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		Forza Nuova: "Case popolari: Prima gli Italiani" 
			Di Fabrizio  (del 19/07/2013 @ 09:04:02, in Italia , visitato 1622 volte)
		 
		Mi chiederete: perché dare questo immeritato risalto all'ennesima presa 
di posizione di Forza Nuova? Forse che voi lettori di Mahalla siete così sprovveduti da non 
sapere cosa dicono e cosa fanno? E no, signori miei, ho i miei motivi: 
				Avete presente quel galantuomo di Kalderoli? Sì, proprio 
				quello che può dire di tutto e offendere tutti, per la sola ragione che è 
				parlamentare e non un "pirla qualunque". Sembra che a lui non 
				gliene si perdona una. Scordatevi per un momento la sua faccia 
				scimmiesca, la cravatta verde, le guanciotte rubizze... 
				immaginatelo quando si contorce nelle giustificazioni dopo 
				l'ennesima cazzata, non vi ricorda  un certo estremismo 
				di destra? MA GUARDATE, NON CE L'ABBIAMO CON LORO!Ci possono essere cento ragioni per essere contro Forza 
				Nuova (prima fra tutte, la sua stessa ragione d'essere). Ma il 
				linguaggio che adopera è ancora più pericoloso: nessuno 
				pubblicamente ammetterà di fare comunella con questi PARIA della 
				democrazia, ma sotto-sotto, con parole e concetti molto più 
				educati, può capitare anche a qualche campione di democrazia di 
				ripetere acriticamente i loro concetti.
				FORZA NUOVA diffusa, scrivevo tempo fa, e altrettanto 
				pericolosa: è la destra estremista (in tutta Europa) che negli 
				slogan urla ZINGARI AL ROGO, ma poi chi ha dato fuoco agli 
				insediamenti rom a Opera (MI), Ponticelli (NA) e a Torino 
				(dicembre 2011), sono persone normalissime, i "pirla qualunque", 
				appunto. 
 
 14 Luglio 2013 -
Lecce - La Federazione Provinciale di Forza Nuova Lecce, ha diffuso la seguente 
nota:
 "E' notizia di queste ore che a Lecce la giunta comunale stanzierà un milione di 
euro per dare case popolari per i nomadi di campo Panareo. In un momento di 
crisi senza precedenti dal dopoguerra ad oggi con migliaia di leccesi che 
perdono il lavoro, con anziani che rovistano nei cassonetti per cercare da 
mangiare, con prestiti che non vengono concessi a piccoli e medi imprenditori, 
con giovani che o non trovano lavoro o sono condannati ad un precariato eterno, 
la giunta comunale salentina, in nome del politicamente corretto, e tralasciando 
centinaia di altre priorità per la città, stanzia un milione di euro per le case 
ai nomadi. Forza Nuova non ci sta e ribadisce prima gli italiani, prima i 
leccesi.
 Chissà perché, c'è sempre (e sempre ci sarà) qualcosa di più urgente, di 
più pressante. "Le priorità sono altre" dicevano sempre i vecchi politici 30 
anni fa. E mai si sarebbero immaginati che il loro difendere lo status quo, 
resistesse in questi antagonisti dalle zucche rasate e dai bicipiti gonfi. LA 
CASA E' UN DIRITTO, ha sempre urlato la sinistra extraparlamentare, LA CASA E' 
UN DIRITTO DEGLI ELETTI, di chi è nato in un determinato posto, senza aver altro 
merito se non quello, appunto di essere nato. Questa gente dietro una facciata di apparente povertà, ha nei suoi illegalissimi 
accampamenti, macchine di alta cilindrata, antenne paraboliche che i cittadini 
leccesi possono solo sognarsi, gli uomini sono dei veri e propri parassiti che 
mandano donne e bambini a mendicare, mentre loro si riempiono di alcool, e se a 
fine giornata non portano una cifra di soldi adeguata sono botte da orbi; 
gestiscono l'usura, il furto del rame, e molti di loro hanno decreti di 
espulsione che aggirano mettendo un anno dopo l'altro in cinta le loro donne, e 
causa cure mediche quindi non vengono espulsi, grazie a pochi medici e avvocati 
compiacenti, ma altrettanto fraudolenti come gli stessi zingari. Questo 
provvedimento è altamente razzista nei confronti degli italiani che lo sono per 
sangue e per cultura, e che nei secoli hanno difeso con la propria vita questa 
terra. Forza Nuova darà vita sul territorio ad una campagna di mobilitazione 
popolare per impedire a questa scellerata amministrazione di compiere un gesto 
tanto insano quanto volgare nei confronti della cittadinanza leccese, vilipesa e 
offesa da chi l'attenzione non la mette nei confronti dei propri cittadini, ma 
sperpera il pubblico denaro versato col sudore e col sangue, e lo dona a 
parassiti senza scrupoli. Non riconosciamo come Italiani gli eventuali zingari 
che hanno la cittadinanza del bel paese, in quanto comunità che d'Italiano non 
ha nulla: costumi, storia, abitudini e umanità". Sembra che nascere dell'etnia sbagliata sia una vera e propria piaga 
sociale. Si capisce perché dirlo non fa fine in un comunicato ufficiale, ma che 
con premesse simili si rimpiangano i campi di zio Adolfo. Se mettiamo assieme i 
due paragrafi, Lecce si divide in poveri buoni (la brava gente di Lecce) e 
poveri cattivi. Allora, LA CASA non è più UN DIRITTO (lo sapevo che sotto c'era 
il trucco), ma una specie di premio per la nazionalità. Ah sì, c'è poi il rebus 
dei Rom e dei Sinti che sono di cittadinanza italiana (anzi, la Puglia fu una 
delle prime regione dove arrivarono a cavallo del Rinascimento, quando l'Italia 
nemmeno esisteva), ma la cosa viene comunque liquidata con le stesse parole. 
L'insegnante di FORZA NUOVA si arroga il diritto di giudicare cosa possono 
essere "costumi, storia, abitudini e umanità" italiane, come un esame a cui non 
vuole ammettere altri se non i già diplomati. E non capisce, oppure lo capisce 
benissimo - ma è vittima di una provvidenziale amnesia, che non riconoscere il cambiamento che c'è già in casa, condannerà gli esclusi ad avere le uniche 
possibilità di sopravvivenza (sì, anche gli esclusi hanno quell'istinto) nella 
vita asociale così ben descritta. E condannerà gli inclusi ad avere sempre più 
paura, senza uscire dalla miseria. 				Ma poi, anche i ragazzini crescono (sì, cresce anche il 
				Kalderoli), e tutto il loro populismo diventa burocratese, 
				discorsi da gente con la cravatta, magari hanno persino cambiato 
				partito o movimento. Vorrei che leggeste anche quanto segue, per 
				quanto sia noioso, e nonostante si faccia fatica a leggerlo 
				perché... è la nostra memoria che vorremmo rimuovere, siamo NOI 
che l'abbiamo accettato senza fiatare. Provate a 
				sostituire qualche termine, e capirete perché la memoria è così 
				dolorosa: REGIO DECRETOLEGGE 5 settembre 1938 - XVI, n.1390
 Provvedimenti in difesa della razza nella scuola 
fascista
 VITTORIO EMANUELE IIIPER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE
 RE D'ITALIA E IMPERATORE D'ETIOPIA
 Visto l'art. 3 n.2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n.100; Ritenuta la 
necessità assoluta ed urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza 
nella scuola italiana; Udito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del 
Nostro Ministro Segretario di Stato per l'educazione nazionale, di concerto con 
quello per le finanze; Abbiamo decretato e decretiamo; 
				Art. 1. All'ufficio di insegnante  nelle scuole statali 
				o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non 
				governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non 
				potranno essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano 
				state comprese in graduatorie di concorso anteriormente al 
				presente decreto; né potranno essere ammesse all'assistentato 
				universitario, né al conseguimento dell'abilitazione alla libera 
				docenza.Art. 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui 
				studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere 
				iscritti alunni di razza ebraica.Art. 3. A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli 
				insegnanti di razza ebraica che appartengano ai ruoli per le 
				scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal 
				servizio; sono a tal fine equiparati al personale insegnante i 
				presidi e direttori delle scuole anzidette, gli aiuti e 
				assistenti universitari, il personale di vigilanza delle scuole 
				elementari. Analogamente i liberi docenti di razza ebraica 
				saranno sospesi dall'esercizio della libera docenza.Art. 4. I membri di razza ebraica delle Accademie, degli 
				Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, 
				cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 
				ottobre 1938-XVI.Art. 5. In deroga al precedente art. 2 potranno in via 
				transitoria essere ammessi a proseguire gli studi universitari 
				studenti di razza ebraica, già iscritti a istituti di istruzione 
				superiore nei passati anni accademici.Art. 6. Agli effetti del presente decreto-legge è 
				considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori 
				entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione 
				diversa da quella ebraica.Art. 7. Il presente decreto-legge, che entrerà in vigore 
				alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 
				Regno, sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in 
				legge. Il Ministro per l'educazione nazionale è autorizzato a presentare il relativo 
disegno di legge. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia 
inserito nella raccolta delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a 
chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a San Rossore, addì 5 settembre 1938 - Anno XVIVittorio Emanuele, Mussolini, Bottai, Di Revel
 
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