Ideologia del quotidiano

Titolo difficile per un facile esercizio: confrontate i due brani e cercate le attinenze. Mischiate il tutto. Se non siete soddisfatti, buttatelo e fatevi una passeggiata in campagna.

Si apre la cassaforte ed ecco il bar illuminato con le sue mille bottiglie di Whisky Bernardoni, di Vodka Buganza e altre specialità pregiate. Beviamo. Evviva. Apriamo un armadio veneziano del Settecento ed ecco la televisione che si accende automaticamente. Da un secchiello per il ghiaccio a forma di foot-ball prendiamo, con la pinzetta a forma di zampe di gallina, un cubetto di ghiaccio. S'intende che la pinzetta è (o sembra) d'oro. Da un paralume fatto con carta da musica e sostenuto da un lungo flauto nero, scende una luce dorata (le lampadine a forma di candela restano nascoste). Con un cavatappi a forma di porco apriamo una bottiglia di Barolo Gazzotti mentre posiamo la cenere della sigaretta in un portacenere a forma di mano femminile, di ceramica dorata. Un vaso di ceramica uso tronco d'albero, sostiene un grande mazzo di fiori finti, proprio davanti a un quadro trompe-l'oeil di fiori dipinti con qualche lettera stracciata e uno straccio con delle scritte appese. La padrona di casa, in parte vera e in parte dipinta, sorride con molta spontaneità. Sul giradischi occultato in un mobiletto del Settecento veneziano, la figlia della signora Wpz mette un disco di Alighiero Noschese che sembra proprio di sentire tanta gente diversa e invece è sempre lui. In un orologio a forma di padella vediamo che sono le due (sarà notte o giorno?); vicino all'orologio un ferro da stiro di ceramica bianca decorato con fiorellini azzurri è pieno di piccole pigne secche dorate. Un signore coi capelli tinti fuma una pipa a forma di testa di toro nero; egli racconta ad una vecchia signora ringiovanita dalle cure di estetica, di una sua villa al mare, a forma di veliero, con le librerie fatte con le scalette delle navi, l'orologio dentro un timone, le lampade a muro fatte con le lampade delle barche, la botola per entrare in soggiorno, l'impianto di allagamento delle cantine e tante altre cose veramente indovinate. la vecchia signora non sa cosa rispondere ma la figlia (ex suora) dice che in casa loro hanno un lampadario fatto con una stadera e suo marito architetto ha un grande cappello messicano ma non lo mette mai, lo tiene sempre attaccato al muro del tinello assieme a un fucile portachiavi. Ormai i fanali da carrozza come appliques non si usano più e nemmeno le ruote di carro tagliate a metà come cancelli di villa in campagna.

Entra il bambino con un martello da calzolaio e si diverte a dare martellate a tutti, tutti ridono educatamente.
La signora Pzzb gira per il soggiorno offrendo agli ospiti cioccolatini purgativi contenuti in un finto astuccio per violino d'argento. Nessuno si serve, la signora Pzzb, un poco triste, posa il finto astuccio da violino sul pianoforte a coda di pesce, vicino a un portaritratti a forma di grande orologio da tasca nel quale si vede la padrona di casa, quando era bambina, vestita da marinaio con il cappello da bersagliere. Accendiamo le candele a forma di statuette cinesi e le infiliamo nei candelieri di plexigas uso cristallo. Il gatto Tux, che dormiva vicino a un grande cane di ceramica, si alza e se ne va. Il bambino con le pantofoline a forma di coniglietto corre dietro al gatto ma urta il portaombrelli a forma di scarpa e un ombrello-pagoda cade sul pavimento e va in mille pezzi. Suona il telefono a forma di cuscino e una voce indefinibile si scusa per avere sbagliato numero. Ormai la serata è alla fine, salutiamo e ringraziamo i padroni di casa i quali si dicono rattristati perché noi ce ne vogliamo proprio andare.

Ognuno prende il suo cappotto da un attaccapanni fatto con corna di cervo, il cameriere (noleggiato) apre una porta a muro tappezzata come le pareti e ci troviamo in piena Broadway. Chiamiamo un taxi e diciamo all'autista di portarci a SSkml. Va ben sior, dice l'autista e parte per Milano.

(FANTASIA - Bruno Munari - pag 84-85)

Il nostro solido cittadino americano si desta la mattina in un letto costruito secondo uno schema originario mesopotamico, ma che fu modificato nell'Europa del Nord rima di essere recepito in America. Esce fuori da coperte fatte di cotone, materiale destinato originariamente all'uso domestico in India, o di lino, per la prima volta utilizzato nell'antico Egitto, o di seta, l'uso della quale fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti in base a procedimenti inventati e realizzati da popoli del Mediterraneo. Calza i suoi mocassini, originariamente utilizzati dagli indiani delle foreste dell'Est, e va in bagno, i cui accessori sono dovuti a invenzioni in parte europee e in parte americane, le une e le altre recentissime. Si toglie il pigiama, indumento di origine indiana, e si lava con il sapone, il cui uso fu scoperto dagli antichi Galli...
Indossa poi dei vestiti, la cui forma deriva dall'abbigliamento in pelle dei nomadi delle steppe asiatiche, e si infila scarpe, fatte di pelle conciata secondo un procedimento originario dell'antico Egitto, e tagliata secondo una forma tipica delle civiltà classiche del Mediterraneo, si annoda, infine intorno al collo una striscia di stoffa colorata, che è un residuo degli scialli che i Croati portavano intorno alle spalle nel Settecento. Prima di uscire per la colazione, dà un'occhiata dalla finestra, il cui vetro fu scoperto in Egitto, e, se pive, calza un paio di galosce, fatte di gomma scoperta dagli Indiani dell'America Centrale, e prende un ombrello, strumento originario del sud-est asiatico. In testa si pone un cappello di feltro, materiale proveniente dalle steppe asiatiche.

Per strada si ferma a comprare il giornale, e paga con monete, l'uso delle quali è originario dell'antica Lidia. Al ristorante, si trova davanti a una nuova serie di elementi non-americani. Il suo piatto è fatto secondo una forma originaria della Cina, il coltello è di acciaio, una lega realizzata per la prima volta nell'India meridionale, la sua forchetta è uno strumento introdotto in Italia durante il Medio Evo, e il cucchiaio è di derivazione romana. La colazione comincia con un'arancia, che proviene dal Mediterraneo orientale, melone, che viene dalla Persia, o magari con un pezzo di cocomero africano. Inoltre egli beve un caffé (pianta abissina) con crema e zucchero...
Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si fa una fumatina - abitudine originaria degli Indiani d'America - consumando una pianta coltivata originariamente in Brasile, osservandosi di una pipa, strumento originario degli Indiani della Virginia, o di una sigaretta, derivata da un uso messicano. Se è abbastanza forte può fumare un sigaro, che ci è pervenuto dalle Antille, intermediaria la Spagna. Mentre fuma, legge le notizie del giorno, stampate, in caratteri inventati dagli antichi Semiti, su un materiale scoperto in Cina, mediante un processo realizzato in Germania. E mentre si lascia sommergere dall'ondata dei disordini internazionali, ringrazia, se è un buon cittadino conservatore, una divinità ebraica, in una lingua indoeuropea, di essere americano al cento per cento.

R. LINTON, "The study of man" New York, Appleton Century-Crofts, 1936