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Corriere, dnews, metro, redattore sociale
Di Fabrizio (del 15/09/2010 @ 09:50:46, in scuola, visitato 1973 volte)

Segnalazioni di Stefano Pasta

In allegato l'articolo del Corriere della Sera, 14 settembre

Da Metro 14-10-2010 pag11
Piccoli rom a scuola.
Scuola da una settimana vagano fra ponti e zone degradate della città in cerca di un riparo, sfuggendo ai ripetuti sgomberi. Ma ieri mattina si sono presentati puntualmente sui loro banchi per il primo giorno di scuola. Per i 17 bimbi rom, fino a non pochi giorni fa accampati in via Rubattino, ieri, è suonata la prima campanella. Per altri 12 iscritti nelle elementari di Lambrate e Crescenzago, no. I continui spostamenti hanno impedito loro di arrivare in classe."Nelle condizioni in cui si trovano ora - spiega Elisa Giunipero della Comunità di Sant'Egidio - era veramente difficile vederli a scuola. E invece 17 di loro c'erano, a dimostrazione della grande volontà di integrazione, da parte loro e dei loro genitori. Alcuni sono stati accompagnati dai volontari, altri sono venuti con le famiglie - C'è chi ha fatto anche un'ora di strada per portarli a scuola. Speriamo di rivederli anche nei prossimi giorni "Maestre e volontari sono convinti che, senza il recente sgombero, ieri in classe sarebbero arrivati tutti e ventinove." E invece di quei dodici non sappiamo nulla - racconta Flaviana Robbiati, che insegna nell'elementare di via Cima - chissà dove sono. Forse a nascondersi fra qualche cespuglio...Purtroppo questi piccoli vedono cose che i bambini non dovrebbero vedere. Così non va bene"
Marco Bresolin

da d-news
14-09-2010
Diciassette presenti su 29 rom di via Rubattino
Banchi vuoti a Lambrate e Crescenzago. Ieri altro blitz.
Su ventinove iscritti dai 5 ai 13 anni alle scuole di Lambrate e Crescenzago, ieri mattina, primo giorno di scuola, se ne sono presentati 17. Quattro iscritti alle medie, tutti gli altri alle elementari. Sono arrivati con le cartelle e gli zaini preparati con una colletta, dai genitori e dagli insegnanti che in questi anni, insieme alla Comunità di Sant'Egidio stanno portando avanti numerosi progetti di integrazione. Una famiglia di rom ha dormito nei giardini davanti alla scuola di via Feltre per garatnire la le lezioni al figlio. La mamma ha partorito con un taglio cesareo 11 giorni fa. E ieri gli agenti della municipale hanno sgomberato ancora: 24 rom allontanati da Rubattino che si erano fermati in via Gozzoli.

da Dnews (freepress), 13 settembre 2010
Rubattino.
Lo sconforto dei volontari: «I blitz spostano il problema, non lo risolvono»
Primo giorno di scuola per i bimbi rom. «Ma ci aspettiamo molti banchi vuoti»
Docce in parrocchia:
Ieri pomeriggio, decine di alunni in via Pitteri per prepararsi al rientro in classe

Enza Mastromatteo
Milano
Stamattina suona la campanella di inizio lezioni anche per i 29 bambini sgomberati dal campo irregolare di via Rubattino, martedì scorso. «E purtroppo ci aspettiamo molti banchi vuoti», spiega Stefano Pasta, della Comunità di Sant'Egidio. «Nell'ultima settimana, alcune famiglie hanno subito un allontanamento al giorno. Ora sappiamo dove sono, riusciamo a restare in contatto con loro, ma domani chissà...», continua Pasta. Alcuni frequentano le classi delle scuole di Crescenzago e Lambrate già da due o tre anni. Per altri è il primo giorno. Da settimane, la comunità di Sant'Egidio, assieme alle maestre e al comitato genitori della scuola di via Feltre, nella parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani, portano avanti i corsi pre-scuola. «Questi sgomberi mandano all'aria il faticoso lavoro di questi anni. Il degrado in cui vivono non si combatte con i blitz, ma con l'integrazione», spiega Pasta, elencando i risultati raggiunti finora: due case cointestate a famiglie milanesi e rom,14 famiglie inserite in progetti di inserimento abitativo e borse lavoro per genitori rom, trasformate in assunzioni. «A novembre scorso c'erano 300 nomadi in via Rubattino. Martedì scorso erano meno di 200. Che fine hanno fatto gli altri? Non li hanno mandati via le ruspe, ma questi progetti di integrazione», sottolinea Pasta. Ieri pomeriggio, i volontari erano nella parrocchia di via Pitteri per permettere ai bimbi di fare una doccia. Gli sfollati di Rubattino hanno trovato una "casa" in altri posti di fortuna, all'ombra di nuove baracche. E stamattina alcuni di loro ci metteranno fino a un'ora e mezza di strada sui mezzi pubblici per raggiungere le loro scuole. Sempre che non arrivino di nuovo le ruspe.

da Redattore Sociale, 13 settembre
ROM/SINTI
Via Rubattino, a scuola dopo lo sgombero: in classe 17 bambini su 29
Catena di solidarietà di volontari, maestre e genitori dei compagni per procurare vestiti puliti. Nessun scuolabus del Comune di Milano per quelli ospitati nel dormitorio di viale Ortles
MILANO - Oggi è stato il primo giorno di scuola anche per i bambini rom che sono stati sgomberati da via Rubattino martedì scorso. Su 29 che erano iscritti alle scuole elementari della zona (via Feltre, Pini, Cima e Crescenzago) se sono presentati 17. "Hanno passato una settimana difficilissima: dormito dove capitava, saltato pasti -racconta Flaviana Robbiati, una delle maestre-, ma oggi c'erano, sono coraggiosi". 12 banchi sono rimasti vuoti: "Non sappiamo cosa accadrà domani - sottolinea Flaviana Robbiati -. I vigili urbani e la polizia continuano a cacciare queste famiglie ogni volta che decidono di fermarsi in qualche punto della città". Le maestre, i genitori dei compagni, i volontari della Comunità Sant'Egidio e della parrocchie non hanno mai lasciato solo i rom sgomberati. "Ieri abbiamo accompagnato i bambini nella parrocchia di via Pitteri per la doccia - racconta Elisa Giunipero della Comunità di Sant'Egidio -. Ci tengono molto a presentarsi a scuola puliti e in ordine". È partita anche una raccolta di vestiti, materiale scolastico, sacchi a pelo, coperte e tende. Questa mattina, di buonora, i volontari sono andati a prendere i bambini che si trovano in zone lontane dal quartiere Feltre. Anche quelli ospiti con le loro mamme nel dormitorio pubblico di viale Ortles. Il Comune, per ora, non ha fornito un servizio di scuolabus, almeno per quelli che sta ospitando. (dp)
© Copyright Redattore Sociale
da Redattore Sociale, 8 settembre 2010

08/09/2010
15.17
ROM/SINTI
Via Rubattino, nessuno abbandona i bambini sgomberati
"Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom": la comunità di Sant'Egidio, le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non lasciano per strada i piccoli. E lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche
MILANO - "Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom": la comunità di Sant'Egidio, le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non abbandonano i rom sgomberati ieri da via Rubattino. "Lunedì si torna tra i banchi e vogliamo che arrivino preparati", afferma Elisa Giunipero, della comunità di Sant'Egidio. Da una settimana nella parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani 25 bambini del campo, dai 4 ai 13 anni, frequentavano il pre-scuola organizzato dai volontari per facilitare il loro ingresso nel mondo della scuola. "Siamo in contatto con le famiglie rom e troveremo il modo per farli venire", conclude Elisa Giunipero.
Lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche. In un comunicato stampa del comitato genitori della scuola di via Feltre, il presidente Domenico Protti scrive che "tra cinque giorni, molti dei bambini presenti (29) avrebbero ripreso la scuola. L'unica possibilità per poter pensare ad un futuro diverso dai propri padri, dalle proprie madri. Negato. Bambini senza diritto di istruzione. Senza il diritto di sapere che si può vivere diversamente". "La politica e le istituzioni hanno offerto solo sgomberi. Sgomberi che hanno comunque un costo molto alto, nella speranza di essere ripagati con la moneta elettorale", commenta Domenico Protti.
I volontari, il comitato genitori e alcune maestre hanno seguito quest'anno i rom di Rubattino. "Qualcosa è cambiato -scrive il presidente del comitato genitori-. Si è creata una rete di solidarietà, di affetto, di contatti che con le proprie sole forze è riuscita a dare qualche speranza a qualcuna di queste famiglie. Qualche genitore Rom ha trovato lavoro, seppur temporaneo; qualche famiglia Rom è riuscita a trovare anche una casa".
La scuola è la scommessa delle famiglie rom. "Tutte hanno compreso l'importanza della scuola per i propri figli -sottolinea Domenico Protti- ed hanno messo in atto una grande determinazione e volontà nel far frequentare con continuità le lezioni, nonostante i continui disagi e incertezze a cui dovevano far fronte. Hanno capito che, attraverso la scuola, un processo di integrazione è possibile". (dp)
© Copyright Redattore Sociale

07/09/2010
11.49
ROM/SINTI
Milano, sgomberati i 250 rom di via Rubattino
Le persone che si erano insediate nell'ex area industriale dell'Innocenti sono state allontanate dalla polizia, con l'assistenza dei servizi sociali, per trovare un primo, provvisorio rifugio. Il comandante Mastrangelo: "La situazione era pericolosissima"
MILANO – Annunciato più volte negli ultimi mesi, lo sgombero dell'insediamento rom nell'ex area industriale di via Rubattino a Milano è stato portato a termine questa mattina. All'alba della prima vera giornata d'autunno dell'anno, con pioggia e aria fredda, le 250 persone rom romene che da mesi bivaccavano tra le rovine cadenti dell'ex insediamento industriale dell'Innocenti sono state allontanate dalla polizia, con l'assistenza dei servizi sociali, per trovare un primo, provvisorio rifugio, pochi metri dopo l'uscita del campo, sotto il ponte della tangenziale est.
"Perché lo sgombero arriva sempre quando arriva freddo? -chiede un giovane rom in jeans e giubbotto di pelle -.Ci dicono 'andate via'... Ma dove andiamo? Tutta la gente deve sapere la vita che facciamo. Se non ci danno una casa e un lavoro, in inverno le persone moriranno di fame. O ci danno il denaro per fare un campo oppure sarebbe meglio che facessero come i francesi: almeno là ai rom hanno dato i soldi per tornare a casa. Siamo zingari, ma anche noi abbiamo il sangue rosso e il cuore buono".
Nell'ex area industriale "la situazione era pericolosissima - dice Tullio Mastrangelo, comandante della polizia locale di Milano -: ci sono plafond in ferro che penzolano dal tetto, qua e là buche profonde tre metri, come delle foibe, con il pericolo che qualcuno possa caderci dentro in ogni momento. Il comune e i servizi sociali hanno chiesto se accettavano l'accoglienza, per gli uomini in una struttura, per le donne e i bambini in un'altra, ma loro tendono a voler stare insieme".
"Sono stata qui domenica scorsa e la situazione era tranquilla, anche se c'era preoccupazione perché già da qualche giorno lo sgombero era stato annunciato -dice Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Rifondazione Comunista-. A me aveva stupito, parlando con alcune mamme, la loro preoccupazione perché i loro figli non avrebbero più potuto frequentare la scuola: un discorso che, solo un anno fa, non avevo sentito fare e che testimonia il lavoro fatto dalla Comunità di Sant'Egidio e dal volontariato. Un lavoro, tra l'altro, che è sempre stato richiesto dall'amministrazione come una delle condizioni per l'integrazione. Loro, i rom, avevano preso seriamente quest'impegno. Non altrettanto l'amministrazione che, secondo me, ha voluto fare un regalo alla Lega perché siamo in campagna elettorale per le comunali. Ora li sposteranno di 500 metri, ma la situazione non cambia".
Da domani tutte le attività di integrazione, in primis la scuola, sono a rischio. Da due giorni era iniziato il pre-scuola, organizzato dal gruppo delle mamme di via Rubattino, dalla Comunità di Sant'Egidio, dai volontari della parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani e da due delle insegnanti delle scuole elementari della zona, a cui partecipavano 25 bambini del campo dai 4 ai 13 anni (vedi lancio del 5 settembre 2010, ndr). "Questo sgombero interromperà l'esperienza -dice Silvia Borsani, maestra elementare-. Oggi una bambina mi ha chiesto: 'Maestra, ma riuscirò ancora ad andare a scuola?'". (ar)
© Copyright Redattore Sociale

07/09/2010
16.18
ROM/SINTI
De Corato: "La litania dei bambini che non potranno andare a scuola è falsa"
Il vice sindaco torna sullo sgombero di rom e sinti e risponde alle associazioni: "A mamme e bambini è stato offerto un tetto nelle strutture comunali e in 23 hanno accettato"
MILANO - "La litania dei bambini che non potranno andare a scuola è falsa, visto che a mamme e bambini è stato offerto un tetto nelle strutture comunali e in 23 hanno accettato". Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, risponde alle reazioni delle realtà del volontariato più vicine ai rom, tra cui la Comunità di Sant'Egidio, innescate dallo sgombero della comunità nomade dell'ex insediamento produttivo dell'Innse, avvenuto in mattinata in via Rubattino a Milano (vedi lanci nel notiziario di oggi, ndr). "Solo dieci giorni fa i vigili hanno salvato una sedicenne rom da uno stupro di gruppo sotto minaccia di pistola arrestando un diciannovenne del campo. E qualche giorno fa la Polizia di Stato è riuscita a individuare un secondo responsabile che è finito in manette. Uno spaccato che è fintamente ignorato da quel mondo buonista dell'associazionismo e dei sociologi abituato per partito preso a difendere sempre e comunque gli abusivi. Anche perchè sul caso rom ci campano". Intanto anche la Lega Nord, per tramite del segretario milanese Igor Iezzi e dell'assessore provinciale alla Sicurezza, Stefano Bolognini, ha espresso soddisfazione per lo sgombero.
"Con l'intervento di via Rubattino –prosegue De Corato – abbiamo smantellato il principale insediamento abusivo di Milano imponendo alla proprietà privata la messa in sicurezza. E abbiamo liberato i residenti che erano sotto scacco per le violenze dei 200 occupanti. La maggior parte se ne sono già andati fuori Milano con le proprie autovetture, mentre 23 (donne e minori) hanno accettato l'accoglienza nelle strutture comunali di viale Ortles e una donna con bimbo è stata accolta dai Padri Somaschi. Un segnale positivo, alla luce anche dei bus diretti in Romania, che cominciano a spuntare e che riportano in patria gli irregolari come è successo l'altro giorno al parco Cassinis. I nomadi stanno cominciando a capire che per loro Milano è off-limits".
"Ora serve riprendere i rimpatri fermi al 2008 -prosegue il vicesindaco-. Il ministro Maroni, che ha annunciato un giro di vite anche sui reingressi, ordini alle Prefetture di riattivare gli allontanamenti per violazione della direttiva europea n.38 del 2004. E in base alla quale nel 2008 sono stati 143 i romeni nullafacenti allontanati per cessazione di diritti di soggiorno e 32 per motivi imperativi di pubblica sicurezza". Ora che "la ‘bomba' Rubattino è stata disinnescata, i miei uffici sono letteralmente sommersi di ringraziamenti", dice De Corato, sottolineando il "terrore" che era stato espresso dai cittadini per la ripresa della scuola "alla luce dei tanti episodi di delinquenza, violenza e inciviltà" procurati, scondo De Corato, dai nomadi. "Milano è ostile agli abusivi -conclude il vicesindaco-. Che verranno continuamente sgomberati ovunque si posizionino". (ar)
© Copyright Redattore Sociale

Stefano Pasta
stefanopasta@gmail.com

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