| Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/03/2006 @ 11:26:20, in casa , visitato 2021 volte)
		 
      Il dissolvimento della ex Jugoslavia, oltre ai massacri e alle miserie che seguono ogni guerra, ha portato in tutti i suoi territori a una redifinizione di alcuni diritti fondamentali, che riguardano tanto le popolazioni romanì che gli altri cittadini,qualsiasi sia la loro etnia d'origine.Principalmente, il diritto d'asilo per chi fuggiva dalla guerra e dalle persecuzioni etniche, ma anche, ad esempio in Slovenia, il diritto ai documenti oppure, in Bosnia-Herzegovina, la partecipazione attiva e passiva al diritto di voto e alle cariche elettive.
 Ci sono state proteste, sono iniziate trattative a livello nazionale e oltre, per superare queste situazioni.
 Aggiungo questa segnalazione da:
 
  Che cosa significava nell’ex Jugoslavia poter vantare un diritto alla sicurezza abitativa? Significava essere detentori di un diritto di uso a vita e senza limiti di un appartamento, così come quello di prender parte alla sua gestione ed amministrazione. L’unica cosa che l’inquilino non poteva fare era vendere l'alloggio. Nel 1996 il Parlamento croato ha approvato la legge sugli affitti che privava gli occupanti degli appartamenti privati di proprietà nominale, del diritto di beneficiarne a vita, diritto questo a carattere ereditario e in vigore dal 1945. Questa legge sugli affitti ha dunque messo in pericolo il diritto umano fondamentale alla protezione della casa e della famiglia degli inquilini che, adesso, corrono un grave rischio di essere sfrattati. Stiamo parlando di oltre 40.000 persone, i cui sfratti stanno aumentando progressivamente. Donne e uomini anziani vengono mandati in ospizi la cui retta viene pagata non dallo Stato ma dalla loro pensione. Perciò l'Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia  promuove la Campagna Sfratti Zero in Croazia,  Restituire il diritto alla sicurezza abitativa degli inquilini, assieme all'International Alliance of Inhabitants e a decine di organizzazioni sociali, sindacali, politiche e personalità. Cosa possiamo fare? Moltissimo, come è dimostrato dalle altre Campagne Sfratti Zero. Queste funzionano perché si stabilisce un legame di solidarietà tra la mobilitazione locale e le decine di migliaia di persone che sostengono concretamente la battaglia, anche con una semplice firma.
 >>> Perciò è indispensabile la solidarietà internazionale. >>> Clicca qui per firmare subito l'Appello! >>> La tua firma raggiungerà immediatamente tutte le controparti interessate. >>> Spedisci questo appello ai tuoi amici e falli firmare.
 >>> Leggi il messaggio della Presidenza della Repubblica di Croazia all’Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia.                                                                            ***   ***   ***
 Ciao in solidarity, en solidaridad, en solidarité, in solidarietà.
 Cesare Ottolini
 IAI Coordinator
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/03/2006 @ 10:13:37, in casa , visitato 2222 volte)
		 
      Copio una testimonianza interessante da Archivio Romano Lil: L’Italia è il “paese
dei campi”. Nell’opera di alfabetizzazione sostenuta da
Romano Lil si riporta qui una testimonianza sulla nascita dei campi
nomadi nei primi anni settanta del secolo scorso. Nati per sostituire
i campi sosta di periferia, inglobati dall’urbanizzazione
industriale, i “campi nomadi” divennero ben presto
sovraffollati e invivibili. Da luoghi di accoglienza a contenitori di
disagio. Di Renza Sasso,Opera Nomadi di
Pistoia A tutti, qualora non fossero al
corrente dell’iter dei campi nomadi per età ( beati
loro!), fornisco alcune brevi notizie che traggo dalla mia personale
esperienza e da quella di Clara Dei. Nei primi anni di vita dell’Opera
Nomadi insegnavo ai bambini sinti nella scuola Aeronautica (poi
intitolata M.L. King) a Torino. La zona periferica intorno alla
scuola era ancora ricca di prati e campi, e stradine di campagna, vi
potevano sostare “campine”, carovane, e ancora... continua Riferimenti: Progetto
e città: casa e lavoroDossier
scuola
   
		
		
			Di Fabrizio  (del 08/03/2006 @ 00:42:59, in lavoro , visitato 1865 volte)
		 
      una segnalazione al volo di Marta Rabbiosi: 
 venerdì 10 marzo alle 19.00 al Teatro Edi - via Barona angolo via Boffalora, Milano - all'interno della rassegna di cortometraggi "Sguardialtrove":
 "Kimeta. diverse come noi" - in un campo rom di Firenze da un laboratorio si sviluppa una cooperativa di donne
   
      

 Aggiornato il sito di Alexian, sono ora  disponibili on-line le demo dello spettacolo Romano Etno Jazz clikka sul link per ascoltare http://www.alexian.it/mp3.htm ************************************ APPUNTAMENTI DI MARZO   PROROGATA LA MOSTRA A LANCIANO PRESSO LA SALA CONVEGNI DELL'AGENZIA PER LA PROMOZIONE CULTURALE  DI LANCIANO A PALAZZO DE CRECCHIO SARà POSSIBILE VISITARE LA MOSTRA "TU TAJ ME,  IO E TE INSIEME PER VINCERE IL PREGIUDIZIO" FINO A MERCOLEDì 22 MARZO ************************************ GIOVEDì 23 MARZO A PESCARA PRESSO IL CINEMA  MASSIMO ANTEPRIMA NAZIONALE DEL FILM "UNO SPECCHIO PER ALICE" PRECEDUTA DAL  CONCERTO DI ALEXIAN ED IL SUO GRUPPO ********************************************* DAL 25 MARZO AL 09 APRILE LA MOSTRA "TU TAJ  ME, IO E TE INSIEME PER VINCERE IL PREGIUDIZIO" SARà ESPOSTA AD EMPOLI PRESSO IL  CENTRO DI ARTI FIGURATIVE all’interno del Palazzo Ghibellino, in Piazza Farinata  degli Uberti  ********************************************* IL 30 MARZO 2006 ALEXIAN SANTINO SPINELLI  PRENDERà LA SUA SECONDA LAUREA A BOLOGNA ******************************************************* 01 APRILE EMPOLI CONCERTO DELL'ALEXIAN GROUP 
 Alexian Santino Spinelli e  l'Associazione Thèm Romanó vi invitano a visitare il sito dedicato alla mostra   Tu taj Me - Io e te insieme per  vincere il pregiudizio Un’esposizione su Arte, Storia e Cultura Romaní comprendente  foto, quadri, sculture, proverbi bilingue (Romani- Italiano) illustrati da un  famoso pittore Rom.La mostra ripercorre idealmente il cammmino dei Rom a  partire dall'India fino ad arrivare in occidente dando un particolare rilievo  alle repressioni subite dai Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals a  cominciare da quelle del 1600 per arrivare all'olocausto sotto la dittatura  nazista.
 L'esposizione è completata anche da oggettistica in rame e ferro,  abbigliamento e sartoria romaní, proiezione di video, documentari e  diapositive.
 per visitare il sito clikkare sul link sottostante http://www.alexian.it/mostra/mostra.html CONTATTACECI PER RICEVERE MAGGIORI INFORMAZIONI   
 Le proposte artistiche di Alexian  per l'estate 2006
 Novità assoluta
 Alexian e il suo Gruppo  Presentano
 Romano Etno-Jazz
 Quando  la musica, i canti e le liriche dei Rom Incontrano il Jazz
 Nel repertorio un  omaggio a Django Reinhardt
 CLIKKA SUL LINK PER ASCOLTARE LE  DEMO http://www.alexian.it/mp3.htm 
 Alexian e il suo  GruppoPresentano So me sinom Tour
 Un  percorso musicale e canoro
 nella lingua romaní (zingara) dei Rom  abruzzesi
 per un viaggio ideale attraverso l'intimità di un’arte  assolutamente originale.
 CLIKKA SUL LINK PER ASCOLTARE LE  DEMO http://www.alexian.it/mp3.htm Il concertoIl concerto è un percorso artistico-culturale  narrato in cui vengono rievocate attraverso i suoni, le parole e i colori, le  radici profonde di un popolo millenario caratterizzato dalle prismatiche  sfumature e dalle intensissime emozioni. Un viaggio nell’intimità della storia e  della cultura di un popolo trasnazionale.
 Gli interpreti con la loro  formazione professionale non scadono nel becero folklore ma elevano la  tradizione a un livello artistico qualitativo e suggestivo.
 Le musiche  proposte in cui si rintracciano gli echi del passato sono quelle dell’ambito  familiare che i Rom suonano per tramandarsi, per comunicare e per restare uniti.  I canti sono memorie mai scritte in cui si custodiscono valori etici, filosofici  e linguistici di un popolo dalle molteplici espressioni.
 L’Europa, mosaico  culturale, è anche un mosaico musicale e ogni popolo è custode di ritmi e di  stili che si sono rinnovati attraverso i secoli.
 A questo ricco mosaico  culturale europeo anche i Rom originari dell’India del Nord, hanno dato il loro  apporto, con colori e forme distinti.
 La ricchezza di ritmi, melodie e  armonie della musica romanì è stata sfruttata da compositori come Liszt, Brahms,  Schubert, De Falla, Granados, Turina, Ravel, Debussy, Dvorak , Musorgskij,  Stravinskij, Cajkovskij, Bela Bartok e, oggi, Goran Bregovic, ma ai Rom non è  mai stato riconosciuto pienamente il loro merito.
 L’Alexian Group tiene  concerti in Italia e all’estero e partecipa a numerosissimi festival  internazionali riscuotendo consensi di critica e di pubblico.
 
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 Alexian Santino SpinelliAmbasciatore dell’Arte e della  Cultura Romaní
 nel Mondo
 L’artistaAlexian Santino Spinelli è un Rom italiano.  Musicista, compositore e poeta. Insegna Lingua e Cultura Romani all’Università  di Trieste. Ha collaborato con la Sorbonne di Parigi nel Programma Interface  facendo parte del Gruppo Pedagogico e del Gruppo Linguistico riguardanti i Rom  per la Commissione delle Comunità Europee.
 Alexian è stato insignito di  due importantissimi premi: il premio “Ethnoworld Award 2003” dall’Università  Bocconi di Milano nell’ambito del 3° Festival EthnoBocconi con la seguente  motivazione “Miglior Artista, sezione World Music, Per la qualità e l’impegno  nel promuovere la musica e la cultura Rom, in Italia e nel mondo”, ed il “Premio  Pigro 2003 Alla carriera” nell’ambito del festival nazionale di Teramo dedicato  ad Ivan Graziani.
 Sempre nel 2003 è stato invitato a contribuire con un  arrangiamento personale del brano “Khorakhané, a forza di essere vento” alla  realizzzazione del CD “Mille Papaveri Rossi” -insieme ad altri artisti di fama-  in omaggio a Fabrizio De André.
 Ha ricevuto importantissimi riconoscimenti:  nel 1994 il Premio Flaiano per l’opera Teatrale “Duj furatte Muló”, gli è stato  conferito il Premio Histonium “Mecenate della Cultura”, Premio della Critica  quale miglior gruppo al Festival khamoro 2001 (Praga - Rep. Ceca), Premio  “Microcosmo d’Oro” 2002 (Milano). Durante il 6° Congresso Mondiale della  International Romanì Union (ottobre 2004), organismo non governativo che  rappresenta i Rom di tutto il mondo all’O.N.U., è stato nominato “ambasciatore  dell’arte e della cultura romanì nel mondo”.
 La sua produzione musicale ha  ricevuto importanti recensioni.
 La celebre rivista francese “Le Monde - de la  Musique” ha accolto il CD “Gijem Gijem” con un positivissimo articolo: “…si  lascia andare alla melanconia così bene da dare vita alle danze più scapigliate,  questo strumento ci rivela, sotto le dita di Alexian Santino Spinelli, tutti i  meandri dell’esistenza romaní…” (da “Le Monde”)
 Il CD Romano Drom - Carovana  Romaní (2002) é stato recensito dalla rivista “Sette” (30/05/2002): “Alexian.  Romanó Drom. Insegna all’Università, ma Alexian (Santino Spinelli), rom  abruzzese, è prima di tutto un raffinato musicista. Perchè il rom sound non è  solo Balcani”. Importanti recensioni anche sulle riviste specializzate  come:Etnica, World music, Traditional Arranged, Folk Bulletin.
 Alexian  Santino Spinelli dal 1989 è stato ospite in varie trasmissioni radiofoniche e  televisive:
 Speciale Tg Uno, Maurizio Costanzo Show, Bella Italia (Rai 2),  Uno mattina (Rai 1), La telefonata (Radio Rai 1), Il coraggio di vivere (Rai 2),  “Lampi di Primavera” (Radio Rai 3), L'Italia Sconosciuta (Radio Rai 1), Radio  Popolare, "Uomini e Profeti" (Radio Rai 3), Format "Molteplicità" (Rai 3),  "Suoni e ultrasuoni" (Radio Rai), "Prima" (Rai 1), “Studio Aperto” (Italia 1),  Lampi d'inverno (Radio RAI 3), “In Famiglia” (Rai 2), "Un mondo a colori” (Rai  Due), "Le vie del Giubileo" (Radio Rai 2), "Dov'è la festa" (Radio Rai 2), Rai  Tre "Neapolis”, "Radio 24", "Unomattina", "Tg3 Shukran", "Mediterraneo” (Rai  Tre), "Il tappeto Volante" (Strema), "Terra" (Canale 5), "New generation" (Radio  San Marino), "Pinocchio” (Radio Deejay).
 Ampi servizi gli sono stati  dedicati sui periodici: "Gente Mese'' (settembre '93), "Elle" (settembre '95),  "L'Eco di S. Gabriele" (marzo 96), "Folk Bulletin" (Dicembre 1997), "Il Mucchio  Selvaggio" (Luglio 1997), "Etnica" (Settembre 1997), "L'Intervista" (n° 10  Novembre 97), "Astra" (n° 11 Novembre 1996), “Il Convivio" Luglio/Settembre  2001, "Marie Claire" (Marzo 2001), "Musica di Repubblica" Settembre 2001,  "Cittadini dappertutto" aprile/maggio 2002, "Popoli" aprile 2002, "Stop" anno 56  n°15 19/04/2002, "Famiglia Cristiana" aprile 2002, "Panorama" 25/04/2002,  "Sette" 30/05/2002, "Donna Moderna" 24/07/2002, "Grazia" 17/09/2002,  "Rivoluzioni" (mensile di Liberazione) Agosto 2002, "Il messaggero di  Sant'Antonio" Settembre 2002. Testate giornalistiche internazionali: "Le  Monde'', "Hoy”, "Dernières Nouvelles D'Alsace" (Francia), "Nevipen Romani"  (Spagna), "Evening Telegraph" (Inghilterra, "Romano Drom" (Polonia), "The  guardian" Inghilterra.
 
 Di Alexian, il giornalista Adriano Mordenti scriveva nel  2001 sul quotidiano “La Repubblica”: “...a lui si deve se la musica dei Rom  italiani comincia ad essere stimata nel mondo assieme a quella più aristocratica  degli zingari ungheresi e dei gitani spagnoli. Il quotidiano francese Le Monde  ha collocato questo gruppo di rom italiani tra i migliori tre dello scorso anno.  E al prestigioso festival khamorò di Praga sono stati dichiarati dalla critica i  migliori tra ben trenta gruppi e orchestre di tutto il mondo”.  Oltre che  apprezzato musicista, Santino Spinelli è docente di Lingua e Cultura romaní  presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Dal 1992 è  membro del Gruppo Pedagogico che si occupa della scolarizzazione dei bambini Rom  e viaggianti nell'ambito del Programma Interface sostenuto dal Centro di  Ricerche Zingare dell'Università la Sorbonne (Parigi) e della Commissione delle  Comunità Europee. E’ inoltre unico rappresentante italiano al Parlamento della  International Romani Union (IRU), organizzazione non governativa e non  territoriale che rappresenta i Rom di tutto il mondo. Fondatore e presidente  dell'Associazione Culturale "Thèm Romanò" (Mondo romanó) con sede a Lanciano  (Chieti)
       
		
		
			Di Fabrizio  (del 07/03/2006 @ 11:45:14, in sport , visitato 2198 volte)
		 
      E' un appello che da ieri ha cominciato a girare in rete. Io ne vengo a conoscenza dalla mailing list contro il traffico di persone :  Questo il testo in italiano: Il traffico umano interessa 800 mila persone ogni anno. Di queste il 90% sono donne e ragazze. La maggioranza è sfruttata sessualmente. Caro Presidente Barroso,  Migliaia saranno le donne e le ragazze che diventeranno merce umana , soggette a prostituzione durante la Coppa del Mondo in Germania. E’ urgente che lei come presidente della Commissione Europea faccia qualcosa, di accordo con gli altri paesi europei, per fermare questo crimine.Festeggiate la Coppa del MondoFermate lo sfruttamento sessuale 
 L'appello è disponibile in molte lingue. Altre informazioni in italiano, sul blog di Gennaro Carotenuto  
      27 febbraio 2006 - Ivana Stevanovic su Roma_ex_Yugoslavia La prima linea telefonica SOS per le donne rom vittime di violenza
in Serbia è stata aperta a Niš. Il telefono SOS è
rivolto alle donne e bambini dalle altre comunità etniche,
mentre i volontari possono comunicare in lingua romanì e
serba. "La linea SOS è riservata principalmente alle donne
rom, le quali raramente usano le esistenti linee SOS, sebbene siano
spesso vittime di violenza in famiglia", dice Ana Sacirovic,
coordinatrice della linea SOS. Secondo la Sacirovic, le donne rom raramente cercano assistenza
quando sono soggette a violenza, per via della loro educazione
tradizionale. "Tenendo presente che ho fatto volontariato abbastanza
spesso, sono consapevole che solo una parte delle donne rom usano
qualche volta la linea SOS, nonostante il fatto che noi tutti
sappiamo che c'è violenza anche nelle famiglie rom. Questo è
un modo per iniziare le donne rom ai loro diritti e il modo in cui
potrebbero realizzare e proteggere i loro diritti", ha detto. Il telefono SOS lavora con l'Associazione Donne Rom "Osvit"
(Alba), ed è stata fondata in collaborazione con i volontari
della linea SOS per le donne e i bambini che funziona a Niš da
anni. I volontari del telefono SOS sono disponibili tutti i giorni dalle
10 alle 12, e dalle 17 alle 19. il numero è +381
(0) 18/515-318.   
		
		
			Di Fabrizio  (del 07/03/2006 @ 10:04:50, in Europa , visitato 2207 volte)
		 
      Da: Fred Taikon su Czech_Roma e Nordic_Roma  Bambino rom adottato muore per abusi  Erik Ilesova, un bambino rom di Brno, era stato adottato da una coppia svedese, senza il consenso della madre naturale, Margita Ilesova, che non aveva mai accondisceso all'adozione. Quel bambino di quattro anni è morto per mancanza di cure e abusi. Il 22 luglio 2005 i genitori adottivi avevano preso Erik, da loro rinominato in Freddie, dall'orfanotrofio Hlinky di Brno per portarlo con loro in Svezia. Nessuno sospettava che la coppia avrebbe abusato di lui così tanto da farlo morire sei mesi più tardi. Visti da fuori sembravano una coppia armoniosa. I due svedesi hanno chiamato un'ambulanza, dicendo che il bambino era morto,. La sua faccia era blu e aveva smesso di respirare, così hanno detto. Però il medico di servizio ha avuto dei sospetti e ha chiamato la polizia. La coppia, accusata di ripetute percosse al bambino, è stata arrestata e processata per aver causato la morte del bambino. Il processo è iniziato il tre marzo. Durante la custodia, dopo aver compiuto una visita legale, le accuse contro i due si sono tramutate in riduzione in schiavitù. Le foto investigative mostrano un corpo più volte martoriato e hanno scioccato l'opinione pubblica. I piedi e l'inguine mostrano segni di bruciature e la faccia era ricoperta di graffi. Nessuno tra quanti conosceva la famiglia si era mai accorto delle sofferenze del bambino. Tre mesi prima della morte, a dicembre dello scorso anno, un assistente sociale aveva fatto una visita e aveva parlato con Freddie, mentre osservava una pila di regali. In precedenza la coppia aveva contattato uno psicologo per discutere su Freddie. Dicevano che sembrava depresso e senza iniziativa. La maggior parte del tempo stava seduto per conto suo. Lo psicologo aveva spiegato quanto fosse difficile per un bambino piccolo arrivare in un paese estraneo ed imparare una nuova lingua. Lo psicologo ha poi detto che durante i colloqui con la famiglia non aveva notato niente fuori dalla norma, eccettuata forse la timidezza di Freddie. La madre naturale, non aveva avuto la possibilità di sostenere la famiglia. L'Esercito della Salvezza ha fornito un riparo per un certo tempo. Le autorità vista la situazione, avevano messo il ragazzo in un orfanotrofio, dove la madre poteva visitarlo. Attualmente viveva con la suocera, in un appartamento dove tutti i coinquilini sono Rom. Quando i vicini hanno saputo di cos'era successo al bambino, si sono riuniti per partecipare al lutto. La madre vuole che suo figlio sia cremato nella Repubblica Ceca. La supervisora di Hlinky, Eva Pilatova, era molto affezionata al bambino ed è rimasta parecchio scossa quando ha saputo la notizia. Spesso lo portava con sé in vacanza. Aveva persino considerato di adottare lei stessa il bambino e stava preparando i documenti necessari ma, come ha raccontato al giornale svedese Aftonbladet, l'altra coppia aveva ottenuto prima il permesso. Anche Eva Pilatova vuole che quel corpo venga cremato a Brno ed è disposta a pagare le spese di trasporto. [...]
 “Porremo uno stop temporaneo alle richieste di adozioni dalla Svezia” ha detto Rotislav Zalesky, responsabile ceco per i Diritti Internazionali del Fanciullo.     
		
		
			Di Fabrizio  (del 06/03/2006 @ 13:05:24, in lavoro , visitato 1985 volte)
		 
       Ecco un articolo (penso a Storie italiane) che si ride per non piangere...A parte tutto, è da tanto tempo che non citavo più LA VOCE, è il momento di rimediare: 
    
        
            | 01-03-2006 La grande gara del permesso di soggiorno
 |  
            | Pier Luigi Parcu   |  
            | 
 In tempo di presunte guerre di civiltà, con la prevista concessione annuale contingentata di permessi di soggiorno ai lavoratori stranieri, l’Italia sta conducendo una sua piccola ma emblematica battaglia di inciviltà. I flussi annuali Nel nostro paese, i flussi annuali di nuovi permessi di soggiorno per motivi di lavoro sono stabiliti sulla base di un qualche incomprensibile calcolo che ben poco ha a che vedere con le esigenze del mercato del lavoro italiano e molto di più con le pulsioni xenofobe di settori della maggioranza politica e di parte della popolazione. In teoria, comunque, pochi o tanti che siano, i permessi di soggiorno per motivi di lavoro dovrebbero riguardare cittadini extracomunitari residenti all’estero, ai quali futuri datori di lavoro italiani, o legalmente stabiliti in Italia, propongono l’assunzione e quindi il trasferimento nel nostro paese. Naturalmente, tutti sanno che si tratta di una ridicola ipocrisia.
 Sabato 18 febbraio, il giorno in cui gli oltre seimila uffici postali preposti hanno iniziato a consegnare i kit per la richiesta del permesso di soggiorno ai presunti "futuri datori di lavoro", centinaia di migliaia di extracomunitari, che già vivono e lavorano, più o meno irregolarmente, nel nostro paese, si sono precipitati a fare la fila per ritirarli. Come hanno scritto i giornali, di futuri datori di lavoro, nelle lunghe code, non c’era neanche l’ombra.
 Sempre a quanto riferiscono le cronache, sono valse a ben poco le esortazioni delle forze dell’ordine a non precipitarsi tutti insieme agli uffici postali il primo giorno di consegna, in quanto i kit sarebbero rimasti in distribuzione per almeno un paio di settimane. In tutte le città, gli extracomunitari hanno comunque sopportato lunghe attese, fino a che i documenti disponibili, pare fossero un milione e cinquecentomila, non sono finiti. Il fatto che, nei giorni successivi, molti uffici postali non fossero stati riforniti di nuovi kit porta all’amara considerazione che, in fondo, conoscendo la burocrazia italiana, per "i futuri datori di lavoro" fare la fila il primo giorno di distribuzione non era poi una scelta così irrazionale.
 Anzi, si è poi scoperto che la scelta poteva addirittura rivelarsi ultra razionale, e economicamente vantaggiosa, se, riuscendo a procurarsi qualche modulo in più, si fosse poi avviata una proficua attività di bagarinaggio. Si vedano al proposito le cronache sul Corriere della Sera del 26 febbraio: il prezzo di bagarinaggio dei kit nei giorni successivi si è incredibilmente attestato su svariate centinaia di euro.
 Un fatidico timbro  Ma è la totale insensatezza tecnica del passo successivo e decisivo della procedura, la modalità di definizione della graduatoria per l’assegnazione dei permessi, a dover ora preoccupare. Infatti, con i documenti debitamente compilati, i "futuri datori di lavoro" devono aspettare che un decreto del Governo fissi la data di partenza della prossima "Grande gara di resistenza alle file per immigrati extracomunitari", con la quale l’Italia si propone di entrare nel Guinness dei primati…delle file. Sembra che i permessi di soggiorno verranno assegnati a coloro i cui "futuri datori di lavoro" consegneranno per primi la domanda in forma di assicurata accettata, alla data stabilita nel decreto, in uno degli uffici postali abilitati. All’americana, che suona più efficiente, il metodo per compilare la graduatoria di preferenza sarebbe quindi first come first serve. Gli uffici postali italiani sono stati opportunamente dotati, all’uopo pare, di una straordinaria innovazione tecnica, ci informa sempre la stampa: un timbro minutario, con il quale sarà possibile allineare, al minuto, l’arrivo allo sportello dei partecipanti.
 Il rischio del metodo prescelto è piuttosto chiaro. È facile prevedere che il giorno in cui sarà resa nota la data di consegna dei documenti alla posta, avrà inizio il bivacco davanti agli uffici postali dei "futuri datori di lavoro" o, più probabilmente, delle centinaia di migliaia di immigrati con la speranza del permesso di soggiorno. Potrebbe non essere un bel vedere.
 È davvero necessario questo epilogo comico, e speriamo non tragico, di una vicenda economicamente e umanamente comunque deplorevole? Si può almeno evitare il bivacco e la gara per la consegna? Effettivamente, basterebbe dare disposizioni agli uffici postali di raccogliere tutte le domande e semplicemente numerarle. Poi un computer, innovazione del secolo scorso, crediamo successiva al timbro minutario, potrebbe estrarre a sorte i vincitori del permesso di soggiorno. In fondo, anche gli americani, sorteggiano i permessi. Fanno quella che chiamano una lottery.
 Non diventeremmo un paese molto più civile solo grazie a un ultimo, meno irrazionale, passaggio: l’ipocrisia e l’insensatezza economica di tutta la questione resterebbe intatta, ma almeno eviteremmo molte sofferenze ai "futuri datori di lavoro". Non siamo specialisti della materia, e rileggendo quanto scritto ci viene quindi un dubbio: ma è possibile che le cose stiano davvero così? Speriamo che qualcuno ci smentisca...
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			Di Fabrizio  (del 06/03/2006 @ 10:00:06, in lavoro , visitato 3142 volte)
		 
      
     	 	 	
    
        
            | Un'altra galleria fotografica, offerta dalla cooperativa 			LACI BUTI 2, impegnata nella potatura degli alberi. (grazie a Filippo Podestà per la collaborazione) |  
            |  L'avviso 			in via Brembo
 |                 Per 			il lavoro si è affittato un camion munito di piattaforma |  
            |  
 |  
 |  
            |  
 |  la 			raccolta e la pulizia
 |  
            |                 
 |  
            |  
 
 |  Il 			quadro comando
 |  
            |  la 			squadra
 |  
 
 |  fatto 			il carico si raggiunge il nuovo cantiere
 |  
            |  pausa
 |  il 			ritorno
 |  
            |   intervento 			dei vigili in via Noto per spostare le macchine in divieto di 			sosta
 |  servizio effettuato lunedì 27 febbraio in via Brembo e via Noto a Milano   |