Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 16/09/2011 @ 09:02:06, in casa, visitato 1308 volte)

Trentino Corriere Alpi di Jacopo Tomasi - 13 settembre 2011
La giunta pensa a un restyling per una migliore convivenza dei clan

TRENTO. Un campo regolare sovraffollato. Cinque campi abusivi in città. Dopo mesi di "melina", la questione nomadi torna di stretta attualità. E in attesa che il Comune definisca le zone dove sorgeranno le microaree, il sindaco Andreatta rivela che è in programma un restyling del campo nomadi di Ravina: sarà diviso in tre aree per garantire una migliore convivenza dei diversi clan.

Nel giugno 2010 il presidente della circoscrizione Centro storico - Piedicastello, Melchiore Redolfi, aveva esortato il Comune a trovare una soluzione alla questione nomadi. S'era parlato di dieci luoghi lungo il fiume Adige sui quali potevano sorgere le microaree, ma poi non se n'è più fatto nulla. La questione è rimasta al palo. La necessità di agire, però, c'è.

Secondo i dati del Comune i nomadi in città sono circa 130, 50 nel campo di Ravina ed 80 che alloggiano in campi abusivi. In realtà, stando ai numeri riferiti dai diretti interessati, a Trento rom e sinti sarebbero circa 200: una settantina nel campo (sovraffollato) di Ravina, 130 nei campi abusivi che sono spuntati alla Motorizzazione (dove ci sono circa 50 persone), a Gardolo, all'ex Zuffo, in via Monte Baldo, in via Ghiaie e in via Brennero. Loro stessi chiedono che sia affrontata la situazione, che definiscono d'emergenza.

Anche le circoscrizioni stanno facendo pressing su palazzo Thun. Alcune (San Giuseppe - Santa Chiara, Centro storico - Piedicastello e Gardolo) avrebbero dato la loro disponibilità ad ospitare le microaree. Ieri la giunta comunale ne ha parlato nuovamente. Non sonostate definite le zone, ma s'è parlato di come saranno. Ognuna ospiterà 20-25 persone in 5 o 6 piazzole per roulotte o camper con regolare allacciamento a gas, elettricità ed acqua. All'interno della microarea ci sarà anche un edificio con servizi igienici, lavanderia, magazzino. I nomadi dovranno fare anche la raccolta differenziata. Per definire i luoghi sono previste altre riunioni, ma l'obiettivo è quello di discutere un progetto ben definito nelle commissioni urbanistica e politiche sociali entro il mese di dicembre.

Le microaree saranno comunque una delle soluzioni messe in campo dal Comune per risolvere l'emergenza nomadi. Si continuerà - con chi lo vorrà - a proporre degli appartamenti, anche se la vita in casa va contro la cultura di rom e sinti. Infine, sarà ristrutturato e ripensato l'unico campo nomadi regolare presente in città, ovvero quello di Ravina. Realizzato nel 1991 ospita attualmente una settantina di persone. È quindi sovraffollato e spesso e volentieri scoppiano dissidi tra i clan presenti all'interno. Così, per migliorare la vivibilità e la convivenza delle famiglie, il Comune sta prendendo in considerazione l'ipotesi di dividerlo in tre sottocampi. In sostanza, delle piccole microaree all'interno del campo nomadi. Su questa partita, quindi, palazzo Thun accelera. Il sindaco Andreatta è chiaro. «La nostra città non vuole e non deve escludere né marginalizzare nessuno. Bisogna trovare modalità di accoglienza dignitose per rom e sinti, ma per vincere questa sfida serve responsabilità da parte di tutti, nomadi e trentini».

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Di Fabrizio (del 16/09/2011 @ 09:21:47, in scuola, visitato 1558 volte)



Medici per la Pace Onlus sostiene i bambini Rom che hanno iniziato la scuola

Dal 14 settembre al 24 settembre. Aiutaci anche tu!

L’istruzione è un diritto per ogni bambino. Per i piccoli Rom è anche una promessa di un futuro migliore. È per questo che Medici per la Pace con TUTTI A SCUOLA! vuole sostenere l’inserimento scolastico di circa 20 bambini.
È un aiuto concreto alle famiglie, che spesso nel loro percorso di integrazione sono ostacolate dalle condizioni di povertà in cui si trovano. Dovendo provvedere a 3 o 4 figli, per loro i costi del materiale sono una vera e propria “mazzata”.

Con TUTTI A SCUOLA! entro il 24 settembre raccogliamo zaini, album da disegno, matite, matite rosse/blu, gomme bianche, temperamatite con contenitore, colori a matita, pennarelli a punta fine, forbicine a punta arrotondata, colle stick, penne blu/rosse/verdi cancellabili, quadernini, quadernoni a righe, quadernoni a quadri, copertine blu/rosse/gialle/verdi/arancioni/trasparenti. Raccogliamo anche sacchetti di stoffa con l’asciugamano, sacchetti per le scarpe da ginnastica, tovaglioli, fazzoletti e confezioni di sapone liquido.

Dai una mano anche tu!

Puoi andare alla cartolibreria Nosè di via Montorio 26 e depositare il materiale nell’apposito raccoglitore oppure portarlo direttamente nella nostra sede di via G. Cotta 4 in Borgo Venezia (ci troviamo all’interno della casa di soggiorno Le Betulle).

Il tuo contributo è importante!

Per info e donazioni:
Medici per la Pace Onlus
Via G. Cotta, 4
37131 Verona
Tel: 045.525726
info@mediciperlapace.org
www.mediciperlapace.org

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Di Fabrizio (del 16/09/2011 @ 14:46:40, in Regole, visitato 1663 volte)

Sono quasi 19' e tutti in inglese, ma visto che qualcuno voleva informazioni...

E se volete sapere che fine hanno fatto le migliaia di firme raccolte S - (

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Di Fabrizio (del 17/09/2011 @ 08:58:20, in blog, visitato 1740 volte)

AVVISO A CHI LEGGE: In queste pagine troverete articoli che possono piacervi o meno... se non vi piacciono, poco male: evitate di leggerli, oppure commentate, magari qualcuno vi risponderà.

Se invece vi piacciono (e magari volete linkarli), fate attenzione a quanto segue:

Avrete notato che, a parte gli articoli personali, ogni post riporta la fonte e se possibile la firma da cui proviene. E' giusto così: un modo per riconoscere il lavoro fatto da altri (spesso redattori sottopagati), che contribuiamo a far circolare.

Da parte nostra, il compito svolto è notevole e tutt'altro che facile: scegliere e raccogliere le notizie, verificarle quando possibile, spesso tradurle... e altro ancora. Un lavoro che svolgiamo da oltre 6 anni, in diversi (ecco il perché del plurale) e naturalmente tutti a titolo volontario.

Questo per realizzare un blog libero, indipendente e (si spera) affidabile, soprattutto perché con gli argomenti che trattiamo è facile fare informazione cattiva e quindi pericolosa.

Vi chiederete il perché di quello che sembra uno sfogo. Tutto nasce da una mail inviata il 17 agosto 2011:

Spett. redazione,
Facendo una ricerca su Google, ho trovato il vostro "I ROM, GLI UOMINI SENZA STORIA. DA UNA PARTE GLI ZINGARI, DALL’ALTRA IL MONDO INTERO" a firma di Rosalba Moccia.
Anche se manca la data, l'articolo è una copiatura della mia traduzione dell'articolo originale di Karin Waringo, che comunque è citata come autrice, postato il 1 agosto 2005.
Ne sono sicuro, perché nell'introduzione commisi l'errore di datare il 2 agosto 1944 come il giorno della liberazione del campo di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, errore che mi fu fatto poi notare nei commenti. La vostra collaboratrice, oltre all'articolo di Waringo, riprende in toto anche la mia introduzione, errore compreso.
Non ho niente in contrario a condividere il mio lavoro, ma chiedo che me ne sia riconosciuta la paternità.
Grazie per l'attenzione e distinti saluti
Fabrizio Casavola

Risposta dopo un mese? Come dice il poeta: Una beata minchia.

Leggo però (Chi siamo): "Campo Libero - Per i diritti e le libertà è un’associazione politico-culturale nata per iniziativa di un gruppo di operatori del mondo socio-sanitario e del terzo settore e di esponenti di quello politico, universitario e istituzionale." ...figuriamoci se non avessi avuto la fortuna di incontrare la crème della crème!!

Quindi sappiate, se per caso finite su quel sito e trovate qualcosa che vi sembrerebbe interessante, che magari non è farina del sacco di chi firma l'articolo.

PS: Da notare: quando invece riprendono articoli da La Repubblica Napoli, non si dimenticano mai di citare la fonte.

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Di Fabrizio (del 17/09/2011 @ 09:27:27, in scuola, visitato 1338 volte)

Col permesso di chi l'ha scritta lo scorso 13 settembre, riporto una comunicazione riguardo il trasporto scolastico per gli alunni delle scuole dell'obbligo del campo di via Idro a Milano.

Il servizio [di trasporto scolastico ndr.] inizierà lunedì 26, con due settimane di ritardo rispetto l’inizio scolastico.
Questo è quello che venerdì pomeriggio mi ha riferito Don Massimo [Mapelli di Casa della Carità ndr.] che era stato contattato da qualcuno del Comune che gli riferiva che era stata inviata una mail al Capo di Gabinetto del Sindaco (la mail l’avevo mandata io [riportata QUI ndr] non avendo avuto alcuna risposta dalla Vicesindaco).
La segreteria di Baruffi poco dopo aver ricevuto la mail, mi ha risposto scrivendomi di aver interessato alla questione il Direttore del Settore Servizi per Minori, Dott. Mirante. Questo avveniva venerdì mattina, poi più nulla.
Domenica sera, dopo aver letto la lettera del Sindaco agli studenti, ho scritto anche a lui, purtroppo nessun cenno di risposta, neanche da parte della sua segreteria!

In conclusione: ieri dei 4 bambini che iniziavano la prima elementare, credo ne siano arrivati solo due (accompagnati dalle loro famiglie e da Franca); questa mattina ho incontrato Franca e Tora [le mediatrice scolastiche dell'anno scorso, attualmente il loro contratto non è ancora rinnovato ndr.] che accompagnavano (a titolo gratuito e personale) alcuni bambini, credo i due primini di ieri e due bimbe di seconda.

In tutto i bambini che da Idro usufruiscono del servizio di trasporto sono circa 20/25, sicuramente in Via Russo ne vengono 12, in Cesalpino 5 e alle medie ne vanno altri 6 circa (non so il numero esatto).

Questo è quanto. Avrei voluto scrivervi altro ma, purtroppo, devo constatare che il vento per i bambini di Idro non ha portato alcun cambiamento …
Laura


Intervallo: la situazione a settembre 2010


Eh no, la mail non c'è... perché nel frattempo in molti, associazioni, singoli, consiglieri di zona ecc. si sono mobilitati per quello che a parole si chiama "servizio", nei fatti è un "diritto", il diritto allo studio. Così, tra una promessa ed un diniego al telefono, anche la mail ha cambiato forma più volte. Finché la sera di giovedì scorso, arriva un SMS di Paolo Limonta (i milanesi sanno chi è, ma in campagna elettorale l'hanno conosciuto in molti anche fuori dai confini cittadini): "si farà di tutto x iniziare il servizio lunedì, se va malissimo si inizia mercoledì (ma se va proprio male) e, dal prox anno, niente storie, si inizia dal primo giorno di scuola."

Laura e la sua associazione hanno così pubblicato questo sul blog della loro scuola:

giovedì 15 settembre 2011
LETTERA APERTA AL SINDACO
Caro Sindaco,

abbiamo letto la sua lettera aperta agli studenti per l'inizio dell'anno scolastico.

Un bel gesto, cominciare l'anno con un "grande in bocca al lupo!" da parte del Sindaco è una bella cosa.

La scuola nella quale principalmente operiamo ha riaperto i battenti lunedì 12. Attendeva tutti i suoi piccoli studenti, ma all'appello ne sono mancati alcuni: non c'erano i bimbi Rom che abitano al campo comunale di via Idro.

Elementare.russo è un associazione di volontariato che tra le tante cose, da qualche anno, è impegnata per migliorare l'integrazione di questi bambini a scuola. Speravamo davvero di vederli arrivare lunedì 12 come tutti i loro compagni ma anche quest'anno c'è stato qualche intoppo e l'amministrazione Comunale non è stata in grado di dare avvio al servizio, come si sperava, fin dal primo giorno di scuola.

Abbiamo saputo che gli uffici competenti stanno facendo di tutto per far iniziare il servizio da lunedì 19 con l'impegno per l'anno prossimo di farlo iniziare con il primo giorno di scuola. Noi ci contiamo perché questo minimo servizio serve a tutelare un fondamentale diritto per i bambini Rom, il diritto all'istruzione.

E' cosi importante che il servizio inizi con l'inizio scolastico perché anche i bambini Rom devono poter godere della "magia" del primo giorno di scuola, perché entrare in classe insieme ai loro compagni gli consente di vivere il ritmo lento del rientro a scuola dopo le lunghe vacanze estive, offrendogli la possibilità di consolidare i rapporti con i compagni e gli insegnanti.

In questa cosa ci crediamo, e lo abbiamo raccontato un anno fa alla telecamera di Paolo Andriolo che fece un servizio per il primo giorno di scuola, andato in onda su Telelombardia.

Vogliamo sperare che per il futuro sia possibile trovare una soluzione che garantisca a questi bambini di frequentare la scuola fin dal suo primo giorno, come tutti i bambini. Se così non fosse, anche quel poco che le associazioni come la nostra riescono a fare per migliorare l'integrazione dei bambini Rom viene messo in discussione.

Le auguriamo dunque buon lavoro e le chiediamo di non spegnerci il sogno di una Milano migliore, una Milano in cui noi crediamo.
Pubblicato da Ass. elementare.russo a 9/15/2011


PS: ovviamente noi rompipalle della Mahalla vi terremo aggiornati... ; - )

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Di Fabrizio (del 18/09/2011 @ 09:04:21, in scuola, visitato 1468 volte)

Ancora scuola, stavolta buone notizie. La segnalazione è di Stefano Pasta

Incrocinews.it 12.09.2011 di Silvio MENGOTTO

Dopo un percorso di studi e di integrazione sostenuto dalla Comunità di Sant'Egidio, ora è stato inserito in una scuola di formazione professionale

Nello scorso febbraio la Commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani ha approvato il Rapporto conclusivo dell'indagine sulla condizione di rom, sinti e caminanti in Italia, con una particolare attenzione al rapporto tra minori e scuola, istruzione e formazione professionale. Il Rapporto documenta l'importanza della frequentazione scolastica per i bambini rom, incentivandone lo studio anche attraverso borse di studio. Un progetto che raccomanda «un forte radicamento civico, rifacendosi all'art. 34 della Costituzione: "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze"».

In un documento dello scorso ottobre ("Rom, comunità cristiana e pubbliche amministrazioni"), la Curia ambrosiana affermava che «il miglior risultato è l'inserimento scolastico di tanti minori rom: l'integrazione passa da questa strada». Per dare un segnale propositivo alla propria esperienza trentennale, nel 2008 la Comunità di Sant'Egidio ha dato vita al programma "Diritto alla Scuola, Diritto al futuro": tra gli obiettivi la «prevenzione e il contrasto dell'evasione scolastica». Su questo diritto universale all'istruzione la Comunità ha organizzato a Milano una rete di solidarietà e sensibilità concreta, con risultati importanti nell'ottica della sicurezza e dell'integrazione.

Sono 15 i bambini rom e adolescenti che, grazie a borse di studio, hanno continuato con profitto a frequentare le scuole del quartiere Feltre. Insieme alla Comunità di Sant'Egidio, anche maestre e cittadini milanesi. Sono gli stessi genitori dei compagni di banco a sostenere queste borse di studio. Una solidarietà che dura da oltre due anni, da quando nell'ex palazzina di via Rubattino furono sgomberati i bambini rom e le loro famiglie.

Questo legame ha fatto nascere conoscenze reciproche, cammini di integrazione e storie come quella, del tutto particolare, di Marius Draganestj, «uno studente sedicenne al centro di un progetto piuttosto avventuroso», spiega Elisa Graziano, insegnante e all'occorrenza anche insegnante di strada. Un anno fa, grazie al coinvolgimento paziente di volontari e insegnanti, Marius ha seguito un percorso di studi ritagliato sulle sue particolari esigenze e situazione. Data l'età non poteva frequentare le scuole elementari e risultava analfabeta per le scuole medie. Parlava esclusivamente la lingua romanes. Nell'arco di otto mesi bisognava prepararlo e istruirlo. «Questo era il tempo massimo per non perdere il treno dei corsi di formazione professionale», continua Elisa.

La determinazione di Marius era così radicata che spesso rinunciava volontariamente allo svago per studiare. Dall'ottobre del 2010 sino a giugno del 2011, per dieci ore pomeridiane settimanali, sotto la spinta della Comunità di Sant'Egidio i volontari hanno organizzato una scuola itinerante tra la sede Acli di via Conterosso e la biblioteca di via Valvassori. «La determinazione di questo adolescente ci ha aiutati a proseguire - continua Elisa -. Infatti non abbiamo faticato a fargli rispettare i nostri appuntamenti di studio: ricordo che un pomeriggio si è presentato bagnato fradicio, ma con i quaderni asciutti, per aver dormito in un giardinetto sotto l'acqua scrosciante di novembre, dopo l'ennesimo sgombero». Lezioni continuate regolarmente anche se negli ultimi due mesi Marius si era spostato a Pavia per abitare in una casa abbandonata. Sostenuto dall'affetto dei volontari e da una borsa di studio Marius «ha potuto proseguire sulla strada della sua personale emancipazione, fino a tagliare il suo primo personalissimo traguardo: l'inserimento in una scuola di formazione professionale a settembre».

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Di Sucar Drom (del 18/09/2011 @ 09:27:45, in blog, visitato 1738 volte)

Venezia, corso di formazione per avvocati
Il Consiglio d'Europa e il Centro diritti umani dell'Università di Padova organizzano un Corso di formazione per gli avvocati italiani impegnati nella difesa dei diritti umani dei Rom e dei Sinti. Il corso si terrà il 13 e 14 ottobre 2011, pre...

Mantova, Sucar Drom: eletta Barbara Nardi alla carica di Presidente
L'Assemblea Elettiva dei Soci dell'Associazione Sucar Drom ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo e ha eletto la Socia Barbara Nardi (in foto) alla carica di Presidente. Ogni tre anni lo Statuto dell'Associazione...

Amnesty International: nuova legislazione viola il diritto alla libertà dei migranti
Amnesty International ha sollecitato il parlamento italiano ad annullare la Legge 129/2011, che il 2 agosto ha reso permanenti una serie di norme transitorie contenute nel Decreto legge 89/2011 adottato dal governo il 23 giugno. La legge viola in modo evidente i diritti dei migranti irregolari, estendendo tra l'altro il limite massim...

Scellerato il taglio delle Province
In questo scorcio di fine estate molti problemi strutturali del nostro Paese sono venuti al pettine e le forze politiche si stanno impegnando per trovare soluzioni atte a tagliare e rimodulare la spesa pubblica che anche negli ultimi tre anni è stata fuori controllo. Non ho certo ricette...

Regno Unito, firma anche tu l'appello per la Dale Farm
Invitiamo tutti a firmare l'appello per scongiurare lo sgombero di famiglie romanichal e traveller senza soluzioni alternative condivise, a Basildon...

ENEL: stop al forfait (fornitura temporanea)
L'ENEL e tutte le Aziende che distribuiscono l'energia elettrica stanno modificando i contratti di fornitura temporanea (forfait), in base alla Delibera n. 67/10 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas...

Consiglio d'Europa: in Italia retorica razzista e xenofoba contro i sinti e i rom
"Le misure adottate dalle autorità italiane nei confronti dei rom e dei sinti non sono in linea con gli standard internazionali ed europei in materia di diritti umani". Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa dichiara le proprie...

Trento, Sinti: Cittadini d'Europa (racconti di vita, testimonianze e ricerche)
Si terrà giovedì 15 settembre 2011, alle ore 17.30, presso lo spazio archeologico SASS di Piazza Cesare Battisti, la presentazione del dvd multimediale "Minor Swing - Storie sinte", progetto di ricerca e raccolta di testimonianze sui sinti trentini a cura...

"La persecuzione nazista degli zingari", note critiche al libro di Guenter Lewy
Le persecuzioni subite dalle minoranze sinte e rom, durante il nazifascismo, sono ancora poco studiate in tutta l'Europa. Le Università e i Dipartimenti di Storia Contemporanea sono del tutto assenti in questo campo di ricerca. Le prime pubblicazioni sono state...

CEDAW, le donne in Italia subiscono pesanti discriminazioni e violenze
In Italia le donne sono rappresentate come oggetti sessuali. Questa una delle principali critiche sollevate all’Italia dal Comitato delle Nazioni Unite che ha il compito di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) negli Stat...

Puoi anche tu aiutarci
L'Istituto di Cultura Sinta viene sostenuto dall'associazione Sucar Drom con progetti condivisi con: Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio Progetto Solidarietà, UNAR ed Unione europea. Inoltre, Amministrazione locali e Istituzioni del Nord e del Centro I...

Giornata Internazionale della Democrazia
New York, 15 settembre 2011. Questo è stato un anno straordinario nella storia della democrazia. Milioni di persone hanno partecipato agli eventi drammatici avvenuti in Medio Oriente, Nord Africa e altre zone e molte più persone hanno seguito queste vicende con vivo interesse. Il loro...

18° edizione del Festival Alexian and International Friends
Il 29 ottobre prossimo si aprirà la 18° edizione del Festival Alexian and International Friends fra gli ospiti Ferdi, Lino Patruno, i Ladri di Carrozzelle e Gian Antonio Stella. Presenterà l’evento la famosa conduttrice Rai Lorena Bianchetti...

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 09:28:47, in Italia, visitato 1326 volte)

OPINIONI NAVI PILLAY- Alto Commissario Onu per i Diritti Umani - 16/9/2011

All'epoca della mia visita in Italia, nel marzo 2010, i temi riguardanti i Rom dell'Europa Orientale erano prioritari. Oggi, la loro situazione sembra alquanto oscurata dal dramma di rifugiati e immigrati provenienti dal travagliato Nord Africa. Ma non per questo dovrebbero essere dimenticate le questioni attinenti ai diritti umani affrontate dai Rom.

Durante la mia visita l'anno scorso, mi recai in due insediamenti Rom alla periferia di Roma. Il primo, in via Marchetti, era una baraccopoli non autorizzata. Il secondo, in via Candoni, era stato creato dalle autorità. In quell'occasione incontrai anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che mi garantì che i Rom avrebbero beneficiato del cosiddetto Piano per i Nomadi elaborato dal governo, attraverso il loro ricollocamento da insediamenti illegali a «campi» regolamentati.

Manifestai la mia seria preoccupazione circa tali soluzioni, osservando che, in nome della sicurezza, il «campo modello» ufficiale, in via Candoni, era circondato da alti muri di cinta con torri di sorveglianza della polizia. Ciò non lo distingueva affatto da quello non autorizzato, altrettanto segregato, lontano dalla città, dalle opportunità di lavoro che essa può offrire, dai suoi servizi sociali. La soluzione è l'integrazione nel tessuto della vita urbana. Questo solamente può condurre a un reale godimento dei diritti umani gruppi in precedenza marginalizzati e stigmatizzati, tra i quali i Rom.

Trattare interi gruppi etnici come «problemi di sicurezza» ne pregiudica ulteriormente diritti e benessere. Il governo italiano ha mantenuto il proprio approccio condizionato dalla sicurezza e continua a trattare i Rom come «nomadi» che non sono in grado di vivere in normali ambienti urbani. Ma la maggior parte dei Rom non è composta da nomadi in qualunque senso si voglia intendere tale termine. Un Rom che viveva nell'insediamento di via Marchetti mi disse con ironia amara: «Naturalmente, se passi da un trasferimento coatto all'altro, diventi un "nomade" che deve poter vivere in un "campo". Come possono pensare che noi non vorremmo lavori, case, e mandare a scuola i nostri figli come chiunque altro?».

Come ebbi modo di verificare lo scorso anno attraverso i miei contatti diretti con gli abitanti di via Marchetti, quell'insediamento comprendeva un numero di Rom dalla Bosnia che si trovavano in Italia dagli inizi degli Anni Novanta, costretti ad allontanarsi a causa del conflitto interetnico che produsse un genocidio. Alcuni di essi mi mostrarono documenti che indicavano che era stato loro riconosciuto lo status di rifugiati. Altri avevano carte che attestavano la positiva considerazione del loro caso da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che aveva portato - quasi un decennio fa - l'Italia a riconoscerne il diritto a rimanere sul suo territorio. Anche queste famiglie furono sottoposte a trasferimenti coatti in giugno, senza alcuna assistenza e senza un posto dove poter andare.

In seguito, sono rimasta scossa nell'apprendere che, dall'agosto 2010, sei bimbi Rom hanno già perso la vita a Roma o nei suoi dintorni, a causa di incidenti connessi alla mancanza di sicurezza negli insediamenti dove erano costretti a stare. La soluzione proposta ogni volta dopo tali tragedie è sempre stata la stessa: trasferimenti coatti.

Se da una parte un livello considerevole di risorse continua a indirizzarsi verso l'organizzazione di tali trasferimenti, viene invece data scarsa attenzione alle misure di inclusione sociale. Un recente rapporto su Rom e Sinti della Commissione speciale sui diritti umani del Senato italiano è giunto alla conclusione che le attuali politiche non hanno raggiunto alcun progresso al riguardo.

Mi sono particolarmente preoccupata quando, nel contesto delle elezioni locali tenutesi quest'anno in Italia, il partito del primo ministro Berlusconi ha fatto ricorso a un'aperta retorica antiRom come strumento di campagna elettorale. In contrasto, accolgo con piacere l'espressione di sostegno manifestata da Papa Benedetto XVI in occasione di un incontro con i Rom lo scorso giugno. Purtroppo, appena dieci giorni dopo l'udienza con il Pontefice, l'insediamento di via Marchetti è stato oggetto di trasferimenti coatti, con le autorità locali a sostegno della tesi che ciò fosse a grande vantaggio della sicurezza.

Secondo fonti affidabili della società civile, il trasferimento coatto di via Marchetti è stato condotto in una maniera che ha violato gli standard internazionali. La data non è stata annunciata in anticipo. Contro le rassicurazioni che mi erano state date nel 2010, agli abitanti non sono nemmeno stati offerti posti alternativi a via Candoni o in altri simili insediamenti ufficiali. Alcuni di coloro che sono stati allontanati si sono comunque spostati nell'insediamento di via Candoni, vivendo ai suoi margini, senza alcun alloggio loro fornito. Il sovraffollamento ha portato al deterioramento delle condizioni di vita in via Candoni. E le promesse di lavori e altri miglioramenti in favore dei residenti autorizzati del «campo» non si sono materializzati.

L'Unione Europea ha adottato un quadro per le strategie nazionali per l'integrazione dei Rom, in base al quale gli Stati membri dell'Ue devono formulare strategie inclusive che mirino a miglioramenti tangibili in materia di educazione, impiego, salute e alloggi per i Rom.

La posizione del governo italiano è in contrasto con lo spirito e gli obiettivi di tali disposizioni quadro. Occorre che l'Italia attui un cambiamento drastico nel proprio approccio e si discosti da politiche che sono principalmente mosse da motivi di sicurezza, piuttosto che da una visione di integrazione.

Se ci fosse abbastanza volontà politica da riconoscere quello che ora appare come l'ovvio fallimento dell'approccio fondato sulla sicurezza, l'elaborazione e la successive attuazione di una Strategia nazionale per l'integrazione dei Rom potrebbe segnare un punto di svolta. Oltre a creare una Strategia nazionale inclusiva in linea con le richieste politiche dell'Unione Europea, l'Italia dovrebbe anche essere attenta a rispettare i propri obblighi legali, che derivano da standard internazionali in materia di diritti umani.

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 09:57:15, in Europa, visitato 1875 volte)

Una breve cronologia che forse potrà interessarvi:
La prima notizia è di fine agosto dalla Bulgaria, allora non la ripresi su Mahalla perché temevo che finisse in una bolla di sapone. Circa 10 giorni dopo, la notizia arriva in Italia tramite PeaceReporter, che se ne fa anche promotrice.

Nel frattempo in Spagna ci sono lamentele sull'incontro tra Rom, Sinti e gli amministratori comunali europei, previsto a Strasburgo il 22 settembre.

Ancora una volta ... Chi sa perché? Venerdì, 16 Settembre 2011 alle ore 12:54
Apprendiamo dalla rete che il giorno 01 Ottobre 2011 in molte capitali europee si svolgerà la prima giornata per l'orgoglio rom, il Pride rom, l'iniziativa in Italia è stata promossa da SOS razzismo e da Partida romilor.
In Italia non sono state coinvolte organizzazioni romanì nella promozione di questa mobilitazione. Chi sa perché?
La Federazione romanì NON è stata interpellata e coinvolta, attivamente e propositivamente, per la realizzazione di questa manifestazione.
Chi sa perché?
Scrivono gli organizzatori italiani che si tratta di una mobilitazione "per denunciare le discriminazioni razziali di cui sono vittime i rom, gli zigani e i gitani di tutta Europa" e già i termini utilizzati dalla comunicazione dei promotori italiani (rom, zingari e gitani!) fanno presagire gli effetti collaterali per la popolazione romanì.
E' possibile promuovere una manifestazione senza il coinvolgimento attivo e propositivo della rappresentatività (credibile e documentata) dei diretti interessati?
Quando si tratta di popolazione romanì tutto diventa possibile, anche quello di violare la regola più elementare della discriminazione: la partecipazione attiva e propositiva, credibile e qualificata, dei diretti interessati.
La Federazione romanì denuncia che ancora una volta il disagio della nostra popolazione è utilizzato per perseguire finalità diverse dai bisogni delle comunità Rom, Sinti, Kalè, Manousches, Romanichals, cioè la popolazione romanì.

Dott. Nazzareno Guarnieri – Presidente Federazione romanì


A cui segue questa comunicazione da parte del presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme di venerdì 16 settembre 2011 alle 14:00:

Dopo aver appreso da un nostro associato dell'iniziativa denominata Pride Rom, mi sono messo in contatto con la responsabile di Sos Razzismo Italia che non ha risposto in maniera soddisfacente a semplici domande sull'iniziativa. In particolare è evidente che le associazioni sinte e rom italiane (ma anche molte altre associazioni rom e sinte europee) non sono state coinvolte in nessun modo alla preparazione dell'iniziativa e questo lo ritengo un grave errore. Per questa ragione appoggio, a nome della Federazione Rom e Sinti Insieme, il comunicato di Nazzareno Guarnieri, Presidente della Federazione Romanì.

Distinti saluti
Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme
Radames Gabrielli


Ultime notizie: la Federazione Romanì organizzerà qualche giorno prima del 1 ottobre una conferenza stampa per far conoscere la propria posizione sulla manifestazione. Questa conferenza stampa ha anche l'appoggio della Federazione Rom e Sinti Insieme.

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Di Fabrizio (del 19/09/2011 @ 16:27:13, in Kumpanija, visitato 2322 volte)

E' iniziato circa mezz'ora fa lo sgombero di Dale Farm, dopo il fallimento della trattativa di stamattina tra i residenti e il consiglio di Basildon. Sempre stamattina l'ONU si era proposto come mediatore al governo inglese, ma la sua proposta è stata rifiutata.

Chi vuole rimanere aggiornato tenga d'occhio questi siti:

Il consiglio di Basildon, dopo il BIG WEEKEND di fine agosto, aveva rimandato lo sgombero di Dale Farm dal 2 al 19 settembre, sperando che allora ci fossero stati meno sostenitori. Quanti erano stamattina si può vedere in questa foto di Stevie Stratton

Dichiarazione di Andrew George, parlamentare liberaldemocratico: "Non capisco spendere tutti questi soldi, perché [Dale Farm] ritorni a quella che sarà la più costosa discarica della storia"

Umorismo inglese : - ): Cose che succedono al Camp Costant: "Ho perso la mia borsa coi trucchi. Se qualcuno la ritrova me la riporti. Vorrei essere in ordine quando gli ufficiali giudiziari mi spaccheranno la testa!"

Nota su Facebook di stanotte: Notte agitata prima del promesso sgombero. Leggo che a Dale Farm stavano cantando, un modo per farsi coraggio e sentire la vicinanza di chi domani potrebbe essere sbattuto per strada.
Per un momento ho immaginato la scena con gli occhi dei poliziotti che montano di guardia lì attorno: freddo e pioggia, il buio della campagna illuminato da qualche falò, il profilo incerto di una roulotte, il canto che sembra provenire da una città fantasma...
Domani mattina sarà tutta un'altra storia, ma chissà cosa rimarrà loro in mente di questa lunga notte?

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