Rom e Sinti da tutto il mondo

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 17/11/2008 @ 08:33:19, in conflitti, visitato 2343 volte)

Da Czech_Roma

Cari amici,

[...] il 17 novembre si svolgerà una marcia di un vasto fronte dei gruppi di estrema destra (si attendono 2.000 persone) nel città di Litvinov (Repubblica Ceca settentrionale), precisamente nel quartiere Janov, abitato principalmente da Rom.

Ci sono già stati degli scontri in precedenza.

 Nel video (in lingua ceca), è documentato lo scontro verbale tra le due parti. Come si vede alla fine, la Polizia si comporta amichevolmente coi nazisti e questa settimana un Rom è stato accusato di razzismo e discorsi razziali. Nessun estremista di destra, uomo o donna - c'erano anche loro, è stato incriminato.

Stavolta, la municipalità e la polizia non hanno trovato nessuna ragione per proibire la manifestazione e nei giorni scorsi, gli estremisti hanno fatto propaganda su internet alla manifestazione.

Sono un produttore cinematografico austriaco, di origine ceca, e sto terminando un documentario su una famiglia Rom.  Sarà il seguito di Romane Apsa - Lacrime Romanì, un documentario che feci 5 anni fa.

Sto seguendo la crescita dell'anti-ziganismo e del razzismo nella Repubblica Ceca ed in Slovacchia.

A Litvinov, ci sarà una grande copertura dei media.

Ieri ho preso parte a una discussione in un articolo a proposito di questa marcia su http://www.aktualne.cz/ e hanno minacciato di spararmi se avessi continuato ad esprimere le mie opinioni. Sto valutando quali misure legali prendere.

Sono scosso e sconvolto dagli sviluppi nel mio ex paese, la Cecoslovacchia. Alcuni militari e poliziotti sono stati sospesi a causa della loro vicinanza con l'estrema destra.

Nella città di Brno, i militanti di estrema destra minacciano i Rom nelle strade in cui vivono. I neonazisti manifestano in varie città ogni fine settimana, e la polizia combatte il movimento antifascista. Il cantante Daniel Landa canta di razza Bianca ed è molto popolare. Il popolare giornale "Lidove Noviny" annincia uno "studio" del Delnicka strana (partito Laburista), che intende provare che i Rom dovrebbero tornare in India. Ho contattato il giornalista, era convinto di aver fatto bene ad annunciare lo studio.

La Repubblica Ceca assumerà la presidenza dell'Unione Europea l'anno prossimo.

[...]

Zuzana Brejcha

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Di Fabrizio (del 16/11/2008 @ 09:38:39, in Italia, visitato 1950 volte)

Due articoli di Giulia Cusumano da ChiAmaMilano:

MENO FACILITATORI, PIU' DIFFICOLTA'
Sempre meno fondi statali per l'integrazione degli alunni stranieri. La Provincia corre ai ripari e stanzia 4 milioni di euro

Una decina di anni fa erano 447, oggi sono appena 98. L'esercito dei facilitatori di inserimento all'interno delle scuole della provincia di Milano è stato letteralmente falciato via da una raffica di tagli dettati dal Ministero dell'Istruzione.

A fronte di un aumento annuale del 13% dei ragazzi stranieri nella popolazione studentesca milanese, diminuiscono viceversa le figure di riferimento capaci di aiutare i giovani stranieri ad inserirsi nelle classi. Il rapporto alunni-insegnanti, che nel ‘99-2000 era di 1 a 50, nel 2007-2008 è stato pari a più di 1 a 500.
Per questo la Provincia scende in campo stanziando per il 2009 ben 4 milioni di euro. Con il progetto "Non uno di meno", giunto al quarto anno e realizzato in collaborazione con il Centro COME, l'Ufficio Scolastico e l'Università Bicocca, verranno finanziati laboratori di italiano per gli studenti e corsi di formazione per i docenti, oltre ai servizi di consulenza delle scuole, di orientamento scolastico per i ragazzi e le famiglie immigrate e di mediazione culturale. Il progetto, che negli anni scorsi ha coinvolto 29 istituti e 1.761 studenti, è rivolto a tutte le scuole superiori che ne faranno richiesta.

"La scuola è il primo elemento di integrazione –ha spiegato l'Assessore Provinciale all'Istruzione Giansandro Barzaghi (ascolta l'intervista) – Siamo contrari alle classi ponte che invece segregano gli studenti stranieri e li differenziano. Noi vorremmo seguire il modello integrato europeo, non quello separatista di alcuni lander tedeschi".

Con la legge 517 del 1977 in Italia venivano abolite le classi differenziali per gli studenti svantaggiati. Oggi, con l'istituzione delle "classi ponte" promossa dalla Lega, c'è il rischio di tornare indietro di 30 anni.

Eppure oggi gli studenti "svantaggiati" oggi sono molti di più. Dati ministeriali parlano di un incremento di mezzo milione di iscritti di origine straniera in dieci anni. Se nell'anno 1999-2000 gli studenti di cittadinanza non italiana in Italia erano 119.679, oggi sono 572.621.
Secondo il Dossier Immigrazione Caritas/Migantes la Lombardia è la prima regione per quanto riguarda la numerosità delle presenze (137.444 pari al 24% dell'intera popolazione straniera nelle scuole italiane), mentre la Provincia di Milano con i suoi 53.387 alunni stranieri, è la prima per numerosità non solo in Lombardia, ma anche a livello nazionale.

Oggi in Italia circa 1 bambino su 20 non è italiano, in Lombardia 1 su 10. E' stato stimato che nel 2050 i bambini di origine straniera nelle scuole saranno di più di quelli italiani.

Risulta chiaro come gestire il multiculturalismo all'interno delle classi sia di fondamentale importanza. Di soldi lo Stato e gli enti locali ne mettono sempre meno, tanto che, come ormai accade frequentemente, sono i privati ad investire in un servizio che dovrebbe essere garantito dal pubblico. La Fondazione Cariplo quest'anno investirà un milione e duecentomila euro per finanziare progetti di integrazione culturale in 15 scuole di Milano e altre 15 tra Brescia e Mantova.

"Il Comune ha via via ridotto la sua presenza –spiega Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Rifondazione Comunista– Invece di investire nella figura dei facilitatori si è preferito allocare le risorse ai singoli istituti che li gestiscono autonomamente affidandosi a cooperative che non sempre mettono a disposizione operatori preparati e competenti. Non solo le poche risorse a disposizione conducono a una scelta al ribasso. Il Comune non compie neppure un controllo sulla qualità dei servizi".

Anche da Roma mancano fondi specificamente destinati alla figura dei facilitatori. "Ci vorrebbe cooperazione tra stato ed enti locali; non è soltanto una questione di soldi; manca una volontà politica e una regia." Conclude la Quartieri.

Tra la grande stagione dei tagli avviata dall'attuale Governo e le sconfortanti previsioni di bilancio previste da Palazzo Marino per il 2009 (link articolo 16 ottobre "futuro da ribilanciare"), difficile che saltino fuori soldi per il ripristino dei facilitatori. Più facile, oltre che politicamente più coerente con la linea "protezionista" tanto cara alla Lega, creare delle classi differenziali per chi italiano non è.


L'INTERCULTURALITA' NASCE TRA I BANCHI DI SCUOLA
Soprattutto per i più piccoli l'integrazione e l'apprendimento dell'italiano è più facile all'interno di classi normali e accanto ai coetanei italiani

"I bambini si aiutano, si capiscono, creano solidarietà e amicizia. Sono loro i veri facilitatori linguistici".

Lo assicura Luigi Ambrosi, insegnante della scuola elementare Fabio Filzi in zona Corvetto. Lì di bambini stranieri ce ne sono tanti: 6 su dieci hanno origine non italiane, anche se molti di loro nel nostro paese ci sono nati.

Lì fino a 10 anni fa di facilitatori ce n'erano diversi, lui era uno di loro. Oggi ce n'è solo uno.

"L'anno scorso eravamo supportati dagli operatori di due cooperative incaricati dal Comune che si sostituivano ai facilitatori. Quest'anno ci hanno tolto anche questo servizio, non sappiamo perché" spiega Ambrosi.

Le cooperative, ci racconta l'insegnante, essendo composte da operatori che girano e che cambiano in continuazione, non erano comunque la soluzione ideale. I facilitatori, viceversa, si inseriscono a 360 gradi nell'ambiente in cui lavorano, conoscono le storie dei bambini che seguono e delle loro famiglie, il loro passato e il loro presente.

Eppure la situazione è gestibile. Non ci sono alunni che bloccano i lavori della classe, anzi; i casi di eccellenza si registrano proprio tra i bambini stranieri. "C'è più impegno, più rispetto dell'istituzione scolastica, e soprattutto c'è la speranza del riscatto attraverso la mobilità sociale. Una speranza che molte famiglie italiane disilluse hanno perso da tempo".

Nelle classi in cui lavora Ambrosi ci sono bambini con gli occhi a mandorla e bambini con la pelle color caffelatte. Molti di loro sono nati in Italia.
"I neoarrivati a Milano dopo 6 o 7 mesi tra i banchi di scuola hanno già acquisito il 70% della conoscenza dell'italiano. Ma non è solo una questione di lingua-spiega l'insegnante- il progetto mandato avanti per anni attraverso la figura dei facilitatori parlava di interculturalità e integrazione, di aiuto alla comprensione e di insegnamento alla solidarietà".

Ambrosi ci racconta dei capodanni cinesi e delle ricorrenze musulmane preparati e festeggiati con entusiasmo e divertimento dai "suoi" bambini; ci racconta immagini di amicizia ed uguaglianza, di condivisione e curiosità, di avvicinamento e reciprocità.

Ci racconta che l'integrazione, quella parola di cui si riempiono la bocca alcuni politici sostenitori delle "classi ponte", prevede bilateralità, non assimilazione; scambio, non imposizione.

Perché il rapporto tra culture diverse non arricchisce soltanto i bambini stranieri; anche quelli italianissimi, le cui origini ed usanze qualcuno si affanna a voler preservare a tutti i costi da eventuali pericolose contaminazioni esotiche, ricevono insegnamenti e informazioni preziosissime per la loro crescita individuale.
Imparare a comprendere che esistono punti di vista differenti, imparare a non fossilizzarsi in schemi prestabiliti. Imparare che la "diversità" è bella, stimolante, costruttiva; questo è l'arricchimento più prezioso.

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Di Fabrizio (del 16/11/2008 @ 09:07:30, in Europa, visitato 1436 volte)

Da Roma_Francais

9 novembre 2008 - 122 Rom abitano su un terreno abbandonato di Fréjus dal maggio 2007. In cinque anni, è il quarto sito dove si sono installati e da cui sono stati sgomberati. Sono state acquistate dal Soccorso cattolico alcune roulottes in buono stato.

Alin ha 23 anni. I suoi due bambini corrono nella roulotte, il terzo nascerà tra poco. La famiglia abita [...] lì da cinque anni. Prima, questi Rom hanno percorso l'Italia e il Belgio. La Romania, il suo paese? "Non bene," si scioglie, la voce grave."No lavoro, no casa. Niente." Tuttavia, questi metri quadrati illuminati da un debole lampada sono lontani da costituire un paradiso. Ma si riesce a guadagnare un po' di denaro. Non molto - e sempre di meno, si rammarica. Prima dell'estate, il rottame di rivendeva a 26 centesimi al chilo. Il prezzo è crollato: 3 centesimi oggi. Neanche di che rimborsare il gasolio sino a Pignans, dov'è la raccolta.

"Quando i bambini hanno fame," va a mendicare. Così da portare qualche euro al giorno.

Accompagnamento sociale e professionale

Come Ali e sua moglie Grenguta, 21 anni, ci sono 122 Rom che vivono da maggio 2007 su quest'area, che appartiene ad un proprietario privato. Da almeno cinque anni che il piccolo gruppo si è formato a Fréjus, le 28 famiglie ed altrettante roulottes hanno già cambiato posto quattro volte. Anche da qui devono partire, l'ordine di espulsione è ufficiale. Ma hanno ottenuto una proroga. La forza pubblica non sloggerà le famiglie. Piuttosto che smuoverli, si cerca di risolvere il problema.

Lo Stato ha indetto un comitato pilota per trovare una soluzione "prima della fine dell'anno," spera Caroline Gadou, sotto-prefetto incaricato della missione (alloggio, impiego, politica cittadina). Sono stati esplorati due siti. Ma tra le zone inondabili, quelle esposte agli incendi, i proprietari recalcitranti ed i vicini malfidenti, non è per niente facile. "L'obiettivo non è soltanto trovare un luogo d'accoglienza, ma anche organizzare l'accompagnamento sociale e professionale," aggiunge Caroline Gadou.

E' il compito affidato a Sichem. Mediatore di questa associazione, Philippe Loiseau conosce i Rom da tempo. Inizialmente con il Soccorso cattolico, dove ha militato e che ha aiutato molto. "Quando li ho incontrati, mi sono detto: che problema!" Ha imparato a conoscerli uno per uno, con le loro qualità e difetti. "E' la povertà della povertà," dice semplicemente di questa popolazione fuggita da un paese (da quando si sono aperte le porte della Romania dopo Ceausescu), colpiti dalla discriminazione.

Le ragioni per essere lì: "Quando voi non avete da mangiare, se trovate un posto dove mangiare, anche male, vi fermate." Ma in nessun caso, insiste il mediatore, le associazioni presenti sul terreno hanno contribuito a far fermare i Rom. Erano già là, radicati su questa terra.

Rompere i pregiudizi

Cittadini europei, attualmente i Rom hanno il diritto di circolare liberamente e di vivere in Francia. Ma restano miserabili, perché per il lavoro, "è più complicato, spiega l'assistente sociale di Sichem, Christelle Berger, il padrone deve chiedere un autorizzazione per loro, come la carta verde negli USA."

Christelle aiuta quanti vogliono organizzare il loro ritorno. Il suo lavoro è anche di difendere il loro diritto alla sanità e all'istruzione. Una ventina di bambini vanno a scuola o al collegio, a Fréjus, in edifici diversi. L'assistente sociale si occupa dell'urgenza: una bombola di gas, un aiuto, "con un contratto, Non siamo una banca." E' un dare per avere. I Rom apprendono a farsi carico, a tenere il terreno pulito, ad essere buoni cittadini.

"Ma hanno bisogno di talmente tante cose," sospira Philippe. E rompere i pregiudizi, non è facile. Conclude Christelle: "Mi piacerebbe che la gente venisse a vedere la realtà. Comprenderebbero che se un bambino arriva coperto di fuliggine a scuola, è perché si scalda ad un fuoco di legna. E che non ha acqua calda per lavarsi."

Catherine Aubry

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Di Fabrizio (del 15/11/2008 @ 09:35:15, in Europa, visitato 2236 volte)

Da Nordic_Roma

The Local Published: 7 Nov 08 16:18 CET

Le minoranze svedesi affrontano estese discriminazioni, incluso la mancanza di istruzione nella loro madrelingua, ha detto venerdì l'ombudsman svedese contro la discriminazione etnica

"Ci sono ancora strutture discriminatorie che interessano le possibilità delle minoranze di veder rispettati i loro diritti" viene detto in un rapporto.

Molti Ebrei, Rom e Svedo-Finnici, come pure i Sami, un popolo indigeno sparso nella Norvegia settentrionale, Svezia, Finlandia e Russia, ed i Tornedalians, che sono di discendenza finnica, "hanno perso la loro lingua", dice il rapporto.

In molti non hanno mai avuto la possibilità di imparare la propria lingua, viene detto, aggiungendo che alcune lingue delle minoranze sono minacciate all'estinzione.

Sino agli anni '70, la Svezia ha discriminato molte delle sue minoranze nazionali, anche con la sterilizzazione forzata e l'esclusione delle lingue di alcune minoranze dalle scuole e dai luoghi di lavoro.

Dal 2000, sono stati ricevuti circa 200 rapporti sulla discriminazione delle minoranze nazionale in Svezia, inclusi un certo numero di reclami di Rom a cui è stato negato l'accesso alla casa ed agli spazi pubblici.

Ci sono anche numerosi reclami da parte dei Sami, i cui diritti linguistici non sarebbero rispettati.

"La situazione è molto seria," ha detto alla Radio svedese l'ombudsman vicaria Anna Theodora Gunnarsdottir.

Le minoranze "sperimentano commenti degradanti... e per loro può essere difficile ricevere istruzione a cui hanno diritto nella loro lingua madre. Comparato all'accesso dei bambini svedese nella loro lingua, è ovvio che ci sia discriminazione," ha detto.

Aggiunge il rapporto "Le strutture discriminatorie nelle scuole influenzano i risultati scolastici dei bambini e quindi hanno conseguenze nelle loro possibilità di proseguire negli studi superiori, e quindi nel loro accesso al mercato del lavoro."

AFP

The report is available here:
http://www.do.se/upload/Ladda ner/dorapport-nationella-minoriteter.pdf (in Swedish)

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Di Fabrizio (del 15/11/2008 @ 08:45:21, in scuola, visitato 1571 volte)

Da Romanian_Roma

Circa il 13% degli studenti che hanno usufruito dei posti distribuiti agli studenti di etnia Rom nelle scuole superiori ed il 10% di quanti occupano i posti speciali assegnati ai Rom nelle università statali, non sono affiliati a questo gruppo etnico, secondo una ricerca condotta da Gallup e commissionata dal Fondo Istruzione Rom (REF).

La ricerca indica che soltanto il 7% di quanti occupano il posto riservato a giovani Rom nelle scuole superiori parla romanes. Secondo la ricerca, i beneficiari di questi posti sono giovani di piccole famiglie (1-2 figli) con una migliore situazione finanziaria, dato che il 75% di loro possiede un computer e un più alto livello d'istruzione.

Mentre i beneficiari delle istituti artistici e commerciali, la maggior parte arriva da famiglie con più di 3 bambini, con risorse finanziarie più basse (il 40% di loro ha un computer). In questo caso, il 22% di loro parla romanes ed osserva le tradizioni di questo gruppo etnico.

I beneficiari dall'ambiente universitario vengono da famiglie con 3-4 figli, il 71% di loro ha un computer proprio e soltanto il 17% parla romanes. La distribuzione di genere a livello universitario indica che la percentuale delle ragazze rom è significativamente più alta di quella dei ragazzi.

Le specializzazioni universitarie per cui hanno optato riguardano gli studi sociali: sociologia, pedagogia, filologia ecc.

La ricerca poi rivela che il 77% dei beneficiari dalla scuola secondaria e l'88% dei Rom delle istituzioni scolastiche superiori, parteciperebbero in almeno un tipo di azione nel campo delle OnG.

Tra il 2000 e il 2006, furono distribuiti circa 10.300 posti speciali a studenti rom delle superiori e 1.420 posti nelle università furono stanziati per giovani Rom, il 20% dei beneficiari provenienti dalle aree rurali.

Nel 1998, il Ministero dell'Istruzione adottò il primo regolamento ufficiale per la distribuzione di posti speciali per candidati Rom in sette università. Susseguentemente, il numero dei posti venne allargato ad un maggior numero di università.

A partire dal 2000, per ordine del Ministero dell'Istruzione, le misure affermative furono estese all'intero sistema dell'istruzione secondaria, e gli ispettorati scolastici distrettuali furono incaricati di stabilire il numero di posti e le istituzioni scolastiche dove andavano distribuiti. Furono stabiliti entro il limite massimo di due posti speciali per classe (al di sopra del tasso d'istruzione).

Il Fondo Istruzione Rom ha la missione di ridurre il gap esistente tra la popolazione rom e gli altri gruppi etnici in termini di risultati educazionali, attraverso politiche e programmi che promuovano istruzione di qualità per i Rom, incluso la de-segregazione del sistema educativo.

L'obiettivo principale del REF è di appoggiare il disegno e lo sviluppo di politiche che possano aiutare l'inclusione dei Rom nel sistema educativo. Il Fondo Istruzione Rom sta finanziando progetti educativi nei paesi dell'Europa Centrale e Orientale che partecipano al Decennio dell'Inclusione Rom.

DIVERS - www.divers.ro

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 14:38:39, in Italia, visitato 1838 volte)

Ricevo da Roberto Malini

12 novembre 2008 Comunicato stampa: FIRENZE, ROM BRUTALMENTE PICCHIATA AL MERCATO DI SANT'AMBROGIO DA UNA COMMERCIANTE. PARTE DENUNCIA

GRUPPO EVERYONE E L'AURORA ONLUS: "E' CLIMA DI ODIO RAZZIALE E IMPUNITA VIOLENZA CONTRO ROM, MIGRANTI E SENZATETTO"

E' accaduto lunedì 10 novembre 2008 al mercato di Sant'Ambrogio a Firenze: Aurica C., rom romena di 34 anni, è stata selvaggiamente picchiata intorno alle 9 del mattino da una commerciante del mercato, fiorentina, che vende abiti usati. La donna rom, in compagnia di un'altra ragazza, chiedeva come tutte le mattine da oltre nove anni l'elemosina ai passanti e agli avventori del mercato quando è stata invitata ad avvicinarsi dalla donna. "Pensavo volesse darmi dei vestiti, o qualche spicciolo" ha raccontato all'associazione L'Aurora onlus e al Gruppo EveryOne la donna aggredita, che ha costante necessità di accompagnamento per una grave forma di depressione e continui disturbi da attacchi di panico. "Invece ha iniziato a urlare che sabato scorso, sempre al mercato, avevo rubato un braccialetto da un banco con la mia accompagnatrice. Io ho spiegato che un commerciante, che mi conosce da anni, mi aveva regalato della bigiotteria, ma che mai e poi mai rubato qualcosa. Al mercato ci passo tutti i giorni, mi conoscono tutti e una volta ho anche riportato un portafoglio trovato per terra al forno del mercato, affinché i legittimi proprietari lo riprendessero". Versione, questa, che è stata confermata ai rappresentanti delle due associazioni da molti commercianti del mercato. "Uno di loro" dichiarano Stefania Micol, presidente dell'associazione L'Aurora, e Matteo Pegoraro, co-presidente del Gruppo EveryOne "ci ha anche rilasciato una testimonianza scritta, dove conferma di aver regalato della bigiotteria alle due donne rom". Dalle accuse, la commerciante sarebbe passata alle offese verbali, e subito dopo avrebbe iniziato a strattonare Aurica e l'accompagnatrice, graffiata a uno zigomo. Dopo di che, come riferisce il referto medico rilasciato dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Santa Maria Nuova, Aurica è stata presa a calci e gomitate, e, spintonata, è caduta e ha continuato a ricevere calci alla gamba sinistra. A quel punto, è stata colta da un attacco di panico. "Ho preso una pasticca di Xanax per calmarmi, come mi hanno prescritto i medici, non riuscivo a respirare ma la commerciante continuava a calciare e a insultarmi" ha proseguito la rom. La prognosi dell'ospedale è per il momento di 5 giorni, per "addome dolorabile diffusamente alla palpitazione e lieve trauma contusivo dell'addome da aggressione a mani nude". La ragazza, affiancata dall'assistenza delle due associazioni, proseguirà con una denuncia.
"Ciò che è accaduto" commentano i leader del Gruppo EveryOne e la presidente dell'associazione L'Aurora "è sintomo del clima di odio razziale e di impunita violenza contro rom, migranti e senzatetto che è sempre più grave in Italia".

"Le segnalazioni di abusi si susseguono ormai quasi quotidianamente. Qualche giorno fa abbiamo condotto in ospedale un giovane Rom romeno, pieno di contusioni" continua EveryOne. "Ha dichiarato di aver subito un pestaggio a Cesena, da parte di uomini in divisa. Abbiamo trasmesso referti medici e una sconvolgente videotestimonianza alla Commissione europea. A Rimini un senzatetto italiano è stato cosparso di benzina e dato alle fiamme da ignoti. E' in gravissime condizioni. Abbiamo segnalato più volte il clima di intolleranza che esiste proprio a Rimini" proseguono gli attivisti "e che ha già scatenato episodi di violenza e di ingiustizia sociale, ma il nostro allarme è stato sottovalutato dalle Istituzioni. Il fenomeno della discriminazione e della violenza contro le minoranze è fuori controllo e il Governo non dimostra certo una volontà di attuare piani di inclusione sociale. Forse il buon esempio dovrebbe arrivare dalle amministrazioni di sinistra, che invece gareggiano con la controparte politica nell'inventare forme di persecuzione sempre più crudeli. "Ci auguriamo" concludono EveryOne e L'Aurora "di notare, in seguito a quest'ennesima, sconcertante denuncia, un ‘sussulto' antirazzista, seguito da un concreto impegno per arginare la discriminazione e la violenza contro le minoranze".

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334 8429527
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

L'Aurora onlus
Tel: (+ 39) 055 2347593 - (+ 39) 339 8210866

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 09:34:17, in Europa, visitato 1681 volte)

Segnalato da Eugenio Viceconte

Da Virgilio notizie

Inneggiano al fascismo e contengono messaggi razzisti

Bruxelles, 11 nov. (Apcom) - Il capogruppo del Pse al Parlamento europeo, Martin Schulz, ha lanciato una campagna per l'espulsione dal sito di 'networking sociale' Facebook di sette gruppi neo-fascisti italiani, sostenendo che contengono messaggi "ripugnanti" contro i rom. "Mi appello a Facebook affinché li rimuova immediatamente", dichiara in un comunicato Schulz, appoggiato dal capodelegazione italiano al Pse Gianni Pittella.

"E' vergognoso che nel giorno in cui l'Europa ricorda i caduti in guerra Facebook aiuti coloro che vogliono riportarci indietro a quell'epoca oscura", continua Schulz, ricordando che la Giornata dell'Armistizio oggi celebra il 90esimo anniversario della fine della Prima guerra mondiale.

"E' una giornata vergognosa per Facebook. Spero che tutti si uniscano a me e Martin su Facebook per esprimere la loro rabbia per quanto sta succedendo", aggiunge Pittella.

Nel comunicato del Pse vengono citati in particolare i gruppi "Bruciamoli tutti" (15 membri), "Rendiamo utili gli zingari: trasformiamoli in benzina verde" (279 membri) e "Diamo un lavoro gli zingari: collaudatori di camere a gas" (649 membri), tutti gestiti da italiani.

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Di Fabrizio (del 14/11/2008 @ 09:32:59, in Italia, visitato 1458 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Assistiamo, in Europa e in particolare in Italia, al dilagare di politiche razziste e securitarie: dalla legge Bossi-Fini ai "pacchetti sicurezza" fino alle ordinanze di troppe amministrazioni locali. Tutto ciò è amplificato da un'informazione distorta e manipolata, che diffonde nell'immaginario collettivo la paura del diverso.

E diciamo no a tutti i razzismi.

Per questo, invitiamo le comunità straniere, le associazioni, il movimento dell'università e della scuola, le organizzazioni sindacali e politiche, la cittadinanza ad una grande Manifestazione
Sabato 22 Novembre a Pisa
Concentramento ore 16 P.za S.Antonio

  • Per una regolarizzazione dei cittadini stranieri
  • Contro l'idea della creazione di classi separate per gli alunni stranieri
  • Contro le discriminazioni verso Rom e Sinti (come per le impronte ai bambini)
  • Perché a Pisa non si approvino le ordinanze di sgombero e "antiborsoni"
  • Per i diritti e la dignità dei venditori ambulanti stranieri
  • Nessun CPT in Toscana!

Ogni diritto in meno per i cittadini e i lavoratori migranti è un diritto in meno per i cittadini e lavoratori italiani.
 
Primi firmatari:
Comunità migranti senegalesi - Pisa; Federazione Rom e Sinti; El Comedor estudiantil Giordano Liva onlus; Spazio Antagonista Newroz; Africa Insieme; Associazione Mezclar; Laboratorio Rebeldia; Circolo Agorà; Partito della Rifondazione Comunista – federazione Pisa; Socialismo Rivoluzionario; Mensile "Valori"; Rete dei Comunisti; Fratelli dell’Uomo - ONG ONLUS; confederazione COBAS; Partito dei Comunisti Italiani-Federazione Pisa; Partito dei Verdi-Federazione Pisa; ARCILESBICA-Pisa; Precari/ie autorganizzati/e-Pisa;

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 12:45:31, in scuola, visitato 1358 volte)

Da Fondazione Anna Ruggiu

Comunicato stampa con preghiera di diffusione

Anche per l’anno 2008, la Fondazione Anna Ruggiu conferisce alcune Borse di studio riservate a giovani appartenenti all’etnia Rom che frequentino con profitto la scuola.

L’iniziativa, giunta ormai alla V° edizione, ha favorito la scolarizzazione di diversi giovani Rom che abitano nei campi della Sardegna, alcuni dei quali hanno già conseguito un diploma delle scuole secondarie, altri le frequentano con soddisfacenti risultati e ci si aspetta che il contributo offerto dalla Fondazione possa rafforzare ed accelerare il processo di scolarizzazione ormai da anni in atto tra le comunità rom della Sardegna.

L’obbiettivo è quello di favorire, attraverso l’elevazione culturale, la comprensione reciproca tra le culture, nella convinzione che il raggiungimento di elevati livelli di istruzione tra gli appartenenti all’etnia Rom, possa svolgere una funzione estremamente positiva in tale direzione. Alcune esperienze scolastiche, peraltro, dimostrano come sia possibile raggiungere elevati livelli di integrazione.

La cerimonia di consegna delle borse di studio, che ammontano a complessivi 5.000 euri, si svolgerà sabato 15 novembre e 10,30 presso il Centro di aggregazione sociale di Pabillonis,

I ragazzi premiati quest’anno non sono semplicemente studenti che riescono a superare una classe, ma giovanissimi che si sono distinti per il merito e che, in alcuni casi, possono a buon titolo figurare tra i migliori della propria classe. Provengono da realtà diverse, Sassari, Pabillonis, Monserrato e ciascuno di essi si distingue per propri peculiari talenti.

Speriamo, un giorno, di trovare alcuni di essi tra i banchi dell’Università.

L’iniziativa, è realizzata in collaborazione con l’Unicef della Provincia di Cagliari, e con l’Amministrazione comunale di Pabillonis e coinvolge altre istituzioni, a cominciare dalla Caritas, particolarmente attive in questo settore.

Speriamo che, almeno per un giorno, le cattive notizie di cronaca relative ai Rom, alle quali siamo abituati possano lasciare il posto ad altre notizie di cronaca più positive e, soprattutto, capaci di creare un clima di fiducia e di speranza.

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Di Fabrizio (del 13/11/2008 @ 09:50:56, in Italia, visitato 1897 volte)

Da ReteRom

18 novembre - ore 17.30 TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO Via Castellaneta, 10 - Roma

Incontro con:
Beppe Rosso e Filippo Taricco, autori del libro La città fragile.
Najo Adzovic, autore del libro Il popolo invisibile.
Francesco Careri, autore del libro Walkscapes. Camminare come pratica estetica.

Proiezione del video:
"Savorengo Ker: la casa di tutti" presentato alla XI Biennale Architettura di Venezia nell'ambito della mostra L'Italia cerca casa - Padiglione italiano.
Regia e montaggio di Fabrizio Boni.
Immagini di Donatello Conti, Frediano Iraci Sareri, Aldo Innocenzi, Francesco Careri, Azzurra Muzzonigro.

Beppe Rosso legge:
"Seppellitemi in piedi", primo capitolo del libro La città fragile. Zingari romeni scappati dal loro villaggio in fiamme e accampati nella periferia di una metropoli; ragazze albanesi rapite di casa e gettate sui marciapiedi; italiani che vanno in rovina e sono costretti a vivere in strada. Vite consumate nella violenza di uno spazio aperto con i tentativi di abitarlo, i gesti quotidiani e il bisogno di ritrovare una dignità e un'ironia per stemperare il dramma.
Tre racconti in cui la città fragile si sovrappone alla città di sempre collocandosi al centro della narrazione, e la vita, quella più vera e umana, prende la parola al di sopra e dentro il brusio metropolitano.

Al termine scambio interculturale di sapori e saperi

INGRESSO LIBERO
TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO
Via Castellaneta, 10 - Roma
info 0645460705
www.teatrobibliotecaquarticciolo.it

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