Rom e Sinti da tutto il mondo

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La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 01/10/2010 @ 09:20:49, in Italia, visitato 1428 volte)

@ Radicali italiani

Dichiarazione dei Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti:

"Mentre il Presidente Berlusconi, magari pensando alle prossime elezioni, si è dichiarato totalmente d'accordo col Presidente Sarkozy sulle politiche relative alla accoglienza dei Rom, bisognerebbe però che il suo Governo rendesse noto che fine hanno fatto i soldi che l'Italia ha richiesto, e ottenuto, dall'Unione europea per mettere in atto politiche di aiuto all'integrazione delle comunità rom e sinti.

Secondo uno studio dell'organizzazione EveryOne, dal 2007 a oggi, il Governo italiano e le Amministrazioni locali hanno impiegato ben 91 milioni 615 mila euro - oltre 83 mila euro al giorno! - per sgomberare insediamenti Rom di città medio-grandi, senza considerare i micro-insediamenti abusivi. Siccome scarseggiano le rendicontazioni sull'effettivo utilizzo dei soldi europei, destinati a tutt'altro, abbiamo presentato una interrogazione scritta ai Ministri Frattini e Maroni perché venga fatta chiarezza sulla questione.

Interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Esteri e dell'Interno

dei Senatori Perduca e Poretti

Premesso che:

Per il periodo compreso tra il 2007 e il 2013, l'Unione europea ha predisposto uno stanziamento di 15 milioni 321 mila euro all'Italia attraverso l'FSE - il Fondo Sociale Europeo -, principalmente per l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati.

Considerato che:

le popolazioni Rom e Sinti, in particolare, sono coinvolti come possibili partecipanti di una serie di iniziative che rappresentano per l'Italia - così come per gli altri Stati membri - almeno il 27% del budget FSE complessivo;

all'indomani del suo insediamento come Ministro, l'Onorevole Franco Frattini ebbe a dire che "l'Italia avrebbe avuto accesso ai fondi europei per l'integrazione dei Rom per la prima volta, dato che né il Governo Prodi, né i precedenti Governi, mai avevano avanzato richieste in tal senso":

secondo quanto ricordato dall'organizzaione Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani: "a integrare i fondi dell'FSE all'Italia, sempre per gli stessi fini, vi sarebbero anche alcune iniziative l'iniziativa comunitaria EQUAL (nata nell'ambito della Strategia Europea per l'Occupazione e cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006 promuove la sperimentazione di approcci e politiche innovativi per contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel mercato del lavoro) che avrebbe aumentato consistentemente i budget stanziati da progetti regionali e su base nazionale. Ma non è tutto," proseguono gli attivisti, "perché oltre ai fondi europei per i Rom, risulta che il Governo abbia percepito negli ultimi tre anni consistenti somme anche per quanto concerne il progetto KNE (che intende garantire e migliorare i processi di integrazione e inclusione sociale dei migranti giunti in Italia da massimo 5 anni, tramite l'offerta di percorsi di formazione teorico-pratica di lingua italiana, di orientamento civico e di formazione professionale. Il Progetto è finanziato dal Ministero dell'interno e dal FEI (Fondo Europeo per l'integrazione di Cittadini di Paesi Terzi), co-finanziato e realizzato dalla Camera di Commercio di Roma attraverso la sua Azienda Speciale IRFI ), che dovrebbe garantire e migliorare i processi di integrazione e inclusione sociale delle persone migranti arrivate nel nostro paese da un periodo massimo di cinque anni;

tale iniziativa - finanziata dal Ministero dell'Interno e dal FEI dovrebbe essere favorita tramite l'offerta di percorsi di formazione di lingua italiana, orientamento civico e formazione professionale dei migranti;

secondo quanto affermato in una recente audizione alla Camera dei Deputati dal prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione presso il Ministero dell'interno, l'Italia ha percepito inoltre un importo di 6 milioni 323 mila euro destinato a finanziare i rimpatri coattivi e volontari dei cittadini dei Paesi terzi per il 2010, di altri 6 milioni 223 mila euro destinati ai richiedenti asilo in Italia per il 2010 e di ulteriori 95 milioni di euro per il periodo 2007-2013 (di cui 6 milioni per il 2007, 8 milioni 500 mila per il 2008) destinati all'integrazione di cittadini terzi;

secondo stime di molte organizzazioni attive nel settore dell'integrazione, con un budget quale quello costruito coi vari finanziamenti internazionali l'Italia in tre anni avrebbe potuto affrontare in maniera strutturare la problematica dei Rom e dei Sinti, garantendo istruzione, soluzioni abitative e possibilità di impiego oltre che favorire la piena integrazione della totalità dei migranti extracomunitari bisognosi di protezione internazionale sbarcati nelle coste italiane dal gennaio 2010 a oggi.

dal 2007 a oggi,il Governo italiano e le Amministrazioni locali hanno impiegato ben 91 milioni 615 mila euro (oltre 83 mila euro al giorno!) per sgomberare insediamenti Rom di città medio-grandi, senza considerare i micro-insediamenti abusivi.

Considerato infine che alle richieste pubbliche di varie organizzazioni, come la succitata EveryOne non è mai stata data risposta neanche a mezzo stampa;

si chiede di sapere:

se, come e quando siano stati impiegati i i fondi ricevuti a vario titolo da parte delle organizzazioni europee.

Se codesti ministeri siano a conoscenza di un'inchiesta della Commissione europea nei confronti dell'Italia, per verificare se e come i fondi percepiti dal 2007 a oggi siano stati effettivamente impiegati per i fini cui erano destinati.

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Di Fabrizio (del 01/10/2010 @ 09:31:24, in Europa, visitato 1628 volte)

di Dijana Pavlovic

Un racconto popolare rom descrive come si sente il popolo che i nazisti volevano sterminare con gli ebrei e che tuttora viene discriminato e perseguitato: anche un "maiale" si può sentire superiore a un rom.
Come dei maiali non si butta via nulla, così dei rom non ci si libera tanto meno quanto più si strilla contro di loro. Da questo punto di vista Milano è la capitale italiana della vigliaccheria e dell'ipocrisia. Nella primavera prossima si vota per le amministrative e tempestivamente si è riaperta la questione rom: il ministro leghista Maroni finanzia il piano rom di Milano (chiusura di 4 campi regolari con circa 1000 tra adulti e minori di nazionalità italiana, rumena, macedone e kossovara da sistemare), a luglio Regione, prefettura e assessore alle politiche sociali del Comune firmano un contratto con relativo finanziamento con le associazioni del terzo settore a luglio con l'assegnazione di 25 case Aler fuori quota. Ora facendo finta di cadere dal pero lega e pdl insorgono: non una casa ai rom, presidi per le strade, benzina sul disagio delle periferie e via così verso il voto di primavera.

Ma i "nostri" non sono soli. In Francia Sarkozy di fronte al declino della sua politica monarchica ha pensato bene di aprire la caccia al rom rumeno con un editto che utilizza la direttiva europea che garantisce la libertà di movimento sul territorio comunitario condizionandolo all'autosufficienza economica. Solo che questo editto è applicato esclusivamente alla comunità rom caratterizzandosi quindi come una vera e propria espulsione su base etnica e sollevando così le proteste del parlamento europeo e attirandosi persino la reprimenda degli Stati Uniti.

C'è in tutto questo un utilizzo dell'ondata xenofoba che percorre l'Europa, un'ondata che ha lambito persino la civilissima Svezia, patria della tolleranza e dell'accoglienza, che è molto pericoloso. Il calcolo elettorale di recuperare voti coltivando il disagio, il sentimento xenofobo e la paura di fronte alla crisi economica e di valori di questa fase storica ha la gravissima conseguenza di legittimare le spinte razziste anziché contrastarle.

Si pensa che il gioco vale la candele di un pugno di voti che consenta di vincere e forse che una volta al potere queste spinte si possano tenere sotto controllo. Ma non è così: questo calcolo di breve respiro fa finta di non accorgersi del veleno che diffonde nelle coscienze e dimentica le tragiche esperienze del secolo scorso. La bestia razzista è più forte del padrone che crede di tenerla al guinzaglio.

24 settembre 2010

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Di Fabrizio (del 01/10/2010 @ 17:40:28, in media, visitato 1828 volte)

Virgilio notizie Corte suprema dice sì a spot elettorali anti-Rom
Tv e radio obbligate a trasmettere spot su "criminali zingari"

Budapest, 30 set. (Ap-Nuova Europa) - La Corte suprema ungherese ha confermato la decisione della Commissione elettorale nazionale di obbligare televisioni e radio a trasmettere spot elettorali del partito di estrema destra che fanno riferimento ai Rom come a "criminali zingari". Secondo la Corte radio e tv devono garantire a tutti i soggetti politici lo stesso trattamento in campagna elettorale e le emittenti non sono responsabili del contenuto degli spot. Erano stati gli stessi media a chiedere alla Corte suprema di bloccare lo spot del partito ultranazionalista Jobbik. Nel filmato si vede una giovane donna che ha paura di uscire per strada e chiede "i criminale zingari possono fare tutti ciò che vogliono?" mentre una figura incappucciata è in agguato nell'ombra. Le elezioni amministrative in Ungheria sono in programma domenica prossima.

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Di Fabrizio (del 02/10/2010 @ 09:09:59, in Italia, visitato 1519 volte)

Di Alberto Maria Melis

Piccola riflessione, sull'attuale stato della cosiddetta egemonia o per meglio dire ex-egemonia culturale della sinistra, a partire da un commento a un post pubblicato da Emanuele Fiano. Emanuele Fiano, deputato del Pd, riporta nel suo post un articolo sull'ultima uscita di Maroni, che nega ai rom milanesi cacciati dalle loro abitazioni i 25 alloggi già promessi, denunciando il fatto che in questo modo il ministro dell'interno non ha fatto altro che dare il via alla campagna elettorale della Lega.

Fin qui tutto normale, ciò che ti aspetti. Un deputato onesto, un uomo straordinariamente sensibile, probabilmente anche in virtù del suo vissuto personale (Emanuele è figlio di Nedo, unico sopravvissuto della sua famiglia ad Auschwitz), denuncia, come ha fatto altre volte, in modo puntuale e preciso, una palese ingiustizia posta in essere con l'ormai ridondante propensione all'aperta persecuzione etnica, se non propriamente razziale.

Ciò che non ti aspetti, o per meglio dire ciò che non ti dovresti aspettare, irrompe in un commento al suo post scritto da una gentile signora il cui profilo, e la cui appartenenza a gruppi vari, lasciano intendere sia una fedelissima simpatizzante del Partito Democratico, che così si esprime:
"...che (i rom) vivono di espedienti è da secoli e non è la novità del momento, ma allora erano pochi oggi sono diventati troppi, regolazione delle nascite è il primo problema e quindi obbligo di scolarizzazione, in istituti protetti, togliere il contatto con i genitori in caso contrario non si integreranno mai, non facciamo gli ipocriti, i problemi si risolvono anche con chiudendo gli occhi davanti all'evidenza, il degrado dei campi è opera loro e non mia non si degnano nemmeno di portare lo loro immondizia nei cassonetti, inoltre la lega cavalca questo disagio dei cittadini che abitano loro intorno è ovvio che se qualcuno mi propone la soluzione del problema anche drasticamente io lo voterei chiaro".

A prescindere dalla beata ignoranza insita nell'intervento, che do per scontata non ritenendo la signora così audace da rispolverare con cognizione di causa proposte di provvedimenti che risalgono ai tempi di Maria Teresa d'Austria (i quali ebbero peraltro nefaste ricadute a cascata sulle prime politiche eugenetiche del Terzo Reich), ciò che mi ha portato a riflettere è la placida e disarmante naturalezza con la quale una simpatizzante (militante?) del Pd, si esprime in merito a una vicenda dai contorni chiarissimi, per la quale non esistono spazio e modo di confondere o mistificare i torti e le ragioni, utilizzando propensioni, contenuti e categorie di senso che sono proprie non dico di una destra moderata e moderna, ma della peggior destra xenofoba.

E allora ecco che torna a far capolino una domanda sulla quale noi "gente" di sinistra, spettatori increduli a ancora attoniti del naufragio verso altri lidi di quella egemonia culturale, nel senso più squisitamente gramsciano del termine, che sino a pochi anni fa davamo ancora per vitalissima e scontata, continuiamo ad arrovellarci: sarà proprio per caso che la sinistra da ormai molti anni viene elettoralmente e politicamente sconfitta? o la sconfitta, e questa cronica incapacità di rialzarsi in piedi, è figlia della lenta ma inarrestabile corruzione di quei valori, di quella visione del mondo, di quei sentimenti di fraternità, prima ancora che di giustizia economica, politica e sociale, che l'hanno storicamente partorita?

I rom, questo piccolo e composito popolo perennemente perseguitato, attirano oggi gli strali, l'odio e il disprezzo tanto di una moltitudine di persone che si riconoscono nella destra politica, quanto di una moltitudine di persone che si riconoscono nella sinistra politica; ma l'egemonia culturale che agli uni e agli altri fa da cappello, di cui sono figli e padri fertili nello stesso momento, sembra ormai avere la stessa matrice: la peggiore del secolo breve e feroce appena trascorso.

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Di Marylise Veillon (del 02/10/2010 @ 09:26:40, in Europa, visitato 1645 volte)

Da Roma_Francais

Campo rom accanto alla stazione Part-Dieu di Lione. | MAXPPP Le Post par Emilio Rosso


"Il Sarkozy, vuole che noi ce ne andiamo così" inizia Sonia, 11 anni, schioccando le dita per illustrare la sua affermazione. Con sua sorella e le sue cugine, si eclissano dal campo Rom situato dietro la stazione della Part-Dieu a Lione e mi trascinano in disparte: "Tu, sei giornalista, io ho molte cose da dire ai francesi", spiega in un francese approssimativo. "Ma mio padre, non vuole. Allora, cambia il mio[/] nome" avverte.

A soli 12 anni, Angéli è più informata della politica del governo che la maggior parte dei francesi. "Noi guardiamo la TV. Mia nonna, legge i giornali e ci spiega tutto" racconta Lauravaz di 10 anni e mezzo. "Sarkozy ha chiesto al nostro capo, il capo dei rumeni (Traian Basescu) di mandare poliziotti rumeni per farci del male" afferma Angéli, la paura negli occhi. "Sono molto cattivi, ci metteranno in carcere solo per una parolaccia. E possono ucciderci" assicura Bianca.

"Sappiamo che la polizia francese verrà, aspettiamo. Poi ci faranno spostare continuamente, così non abbiamo più casa, e possono farci andare via in Romania" analizza la giovane Rom con sorprendente perspicacia. "Siamo piccoli, ma sappiamo tutto" dice ridendo Angéli. "Ma nonna dice che bisogna stare attenti, perché se facciamo qualcosa di grave, ci faranno brutte cose". "Noi non rubiamo mai!" giura Bianca. "Mendichiamo per comprare da mangiare, questo si", confessa la cugina.

Malgrado la minaccia, le ragazzine mantengono il sorriso. Hanno difficoltà a restare serie, magari sorpassate dall'ampiezza della situazione. Affermano in coro di non avere paura. Eppure, il loro sguardo si vela. "Ci accuseranno di tutto. Ci metteranno nell'aereo, e ci separeranno", confida Sonia a bassa voce, tenendo fermamente la sua catenina, come fosse il suo bene più prezioso. "Un giorno, la polizia ha picchiato mio padre, e gli ha strappato i suoi documenti d'identità. Adesso non è più niente. Allora ho paura"

La loro comprensione della situazione si ferma qui. "Dici, perché i francesi non ci amano?", chiede Bianca, con un reale desiderio di sapere. "Ho degli occhi come te, ho dei capelli come te, allora perché?" insiste. "Noi amiamo tutte le razze, non facciamo differenze. Vogliamo fare amicizia", aggiunge sua sorella. Le piccole, spostate di quartiere in quartiere, di scuola in scuola, confessano di avere difficoltà a legarsi con le compagne. "Dicono che siamo gitane. Ma non è vero! Noi siamo Rom ", dichiara Bianca con fermezza.

Quando si parla loro del futuro, i loro sguardi brillano gridando "adoro la scuola". "Io, voglio diventare una star" annuncia Sonia, birichina, prima di intonare una canzone in francese."Io sarò insegnante", promette Angéli. "Io voglio imparare l'algerino". Sono quindi coscienti che la riuscita scolastica è la chiave della "vie en rose". "Provo a imparare la mia lezione, ma dimentico tutto, sempre" rapporta Sonia, la quale gongola quando gli si chiede se fa bene i compiti. "No, non posso a casa mia".

"Ci ricordiamo della Romania. Era bello. Vorremmo ritornarci, ma la Francia, è meglio per noi ", confessa una di loro. "In Romania, c'è troppa povertà, e non ci vogliono", dichiara Lauravaz.
"Abbiamo parlato abbastanza ora, non diciamo più niente", conclude Sonia, decidendo che era riuscita a far passare il suo messaggio. Saltellando e correndo, si rimettono in moto. "One, two, three, Viva Romania", canticchiano in coro ritornando al campo.

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29 settembre 2010 - Presentato il Rapporto "Benvenuti da nessuna parte: stop ai rimpatri forzati dei rom in Kosovo".

Benvenuti da nessuna parte: stop ai rimpatri forzati dei rom in Kosovo è il nuovo Rapporto presentato da Amnesty International sulla violazione dei diritti umani dei rom kosovari e delle altre minoranze del Paese.

L'organizzazione per i diritti umani durante la presentazione ha chiesto ai Paesi dell'Unione europea di sospendere il rimpatrio forzato dei rom in Kosovo, stop richiesto anche dalla Commissione immigrazione del Parlamento del Consiglio d'Europa.

Il rapporto descrive come rom e appartenenti ad altre minoranze, anche coi loro bambini, siano costretti con la forza a rientrare in Kosovo, spesso coi soli vestiti che indossano, verso un possibile futuro di discriminazione e violenza.

Secondo Sian Jones, uno degli autori del Rapporto, "i Paesi dell'Ue rischiano di violare il diritto internazionale rinviando persone verso Paesi dove potrebbero subire persecuzione. L'Ue, invece, dovrebbe continuare a dare protezione internazionale ai rom e alle altre minoranze kosovare, fino a quando non potranno tornare in condizioni di sicurezza". Per Jones inoltre, "le autorità del Kosovo, a loro volta, devono garantire che i rom e le altre minoranze possano rientrare in modo volontario e reintegrarsi a pieno nella società".

(Red.)

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Di Fabrizio (del 03/10/2010 @ 08:56:09, in Regole, visitato 2029 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Bruxelles, 30 settembre 2010. Oltre ad aver aperto una procedura di infrazione* contro la Francia, riguardo alle espulsioni dei Rom, la Commissione europea prepara nuove iniziative per affrontare il problema della discriminazione dei Rom e Sinti in alcuni Stati del nostro continente. L'ha dichiarato l'onorevole Viviane Reding, vicepresidente della Commissione e responsabile per la giustizia e la cittadinanza. Si prepara un non meglio precisato - al momento - quadro europeo per le strategie di integrazione dei Rom, che sarà basato sulle conclusioni dei lavori della Task force sui Rom annunciata pochi giorni fa nel corso di una riunione informale del Consiglio dell'Unione europea dei capi di Stato e di governo. Per comprendere la natura della Task Force e le basi del nuovo quadro europeo, è necessario ricordare quanto si è discusso proprio in quel meeting, passato quasi inosservato.

Il 17 settembre scorso, infatti, il Consiglio dell'Unione europea ha deciso di dare corpo a un piano per combattere pregiudizi, discriminazioni e azioni di repressione del popolo Rom. Il segretario generale Thorbjorn Jagland ha definito quali basi del piano la definizione giuridica dei diritti e dei doveri delle comunità Rom in Europa. Sembra uno dei soliti progetti confusi, che comporteranno investimenti miliardari per risultati risibili. Di buono, però, almeno stavolta vi è l'attenta valutazione da parte del Consiglio dello Statuto Quadro del popolo Rom nell'Unione europea (http://www.rroma-europa.eu/it/sc_it.html) elaborato dall'organo internazionale di studio denominato Ranelpi, formato da giuristi, studiosi e difensori dei diritti umani Rom e non Rom. Lo Statuto Quadro è fra i documenti che verranno, secondo le prime informazioni di cui disponiamo, esaminati e adottati: una scelta che ci auguriamo sarà confermata nelle fasi in cui si definiranno le nuove politiche Ue sui Rom. La Francia ha promesso di attenersi a tale piano Ue per bocca del ministro Lelouche. La Task Force è politica e tecnica e sarà formata da membri del Parlamento europeo, del consiglio d'Europa e degli Stati membri, con consulenza di organizzazioni per i diritti umani. La sua composizione verrà definita prossimamente in un incontro ai massimi livelli per stabilire gli standard del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea per quanto concerne i diritti delle comunità Rom.

*Che cos'è una procedura di infrazione. La procedura di infrazione è un procedimento a carattere giurisdizionale diretta a sanzionare uno Stato dell'Ue che abbia violato norme comunitarie. E' disciplinata dagli articoli 226, 227 e 228 del Trattato di Roma. Si svolge in tre fasi:

Fase pre-contenziosa (in cui si trova attualmente la Francia)
La fase pre-contenziosa compete alla Commissione europea, che può avviarla d'ufficio (art. 226 del Trattato CE) o su richiesta di uno Stato membro (art. 227 del Trattato CE) o da una denuncia di privati cittadini.
In via preliminare il Collegio dei Commissari della Commissione europea, dopo aver constatato l'effettiva violazione di una norma comunitaria, concede allo Stato membro sottoposto alla procedura un termine di due mesi per presentare le proprie osservazioni sugli addebiti ricevuti, tramite l'invio di una lettera di messa in mora. Se lo Stato interessato non risponde entro i termini fornendo chiarimenti soddisfacenti, la Commissione emette un parere motivato con cui rivolge al Paese sotto procedura una formale diffida ad adempiere gli obblighi.

Fase giurisdizionale o contenziosa
Quando lo Stato soggetto a procedura non si conforma al parere nel termine fissato dalla Commissione, la stessa Commissione o lo Stato membro che abbia eventualmente avviato la procedura, possono proporre ricorso per inadempimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Se la Corte riconosce la violazione del diritto comunitario da parte dello Stato in contenzioso, quest'ultimo ha l'obbligo di riparare immediatamente alla violazione accertata. Se la Commissione, successivamente, ritiene che lo Stato membro non abbia preso i provvedimenti che l'esecuzione della sentenza emessa dalla Corte comporta, può avviare un'altra procedura di infrazione, con un nuovo giudizio davanti alla Corte di Giustizia per l'esecuzione della sentenza, chiedendo il pagamento di una somma forfetaria e di una penalità di mora (art. 228 del Trattato CE).

Sanzioni
Le sanzioni pecuniarie per l'esecuzione delle sentenze emesse in seguito a procedura di infrazione sono state fissate recentemente dalla Commissione con la Comunicazione SEC 2005 n. 1658.

Contatti:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406 :: +39 3343449180
info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

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Di Fabrizio (del 03/10/2010 @ 09:19:57, in Italia, visitato 2198 volte)

Il Servizio Civile Internazionale e "La Città dell'Utopia"
presentano

I dimenticati fra i dimenticati "Rom e Sinti dalla persecuzione nazi-fascista di ieri alla negazione dei diritti attuale

"La Città dell'Utopia"
giovedì 07 ottobre 2010

Nell'ambito della seconda edizione del progetto "I dimenticati tra i dimenticati" si terrà, un evento-dibattito con rappresentanti delle comunità Rom ed esperti ed attivisti internazionali. Video, musica ed aperitivo-cena a conclusione della conferenza.
Programma della serata:

dalle ore 18.00 - Dibattito "Rom e Sinti dalla persecuzione nazi-fascista di ieri alla negazione dei diritti attuale"
intervengono:
Paul Polansky (Antropologo e poeta, autore di Black Silence e One Blood – One Flame)
Luca Bravi (Professore Università telematica Leonardo da Vinci)
Riccardo Carraro (Servizio Civile Internazionale)
Graziano Halilovic (RomaOnlus)
Licia Porcedda (Ricercatrice presso L'École des hautes études en sciences sociales)
Lorenzo Romito (Ass. Cult. Stalker e ON/Osservatorio Nomade)
Modera Stefania Pizzolla (Servizio Civile Internazionale)

a seguire:
musica, apero-cena rom, video con testimonianze di Milka Goman ed altri rappresentanti della comunità Rom e Sinti
Il progetto "I dimenticati tra i dimenticati 2" ("The forgotten among the forgotten 2"), promosso dal Servizio Civile Internazionale in collaborazione con Romà Onlus e finanziato dalla Commissione Europea, è incentrato sulla memoria delle persecuzioni nazi-fasciste di Rom e Sinti. Attraverso la conoscenza di quanto accaduto nel passato, si vuole analizzare quello che sta avvenendo ancora oggi, in Italia ed all’estero, a queste persone, vittime di espulsioni, violenze, razzismo, negazioni di diritti.

L’evento si inserisce in un programma iniziato il 29 settembre con la partecipazione di attivisti internazionali impegnati in seminari e workshop sulle condizioni del popolo Rom supportati da una parte studio sulla memoria delle persecuzioni nazi-fasciste di Rom e Sinti e sulla loro situazione attuale. In coordinamento con la comunità di Agnone, gli attivisti si recheranno anche in visita alle scuole del paese che hanno realizzato un progetto sulla memoria e l’internamento di famiglie Rom rastrellate in tuta Italia e internate nel convento di S. Bernardino.

I volontari nel corso del progetto incontreranno esperti, professori e operatori sociali legati alla comunità Rom e Sinti e realizzeranno interviste, video ed articoli oltre ad una mostra fotografica ed una rassegna stampa internazionale che verranno diffusi al pubblico.

Per informazioni: e.cavassa@sci-italia.it ; info@sci-italia.it : web: www.sci-italia.it
Per informazioni sulla serata: lacittadellutopia@sci-italia.it ; tel. 06 59648311 - 346 5019887.


La Città dell’Utopia
Via Valeriano, 3f (San Paolo) / 0659648311 / 3465019887 / http://www.lacittadellutopia.it / Chiuso: sab. dom. a parte per iniziative / Aperto: 11-19,30 / Locale non climatizzato / Non accessibile a sedie a rotelle / Entrata GRATIS

Il progetto "La Città dell’Utopia" dell’associazione Servizio Civile Internazionale, con il patrocino del Municipio XI, è un progetto laboratorio di Cittadinanza attiva e sviluppo territoriale che propone all’interno dell’antico Casale Garibaldi corsi e laboratori sociali, iniziative culturali (serate tematiche, incontri dibattito, concerti, mostre, video-proiezioni), mercatino contadino, giardino sperimentale e minicampi e campi di volontariato internazionali.

Il tuo 5xMILLE allo SCI
Codice Fiscale 97004220584

Servizio Civile Internazionale S.C.I.
via Cruto 43 - 00146 ROMA
tel.065580644-661
web: www.sci-italia.it
e-mail: info@sci-italia.it

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Di Fabrizio (del 03/10/2010 @ 09:26:47, in conflitti, visitato 1848 volte)

Da Roma_Daily_News

Salve, mi chiamo Margarita Meza e vi scrivo da Città del Messico. Lavoro per il Museo della Tolleranza del Messico, che sarà inaugurato ad ottobre. In questo museo affrontiamo la tematica della Tolleranza e dei genocidi per questioni etnico-razziali, che si son suscitati nella storia.

Il motivo della mia comunicazione è che, dentro la nostra esibizione permanente, c'è uno spazio dedicato alla persecuzione, perpetrata dai nazisti, ai gitani durante l'Olocausto. Per questo vorremmo esibire alcuni pezzi originali che sostengano visualmente questo tema, abbiamo pensato di esporre un violino, meglio se utilizzati da qualche gitano che sia stato vittima dei campi di sterminio, o semplicemente un violino dell'epoca che sia stato utilizzato in Europa e che sia appartenuto a persone gitane. Non so se voi possiate mettermi in contatto con qualcuno che avesse un pezzo con queste caratteristiche.

Vi ringrazio per la vostra attenzione e rimango in attesa delle vostre risposte, invitandovi a visitare la nostra pagina web per ottenere più informazioni sul nostro museo. Cordiali saluti.

http://www.memoriaytolerancia.org

Lic. Margarita Meza Ghenno
Curadora
Museo Memoria y Tolerancia
Luis Moya # 12, Centro, C, P. 06010, México D. F.

(55) 5130 5555 EXT. 4119

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USA
Di Fabrizio (del 04/10/2010 @ 09:39:07, in blog, visitato 1782 volte)

Da Aussie_Kiwi_Roma

http://lolodikloreviews.blogspot.com/

Questo blog è una costola di LOLO DIKLO: ROMANI' CONTRO IL RAZZISMO. Qui abbiamo intenzione di recensire libri, musica, film ... che appartengono al popolo Rom / Sinti. La nostra enfasi è sull'accuratezza delle informazioni contenute nel film e libri. La nostra preoccupazione principale non è la critica artistica.

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