Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:30:47, in Europa, visitato 2067 volte)

La volta scorsa suggerivo un diario e due album fotografici.

Ma, metti caso che qualcuno di voi ci sia stato e ne senta nostalgia, ecco una webzine (in francese) dedicata totalmente alla festa. Nel caso ci sia stato, mi scriva le sue impressioni...

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Di Fabrizio (del 27/05/2005 @ 14:01:13, in media, visitato 3120 volte)
"Zingari in carrozza" verrà proiettato a Pieve Emanuele - Sala Consiliare, sabato 28 maggio alle 21.30
MAPPA

Mi fate sapere se ci siete??
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Di Fabrizio (del 27/05/2005 @ 02:14:59, in Regole, visitato 3535 volte)

Secondo me, un'articolo interessante: come la stessa legge e lo stesso sistema vengono percepiti differentemente a seconda di chi vi ricorra.

Cosa c'entra con la Mahala, potete scoprirlo (se avete il tempo, consiglio la lettura offline), riprendendo una vecchia triangolazione tra tre blog:

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Di Fabrizio (del 26/05/2005 @ 22:04:57, in media, visitato 2150 volte)

Di: Blendi Kajsiu

Odio dai media albanesi - Occhi puntati alla Grecia, negazione dei Rom - guerre intestine - testo completo su: Mediaonline.ba

[...] C'è una grande differenza tra l'attenzione che i media albanesi dedicano alla minoranza greca e la sostanziale dimenticanza riservata alla comunità rom. Pochissimi gli articoli su di loro: nonostante siano la minoranza etnica più numerosa, sono gli ultimi in termine di interesse. [...] Occorre anche tener presente che l'argomento minoranze etniche è generalmente ben presente nei media. Sono principalmente due i problemi legati alla rappresentazione dei Rom:

  • Sono cancellati tanto dalle statistiche che dalle cronache. In molti articoli dedicati alle minoranze in Albania, i Rom sono citati all'inizio per sparire al secondo o al terzo paragrafo.
  • Inoltre, sono rappresentati attraverso una serie di stereotipi, che perpetrano la loro marginalizzazione socioeconomica, che finisce per diventare un loro tratto specifico, dovuto a cultura, carattere o razza.

Per capire meglio cosa è una rappresentazione su basi razzistiche, " più manifesto e più intenso è l'odio, maggiore è il diniego dell'esistenza di un ALTRO reale, che convive nello stesso territorio, in condizioni particolari: questa è l'essenza della negazione dell'esistere come minoranza, sia essa religiosa, etnica o culturale." [...]

Il contesto in cui se ne parla può essere correlato a un progetto della Banca Mondiale, che ha origini con qualche avvenimento drammatico occorso alla comunità: quasi sempre storie di senza fissa dimora, accattonaggio o traffici illegali. Non c'è nessuno sforzo da parte dei media per presentare aspetti positivi delle comunità, anche partendo dal retrotera ci cultura, tradizioni, linguaggio o costumi. Ci si focalizza quasi esclusivamente sulle condizioni di abiezione, veicolando il concetto che Rom sia sinonimo di miseria, economica o culturale.

[...] Un esempio di questa rappresentazione è data dall'articolo che segue:

"L'Albania, come molte altre nazioni nel mondo poste in una posizione dove le civiltà si incontrano e si sovrappongono,non ha una composizione etnica e culturale omogenea. Ci sono diverse minoranze nel suo territorio. Le più numerose sono quella Greca, ma ci sono anche Macedoni, Montenegrini, Vlach e Rom."

Nel paragrafo successivo, dopo che l'autore ha analizzato la situazione delle minoranze dal 1989, segue un nuovo elenco delle minoranze, che riportiamo:

"Sono due le minoranze riconosciute come nazionali: quella greca e quella macedone, ma come avevamo già menzionato, ci sono anche Montenegrini, Vlach, ecc."

Si potrebbe immaginare una dimenticanza non-intenzionale. Ma non è l'unico caso. In un altro articolodel giornale Koha Jone, dopo essere menzionati come minoranza nel primo paragrafo, ai Rom vengono dedicate due rapide citazioni, mentre l'autore si dilunga sulle altre minoranze. Viene menzionato ogni singolo villaggio abitato da Greci o Macedoni, e così vengono "liquidati" i Rom: "Anche loro costituiscono una minoranza, ma il loro numero non è noto, dato che sono una popolazione mobile. Vivono a Tirana, Elbasan e Korca." Dietro l'imprecisione di affermazioni simili (i dati non ci sono perché il censimento del 2001 non avvenne su base etnica), l'ironia risiede tutta nel titolo:"Quali sono le minoranze in Albania".

Alla stessa maniera, i Rom scompaiono nel secondo paragrafo di Shekulli, che è il giornale più letto nel paese. [...] L'artciolo termina con una lista statistica delle minoranze presenti sul territorio. [...] L'articolo ha pretese di obiettività, presentando lo studio del National Statistics Institute (INSTAT). Inizia così:

"In Albania l'1,4% della popolazione è parte delleminoranze etniche, tra cui la più estesa è sicuramente quella greca. Questo è quanto emerge da uno studio [...] Secondo Milva Ekinomi, direttore di INSTANT... le minoranze etniche comprendono Greci, Macedoni e Montenegrini, tra e minoranze linguistiche ci sono i Rom e i Vlach..."

Come nei casi precedenti, l'articolo descrive accuratamente ogni villaggio abitato da Greci, Serbo-Montenegrini, Macedoni e Vlach, con le loro comunità in Albania. Vengono forniti particolari sui diversi trend migratori, le percentali relative ad ogni gruppo. Stavolta i Rom sono spariti anche dalle statistiche:

Totale appartenenti alle minoranze: 42.892

  • 35.829 Greci
  • 4.148 Macedoni
  • 992 Vlach
  • 678 Montenegrini

E' notevole l'attenzione data ai 678 Montenegrini, confrontata con la perdita del dato sui Rom, che sono almeno 200 volte più numerosi.

La sparizione dei Rom è sistematica in ogni articolo che affronti le tematiche delle minoranze in Albania. [...] Gli artcoli citati sono la regola, piuttosto che l'eccezione. La tendenza da parte degli autori è di sottolineare il ruolo e la presenza dei Greci d'Albania. Così nell'articolo precedente, si enfatizza che a fronte del dato dell'1,4% di minoranze straniere sulla popolazione totale, "i Greci siano senza dubbio la maggioranza". Il compito del giornalista è facilitato dalla mancanza del dato sui Rom nellestatistiche presentate dall'INSTAT. Il motivo di questa assenza, sembra non preoccupare l'autore dello scritto [...]

Questo non significa che i Rom siano assenti dalle cronache. Pochissima l'attenzione prestata alla loro storia e cultura. Ma anche quando non vengono presentati come esempio di miseria e asocialità, il panorama è desolante [...]:

"Non hanno nessun incoraggiamento dai genitori a proseguire gli studi. I loro bambini sembrano generati per mendicare nelle strade della capitale. Sono i genitori ad obbligarli..."

Questo "incipit" è l'esempio di come la percezione venga adoperata per veicolare pregiudizi in maniera crescente per tutta la durata dell'articolo. L'impressione che ne ricava il lettore, è di genitori diabolici e di una torma di mendicanti tutti di etnia Rom. La dose è rincarata assumendo questa presentazione iniziale come "destino",  confondendo la marginalizzazione socioeconomica con le cause di questo stato di cose. "Se solo raggiungessero una sufficiente emancipazione..."  sottintende che questa meta sia difficile da raggiungere e come restino un gruppo primitivo e non civilizzato. Il gioco diviene scoperto, quando proseguendo l'articolo, l'autore passa al termine "popolo nero" che assume qui una connotazione negativa.

Gli stereotipi travalicano gli articoli che si riferiscono direttamente ai Rom:

"bambini albanesi tra 2 e 16 anni di età preda dei trafficanti di persone. Nella maggior parte dei casi, di origine Rom" (corsivo dell'autore NdR)

"Sono centinaia i bambini che lavorano nelle principali cittàdella Grecia e dell'Albania vendendo fiori, lavando macchine, cantando e ballando (corsivo dell'autore NdR), mendicando o borseggiando"

Questo articolo parte dal problema del traffico di minori tra i Rom, per accomunare tutti i bambini in questa situazione con l'etichetta di Rom, ma senza fornire statistiche o dati. A causa di questo tipo di informazione, sono molti i genitori Rom che non vogliono mandare i figli a scuola, per timore che siano rapiti. Avendo messo l'etnicità all'inizio dell'articolo, il resto del ragionamento segue da sé. Il senso che se ne ricava è che se sono Rom, cosa possono fare, oltre che essere criminali in erba, se non danzare e ballare? Ma questa autentica forma di espressione artistica, viene svilita presentata come il più trito stereotipo. E accomunando danza e ballo ad altre forme meno artistiche come il furto e l'elemosina.

E' una maniera gentile per diffondere stereotipi e menzogne (o mezze verità). E' possibile perché non sono resi visibili come comunità, [...] ma come un "fenomeno" strano e non mediabile.

Quando questa comunità sarà maggiormente visibile in futuro, dovremo tener contodei risultati portati da questa comunicazione: il razzismo è un fenomeno dalle tante facce, latente anche in questi tempi dove si vuole ricercare l'obiettività.

Qualche notizia in più:

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Di Fabrizio (del 25/05/2005 @ 18:10:19, in blog, visitato 17395 volte)
Per capirlo, vale la pena di fare qualche passo indietro.
Tutto il variegato mondo conosciuto come Zingari, Rom, Gitani, ecc. viene spesso associato ai Nomadi. L'immagine dello "Zingaro" viene naturalmente collegata, tralasciando gli "stereotipi" dell'asociale e del criminale (se ne parla in un altro momento, va bene?) alle roulottes e ai carri.
Da una parte la sua presenza ci fa sentire in pericolo, dall'altra gli stanziali sono sottilmente affascinati da uno stile di vita che collegano naturalmente alla libertà dalle regole, alla musica, al ballo... Come parlare dei menestrelli medievali, con la differenza che i cavalieri antichi sono estinti, mentre loro vivono in mezzo a noi.

L'equivoco è dare il nomadismo come una cosa scontata, senza ragionare che per la maggior parte delle volte, non è una scelta, ma una necessità. Necessità che in passato era giustificata dal svolgere lavori itineranti o stagionali, e nell'ultimo secolo si è trasformata in obbligo: sfuggire alle persecuzioni e alle politiche degli sgomberi.

Sono nomadi, per tradizione, come lo sono stati tutti i popoli nella loro fase embrionale. Sono nomadi, come mentalità, perché la loro risorsa è di adattarsi e ritagliarsi una nicchia nella società.

Esistono (per meglio dire: resistono) in tutta l'Europa dell'Est gli storici quartieri delle diverse nazionalità che componevano il vasto impero ottomano: le Mahala (o Mahalla): li han sempre vissuto i Rom, escluso la Romania, dove erano
schiavi del clero ortodosso. Rom, stanziali da secoli.

Una Mahalla ungherese, QUI trovate altre foto

Io invece, sono Nomade per scelta e tengo un blog per necessità. Rom ne frequento da una quindicina d'anni, ne scrivo su Internet da 5, finché ho scoperto che se scrivevo sopra un blog, ottenevo visite (e commenti) 10 volte più del normale, facendo metà fatica a pubblicare il tutto : - ) Cosa avreste fatto al mio posto??

Così, mentre le Mahalla dei Balcani si sono svuotate per le bombe NATO prima, e poi per la "pulizia etnica", io ne formo una virtuale (solo quello è possibile!) e internazionale.

Perchè il mio campo sosta virtuale tra i blog, nel frattempo non ha trovato ancora nessuno che volesse sgomberarlo. Così, è arrivato anche per lui il momento di evolversi, di diventare da "campo sosta virtuale" a villaggio.

Contaminandosi con le pagine html di un sito, per sopravvivere, visto che le comunità su base etnica non hanno resistito. Ma portando dentro di sè l'anima dellla Mahalla. Quella che si basa sulla contaminazione,sul miscuglio dei generi e delle razze, che ha fatto ballare Milano la sera del 19 marzo.

 Mahala Rai Banda

Così,nel villaggio troverete anche il "centro storico" restaurato di fresco (da lì è iniziato tutto), ma anche agriturismo, la piazza affari e i mercatini, la scuola e i racconti per grandi e piccini. La trattoria internazionale e locale. Tante piazze e altro ancora. E sul blog, come sempre, notizie dai Rom, Sinti e Gitani di ogni dove.

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 29/05/2005 @ 02:50:18, in Italia, visitato 2092 volte)
Stasera ho visto a Pieve Emanuele "Zingari in Carrozza" di Claudio Bernieri. Notevole veramente, per la bravura degli attori e la sensibilità del regista. Ma potreste anche pensare che lo dico per piaggieria.
Senza dubbio sono la persona meno indicata per giudicarlo dal punto di vista artistico, ma secondo me è un documento essenziale per capire non i Rom (quelli resteranno un mistero), ma le dinamiche milanesi degli ultimi 10/15 anni. Un misto tra dolcezza e rabbia: quando ad esempio il racconto della rinascita attraverso la musica, si interrompe con la cronaca del novembre di 3/4 anni fa: centinaia di persone tornarono al campo e trovarono solo macerie e bulldozer, resistettero poi settimane sotto la pioggia e le tende, minacciando di darsi fuoco pur di non essere rimpatriate.
Come può capirlo chi non era lì, se non rivedendo quelle scene? E come recuperare il tono spensierato del resto del film, per poterlo chiudere con un minimo di speranza?
Insomma, un film che parla di musica Rom, senza essere scontato e cadere nei soliti luoghi comuni su questo popolo.
Adesso, inizia la parte più difficile di un film: che non finisca nel dimenticatoio!
Cercasi con una certa urgenza volontari che mi diano una mano con associazioni, parrocchie, sale di proiezione, scuole, centri sociali, perchè questa storia non vada perduta.
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Di Fabrizio (del 29/05/2005 @ 00:04:14, in media, visitato 2860 volte)

Vedere attraverso gli occhi degli altri

A Colonia settimana della cinematografia Rom
30 maggio - 7 giugno 2005
Filmhaus Koeln, Maybachstr. 111

Programma

Lunedì 30 maggio:

  • h. 11.00 - Conferenza stampa Presentazione della prima cineteca internazionale di "Film Zingari" comprendente oltre 2500 film di oltre 30 paesi, nel periodo dal 1987 al 2005, con Heiner Ross, Kinemathek Hamburg e Kurt Holl, Rom e.V. Cologne

Proiezione: La sofferenza dell'Oro Nero - Regista: Siniša Dragin, 11 min., Romania 1994

Documentario su un accampamento in Romania. I Rom del film vivono una miseria estrema accanto ad una raffineria. Nella loro ricerca dell'acqua, scavano nel suolo e dai buchi spesso sgorga il petrolio, che loro raccolgono per riscaldamento. Per questo, sono continuamente perseguiti dalle autorità. Sono in tanti, anche tra i non Rom, a cercare il petrolio. I Rom di volta in volta cambiano territorio, nella loro costante ricerca. (in originale - sottotitoli in inglese)

Martedì 31 maggio:

"Amaro Kher", Venloer Wall 19 - Spettacolo per bambini. Ingresso libero
  • h. 14:00 - German premiere in cooperazione con Goethe-Institut Bonn / Sofia and the Projektbüro zur Förderung von Roma-Initiativen e.V., Heidelberg presentano

Angel - (vedi, NDR) Regista: Alexander Smolyanov, 30 min., Bulgaria 2004

Film girato con gli studenti Rom della scuola elementare di Berkovitsa, in Bulgaria. A un bambino viene chiesto per compito di fare un disegno e lui dipinge la storia dei suoi avi. La maestra gli strappa il foglio in pezzi. Una sua compagna lo consola. Il ragazzo riprende il suo lavoro, questa volta costrendo dei modellini dei carri usati durante le migrazioni dai suoi predecessori.

  • h. 15:00 - Swing - Regista: Tony Gatlif, 90 min., France 2002

Due bambini, due mondi: Max, figlio unico, passa l'estate da sua nonna, accanto a un campo zingaro e lì acquista una vecchia chitarra. Impara a suonarla dal virtuosista Miraldo. Quando torna a casa, scrive lettere e petizioni alle autorità per conto di Miraldo. Nel frattempo, ha fatto amicizia con Swing, una coetanea, il cui stile di vita indipendente e selvaggio è in netto contrasto con l'educazione di Max. I due non sintetizzano soltanto le rispettive differenze di carattere ed educazione, ma anche il divario delle rispettive culture. Ma la loro curiosità e la mancanza di pregiudizi superano le differenze. Inoltre, il film è un omaggio al jazz Manouche e al grande Django, ma assieme il canto del cigno a una cultura che muore.

Mercoledì 1 giugno:

  • h. 19:00 - Hörsaalgebäude A1 (University of Cologne) in cooperazione con ASTA FILM

Pretty Dyana - Boris Mitić, 45 min., Serbia 2004 (vedi)

La sofferenza dell'Oro Nero - Regista: Siniša Dragin, 11 min., Romania 1994

"Black Word" - Regista: Robert Kirchhoff, 40 min., Slovakia 2001

Un pittore contemporaneo slovacco insegna arte ai bambini del villaggio di Hermanovice, per solidarietà dopo che il villaggio è stato investito da una piena. Nel film vengono mostrati i blocchi di appartamenti dove i Rom vanno a rifugiarsi e dove non trovano prospettive future. Uno scrittore Rom di successo, ragiona sui motivi della marginalizzazione sociale del suo popolo. (in originale - sottotitoli in inglese)

Giovedì 2 giugno

  • h. 19:00 - Lettura: "The image of the Gypsies in silent movies" di Heiner Ross, Hamburg

Film muti:

Rescued by Rover. - Regista: Fitzhamon Lewin GB 1905

Le avventure di Dollie. - Regista: D. W. Griffith USA 1908

La Villa solitaria. - Regista: D. W. Griffith USA 1909

La ragazza senza patria. - Regista: Urban Gad Germany 1912

Già dal 1987, uno dei primi film girati mostra scene da un accampamento zingaro. Da allora, Zingari riappaiono nei film muti, fornendo pathos melodrammatico e funzionando da specchio per le paure nascoste, visti in occidente come alieni o intrattenitori da fiera. I film forniscono la testimonianza sui pregiudizi più classici, come il rapimento dei bambini, uno dipinge la figura del "bravo Zingaro" e l'ultimo, con Asta Nielsen, mostra una ragazza zingara, una senza-patria, negli anni dei nazionalismi europei prima della Grande Guerra.

  • h. 20:45 - Cancello degli Zingari - Regista: Melitta Tchaicovsky, 50 min., USA 2004

Immagini coloratissime di una comunità nomadica nella regione desertica di Thar, nella provincia indiana del Rajastan. La videocamere segue gli incantatori di serpenti, i cantastorie, i musici, i fabbri, i raccoglitori del sale e i danzatori dall'aperto deserto sino ai loro campi. Devonospostarsi di villaggio in villaggio per guadagnarsi da vivere. Una breve retrospettiva spiega la complessità del sistema Hindu delle caste e il cerimoniale per i matrimoni - identico a quello dei Rom europei, che sono etnicamente legati a nomadi del Rajastan. Inoltre: l'affascinante musica dei nomadi. (in originale - sottotitoli in inglese)

Segue: party per il pubblico

Venerdì 3 giugno

  • h. 10.00 Recita scolastica

Pretty Dyana - Boris Mitić, 45 min., Serbia 2004 (vedi)

  • h. 19.00 Opportunità per i bambini Rom? Programma speciale per insegnanti e assistenti sociali e per le istituzioni che si occupano dei bambini Rom a Colonia

La scuola secondaria Gandhi di Pecs, Ungheria - Regista: Eva Gerner, 10 min., Hungary 2000

Da oltre 10 anni, questa scuola fornisce tutto il necessario ai bambini Rom per prepararsi agli esami di stato. Lo scopo è di abilitare questi studenti alla professione accademica, così da aiutare il proprio popolo a trovare un suo posto nella società (in originale - sottotitoli in tedesco)

"Schaworalle" Frankfurt - Regista: Roma Media, 21 min., Berlin 2004

Il progetto "Schaworalle" nasce 10 anni fa a Francoforte per iniziativa della locale associazione Rom e.V. Oggi conta circa 100 studenti Rom, la maggior parte di famiglie rifugiate dalla Romania. Il progetto è finanziato dal Comune con l'appoggio dei partiti parlamentari. Il film si concentra soprattutto sull'"Equal project" per la formazione professionale, vengono anche documentate nel dettaglio le lezioni pratiche e teoriche.

"Amaro Kher" - Regista: Besime Atasever, 30 min., Germany 2005

Amaro Kher (Casa Nostra) è un progetto Schaworalle in Colonia, partito nel 2004. E' dedicato ai ragazzi Rom senza scolarizzazione e/o con disagi scolastici. Sono accuditi e preparati per un regolare corso di studio, in classi comuni e alcuni degli insegnanti sono Rom loro stessi. Vengono anche organizzate attività per il tempo libero, cosicché i ragazzi possano soddisfare le loro curiosità, creatività ed entusiasmo.

Il Risveglio - Regista: Peter Stefanov, 25 min., Bulgaria 2005

Questo film documenta la formazione dei Rom come Mediatori Scolastici in un'università bulgara, dal punto di vista della ventunenne Miglena. Prodotta da Romany broadcaster di Vidin, Bulgaria col supporto di CARE e del Goethe-Institut di Sofia.

Assenti: i Rom nella scuola - Prod. OSCE. 30 min., Bosnia and Herzegovina 2004

Nel 2004 ci sono ancora in Bosnia Herzegovina bambini che non frequentano la scuola. Eno Alkić è uno di loro: Rom di tredici anni, ripreso assieme ai suoi amici. Un film significativo non solo perché descrive la situazione di questi ragazzi, ma anche perché mostra le contromisure adottate dai membri della comunità Rom e dalle autorità scolastiche. (in originale - sottotitoli in inglese)

I Roma fanno televisione - Prod. MTV. 10 min., Macedonia 2002

Il film mostra lo staff editoriale della televisione dei Rom per il programma sulle minoranze della televisione nazionale macedone.

  • h. 21:00 - Il pellegrinaggio degli studenti Peter e Jacob - Regista: Drahomira Vihanova, 94 min., Tchez Republic 2000

Durante le vacanze estive nella Slovacchia dell'Est, Peter e Jacob incontrano una giovane Zingara che ha ucciso il suo amante infedele. Dovrà apparire in tribunale, ma nel contempo anche rispondere della sua azione di fronte al proprio popolo. Peter, studente in legge, e Jacob, che studia filosofia, si trovano coinvolti in un'accesa discussione sugli aspetti morali di questo crimine, su delitto e punizione, la nozione di giustizia e le differenze dei sistemi di valori nelle differenti culture. Il film pone la questione dell'esistenza d standrd oggettivi per la nostra vita e le azioni. (in originale - sottotitoli in inglese)

Sabato 4 giugno

  • h. 15:30 - Lecture: The image of "Gypsies" in Hungarian Motion Pictures

Andrea Pocsik, Budapest

  • h. 17:00 - Lecture: The Image of "Gypsies" in Russia – feature films as an example

Martin Holler, historian (M.A.), Humboldt University in Berlin

  • h. 19:00 - La sofferenza dell'Oro Nero - Regista: Siniša Dragin, 11 min., Romania 1994

In cooperazione con Institut Français de Cologne

Le temps des chevaux ou les cousins de Django - Regista: Annie Kovacs-Bosch, 90 min., France 2002

L'autrice ha passato un anno assieme a un clan Manouche dell' Auvergne. Il gruppo in questione è la famiglia estesa di Cesar Reinhardt, conosciuto come Bambula, dei suoi sette fratelli, che ancora vivono in carrozzoni coperti. Le tradizioni degli antenati e le vecchie occupazioni sono ancora molto sentite; tramandate con vecchie canzoni, racconti di fantasia, aforismi e storie umoristiche. La medicina tradizionale dei Manouche, come anche l'atteggiamento verso la morte, fornisce una migliore comprensione di questa cultura, che rischia di scomparire. La regista e critica Annie Kovacs-Bosch ha mantenuto per anni l'amicizia con i Manouche francesi (imparentati coi Sinti tedeschi) e ha dedicato film e cortometraggi alla loro vita, arte e religione. (in originale - sottotitoli in tedesco)

  • h. 21:00 - Party con buffet e la Romany music band 'Romano Trajo'

Domenica 5 giugno

  • h. 11:00 - Discussione: L'immagine degli "Zingari" nella storia filmica

Participano: Andrea Pocsik, Budapest; Annie Kovacs-Bosch, Paris; Melanie Spitta, Frankfurt; Želimir Žilnik, Belgrad; Prof. Wolf-Dietrich Bukow, Cologne; Prof. Wilhelm Solms, Marburg.

Modera: Ariane Dettloff, Cologne.

  • h. 19:00 - Ci vediamo in Paradiso - Regista: Romani Rose, Michael Krausnick. 97 min., Germany 1994

I bambini Sinti dell'orfanotrofio cattolico di St. Josefspflege, Mulfingen, furono usati come cavie dall'infermiera Eva Justin, a capo dell'"Istituto per l'Igiene Razziale" del Dipartimento di Salute Pubblica del Reich. Scrisse le proprie tesi mediche su queste "specie aliene". Continuarono a funzionare come cavie per gli esperimenti, finché il Dipartimento della Sicurezza Pubblica non dispose il loro internamento diretatmente dall'orfanotrofio al campo di sterminio di Auschwitz, a cui sopravvissero solo 4 bambini su 39. Questi sopravissuti, a distanza di 50 anni, sono stati finalmente intervistati, assieme ad altri testimoni contemporanei.

Arrivavano giorno e notte, bambino mio / Zingari (Sinti) in Auschwitz (Es ging Tag und Nacht liebes Kind / Zigeuner (Sinti) in Auschwitz) - Regista: Melanie Spitta, Katrin Seybold. 75 min., Germany 1982

Per molto tempo, è stato considerato praticamente impossibile farsi raccontare dai Sinti le sofferenze patite sotto il nazismo. La regista Melanie Spitta (lei stessa Sinti) e Katrin Seybold hanno fatto in modo di ottenere la fiducia di quanti sopravvissero: per la prima volta le donne Sinti parlano liberamente di quanto fu fatto loro. Assieme alle autrici, per la prima volta dopo la guerra hanno visitato il campo di concentramento di Auschwitz, confrontandosi coi ricordi delle loro sofferenze e la memoria di quanti non sopravvissero.

  • h. 21:00 - Prendimi e portami via - Regista: Tonino Zangardi. 95 min., Italy 2003

Il matrimonio tra la pittrice Valeria e suo marito, che vivono in una anonima città italiana. Loro figlio vive in un mondo proprio. Trova comprensione e amicizia in una ragazza zingara, con cui spesso mangia e beve. I genitori reagiscono con ostilità a questa amicizia. La ragazza chiede a lui di "rapirla", quando scopre che suo padre l'ha offerta a uno zio per saldare un debito di gioco. Ma il ragazzo non capisce cosa lei intenda. Ciononostante, la andrà a cercare quando il padre la darà allo zio. E' il quarto film di Tonino Zangardi, l'unico regista Rom italiano. (in originale - sottotitoli in inglese)

Lunedì 6 giugno

  • h. 20:30 - Kennedy sta tornando - Regista: Želimir Žilnik. 26 min., Serbia 2003

Il film mostra la situazione dei Rom rifugiati deporatti dalla Germania a Belgrado, al loro arrivo all'aeroporto e nei campi per rifugiati della Serbia e del Kossovo. I giovani ragionano sulla loro situazione e sulla completa mancanza di prospettive in Serbia.

Gelem Gelem - Regista: Monika Hielscher, Matthias Heeder. 85 min., Germany 1991

Un gruppo di Rom senzacasa resiste alle deportazioni dalla Repubblica Federale. Le riprese sono state effettuate tra l'autunno del 1989 e la primavera del 1991, per documentare la singolarità della "marcia dei mendicanti", organizzata inizialmente dai Rom nella Northrhein-Westphalia e poi in tutta la Germania sino al confine olandese, sperando - invano - di essere accolti nei Paesi Bassi. Un impressionante omaggio a una fiera minoranza che decide di prendere la fortuna nelle proprie mani, per poter rompere il circolo vizioso di povertà, crimine, deportazioni, nuovamente immigrazione illegale ed espulsione.

Martedì 7 giugno

  • h. 20:30 - Senza casa né tomba - Regista: Azir Jašari. 25 min., Serbia/Kosovo 2001 (vedi)

Il regista Rom Azir Jašari mostra la distruzione dei quartieri Rom di Priština, Mitrovica, e di altre città del Kossovo, dati alle fiamme durante i pogrom organizzati dall'UÇK sotto gli occhi della KFOR (anche della Germania). La disstruzione di una comunità durata 600 anni. Qanti hanno potuto salvare le loro vite, sono ora in campi rifugiati sovraffollati. (in originale - sottotitoli in inglese)

Pretty Dyana - Boris Mitić, 45 min., Serbia 2004 (vedi)

Abbonamenti e biglietti:

:Single movies or sets of movie shorts: 4.- (reduced: 2.50.-)

All events / general ticket: 18.- (reduced: 10.00.-)

Advance sale: Rom e.V., Bobstr. 6-8, 50676 Cologne (to the South of Neumarkt)

Tel. 0221/2786075 * Fax. 2401715 * E-mail: rom.ev@netcologne.de

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Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 18:38:38, in lavoro, visitato 2296 volte)

Il Partito Democratico dei Rom rivolge un appello a favore di uno suoi membri.

Muhamed Osman possedeva una bancarella in Dusanova bb, all'ingresso del mercato di Bajlonijeva. Era l'unica fonte di reddito per la sua famiglia, composta da 11 persone. Il comune di Stari Grad ha deciso di negargli il rinnovo della licenza di sosta, e rimuovendo il banchetto la sua famiglia non ha più possibilità di vivere. Sottolineiamo che è già la terza bancarella rimossa dal comune.

 

Mentre la Comunità Europea promuove il Decennio dei Rom, il governo continua con le discriminazioni nei confronti dei Rom, rendedo loro difficile ogni forma di sostentamento autonomo. Abbiamo anche provato a contattare il Ministero per i diritti umani e le minoranze, ma senza ottenere aiuto ed il sindaco rifiuta di riceverci.

 

Vi chiediamo di aiutarci scrivendo la vostra protesta a:

 

Emina Ajdini

General Secretary of Democratic Party of Roma

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:50:35, in musica e parole, visitato 5346 volte)

 Da Radio Praga


Per la settima volta "Khamoro" celebra l'arte e la musica zingara

[25-05-2005] di Jarka Halkova
 
registrazioni: 16kb/s ~ 32kb/s 
Martedì scorso è tornato a Praga il Khamoro World Roma Festival, che durerà per tutta la settimana e terminerà sabato col concerto di gala alla sala da ballo Lucerna.
 
Khamoro, che in lingua romanes significa "piccolo sole" è un noto festival internazionale di arte e cultura Rom. Musicisti Rom dal Brasile, dall'India, dalla Polonia, dall'Ucraina e da molti altri paesi suonano nei numerosi club della città.
 
Il festival è diventato moltopopolare ed è stao inaugurato dal concerto della francese Gypsy jazz band Shine, che ha registrato il tutto esaurito. I Cechi hanno mostrato di apprezzare questa musica che Michaela Dvorakova, una delle organizzatrici, dice che porta un sapore speciale in ogni nazione.
 
"Nella loro musica ritrovi le medesime radici. Riconosci l'impronta Rom e nel contempo la musica differisce [...] ad esempio tra una banda dall'India e una dalla Finlandia. Sono musicisti di talento, che sanno spaziare dalla musica tradizionale, al pop all'hip-hop"
 
Alla parte artistica del festival, vanno aggiunte le sezioni espositive ed artigiali: vengtono mostrate bambole, tessuti, occhiali da sole realizzati artigianlamente, dipinti e foto eseguiti nel negozio di via Nerodova a Praga, che è l'unico negozio-laboratorio rom in Europa Centrale.
 
Per la prima volta, al festival Khamoro sono stati proiettati anche film, che presentano la lotta contro l'intolleranza nella società ceca. Che speranza c'è che si possa cambiare? Ancora Michaela Dvorakova:
 
"Saremmo pazzi a pensare di poter cambiare il mondo con un festival. Possiamo farlo lentamente e col tempo anche la gente cambierà la sua opinione. Mio padre, per esempio, è un brav'uomo, ma se gli chiedi degli Zingari, conosce slo quelli che ogni giorno borseggiano sul tram 22. E' venuto a visitare il festival solo perché c'ero io e ne è rimasto shoccato. Non pensava di incontare tutto ciò."
 
Sta cambiando lentamente l'approccio alle tematiche di inclusione: nelle università si inizia a discutere di questi temi tra gli studenti  - compresi quelli Rom, il cui numero sta crescendo.
 
Una sezione particolare a Khamoro quest'anno è la giornata dei Rom ungheresi. Il programma prevede presentazione di film e la performance del sestetto di Bela Horvath, coi suoi pezzi al clarinetto e ai cimbali.
 
Giovedì i musicisti [hanno intrattenuto] i passanti del centro cittadino con una parata musicale in costume tradizionale. Ogni gruppo musicale era presente con una selezione dei suoi brani. Era presente anche Vera Goldovan, proveniente da una delle più antiche famiglie di musicant Rom della ex Cecoslovacchia.
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:40:02, in Italia, visitato 3202 volte)
 da  Kater

Sei mesi e cinque giorni per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale

26 maggio 2005

Ha raccontato la sua verità in Tribunale, ha timidamente esibito le foto in cui compare denudata sotto gli occhi dei passanti, in un angolo, curva, per tentare di coprire il seno. In aula aveva ancora i segni nel collo e nelle braccia delle percosse subite. I testimoni sentiti, alcuni studenti che passavano per caso nei pressi della stazione, hanno dichiarato di aver assistito ad un abuso da parte delle forze dell’ordine.
Ma Elena è stata, comunque, condannata.
Il giudice ha ritenuto valide le dichiarazioni dell’agente che sostiene di aver subito violenza da parte di questa esile donna Rom.
Ora Elena dovrà scontare una condanna di sei mesi, ma non ha perso la forza e il coraggio: il suo esposto per le violenze subite arriverà alla magistratura.

La notizia ci lascia esterrefatti. Č, purtroppo, l’ennesima conferma di quanto la popolazione Rom sia privata di tutele.

Abbiamo sentito le associazioni che si sono attivate ed hanno seguito fin dall’inizio questo caso.


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