Segnalazione di Alessandra Meloni
La Repubblica Dweb di Giacomo Papi
Alcuni bambini sono perseguitati (coi soldi pubblici) perché esistono
Amiamo i bambini. Glorifichiamo l'infanzia. Č una delle poche cose per cui 
siamo orgogliosi del nostro tempo. Ma è un orgoglio che placa e ci acceca, 
facendoci distogliere gli occhi. Ciao, come stai? Bene! Quanti anni hai. 
Dieci. Ti piace la scuola? Sì, però mi piace di più la maestra, i compagni, 
scrivere e matematica. Da grande voglio fare la maestra. Sai leggere? Anche 
in corsivo. Ma quando sono andata a scuola non sapevo niente di italiano, 
adesso ho anche amici italiani, delle volte vado a casa loro a giocare. 
Della Romania non mi ricordo tanto. Sei contenta di essere in Italia? Sì, 
perché mi date la scuola. Tipiace la tv? Sì, però non ce l'ho. Se avevo una 
casa guardavo, però non ho. La baracca di questa bambina è stata rasa al 
suolo dalla polizia all'alba del 19 dicembre 2009, vigilia della Giornata 
mondiale dei diritti dell'infanzia. Da allora ha dormito in dodici posti 
diversi, ma ogni volta è stata sgomberata. Oggi vive in una fabbrica 
abbandonata senza muri, senza soffitto, il pavimento pieno di erbacce e 
vetri rotti. Nel campo dove viveva, intorno alle ruspe, scorrazzano decine 
di ratti quasi domestici, ormai abituati all'uomo perché la Nettezza urbana, 
per non riconoscere gli abitanti, non è mai arrivata. Per un po' non ha 
potuto andare a scuola, poi - grazie alla famiglia, ai volontari della 
Comunità di Sant'Egidio (santegidio.rubattino@gmail.com) e alle maestre - è 
tornata. A Milano città i minori in campi abusivi sono circa 300. In quante 
scuole sei stata negli ultimi mesi? Due. Perché? Perché hanno sgomberato. 
Adesso dove dormi? In una tenda che ci ha regalato la maestra. Com'è? Č 
grande? Č verde. Un pochino piccola e un pochino grande. Hai dei giocattoli 
dentro? No. Mi spieghi com'è uno sgombero? Arriva la polizia nella notte o 
nella mattina presto, prendono le baracche e ci distruggono le cose, e poi 
non ci abbiamo dove dormire. Per questo di notte ho sempre paura. Mi hanno 
portato via anche la mia maglietta della Carica dei 101. Sono gentili i 
poliziotti? No, lo dicono male che noi andiamo via, urlano le parolacce e 
hanno i cani che abbaiano e mi fanno paura. Tu sai perché succede questo? 
Perché non vogliono lasciare questi romeni a vivere qua. Mi racconti una 
cosa bella? La vacanza in montagna con i bambini stranieri e italiani. 
Abbiamo giocato e fatto i compiti. Siamo andati a trovare gli anziani. 
Potevo fare la doccia tutti i giorni, avevo il mio letto e non mi portavano 
via le mie cose. Abbiamo anche cantato: "Alla scuola della pace puoi ballare 
e puoi cantare. Vuum! Puoi venire se vuoi". Hai avuto avuto freddo questo 
inverno? Molto, è male questa vita. Era il 1937, Nathaniel Simmons, uno 
degli ideologi del Ku Klux Klan, scriveva: "Niente è più pericoloso che fare 
male a un bambino. Perché quel male sarà rilasciato, moltiplicato, ogni 
giorno della sua vita. Il loro male di oggi è il nostro male futuro. Per 
stare tranquilli, l'unica è ucciderli". Oggi, a Milano, capitale morale 
d'Italia (ma altrove è lo stesso), ci sono bambini che vengono perseguitati 
perché esistono. Legalmente e con soldi pubblici, ed è ancora più grave. Dal 
1 gennaio 2010 a Milano sono avvenuti 68 sgomberi, con punte di quattro al 
giorno. Alle associazioni che chiedevano di fermarsi almeno in inverno, il 
sindaco Letizia Moratti ha risposto: "La legalità non conosce stagioni". 
Qualche tempo dopo un suo consigliere è stato arrestato per corruzione. Il 
13 marzo un altro bambino, Emil, è morto bruciato nell'incendio della sua 
baracca. Il giorno dopo avrebbe compiuto 13 anni. Per fortuna è arrivata la 
primavera.