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Roma_Francais
 Orly, giovedì. Maria ed i suoi figli fanno parte dei 74 Rom accolti nel 
primo villaggio d'inserimento in Francia, finanziato principalmente dall'Unione 
Europea. Mala giovane lotta per trovare un lavoro | (lp/florian dèbes)
Orly, giovedì. Maria ed i suoi figli fanno parte dei 74 Rom accolti nel 
primo villaggio d'inserimento in Francia, finanziato principalmente dall'Unione 
Europea. Mala giovane lotta per trovare un lavoro | (lp/florian dèbes)
Rom, il villaggio test non accoglie nessuno - A quasi otto mesi 
dall'apertura, il villaggio d'inserimento dei Rom, un esperimento europeo, è 
ancora lontano dal compiere la propria missione. Lì cresce l'impazienza.
leParisien.fr par
Florian Dèbes -
Publié le 30.07.2012, 06h17
E' un luogo unico in Francia, quello che visiterà questo pomeriggio ad Orly Jean-Yves Leconte, 
senatore dei francesi dell'estero. Recandosi nel villaggio d'inserimento delle 
famiglie rumene, potrà incontrare Maria ed i suoi 73 vicini. Per loro 
l'emergenza è terminata grazie al dispositivo installato non lontano dalla 
stazione di Saules.
Spostatasi a metà dicembre in una casa provvisoria, la giovane aveva posto fine 
ad un percorso fatto di produzione di mattoni in Romania, di bracciante agricola 
in Italia e di elemosine a Parigi. Nella baraccopoli che occupava 
precedentemente a Orly, a febbraio 2010 sono morti in un incendio due bambini di 
15 mesi e 3 anni. Oggi la pulizia del sito è da considerarsi un imperativo. 
Maria spera di iniziare un tirocinio in una struttura per la prima infanzia. Ma 
questo è ancora una speranza.
Il programma d'inserimento, finanziato dall'Unione Europea per un importo di 
250.000 €, e dal consiglio generale Val-de-Marne, ha davanti a sé 
ancora numerosi ostacoli, malgrado gli sforzi di Habitat et soins, 
l'organizzazione che quotidianamente gestisce il sito. "Non è ancora tutto 
bene", riassume Maria in un francese incerto.
I 74 abitanti vivono di vendita di rottami ed accattonaggio
L'obiettivo di dare alloggio alle famiglie è comunque soddisfatto. Ma vivono 
ancora di rivendita di rottami e di accattonaggio. Gli adulti sono sempre 
sottomessi al regime derogatorio che limita l'accesso dei cittadini rumeni 
l'accesso al mercato del lavoro. Viene additata la lentezza amministrativa. "In 
autunno depositeremo in prefettura sette dossier completi per le domande 
d'autorizzazione al lavoro," spiega Laurence Potte-Bonneville, direttrice 
regionale dell'associazione.
Si complica la scolarità degli adolescenti
Nessun problema da segnalare nella scuola primaria Marcel-Cachin. 
Invece per gli studenti delle superiori ci sono maggiori difficoltà. Mescolati 
in tre diversi istituti durante l'anno, per integrare in classi specializzate 
chi ha potuto andare poco a scuola, gli studenti faticano ad adattarsi allo 
stress. "Per qualcuno non è automatico alzarsi tutti i giorni per ascoltare un 
prof. Non l'hanno mai fatto," riconosce Elsa, l'educatrice specializzata del 
sito.
Corsi di francese per adulti offerti solo ora
Otto mesi dopo il loro insediamento lì, gli adulti potranno finalmente seguire, 
prima della partenza, laboratori sociolinguistici orientati alla ricerca di 
lavoro. "E' una richiesta insistente da parte loro," rileva Laurence Potte-Bonneville. 
Abitanti ed associazioni hanno faticato ad assumere un insegnante. Tre hanno 
declinato l'offerta all'ultimo momento. Una quarta ha infine incontrato le 
famiglie a inizio luglio. E così, se per il momento il villaggio di inserimento 
non è ancora un successo, c'è ancora tempo, le parti si son date tre mesi, per 
fare un bilancio.