dani, 
Tibi – questi i nomi dei fotodilettanti sinti - si sono messi all’opera, hanno 
scelto chi, cosa e come fotografare e hanno prodotto molte immagini del campo 
nel quale vivono.
 
 Ne è uscita una mostra che restituisce un luogo di relazioni e legami 
tra giovani, adulti, bambini e anziani, di vita di una comunità. Un luogo poco 
conosciuto della città. L'esposizione, dal titolo “Ia divas sucar du Sinti” ("Un 
giorno bello dei Sinti"), è tra le esposizioni collegate a "Fotografia europea 
2010" e sarà inaugurata [domani], sabato 8 maggio, alle ore 11, nello Spazio km 
129. Resterà aperta sino a domenica 13 giugno con i seguenti orari: da lunedì a 
giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 - venerdì dalle 9 alle 13 - sabato 
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 - domenica dalle 17 alle 19.30. 
L’ingresso è gratuito.
 
 Per informazioni contrattare lo Spazio km 129, in Piazza Prampolini 
1/F. Telefono: 0522 456711, e-mail: 
alfa.strozzi@municipio.re.it
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 09/05/2010 @ 09:10:17, in Europa , visitato 1702 volte)
		 
      Segnalazione di Giancarlo Ranaldi (per chi non si ricorda la 
storia
QUI) In
questo link, scovato nei meandri del Web, Mirela racconta del suo rientro in 
Romania, subito dopo la morte di Petru.
 [...]
 
 Maria Cristina ha reso comprensibili per noi le sue parole:
 
 Una piccola casa ed un dolore enorme è tutto ciò che è rimasto a Mirela. Dopo la 
sua morte, le sorti di Mirela e dei suoi due figli sono stati riconsegnati alla 
pietà dei parenti.
 "Ho aspettato che una mia sorella mi portasse qualcosa da mangiare è così 
oggi io ed i miei due bambini abbiamo mangiato". Lei e Petru avrebbero 
voluto rinnovare la loro casa per offrire ai loro figli condizioni di vita 
migliori. Ma non sono più arrivati a farlo. "(Petru) Aspettava di poter offrire 
un futuro bello ai bambini." Quando ha scoperto che un rumeno gli tende un mano, 
Mirela è rimasta senza voce. Credeva che tutta la gente fosse indifferente, come 
coloro che non l’hanno aiutata quando Petru è stato falciato dalle pallottole 
sparate dai mafiosi a Napoli. "Vorrei ringraziare con tutto il cuore loro per 
pensare anche a noi. Siamo rimasti davvero... non so come potrò sopravvivere con 
due bambini." Alecu Marian: "Come uomo, e non come direttore di una multinazionale, 
sono stato commosso da quello che è successo. Ho visto in tv un uomo che è morto 
tra non-uomini. Pensiamo di poter rifare completamente la casa. Li faremo una 
casa decente nella quale essi possano abitare." Mirela ed i due bambini, Ricardo di 6 anni, e Petronela di 10, ringraziano la 
persona che li ha tolti alla povertà. Mirela ha però un problema da risolvere. 
Deve restituire 3000 euro, i soldi prestati per seppellire il suo marito. 
	Nota finale di Giancarlo Ranaldi: ... ed ancora grazie a Maria 
	Cristina Serban, che ha curato per noi la traduzione. Questo video è la testimonianza certa dell'infamit.à 
	che è stata commessa con quella stupida cerimonia commemorativa, per una 
	morte che non li appartiene.
 Per questo il prossimo 24 maggio bisognerebbe essere in tanti davanti al 
	Tribunale di Napoli, quando inizierà il processo contro i presunti assassini 
	di Petru.
 Per un bisogno di "Giustizia" gridando che nulla sarà dimenticato, chiedendo 
	che venga compiuto ogni sforzo per arrivare, in tempi certi, 
	all'accertamento delle responsabilità. Chiedendo, da subito, l'attivazione 
	dei meccanismi per i benefici economici previsti dal Fondo Nazionale per le 
	vittime delle mafie.
 Chiedendo, infine, che quella fisarmonica rinchiusa nella teca, simbolo 
	dell'ipocrisia di chi l'ha imprigionata, venga subito "liberata" e 
	restituita alla Famiglia.
   
      in data Venerdì 14 Maggio, dalle ore 20:30 alle ore 22:00 nell’Aula rossa 
dell’Istituto “LORENZO GIGLI” di Rovato (BS) siete invitati a partecipare alla 
proiezione di un lungometraggio realizzato in seno alla scuola da parte degli 
studenti, intitolato LE MEMORIE DELLA VECCHIA GĂGẾ
 
 Progetto DASMI YA VAST
 
 TRAMA
 Tia è uno zingaro di etnia rom, che vive in un campo nomadi facendo il 
giostraio. Frequenta saltuariamente la scuola, sebbene assuma l’incarico di un 
compito molto complesso da svolgere: la Shoah, anche se lo fa più per compiacere 
la ragazza della quale è innamorato, che per convinzione personale. Un giorno al 
campo viene consegnata una lettera, che in realtà è destinata alla Vecchia gagé 
che abita lì vicino. Incaricato dalla madre di recapitargliela, Tia inizia con 
questa Vecchia (come egli affettuosamente la chiama) una frequentazione assidua 
e quotidiana, che diventa amicizia e confidenza profonda. La Vecchia - ex 
insegnante in pensione – lo aiuta nell’esecuzione del compito assegnato a scuola 
ed egli la ripaga aiutandola nei lavori nei campi. Attraverso la lettura di un 
fantomatico diario di testimonianze scritto da una ragazzina sopravvissuta alla 
Shoah, Tia scopre che il proprio padre, un tempo internato nello Zigeunerlager e 
vittima come molti altri della Porrajmos è in realtà proprio quel bambino del 
quale quella strana Vecchia racconta dalle pagine bianche di quel quaderno che 
custodisce con tanta cura. Quale segreto misterioso nasconde quella Vecchia? 
Cosa sta cercando di comunicargli? E perché proprio a lui?
 NON MANCATE!!!
   
      
 DOMENICA 16 MAGGIO DALLE 18,00:PRESSO LA SALA CIVICA COMUNALE A GARBATOLA DI NERVIANO (MI)
 
 Proiezione del film-documentario Opera Gagia (del regista Antonio Bocola)
 
 Intervento di Maurizio Pagani (Opera Nomadi Milano, associazione promotrice 
della partecipazione diretta di Rom e Sinti nel confronto con le istituzioni per 
la tutela dei loro diritti )
 
 A seguire Aperitivo con Buffet e concerto di musiche balcaniche.
 
 Iniziativa organizzata dal Collettivo Oltre il Ponte in collaborazione con
 Convergenza delle Culture Milano.
 Cosa sappiamo noi "gagè", di questo popolo dopo cinque secoli di convivenza?
L’ 8 Aprile era la Giornata Mondiale del popolo Rom qualcuno se n’è accorto?
 
 Il primo passo verso un "Integrazione senza assimilazione" è la conoscenza 
reciproca, per combattere stereotipi e pregiudizi, che scopriremo essere 
clamorosamente falsi.
 Diffidiamo dai media che contribuiscono a creare, con un’informazione distorta, 
la convinzione che la maggior parte dei rom in Italia siano rumeni e vivano nei 
campi, troppo spesso l'errore di un singolo porta alla condanna di un popolo 
intero.
 Vogliamo ricordare a chi urla "…mandiamoli a casa loro" che il 60% di Rom e 
Sinti presenti sul nostro territorio hanno la cittadinanza italiana e quindi 
sono già a casa loro!
 Condanniamo la politica degli sgomberi e dei campi che non fa altro che creare 
emarginazione e clandestinità.
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