OPERA NOMADI DI REGGIO CALABRIA - COMUNICATO STAMPA
Pochi giorni fa abbiamo appreso che nella nostra città il fenomeno 
dell'emarginazione sociale è "scomparso". A dichiararlo è il Comune nel primo 
documento del Piano Strategico Sociale pubblicato sul sito dell'ente. Il piano 
che dovrebbe portare ad una programmazione unitaria ed efficace del welfare 
cittadino, alla cui redazione ci sta lavorando da mesi un gruppo di cinque 
esperti.
Nella seconda pagina del documento redatto dagli esperti (dal titolo "Prime 
indicazioni per la costruzione del Piano Strategico Sociale") alla tabella 
utenti viene dichiarato che i destinatari dei servizi sociali che rientrano 
nella categoria "Emarginazione e disagio adulti" (rom, detenuti, ex detenuti, 
donne in difficoltà e indigenti) per gli anni 2010 e 2011 erano : 29 nel 2010 e 
27 nel 2011. 
Questa notizia, se fosse vera, sarebbe veramente eccezionale. La nostra città 
diventerebbe una sorta di "paradiso terrestre". Ma sappiamo che, purtroppo, non 
è così.
Nella categoria "Emarginazione e disagio adulti", della classificazione 
(Nomenclatore interregionale degli interventi e Servizi Sociali- NISS) adottata 
dal tavolo degli esperti, dovrebbero rientrare tutti i cittadini che,secondo la 
definizione scientifica di emarginazione sociale, hanno un reddito al di sotto 
della soglia di povertà, ma hanno subito pure altre deprivazioni come il vivere 
in un habitat non inclusivo, una bassa istruzione, difficili condizioni di 
salute, ecc.
Partendo da questa definizione multidimensionale dell'emarginazione sociale, 
le persone che, nella nostra città, negli anni 2010 e 2011, si trovavano in 
questa condizione (tra i rom, i detenuti, gli ex detenuti, le donne in 
difficoltà e tra altri soggetti), purtroppo, erano molte di più di quelle 
riportate nel documento. Solo nella comunità rom di cittadinanza italiana, gli 
emarginati residenti nei quartieri di Modena (Ciccarello palazzine e Ciccarello 
ex Polveriera) e di Arghillà nord negli anni 2010 e 2011 erano almeno 800 
persone. Ai rom bisogna aggiungere molte altre persone che si trovavano in 
condizioni simili di emarginazione sociale e di disagio. I dati dell'Istat 
sull'esclusione sociale in Calabria in quel periodo si attestavano intorno 
all'8% delle famiglie. Il che significa che, orientativamente, nella città di 
Reggio Calabria negli anni 2010 e 2011, le persone che si sono trovate nella 
condizione di grave deprivazione ed emarginazione sociale sono state qualche 
migliaio. Il fenomeno dell'emarginazione sociale con l'avvento della crisi 
economica si è incrementato al punto che la Comunità Europea ha dedicato l'anno 
2010 alla lotta contro l'esclusione sociale. Alla luce di tutto questo, non 
riusciamo a comprendere come è stato possibile che siano stati pubblicati dati 
tanto errati. Anche se non tutti i casi di emarginazione raggiungono i servizi 
sociali, è vero che le assistenti sociali comunali, nei diversi quartieri, 
seguono moltissimi soggetti emarginati. Ma il documento non riporta nemmeno una 
piccola parte dei casi trattati dai servizi sociali. Per fortuna il testo in 
questione non è il Piano strategico sociale definitivo, anche se è il prodotto 
di un tavolo di esperti che, già da circa otto mesi, lavorano per costruire la 
base per la programmazione futura delle politiche sociali della città. E' 
evidente che, nonostante le competenze e la buona volontà degli esperti, esiste 
il pericolo che i soggetti più deboli, quelli che sono poco rappresentati nella 
comunità e nello stesso Terzo settore, possano, di colpo "scomparire" dalle 
tabelle. Così facendo si aumenta l'intensità del loro stato di emarginazione, 
penalizzandoli ulteriormente. Se il piano Strategico, come è stato presentato, 
intende essere uno strumento di programmazione delle politiche sociali e quindi 
un mezzo per contrastare l'esclusione sociale è necessario raccogliere con 
maggiore attenzione e con metodo diverso i dati, visto che questi costituiscono 
le basi fondamentali con le quali redire un programma di welfare efficace. 
Questa nostra nota non intende essere una critica al gruppo degli esperti, ma 
vuole essere la segnalazione libera di un grave errore nei dati, errore che 
potrà essere corretto facilmente se il lavoro di redazione del programma verrà 
continuato consentendo, la partecipazione autentica di tutti i soggetti del 
Terzo Settore e di quella degli stessi utenti. 
Reggio Calabria, 22 giugno 2012 
Il presidente Sig. Giacomo Marino