Rom e Sinti da tutto il mondo

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Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 20/02/2009 @ 09:46:00, in blog, visitato 2010 volte)

Il blog di Stefania Ragusa, dopo la segnalazione di settimana scorsa, torna sul caso Giovanna Reggiani

Leggo su Redattore Sociale e riporto testualmente:

Nel pieno della campagna mediatica sui rom seguita all'assassinio di Giovanna Reggiani, a Firenze la comunità valdese, cui la famiglia appartiene, si dedicava in silenzio a un progetto per la scolarizzazione dei bambini

FIRENZE – Mentre in Italia si scatenava la campagna mediatica sull’immigrazione romena, indicata dai politici come pericolosa per l’ordine pubblico, a Firenze prendeva corpo un progetto di dialogo con le comunità rom arrivate dalla Romania. Succedeva all’indomani della morte di Giovanna Reggiani, aggredita a Roma da un cittadino romeno il 30 ottobre del 2007. A portare avanti il progetto la comunità valdese, cui la famiglia Reggiani appartiene. Oggi è Paola Reggiani, sorella minore di Giovanna e diacona presso la Chiesa valdese di Firenze, a raccontare al giornalista Lorenzo Guadagnucci, dalle pagine di "Lavavetri" (edito da Terre di mezzo), quel tentativo di rispondere all’estrema violenza con l’accoglienza e il dialogo.

E’ stata Patrizia Barbanotti De Cecco ad avere per prima l’idea di incontrare i rom, proprio come "reazione al lutto e alla sensazione terribile che provavamo ogni volta che il nome della sorella di Paola veniva associato al discorso politico sul pacchetto sicurezza. Questo abbinamento era una costante e creava un’atmosfera inquietante, un atteggiamento repressivo nei confronti dei rom e dei cittadini romeni". Così alla comunità valdese è stata proposta l’idea di un progetto di scolarizzazione per i bambini rom romeni, "proprio perché apparivano come altre vittime del fatto terribile che era successo". La Chiesa ha accettato all’unanimità, e anche Paola si è detta d’accordo: "Da parte mia non c’è stato mai nessun pensiero contro".

Ma nel passaggio dall’idea alla realtà sono emersi i problemi. Così il progetto iniziale è fallito, ma non tramontato. Innanzitutto, il campo abusivo dell’Osmannoro, alla periferia di Firenze, scelto per il progetto, è stato trovato in totale isolamento e abbandono. "Io mi ero bevuta tutte le storie che si raccontano sui rom – racconta Patrizia - e sui loro bambini, e cioè che i genitori, anziché mandarli a scuola, preferiscono portare i figli a mendicare…E’ una cosa assolutamente falsa". Ma a cui si finisce per credere acriticamente perché ripetuta all’infinito. Invece i bambini hanno voglia di andare a scuola e per farlo sono disposti a grandi sacrifici. Allora, spiega Patrizia, "si dovrà fare un discorso di sensibilizzazione non per i rom, ma per le autorità competenti, totalmente chiuse nei loro confronti". Qualche esempio da altri progetti analoghi? Gli autisti dell’Ataf che saltano la fermata dell’autobus davanti al campo, o fanno multe ai ragazzi, "perché tanto l’abbonamento è rubato". E ancora, bambini che non sono riusciti a trovare una scuola che li accogliesse, nonostante il coinvolgimento del provveditorato. "Alla luce di questo, il progetto iniziale era inutile. Oggi pensiamo a qualcosa di artistico da fare con gli adolescenti, per far crescere la loro autostima e permettergli di farsi conoscere per come sono realmente". Conclude Paola: "Smascherare le menzogne con gesti concerti è l’unica cosa che possiamo fare".

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Di Fabrizio (del 20/02/2009 @ 09:33:22, in casa, visitato 2313 volte)

Da British_Roma

Jo Siedlecka - Una parrocchia nell'Essex si sta preparando per sistemare dozzine di donne e bambini Viaggianti nella sua chiesa, dopo che il locale consiglio comunale ha deliberato per lo lo sgombero del loro campo. Alle famiglie sono stati dati solo 45' di preavviso per sgomberare, prima dell'arrivo degli incaricati.

La decisione della Corte d'Appello del 22 gennaio ha aperto la strada al Consiglio di Basildon per demolire le case di Dale Farm, con un'operazione di 1,9 milioni di £. Con oltre 350 residenti, Dale Farm è il più grande sito di Viaggianti in Europa.

Le famiglie acquistarono la terra abbandonata della cintura verde circa dieci anni fa. Pagano le tasse comunali ed hanno costruito lì case semi-permanenti. I bambini sono iscritti alle scuole locali. Ma il Consiglio di Basildon hanno negato i permessi di progettazione. Ogni volta che venivano richiesti, la loro domanda veniva rifiutata.

La comunità ha il forte appoggio delle chiese locali. Maggio scorso, il vescovo cattolico Thomas MacMahon di Brentwood e quello anglicano di Chelmsford, John Gladwin, hanno inaugurato San Cristoforo a Dale Farm, un locale usato come cappella e centro comunitario sponsorizzato dal Consiglio per l'Eguaglianza Razziale dell'Essex.

Il vescovo MacMahon ha detto che la minaccia di sgombero adesso sta causando molta afflizione. Ha aggiunto: "Inoltre focalizza il fatto che il consiglio locale ha la responsabilità di individuare un numero adatto di siti per la comunità viaggiante."

Kathleen McCarthy, della Dale Farm Housing Association ha sottomesso una richiesta a nome dei 300 residenti coinvolti. Ma una richiesta simile è già stata rigettata l'anno scorso sulla base che si erano resi intenzionalmente senza casa.

L'assistente sociale Catherine Riley ha detto di essere molto preoccupata. "Non voglio pensare a cosa succederà quando arriverà lo sgombero. Al momento sono molto demoralizzati. Molti uomini sono all'estero in cerca di lavoro così le donne hanno paura perché non sanno quando gli incaricati verranno a distruggere le loro case."

Frate John Glynn, della parrocchia cattolica di Nostra Signora del Buon Consiglio a Wickford, ha detto: "Tutto quello che ora possiamo fare è aspettare."

"Le famiglie hanno bisogno di un posto dove mandare i bambini quando si muoveranno i bulldozer. Abbiamo offerto posto nella nostra chiesa e anche la Chiesa d'Inghilterra ha offerto spazio."

"Avremo solo 45' di preavviso, così la gente sta aspettando ventiquattrore su ventiquattro. Ci sono 86 famiglie, circa 350 persone,incluso un parto trigemino."

"Sono membri attivi della nostra parrocchia. Per loro è difficile con questa minaccia sopra di loro. Sono gli ultimi indigeni del paese. Se ci sarà lo sgombero, sarò con uno striscione con sopra scritto PULIZIA ETNICA IN CORSO."

Malcolm Buckley, leader del consiglio comunale, ha ammesso che lo sgombero potrebbe essere un'operazione molto traumatica ma si è impegnato ad assicurare che tutto proceda per il verso giusto. D'altra parte, il Consiglio Zingaro ha prove filmate che gli incaricati della Constant & Co, contrattata da Basildon per precedenti sgomberi, ha spesso ignorato le regole di sicurezza ed agito con brutalità verso donne e bambini. Le carovane sono state bruciate e molte proprietà personali distrutte senza motivo.

Gli avvocati che difendono la comunità ha inviato un appello alla House of Lords  e stanno considerando un'istanza alla Corte Europea dei Diritti Umani. Ma tutto ciò potrebbe impiegare due anni e le famiglie hanno paura che non sia garantito loro un posto dove stare.

La parlamentare Julie Morgan ha firmato un appello della comunità all'agenzia della Protezione Civile UE per evitare quello che chiama "un disastro umanitario".

© Independent Catholic News 2009

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Di Fabrizio (del 20/02/2009 @ 09:31:55, in media, visitato 2214 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro:

19.02.09 All’alba circa 30 carabinieri sono arrivati svegliando bruscamente i rom rumeni dell’insediamento e facendo uscire tutti fuori dalle baracche al freddo. I bambini piangevano per lo spavento.

Inizialmente non è stato permesso ad alcuno di portare i figli a scuola. Poi gli uomini sono stati rastrellati e condotti in caserma per l’identificazione. Solo a quel punto le donne sono potute uscire e accompagnare i piccoli dagli insegnanti.

Erano presenti tre telecamere e come in una precedente occasione tutto sembrava essere il frutto di un’operazione mediatica. Ne avremo la conferma più tardi, quando davanti alla caserma dei carabinieri di Tor Tre Teste intercettiamo giornalisti di La7 , Tg2 e Roma 1 : “ci hanno chiamato stamani alle 4, ci hanno chiesto di filmare i controlli in un insediamento rom”. Le operazioni si stanno concludendo con la schedatura, le impronte digitali e le foto. Andranno presumibilmente avanti per tutta la mattinata.

Occorre dare in pasto all’opinione pubblica qualche volto, far vedere che le solerti forze dell’ordine di fronte all’ “emergenza sicurezza”, o “emergenza stupri” o chissà cos’altro si muovono, agiscono, difendono cittadini inermi da orde di stranieri assetati di sangue.

Poco importa se ciò avviene sulla pelle di uomini, donne e bambini, sottratti al sonno e al riparo delle loro povere baracche, spaventati ed esposti al gelo, con pozzanghere ghiacciate.

Uomini che perderanno un giorno di lavoro, non retribuito. Bocche che andranno comunque sfamate, in qualche modo.

Sì perché gli uomini dell’insediamento di via di Centocelle, rom spoitori provenienti dalla città di Kalarasi, vicino Bucarest, ogni mattina piuttosto che andare a stuprare o rapinare si recano a raccogliere ferro e alluminio per lavorarlo e rivenderlo, o a riciclare materiale inutilizzato, o a svuotare cantine, fare traslochi, lavorare come muratori, come colf e badanti nel caso delle donne, rigorosamente in nero.

Le ore trascorrono, la tensione scende, veniamo fatti entrare a parlare con le persone sottoposte all’identificazione. I carabinieri si mostrano ora disponibili e gli stessi rom appaiono meno spaventati, quasi rassegnati.

Christian Picucci

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Di Fabrizio (del 20/02/2009 @ 09:13:31, in media, visitato 2014 volte)

Da Romano Liloro

Carissimi. Te Aven Baxtale Romale!

Vi prego di osservare che il programma radiofonico della Radio Svedese in romanes, Radio Chachimo cambierà dal 27 febbraio 2009.

La nostra nuova programmazione avverrà dalle 14.00 alle 15.00 ogni ultimo martedì del mese.

I nostri programmi sono trasmessi nell'Europa del Sud ed in Medio Oriente dalle 21.00 alle 22.00 UTC su onde corte 140 kHz.

E' anche possibile ascoltare i programmi in tempo reale tramite Internet www.sr.se/romanil

Quanti vogliano dire qualcosa nei nostri programmi sono invitati a prendere contatto con noi:

Se voleste contattarmi, come capo produzione di Radio Chachimo, o qualsiasi altro dei produttori dei programmi in romanes della Radio Svedese, potete inviare una mail a

Grazie per ascoltare i nostri programmi! Najisaras/Parekeras Kaj sunen amen!

But Baxt tumenge khatar o Radio Chachimo.

Agnes Lakatos

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Di Sucar Drom (del 19/02/2009 @ 18:05:30, in blog, visitato 1330 volte)

Ue, va avanti la direttiva 'orizzontale'
La commissione parlamentare Diritti della donna del Parlamento europeo (interpellata per competenza) ha approvato alcuni importanti emendamenti alla futura direttiva 'orizzontale' contro tutte le forme di discriminazione fuori dal luogo di lavoro (proposta il 2 luglio dalla Commissione Ue a completamento dell...

Milano, il consiglio comunale boccia il regolamento
Il consiglio comunale boccia il regolamento dei campi rom appena licenziato dal prefetto e condiviso dalla giunta Moratti. «È un documento inapplicabile», attacca Aldo Brandirali, consigliere di Forza I...

Ue, secondo richiamo al Governo del "silenzio"
“La Commissione Ue sollecita per la seconda volta il governo italiano a fornire informazioni sui criteri di identificazione e sul rispetto della normativa della privacy in merito all'operazione di ...

Razzismo, Gad Lerner "inchioda" Maroni
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che si costituirà "parte civile" contro un cronista di Radio Padania, rinviato a giudizio dal Gip di Milano per istigazione all'odio razziale contro la comunità rom. "Ci costituiremo parte civile contro questa persona", ha det...

I romeni e le "invenzioni" dei leader rom
Ieri è stato pubblicato un articolo “interessante” nello spazio web San Giorgio in Bosco, a firma di Adrian Teodorescu. L’articolo ha la pretesa di spiegare la differenza tra un Cittadino romeno e un Cittadino romeno, appart...

Roma, Alemanno è pronto a perseguitare i Rom
Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, subito dopo l’orribile violenza subita da una ragazza e dal suo fidanzato nel parco della Caffarella, ha dichiarato: «Ho parlato col questore: sono due persone con accento dell'Est, di carnagione scura, probabilmente rom» e di segui...

Stupri, il Governo prova a uscire dall’angolo mentre continuano le violenze
Il governo prova a uscire dall’angolo dopo la tragica serie di stupri, a Roma, Bologna e Milano, che tanto ha allarmato opinione pubblica e opposizione. L’esecutivo lavora a un decreto per f...

Minniti: no alle ronde
"L'emergenza sicurezza c'è e ha il suo epicentro nella violenza contro le donne. Il Pd è pronto a dare il suo contributo se il governo adotterà un piano straordinario che investa in uomini e mezzi. Ma ...

Protezione civile
Lo stupro è un delitto vile e una violenza profonda. Forse il più primordiale dei crimini, che in ciascuno di noi evoca sentimenti altrettanto primordiali: la paura, l'ira, lo spirito di vendetta...

Signor Ministro ci denunci per antirazzismo
Dopo le esternazioni e le minacce del Ministro Maroni contro il settimanale Famiglia Cristiana tantissime persone hanno sottoscritto il seguente appello. Se anche tu vuoi firmarlo, invia un'e-mail a gius.faso@tiscali.it...

Le violenze sulle donne
Ieri sera tutti telegiornali hanno dato ampio spazio alla cosiddetta emergenza stupri ma ha poi alcuni Tg ci hanno ricordato l’orribile delitto di Garlasco (PV), dove l’unico accusato, a piede libero, è Alberto Stasi. Nell’ascoltare alcuni dei servizi andati in onda, mi sono chiesto: chi verrà accusato dell’orribile stupro di Roma o di quello di Bologna o di quello di Milano…, godrà ...

A Milano una grande manifestazione
Oggi a Milano i Sinti italiani hanno manifestato. Un lungo corteo è partito nel primo pomeriggio da piazzale Loreto e ha attraversato la Città meneghina terminando in piazza Duca d’Aosta nel tardo pomerriggio. Tantissimi i Sinti italiani arrivati da tutte le parti d’Italia ma anche Rom italiani e Rom immigrati che si sono uniti alla prima manifes...

Arrestati i responsabili dello stupro di Roma
Questa mattina il capo della Squadra Mobile di Roma, Vittorio Rizzi, ha annunciato di aver arrestato la notte scorsa i responsabili dell’orribile stupro avvenuto pochi giorni fa a Roma nel Parco della Caffarella. «Erano soliti andare in giro per i parchi, in questo caso a scopo di rapina», ha spiegato Vittorio Rizzi...

I Rom: "Karol? Era un tipo effeminato"
Con le sue vittime era una furia ma al campo di via Cesare Lombroso, a Roma, Karol Racz, 36 anni fermato per la violenza della Caffarella e sospettato di essere anche lo stupratore di Primavalle, tutti lo ricordano come “un tipo gentile, tranquillo addirittura effeminato”...

Roma, in vigore da domani il regolamento razzista
Il controllo di chi entra e chi esce, un presidio esterno delle forze dell'ordine, una sorta di permesso di soggiorno che autorizza a risiedere nel campo e il rilascio di una tessera-documento, l'obbligatorietà della frequenza scolastica per i bambini...

Le proiezioni distorte di nostri bisogni che sfociano nel razzismo
Da sempre i Rom e i Sinti sono stati quello che noi avevamo bisogno di vedere in loro. Ora l'incubo, ora il sogno, mai degli esseri umani con le nostre stesse, mille, sfaccettaure. Nell'immaginario collettivo o suonano il violino o sono delinquenti...

Un manifesto razzista
Una immagine di una donna distesa in terra con le gambe allargate e una macchia di sangue sui vestiti strappati. Una scritta: “Se capitasse a tua madre, tua moglie o tua figlia?”. E poi:...

Monopoli (BA), la "giustizia" fai da te
Continuano le violenze contro i romeni, in particolare se sono appartenenti alla minoranza rom. In provincia di Bari tre persone hanno litigato con un Rom rumeno accusandolo di avere comportamenti arrogan...

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Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:23:59, in Italia, visitato 1755 volte)

Dal Sito Nazionale della Chiesa Evangelica Zigana in Italia

I Sinti italiani, la Costituzione e i diritti inviolabili, Il “Caso poco discusso” dei Sinti italiani, i Sinti italiani evangelici della "Missione Evangelica Zigana" che si vedono vietato il diritto a professare liberamente la propria fede, vedendosi negati i permessi per i convegni da loro organizzati subendo una duplice discriminazione: una in base razziale e un'altra in ragione della loro appartenenza alla religione evangelica. In Italia, soprattutto al Nord, dei Comuni ha emanato delle ordinanze di "divieto di sosta ai nomadi" che, in palese contrasto con la Costituzione (art. 16) e con la legislazione a contrasto delle discriminazioni razziali ed etniche, negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli cittadini italiani riconosciuti come "nomadi" o "zingari". L'Europa è intervenuta più volte, attraverso dei richiami, sulla questione Rom e Sinti in Italia, senza però trovare riscontro da parte delle istituzioni italiane, dell'uno o dell'altro schieramento, che hanno trascurato e abbandonato il problema fino a quando non è scoppiata "l'emergenza Rom".

Leggi l'articolo su Il Mattino, 14 febbraio

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Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:17:30, in Europa, visitato 1999 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

PRISHTINË/PRISTINA, 14 febbraio 2009 - Il Capo della Missione OCSE in Kosovo, Ambasciatore Werner Almhofer, ha chiesto oggi la piena integrazione della comunità Askali nella società kosovara, in una dichiarazione rilasciata in vista del 15 febbraio, designato come la Giornata Askali nel Kosovo.

Dice Almhofer: "La comunità Askali è tra le più marginalizzate nel Kosovo. Non sono pienamente integrati nel sistema educativo né nel mercato del lavoro, e mancano di accesso ai servizi basici. Occorre che il governo del Kosovo agisca per migliorare la registrazione civile dei membri degli Askali, come pure delle comunità Egizia e Rom, per assicurare il loro accesso ai servizi."

"D'altra parte, l'integrazione di tutte le comunità non è solo responsabilità delle autorità. Chiunque viva in Kosovo dovrebbe trattare gli Askali e le altre minoranze come pari cittadini e superare il pregiudizio contro persone che sono differenti."

La Missione OCSE ha appoggiato lo sviluppo della Strategia d'Integrazione in Kosovo per le comunità Rom, Askali ed Egizia. Il Governo del Kosovo ha firmato la strategia il 24 dicembre 2008.

Si stima siano circa 35.000 i residenti in Kosovo che appartengono alle comunità Rom, Askali ed Egizia - il numero esatto è sconosciuto dato che molti di loro non sono registrati e mancano di documenti d'identità. Gli Askali hanno un seggio riservato nell'Assemblea del Kosovo.

Decine di migliaia di Askali, Egizi e Rom sono dispersi nella regione e nell'Europa occidentale. Molti furono obbligati a lasciare le loro case dopo il 1999 e l'ondata di violenze nel marzo 2004. La mancanza di registrazione civile e dispute non risolte sulle proprietà ostacolano il loro diritto a tornare al loro posto di origine.

La Missione OCSE in Kosovo ha organizzato diverse attività, incluso un torneo di calcio con la partecipazione di squadre del Kosovo, Askali, Rom, Serbe ed Albanesi, per segnare la Giornata Askali.

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Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:13:09, in blog, visitato 1720 volte)

Da tra(s)parentesi

l'italia è un bel paese. voglio dire: siamo gli eredi o gli epigoni di una grande civiltà (sì, vabbe' ci sono state millanta guerre, distruzioni, inquisizioni...), cioè nonostante 'ste tristezze pensiamo di essere forti perché duemila anni fa qualcuno ha costruito il colosseo o cent'anni fa ha dato un contributo alle avanguardie artistiche del novecento. ma più che altro perché siamo campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo

poi abbiamo la sanità che è un disastro, come l'istruzione,la ricerca, la giustizia. interi settori dell'economia sono ostaggi della mafia o della camorra (esportate in tutto il mondo ben prima della globalizzazione). vogliamo parlare della corruzione e del nepotismo? ormai sono diffusi a tutti livelli e in tutti i settori, pubblici e privati, perfino nel terzo settore

i governi di sinistra si preoccupano delle persone e dell'assistenza, quelli di destra di economia e giardinetti. non è una novità l'ossessione della destra per l'ordine e la pulizia. non riescono a mandare gli zingari in campo di concentramento (ah, esistessero per davvero i passaggi spazio-temporali...) che almeno si possano raggruppare, rinchiudere e tenere sotto chiave almeno di notte

nessun rom è responsabile della mafia, né dei disastri di giustizia e sanità. i rom non hanno rubato i soldi per il terremoto dell'irpinia e non seppelliscono rifiuti tossici in campania. eppure qualcuno pensa che senza di loro l'italia sarebbe un paradiso. sì, anche senza romeni ed extracomunitari in genere

quindi siamo arrivati a questo: delle zone recintate, sorvegliate e chiuse di notte. campi autorizzati? ma la parola in italiano esiste già (da alcuni secoli): ghetto! la mossa successiva quale sarà? un contrassegno per distinguere i rom da noialtri italiani? certo siamo italiani e ci abbiamo una certa classe riconosciuta nel mondo: chiederemo ad armani o cavalli di disegnare il contrassegno (per esempio; su un fondo zebrato una belle erre dorata)

ho un'idea: facciamo un bel concorso tra gli studenti. chissà quante belle idee possono tirar fuori (nel tempo libero tra una ronda e un pogrom). per premio un viaggio al ghetto di varsavia o a quello di venezia...

naturalmente sono favorevolissimo a mettere in galera (e tenere dentro) tutti i colpevoli di qualunque reato, indipendentemente dalla nazionalità e cittadinanza. ma cosa distingue un colpevole da un innocente? il processo. e i reati si sa non sono collettivi o etnici, sono personali. è un peccato che il tizio che abusava della bambina di 4 anni non sia rom o rumeno ma italiano... si poteva organizza' un bel linciaggio

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Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 08:44:27, in Regole, visitato 1782 volte)

Cronaca

Il commissario cambia le regole
accesso vietato anche ai parenti

Campi rom, tesserino per entrare e alle dieci di sera cancelli chiusi
di GIOVANNA VITALE

ROMA - Doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24: dentro e lungo il perimetro del campo nomadi. Obbligo di identificare chiunque entri: sia i residenti, cui verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici, sia i visitatori occasionali. Obbligo di annotare tutti gli ingressi su due registri appositi. Divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli. Divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22. Divieto di accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate. Sono alcune delle norme contenute nel "Regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nel Comune di Roma" che verrà presentato tra domani e venerdì.

Un lungo elenco di diritti e doveri, requisiti per la permanenza e l'accesso, permessi e modalità di esercizio con cui, d'ora in avanti, verranno costantemente monitorati e controllati i dieci campi rom della capitale. Un numero ancora in via di definizione, però: come infatti precisato dal sindaco Alemanno, ai sette insediamenti già esistenti sul territorio comunale se ne aggiungeranno presto altri due o tre, da realizzare ex novo in altrettante aree di periferia.

Tutti saranno dotati di un ferreo dispositivo di vigilanza, che potrà essere rafforzato con l'utilizzo di telecamere: le forze dell'ordine pattuglieranno l'esterno, dentro ci sarà un presidio fisso di vigili urbani o, in alternativa, di guardie giurate, che dovranno garantire la sicurezza interna, compilare il registro delle presenze, verificare l'identità dei visitatori e annotare ogni ingresso.

Messo a punto dal prefetto Giuseppe Pecoraro nella sua veste di commissario per l'emergenza nomadi, si tratta del primo "testo unico" dei campi romani. L'obbiettivo è chiaro: disciplinare in modo univoco la gestione e le regole di condotta cui gli zingari devono attenersi se vogliono essere ammessi negli insediamenti autorizzati, che il Campidoglio gestirà insieme a un Comitato consultivo di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti del Comune, Asl, vigili del fuoco, polizia, carabinieri e un delegato rom. Gli unici dove i nomadi potranno vivere, una volta che la nuova disciplina entrerà in vigore.

Requisiti. Per conquistare la "residenza" nel villaggio, che sarà valida per due anni, bisognerà ricevere l'autorizzazione del Dipartimento alle Politiche sociali, cui spetta il rilascio del permesso e l'assegnazione in uso delle piazzole di sosta per le roulotte, dei prefabbricati e dei servizi. Dopodiché, entro 30 giorni, si verrà iscritti nei registri anagrafici della popolazione residente del Comune di Roma.

Chi però ha subìto una condanna definitiva o un periodo di detenzione superiore a due anni, non si presenti nemmeno: verrà respinto. Quanto al resto, gli extracomunitari dovranno essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno o titolo equipollente; gli italiani e i cittadini comunitari di un documento di identità valido. Chi non è in grado di esibire né l'uno né l'altro, dovrà dimostrare la permanenza in Italia da almeno dieci anni.

Tessera di identificazione. Per entrare nei campi sarà obbligatorio farsi identificare. Perciò a tutti gli abitanti, bambini compresi, verrà consegnata una tessera munita di fotografia e corredata dai dati anagrafici.

Doveri. Oltre ad aderire ai percorsi di formazione e integrazione elaborati dal Campidoglio, i residenti nei campi dovranno seguire precise regole di condotta. Fra cui: divieto di ospitare persone non registrate o comunque non autorizzate; divieto di accendere fuochi fuori dalle aree appositamente attrezzate e comunque mai bruciare materiale inquinanti o pericolosi; divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli; garantire l'uscita di parenti o visitatori occasionali entro le 22; pagare le bollette dell'acqua, della corrente e del gas, nonché il canone mensile per l'utilizzo della piazzola di sosta e per i rifiuti; usare solo elettrodomestici a norma.

Revoca dell'autorizzazione.
Pesante la sanzione per chi sgarra: l'espulsione dal campo entro 48 ore dalla revoca. In caso di rifiuto, il sindaco può chiedere l'intervento della forza pubblica. Perderà il diritto a vivere nel villaggio chi viola i doveri e le regole di condotta sopra elencati; abbandona la struttura assegnata all'interno del villaggio per un periodo superiore a tre mesi, salvo non sia stato espressamente consentito; rifiuta più volte l'inserimento lavorativo; viene condannato, con sentenza definitiva, a oltre 2 anni di carcere per reati contro il patrimonio o la persona; tiene comportamenti che creano grave turbamento alla sicura e civile convivenza.

Comitato degli abitanti. Al fine di promuovere corrette relazioni tra chi gestisce il campo e gli zingari, viene indetta l'elezione di un Comitato di rappresentanza degli abitanti: cinque membri che restano in carica un anno ed eleggono al suo interno un presidente.

Presidio socio-educativo. Si occuperà di favorire i percorsi di integrazione e scolarizzazione, nonché l'assistenza socio-economica e culturale dei rom. Resterà aperto però solo in orario d'ufficio.

(17 febbraio 2009)

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Di Fabrizio (del 18/02/2009 @ 09:44:26, in Italia, visitato 1441 volte)

LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E' UN VALORE DI LIBERTA', DI CIVILTA' E LEGALITA'
LA LEGALITA' NON E' CONTRO LA CIVILTA'
LA CIVILTA' E' LEGALITA'


La civiltà di un Paese si riconosce dal profilo che le proprie leggi sanno costruire per rispondere ai fenomeni sociali che il legislatore è chiamato a normare. Il cosiddetto decreto sicurezza votato al Senato mischiando paura, ignoranza, intolleranza travalica ogni confine tra civiltà e giusta tensione alla sicurezza dei cittadini. In ossequio politico e ideologico alla strisciante xenofobia si sono dichiarati fuori legge i diritti degli uomini, delle donne e dei bambini, che hanno la sola colpa di non essere nati in Italia, che non sono cittadini italiani, che non hanno il permesso di soggiorno. I residenti migranti in attesa di permesso di soggiorno perderanno ogni diritto previsto dalla costituzione, dalla carta dei diritti dell'uomo, dalle convenzioni internazionali. Nemmeno i bambini potranno essere curati senza rischiare denuncia ed espulsione precipitandoli disumanamente da dove sono fuggiti per fame, povertà, paura. Non si vogliono vedere, con gli occhiali dell'ideologia, le braccia che permettono al nostro sistema economico di competere a livello internazionale o le assistenti familiari che accudiscono i nostri anziani. Si consegnerà alle organizzazioni criminali un "esercito di riserva" rendendo il paese più insicuro e fragile. Le aggressioni al concetto di convivenza solidale si inseriscono in un contesto di intimidazione e attacco ai valori costituzionali, nelle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio, generando pericolosi conflitti istituzionali. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ed apprezzamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il suo ruolo di garanzia istituzionale. La costituzione della repubblica è la sintesi più alta dei valori di civiltà e legalità e non può essere sottratta e asservita all'intolleranza e all'arbitrio. Non ci si può e non ci si deve rassegnare a tutto questo.

Per queste ragioni, la CGIL lancia un appello a tutte le persone, le associazioni e le forze politiche a dare vita a Milano, sabato 21 febbraio 2009, ad una grande manifestazione popolare (ore 14.30 Bastioni di P.ta Venezia)

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