Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 26/06/2006 @ 10:17:42, in musica e parole, visitato 2625 volte)
Arci Solidarietà     Lazio Digital Desk     Filmarci
 
 con:
  Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma e Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma
 
 INVITANO
    alla presentazione del film
 "Le donne vestivano gonne fiorite"
 regia di Carlo Chiaramonte
 
 Un documentario a più voci (e volti)
 sulla vita delle donne nelle comunità zingare
 
 Prodotto da Digital Desk e ARCI con
 Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma
 Comune di Roma - Commissione delle Elette
 
 e con il contributo di
 Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Sociali
 Municipio Roma XI
 Farmacap
   
 Protagoniste del documentario sono sette donne che vivono nei campi nomadi romani, quattro adulte e tre ragazze, che tra richiami alla tradizione e desideri di cambiamento raccontano le difficoltà della loro vita e i loro sogni di un futuro migliore.
 
 La proiezione avrà luogo mercoledì 28 Giugno alle ore 16.30 presso la Casa del Cinema a Villa Borghese, Largo Marcello Mastroianni, 1 Roma
 
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Di Fabrizio (del 25/06/2006 @ 10:56:49, in Europa, visitato 2880 volte)

- 23 giugno 2006 - da Czech_Roma

Nonostante un rapporto confermi che continua l'uso della sterilizzazione forzata presso le donne Rom, i gruppi di appoggio legale rimproverano al governo ceco di non prendere azioni in merito. Nel dicembre 2005, l'omnbudsman (difensore civico) Otakar Motejl, ha elencato dozzine di casi di sterilizzazioni forzate avvenute tra il 1979 e il 2001 "senza che vi fosse stato consenso formale ed esplicito", recita l'Associated Press. Motejl richiede che il governo ceco fornisca i dati sul consenso esplicito, informazioni accurate alle donne Rom e un piano per compensare le vittime di questa pratica.

Il rapporto di Motejl è di sei mesi fa, ma nulla sembra cambiare nella pratica e nel silenzio-assenso del governo ceco. Le indicazioni fornite dal ministero della Sanità sono disattese, e sempre secondo l'Associated Press e il sito Newsdesk.org non c'è volontà di rifondere le vittime, gli ospedali rifiutano di riconoscere questa pratica come illegale. Gli avvocati delle vittime dicono che le vera ragione è il razzismo.

Per tutta risposta, molte romnì hanno portato i loro casi in tribunale. Nel 2005, Helena Ferencikova è stata  la rima a denunciare l'ospedale per sterilizzazione forzata. Il Tribunale distrettuale di Ostrava ha condannato l'ospedale per pratica illegale e ha richiesto una scusa formale. L'ospedale a sua volta ha ignorato la richiesta e richiesto una revisione del caso in appello.

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Di Fabrizio (del 24/06/2006 @ 12:14:49, in Regole, visitato 2299 volte)

Servizio di assistenza legale per gitani, a cura di Union Romani (in spagnolo)

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Di Fabrizio (del 24/06/2006 @ 11:56:49, in casa, visitato 1905 volte)

di Brian Gomm - da British Roma

I consigli comunali hanno presentato un rapporto sulle misure per approntare 4.000 nuovi luoghi di sosta autorizzati, volte alla riduzioni dei luoghi non autorizzati, e al rafforzamento della collaborazione tra i luoghi di sosta e le autorità comunali.

  • I luoghi prescelti comprendono il pagamento di una tassa comunale per l'accesso ai servizi usati;
  • Per ridurre le frizioni tra le comunità di nomadi e viaggianti e quella stanziale, i due gruppi godranno di pari diritti e doveri;
  • I 4.000 luoghi previsti rappresentano un quarto dei luoghi che sarebbero necessari;

Sono previsti:

  • Spazio vitale per lo sviluppo del sito;
  • Una tassa comunale, che limiti potenziali danni ambientali e assicuri i servizi necessari;
  • Detti servizi riguardano il ritiro dei rifiuti, misure igieniche e altri servizi, pagati dagli occupanti e gestiti da una commissioni mista comprendente la comunità nomade e e autorità comunali;
  • Documenti di residenza per nomadi e viaggianti, di durata annuale;

Parere positivo di Richard Bennet, del Local Government Association's Gypsies and Travellers Task Group: "Soltanto continuando su questa strada nel fornire più siti autorizzati e implementando nuove misure, i consigli possono effettivamente affrontare i problemi dei campi non autorizzati e dei loro sviluppi.

Le comunità nomadi e quella stanziale devono avere uguali diritti e responsabilità. Pagano cioè le tasse comunali e i servizi che usano. Anche questo contribuisce a ridurre le frizioni tra i due gruppi.

Adesso è necessario a gire con urgenza. Ci risulta che il governo centrale approvi e supporti questa strada, ma che intenda valutarne i costi". Non risultano contrasti tra autorità locali e centrali e si è aperto un tavolo di confronto tra la Commission for Racial Equality, le comunità nomadi e viaggianti e il Dipartimento per le Comunità e il Governo Locale.

Attualmente sono tassati i siti legali, mentre quelli illegali sono in discussione in vista della loro collocazione futura.

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Di Sucar Drom (del 23/06/2006 @ 00:20:18, in blog, visitato 1796 volte)

Padova, Sinti e Rom tra lavoro e abitazione
Lunedì 19 giugno 2006 si è tenuto a Padova l’incontro “le microaree per i Sinti e i Rom e l’inserimento lavorativo: alternative possibili ai campi–ghetto e all’emarginazione sociale”, organizzato dall’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Padova in collaborazione con il Comune di Padova.
Hanno partecipato alcune Sezioni dell’Opera Nomadi (Bolzano, Mantova, Piove di Sacco, Rovigo) e la Preside...

Bolzano, cittadinanze imperfette
L'Associazione NEVO DROM invita tutti venerdì 23 giugno 2006, alle ore 17.30, presso casa Altmann, piazza Gries n.18 a Bolzano alla presentazione e discussione del volume
CITTADINANZE IMPERFETTE
Rapporto sulla discriminazione razziale subita da Rom e Sinti in Italia.
Saranno presenti Nando Sigona e Lorenzo Monasta, autori e ricercatori di OsservAzione (Centro di Ricerca...

COMUNITA` ROM, scuola come libertà
E' stato pubblicato da EMI (editrice missionaria italiana), nella Collana «MONDIALITÀ», il libro
COMUNITA` ROM, scuola come libertà,
di Silvia Caset e Alessio Surian.
Il volume presenta una breve cronaca e alcuni risultati del Roma Project, un percorso sostenuto dal Programma Grundtvig della Commissione Europea che ha permesso a partner di tre Paesi, Bulgaria, Romani ...

Lamezia Terme, l’illusione di una casa per le famiglie rom
La questione riguardante gli insediamenti abitativi per le famiglie rom potrebbe avviarsi, finalmente, a soluzione. Questo si affermava esattamente tre anni fa. Ma è rimasta solo un'illusione. E questo volta con i soldi dei contribuenti: 6 miliardi e mezzo delle vecchie lire.
Già, i famosi finanziamenti regionali. Quelli del 1997. Sono stati infatti spesi ma non sono serviti a nulla. Siamo...

ARCI Toscana, tante iniziative a favore dei Rom
Alcuni mesi fa abbiamo ricevuto da ARCI Accoglienza Toscana la segnalazione di un interessante articolo pubblicato sul quindicinale Arci Toscana.
L’articolo riporta il resoconto del progetto europeo per l’inserimento scolastico dei minori Rom Europei svolto in Toscana. Per chi volesse ricevere l’interessante quindicinale può scrivere a: erica.toscana@arci.it.
Di seguito un breve estratt ...

Vicenza, libero l'uomo che ha tentato di uccidere i due ragazzi Sinti
Il 13 giugno ad Arsiero (VI) verso le 22:30, il proprietario di un magazzino di materiali ferrosi, Ermes Mattielli, spara tutto il caricatore della sua semiautomatica, 15 colpi, contro due Sinti Teich di 22 e 27 anni che presumibilmente stavano rubando del ferro.
Entrambi i ragazzi sono stati colpiti numerose volte da una distanza di 3-4 metri e dopo essere stati soccorsi dal personale med...

III Festa nazionale delle Comunità di Capodarco
La comunità di Capodarco compie 40 anni da quando don Franco Monterubbianesi, con un gruppetto di disabili, andò ad abitare, nel Natale del 1966, in una “vecchia villa abbandonata” di Capodarco, frazione del Comune di Fermo.
La ricorrenza è occasione per continuare a promuovere quella che fu l’intuizione di allora: il protagonismo delle persone a prescindere dalla loro condizione di salute...

Non si arresta la libertà di espressione: libertà per Alaa!
Pubblichiamo l’appello del COSPE per il rilascio del blogger egiziano arrestato durante una manifestazione a sostegno dei giudici e della libertà di espressione.
Alaa Ahmed Seif El Esalam Abdel Fattah è il più noto blogger indipendente egiziano, impegnato nella diffusione delle tecnologie dell'informazione a favore della libertà di espressione e della tutela dei diritti e dello sviluppo ...

Rom e Sinti una riflessione di Giulio Vittorangeli
Sul foglio quotidiano di approfondimento LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO è stato pubblicato una riflessione, a firma di Giulio Vittorangeli, sulla situazione dei Sinti e dei Rom in Italia.
Di seguito un breve estratto della riflessione che potete leggere nella sua interezza alla pagina web indicata alla fine di questo post.
Li incontriamo sui tram, al semaforo, qualche volta in metropol ...

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Di Fabrizio (del 22/06/2006 @ 16:19:02, in blog, visitato 2137 volte)
Scusandomi per il ritardo, ecco uno scritto inviatomi da Agostino Rota Martir:

In uno dei tanti manifesti elettorali, che durante la campagna elettorale hanno occupato gli angoli a disposizione della città con faccioni e frasi a effetto, i partiti del centrodestra hanno accusato il sindaco di Roma Walter Veltroni di aver lasciato alla città dopo 5 anni di amministrazione “106 centri sociali e 34 campi nomadi e 0 sgomberi”. Pochi giorni dopo è il comitato per Veltroni a rispondere, sempre via manifesti elettorali, rivendicando di aver “ spostato” negli ultimi 5 anni ben 8000 persone da insediamenti abusivi e “chiuso” decine di campi Rom, proprio negli anni in cui Alemanno era ministro di un governo che “ha consentito arrivi indiscriminati di immigrati, senza regole e senza controlli alla frontiera”

 Nel pieno della campagna elettorale una risposta politica ancora più precisa arriva nei giorni successivi a questo scambio di manifesti: mercoledì 17 maggio i giornali danno notizia dell’inizio dello sgombero dell’area nei pressi del campo di Villa Troili, in zona Bravetta e pochi giorni prima era stato sgomberato uno stabile in Via Giolitti occupato e abitato da circa 50 migranti.

La difesa via manifesto dell’amministrazione capitolina aveva per titolo “le piccole bugie di Alemanno”, perché si proponeva di rispondere rivendicando una politica attiva di limitazione e di controllo, di decisioni e interventi forti riguardato i migranti e i Rom in particolare, al di là della ambigua differenza fra sgomberi, controlli alle frontiere, spostamenti e chiusure. Campi da “chiudere”, persone da “spostare”, il sindaco e la sua maggioranza rivendicano il coraggio e la capacità di aver realizzato interventi senza tensioni e senza incidenti, né con i Rom o i migranti, né con i residenti delle aree interessate.

In questo botta e risposta da campagna elettorale, in ognuna delle posizioni espresse a lettere cubitali e sparse ai quattro lati della città, alcune questioni che riguardano l’esito effettivo di questi interventi sembrano non trovare posto: in quali condizioni in cui si trovano uomini, donne e intere famiglie “spostate” ? quale prospettiva per le migliaia di insediati sulle rive del Tevere, accolti in condizioni di emergenza nei giorni della piena del fiume ?  e dove finiscono le persone le cui baracche o ripari di fortuna sono “chiusi” ? La situazione dopo qualche settimana o mese non è apparsa per nulla tranquilla e pacificata negli insediamenti “spostati” e ancora meno per i tanti che hanno visto “chiusi”, ovvero distrutte, le loro baracche. La giunta ha sempre messo a disposizione posti letto nelle strutture d’accoglienza convenzionate con il Comune, in numero abbondantemente inferiore alle necessità, per un periodo limitato di tempo, istituzionalizzando di fatto una condizione di emergenza (famiglie da separare, orari di chiusura dei centri, nessuna autonomia o indipendenza nei ritmi di vita) in cui non è possibile alcun avanzamento sulla via della stabilizzazione e del radicamento delle persone accolte.

Altro caso emblematico la situazione dell’insediamento nel parco di Malafede, al 25 km della via Pontina, nel quale sono stati “spostati” pacificamente e attraverso un percorso di partecipazione i Rom che hanno abitato vicolo Savini per circa 20 anni: oltre alle tensioni forti fra le famiglie di residenti e ai conflitti con le associazioni che si occupano dei servizi nel campo, all’assenza di controllo sui residenti, si registrano negli ultimi mesi gravi emergenze di ordine sanitario, e sono oggettivamente peggiorate le possibilità di socializzazione e relazione per tutti i residenti, in particolar modo per donne e bambini che devono percorrere a piedi i 5 km per arrivare ad un supermercato o ad un bar.

La vicenda di questo insediamento mette in luce altri sinistri collegamenti fra le diverse retoriche che si affrontano nella campagna elettorale: alla richiesta esplicita di sgomberi del candidato di centrodestra si somma la proposta, già di Fini e di Alleanza Nazionale nelle precedenti competizioni elettorali, di spostare lontano dalla città, fuori dal G.R.A. tutti i campi Rom. Proposta spesso urlata di fronte a cittadini arrabbiati e imbestialiti, questa opzione appare silenziosamente messa in atto dalla giunta di centrosinistra, che vanta  non solo lo spostamento dei Rom di vicolo Savini al 25 km della Via Pontina, ma anche quello dei Rom che abitavano all’interno della ex-Snia Viscosa, oggi in un campeggio lungo la via Tiberina ancora 5 km fuori dal GRA, per citare solo i casi numericamente più rilevanti.

Al di là delle retoriche, delle polarizzazioni che le campagne elettorali, anche amministrative, impongono, una questione appare evidente: mentre si assottiglia la differenza di prospettive, di politiche e di interventi fra quella che è stata la maggioranza e l’opposizione al governo della città, in favore di una semplice differenza di grado all’interno di una opzione –implicitamente- condivisa per le politiche di controllo e separazione dei Rom, esistono forze politiche in gradi di prospettare e sperimentare politiche per il superamento dei campi – e degli sgomberi – per i gruppi Rom e migranti ?

 

 

inserito il 30 May 2006

tratto da http://host.uniroma3.it/laboratori/osservatoriorazzismo/

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Di Fabrizio (del 22/06/2006 @ 13:57:46, in blog, visitato 2285 volte)
Ops, come si dice: scusate l'assenza! Accidenti ai ricoveri ospedalieri che sembrano non finire mai...
Il ricovero ha significato anche il "mangiarsi" delle ultime due settimane pre-elettorali, e addio al Consiglio di Zona per il candidato virtuale.
Rimangono tuttora in sospeso tutta una serie di casini "extrablog". Per il momento un saluto, forse torno.

PS: grazie a chi mi scritto, appena possibile risponderò.

PS2: per non perdere le buone abitudini, una segnalazione dal Corriere della Sera - Magazine:
Pilar, la zapatera rom
Si chiama Pilar Heredia, ha 41 anni, è nata a Toledo e cresciuta nei dintorni di Madrid, sposata, quattro figli. E' stata nominata a capo di uno degli organismi associati al Ministero del Lavoro e degli Affari sociali del governo di Zapatero. Nessuno stupore, in un Paese dove la metà dei ministri è donna. Ma Pilar Heredia è una spagnola romanì, è una rom, la prima della sua etnia, che rappresenta l'1% della popolazione spagnola, a raggiungere un incarico istituzionale. Per festeggiare si iscriverà all'università. Facoltà? Scienze politiche.
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Di Daniele (del 16/05/2006 @ 10:39:04, in Europa, visitato 2664 volte)

6 maggio 2005, di Otto Pohl - riassunto

Gli zigani ottengono uno strumento legale nella lotta per i diritti.

Miskolc, Ungheria – Per i zigani dell'est Europa, come Agnes Krappai, la vita sembra non migliorare mai. Lei vive in una zona povera di questa città ungherese, in una casa senza acqua corrente.

Il suo vicino lava un tappeto in strada, riuscendo a fare uscire acqua da un pozzo con la pompa a mano. "È una crisi costante, se c'è una cosa simile", dice la signora Krappai.

Ma adesso alcuni leader dei zigani, o rom, stanno pensando ad un nuovo modo per cercare di ottenere l'uguaglianza: la lotta per i diritti civili dei neri americani. Sempre più, i rom stanno sollecitando di garantire i loro diritti, e fanno ciò dove pensano che avranno la migliore possibilità di riuscita – tra i nuovi membri est europei dell'U.E. e quelli che stanno cercando di influenzare l'Europa occidentale con interpretazioni rigide delle loro nuove leggi antidiscriminatorie.

La strategia dei rom è stata ricompensata in ottobre, quando una corte bulgara per il distretto di Sofia si pronunciò a loro favore in un caso di segregazione a scuola. "Questa è Brown contro il Ministero dell'educazione in Europa", ha detto Dimitrina Petrova, direttore esecutivo dell'European Roma Rights Center, ricordando la delibera del 1954 della Suprema corte secondo la quale il sistema ufficiale del "separato ma uguale" della segregazione razziale nella scuola era incostituzionale.

"Questo è un puro modello americano", ha detto la signora Petrova, il cui gruppo ha proposto l'azione legale. "Non è un diritto se non puoi difenderlo in una corte di giustizia".

Un appello è in corso, ma il governo bulgaro ha già iniziato ad emanare cambiamenti nella politica statale dell'educazione, e la fondazione Romani Baht, il gruppo bulgaro per i diritti che ha discusso il caso, ha detto che sono stati programmati altri 50 casi di segregazione scolastica in autunno.

Nel 2002, la fondazione ha proposto un'azione legale contro un bar di Stara Zagora, Bulgaria, per aver rifiutato di servire un rom.

La fondazione ha vinto, e da allora ha intentato azioni legali contro i proprietari di night club, ospedali e altre società, accusandoli di rifiutare riassumere o di servire i rom.

I casi citati di leggi antidiscriminazione emanate per preparare la Bulgaria ad entrare nell'U.E., che spera di fare l'anno prossimo.

Alcuni di quelli che lavorano in nome dei rom dicono che questi sforzi offrono un modello per aiutare altri gruppi che combattono la discriminazione.

Gorge Soros, il miliardario che è uno dei più grandi benefattori dei gruppi per i diritti dei rom, promette che "tale sforzo sarà fatto con le minoranze musulmane" d'Europa una volta che le conquiste dei rom siano state garantite.

Comunque, la legge europea è basata sulla legge civile, il che significa che una decisione della corte non diventa automaticamente legge dello stato – e che le vittorie in tribunale ottenute nelle campagne di vertenze strategiche, non hanno necessariamente effetti di ampia portata.

Ancora, Panayote Dimitras, direttore esecutivo del settore Grecia dell'Helsinki Monitor, un gruppo per i diritti umani che opera anche nei balcani, ha detto di aver citato sentenze della corte dall'Europa orientale nei casi rom in Grecia.

La sig.ra Petrova ha detto di sperare che le conquiste fatte nell'Europa dell'est si diffondano anche nell'Europa occidentale, dove i rom combattono per i loro diritti.

Gli sforzi dei rom vanno oltre le sfide legali. A dicembre, Gyorgy Macula, un giovane ufficiale della polizia di Budapest, ha fondato l'Associazione della polizia rom a Budapest. Egli l'ha modellata sulla Associazione della polizia nazionale nera, un'associazione fondata in Illinois nel 1972 per aiutare gli ufficiali neri negli Stati Uniti a combattere le pratiche di imposizione della legge razzista e creare una relazione più positiva con le comunità minoritarie.

Per la prima vota, c'è anche una rappresentanza rom a Bruxelles. Dopo l'ingresso dell'Ungheria nell'U.E. nel 2004, ha eletto due rom nel parlamento europeo.

Ancora non c'è un movimento unitario rom e non c'è un leader come il Rev. Dr. Martin Luther King Jr. ad aiutare a crearne uno, né figure galvanizzanti come Malcolm X o Rosa Parks.

E non tutte le cause legali hanno successo. La Corte europea per i diritti umani a Strasburgo ha bocciato la causa di 18 bambini rom cechi non handicappati.

Le stime sono che più del 75% di bambini rom nella Repubblica ceca sono messi in scuole speciali. L'azione legale è stata ripresentata.

Si dice che i rom siano emigrati dall'India in Europa più di 1000 anni fa, portando modi nomadi, pelle scura, cultura insulare e strani costumi che hanno spianato la strada per una marginalizzazione permanente.

I nazisti consideravano i rom una razza inferiore, raggruppandoli con ebrei e i disabili, e ne uccisero mezzo milione nei campi di concentramento nella II guerra mondiale.

Anche oggi, molto resta oscuro a proposito dei rom. Non c'è accordo neanche sul loro numero in Europa. Stime li collocano fra i 7 e i 15 milioni, e dal 5 al 10% della popolazione in molti Paesi dell'Europa orientale.

In Ungheria, la lotta per abolire la segregazione razziale nelle scuole è arrivata qui a Miskolc, una delle regioni più povere dell'U.E.

Andras Ujlaky, presidente della fondazione per le opportunità per i bambini, un'associazione ungherese che si interessa della scolarità dei rom, recentemente ha visitato qui i leader della comunità rom per discutere l'integrazione di una scuola nelle vicinanze di una gran quantità di squallidi edifici dove vive la sig.ra Krappai. Il sig. Ujlaky ha bevuto il caffé mentre mentre si sedeva su un divano consunto nella piccola, pulita casa di un leader della comunità e ha parlato dei progetti per i bambini per rifiutare di essere messi nella scuola di tutti i rom.

Se i bambini hanno difficoltà per il trasporto, ha detto, pensa di intentare un'azione legale per discriminazione, sperando di sollecitare un riesame procedurale che chiuderebbe la scuola per soli rom.

"Ora che la legge è fatta dovremmo usarla", ha detto il sig. Ujlaky.

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Di Fabrizio (del 16/05/2006 @ 09:50:03, in casa, visitato 2632 volte)

Due notizie da: Kosovo_Roma_News

2 maggio 2006 - I Rom vogliono un municipio a Mitrovica Sud

I Rom sfollati da Mitrovica vogliono formare una municipalità loro nei dintorni di Rasadnik a Mitrovica Sud; e ne hanno fatto esplicita richiesta ai rappresentanti dei Serbi kosovari: Goran Bogdanovic e Marko Jaksic.

I rappresentanti dell'Associazione dei Rom del Kosovo e dell'Assemblea per la Protezione dei Diritti dei Rom, hanno chiesto in un incontro pari diritti a Serbi ed Albanesi.

Habib Hajdini, per l'Associazione, dice che Rasadnik aveva 8.892 residenti prima della guerra, di cui il 99,7% erano Rom. "Quindi i numeri di Rasadnik incontrano i criteri per formare una nuova municipalità".

Nella Mahala di Mitrovica Sud vivevano circa 8.000 Rom prima della guerra. Era la seconda area più grande abitata da Rom nei Balcani.

I residenti del campo di Plementin ottengono alloggi a Magura

PRISTINA, 9 maggio 2006 (KosovaLive) - Diciassette famiglie rifugiate nei container collettivi di Plemetin/Plementina, hanno ricevuto lunedì le chiavi di nuovi appartamenti nel villaggio di Magura village, nel comune di Lipjan.

La costruzione è stata co-finanzata dal governo, dall'UNMIK e da altri. Oltre ai Rom, hanno beneficiato del progetto cinque famiglie albanesi. Durante la cerimonia di consegna, il vice primo ministro Lutfi Haziri ha detto che l'impegno del governo per assegnare case ad appartenenti alle minoranze si è compiuto e che il problema delle altre famiglie sarà risolto entro il 20 maggio.

La cerimonia ha visto la contestazione di alcune famiglie albanesi, che vivono anche loro nei container, per non aver ottenuto alloggio.

Il campo di Plemetin/Plementina è stato installato dopo la guerra ed ospita 122 famiglie con circa 500 persone, che vivono  in condizioni estreme.

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Di Fabrizio (del 15/05/2006 @ 11:10:22, in Italia, visitato 2325 volte)

Ancora vandali alla stazione Tiburtina - così inizia un articolo di sabato del TEMPO:

di FEDERICO LO GIUDICE STAZIONE Tiburtina eterna prigioniera del degrado. Sporcizia, microcriminalità, baraccopoli di zingari e bivacco per drogati e ubriachi...

l'articolo non cita più gli zingari, ma se ne ricorda all'ultimo:

...Se fino a qualche settimana fa, proseguono i due esponenti di destra, i cittadini potevano credere alle "giustificazioni" del primo cittadino, oggi possiamo pubblicamente dire che lo scorso 8 marzo con la decisione n. 54 la giunta comunale ha stanziato ben 3.700.000,00 euro per la manutenzione ordinaria e per la gestione dei campi nomadi. A questo punto possiamo constatare- concludono Del Prete e Malcotti- che i finanziamenti per la sicurezza dei cittadini romani non ci sono, mentre esistono per i nomadi».

Credo che sia la solita zuppa elettorale in cui il giornale romano si ficca volentieri. E a proposito di elezioni, stanziamenti e vandalismi, rileggetevi LA MANGIATOIA (chiedendovi di chi è la colpa)

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