Da
Romanian_Roma
 by
Sinziana Demian -30 marzo 2009
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Sinziana Demian -30 marzo 2009
Un programma scolastico da agli studenti romanì ambiziosi la possibilità 
di ottenere la professione curativa.
CLUJ-NAPOCA, Romania - Guardando suo fratello più grande ricoverato dopo un 
serio incidente d'auto qualche anno fa, Alina Calin allora ragazzina, comprese 
gradualmente di non volere nient'altro che diventare dottore. Non solo decise 
che voleva salvare vite, considerò anche questo una buona strada per aiutare a 
combattere la discriminazione etnica, dice che da allora ha testimoniato nel 
sistema sanitario rumeno.
Sorella di altri quattro figli di una famiglia povera di Podu Iloaiei, 
piccola città vicino al confine orientale con la Moldavia, da allora Calin ha 
fatto molta strada. Adesso è una studentessa al terzo anno di medicina generale 
nella città nordorientale di Iasi, ed un modello per la sorella Mariana, che 
l'ha seguita iscrivendosi alla stessa università. Le due sono tra le prime 
destinatarie delle borse di studio per gli allievi romanì che cercano la laurea 
in medicina e farmacologia.
Attraverso un programma congiunto dell'Istituto Open Society di George Soros 
(vedi
QUI ndr) e del noprofit regionale Fondo Istruzione Rom, la Romania è 
diventato il primo paese nell'Europa centrale ed orientale ad offrire queste 
borse di studio, come parte della più amplia iniziativa del Decennio 
dell'Inclusione Rom. La prossima sarà la Bulgaria, che ha iniziato quest'anno a 
sviluppare il programma.
"Ora sono più motivata che mai a fare bene e meritarmi realmente tutto ciò" 
ha detto Alina Calin. "E' per noi un incentivo incredibile a dare tutto ciò che 
abbiamo e lavorare per diventare professionisti responsabili."
Le borse di studio coprono le tasse scolastiche delle scuole accreditate 
dallo stato e delle scuole riconosciute ad indirizzo medico, come pure le spese 
vive. Basate sui risultati accademici, motivazione professionale, e capacità 
direzionali, 35 studenti non laureati e residenti di ogni angolo del paese sono 
stati selezionati l'autunno scorso per ricevere borse di studio sino a $ 6.000 
all'anno. Gli studenti possono ricevere fondi supplementari partecipando a 
conferenze professionali o scegliendo studi di lingue incertificati come l'ESOL 
di Cambridge in inglese o lo Sprachdiplom in tedesco.
Il programma scolastico è sinora il più solido sforzo finanziario a sostenere 
l'avanzamento romanì nel settore sanitario rumeno. Programmi precedenti 
includevano la formazione di mediatori sanitari romanì e la creazione di posti 
speciali detassati per gli studenti romanì in diverse università mediche nel 
paese.
A parte la componente finanziaria, la borsa di studio comprende un campus di 
formazione giuridica di una settimana a settembre, proprio prima dell'inizio 
scolastico. Gli studenti apprendono sui differenti problemi con cui i Rom si 
confrontano e su come posizionarsi per portare avanti il cambiamento.
"Prima di tutto abbiamo provato ad aiutarli a ripensare il modo in cui 
pensano di essere parte della minoranza romanì," ha detto Daniel Radulescu, 
formatore del campus e presidente della filiale di Bucarest di Sastipen (vedi
QUI ndr), un programma europeo volto a migliorare la salute dei Rom. 
"Quando siamo partiti con questo campus, diversi studenti avevano una bassa 
autostima e si lamentavano di essere ripetutamente vittime di attitudini e 
pratiche discriminatorie. Altri confessavano che facevano di tutto per 
nascondere la loro etnia. Abbiamo cercato invece di motivarli e di far vedere 
questa come una sfida straordinaria. Hanno una grande opportunità di diventare 
leader e aiutare a rompere le vecchie barriere e pregiudizi."
A seguito di un laboratorio teorico di sei giorni, gli studenti poi vanno in 
diverse comunità romanì remote e sottosviluppate, per osservare di prima mano la 
critica situazione pratica. Alcuni, cresciuti in aree urbane o etnicamente 
miste,hanno ammesso di essere rimasti shoccati da ciò che hanno visto.
"Sapevo che stavano male, ma non capivo potesse essere così male," ha detto 
Aurelia Dulreghu, al terzo anno di balneo-fisioterapia e studentessa a Bucarest. 
"Vedere quelle condizioni di vita precarie mi ha frustrato enormemente, ma mi ha 
dato anche forza. Sono lieta che tra poco sarò in una posizione in grado di 
aiutarli io stessa."
Dulgheru, assieme ad altri due studenti romanì di Bucarest, si è già offerta 
come volontaria presso un nuovo centro medico che fornisce diagnosi gratuite in 
un quartiere della capitale a predominanza rom. Radulescu stima il loro impegno 
ma nel contempo sottolinea un "principio vitale" per tutti i futuri 
professionisti romanì della sanità: non dovranno offrire trattamento speciale ai 
pazienti rom.
NELLA COMUNITA'
"Una simile tendenza sfiderebbe l'intero scopo di che cosa stiamo provando a 
fare," ha detto Radulescu. "Non dobbiamo arrivare al punto dove i Rumeni 
discrimino i Rom o viceversa. Porterebbe in definitiva ad uno stato nello stato. 
La nostra unica possibilità ora è di adottare nuove pratiche ed imparare 
realmente cosa significhino mutuo rispetto e lavoro di squadra."
Nessuno sa quanti dottori romanì praticano in Romania, ma Radulescu ha detto 
che molti cercano di mantenere segreta la loro etnia. Anche se concede che le 
polarizzazioni sono difficili da cambiare in una società che vede pochi valori 
nell'etnicità romanì, ha detto che questo programma scolastico è un piccolo ma 
significativo passo nel dimostrare che i Rom possono avere successo. E' convinto 
che i dottori romanì possano ottenere credibilità e rispetto.
"Alla fine si sceglierà chi può trattarti meglio," dice. "Qualsiasi paziente 
preferirà il miglior dottore disponibile, e non posso credere che ci sarebbero 
problemi se il dottore fosse rom o di altra etnia. Non c'è differenza con altre 
professione dove i Rom sono attivi. Se sono bravi in quel che fanno, allora la 
gente chiede i loro servizi e diffonde attorno buone parole."
Il programma prova a costruire un regolare dialogo interculturale assegnando 
delle guide a tutti gli studenti romanì. Tipicamente i dottori nelle città dove 
gli studenti continuano i loro studenti, li assistono con consigli pratici ed 
oltre.
"Sto passando loro delle informazioni di quando mi stavo laureando," ha detto 
Cristina Agavriloaiei, che assiste le sorelle Calin ed un altra studentessa di 
Iasi. "Parliamo anche di personale medico, e tento di essere un amica per quanto 
posso. Rispetto le ragazze, e non penso mai che siano differenti da me e dagli 
altri colleghi."
Eugen Varga, studente al quinto anno di medicina generale nella città 
occidentale di Oradea, ricorda il primo incontro con la sua guida.
"La prima volta che abbiamo parlato assieme mi sono sentito importante. E' 
stato tutto improvvisamente differente, quando un dottore rumeno mi ha seguito 
realmente ed ha provato ad assicurarsi che stessi facendo tutto bene. Mi ha 
aiutato con dei libri e  mi ha preso assieme quando era in esercizio. Tutto 
questo per me è stato senza prezzo."
Sulle fondamenta del successo 2008-2009, è stata lanciata una seconda 
edizione del programma. Come l'anno scorso, quando erano disponibili 60 borse di 
studio per solo 53 richiedenti. Robert Matei, coordinatore nazionale del 
programma con sede a Cluj, ritiene che questa volta la partecipazione sarà più 
sostanziosa, dato che gli studenti sono meglio informati ed hanno più tempo per 
preparare le loro richieste. Quanti hanno avuto una borsa di studio per l'anno 
in corso possono fare una nuova richiesta, purché ne abbiano i requisiti - il 
più importante, di aver passato tutti gli esami. Possono anche fare richiesta i 
cittadini moldavi di etnia romanì che studino in Romania.
Il Ministero della Sanità, ha bene accolto il programma. In una conferenza 
stampa di presentazione della seconda tranche di borse di studio, il 
sottosegretario Raed Arafat ha detto: "Dobbiamo appoggiare questi giovani 
ragazzi e ragazze, che stanno per ottenere grandi cose."
Sinziana Demian is a writer for Formula AS magazine in Bucharest. Photo by
Ernstl.