Rom e Sinti da tutto il mondo

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 30/10/2007 @ 09:14:29, in Regole, visitato 2172 volte)

Il tribunale regionale ha sancito che gli ex poliziotti Marek Vrastil e Karel Berousek devono le loro scuse ad una famiglia Rom per essersi introdotti nel loro appartamento e aver attaccato alcuni dei suoi componenti.

Non dovranno però pagare il rimborso di 300.000 corone, come richiesto dalla famiglia.

Assieme ad un terzo uomo, i due ex poliziotti si erano introdotti a forza nell'appartamento nel 2003. Per questo, nel 2005 erano stati sospesi dal servizio.

Secondo il verdetto odierno, Vrastil e Berousek dovranno fare scuse scritte alla madre e al figlio, ma non alla figlia.

Dice il giudice Vera Adamkova: "Vrastil deve scusarsi con i due membri della famiglia per essersi illegalmente introdotti nell'appartamento, averli attaccati verbalmente e fisicamente, oltre ad averli insultati."

"Berousek deve scusarsi per essersi introdotto nell'appartamento e aver osservato passivamente il comportamento di Vrastil," aggiunge Adamkova.

[...] Vrastil è stato condannato a 20 mesi di carcere e alla sospensione per quattro anni. Tuttora insiste a dichiararsi innocente.

Berousek è stato condannato a 12 mesi e alla sospensione per tre anni.

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Di Fabrizio (del 29/10/2007 @ 21:58:08, in Italia, visitato 2510 volte)

Ricevo da Dijana Pavlovic


PRIMI IMPORTANTI RISULTATI DEL DIGIUNO PER I BAMBINI ROM
DOMANI, MARTEDÌ 30 OTTOBRE, LA PROTESTA CONTINUA. I DIGIUNANTI INCONTRERANNO DAVANTI A PALAZZO MARINO IL SEGRETARIO GENERALE CGIL ONORIO ROSATI.

Venerdì scorso, 26 ottobre, abbiamo annunciato alla stampa l’iniziativa del digiuno per i bambini Rom Silvia, Adelina, Sincera, Decibal. I quattro bambini e la loro madre Simona dal venerdì precedente, 19 ottobre, erano stati espulsi dal dormitorio pubblico di viale Ortles, in quanto si erano assentati due giorni. Per la cronaca: si erano dovuti recare a Roma per trovare un parente malato.
Sabato 27 ottobre sia il “Corriere della Sera” sia “la Repubblica”, sia agenzie di stampa avevano dato notizia dell’iniziativa di protesta.
Lo stesso sabato la Casa della Carità, su richiesta dell’assessore Mariolina Moioli, ha deciso di accogliere i quattro bambini e la loro madre, che da una settimana erano costretti all’addiaccio.
Quest’oggi, lunedì 29 il primo gruppo di digiunanti si è ritrovato in Piazza della Scala, davanti al Comune di Milano, dando comunque vita all’iniziativa programmata. Se è infatti vero che si è trovata una sistemazione a Silvia, Adelina, Sincera, Decibal e Simona, è altrettanto vero che nella loro precedente condizione, quella dell’addiaccio, si trovano numerosi altri bambini. Così come è vero che la sistemazione si è resa disponibile solo dopo l’annuncio del digiuno di protesta.
Al presidio di quest’oggi davanti al Comune, con i digiunanti, erano presenti anche Silvia, Adelina, Decibal, Sincera con il loro padre, Luciano: pur se ora loro hanno ottenuto un posto per dormire al coperto, sanno bene che centinaia di altri bambini sono ancora costretti a vivere in situazioni inaccettabili, prodotte dalla violenta politica degli sgomberi senza alternative messa in atto da mesi dal Comune di Milano.
Nel pomeriggio, i digiunanti, i quattro bambini e alcuni rom sono entrati a Palazzo Marino per assistere al consiglio comunale.
L’altro risultato ottenuto dalla mobilitazione è che quattro consiglieri comunali (Patrizia Quartieri, Basilio Rizzo, Marco Granelli, Aldo Brandirali), in difformità dal previsto ordine del giorno, sono intervenuti, chi per associarsi alla nostra denuncia, chi per prenderne atto.
Domani, martedì 30 ottobre, proseguiremo la protesta e il digiuno, trovandoci nuovamente in Piazza della Scala a partire dalle ore 12.
Alle 12,20 i digiunanti incontreranno il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati

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Di Fabrizio (del 29/10/2007 @ 09:00:10, in media, visitato 2358 volte)

OPERA GAGIA
Prosegue il ciclo “Contro l’identità contro” con un docu-film sulla vicenda dei rom a Opera
Martedì 30 ottobre 2007, ore 21


Auditorium San Fedele
Via Hoepli 3/B – Milano
Martedì 30 ottobre Popoli organizza una serata tutta dedicata alla cultura rom con la proiezione del documentario Opera Gagia di Antonio Bocola (regista di Fame Chimica). Il documentario racconta l’arrivo di un gruppo di rom, nel dicembre 2006, nel comune di Opera e le reazioni della popolazione. La proiezione del video, prodotto dalla Provincia di Milano, sarà seguita da un dibattito con la partecipazione dello stesso regista, di Tommaso Vitale, docente di Sociologia nell’Univeristà di Milano-Bicocca, di esponenti della Caritas Ambrosiana, della Casa della Carità, della Comunità di Sant’Egidio, dell’Opera Nomadi e rappresentanti delle comunità rom di Milano.
L’evento, realizzato in collaborazione con il mensile di ricerca e intervento sociale Aggiornamenti Sociali, avrà luogo nell’Auditorium San Fedele, in via Hoepli 3/B, a Milano. La serata è a ingresso libero.
L’iniziativa è il secondo appuntamento del ciclo di incontri che Popoli, il mensile internazionale dei gesuiti, propone con l’obiettivo di incontrare e conoscere le diverse culture presenti sul nostro territorio. Lo scopo è andare oltre la frequente strumentalizzazione del concetto di identità, usato per giustificare arroccamenti e chiusure. “Contro l’identità contro”, questo il titolo della serie di serate, rifiuta questo approccio e intende invece promuovere una “identità aperta”: aperta a conoscere, riflettere, con-vivere.
Il ciclo si è aperto con lo spettacolo di “cabaretnico” Strangers in the night, realizzato dagli attori stranieri del laboratorio di Zelig Cabaret, e si concluderà mercoledì 7 novembre con una tavola rotonda dedicata all’incontro-scontro tra Occidente e Islam. Gli eventi hanno il contributo della Provincia di Milano e di Banca Etica e il patrocinio della Regione Lombardia.
Milano, 25 ottobre 2007

Per informazioni:
Popoli 02.86.352.1
ufficiostampa@popoli.info - www.popoli.info

Marta Zanella
Ufficio stampa Popoli e Aggiornamenti Sociali
02.86.352.583

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Di Fabrizio (del 29/10/2007 @ 08:58:08, in conflitti, visitato 2349 volte)

Da Romanian_Roma

Bucarest - Lunedì (scorso ndr) il presidente rumeno Traian Basescu ha presentato tre Rom sopravvissuti all'Olocausto consegnando loro una medaglia.

Solo dal 2003 la Romania ha un giorno per ricordare le oltre 400.000 vittime dell'Olocausto.

Il 9 ottobre Basecu ha consegnato un'onorificenza simile ad 11 membri della comunità ebraica sopravvissuti alle deportazioni.

Sino al 2004, le autorità negavano che fosse possibile parlare di un Olocausto in Romania.

Ma un rapporto internazionale ha trovato che le autorità di allora fossero state responsabili della morte da 280.000 a 380.000 ebrei rumeni nelle regioni amministrate dalla Romania.

Lo stesso rapporto documenta il destino di 25.000 Rom rumeni deportati durante l'Olocausto - la metà dei quali perì.

In Romania vivono circa 1,5 milioni di Rom e 11.000 ebrei.

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Di Sucar Drom (del 28/10/2007 @ 10:09:15, in blog, visitato 2910 volte)

Reggio Emilia, il Sindaco non si arrende...
Il sindaco Graziano Delrio dopo una riflessione durata alcuni giorni riprende in mano la questione micro aree e in Consiglio Comunale ribadisce le proprie idee. "Realizzeremo il progetto «dal campo alla città per l'inclusione sociale dei nomadi»” ha dichiarato scatenando le urla e le proteste di AN e del resto del centrodestra. Del Rio ha poi aggiunto "sulle micro-aree la giunta di Reggio non ha fatto alcuna retromarcia. Abbiamo soltanto deciso di compiere un passo per ...

Gad Lerner, le infamie razziste di Radio Padania
“Io lo vado a prendere in sinagoga per il collo”, anzi, “mi chiedo perchè gli ebrei non lo espellano dalla loro comunità”, quel “nasone ciarlatano”. Per avere ricordato in tv all’Infedele che molti degli argomenti scagliati oggi contro i rom ricordano maledettamente la propaganda con cui fu giustificata la persecuzione degli ebrei 70 anni fa,mi sono preso una raffica di insulti via etere da un...

Strasburgo, si preparano al genocidio culturale dei Rom e dei Sinti in Italia
Questa mattina nella sala stampa del Parlamento europeo di Strasburgo, si é tenuto l'incontro organizzato dal capodelegazione di AN al Parlamento europeo e relatore per la strategia sui minori, Roberta Angelilli, dal titolo "Sicurezza, Integrazione, Solidarietà". L'argomento centrale dell'iniziativa é stato la condizione dei minori di strada, in particolare dei bambini Rom (dispersione scolastica, racket dell'accattonaggio, sf...

New York si ribella al nazi-rock di Marko Perkovic
Il cantante brandisce una spada, le canzoni parlano di odio e pulizia etnica, il pubblico mostra il suo entusiasmo con il saluto nazista. Con questi ingredienti, il concerto newyorkese della rock star croata Marko Perkovic, previsto per il mese prossimo, non poteva passare sotto silen...

Budapest, tornano le svastiche in strada
Ci eravamo abituati a quei fantastici ragazzini della Via Pal che, usciti dalla penna dello scrittore Ferenc Molnar, avevano conquistato le strade della vecchia Budapest con i loro giochi e le loro passioni.
Cambiano i tempi e i “ragazzi” di oggi - in un’Ungheria che ha messo in archivio l’esperienza del campo socialista - ricordano quell’ottobre del ’56. Ma alcuni...

Consiglio d'Europa e Onu, garantire il diritto dei rom all’abitazione
I governi facciano maggiori sforzi per garantire il diritto dei rom all’abitazione: lo hanno chiesto, in una dichiarazione congiunta,il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, e Miloon Kothari, rappresentante dell’ufficio Onu per la politica dell’alloggio. Sono numerose le lamentele che giungono da circa 20 Paesi, tra cui Albania, Bosnia, Bulgaria, Repu...

Padova, ultimo Natale nel "campo nomadi"?
Per le famiglie sinte che vivono in via Longhin il prossimo potrebbe essere l’ultimo Natale nel “campo nomadi”. Il comune di Padova partecipa ad un bando del ministero della Solidarietà Sociale per risolvere il disagio abitativo delle comunità Rom, Sinte e Camminanti. Ovvero individuare micro-aree dove trasferire queste persone all’interno di casette prefabbricate, trasformandole in residenti ...

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Di Fabrizio (del 28/10/2007 @ 09:34:01, in Europa, visitato 2692 volte)

Atene. Lunedì la sezione greca di Amnesty International ha consegnato al governo una petizione firmata da oltre 56.000 persone che condanna la discriminazione contro immigrati e Rom in Grecia.

Gli attivisti di Amnesty hanno esposto uno striscione di protesta ricoperto di firme sulla recinzione del governo mentre una delegazione era ricevuta [...]

Maro Pantazidou, rappresentante di Amnesty, ha detto: "La Grecia ha un numero molto alto di casi di violenza della polizia contro Rom e migranti, che sono automaticamente trattati come cittadini di seconda classe."

Ha aggiunto che le firme sono state raccolte in tutta Europa, principalmente in festival musicali.

Secondo Amnesty, i migranti che entrano illegalmente in Grecia - minori inclusi - sono detenuti per lunghi periodi in squallide condizioni, ed i richiedenti asilo sono quasi sistematicamente rimpatriati, anche in paesi in guerra.

Il gruppo ha detto che i Rom in Grecia sono oggetto di attacchi razzisti e di sgomberi continui dai loro insediamenti.

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Di Fabrizio (del 27/10/2007 @ 09:27:31, in casa, visitato 2325 volte)

Vi invio un appello firmato dalla comunità Rom di via S. Dionigi. Per favore, diffondete.
Dijana Pavlovic


AL SINDACO DI MILANO
AL PREFETTO DI MILANO

Per fax
APPELLO DELLA COMUNITA’ ROM DI VIA SAN DIONIGI


Noi, comunità rom sgomberata da via S. Dionigi il 5 settembre scorso, chiediamo al Comune e al prefetto di Milano una soluzione al problema della casa che consenta alle nostre famiglie di tornare a vivere insieme.
Dopo lo sgombero l’assessore alle politiche sociali ha garantito il ricovero di donne e bambini presso il dormitorio comunale di via Ortles, mentre gli uomini sono stati aiutati dalla Casa della carità ma con soluzioni provvisorie.
Da quel giorno siamo divisi, ospiti di qualcuno: molte donne e i bambini al, tutti gli altri – circa 40 persone – in vari luoghi, presso varie associazioni.
Alcune donne si sono già spostate dal dormitorio tornando a vivere con i loro mariti in campi abusivi.
Questa situazione deve terminare: i nostri figli frequentano le scuole al Corvetto, molti di noi hanno un lavoro, regolare o in nero, le madri devono poter seguire i loro figli in una casa.
Chiediamo quindi una soluzione che ci riunisca nuovamente prima dell’inverno: una o due aree in affitto, attrezzate con luce e acqua, non lontane dalla scuola dei figli; anche due cascine abbandonate da sistemare, con il nostro impegno all’affitto o alla ristrutturazione con la creazione di una cooperativa di lavoro, oppure, per chi ha i titoli, l’accesso alle case popolari.
Diffondiamo questo appello anche alla cittadinanza per sensibilizzare tutti della situazione insostenibile in cui ci troviamo dal 5 settembre scorso.

Firmato dai consiglieri del campo di via S. Dionigi:
Lucan Constantin
Jon Sadaveanu
Milcea Càldàràreasa
Lucan Dumitru

Milano, 22 ottobre 2007

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Di Fabrizio (del 27/10/2007 @ 09:22:18, in Europa, visitato 2647 volte)

Da Roma_Daily_News

ATHENS, Oct 16 (IPS) - Thomas Hammarberg, venne eletto Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa nell'ottobre 2005. Gioca un ruolo cruciale nel promuovere l'implementazione delle raccomandazioni del sistema dei diritti umani del Consiglio

Il Consiglio d'Europa ha 47 stati membri nella regione europea, ed è la più antica organizzazione che si occupa dell'integrazione europea.  E' separato dall'Unione Europea (EU) e quindi dal Consiglio della EU.

Thomas Hammarberg è stato eletto dall'assemblea parlamentare del consiglio, che comprende i membri dei parlamenti nazionali. Apostolis Fotiadis di ISP ha discusso con lui sui problemi chiave dei Rom, uno dei gruppi che oggi sono più discriminati nella EU.

IPS: Come spiega il persistente sentimento anti-Rom che si estende attraverso l'Europa. Quali sono le fonti del problema e come si possono indirizzare?

TH: Penso sia difficile definire un'eredità razionale. Sono diventati il capro espiatorio dei problemi delle nostre società. A lungo la gente che potrebbe rialzarsi e difenderli hanno permesso un'atmosfera in cui i Rom sono designati come indesiderabili. E' una questione che riguarda anche una lunga storia. Durante il nazismo oltre mezzo milione furono sterminati, e mai hanno ricevuto delle scuse.

IPS: Ritiene che la condizione dei Rom in Europa stia peggiorando o migliorando?

TH: Sono preoccupato. Sembra esserci un cambio verso la polarizzazione. Alcuni gruppi adottano discorsi anti-Rom che i politici sembrano tollerare. E' uno sviluppo piuttosto sfortunato perché la disattenzione e l'indifferenza a volte possono legittimare ulteriore intolleranza. Dobbiamo nuovamente chiedere ai politici di essere attenti ed essere dalla parte dei Rom piuttosto che unirsi alle tendenze xenofobe.

IPS: Si può comparare il trattamento delle comunità Rom in paesi differenti della medesima regione, per esempio Grecia, Bulgaria e Romania?

TH: Evito deliberatamente la discussione su chi sia il migliore. Molti paesi della regione arrivano da profondi cambiamenti dovuti al passaggio dal periodo sovietico, quindi ci sono differenti punti di partenza. Il mio quadro è che i Rom sono discriminati in ogni paese. Questo riguardo l'occupazione, la sanità, le reali possibilità di partecipazione politica nelle elezioni o nelle strutture politiche, la situazione è problematica.

IPS: Come si può indirizzare il problema della loro partecipazione politica?

TH: Molta della responsabilità riguarda la mancanza o il negativo interesse dei partiti politici. I principali partiti devono aprirsi ai Rom; perché non lo sono. L'esempio sono le campagne politiche dove i candidati dei principali partiti fanno dichiarazioni xenofobe invece di andare nelle comunità Rom, ascoltare i loro bisogni e tentare di rappresentare il  loro punto di vista. Non solo, i Rom devono organizzarsi e cercare di essere meglio rappresentati.

IPS: Si dovrebbe enfatizzare il loro incorporamento nella vita politica a livello locale e nazionale?

TH: Sono entrambe importanti, ma per ora dobbiamo focalizzarci a livello locale. Molte delle decisioni importanti riguardanti i Rom sono prese a questo livello. In alcuni paesi nelle assemblee locali ci sono posti riservati ai Rom. In Slovenia hanno un seggio in ogni municipalità dove risiedono i Rom. In Romania hanno un posto in parlamento. Non è la migliore soluzione, ma qualcosa bisogna fare.

IPS: Ci sono storie di successo?

TH: Sì, ci sono dei posti nei paesi scandinavi dove il problema della casa è più o meno risolto. In alcune parte della Slovenia, le comunità sono ragionevolmente positive nel trattare con i Rom. L'esperienza insegna che quando le autorità e i politici fanno tentativi, anche se occorre del denaro, è possibile ottenere soluzioni.

IPS: Ci sono casi dove le pressioni del Consiglio d'Europa possono aumentare l'efficienza nella protezione delle comunità Rom?

TH: Pressioni politiche addizionali da parte dei membri permanenti del Consiglio d'Europeo possono avere effetti considerevoli. Deve comprendersi che la tematica Rom è una pagina nera d'Europa, assumersene la responsabilità e fare pressione sugli stati membri. E' inoltre necessario aumentare la pressione sulle autorità locali perché rivedano la loro politica quando si tratta di sgomberi. Talvolta gli sgomberi possono essere necessari, ma devono essere fatti nel modo giusto e fornendo soluzioni abitative alternative.

IPS: Cosa potrebbe migliorare nel vostro lavoro?

TH: La cosa importante per noi è sapere come proseguire. Molte volte non sappiamo, o l'informazione arriva in ritardo. Il centro per i diritti di Budapest ci aiuta parecchio, come pure diverse OnG. Il punto chiave rimane ancora che non riusciamo a persuadere le autorità locali ad occuparsi dei problemi di Rom.

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L’Istituto di Cultura Sinta e l’Assessorato Politiche Sociali e Sanitarie della Provincia di Mantova invitano operatori, insegnati, volontari, amministratori e la cittadinanza alla presentazione del volume "vivere ai margini, un'indagine sugli insediamenti rom e sinti in Lombardia".
I rapporti tra le Minoranze Sinte e Rom e la società maggioritaria (in senso numerico) rappresentano una della contraddizioni più evidenti sia nel Paese che nella stessa Regione Lombardia.
A Milano e Pavia la presenza di minoranze rom e sinte, provenienti dalla Romania, ha innescato fenomeni di paura, rifiuto e in alcuni casi di vere e proprie discriminazioni razziali.
Nelle resto della Lombardia la situazione è sicuramente meno acuta ma persistono politiche abitative che di fatto segregano le minoranze sinte e rom nei cosiddetti “campi nomadi”.
Questa prima ricerca, pubblicata dalla Fondazione ISMU, mette in evidenza le contraddizioni presenti, utilizzando come spazio di ricerca alcuni casi delle province di Milano, Mantova e Cremona.
La presentazione si terrà a Mantova, lunedì 5 novembre 2007 dalle ore 17.30, presso il Palazzo del Plenipotenziario in piazza Sordello n. 43.
All’evento interverranno Fausto Banzi (Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova) e i curatori della ricerca il professore Maurizio Ambrosini (Università la Bicocca, Milano) e il professore Antonio Tosi (Politecnico di Milano). Coordinerà la dottoressa Barbara Nardi dell’Istituto di Cultura Sinta. Al termine sarà dato spazio ad interventi sulla tematica affrontata dalla ricerca.
L’incontro è organizzato con il contributo e la partecipazione dell’Associazione Sucar Drom, della Fondazione ISMU e dell’Ente Morale Opera Nomadi, sezione di Mantova. Ai partecipanti all’evento sarà distribuita gratuitamente una copia del volume.
Per informazioni
Istituto di Cultura Sinta, ics@sucardrom.191.it, telefono 0376 360643, fax 0376 318 839
Assessorato Politiche Sociali Provincia di Mantova, telefono 0376 204201, fax 0376 204328, pol.soc@provincia.mantova.it

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Di Fabrizio (del 26/10/2007 @ 09:43:17, in blog, visitato 2185 volte)

Da La voix des Rroms

Ecco una piccola breve insolita dal Courrier International:
L'intelligenza per tutti

Alla maternità di Kosice-Saca, in Slovacchia, i lattanti ascoltano musica classica. Sembra che la musicoterapia faccia loro dimenticare lo sforzo del parto e stimoli la loro intelligenza. L'ospedale non fa discriminazione, indica il giornale Zdravie ("La salute"). In uno slancio di generosità, mette i caschi  "anche ai bambini zingari".

Vedete bene, gli sforzi enormi compiuti dagli slovacchi: "anche ai bambini zingari" hanno messo questi caschi che svilupperanno la loro intelligenza. È da salutare tanto più che potremmo immaginare un altro scenario: mettere ai bambini slovacchi "Lili Marlen" e mettere i bambini "zingari" in incubatrici in cui si metterebbe la temperatura un po' più alta che il normale, così da preparare il futuro di ogni bambino in modo individualizzato.

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