Rom e Sinti da tutto il mondo

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\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 07/09/2011 @ 09:13:15, in blog, visitato 3931 volte)

Qualche anno fa, provai a descrivere cosa era una Mahalla e come intendevo trasportarla in un blog. Col tempo e l'esperienza ho aggiunto a quelle informazioni iniziali, un discreto database di articoli e di fonti a cui attingere.

Pensavo che questo bastasse a tirare avanti "onestamente", mettendoci la passione necessaria.

Non basta... tantomeno se uno è come me un "cane sciolto", senza associazioni, chiese o partiti a coprirgli le spalle. Prima o poi salterà sempre fuori qualcuno a chiederti: "Ma tu non sei Rom/Sinto/Kalé ecc. (cioè: e allora perché lo fai?)" A volte la domanda può essere assolutamente ingenua e legittima, altre può essere piena di sottintesi (si va dal "Di che ti immischi?" al "Lascia che -se la sbrighino-ce la sbrighiamo- da soli"). Con, sottinteso al sottinteso: "o ti conformi, o finisci isolato" assolutamente bipartizan.

Tornando alla domanda iniziale "Perché lo fai?", ognuno come persona singola avrà le proprie motivazioni, e se sono personali, non ci sono motivi per spiegarle qua. Aggiungo che caratterialmente, di fronte alle critiche anche motivate, ho sempre dato ascolto a tutti, ma poi alla fine decido con la mia testa. In fondo, sempre di un blog si tratta, che non ha alcun potere di influire sulle scelte altrui, a meno che non lo voglia lo stesso lettore.

Vorrei invece rispondere alla domanda in maniera oggettiva (non so se ne sarò capace): il perché sta nella testa di chi legge. A molti sembrerà che qui si parli SOLO di Rom e Sinti (e nei fatti è così). Nella mia testa invece cerco di descrivere una società dove NOI e questi popoli interagiamo, a volte in maniera conflittuale, altre volte cercando la convivenza e il rispetto reciproco. Se dovessi estremizzare: non esiste alcun problema "Rom e Sinti" (con buona pace di specialisti ed esperti), esistono invece dei problemi che riguardano tanto NOI che LORO, e di conseguenza questi problemi possono risolversi SOLO con uno sforzo congiunto.

La grande scommessa (mi rendo conto che mi sto allargando e non sto più ragionando sul ruolo di questo blog) è poter mantenere le rispettive differenze di pelle, costumi, organizzazioni sociali, superando la falsa distinzione tra un NOI e un LORO. Siamo entrambe parti in causa di un problema, che può risolversi usando le altrui differenze.

Questi miei ragionamenti magari stanno in piedi nella sola teoria, ma ci sono grosse difficoltà nel metterli in pratica. La difficoltà più grande è nel riconoscere l'altro: in Italia Rom e Sinti sono numericamente insignificanti (circa 150.000 su oltre 56 milioni di abitanti), quindi nella pratica sono poche le persone che conoscono "in realtà" qualcuno di loro. Mancando la conoscenza diretta, si tende a supplire con un'immagine: per cui i Rom e Sinti devono essere PER FORZA o ladri, o sporchi, o pigri oppure (ma cambia poco) delle povere vittime che non sanno difendersi da sole, sempre bisognose di qualcuno di NOI a fare da paladino. Ci saranno anche quelli, ma se davvero fossero tutti così, LORO non potrebbero MAI essere interlocutori affidabili.

Avendone conosciuto diciamo qualche centinaio, posso invece affermare (e tento di dimostrarlo quando scrivo) che sono PERSONE con sentimenti, aspettative, che ragionano, hanno una visione del mondo che GIA' ADESSO si intreccia con la nostra. Aggiungo, dato che non mi ritengo BUONISTA: sono davvero uguali a NOI; cioè possono essere razzisti, gretti, disonesti come qualsiasi gagé (e viceversa). Se sono discriminati è perché qualsiasi tipo di società ha bisogno di qualcuno da mettere all'indice.

Quindi, come scrivevo ad un'amica qualche settimana fa: Non sono Rom, ma col tempo ho imparato che la cosa ha pochissima importanza. Sono convinto che quando loro staranno meglio e avranno riconosciuta la dignità a cui tutti hanno diritto, starà meglio anche la mia gente.

Mi è piaciuta la risposta di quell'amica: e' esattamente il nostro concetto che esprimiamo con la frase "quando ci sara' l'acqua nel deserto, allora nessuno piu' avra' sete". Perche' quando anche l'ultimo dei reietti avra' di che vivere tutta l'umanita' stara' meglio.

Termino aggiungendo di essere felice di aver scritto tutta questa somma di (?) ...banalità colossali, perché mi accorgo di averle sempre pensate, sin da giovane. Sono soddisfazioni, non trovate? ; - )

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Di Fabrizio (del 07/09/2011 @ 09:21:07, in Europa, visitato 1767 volte)

Da Roma_Daily_News

Dalefarm.wordpress.com

La data dello sgombero da 18 milioni di sterline di Dale Farm, un'ex discarica che ora ospita 90 famiglia, è stata rivelata per lunedì 19 settembre (vedi QUI ndr). La data è trapelata alla stampa tramite una sorgente nel consiglio [comunale].

I residenti di Dale Farm chiedono ai loro sostenitori di recarsi in loco per aiutarli a fermare lo sgombero. Chiedono anche agli osservatori legali e dei diritti umani ad essere presenti come testimoni. Dale Farm è solo ad una mezzora di treno dalla stazione di Liverpool Street a Londra.

Il consiglio [comunale] ha minacciato di bloccare le strade attorno a Dale Farm prima dello sgombero, così raccomandiamo di arrivare quanti più giorni prima possibile. Inoltre, c'è una gran mole di lavoro da svolgere in anticipo. Sono disponibili posti letto  in casa, ma se possibile vi chiediamo di portare una tenda con voi, perché gli spazi disponibili sono riservati a chi ne avesse bisogno. Siete tutti benvenuti in qualsiasi momento. Per dettagli, QUI.

Si prega far circolare ampliamente questo appello, e promuovere l'evento su Facebook attraverso i siti di social network.

Vi invitiamo ad iscrivervi all'avviso via SMS (NON ESTERO - solo per la GB ndr)ed alla nostro bollettino, perché non siamo sicuri che il consiglio [comunale] non voglia inviare gli ufficiali giudiziari in anticipo sulla data del 19 settembre.

Il 19 settembre il Consiglio di Basildon e la coalizione di governo che finanziano ciò, dovranno affrontare una sfida morale per spiegare a migliaia di persone ed ai mezzi di comunicazione mondiali perché abbiano scelto di lasciare oltre 100 bambini senza casa ed allontanarli da scuola. L'ONU ha chiesto al governo di sospendere questo sfratto "immaturo e imprudente", dicendo che "condizionerebbe in maniera spropositata le vite delle famiglie di zingari e viaggianti, in particolare donne, bambini ed anziani". Lo sgombero è stata condannato da un'ampia coalizione che comprende Amnesty International, sindacalisti e gruppi antirazzisti.

Ci vediamo lì! No Pasaran!

(link su Facebook)

Aggiornamento:

Rivelata la data dello sgombero, gli ufficiali giudiziari e la polizia inizieranno a chiudere gli accessi al sito la settimana del 12 settembre, ed a portare via le carovane dal 19 settembre. Abbiamo quidi urgente bisogno di persone che raggiungano Dale Farm dal 12 settembre, per sostenere la comunità dal tentativo di sgombero. La data comunicata pubblicamente è il 19, ma nelle lettere di sfratto è scritta l'intenzione di procedere anche in anticipo.

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Di Fabrizio (del 08/09/2011 @ 09:25:19, in Italia, visitato 1684 volte)

La visita al campo di via Idro il 26 maggio 2011 (foto Dijana Pavlovic)

Ieri è stato reso noto il rapporto della visita in Italia a fine maggio scorso di Thomas Hammarberg, Alto Commissario del Consiglio d'Europa per i Diritti Umani.

Ne riferiscono, tra gli altri, i siti del Corriere e di Repubblica.

Questa la pagina del Consiglio d'Europa, a cui segue il rapporto dettagliato. Tutto in inglese e pure lunghetto. Purtroppo mi manca il tempo per tradurlo (ultimamente faccio fatica anche a star dietro alla posta). Nel caso, aiutatevi con Google Translator.

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Di Fabrizio (del 08/09/2011 @ 09:40:36, in musica e parole, visitato 1468 volte)

Ricevo da Mattia Pelli

Presentazione del dvd multimediale "Minor Swing - Storie sinte", progetto di ricerca e raccolta di testimonianze sui Sinti trentini a cura dell'associazione LXL.
Giovedì 15 settembre, ore 17.30 – spazio archeologico SASS (P.zza Cesare Battisti, Trento)

Proiezione di estratti dal dvd multimediale.

Discutono con gli autori le antropologhe Paola Trevisan, autrice di studi e pubblicazioni sui Sinti emiliani, e Elisabeth Tauber, studiosa dei Sinti altoatesini.

Aperitivo con musica dei "Sintengro Gipen".

A tutti i partecipanti verrà dato in omaggio il DVD "Minor Swing - Storie sinte".

Presentazione del DVD:

Il progetto di raccolta di testimonianze orali nei campi nomadi e nelle aree abusive di Trento e Rovereto, curato dall'associazione LXL, è finalmente giunto a termine dopo due anni e mezzo di lavoro. Il risultato è "Minor swing - Storie sinte", un DVD interattivo che raccoglie 14 interviste a membri della popolazione sinta, più una serie di altri contenuti, tra cui: un documentario introduttivo; l'intervista a quattro studiosi che hanno affrontato il tema; un capitolo dedicato alla documentazione storica sulla presenza di questa popolazione sul territorio; il trailer.

Ma il cuore del DVD sono proprio le interviste: della durata di circa dieci minuti l'una realizzate con giovani, anziani, donne, ci permettono di entrare nella quotidiana normalità e diversità di una popolazione costretta a vivere alle porte delle nostre città. Storie sinte sono le storie di un passato in cui i Sinti avevano il loro posto, anche se nelle pieghe della società contadina, grazie alla loro musica, alla vendita di oggetti e alla prestazione di servizi indispensabili. Ma sono anche le storie dell'oggi, della difficoltà di essere giovani e Sinti, delle gioie della famiglia, del difficile rapporto con la società maggioritaria.

"Minor swing" è il tentativo di unire ricerca storico-sociale e utilizzo di nuovi media, per entrare nel dibattito pubblico dando gli strumenti necessari per andare al di là degli stereotipi.

E' arrivato il momento di ascoltare.


Il nostro sito: www.inventati.org/elleperelle
Le nostre produzioni: http://vimeo.com/channels/elleperelle

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Di Fabrizio (del 09/09/2011 @ 09:28:08, in Italia, visitato 1944 volte)

Segnalazione da Yorick the fool di Maria Gabriella De Luca



"Quasi 12 milioni di rom in Europa: 400 mila in Francia, dove Sarkozy ha inaugurato una politica di espulsioni molto contestata; 150 mila in Italia, dove a livello locale e nazionale i rom sono considerati giuridicamente "invisibili" ed emergenza di tipo sociale."

In questo video il prof. Marco Brazzoduro, docente di "Politiche sociali" nell’ateneo di Roma, fa il punto sulla condizione dei rom nel nostro paese. "In Italia", dice il professore, "si fa la lotta ai poveri, non alla povertà". Emerge come, nonostante le richieste avanzate dai rom per l’attribuzione di alloggi pubblici, il comune di Roma non abbia mai fornito né alloggio né assistenza, e come i rom contribuiscano, lavorando nella cosiddetta "economia sommersa" al nostro welfare "senza ricevere nulla in cambio".

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Di Fabrizio (del 10/09/2011 @ 09:50:11, in musica e parole, visitato 1544 volte)

(link per chi legge da Facebook) ... con alcune considerazioni finali

Reportage web télévisé de la web tv http://www.chartres.tw - Réalisation journaliste Eric Minsky-Kravetz.
Extrait de notre reportage sur la soirée de soutien aux expulsés du quartier du Hanul à Saint-Denis
(Seine-Saint-Denis). Le rappeur gitan Syntax venu en soutien à la soirée chante "Monsieur le Juge..." Reportage web télévisé du mercredi 14 juillet 2010 à Saint-Denis.

Questo video necessita di due brevi presentazioni:

Fra le poche cose riconosciute come positive ai Rom e Sinti è il talento musicale. Ovviamente anche tra loro esistono le persone stonate, ma questo succede con ogni stereotipo.

Sono conosciuti soprattutto per la musica balcanica, il flamenco ed eventualmente il jazz manouche. Ma sono anche un popolo pienamente pan-europeo, quindi le sue espressioni musicali, soprattutto nelle generazioni più giovani, possono variare negli stili più diversi (dalla musica classica al rap, per intenderci).

E talvolta non si tratta di semplici musicisti o compositori, ma di attivisti culturali europei a pieno titolo, come nel caso di Patrick Banga.

Parlando invece del contesto del video:

E' in atto da tempo un processo di coordinamento a livello europeo nelle politiche repressive. Recentemente anche in Gran Bretagna, similmente all'Italia, la stampa viene ostacolata nella sua funzione di informazione quando si tratta di sgomberi (e non solo). Ostacolare l'informazione indipendente è solo uno dei tanti aspetti.

Ad esempio, ricordate a Milano gli "autobus della vergogna", dove sino alla primavera scorsa venivano blindati i migranti privi di documenti? A fine mese scorso un sistema simile è stato adoperato durante lo sgombero di un campo rom vicino a Parigi. Il tutto con una differenza di base: l'Italia sembra essere il laboratorio di politiche repressive che vengono poi adottate altrove; mentre da noi questi sistemi sollevano poche tiepide critiche, queste cose all'estero riescono ancora a scandalizzare.

Per chi cercasse informazioni in italiano, la notizia è arrivata anche da noi, grazie a Giornalettismo (testata che ogni tanto incappa in qualche svarione, ma col pregio di riprendere notizie che altrimenti passerebbero inosservate).

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Di Fabrizio (del 11/09/2011 @ 09:00:32, in Kumpanija, visitato 2689 volte)

Il ritorno del BAR RIGHI

Al Bar Righi dal 17 settembre al 3 ottobre come a Monaco, ci sarà l'Oktoberfest con Birre, würstel, crauti a volontà (ma anche un menù tradizionale Sinto), non perdetevi questi eventi
MA SOPRATUTTO MUSICA DAL VIVO

18 Settembre dalle ore 19.30 - Musica varia
IL GATTO & LA VOLPE / Franco Zadra & Renzo.

24 Settembre dalle ore 19.30 - Musica e Menù Sinto
NEVES E IL SUO GRUPPO / Neves, Davide, Kam

30 Settembre dalle ore 19.30 - Musica da scoprire
OMNIBUS il Gruppo musicale

VIA CADORNA 23 CAMPI SPORTIVI RIGHI BOLZANO
TEL 0471 1811688 / 3938396540 / radames.gabrielli@gmail.com

Su Facebook, le foto dell'inaugurazione e l'appuntamento per l'Oktoberfest


Dal blog della cooperativa Aquila: VOGLIO RICORDARE AI AMICI DEL BAR RIGHI CHE SI POSSONO ORGANIZZARE SU PRENOTAZIONE: PRANZI, CENE, GRIGLIATE, BUFFET
SPECIALI, NORMALI, TRADIZIONALI, LATINE, SINTE O COME VUOI TU.
PER.COMPLEANNI - MATRIMONI - EVENTI SPECIALI. HO PER TUTTO QUELLO CHE VOI VOLETE, CON O SENZA MUSICA
-
PER IL PREZZO !!!!! AL BAR RIGHI PUOI METTERTI D'ACCORDO, CI SONO SOLUZIONI PER TUTTI

IN PIÙ TROVERETE
Simpatia, Cordialità, Disponibilità.
Panini caldi e Freddi / Toast / Hamburger / Hot Dog / Piadine / Porchetta
POTETE ORGANIZZARE
Concerti / Incontri - Dibattiti / programmare delle Serate speciali per delle persone speciali
MA TROVERETE ANCHE TANTA MUSICA CON IL KARAOKE
VI RICORDO CHE IN PIÙ TROVATE L' WI FI GRATUITO, DOVE TUTTI I GIORNI POTETE CHATTARE CON I VOSTRI AMICI, FIDANZATI E PARENTI

Parco Talvera, Campi Sportivi Righi , via Cadorna N. 23 Bolzano.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Tel. 0471 1811688 Cel. 328 4659839 / 331 3583668 / 393 8396540
radames.gabrielli@gmail.com / pamela.gabrielli@gmail.com

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Di Fabrizio (del 12/09/2011 @ 09:04:01, in Europa, visitato 2755 volte)

Diverse notizie provenienti dalla Romania. Nella prima torna la città di Baia Mare: non contente di isolare l'insediamento dei Rom con un muro di cinta (ma in Italia non siamo messi meglio), le autorità stanno provvedendo alla demolizione e allo sgombero di parte della comunità; la notizia arriva da Romanian_Roma. Nella seconda, un appello di Amnesty International dell'agosto scorso. Nella terza, ancora da Romanian_Roma, una singolare iniziativa in Transilvania.

BalkanInsight di Marian Chiriac

Bucarest, 02/09/2011 - I gruppi per i diritti umani stanno protestando contro i piani del sindaco Constantin Chereches volti allo sgombero di centinaia di Rom dalle case di Baia Mare, nella Romania nord occidentale, ed alla demolizione degli edifici.

"Il mio progetto è perfettamente legale, dato che i Rom hanno costruito queste case senza alcun rispetto della legge", ha detto giovedì il sindaco.

"La misura si applicherà a diverse centinaia di persone che non hanno documenti d'identità e residenza registrata a Baia Mare," ha aggiunto Chereches. "Nessuno dovrebbe dirmi che non rispetta la legge."

L'ambasciata USA a Bucarest e diverse OnG, compresa Amnesty International, hanno espresso il proprio sgomento.

L'ambasciatore USA Mark Gitenstein ha detto che alle famiglie dei Rom non sono state notificati i previsti lavori di demolizione, che dovrebbero iniziare il 5 settembre, e che il piano di sgombero ignorerebbe le loro preoccupazioni sulla salute e sulla sicurezza.

"Facciamo eco ai sentimenti da Amnesty International ed a quanti altri hanno dichiarato che questi sfratti e demolizioni non devono effettuarsi," ha continuato l'ambasciatore.

Mercoledì, Amnesty International ha emesso un comunicato stampa, dicendo che: "Ancora una volta, le autorità rumene stanno apertamente discriminando i membri della comunità rom. Quando le autorità sgomberano le comunità rom contro la loro volontà, senza un'adeguata consultazione, opportuno preavviso o adeguate soluzioni abitative, violano le leggi internazionali e regionali sui diritti umani che il governo della Romania ha sottoscritto," ha detto Jezerca Tigani, vicedirettore di Amnesty per l'Europa.

Chereches ha reagito giovedì, dicendo che tanto l'ambasciata USA che i gruppi dei diritti umani erano stati "male informati" e ha condannato un "tentativo inaccettabile di porre pressione alle autorità locali."

A giugno, Chereches aveva suscitato polemiche ordinando la costruzione di un muro cintato di tre metri di altezza e lungo 100 metri, tutto attorno agli edifici in ci i Rom vivono in città.

Ufficialmente, la misura era per proteggere i bambini da incidenti stradali, ma qualcuno l'ha visto come parte di una politica di ghettizzazione forzata.

La comunità rom in Romania sta lottando contro discriminazione, bassi tassi di alfabetizzazione e disoccupazione massiccia. Ufficialmente conta circa 550.000 componenti in un paese di 21 milioni, ma è opinione diffusa che siano almeno il doppio nel paese.

Molti di origine rom non dichiarano la loro etnia nei censimenti, a causa dei diffusi pregiudizi che devono affrontare.

Raramente i Rom possiedono terreni e proprietà, e sono ulteriormente svantaggiati dalla mancanza di alloggi sociali in un paese dove ormai il 97% degli alloggi è privato.


Appelli - Proteggere il diritto all'alloggio nella nuova legislazione della Romania

In Romania le persone più povere e svantaggiate non possono accedere a un alloggio adeguato a causa del sistema giuridico vigente nel paese. Il diritto a un pieno accesso a un alloggio adeguato non è riconosciuto o adeguatamente protetto dall'attuale legislazione romena.

In tutto il paese, il modo in cui vengono condotti gli sgomberi forzati dei rom e le minacce di sgomberi che i rom subiscono continuamente perpetuano la segregazione razziale. Negli ultimi anni, le comunità rom sono state sgomberate e trasferite vicino a discariche, impianti di depurazione o in aree industriali alla periferia delle città. Quando questo accade, i rom non solo perdono le loro case e i loro averi, ma anche le loro reti sociali, l'accesso al lavoro e ai servizi statali.

Quando le autorità sgomberano le comunità rom contro la loro volontà, senza un'adeguata consultazione, opportuno preavviso o adeguate soluzioni abitative, violano le leggi internazionali e regionali sui diritti umani che il governo della Romania ha sottoscritto, quali il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Attualmente, il ministero dello Sviluppo regionale e del turismo sta rivedendo la legislazione nazionale sull'alloggio. La prevista riforma della legge è un'occasione per il governo della Romania per portare il proprio quadro normativo nazionale in materia di alloggio, in linea con gli standard internazionali e regionali sui diritti umani.

FIRMA L'APPELLO


SOLAR NOVUS TODAY

I distributori di energia solare Phaesun GmbH di Memmingen (Germania) ad agosto 2011 hanno portato a termine un progetto Green Power, assieme all'iniziativa "Students in Free Enterprise" (SIFE) dell'Università di Regensburg.

Il progetto sostiene la popolazione rom in Romania, fornendo a 30 famiglie nei villaggi di Rosia, Nou e Daia in Transylvania di sistemi PicoPV per fornitura di corrente elettrica fuori rete. Phaesun ha donato i sistemi PicoPV. Forniscono un'illuminazione elettrica affidabile e la possibilità di caricare i telefoni cellulari e gestire altri piccoli apparecchi elettrici. Gli studenti FISE sono stati addestrati al montaggio e alla riparazione dei sistemi Phaesun ed hanno immediatamente trasmesso le loro conoscenze ai gestori locali del progetto in Romania, che potranno impratichirsi sul posto.

"In Romania la popolazione rom è tuttora discriminata. Molti insediamenti non sono collegati alla rete elettrica ed ai bambini spesso è negato l'accesso all'istruzione, che si traduce in problemi come alti tassi di disoccupazione ed alcolismo.", spiega Daniel Kaiser, responsabile del progetto SIFE. "Abbiamo sviluppato un concetto olistico per sostenere le famiglie rom, incentrato su istruzione, elettrificazione e generazione di reddito, iniziando nel marzo 2011 a realizzare il progetto. Così, siamo in grado di dare un contributo al miglioramento a lungo termine delle condizioni di vita delle famiglie rom."

Il mantenimento del sistema è portato avanti da partner di progetto locali. Questi includono l'amministrazione locale, l'ideatore Eginald Schlattner, come pure due studenti di Rosia, laureandi in ingegneria elettrica, che ora sono in grado di finanziarsi tramite una borsa di studio e la gestione di una stazione di ricarica. Sono responsabili del buon funzionamento dei sistemi nel villaggio e di una convenzione tra la stazione di ricarica ed i negozi di alimentari, dove con un piccolo supplemento è possibile per le famiglie senza corrente elettrica è possibile ricaricare i telefoni cellulari e le lampade con batterie integrate.

Spiega Tobias Zwirner, amministratore delegato di Phaesun GmbH: "Conosciamo i problemi che si verificano in Romania, dato che abbiamo lì già realizzato diversi progetti relativi alla fornitura di corrente elettrica fuori rete, in collaborazione con partner locali. La popolazione rom è spesso esclusa dai servizi al pubblico e gli insediamenti spesso non hanno accesso alla rete elettrica. I sistemi PicoPV per l'efficiente fornitura di piccoli carichi offrono una buona possibilità per coprire il fabbisogno basico di elettricità de può essere esteso secondo le richieste degli utenti."

SIFE sta per Studenti in Libera Impresa ed è un'organizzazione internazionale di studenti che cercano di collegare l'impegno sociale con l'attività imprenditoriale. Il gruppo SIFE dell'università di Regensburg è attiva dal 2009 principalmente nell'Europa orientale.

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Di Fabrizio (del 12/09/2011 @ 09:22:31, in Europa, visitato 1794 volte)

La manifestazione di sabato scorso a Dale Farm

Yfrog: Bambini davanti alla loro scuola di Crays Hill, chiedono di non essere sgomberati e di poter continuare a frequentarla. 

La manifestazione sul canale youtube del Gipsy Council. Alcune immagini su flickr.

Da Twitter:

  • Basildon è stata costruita per dare casa a chi non l'aveva - ora sta creando centinaia di homeless. Grattan Puxon, segretario, Dale Farm Housing Association
  • I diritti umani sono popolari quando riguardano altri paesi, ma non quando si tratta di assicurarli a casa propria. Richard Howitt, parlamentare europeo

Altre immagini

E per terminare:

sospesi tra passato e presente

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Di Sucar Drom (del 13/09/2011 @ 09:12:59, in casa, visitato 1756 volte)

Da due newsletter di Articolo 3:
A Torrazza Coste (Pavia) in pochi accettano che una famiglia rom possa legittimamente comprare un terreno e stabilirvisi. Le continue lagnanze dell'opinione pubblica hanno spinto il sindaco a sbilanciarsi: "Stiamo valutando se ci sono gli estremi per un provvedimento di allontanamento legati a ragioni di sanità pubblica". Nomadi, domani una decisione. Il sindaco: "Pressioni per un'ordinanza di allontanamento" (Provincia pavese, 28/8). L'allontanamento della famiglia rom rappresenterebbe una gravissima discriminazione e creerebbe un precedente pericoloso, incrinando oltretutto la certezza del diritto. Inoltre, sono le istituzioni che dovrebbero governare i timori della collettività o i timori della collettività che dovrebbero governare le istituzioni?

Dopo aver evidentemente scartato la possibilità di allontanare la famiglia rom attraverso "un provvedimento di allontanamento per ragioni di sanità pubblica", l'amministrazione comunale di Torrazza Coste, "si sta muovendo con discrezione per arrivare ad una soluzione pacifica che soddisfi i residenti": Firme contro l'area nomadi. Residenti in via Moro in rivolta (Provincia pavese, 1/9). La "soluzione pacifica" consisterebbe nel tentativo dell'amministrazione di convincere i proprietari del terreno a trovare nuovi acquirenti.
Si tratterebbe, se così fosse, di razzismo istituzionale ancora più pericoloso, perché subdolo, mascherato dietro alle buone intenzioni di 'far contenti i residenti'. Un tale comportamento da parte di un'istituzione rappresenterebbe una forma di discriminazione relativamente nuova, e molto pericolosa. Articolo 3 si impegnerà nelle prossime settimane ad approfondire la vicenda, cercando di verificarne le dinamiche.

La Provincia Pavese:

Chiediamo ad amici ed amiche rom un contatto con le famiglie rom bosniache che hanno acquistato un terreno edificabile a TORRAZZA DI COSTE.  Stiamo valutando la possibilità di intervenire direttamente. QUESTA la nostra mail

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