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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 10:35:02, in Italia, visitato 1353 volte)

Su Radio Radicale le interviste effettuate da Andrea Billau al convegno del del Coordinamento Nazionale Antidiscriminazione "Sa phrala"-Ogni persona è tuo fratello. Durata totale 24'.24". Per ascoltare necessitano del lettore multimediale RealPlayer, scaricabile gratuitamente.

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Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:37:21, in Regole, visitato 1468 volte)

Segnalazione di clochard

[mercoledì 8 aprile 2009]
Alla Camera viene soppresso l’art. 5 del decreto legge che prevedeva il prolungamento dei tempi di detenzione a sei mesi

Nuova battuta d’arresto sui Cpt. Già il Senato, nell’ambito della discussione sul disegno di legge 733 (quello che tra le altre contiene la soppressione del divieto di segnalazione da parte dei medici) aveva cassato la previsione di trattenere un anno e sei mesi i migranti irregolari nei centri di detenzione.

Ma il Viminale, indisponibile a cedere sul governo delle migrazione tramite l’incarcerazione (si dice in attesa di espulsione) aveva riproposto attraverso il cosiddetto decreto "anti-stupri", tuttora in vigore, una norma simile, che prolungava a sei mesi il trattenimento. Questo, non solo nel caso di ostruzione all’identificazione (come previsto dalla contestatissima direttiva europea sui rimpatri) ma semplicemente per difficoltà (magari burocratiche e attribuibili alle autorità dei paesi d’origine) nel risalire alla nazionalità dei migranti in attesa di espulsione.

Sulla sorte del decreto legge, che il Parlamento deve ratificare entro 60 giorni dalla sua emanazione) per la parte relativa ai Cie, è però intervenuto un emendamento di Udc e Pd che ha fatto sopprimere l’art 5 sostenuto dal voto segreto di alcuni esponenti della maggioranza.
Uno "smacco" che non va giù alla Lega Nord che sull’immigrazione sta rigiocando la sua legittimità.

Il terreno è tutto aperto, il decreto ancora in vigore, si attendono le successive votazioni del Senato. Intanto però si afferma uno spazio di possibilità nella realtà di una crisi che sta travolgendo profondamente gli assetti monolitici della rappresentanza politica incapace di trovare risposte adeguate allo scenario che abbiamo davanti. Le risposte sono confuse e vanno dalle dichiarazioni belligeranti del Ministro Maroni (ricordiamo la sua annunciata "cattiveria contro i clandestini") a quelle spiazzanti del presidente della Camera Fini (macchè tolleranza, ci vuole integrazione...), a quelle bonapartiste del presidente del Consiglio, attento a colpire la "pancia del popolo" ma tanto astuto da saper ammorbidire le controversie spinose.
Chi volesse guardare a questo scenario con gli occhi classici della politologia rischierebbe di impazzire. Chi prova a farlo con quelli dell’ideologia, di ritrovarsi in una visione fantasiosa.

La nuda e cruda realtà è quella che tiene insieme il razzismo più becero che vorrebbe scaricare la crisi sui migranti, insieme e contemporaneamente alle centinaia di firme raccolte dai parlamentari della maggioranza contro la segnalazione degli irregolari. Una matassa nuova.
A quanti pensano che il voto alla Camera contro l’art 5 del decreto significhi la possibilità di rispondere al razzismo col voto dell’opposizione, diciamo che il suo sguardo è corto e mistificatorio.
In gioco non c’è la capacità di votare, la decisione su questo o quel provvedimento, ma la forza di decidere.

C’è qualcosa di nuovo che ha bisogno di trovare nuove istituzioni, nuovi momenti di decisione. Le reti di solidarietà, quelle dei medici contro la delazione, le reti auto-organizzate dei migranti, possono parlare ad un paese in cui la crisi ha rotto ogni inibizione alla xenofobia.

La risposta al razzismo, nella crisi, non può che essere una risposta moltitudinaria. Non quella degli esperti dell’immigrazione, non quella dei migranti soli contro altri, ma quella di una società che dal basso sappia riprendersi ciò che questo mondo così mal governato le ha tolto. La capacità di decidere sul proprio futuro.

N. Grigion, Progetto Melting Pot Europa

Vedi anche:
The road to Lampedusa - L’inferno ora dura 6 mesi

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Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:40:50, in casa, visitato 1609 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

http://www.youtube.com/user/pravonanaseljetv

Oggi (4 aprile ndr), le organizzazioni rom ed i loro alleati a Belgrado, stanno organizzando una dimostrazione in risposta alla demolizione degli alloggi della comunità rom nel Blocco 67, situato a Nuova Belgrado. La violenta e sorprendente mossa di distruggere le case e l'intera comunità è stata organizzata dalle autorità della Città di Belgrado, col supporto del sindaco Dragan Djilas. C'è bisogno della vostra solidarietà!

Venerdì mattina (3 aprile), è iniziato lo sgombero violento e forzato delle famiglie rom che vivono nel Blocco 67. I residenti di questa comunità dicono che la demolizione è iniziata improvvisamente alle sei di mattina, guidata da un ampio schieramento della polizia e di forze speciali. La brutalità della polizia si è mostrata nell'evacuazione di emergenza di due donne della comunità. Le proprietà ed i beni sono stati lasciati sotto le rovine. Una parte della comunità sta ora passando la notte di fronte al Consiglio Cittadino. Sono senza abiti pesanti, coperte, cibo e medicine (molti le hanno dovute abbandonare). I residenti dicono che durante la giornata giovano non identificati su motociclette li hanno provocati ed hanno installato la paura nella comunità.

Nel contempo, non è stata assicurata alcuna alternativa alloggiativa dal governo della città, e nessuno si prende cura delle loro esigenze. Il Sindaco Djilas ha annunciato che è "necessario che siano rimossi dall'area cosicché possiamo costruire un nuovo viale necessario per lo sviluppo della città, e tenere gli eventi pianificati per il futuro." Ha anche minacciato di impiegare le forze di polizia per rimuovere qualsiasi protestante che intendesse bloccare le strade. Queste azioni sono state precedute da una campagna sui mezzi di informazione che giustificavano l'espulsione dei Rom che vivevano a Nuova Belgrado, sotto considerazioni di "sicurezza" e "immagine cittadina" in vista delle Universiadi 2009. Attraverso le sue dichiarazioni, il Sindaco Dragan Djias ha contribuito alla relazione fascista contro i cittadini rom e giustificato la distruzione delle loro case. Come alternativa il comune suggerisce un muro attorno alla comunità cosicché "non vengano viste le deformità cittadine durante l'Universiade."

Questo significa che l'Universiade sarà pagata con vite umane se necessario?

I nostri concittadini che sono stati lasciati senza casa sono determinati a combattere per i loro diritti, il loro diritto alla vita, alla libertà, alla casa e al lavoro.

Oggi (sabato) alle 13 è stata organizzata una protesta contro il brutale comportamento con cui il governo di Belgrado preferisce risolvere i problemi della città. Appoggiate la gente che è stata buttata per strada in questa maniera violenta. Dobbiamo alzarci in solidarietà con i Rom di Belgrado, non dobbiamo permettere che le loro case siano distrutte, che siano costruiti muri fascisti e che la gente sia rinchiusa nei ghetti!


Chiediamo solidarietà internazionale per coordinare queste azioni (traduco il testo sotto elencato in italiano, al link Roma_ex_Yugoslavia trovate quello in inglese, se preferite ndr):

VI PREGHIAMO CONTATTARE I SEGUENTI: (1) Ufficio del Sindaco della Città di Belgrado; (2) Ufficio del Presidente della Repubblica di Serbia; (3) Ufficio Centrale della Federazione Sportiva Universitaria (che organizza l'Universiade a Belgrado); (4) La vostra più vicina ambasciata o consolato serbo.

(1) Mayor's Office:

E-mail: natasa.golubovic@beogradsg.org.yu
Head of Office, tel: 3246-764, 3229-787
tel: 3247-424, tel/fax: 3344-675
Natasa Golubović
esperta indipendente associata in affari internazionali

Spettabile Sindaco Dragan Djilas:

Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di 50 famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.

Chiedo che il vostro governo prenda tutte le misure necessarie per fornire la restituzione ai residenti della comunità e prevenire ogni ulteriore espulsione di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale.

Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti, particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.

Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed ingaggiarli nella "pulizia sociale."

Distinti saluti,


(2) Presidente della Repubblica di Serbia:

GENERAL SECRETARIAT OF THE PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF SERBIA
Andricev venac 1, 11000 Beograd, Serbia
tel: +381 (0)11 3632-007, 3632-136
e-mail: kontakt.predsednik@predsednik.rs
www.predsednik.rs

Spettabile Presidente Boris Tadic:

Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di 50 famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.

Imploro il vostro governo perché prenda tutte le misure necessarie per sanzionare le Autorità della Città di Belgrado ed assicurare che forniscano restituzione ai residenti di questa comunità rom e lavorino per prevenire ogni ulteriore espulsione di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale in Serbia.

Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti, particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.

Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed ingaggiarli nella "pulizia sociale."

Distinti saluti,

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Di Fabrizio (del 11/04/2009 @ 08:53:07, in musica e parole, visitato 1974 volte)

CAMPAGNA NAZIONALE “NON AVER PAURA”

SABATO 18 APRILE ORE 18 - 24 ALLO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO LEONCAVALLO VIA WATTEAU MILANO (MM verde Centrale + bus 81 - MM gialla Sondrio + bus 43)

PROGRAMMA
Dalle ore 18: filmati e mostra fotografica

Ore 18.30: PROPOSTE FUORI CAMPO
Antonella Attardo presenta il rapporto di Amnesty International - Paolo Cagna Ninchi, associazione Upre Roma, presenta la proposta di iniziativa popolare sul riconoscimento di minoranza etnica, con Piero Colacicchi, associazione OsservAzione, Corrado Mandreoli, CGIL Milano, Emanuele Patti, ARCI, Dijana Pavlovic, Federazione Rom e Sinti insieme, Maurizio Pagani, Opera Nomadi, Marta Pepe, NAGA, Tommaso Vitale, Università Bicocca. Coordina Elena Jannuzzi Hileg, Leoncavallo

Ore 20: Cena rom

Ore 22: Concerto a sostegno della COMPAGNIA TEATRALE ROM con la Banda del villaggio solidale, i Muzikanti, artisti di strada e la partecipazione di MONI OVADIA



Dopo lo stato d’emergenza e i commissari speciali i rom tornano nell’occhio del ciclone per le prossime elezioni: si è riaperta la caccia alle centinaia di uomini, donne e bambini che cercano di sopravvivere sotto i ponti, lungo le massicciate ferroviarie, nelle discariche di Milano e provincia. Ma ancora più devastante è l’effetto della campagna d’odio e di pregiudizio assecondato da una legislazione esplicitamente razzista. I segni di questa campagna e di questa legislazione si colgono nelle manifestazioni di intolleranza e di violenza quotidiane e cambiano profondamente le coscienze lasciando un sedimento acido che corrode la stessa cultura di un popolo.

L’emergenza materiale e l’emergenza morale che si coagulano nel destino delle comunità rom sono il paradigma del nuovo razzismo e non si possono affrontare separatamente perché una è effetto e condizione dell’altra e viceversa. Il degrado e la segregazione nei quali si costringono i rom in campi nomadi concepiti come moderni campi di concentramento servono a fomentare la paura, a ispirare comportamenti razzisti, a sostenere la politica della destra xenofoba.

Per sciogliere questo nodo, per contrastare questa politica, per costruire una cultura della convivenza, del riconoscimento e del rispetto tra diversi occorre rompere gli schemi e soprattutto abbattere i muri che dividono gli uni dagli altri. Il primo passo è conoscersi e per conoscersi veramente bisogna fare i conti con la cultura dell’altro.

Con questo scopo e con l’obiettivo di offrire un percorso di riscatto ai giovani rom l’associazione UPRE ROMA presenta il progetto della COMPAGNIA TEATRALE ROM: l’espressione artistica è lo strumento più efficace per dialogare tra culture diverse, conoscersi scambiando una parte della propria esperienza e della propria anima.

La serata, intervallata da una cena etnica con cucina zigana, propone una mostra fotografica e la proiezione di filmati tra cui quello prodotto da Amnesty International sulla situazione a Milano, un confronto pubblico sul riconoscimento per legge della minoranza rom e sinta e infine un concerto con raccolta fondi per la costituzione della compagnia teatrale rom
.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro NON AVER PAURA, APRITI AGLI ALTRI, APRI AI DIRITTI a cui favore si raccoglieranno le firme e si realizza con interlocutori significativi per la cultura di Milano come lo Spazio pubblico autogestito Leoncavallo, un luogo che alla Milano prima da bere e ora da cementificare ha contrapposto pezzi di produzione culturale e che è sotto l’attacco di una politica cittadina cieca e sorda di fronte alle esigenze e alla creatività alternativa delle nuove generazioni.

ARCI Milano, Associazione UPRE ROMA, NAGA, Spazio pubblico autogestito Leoncavallo

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Di Daniele (del 11/04/2009 @ 09:33:38, in musica e parole, visitato 1664 volte)

Vi ricordate del battello sulla Sava?

da Blic.online Author: N. Dzodan | 07.04.2009 - 09:00

I componenti della banda "Black Panthers" stanno aspettando con impazienza l'apertura di una nuova zattera dopo che la vecchia era bruciata. Il battello era un posto molto famoso a Belgrado e Toma, il frontman della banda, ha annunciato la riapertura ai primi di giugno.

"Stiamo terminando i pontoni e tra pochi giorni la zattera sarà messa in acqua vicino a Obrenovac. Purtroppo, siamo un po' in ritardo, perché, causa un'inondazione, gli operai non hanno potuto finire secondo i piani. Presto inizieremo i lavori di costruzione: pareti, tetti e a maggio inoltrato, abbiamo programmato le decorazioni interne," dice Toma Panther, frontman della banda "Black Panthers" ed annuncia che ai primo di giugno ci sarà l'apertura della zattera.

"Il design dell'interno non sarà molto differente da quello vecchio, perché deve corrispondere alla nostra anima. Possono prenderci tutto, ma non la nostra anima. Sarà più grande e con toilette migliori," spiega il musicista, aggiungendo che il suo unico dispiacere è di non poter aprire per Djurdjevdan (la più grande festa religiosa del popolo rom), ma comunque la cerimonia di apertura sarà memorabile.

"La cerimonia sarà memorabile. Tutti i nostri amici che ci hanno offerto aiuto quando c'era bisogno, saranno invitati e vorremmo dare qualcosa in cambio. Fortunatamente c'è ancora brava gente," puntualizza Toma.

I "Black Panthers" attualmente suonano su una zattera vicino a dove erano abituati ad esibirsi sino allo scorso dicembre quando scoppiò l'incendio.

"Spesso la gente mi chiede dove siamo perché non sanno che suoniamo ancora. Ogni sera, eccetto il venerdì, suoniamo su una zattera vicino alle rovine di quella bruciata, finché non avremo finito di ripararla," conclude Toma Panther.

Ricordiamo ai lettori, che il concerto per i fondi è stato tenuto dall'Orchestra Filarmonica di Belgrado, che ha raccolto una considerevole somma di denaro per il nuovo battello.

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Di Fabrizio (del 12/04/2009 @ 09:26:15, in Italia, visitato 2592 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Care e cari,

il giorno 30 aprile 2009, presso l'università di Bergamo si terrà una giornata di studio dal titolo "Il paradosso rom. La questione di una cittadinanza imperfetta", che si concluderà con una cena e uno spettacolo presso lo Spazio Polaresco di Bergamo. Siete tutti invitati.
Alla pagina web (attiva per quanto ancora in allestimento) www.unibg.it/cittadinanzarom troverete ulteriori informazioni.

Cari saluti

Gli organizzatori: Giuseppe Aricò; Paolo Barcella; Davide Biffi; Francesca Forno; Nausicaa Guerinoni; Greta Persico.

Il 30 aprile, in concomitanza con la giornata di studio "Il paradosso rom. La questione di una cittadinanza imperfetta" e l’inaugurazione della mostra "Impronte. Volti e parole dal mondo rom", le cooperative "IL SEME E RUAH" hanno organizzato una cena presso lo Spazio Agorà del Polaresco.

La cena sarà a base di cous cous, antipasti e dolci vari.

Il cous cous sarà preparato dalla cooperativa Agorà del Polaresco che fornirà anche il vino, mentre gli antipasti e i dolci saranno preparati insieme alle donne immigrate della cooperativa Ruah con prodotti dell’equo solidale.

La cooperativa Ruah metterà inoltre a disposizione piatti in mater bi e bicchieri e posate, per evitare ogni spreco di plastica.

Il costo della cena sarà di 13 euro. Chi vuole aderire deve comunicarlo entro il 17 aprile mandando un e-mail a Daniela Pedrali danielapedrali@virgilio.it

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Di Fabrizio (del 12/04/2009 @ 09:28:52, in musica e parole, visitato 1819 volte)

Da Romanian_Roma

Un po' di musica per le vostre feste, Baxtali tumari Patradi!

- Si la kale bal (format MP3)
- Gelem, gelem (format MP3)
- Duj, duj, duj (format MP3)
- Amari si amari (format MP3)
- Nane coxa (format MP3)
- And-o vurdon (format MP3)
- Hej, rromalen (format MP3)
- Lenorrie, lenorri (format MP3)
- Mar, kadja (format MP3)
- Geli i chaj (format MP3)
- Sa o rroma (format MP3)
- Kothe tele (format MP3)
- Aven, rromalen (Hava Naghila) - Biboldikani gili (format MP3)

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Di Fabrizio (del 13/04/2009 @ 09:01:07, in media, visitato 1543 volte)

Da Roma_Daily_News

CivisMedia.eu

Lashi Vita è stato nominato per il Premio Televisivo Europeo CIVIS (Premio Media per l'Integrazione del Parlamento Europeo). Ci sono solo altri 3 nominati nella nostra categoria, selezionati tra centinaia di programmi televisivi di tutta Europa. La cerimonia di premiazione si terrà nel Parlamento Tedesco il 7 maggio. Il premio sarà consegnato dal Dr. Hans-Gert Pöttering.

Lisha Vita significa "bella vita" in un misto di lingua rom e di italiano, usato dagli immigrati rom in Italia. Questo documentario è stato girato ad agosto e settembre 2008 in Italia, dove l'uccisione nel novembre 2007 di una donna italiana da arte di un immigrato rom ha causato un'ondata senza precedenti di discorsi anti-Rom, politiche xenofobe e violenze razziali contro i Rom, reminescenza dei giorni più bui della storia europea.

La giornalista rom Katalin Barsony riporta l'esplosiva atmosfera di Napoli nel Meridione risalendo a Nord verso Roma. Una situazione esplosiva in cui la legislazione UE sui diritti umani sembra essere diventata irrilevante. In cui la libertà d'informazione è in pericolo come quando la troupe televisiva viene fermata dalla polizia a Roma (vedi QUI ndr). In cui la mutua paura sembra avere indirizzato un'intera nazione. Questo reportage girato in una delle più antiche e grandi democrazie in Europa, solleva serie domande sul significato di democrazia e sul ruolo della legge e le fragili basi in cui giacciono la civiltà europea e l'Unione Europea.

Grazie per tutto il vostro appoggio!

Katalin Barsony
Mundi Romani
www.mundiromani.com

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Di Fabrizio (del 13/04/2009 @ 09:44:02, in Italia, visitato 1312 volte)

Da Nebrodi e Dintorni

Messina, 9 aprile 2009 - Nei giorni di venerdì 17 e sabato 18 aprile, a Messina si terranno tre incontri dal titolo "ZINGARI E CITTÀ: diritti, solidarietà, accoglienza", organizzati dalla Caritas e dall’Ufficio Migrantes, organismi pastorali dell’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, in collaborazione con la Comunità delle Suore Francescane dei Poveri di Messina:

• Venerdì 17 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso l’Aula Magna della Presidenza della Facoltà di Scienze Politiche (Piazza XX Settembre): incontro con l’Università di Messina;
• Venerdì 17 aprile, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca: incontro con la città;
• Sabato 18 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso il salone delle Bandiere di Palazzo Zanca: incontro con le scuole.

Interverranno mons. Piero GABELLA, Presidente del C.C.I.T. - Comitè Catholique Internazional Tzigane, la dott.ssa Carlotta SALETTI SALZA, dell’Università di Torino e la dott.ssa Sabrina TOSI CAMBINI, dell’Università di Firenze, autrici della ricerca su Rom e Sinti, commissionata dalla Fondazione Migrantes.

Mons. GABELLA, che da anni vive in un campo nomadi, approfondirà il tema degli incontri "ZINGARI E CITTÀ: diritti, solidarietà, accoglienza", offrendo l’opportunità ai partecipanti di ascoltare la voce di una Chiesa che vive "dentro" il popolo degli zingari, un punto di vista, dunque, privilegiato, perché derivante da un’esperienza vissuta.

A seguire, la dott.ssa SALETTI SALZA e la dott.ssa TOSI CAMBINI illustreranno i risultati della ricerca, commissionata al Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale dell’Università di Verona ed articolata in due diversi studi: il primo, volto a verificare quanti bambini figli di rom o sinti siano stati dati in affidamento e/o adozione a famiglie gagé (così i romanì chiamano i non romanì); il secondo, già edito con il titolo "La zingara rapitrice. Racconti, denunce, sentenze (1986-2007)", incentrato sui presunti casi di tentata sottrazione di minori gagé da parte di rom.

I risultati illustrati sorprenderanno molti e dimostreranno come purtroppo spesso una società crea dei miti che rappresentano il contrario di quanto avviene nella realtà.

Per informazioni:
sr. Gabriella D’AGOSTINO cell. 347.1217590; fax 090.6684224; e-mail: sfpmessina@tin.it
diac. Santino TORNESI cell. 338.2017995; fax 090.6684318; e-mail: migrantes.me@tiscali.it

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Di Fabrizio (del 13/04/2009 @ 09:55:36, in casa, visitato 1665 volte)

Ricevo da Tom Welschen

Gipsy Roma quarter Sulukule: a part of human history (2009)
 in inglese e in turco, durata 27'22"

Niente... 1000 anni di storia zingara spazzati via in 1-2 ore. "Chi se ne importa... sono solo zingari che non fanno profitto per i business men e le autorità. Quindi,perché dovremmo rispettare questi Rom?" Questo il senso del trattamento di gente non così obbediente da parte delle autorità turche. Qualcosa rimarrà... non tutto è andato perso [vedere anche http://sulukulegunlugu.blogspot.com/ (in turco ndr)]. Ma il modo in cui le autorità trattano la gente di Sulukule è sintomatico di ciò che aspetta a tutti quanti non siano profittevoli ed obbedienti... E' tempo di attaccare insieme e far sapere alle autorità che non obbediremo più... faranno meglio a nascondersi...

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