Cavalcavia Bacula - Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
-

\\ Mahalla : Articolo
Cavalcavia Bacula
Di Fabrizio (del 21/06/2009 @ 09:09:44, in Italia, visitato 1517 volte)

A Milano, sotto il cavalcavia di Bacula c'è un nuovo insediamento di Rom cacciati da altri rifugi, nonostante le parole del vicesindaco De Corato che assicurasse come l'area fosse stata chiusa e "messa in sicurezza". Continua la politica di giocare a guardie e ladri. CITYROM è tornato lì sotto, quella che segue è la sua inchiesta.

Giugno 20, 2009: Quando sono arrivato al cavalcavia Bacula, tra piazza Stuparich e piazzale Lugano, pochi giorni dopo lo sgombero, c’erano ancora persone sotto le arcate. Mi hanno raccontato che fino ad allora avevano dormito all’aperto, accanto all’insediamento distrutto, e che stavano per partire per la Romania come anche tanti altri stavano facendo. Molti invece avevano deciso di restare a Milano e si erano sistemati in zona Lambrate e in un edificio abbandonato a pochi passi dal cavalcavia in piazzale Lugano. Ci sono stato, al secondo piano alcune famiglie avevano organizzato una "casa" con dei materassi, un tavolo recuperato e tre tende da campeggio.

Per anni quest’area, alla periferia nord di Milano, ha ospitato diversi insediamenti abusivi di rumeni di etnia rom, più volte sgombrati e più volte risorti.

Quell’area l’abbiamo sgomberata quattro volte, mi avevano raccontato a dicembre i responsabili del Nucleo problemi del territorio della Polizia locale di Milano. Abbiamo detto in modo chiaro all’Amministrazione che per mettere in sicurezza il cavalcavia Bacula bisognava costruire un muro di cemento armato. Dopo lo sgombero dell’anno scorso, sotto il ponte il Comune ha messo dei dissuasori "New Jersey" di due metri in modo che l’area non venisse occupata di nuovo. In realtà hanno usato i dissuasori come letti… Hanno sfondato il muro che divide il cavalcavia Bacula dal C.A.M. (Centro Aggregazione Multifunzionale) del Comune di Milano, che ospita anche una scuola materna. Vanno nel giardino della scuola e si lavano alla fontanella, defecano, stendono i vestiti e fanno il barbecue.

Il 31 marzo 2009, dopo una campagna mediatica durata più di un mese che dava voce agli esposti degli abitanti del quartiere e denunciava l’emergenza igienico-sanitaria del campo, l’illegalità che vi proliferava e i conseguenti problemi di sicurezza, il Comune di Milano ha per l’ennesima volta sgombrato l’insediamento. Questa volta, però, seguendo le indicazioni della Polizia locale, dopo lo sgombero, l’area è stata "messa in sicurezza". L’accesso all’area sotto una parte del cavalcavia è stato chiuso con una recinzione in ferro alta tre metri; il terrapieno in pendenza da cui si scendeva dal cavalcavia nell’insediamento è stato sbancato e ora è una sorta di muro di terra alto qualche metro; l’arcata del ponte sotto cui sorgeva l’insediamento più piccolo è stata chiusa utilizzando la terra ricavata dallo sbancamento.

Prima dello sgombero il Comune aveva offerto dei posti letto nei dormitori pubblici per le donne e i bambini, come era avvenuto già in passato. Ma la proposta prevedeva che le famiglie si sarebbero dovute dividere, così tutti hanno rifiutato. Le associazioni che avevano lottato perché si trovasse una soluzione abitativa per gli abitanti, sono riuscite a sistemare 25 persone – le famiglie con figli che vanno a scuola – alla Casa della Carità, e una famiglia con una figlia disabile nel campo comunale di via Triboniano. Per tutti gli altri, almeno duecento persone, non ci sono state iniziative.



Dopo che i giornali hanno dato la notizia dell’imminente sgombero, sono ritornato più di una volta a visitare la baraccopoli per documentare cosa stava succedendo e capire quali erano i motivi che rendevano urgente l’intervento delle forze dell’ordine. Ho così raccolto diverse testimonianze.

Sunita abitava in una piccola baracca, fatta di materiali di scarto e rivestita di stoffa. La prima volta che l’ho incontrata erano le tre del pomeriggio e si trovava insieme alla famiglia all’interno della baracchina. Aveva in braccio il figlio di tre anni, la suocera era sdraiata sul letto insieme alla figlia e al suocero che dormiva.

Mio marito, mi ha raccontato Sunita, è scappato con un’altra donna e io sono rimasta qui con mia suocera. Se vuole tornare io l’aspetto.

La loro baracca era isolata rispetto alle altre e si trovava nel campo antistante il cavalcavia, addossata al muro che separa questo spazio dai binari delle ferrovie Nord. Era costituita da tre moduli di due metri per tre: in uno c’era la cucina e negli altri due i letti.

Se ci sgombrano porteremo con noi solo le coperte e i vestiti, il resto lo lasceremo qui, non abbiamo la macchina.

Quel giorno sono rimasto a parlare con loro per un po’. Mi hanno raccontato che la casa che avevano in Romania l’avevano venduta dopo la morte del figlio maggiore per pagare il funerale e che l’anno scorso era morta la figlia di Sunita, dopo solo quarantatre giorni di vita. Abbiamo fatto il funerale al campo di via Triboniano, dietro il cimitero maggiore. Vivevano facendo l’elemosina. Mentre Student, il capo famiglia, non lavorava e si occupava di accompagnare i figli di otto, dieci e tredici anni a scuola. Oggi ho guadagnato solo cinque euro. Mia suocera non ha raccolto nulla perché la polizia l’ha cacciata via. Esco tutte le mattine alle sei per arrivare solo alle 8.30, non ho soldi per pagare il biglietto e i controllori mi fanno scendere continuamente. Vado a Bollate, Varese, Cittiglio, Gavirate. A Milano no, perché non ho un posto dove stare. Mi fermo davanti a un supermercato, una chiesa o un cimitero. Il massimo che ho raccolto in una giornata sono stati 25 euro. Oggi tutti mi dicono che sono in crisi.



Vasil un uomo silenzioso con l’aria seria, parlava un buon italiano. Mi ha raccontato che è arrivato in Italia nel 2002. Perché hai scelto l’Italia?, gli ho chiesto. Per la lingua. Sapevi che saresti andato a vivere in una baraccopoli? No, prima di venire in Italia sono stato sei mesi in Spagna e ho abitato in un appartamento in affitto. E in Italia? I primi mesi ho abitato a Triboniano (una grande baraccopoli abusiva alle spalle del Cimitero Maggiore), appena ho trovato un lavoro sono andato via dai campi e ho preso un appartamento in affitto e finché ho avuto un lavoro sono stato in appartamento. Poi, per forza di cose, non avendo più soldi, ho lasciato l’appartamento e sono ritornato a vivere in un campo.

Vasil mi ha raccontato che l’appartamento si trovava a Sesto San Giovanni, era composto da due stanze da letto, un soggiorno, una cucina e un bagno e che pagava 650 euro di affitto. Abitava insieme alla moglie e ai quattro figli che l’avevano raggiunto in Italia appena lui si era sistemato. E che poi era rimasto solo con la moglie. I figli dopo aver lasciato la casa erano ritornati in Romania. Ho una figlia di 27 anni sposata con due figli, una figlia di 23 anni e uno di 22 che vanno all’università e un’altro di 13 anni che va anche lui a scuola. In Romania ora vivono in una casa in muratura con un giardino piccolo che ho comprato nel 1989. Vasil ne parlava con orgoglio.

A Milano la sua baracchina si trovava insieme ad altre otto sotto uno delle campate del Cavalcavia Bacula. Era grande due metri per tre, al suo interno c’era spazio solo per il letto. Anche la sua era fatta con assi di legno e interamente rivestita di stoffa. Aveva una piccola finestra per fare entrare un po’ di luce naturale.

Vasil chiudeva con un piccolo lucchetto la sua baracchina. Anche se il campo era abitato da persone del suo stesso villaggio probabilmente non si fidava di loro. Si sentiva diverso e fuori luogo, non amava vivere in quelle condizioni.

Mi capitava spesso di incontrarlo insieme alla moglie seduto su un telo nel grande spazio all’aperto su cui si affacciavano i due insediamenti abusivi.

Questo luogo che tutto l’inverno era stato utilizzato come passaggio e come deposito per la spazzatura era diventato con le prime giornate di sole anche un luogo di ritrovo dove si riunivano in piccoli gruppi alla luce del sole. Dopo un inverno passato sotto i ponti, nascosti e protetti, gli abitanti di questa baraccopoli erano tornati alla luce, visibili e di nuovo ingombranti.

Marco abitava poco distante da Vasil. La sua baracchina era appena fuori dall’arcata del ponte in un punto in cui le case di legno formavano un piccolo slargo sempre affollato di gente, seduta davanti alle proprie baracche, che passava la giornata chiacchierando, bevendo una birra o mangiando carne o ciorba, una zuppa che le donne cucinavano sulle braci.

Quando ho conosciuto Marco era il compleanno di suo figlio piccolo e l’ho accompagnato a comperare una torta per festeggiare l’evento. Mi ha raccontato che il giorno dopo il figlio e la moglie sarebbero partiti per la Romania perché, in vista dello sgombero, era diventato troppo pericoloso restare lì.

Lo incontravo spesso seduto con altri in quella piazza informale ed era tra quelli che parlavano di meno. Quando gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia, lui che non voleva farla sentire agli altri, si è alzato, ha afferrato un tavolo e mi ha chiesto di seguirlo. Dieci metri più in la ci siamo messi attorno al tavolo, in piedi, e ha iniziato a raccontare. Sono arrivato in Italia quattro anni fa. Prima ero da solo poi è venuta mia moglie e mio figlio. Ho cinque figli, uno di 22 anni, sposato. Abitano in Romania in una roulotte che ho comprato qualche anno fa. Prima abitavo nella casa di mio padre. Quando è morto, la casa è andata al più piccolo dei miei sei fratelli. Lavoro solo due ore alla settimana in una trattoria.

Il suo racconto però è stato interrotto quasi subito da due ragazzi che si sono avvicinati e hanno iniziato a parlare con me. Uno di loro voleva chiamare il suo datore di lavoro, l’altro invece voleva farmi vedere un documento. Marco era infastidito ma non è riuscito a respingerli. Non ci siamo più visti.

Flora abitava nell’insediamento più popoloso sorto sotto la grande piastra di cemento del cavalcavia. Era tra le poche persone che erano tornate subito dopo lo sgombero del 4 luglio a riabitare il ponte. Dormiva con i figli su dei materassi sistemati tra i dissuasori.

Poco prima dello sgombero le baracchine sotto il ponte erano decine. Così piccole da contenere appena un letto e una stufa. Siamo in tanti e c’è tanta sporcizia, raccontava Flora. Il vostro paese, la vostra terra ci hanno trattato tanto male. L’altra sera c’era tanta gente che urlavano e gridavano. Mio Marito la notte non dorme più perché ha paura che bruciano qualcosa.

La Lega Nord aveva organizzato un corteo di circa cinquanta persone contro l’insediamento abusivo.

Dopo il primo periodo in cui dormiva sui materassi Flora aveva costruito anche lei la sua baracchina, all’esterno della quale c’erano tante cose raccattate in giro: un frigobar, un frigorifero, una cucina a gas, una pila di batterie, sedie e divani. L’ultima volta che l’ho incontrata, Flora si trovava ancora nello stesso punto dell’insediamento, dove il ponte confina con il parco del Centro di Aggregazione Multifunzionale (C.A.M.) di via della Pecetta. La parrocchia di Santa Elena ci ha aiutato molto, mi ha raccontato. Nessuno conosce meglio di me Don Matteo. Faccio l’elemosina davanti la sua chiesa. Al centro di ascolto prendo da mangiare una o due volte al mese. Mi caricano la bombola.



A Bacula ero stato la prima volta il 4 luglio 2008, dopo uno dei tanti sgomberi che questa comunità, proveniente dalla città romena di Draganesti-Olt, ha subito. Anche allora l’insediamento era stato completamente distrutto e l’area era stata bonificata dal Comune di Milano. E anche allora, pochi giorni dopo, qualcuno era ritornato in Romania e qualcun altro era già ritornato ad abitare l’area.

Da quando il Comune ha inaugurato la "politica della sicurezza" il copione è sempre lo stesso. Il nucleo problemi del territorio della Polizia locale di Milano monitora il territorio, scheda le occupazioni abusive sparse per la città, e valuta quando è urgente predisporre lo sgombero. L’amministrazione comunale, ora in accordo con il prefetto-commissario all’emergenza rom, avvia una campagna mediatica che ha due obiettivi: dimostrare l’azione del governo e comunicare agli abitanti che dovranno andare via, da soli o con la forza. A quel punto, naturalmente, le associazioni che operano all’interno del campo lanciano il loro appello, e denunciano le condizioni di degrado e inumanità in cui sono costretti a vivere i rom a Milano.

L’opinione pubblica si convince che il problema si sta risolvendo ma in realtà i rom continuano ad andare e venire dalla Romania e a vivere illegalmente in città.

sp

Articolo Articolo Commenti Oppure (0) Storico >> Stampa Stampa

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


19/03/2024 @ 05:18:06
script eseguito in 44 ms

 

Immagine
 Milano via Idro 62 - anno 1990... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 5504 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source