Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 04/10/2010 @ 09:58:45, in casa, visitato 1712 volte)

Segnalazione di Stefano Romboli

Senzasoste.it

La famiglia patriarcale di Dibran Izeir, 12 persone tra figli, nuore e nipoti, residente a Livorno da sette anni, si è iscritta all'Unione Inquilini nel 2009 per uno sfratto di morosità con sentenza del giudice, non essendo riuscita a pagare i 1500 euro al mese richiesti in Piazza Cavallotti.

Nei due costosi appartamenti limitrofi erano stati abbandonati dal Comune di Pisa, dopo il fallimento e la conclusione di "Città sottili" che ha lascato in eredità 50 sfratti per morosità a Pisa e dintorni.
A settembre 2009 è iniziata la difficile trattativa tra Unione Inquilini e assessorato al sociale, coinvolgendo anche la Fondazione Michelucci, al fine di trovare una soluzione per la famiglia.

Grazie all'impegno dell'ex assessore Maria Pia Lessi e alle nostre pressioni, l'amministrazione di Pisa, che a settembre aveva dichiarato concluso ogni impegno nei confronti della famiglia di Dibran, è stata coinvolta ed ha accettato di dare un sostegno economico, per dare il tempo al comune di Livorno di reperire una soluzione abitativa alternativa.

A questo fine è stato coinvolto l'assessore Picchi con il suo ufficio casa, che ha individuato una possibile soluzione in una struttura ex–Asl abbandonato da 8 anni ma sostanzialmente in buone condizioni.
Tutto bene dunque: nei primi mesi 2010 la delibera è pronta, manca solo la firma del Sindaco, ma a questo punto salta il banco: l'assessore Lessi si dimette, Picchi lascia la delega alla casa e per ben 7 mesi il Sindaco non riassegna queste importantissime deleghe.

E' la fine di un sogno per questa famiglia dopo che per 12 mesi l'Unione Inquilini è riuscita a mantenerli in casa, grazie anche alla sensibilità dimostrata nel corso dei quatto picchetti, dall'ufficiale giudiziario e dagli avvocati della controparte, che hanno seguito insieme a noi l'evolversi della trattativa. Non c'è stato più niente da fare per l'assenza di interlocutori istituzionali a Livorno, a garanzia egli impegni presi.
La famiglia è stata costretta a lasciare la dimora di Piazza Cavallotti.

Da parte nostra continueremo a seguire l‘evolversi del caso: i bambini non devono perdere la scuola, frequentata regolarmente da 5 anni a Livorno, dove sono ben inseriti con il nonno e la famiglia.

Il giorno 8 ottobre, nell'incontro con il Sindaco intendiamo riaffermare le nostre proposte e la necessità di concludere il percorso iniziato da Lessi e da Picchi.

per l'Unione Inquilini
Daria Faggi

Livorno 30 settembre 2010

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 05/10/2010 @ 09:03:39, in blog, visitato 1728 volte)

Importante: Chi ha avuto la ventura nei mesi scorsi di leggersi le 15 puntate di "Negligenza Mortale" (e chi non le ha lette), ha ora la possibilità di vederle unite in un unico file .pdf, da scaricarsi QUI gratuitamente.

Un'opportunità unica per i lettori della Mahalla, dato che il volume originale di Paul Polansky, in inglese, è stato stampato in sole 1.000 copie, circolate in Kosovo ed in piccoli circoli ristretti fuori da quel paese.

 

PS Visto che ultimamente si è parlato, magari a sproposito, di Rom in Lussemburgo, chi volesse può trovare nell'area documenti un file .doc di Karin Waringo del 2002 (in inglese). QUI. Uno dei pochissimi disponibili in rete.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 05/10/2010 @ 09:13:32, in scuola, visitato 1600 volte)

Da Amnesty Italia

Dal diario di Marek

Martedì 27 agosto
Mi chiamo Marek e vivo con il mio papà, la mia mamma, un fratello e due sorelle nel villaggio rom, in periferia. Non abbiamo tanti soldi, ma i miei genitori lavorano tanto e dicono che andare a scuola è importante per il mio futuro.

Mercoledì 2 ottobre
L’altro giorno a scuola la maestra mi ha sgridato ingiustamente. Penso che io e la mia amica Anabela non le piacciamo molto. Siamo gli unici due bambini rom nella nostra classe.
Oggi una psicologa è venuta a scuola e voleva parlare con me. Siamo andati in un’aula da soli e mi ha chiesto di fare alcuni disegni e degli esercizi. Mi ha chiesto: "Qual è la capitale della Slovacchia?" Io le ho risposto Bratislava. Poi mi ha fatto altre domande e io sapevo tutte le risposte, ma non ho capito perché mi ha interrogato.

Lunedì 27 novembre
Oggi a scuola sono stato mandato in un’altra classe. Anche i miei amici che vivono nel villaggio rom come me sono stati messi in questa classe. È una classe speciale per "bambini che sono lenti a imparare", così ha detto la maestra, ma la mia mamma dice è la classe dei bambini rom. Infatti ci sono solo bambini rom in classe con me, ora.
Io voglio tornare con i compagni. Mia mamma è andata a protestare dal preside, ma ha detto che non posso tornare nella classe di prima. Ma io avevo buoni voti ed ero uno degli alunni più bravi della classe.

Marek è un nome di fantasia, ma la sua storia è la storia di tante bambine e tanti bambini rom che in Slovacchia sono privati del loro futuro perché segregati in classi "speciali", frutto della discriminazione e del pregiudizio nei confronti dei rom.

Dal 2007, Amnesty International sta chiedendo alle autorità slovacche di porre fine a questa segregazione e di garantire un uguale accesso all’istruzione a tutti i bambini e a tutte le bambine rom.

Se non hai ancora firmato l’appello, fallo ora!
Firma qui: http://bit.ly/ayJGWq

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 05/10/2010 @ 13:29:02, in blog, visitato 1905 volte)

Duri o buonisti l'equivoco sui Rom
Serve solo a suscitare emozioni contrapposte dividersi in duri e buonisti sulla questione dei Rom. La avvertiamo insieme come un rischio per la nostra sicurezza e come una macchia per la nostra coscienza ed è solo dipanand...

Altro che zingari
Il mondo dei Rom e Sinti è un mondo complesso, diversificato, transnazionale e paradigmatico, con tanti valori positivi ma anche tanti con aspetti negativi. La realtà romanì di oggi...

Niente sofismi, sui Rom è razzismo
Che storia è? Che cosa è accaduto? Guerra della Repubblica francese contro gli zingari? Tutto è possibile, sappiamo che conta la paura, pesa il pregiudizio e che la politica è fatta anche di quel brutto ingrediente che è il populismo, ovvero la vogl...

Se la destra con i Rom si aggroviglia
Mentre la minoranza xenofoba di Jimmie Akesson, depurata dalle componenti razziste e naziste, entrava trionfalmente nel Parlamento di Stoccolma ad ingombrare il passo alla maggioranza conservatrice del premier Reinfeldt, l’Europa non aveva an...

Roma, presentati alla Camera dei Deputati i concerti di musica Rom dell’Orchestra Europea per la Pace
Presso la prestigiosa sala del Mappamondo di Montecitorio sono stati presentati il 20 settembre alla stampa i concerti di musica rom che Alexian Santino Spinelli e il suo gruppo e l’Orchestr...

Ue, la Commissione apre la procedura d'infrazione contro la Francia
La Commissione Ue ha preso «la decisione di principio» di aprire una procedura d'infrazione contro la Francia per mancato rispetto della legge europea sul caso dello smantellamento dei campi Rom...

Svizzera, "padroni a casa nostra" e gli italiani diventano topi, ratti!
La svolta xenofoba e razzista che sta dilagando in Europa colpisce oggi anche gli italiani che vivono nel nord della Lombardia e che votano in massa Lega Nord. Da alcuni giorni in Canton Ticino (Svizz...

Mantova - festival dosta!, “la lettera” del Theatre Rom: sunas, pitàras, i tà vas
Ascoltare, scoprire, partecipare. Questo è lo slogan del festival dosta! che sbarcherà a Mantova venerdì prossimo, 8 ottobre 2010. Per promuovere il festival, a partire da giovedì 7 ottobre sarà presente nel centro di Mantova una campina...

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/10/2010 @ 09:11:33, in Europa, visitato 2410 volte)

Da Romanian_Roma

SETimes.com

I Rom di Romania necessitano di una miglior rappresentazione politica e di un efficace movimento civico, dice a SETimes l'attivista Margareta Matache.
By Paul Ciocoiu for Southeast European Times in Bucharest

Margareta Matache parla con Paul Ciocoiu, corrispondente del SETimes. [Victor Barbu/SETimes]

27/09/2010 - Margareta Matache è direttrice esecutiva del Centro Rom per l'Intervento e gli Studi Sociali (CRISS). Ha parlato con SETimes sulla polemica in corso riguardo alle espulsioni francesi dei Rom, sul progresso dell'integrazione in Romania e gli ostacoli che restano.

SETimes: Descrivi CRISS e le sue attività.

Margareta Matache: CRISS è un'organizzazione per i diritti umani fondata nel 1993 per difendere e promuovere i diritti dei Rom. Le priorità di CRISS sono [ottenere] l'accesso alla sanità ed all'istruzione, ma abbiamo anche un dipartimento ricerca ed offriamo consulenza legale nei casi di discriminazioni, abusi e violenza.

Alcuni casi vengono adoperati per far pressione nel cambiare le leggi. Per esempio, nel 2003, contro la segregazione nelle scuole, dove i bambini rom erano spostati in classi o edifici separati. Nel 2007, dopo un colloquio con noi, il ministero dell'istruzione ordinò la desegregazione delle scuole.

CRISS lavora con organizzazioni partner locali in Romania, che abbiamo aiutato nello sviluppo. Di solito viviamo delle donazioni delle ambasciate, ma lavoriamo anche in partnership con l'Open Society Institute e Central East European Trust.

SETimes: Puoi commentare sulle "misure di sicurezza pubblica" delle autorità francesi, culminate con le espulsioni dei gruppi rom?

Matache: Osserviamo due serie di misure. La prima, il programma di rimpatri volontari che la Francia ha sviluppato per diversi anni, prima dell'1 settembre. E' una forma camuffata di espulsione tramite denaro - 300 euro per adulto e 100 euro per bambino - una compravendita del diritto di movimento.

Esaminiamo anche i programmi economici di cui i rimpatriati potrebbero essere parte. Avrebbero dovuto ricevere 3.500 euro per iniziare un'attività, ma in molti casi non sono nemmeno stati informati. Abbiamo persino scritto un rapporto nel 2008 dopo una visita in Francia e nella regione di Timisoara, dove ai Rom fu promesso che sarebbero stati inclusi nel programma.

Secondo, esaminiamo le violazioni della Francia dopo settembre della legge comunitaria e dei principi e valori europei - per esempio, le impronte digitali dei Rom espulsi. Alcuni lo accettano liberamente perché [attraverso le pressioni] non è difficile ottenere il consenso.

Funziona così: all'inizio la polizia francese ammonisce i Rom che demoliranno il loro campo entro una settimana e li espelleranno se non se ne andranno. Pochi giorni più tardi, i funzionari dell'immigrazione informano i Rom che li pagheranno per partire e - possibilmente - essere messi in lista di un programma di reinserimento. I Rom sono d'accordo per ottenere alcuni benefici, invece di essere sgomberati brutalmente, con le loro baracche demolite.

SETimes: La Francia sostiene di aver anche intrapreso misure per proteggersi da pratiche illegali, come il traffico di persone.

Matache: Ci sono dei Rom coinvolti nel traffico di persone così come Rom che ne sono vittime - e non solamente in Francia. Non penso che le soluzioni risiedano nel restringere i diritti di una comunità etnica, ma nelle leggi francesi e degli altri paesi. Ci sono leggi che affrontano crimini come il traffico di persone.

SETimes: Ogni caso di infrazione della legge può essere trattato individualmente?

Matache: Infatti, è ciò che prevede la direttiva europea sulla libertà di movimento ed è così in tutto il mondo. la criminalità viene giudicata individualmente.

SETimes: Quale paese porta le maggiori responsabilità riguardo la questione rom?

Matache: I Rom sono cittadini rumeni e le maggiori responsabilità ricadono sulla Romania. Prima dell'accesso nella UE del 2007, quando era monitorata da vicino, Bucarest si sforzava di convincere la UE che il processo d'integrazione dei Rom stava progredendo. Dopo il 2007, la questione rom è diventata visibile in tutta Europa.

Mentre la Francia è molto concentrata nell'espellere i Rom e la Commissione Europea ha autorizzato la discussione del documento sui Rom, le autorità rumene sinora non hanno familiarità con i problemi della comunità e non hanno ancora fissato la loro mente a risolverli.

L'argomento che i Rom non siano un problema nazionale ma europeo è andato avanti per anni in Romania. Questo perché non abbiamo rappresentanti né a livello politico o nelle organizzazioni rom internazionali che sono capaci di negoziare col governo.

Comunque, trovo strano che la Francia decida sugli affari interni della Romania - la nomina di un segretario di stato rumeno sui Rom è avvenuta su richiesta della Francia. Entrambe sono membri UE ed hanno pari diritti, ma qui la Francia impone la propria volontà.

SETimes: Non sono i leader rom che dovrebbero mediare e razionalizzare il processo di integrazione?

Matache: Ci sono grosse discrepanze sul modo in cui i leader rom affrontano l'integrazione nelle numerose comunità rom sparse nel paese. Incontro leader locali ce esercitano il controllo sulla comunità. ma preferiscono nascondere i problemi o non porvi interesse, a causa della loro posizione nei municipi o nelle prefetture, dove agiscono in qualità di esperti.

Dato che sono una singola persona in un grande sistema, è più facile cercare di mantenere il proprio incarico ed ignorare i problemi dei Rom. Durante un conflitto tra Rom e Rumeni in Transilvania, nessuno della comunità rom riconobbe la propria rappresentante presso la prefettura quando si presentò, perché non era mai stata là.

Ci sono leader rom che hanno ottenuto rispetto tanto dalle autorità locali che dalla comunità. Ma soprattutto, manchiamo di leader forti, specialmente nella politica. Per esempio, non ci sono state reazioni nel parlamento rumeno riguardo ai recenti sviluppi in Francia, o in Italia un anno fa. Includo qui anche le istituzioni collegate come l'Agenzia Governativa Nazionale per i Rom.

Su 200 organizzazioni rom, solo 20 sono attive. Alcune sono state create da leader che le chiamano "la mia organizzazione" e la usano per auto-legittimarsi nelle loro relazioni con le autorità locali, ma non investono nelle persone o generano programmi.

C'è sempre chi accetta cosa dice e cosa fa il governo. Le autorità presto hanno capito che era facile dividerci. Possiamo generare unità attorno alla lingua romanì, per esempio, nonostante il fatto che in seguito al comunismo quasi il 40% non lo parla più. La storia rom potrebbe anche generare unità, ma dev'essere inclusa nel libri di storia rumeni.

Non abbiamo un'agenda politica, i Rom non sono motivati a votare per un politico rom, è per questo che c'è un solo rappresentante rom in parlamento.

A livello locale, c'è un desiderio generale di tenere dipendenti i Rom perché, da un punto di vista elettorale, sono comprabili molto facilmente ed a buon mercato. In breve, il problema riguarda la rappresentanza e la creazione di un vero movimento civico rom. Finché non avremo dei buoni negoziatori, il governo non si preoccuperà di integrarci.

SETimes: Come rispondete ai pregiudizi della maggioranza verso i Rom nella loro integrazione?

Matache: Oltre alle campagne TV dirette alla maggioranza per mostrare i Rom in maniera differente, abbiamo organizzato attività di strada come il "razzistometro" quando abbiamo usato apparecchio per la misurazione della pressione sanguigna, mentre ponevamo domande sui Rom. Ovviamente, l'apparecchio è stato usato simbolicamente, ma le domande erano ben calibrate.

Dopo anni di campagne, abbiamo concluso che la gente ama gli spot TV o visuali, ma è molto difficile influenzare la mente del Rumeno medio. Alcuni pregiudizi derivano dalla mancanza di informazione. Alcuni Rumeni non hanno mai incontrato un Rom, o li hanno solo visti mendicare, offendendoli per strada. Questo si ferma nelle loro menti e diventa un punto di riferimento per i Rom in generale. Ma se noi riduciamo il milione e mezzo di Rom in Romania solo a quelli [svantaggiati] che sono visibili, non sapremo creare e sviluppare politiche di integrazione.

Il cambio di mentalità inizia con l'istruzione. Fintanto ci sarà una forte diversità culturale nelle scuole rumene, la maggioranza non potrà pensare ai Rom diversamente.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 06/10/2010 @ 09:33:21, in Europa, visitato 1521 volte)

Osservatorio Balcani e Caucaso

Rom (foto Francesco Paraggio /flickr)

Mustafa Canka | Ulcinj 27 settembre 2010
Anche il Montenegro sloggia i rom. Il comune di Podgorica ha comunicato che verranno demoliti due quartieri alla periferia della città dove vivono circa 2.500 profughi rom provenienti dal Kosovo. Il parallelo con la Francia e le reazioni del Consiglio nazionale dei rom e degli egiziani

"La cosa che più ci preoccupa è che nemmeno nelle note si parla di una soluzione alternativa per queste persone", dicono al Consiglio nazionale dei rom e degli egiziani del Montenegro.

Il vicepresidente dell'organizzazione, Muhamend Uković, ha dichiarato ad Osservatorio Balcani e Caucaso che è sintomatico che questa azione del governo di Podgorica sia stata decisa proprio dopo il trasferimento di centinaia di rom dalla Francia. "A noi sembra proprio un'azione sincronizzata, che ha come scopo far ritornare tutti i rom da dove sono venuti. Ci aspettiamo che i rappresentanti del governo montenegrino si esprimano sulla questione, perché se il quartiere dei profughi ‘Konik' viene smantellato, in pratica ciò significa che i rifugiati rom e egiziani dovranno da soli assicurarsi un tetto nel caso volessero rimanere in Montenegro. Se questi sono standard democratici, allora non abbiamo proprio nessun commento da fare", ha detto Uković.

Il quartiere dei profughi "Konik" si trova nella periferia della capitale montenegrina. Qui, in baracche provvisorie e in condizioni estreme vivono oltre duemila profughi rom provenienti dal Kosovo, giunti in Montenegro nel 1999. Nelle vicinanze del campo vivono anche un centinaio di rom con domicilio. Tutti però vivono sull'orlo della soglia di sopravvivenza, mentre gli aiuti delle organizzazioni umanitarie montenegrine e internazionali sono praticamente esauriti. Per sopravvivere, i profughi sono costretti a fare quei lavori che la maggior parte dei cittadini del Montenegro rifiuta di fare.

La maggior parte dei rom, arrivati in Montenegro 11 anni fa, si sono in seguito trasferiti in altri paesi dell'Europa occidentale oppure sono tornati in Kosovo. Ultimamente, però, il processo dei ritorni è diventato più difficile.

"Per questo la decisione del governo di Podgorica di demolire questi due campi è preoccupante e estremamente disumana", sostiene il redattore del settimanale indipendente "Monitor" Veseljko Koprivica e aggiunge: "I rom e gli egiziani per la seconda volta diventano vittime di chi ha il potere di decidere sul destino altrui. Prima queste persone sono state vittime della guerra, fatto che li ha portati a Podgorica, ora di nuovo saranno dei senzatetto perché, per quanto si sa, il governo di Podgorica non offre alcuna soluzione alternativa per la sistemazione delle 300 famiglie di questo quartiere".

Recentemente il governo montenegrino ha adottato un piano d'azione col quale prevede di risolvere entro la fine dell'anno prossimo lo status dei circa 10mila rifugiati kosovari presenti in Montenegro.
Per questo Uković chiede di risolvere il prima possibile il problema dei profughi rom del Kosovo con accordo con tutte le parti. "Noi non vogliamo pregiudicare alcun tipo di soluzione, ma non dobbiamo dimenticare il fatto che si tratta di persone che in Kosovo hanno perso tutto quello che avevano. Perciò crediamo che sia necessario condurre un dialogo basato sugli standard democratici e sulle convenzioni internazionali sui diritti umani. I rom e gli egiziani fuggiti dal Kosovo non devono essere una preoccupazione esclusiva delle istituzioni montenegrine, ma anche di quelle internazionali e kosovare, perché si tratta di cittadini del Kosovo", ritiene Uković.

Al Consiglio nazionale dei rom e degli egiziani si aspettano che il governo montenegrino, comunque, non permetterà al comune di Podgorica di demolire i due campi profughi, e pensano inoltre che una richiesta del genere arriverà anche dall'Unione europea.

Secondo le parole del capo dell'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati a Podgorica (UNHCR) Serge Ducas, il problema dei campi profughi di "Konik" non è soltanto un problema del comune di Podgorica, del governo montenegrino oppure delle organizzazioni internazionali. "Tutti noi dobbiamo metterci al tavolino per trovare una soluzione", ha ribadito Ducas.

"L'amministrazione di Podgorica legittimamente chiede la restituzione dei terreni dove sono situati i campi, per i motivi urbanistici e per lo sviluppo della città. Dall'altra parte, però, il Montenegro ha degli obblighi verso queste persone, ma anche verso la comunità internazionale, quindi tutti insieme dobbiamo trovare un luogo alternativo e la soluzione della questione", ha dichiarato il responsabile dell'UNHCR di Podgorica, concludendo che non ci si può aspettare che più di un quarto dei profughi rom dei campi profughi di "Konik" torni in Kosovo di sua spontanea volontà.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Anna Luridiana (del 07/10/2010 @ 09:23:27, in Europa, visitato 2342 volte)

Da British_Roma

Irish Central by Mary Catherine Brouder

Non importa dove vai: nel centro di Dublino o di altre grandi città; troverai quasi sempre persone sedute per strada a elemosinare per sopravvivere. Ci sono giovani scappati di casa, tossicodipendenti, e poi ci sono i Rom, ai quali spesso ci si rivolge come "zingari".

Nonostante il fatto che i Rom generalmente non mostrino dipendenze da droghe, che portino i figli con loro e che mantengano un aspetto curato pur con i loro scarsi mezzi, è proprio di loro che i miei amici e i miei vicini irlandesi si lamentano di più.

Da quando di recente la Francia ha dato inizio alla deportazione di centinaia di famiglie Rom, ho preso parte a non poche conversazioni interessanti.
Alcuni dei miei amici erano, come me, inorriditi da questo provvedimento, ma sono rimasto sorpreso nel vedere che molte persone appoggiano pienamente l'idea delle deportazioni forzate.

Un amico si era lanciato in una tirata sugli orrori dei "gypos". Quando ho insistito perché mi spiegasse da dove proveniva questo suo modo di pensare, decisamente negativo, nei confronti dei Rom (forse un'esperienza personale?), mi ha risposto con il solito: "I Rom sono così rozzi e così ignoranti".
Inoltre, ha spiegato, "I Rom picchiano i loro figli per poter avere maggiori possibilità di raccogliere più denaro dall'accattonaggio".
Aveva qualche prova che supportasse una tale accusa? Nessuna.

A me sembra che crescere per strada un figlio disabile, piuttosto che uno in perfetta salute, richieda logicamente molta più attenzione da parte dei genitori. E, in quanto a ciò, le cure e i trattamenti per tutta la vita non costerebbero ai genitori più di quello che possono sperare di guadagnare chiedendo l'elemosina?

Anche se l'affermazione del mio amico non aveva molto senso, lui aveva un altro motivo per i suoi pregiudizi.
"Quando tu dai loro dei soldi, loro li raccolgono da ogni punto in cui si trovano nella città, e quando fanno ritorno al campo li dividono".
Questo sembra essere un buon senso per gli affari, o almeno fare una buona suddivisione, difficilmente sembra essere una prova di inganno e di innata disonestà, come il mio amico avrebbe voluto farmi credere.

Qualche mese fa, mentre lavoravo a un documentario sui Rom, passai del tempo con loro. Il mio co-produttore ed io abbiamo viaggiato in Ungheria, in alcuni delle più povere e miserabili baraccopoli che avevo mai visto.
E da allora non ho più incontrato persone più desiderose di aprire la porta della propria casa ed il loro cuore a me, un perfetto sconosciuto con una video camera, quanto i Rom di quelle zone.

Tutte le famiglie che abbiamo incontrato ci hanno dato tre baci sulle guance – un'usanza ungherese – e ci hanno offerto caffè e, letteralmente, ogni singolo boccone di cibo che conservavano nelle loro dispense.
Un'anziana signora ci diceva di avere a malapena il denaro sufficiente per comprare fette di pane per sfamare la sua famiglia, e rideva all'idea di avere la possibilità di comprare carne da mettere fra quelle fette. Ci fu un silenzio imbarazzato, pieno di vergogna e di pena, da parte mia e dei miei collaboratori. Avevamo mangiato panini a pranzo e consumato carne ogni sera di quella settimana.

I Rom non solo sono poveri. Vivono in case senza un riscaldamento adeguato, senza elettricità né sanitari.
Vivono in condizioni che nessun essere umano dovrebbe sopportare, e non vi sarebbero costretti se fossero qualcosa d'altro di un comodo capro espiatorio per i problemi finanziari dell'Europa.

Ho incontrato il Prof. Jack Greenberg, un avvocato che si è battuto per i diritti civili in Sud Africa durante l'apartheid.
In questi anni il professore, ha anche visitato diversi campi Rom e i territori circostanti.
Egli descrive le condizioni di vita dei Rom come peggiori di quelle viste nelle bidonville del Sud Africa.

I Rom più fortunati se ne vanno dai luoghi dove storicamente sono stati in schiavitù, hanno subito genocidi, discriminazioni, emarginazione, per iniziare una nuova vita in posti come la Francia o l'Irlanda. E quando arrivano devono lottare per ogni centesimo raccolto.
E' vero, molti sono aggressivi quando chiedono soldi o cibo. Anche io ho avuto qualche esperienza spiacevole con i Rom, spingendoli via da me quando mi chiedevano l'elemosina o quando rispondevano con ingratitudine alla mia offerta. Ma mi sono sempre domandata quanto prepotente sarei io se dovessi dipendere dalla carità altrui per nutrire i miei figli.
Penso che combatterei con le unghie e con i denti per ottenere tutti i soldi possibili dal mio prossimo. Probabilmente non sarei tanto educato se vedessi la gente attorno a me sprecare cibo e indossare abiti costosi, mentre io passo i miei giorni preoccupandomi che la mia famiglia non vada a dormire affamata.

Qualche giorno fa ho incontrato un Ungherese che vive in Irlanda. Così gli ho raccontato del viaggio che ho fatto nella sua terra per documentare le condizioni di vita del popolo Rom. L'espressione del suo viso è cambiata in una smorfia di disgusto.
"I Rom?" ha detto sbuffando. "Sei mai stato in una prigione in Ungheria?".
Beh, no.
"Le prigioni sono piene di Rom".

Ho cominciato a parlare di come un retaggio di povertà, di discriminazione e di emarginazione porti all'abbandono della speranza, e di come spesso questo conduca a compiere crimini. Lui mi ha interrotto.
"Là la polizia ha paura ad arrestare chiunque, perché quelli dicono: Hey, mi stai arrestando perché sono Rom?".
Ha sottolineato questa sua affermazione con un'imitazione soddisfatta di una persona che si gioca la carta del "povero me".

Ci ho pensato su un momento, quindi ho realizzato che ciò non aveva alcun senso.
Così gli ho chiesto: "le prigioni sono piene di Rom, oppure i poliziotti hanno paura ad arrestarli? Non possono essere vere le due cose".
Non mi ha risposto.

Lui, come milioni di altre persone nel mondo, è stato nutrito con un mucchio di sciocchezze sulle persone diverse da lui, ed essendo incline a disprezzare ciò che non gli è familiare, fornisce qualunque giustificazione per supportare le sue teorie.
Anche quando queste sono letteralmente contraddittorie e illogiche.

La discriminazione non è mai logica. E nemmeno accettabile.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 07/10/2010 @ 09:46:51, in media, visitato 2427 volte)

collegarsi al link per testare il servizio

ARRIVA U VELTO RADIO! Il Mondo Radio è la scommessa dell’Istituto di Cultura Sinta per portare alla ribalta la musica sinta, rom, manouche, kalè e romanichals.

Le trasmissioni sperimentali di U Velto Radio si possono ascoltare in tutto il mondo, basta venire sulla pagina di U VELTO il 7 OTTOBRE dopo le 15.00

http://sucardrom.blogspot.com/


E’ arrivata U Velto Radio! Il Mondo Radio è la scommessa dell’Istituto di Cultura Sinta per portare alla ribalta la musica sinta, rom, manouche, kalè e romanichals. Una scommessa condivisa con il Consiglio direttivo di Sucar Drom che ha messo a disposizione le risorse e tutto il suo patrimonio musicale.

Il lancio di U Velto Radio è considerato strategico per offrire ad ogni persona collegata in rete la possibilità di ascoltare un pezzo importante delle culture sinte, rom, manouche, kalè e romanichals. La musica è scelta e privilegiata da altre forme d’espressione perché quest’arte offre un’intensità emozionale e una libertà uniche. Ed è per questo che fin dai primi documenti attestanti la presenza di sinti, rom, manouche, kalè e romanichals si sottolinea sempre le loro qualità di musicisti. La musica trasmessa oralmente di generazione in generazione, contaminandosi con il patrimonio musicale con cui si veniva in contatto. La musica elemento culturale in cui si trasmette il senso di appartenenza ad una comunità sia suonando all’interno che all’esterno. Si suona per la propria famiglia allargata, per la propria comunità in occasioni di feste che sono importanti momenti di coesione sociale. Si suona per gli appartenenti alla cultura maggioritaria, un lavoro svolto da molte famiglie allargate che produce un reddito. E questo continuo uscire ed entrare permette una continua contaminazione reciproca.

La musica come linguaggio internazionale, la musica come strumento di conoscenza, la musica come interazione capace di generare un nuovo modo di stare insieme.

Proprio grazie all’interazione tra musica sinta, musica jazz ed in parte musica colta europea è nato il jazz europeo. Django Reinhardt è stato, insieme a Stéphane Grappelli, l’artefice di questa magia. Ed è per questo che U Velto Radio inizia le sue trasmissioni sperimentali con un omaggio a questa grande musica, nel centenario dalla nascita del suo alchimista.

Le trasmissioni sperimentali di U Velto Radio si possono ascoltare in tutto il mondo, basta collegarsi ad internet, venire sulla pagina di U Velto e cliccare sul logo che vedete sulla parte destra dello schermo. Vi si aprirà una finestra dove potrete scegliere il programma di riproduzione musicale che preferite. A questo punto... buon ascolto!

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 08/10/2010 @ 09:35:14, in casa, visitato 1598 volte)

Il Mattino

GIUGLIANO (5 ottobre) - Un muro traccerà la linea di confine tra le imprese e le nuove case dei rom.
La barriera di mattoni alta tre metri, finanziata dalla Provincia, assieme a una nuova ordinanza di sgombero, farà scattare a breve il conto alla rovescia per portare gli ex nomadi fuori dalla zona Asi.

Dopo anni di braccio di ferro tra gli imprenditori e le associazioni, venerdì se ne discuterà in Prefettura. Sul tavolo le modalità di trasferimento e, probabilmente, di selezione dei 120 rom – sui quasi seicento presenti da metà degli anni Ottanta all’interno dell’area industriale - che dovranno alloggiare nel villaggio attrezzato dal Comune, sempre a pochi passi dall’Asi. Addio baracche di legno e lamiere, senza acqua e senza luce, ma solo per una parte delle famiglie, in pratica. Di soluzioni abitative alternative, infatti, finora non si è mai discusso, né era andato a buon fine il tentativo di provincializzare - cioè di spostare in altri comuni - i rom in esubero.

Sul destino degli ex nomadi restano vigili le associazioni che già a dicembre 2009 erano scese in campo per strappare la sospensione dell’ordine di sgombero della Procura, legato all’inquinamento delle aree. Ora, però, i tempi sembrano maturi per andare avanti. Le condizioni per far scattare il piano ci sarebbero quasi tutte. Il villaggio attrezzato del Comune potrebbe essere completato entro ottobre con l’installazione dei 24 alloggi prefabbricati. Mentre si attende che sia tutto pronto il Comune paga un istituto di vigilanza per proteggere l’area dai vandali...

Tonia Limatola

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 08/10/2010 @ 09:49:07, in media, visitato 1399 volte)

Mi scrive Roberto Malini che l'Enciclopedia dei Comuni Italiani, pubblicata nell'edizione online del Radiocorriere TV, nella sezione dedicata alla città di Pesaro, dedica ampio spazio alla tragica vicenda della comunità Rom romena rifugiatasi in città nel 2008 e vittima di innumerevoli episodi di discriminazione e persecuzione.

Riporto il pezzo:
...Nel 2008 una comunità Rom proveniente dalla Romania si è rifugiata nella città di Pesaro. La comunità, seguita da organizzazioni per i diritti umani, ha testimoniato davanti alla Commissione europea la condizione di segregazione e persecuzione in cui vivono i Rom in Italia. La TV di stato ungherese e alcuni noti autori di documentari etnici hanno filmato in alcune occasioni i Rom di Pesaro, quali rappresentanti di un'etnia perseguitata a causa delle sue antiche tradizioni anche in Romania e in altri Stati membri dell'Ue. Portavoce della comunità era Nico Grancea, incaricato dalle Istituzioni europee di monitorare la condizione del popolo Rom in Italia. Nico Grancea è tuttora membro del Gruppo EveryOne. In alcune famiglie Rom rifugiatesi a Pesaro vivono i figli e i nipoti dei pochi 'zingari' sopravvissuti allo Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau. Fra di esse, la famiglia mista ebrea-'zingara' Ciuraru, alcuni dei cui martiri sono ricordati dal Museo Yad Vashem di Gerusalemme. Il Comune di Pesaro si impegnò, nell'estate 2008, ad attuare un piano di inclusione sociale, con concessione di alloggi da riattare (dietro regolare pagamento di canone di affitto) e inserimento al lavoro. Purtroppo tale piano è stato disatteso e, nonostante la comunità rappresenti davanti all'Unione europea, la testimonianza dell'emarginazione e della persecuzione del popolo Rom in Italia, il 25 febbraio 2009 polizia locale e polizia di Stato, dietro denuncia di occupazione abusiva di stabile, hanno allontanato i suoi membri, effettuando un tentativo di togliere ai genitori la potestà dei loro bambini. Le madri Rom, con un'azione di grande coraggio, sono fuggite verso la Romania, da dove hanno presentato denuncia alla Corte Internazionale dell'Aja, alla Commissione europea e al Comitato anti-discriminazione delle Nazioni Unite per l'incredibile sequenza di abusi subiti. Un film dedicato alla drammatica vicenda della comunità Rom di Pesaro è in lavorazione per una produzione ungherese-italiana.

Il resto della pagina su Pesaro è visibile su http://www.radiocorriere.tv/marche/Pesaro_pu.html

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


19/03/2024 @ 09:03:06
script eseguito in 199 ms

 

Immagine
 Parigi, 4 settembre 2010, manifestazione dei 50.000... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7001 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source