Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 15/07/2009 @ 09:01:04, in Europa, visitato 1532 volte)

Da Hungarian_Roma (vedi anche QUI)

12 giugno 2009 BUDAPEST (JTA)

Un gruppo paramilitare neonazista si rilancia sotto nuovo nome in un raduno di massa a Budapest.

La Guardia Ungherese (Magyar Gárda ndr) si è anche rilanciata come Movimento Guardia Ungherese in diversi incontri più piccoli presentati in più parti del paese.

Circa 3.000 aderenti si sono riuniti domenica a Budapest, mentre diverse centinaia  hanno manifestato a Bekescsaba, Szolnok e Mezotur. I partecipanti alle manifestazioni sventolavano bandiere ed insegne che ricordavano quelle famigerate delle Frecce Uncinate Ungheresi del periodo di guerra. Una dimostrazione separata, sempre a Budapest, chiedeva il rilascio di Gyorgy Budahazy, attivista radicale di destra trattenuto con l'accusa di terrorismo.

Sempre domenica, circa 400 dimostranti, per lo più anziani, hanno manifestato a favore del governo e contro la Guardia.

Recentemente i tribunali ungheresi avevano ordinato lo smantellamento della Guardia con l'accusa di generare tensioni etniche e di minaccia all'ordine pubblico. Tuttavia, l'ultima sentenza non interferisce sul diritto di adunarsi pacificamente. Ora la Guardia rivendica di essere un movimento.

Gli esperti legali dicono che questo contravviene alla volontà ed agli scopi dei tribunali.

I manifestanti a Budapest sono arrivati in abiti civili e solo dopo molti hanno indossato le uniformi della Guardia. Tra di loro Gabor Vona, presidente del neonazista Jobbik, e Lajor Fur, ex ministro della difesa. Vona ha annunciato che se dovesse ottenere un seggio alle prossime elezioni nazionali, come ci si aspetta, entrerebbe in Parlamento indossando l'uniforme della Guardia.

Viktor Orban, leader del Fidezs, il partito dominante nell'opposizione e che probabilmente formerà il governo l'anno prossimo, ha detto che il suo partito non entrerà mai in coalizione con Jobbik.

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Di Fabrizio (del 16/07/2009 @ 09:06:21, in media, visitato 1829 volte)

Segnalazione di Tommaso Vitale

STRANIERI OVUNQUE. KALÈ, MANOUCHES, ROM, ROMANICHELS, SINTI...
E' uscito il diciannovesimo numero di "Zapruder. Storie in Movimento".
maggio-agosto 2009
Lo puoi trovare in libreria o abbonarti per un anno (3 numeri, 30 €).

EDITORIALE
Andrea Brazzoduro e Gino Candreva Stranieri ovunque. Su una corda tesa

STRANIERI OVUNQUE. KALÈ, MANOUCHES, ROM, ROMANICHELS, SINTI...
Mauro Turrini, Tra stigma e riappropriazione. La questione dell’origine degli “zingari” e dei “rom”
Benedetto Fassanelli, Un’ostinata autonomia. I rom nell’Europa moderna
Tommaso Vitale, Da sempre perseguitati? Effetti di irreversibilità della credenza nella continuità storica dell’antiziganismo

LE IMMAGINI
Stefano Montesi, Casilino 900

SCHEGGE
Luca Bravi, Colpirne cento e rieducarne uno. Internamento e sterminio dei rom nelle politiche del fascismo e del nazismo
Domenica Ghidei Biidu e Serena Marchetti, Abbecedario coloniale. Memorie di donne eritree nelle scuole italiane di Asmara
Stefano Agnoletto, Criticare la crisi. A proposito di una categoria fondamentale della storia economica e del suo uso pubblico

LUOGHI
Gino Candreva, Sulukulè, La prima casa. Un insediamento millenario a Istanbul

VOCI
Stalker/Osservatorio nomade, Campus rom. Pratiche autogestite dell’abitare

ALTRE NARRAZIONI
Daniele Biacchessi, Le bombe nelle piazze, le bombe sui vagoni... Dall’inchiesta al teatro (a cura di Lidia Martin)

STORIE DI CLASSE
Marco Brazzoduro, Rom e sinti a scuola. Luci e ombre della scolarizzazione

INTERVENTI
Mathieu Rigouste, Meta-manuale di meccaniche securitarie. Introduzione alla funzione capro espiatorio nel dispositivo di dominio francese

RECENSIONI
Tommaso Baris (Mirco Dondi, a cura di, I neri e i rossi), Liliana Ellena (Poropora Marcasciano, AntoloGaia), Stefano Galieni (Antonio Moresco, Zingari di merda), Diego Giachetti (Antonio Benci e Maurizio Lampronti, a cura di, Spoon River 1968), Maria Miseo (Timea Junghaus e Katalin Szekely, a cura di, Paradise lost), Andrea Tappi (Michele Colucci, Lavoro in movimento).

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Di Sucar Drom (del 16/07/2009 @ 19:56:27, in Italia, visitato 1825 volte)

Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio con la sentenza del 24 giugno 2009 ha dichiarato illegittimi e annullati l’art. 1, co. 2, lett. c) delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008, attuative del cosiddetto decreto sicurezza del 2008, laddove consentono di procedere all’identificazione delle persone, anche minori di età, attraverso rilievi segnaletici. Illegittime anche alcune norme del Regolamento dei campi nomadi per le comunità rom nella Regione Lazio e nel territorio del Comune di Milano.

Tra le altre, sono state annullate le norme che prevedono il controllo degli accessi e la compilazione del registro delle presenze degli abitanti del campo, insieme alla verifica dell’identità all’ingresso; il rilascio di una tessera con fotografia e dati anagrafici per l’accesso al campo; l’identificazione di parenti, conoscenti e amici in visita e l’obbligo di terminare le visite alle 22.

"Con questa sentenza il Tar riafferma il principio costituzionale secondo cui ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, in assenza di limitazioni stabilite dalla legge in via generale" dichiarano i referenti del servizio di medicina di strada del Naga "Come specificato nella sentenza, le disposizioni annullate, oltre che violare il diritto alla libertà di circolazione e di soggiorno, sono lesive del diritto alla vita di relazione perché costituiscono una ingiustificata interferenza nella vita privata e familiare dei destinatari, siano essi gli ospiti siano essi i loro parenti ed amici" proseguono i referenti del Naga, "in sostanza si riconosce che, anche all’interno dei campi, devono essere riconosciuti dei diritti fondamentali, ovvero che ogni cittadino ha diritto a circolare liberamente, ha diritto a una vita libera di relazione ed è libero di scegliere la propria attività. Per questo abbiamo deciso di festeggiare con una notte bianca proprio all’interno del campo rom di Triboniano" concludono i referenti del servizio di Medicina di strada del Naga che da anni portano assistenza all’interno dei campi rom e delle aree dismesse della città.

Il Naga invita quindi a festeggiare venerdì 17 luglio dalle ore 20.00 al campo rom di Triboniano (dietro il cimitero Maggiore). Per maggiori informazioni telefono 02 58 10 25 99, cellulare 349 16 03 305, e-mail: naga@naga.it

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Di Fabrizio (del 17/07/2009 @ 09:46:08, in blog, visitato 1400 volte)

Un post di Alain Goussot su Rom Sinti @ Politica

Nel lontano 1938 lo scrittore Primo Levi di fronte alla passività, all'indifferenza di tanti italiani all'indomani della promulgazione delle leggi razziali si chiedeva e chiedeva a tanti suoi amici democratici: "Se non ora quando?". Intendeva: se non reagite neanche di fronte a queste barbarie quando pensate di reagire?

Conosciamo il seguito della storia: la reazione ci fu soprattutto quando cominciò a trapelare la brutale realtà dello sterminio e del genocidio.

La cosa che angosciava di più Primo Levi durante gli eventi del fascismo e dell'emanazione delle leggi razziali, ma anche dopo la guerra, era la presenza di una larga ‘zona grigia ‘ presente nella società, cioè una larga zona di silenzio indifferente e in fondo complice dell'azione razzista delle istituzioni.

Considerava la maggioranza della gente impermeabile alla sofferenza dell'altro discriminato, torturato e negato nella propria essenza umana, insomma aveva il sospetto di una disumanità diffusa, di una incapacità di sentire non solo l'altro che soffre ma di sentire pulsare la propria umanità.

Oggi questo suo monito è ancora valido; torna la stessa domanda: se non ora quando?

Il presidente della Repubblica che dovrebbe essere il garante della Costituzione repubblicana, quindi una figura di alto profilo morale, ha firmato una legge che introduce le basi per un vero sistema d'apartheid organizzato nel nostro paese creando un doppio meccanismo nel nostro ordinamento giuridico e sospendendo le garanzie dello Stato di diritto per una categoria particolare di cittadini quali sono gli immigrati.

I distingui procedurali non c'interessano poiché quelli che firmarono le leggi razziali nell'Italia fascista e nella Germania nazista dissero che non potevano fare altro.

La conseguenza la conosciamo.

La realtà è che l'immigrato costituisce d'ora in poi una specie diversa sul piano del diritto, o meglio diventa una specie di soggetto senza diritti.

La Repubblica italiana rischia di assomigliare sempre di più ad alcune repubbliche antiche dove affianco dei liberi vi erano gli schiavi.

Inoltre facciamo notare l'assenza totale di umanità da parte di questi provvedimenti: siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento barbarico nel non rispetto dei sentimenti di dignità della persona umana: basta pensare alle donne che dovranno partorire e che non hanno i documenti in regola, ai bambini di genitori irregolari, all'immigrato di 50 anni che sta in Italia da 15 anni che perde il lavoro non ne ritrova un altro, magari i suoi figli sono nati in Italia, ed è a rischio di espulsione e di detenzione.

Si di detenzione perché quello che costituisce un reato amministrativo in tutta la legislazione internazionale è diventato un reato penale con il rischio del carcere.

Il clima si fa pesante sulla vita quotidiana dei cittadini immigrati che lavorano e vivono in Italia: un clima discriminatorio, di sospetto e di ostilità, un clima dove vi è spesso la negazione del sentire umano di chi tenta di costruirsi una vita migliore.

Vengono negati e calpestati brutalmente affetti, sentimenti, dignità e diritto: l'immigrato è trasformato in capro espiatorio e in soggetto di non diritto, in non persona, una non persona che va ghettizzata quando non serve più.

Una non persona che va anche concentrata, quando non serve più, nei non luoghi che sono i moderni lagers, spesso resi invisibili dall'organizzazione urbanistica di una società di consumatori.

L'immigrato esiste solo in quanto forza lavoro, non esiste come persona che ha dei bisogni come tutti gli altri: bisogno di essere riconosciuto nella sua dignità di persona umana, bisogno di affetto, bisogno di amicizia, bisogna di sicurezza.

La sicurezza non è un diritto che viene riconosciuto all'immigrato che è messo nelle condizioni di vivere in una condizione d'insicurezza permanente. Tutto ciò avviene da parte del paese che ha la più grossa storia di emigrazione di tutta Europa (si dice che in tutto il mondo tra chi ha conservato la nazionalità e discendenti vi sono circa 53 milioni d'italiani nel mondo; un'altra Italia vive fuori dall'Italia!), un paese dove esiste ancora una forte emigrazione da Sud a Nord, un paese che avrebbe dovuto elaborare una coscienza diversa rispetto all'accoglienza, l'inclusione e il riconoscimento del pluralismo culturale.

Tutto ciò non avviene , anzi avviene esattamente l'inverso: è come se l'immigrazione in Italia svolgesse una funzione specchio. L'aggressione e l'ostilità verso gli immigrati non è dovuta al fatto che sono così diversi ma, invece, al fatto che assomigliano tanto a tanti italiani.

Oggi chi ha firmato questa legge e chi l'ha promulgata non ha, appunto, saputo prendere su di sé l'universalismo della condizione umana, non riconoscendo agli immigrati la stessa umanità e negando così tutti i precetti scritti nella Costituzione repubblicana antifascista nata, ricordiamolo, dalla lotta contro una dittatura razzista.

Vengono anche negati in questo modo i principi basilari dello Stato di diritto ma soprattutto viene trasmesso il messaggio a tanti italiani che, in fondo, gli immigrati non sono dei cittadini e non sono persone umani come le altre.

Il momento è grave e si vedrà quante coscienze ancora libere vi sono in questo paese, quante coscienze rispettose della propria dignità di essere umano e di persona. Se non ora quando?

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Di Sucar Drom (del 18/07/2009 @ 00:35:48, in blog, visitato 1545 volte)

Perché gli zingari sono sparpagliati sulla terra
Questo fatto accadde molto tempo fa. Uno zingaro era in viaggio con la sua famiglia. Il suo cavallo era magro e malfermo sulle gambe, e più la famiglia dello zingaro cresceva, più al cavallo riusciva difficile tirare avanti...

Ddl sicurezza, il peccato della sodomia
Il gravissimo peccato della sodomia, contrariamente a quanto potenti e chierici sessuofobi e omofobi hanno voluto raccontare e far credere, non ha nulla a che fare con il sesso, né etero né omo, ma riguarda il comportamento nei confronti dello straniero e del debole. Ricordiamo per somm...

Verona, giustizia è fatta
E' arrivata la condanna definitiva per Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, e per gli altri cinque esponenti della Lega, che nel 2001 avviarono una campagna razzista contro i Sinti veronesi. Sgomberati dal loro luogo di residenza dall'assessore Fabi...

Sciopero dei blog, il rumoroso silenzio
Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero. Accadrà domani, 14 luglio, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete...

Presidente della Repubblica: “Il G8 è stato un successo. Ora più senso della misura”
“E ora che il G8 si è chiuso , che ne sarà della tregua? Si romperà presto, arroventando la nostra estate sotto l’incombere di alcuni appuntamenti parlamentari delicati e controversi — il tema giustizia su tutti — e riaccendendo il conflitto che tiene il s...

Pescara, sgomberata una comunità rom dalla pineta di Santa Filomena
Una vera e propria comunità composta da trenta Rom, otto dei quali minori, che non è passata inosservata ai cittadini della zona nord di Pescara, residenti a ridosso della strada parco e della pineta di Santa Filomena...

Chiari (BS), il Comune multa la bandiera della pace
Dare una multa alla bandiera della pace. E non notificarla immediatamente per non creare “pericolo e disordine per la sicurezza pubblica”. Sembra una contraddizione in termini, ma è quanto accaduto a Chiari alcuni mesi fa quando l’associazione “Tavolo della pace Franciacorta ...

La linea verde della Lega Nord: paura dell'Islam, kebab, vacanze al sud e battaglia contro i Rom
Il bello di provare a scrivere un articolo sulla Lega Nord è che non ti danno neanche il tempo di finirlo e già uno di loro ne ha sparata un’altra. Senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani. O colerosi, terremotati, voi con il sapone non vi siete mai lavati. Que...

Latina, ragazza muore per amore
La disperazione per amore ha portato una ragazza rom a darsi fuoco. Il dramma è successo al termine di una lite con il fidanzato nell'insediamento di via dei Fenici, a ridosso del centro di Latina. Il ragazzo ha tentato di fermarla ma non ha potuto fare nulla: è stato in parte...

Diritti, Rom e psichiatria
Quando negli anni novanta si aprì la discussione sui campi per Rom fui fortemente impressionato da alcuni paralleli con quanto avevo visto negli anni precedenti seguendo il lavoro di Giorgio Antonucci negli ospedali psichiatrici...

Fondo europeo per l'integrazione, pubblicati due nuovi avvisi con scadenza il 27 luglio 2009
I progetti sono relativi all'Azione 5 - annualità 2007, sulla figura del mediatore culturale, e all'Azione 6 - annualità 2008, sul sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche...

Il Presidente Napolitano promulga la legge sulla sicurezza. L'insieme del provvedimento suscita perplessità e preoccupazioni.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi promulgato la legge recante “Disposizioni in materia di pubblica sicurezza” ritenendo di non poter sospendere in modo particolare la entrata in vigore di norme, ampiamente condivise in...

Sicurezza, le ragioni del Colle
La promulgazione delle norme sulla sicurezza era abbastanza scontata; un po’ meno la lunga lettera spedita dal Quirinale al governo e ai presidenti delle Camere con una serie di obiezioni di fondo. Le «perplessità e preoccupazioni» espresse da Giorgio Nap...

Sicurezza, Marcello Pera: «Napolitano viola la Costituzione»
Le cinque pagine in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime dubbi e preoccupazioni sulla legge sulla sicurezza, promulgata oggi dal Capo dello Stato, hanno provocato una forte reazione dell'ex presidente del Senato Marcello Pera. «Occorre essere consapevoli che, se anche la Costi...

Sicurezza, una mossa presidenzialista
Accolta ufficialmente con reazioni di plauso e con promesse di correggere presto le nuove norme nel senso richiesto, la decisione del Capo dello Stato di promulgare il pacchetto sicurezza, accompagnando la firma con una lunga lettera di cinque pagine, i...

Sicurezza, quelle norme da riscrivere
La Costituzione (art. 74) assegna al Capo dello Stato l'incarico di promulgare le leggi o di chiedere "con un messaggio motivato alle Camere" una nuova deliberazione, quando intravede un vizio formale (sgorbi nel procedimento legislativo) o sostanziale (il contrasto della legge con i principi costituzionali)...

Sicurezza, promulgazione con letterina di accompagnamento
La decisione di Napolitano di promulgare la legge razziale e di scriverci sopra una letterina di accompagnamento per Berlusconi, Alfano e Maroni criticandone alcune scelte riguardanti il reato di clandestinità e le ronde è non solo irrituale ma estranea alla Costituzione...

Scilla (RC), duplice efferato omicidio
Duplice efferato delitto poco dopo mezzogiorno di oggi 15 luglio 2009, in contrada “Paci”, non lontano dal cimitero, nei pressi dell’acquedotto comunale. Le vittime sono: Vincenzo Latorre 22 anni ed un minore, sembra appartenente alla minoranza rom, F...

Il rigore non è per tutti: la casta degli uomini d'oro
Finora avevamo creduto nella celebrata etica protestante, implacabile e severa regolatrice dello spirito del capitalismo. Ora quella convinzione vacilla e anzi crolla. Può il capitalismo essere regolato da una morale, oppure è soltanto una corsa all’oro (o al fallimento) senza regole e sanzioni? È quello che ci chiediamo di fronte alla strabiliante notizia secondo...

Verona, il richiamo contro il delirio razzista della Lega Nord
«Bisognerebbe imparare a rispettare le sentenze della Corte di cassazione». Storce la bocca il presidente del tribunale Gianfranco Gilardi di fronte alla reazione del sindaco Flavio Tosi alla sentenza della corte di ultima istanza. Venerdì il primo cittadino è stato conda...

Sicurezza, Fini: la lettera di Napolitano è politicamente incisiva
La lettera che il capo dello Stato ha inviato per manifestare i suoi dubbi sulla legge sulla sicurezza è "politicamente incisiva". Lo ha spiegato il presidente della Camera Gianfranco Fini (nella foto), nel corso della capigruppo di Montecitorio...

Milano, è l'ora delle "super ronde"
All'inizio furono le ronde padane, poi arrivarono quelle nere. Adesso a garantire la sicurezza ai cittadini milanesi ci pensano, almeno per una sera, Batman, l'Uomo ragno e Wonder Woman. Le "super ronde" dei supereroi: l'idea è di un gruppo di amici, capitanati da Gianni Miraglia, scrittore genoves...

Siamo già come la Turchia... O peggio?
Il Parlamento turco ha compiuto molti passi avanti verso il pieno riconoscimento dei diritti civili e umani sollecitato dalle autorità europee e condizione sine qua non per la partecipazione a pieno titolo della Turchia alla Unione Europea. Mentre il Parlamento tu...

Milano, il NAGA risponde a De Corato: effettivamente non ci sarebbe niente da festeggiare!
Leggiamo con interesse e con un certo stupore la reazione del vice Sindaco di Milano rispetto all’iniziativa del Naga che organizza, per questa sera, una notte bianca al Campo Rom di Triboniano. Perchè festeggiare, visto che è soltanto venuta meno l'obbligatorietà di sottoporre ad identificazione segna...

La regolarizzazione delle badanti
Arriva la ’Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie’ grazie alla quale datori di lavoro italiani o stranieri lungo-soggiornanti potranno regolarizzare fino a 2 badanti e 1 colf italiane o extracomunitarie pagando un contributo forfetario di 500 euro per ciascun lavoratore...

Rai Tre, "Io, la mia famiglia rom e Woody Allen"
Come molti altri padri moderni e orgogliosi, anche Fikert Halilovic ha filmato e fotografato tutta la sua famiglia. Dev´essere da lì che Laura, vent´anni il prossimo novembre, ha ereditato i primi germi di una passione che l´ha portata alla regia, e a un´opera prima, "...

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Di Fabrizio (del 18/07/2009 @ 13:51:54, in Regole, visitato 1300 volte)

Ricevo da Maurizio Bove

Ciao a tutti.
Il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso al TAR, promosso da CESIL-CISL di Milano e ANOLF-CISL di Bergamo, contro la delibera della Regione Lombardia che limitava l'accesso al Bonus Famiglia soltanto ai cittadini extracomunitari titolari del Permesso di Soggiorno CE di lunga durata (ex carta di soggiorno), escludendo i titolari del permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno.
[...]

Maurizio Bove
CISL Milano - Dip. Politiche Immigrazione

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Di Fabrizio (del 19/07/2009 @ 09:06:40, in Europa, visitato 1424 volte)

Da Hungarian_Roma

Strasburgo, 16/07/09 - La parlamentare Rom ungherese  Lívia Járóka è stata eletta vice presidente del Comitato Parlamentare per i Diritti Femminili. Ieri (16 luglio ndr) i deputati hanno eletti i presidenti e vice presidenti di 12 comitati parlamentari. Le votazioni termineranno lunedì con i rimanenti dieci comitati, incluse due sotto-commissioni.

Fonte: EP press service

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Di Daniele (del 19/07/2009 @ 09:38:06, in media, visitato 1575 volte)

qualche altra notizia QUI e QUI

(per chi mi legge su Facebook, il link del video è QUESTO)

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Di Fabrizio (del 20/07/2009 @ 09:07:19, in Europa, visitato 1490 volte)

Da Roma_Daily_News

BBC News

I Rom russi hanno un problema di immagine Come parte di una serie sugli Zingari in Europa, Yuri Maloveriyan della BBC russa esamina come è cambiata la loro reputazione nella Russia moderna

11/07/2009 - I Russi tradizionalmente tendevano a pensare ai Rom in due maniere: commercianti e ladri di cavalli, o pietre rotolanti, vagabondi per il mondo in costumi colorati che cantavano canzoni romantiche.

Ma nella nuova Russia questa vecchia immagine è stata rimpiazzata da una differente - generata dai racconti dei media sui villaggi dove gli spacciatori rom vendono eroina.

Ed anche se le organizzazioni pro-Rom provano ad argomentare che questa foto non si applica a tutti i Rom, la loro voce è affogata dai media.

"Le case iniziarono a bruciare": casa di uno spacciatore rom

"D'improvviso, le loro case iniziarono a bruciare a causa di qualche guasto elettrico, e tutto il clan dovette andarsene," ricorda Yevgenii Malenkin dell'OnG russa Città Senza Droghe, indicando una casa bruciata non lontano da Yekaterinburg, nella Russia centrale.

Malenkin dice che circa sette anni fa i Rom che vivevano in quella casa vendevano eroina apertamente.

Dice: "Proprio qui all'incrocio si radunavano, in attesa che arrivasse la droga. Chi riceveva la sua dose andava nei cespugli qui attorno. E c'erano anche le macchine della polizia, per fornire sicurezza agli Zingari."

Città Senza Droghe iniziò a combattere il consumo e lo spaccio di droga a Yekaterinburg 10 anni fa.

Ma ci pare che l'attitudine di Malenkin verso i Rom sia stata alterata dalla sua esperienza.

"Non ci sono Rom ingegneri, né dottori, sono tutti spacciatori. Ci sono cinque villaggi rom a Yekaterinburg e in tutti e cinque si commercia droga," dice.

Travisati

Nikolai Bessonov, uno dei più conosciuti specialisti russi sui Rom, ritiene che in Russia siano travisati.

"Il numero esatto degli spacciatori tra i Rom è esagerato. Le notizie mostrano solo loro. Non veniamo mai a conoscenza di Rom che studiano all'università, lavorano in fattoria, non vediamo i Rom ingegneri o dottori," dice Bessonov, la cui figlia e genero sono attori nel famoso teatro Rom di Mosca, il Roman.

Bessonov vive in un villaggio vicino a Mosca dove, dice, ci sono molti Rom con professioni "rispettabili": un avvocato, un gioielliere ed un numero di commercianti regolari.

Ma i media tendono ad ignorarli e questo porta a fraintendimenti.

Un recente sondaggio dell'indipendente Centro Levada ha trovato che il 52% dei Russi pensa negativamente dei Rom.

Secondo il censimento del 2002, ci sono 183.000 Rom nel paese.

Ma Bessanov stima che il numero si avvicini a 250.000.

Identità segreta

Nikolai Bugai, consigliere per le relazioni esterne al ministero dello sviluppo regionale, dice che i Rom sono in grado di vivere in armonia col resto della comunità.

Ha recentemente visitato un villaggio nella regione di Krasnodar nel sud della Russia, dove su una popolazione di 13.000, almeno 5.000 erano Rom.

"C'è là una fattoria di 220 ettari, guidata da un Rom ed anche i lavoratori sono Rom," dice Bugai.

Rivivere le tradizioni può migliorare l'immagine dei Rom?

Nikolai Bessonov ritiene che i Rom stessi siano parzialmente responsabili della loro immagine negativa, in quanto preferiscono tenere segreta le loro identità.

"Quando ho provato a scrivere sui Rom che lavoravano, chiesi ad un dottore rom se poteva parlare di sé, ma rifiutò, dicendo che non voleva che i suoi pazienti scoprissero chi era realmente, perché questo gli avrebbe creato problemi sul lavoro. Avvicinai un insegnante e mi disse la stessa cosa," dice.

Si dice che questi Rom si sono assimilati nella società e perciò hanno parzialmente perso la loro identità.

Ma Bessonov non concorda.

"Quando i Russi smisero di portare lunghe barbe o stivali da neve, smisero di lavorare la campagna per andare a lavorare in fabbrica o diventare, per esempio, ingegneri, nessuno li chiamò ASSIMILATI. Così quando un Rom va a lavorare in miniera o studia all'università, perché la gente dice che si è assimilato?" chiede lo storico.

Dice che è importante che i Rom continuino a rispettare le loro tradizioni, non importa cosa facciano nella vita.

Molti Rom hanno paura di assimilarsi e così non mandano i figli a scuola. E se lo fanno, è solo per un anno o due, perché i bambini imparino a leggere e scrivere.

Ma la mancanza di un'istruzione completa rende difficile a questi bambini di trovare poi un lavoro nella vita.

"Le nostre donne vogliono lavorare, ma non trovano niente perché sono illetterate," dice Elza Mihai, un'insegnante di un villaggio Rom nella regione di Leningrado.

Miti e pregiudizi

Mihai spera che con queste difficoltà nel trovare un impiego, i Rom possano eventualmente convincersi a mandare i bambini a scuola per un tempo maggiore di un paio d'anni.

Ma la sola istruzione non migliorerà l'immagine negativa dei Rom in Russia.

Dopo tutto, ci sono molti miti e pregiudizi su di loro, anche tra la gente istruita.

Nikolai Bessonov spera che il revival del folklore aiutare a migliorare l'immagine dei Rom in Russia.

Insieme a sua figlia e al genero rom, Bessonov ha creato il gruppo folklorico "Svenko", dove artisti in tipici costumi colorati danzano e suonano romanze rom.

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Di Fabrizio (del 20/07/2009 @ 09:38:16, in Italia, visitato 1747 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati (da Rom Sinti @ Politica)

Reggio Calabria, 18 luglio 2009

I volontari dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria esprimono il loro dolore e la loro solidarietà alle famiglie dei due ragazzi rom di Rosarno uccisi pochi giorni fa.

Per l’Opera Nomadi ogni vittima di mafia merita lo stesso rispetto sia essa rom o non rom, bianco o nero, colpevole o innocente.


Come è stato giustamente stigmatizzato dai giornali locali (il quotidiano della Calabria, Gazzetta del sud e Calabria ora ) sulla tragica esecuzione di questi due ragazzi è calato un assordante silenzio dovuto alla loro appartenenza etnica.

Questo silenzio che riguarda le istituzioni, il terzo settore e pure la Chiesa è la misura del livello di razzismo che esiste verso questo gruppo; razzismo che anche di fronte alla feroce esecuzione di due ragazzi porta alla distanza e all’indifferenza colpevole, razzismo che lascia ancora di più soli questi nostri concittadini.

Il razzismo verso i rom è purtroppo uno dei mali della nostra società che si rifà ad uno stereotipo che non corrisponde alla realtà, ma che purtroppo è tanto efficace da far diventare queste persone tutte uguali e inclini al malaffare.

Nei risultati della ricerca scientifica pubblicati qualche mese fa (aprile 2009) dall’agenzia europea che misura il razzismo (FRA, Europen Union Agency for Fundamental Rights ) i rom risultano essere il gruppo più discriminato in assoluto.

La realtà dei rom è ben diversa dallo stereotipo che viene veicolato. Sono un gruppo molto emarginato a causa del forte razzismo che subiscono, ma la gran parte di loro sono persone oneste che vivono di attività lavorative, mentre il fenomeno delinquenziale raggiunge tra di loro la stessa percentuale che esiste in quella parte di popolazione non rom che vive nello stesso stato di emarginazione; ci riferiamo a quelle famiglie che vivono nei quartieri ghetto come Scampia, Zen, Librino, ecc…

Il razzismo verso i rom già di per se molto forte e radicato viene colpevolmente alimentato costantemente da tanti rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private che in questo modo mettono in atto la vecchia politica del capro espiatorio con la quale si dà a qualcuno la colpa di qualcosa, mentre i problemi, i responsabili e le cause sono altri.

Le azioni di quotidiano razzismo verso i rom messe in atto dalle istituzioni, dalle associazioni e dai privati, a volte come se fosse la richiesta di un “diritto”, è alla base del colpevole silenzio che ha accompagnato la tragedia di questi due ragazzi e in passato quella di altri giovani che hanno subito la stessa sorte .
Il quartiere dove vivono le famiglie rom a Rosarno è uno di quei luoghi che risponde alle logiche di concentramento di famiglie povere indesiderate; questi luoghi frutto del razzismo sistemico sono come separati dal resto della città, i cittadini già svantaggiati diventano sempre più deboli perché non hanno accesso alla socialità e possono subire qualunque cosa nell’indifferenza più completa della città.

Dopo questo tragico evento è necessario e urgente che si provi a superare la logica di questi non-luoghi; l’uccisione di questi ragazzi dovrebbe essere condannata in modo chiaro da tutti e le associazioni del sociale dovrebbero essere più vicine a queste persone per limitarne l’isolamento.
Per organizzare dei momenti pubblici di condanna palese di questo duplice omicidio ma anche per promuovere delle iniziative a favore della comunità rom di Rosarno l’Opera Nomadi lancia un appello alle associazioni del sociale, alle associazioni di lotta alla mafia, alla Chiesa, ai partiti politici, ai sindacati e a tutti coloro che ritenessero giusta questa iniziativa.

Il presidente Antonino Giacomo Marino

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