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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Daniele (del 24/03/2006 @ 10:53:04, in casa, visitato 2775 volte)
Da International Alliance of Inhabitants:
Una donna incinta, Kathy Buckland, era lì mentre la sua casa-mobile veniva trascinata via dalla sua terra e veniva bruciata vicino alla strada …
Migliaia di persone in Gran Bretagna subiscono questo trattamento: sfrattate con la forza dalle loro stesse proprietà e costrette ad arrangiarsi, alla stregua di occupanti “illegali” di parcheggi e di aree di sosta. Perché?
Perché esse appartengono a una minoranza, stabilitasi in Inghilterra da 500 anni, che ha sempre subito atti di intolleranza, pregiudizi e discriminazione razziale della maggior parte della popolazione; i Rom, o Zingari, e i nomadi, che nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà incontrate restano attaccati alle loro tradizioni, lingue e modi itineranti.

Attualmente Dale Farm è la più grande comunità di nomadi della Gran Bretagna.
La continua minaccia di sfratto è causa di forte stress per tutte le famiglie di Dale Farm e per quelle delle comunità minori di nomadi di Five Acre Farm e Hoverfields Avenue. Il numero totale di persone coinvolte supera il migliaio. Si tratta di un caso di pulizia etnica? Come tale è percepito dalle vittime, tra cui vi sono nove donne incinte.

Grattan Puxon , ex segretario generale del Congresso Mondiale dei Rom: “In poche parole, vogliamo che Dale Farm sia lasciata in pace.
E stiamo opponendo resistenza nella speranza di mettere fine agli sfratti della nostra gente in tutta la Gran Bretagna e nel resto del mondo. Vogliamo che la pulizia etnica venga fermata. Aiutateci per favore.”


Cosa possiamo fare? Moltissimo, come è dimostrato dalle altre Campagne Sfratti Zero. Queste funzionano perché si stabilisce un legame di solidarietà tra la mobilitazione locale e le decine di migliaia di persone che sostengono concretamente la battaglia, anche con una semplice firma.

Perciò è indispensabile la solidarietà internazionale.

Clicca qui per firmare subito l'Appello!

La tua firma raggiungerà immediatamente tutte le controparti interessate.

Spedisci questo appello ai tuoi amici e falli firmare.
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Di Fabrizio (del 24/03/2006 @ 10:47:10, in Kumpanija, visitato 1685 volte)

E' un sito in inglese, ricco di immagini e testimonianze storiche sui Rom di Romania: anche se con un occhio molto attento al passato e un po' meno ai giorni nostri.

www.icfoundation.ro

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Di Fabrizio (del 23/03/2006 @ 11:14:17, in conflitti, visitato 1948 volte)
Segnalo da Radio Indymedia:

Eugenetica in Europa tra le due guerre e oltre - Caccia agli Zingari in Svizzera

audio: MP3 at 25.1 mebibytes          (download torrent)

Nel maggio del 1999, il Parlamento svedese ha deciso di indennizzare le vittime della politica di sterilizzazione forzata condotta in questo paese dal 1934 al1975. A partire dal periodo compreso fra le due guerre, in tutta Europa, sotto la pressione di una "nuova scienza", l'eugenetica, e nel quadro di un'inquietante febbre nazionalista, si attuano politiche di eliminazione o di controllo dei "devianti sociali" e degli stranieri. La Germania nazista le porterà al parossismo, ma esse furono attuate, sotto altre forme, anche dal governo elevetico nei riguardi degli zingari.

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Di Fabrizio (del 23/03/2006 @ 09:05:18, in musica e parole, visitato 1858 volte)
Ecco, mi ricordo che avevo un appuntamento! : - )

Giovedì 23 marzo ore 21

alla Libreria Calusca

via Conchetta, 18 Milano

Carovane in Calusca
Presentazione del libro
"Carovane tra le pagine" di Giada Valdannini



Intervengono:

Maurizio Pagani (vice presidente Opera Nomadi Milano)
Giorgio Bezzecchi (segretario nazionale dell’Opera Nomadi, rom hervato)
Fabrizio Casavola (redattore di Mahalla)
Francesco Uboldi (regista del documentario Rom, musicisti sotterranei)
Guido Gaito (etnomusicolo)

Sarà presente l'autrice

Durante la serata sarà proiettato il film di Uboldi, "Rom, musicisti sotterranei"

... E poi si balla!

"Carovane tra le pagine": Un lungo viaggio attraverso la storia e la tradizione del popolo rom. Un saggio alla scoperta di una migrazione millenaria che partendo dall'India ha condotto i Rom, Sinti, Kalè, Manush e Romnichals sino alle porte d'Europa. Per presentare la cultura dei figli del vento attraverso le note della curiosità, affinché la conoscenza prenda il posto del pregiudizio. Il tutto in un'opera che si compone di varie sezioni: dalla storia delle tribù primigenie alla fuga verso l'Occidente passando per Bisanzio, i Balcani e il cuore d'Europa. Come anche le più recenti persecuzioni, quelle perpetrate durante il cosiddetto “Olocausto dimenticato”. Nonché la descrizione della loro lingua, il Romanès, nota a tutti i gruppi in ogni singola parte del pianeta. A completare la prima sezione, la presentazione delle comunità, i valori tradizionali e le forme del pregiudizio. Fino all'antologia critica che racchiude alcuni tra gli scritti più belli dei Rom italiani contemporanei passando attraverso la nascita della loro letteratura.


Il libro sostiene la battaglia sul copyleft per la libera fruizione del sapere e pertanto è scaricabile gratuitamente (per intero) dal sito http://www.gaffi.it
(sezione libri - collana ingegni).

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Di Fabrizio (del 23/03/2006 @ 08:02:39, in Italia, visitato 1917 volte)

Una “nuova primavera” sta per abbattersi sul “campo di via Triboniano” a Milano, senza il contorno di fiori e celebrazioni rituali, come quella che in genere si festeggia l’8 aprile, giornata di festa internazionale per molte comunità rom in ogni parte del mondo.

Da oltre 6 anni infatti, centinaia di rom rumeni sono qui costretti a vivere in condizioni disastrose e inumane, ai margini estremi di una periferia le cui case si fermano là dove arriva la fermata del tram. Più oltre, lungo un percorso di centinaia e centinaia di metri a piedi, solo un posto caldo d’inverno per i senza fissa dimora e in lontananza gli slum dei baraccati.

Eppure il tanto decantato avvio dei lavori di ristrutturazione del campo, previsti per lunedì prossimo, non sarà un’occasione per rimediare alla più infelice e inutile opera pubblica degli ultimi dieci anni rivolta ai rom, ma l’ennesimo, incontrastato episodio di una politica apertamente “differenziale” dell’amministrazione comunale, che separa e discrimina i rom da tutti gli altri concittadini milanesi.

Duemila metri quadrati, ripuliti velocemente dopo il disastroso incendio di due settimane fa, accoglieranno alla rinfusa almeno duecentocinquanta persone, i cosiddetti “storici”.

Gli altri, quasi altrettanti, seguiranno probabilmente la sorte occasionale di chi scappa inseguito dalla costante minaccia di un fermo di polizia, di una separazione dai familiari, di un’espulsione.

Non importa chi essi siano, o quali storie portino con sè, siano essi bambini che vanno a scuola o che non ci vanno, donne e uomini, giovani e anziani.

In fondo a destra, se non hai i “documenti” esci dal campo, dritto davanti a te, se ce li hai o sei più furbo degli altri, ti aspetta per i prossimi 6 mesi un’area priva di tutto, a cominciare dai bagni (ma ne sono stati promessi di quelli chimici), di acqua (quante fontanelle ci saranno? E’ la domanda che ci verrebbe da rivolgere alla Sig.ra Molteni, consigliere comunale della Lega Nord, che in una sua visita al campo di via Barzaghi ebbe una volta a dire che una, sì, propria una sola fontanella, per le esigenze di settanta persone era più che sufficiente), e le docce? Nessun allacciamento, anche solo provvisorio, è previsto alla corrente elettrica, né la predisposizione di un minimo impianto antincendio.

Ma accade proprio a Milano?…

Opera Nomadi Sezione di Milano - il Vicepresidente Maurizio Pagani

Rif: l'inchiesta di settimana scorsa

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Di Sucar Drom (del 23/03/2006 @ 01:58:57, in casa, visitato 1588 volte)
Modena, Forza Italia contro gli stanziamenti a favore di Sinti e Rom
"Le giunte di sinistra continuano a sperperare milioni di euro per pagare servizi a nomadi. Invece di pensare a rendere più accessibili le case ai cittadini, gli Amministratori di sinistra preferiscono spendere enormi cifre solo per cambiare posto alle carovane."

Con queste parole esordisce Leoni di Forza Italia condannando l'impegno della Regione Emilia Romagna e di seguito del...


Modena, il Consiglio Comunale sceglie le microaree per i Sinti

IL Consiglio Comunale di Modena ha votato per la chiusura del "campo nomadi" di via Baccelliera, dove vivono circa trecento Sinti Italiani.

L’area di via Baccelliera è stata permutata all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola con un terreno di circa 9.600 metri quadrati di proprietà dell’Istituto.

La permuta dei terreni p...


Roma, sgomberate famiglie Rom Kalderasha
Blitz all'alba di lunedì 20 marzo nel parcheggio di Saxa Rubra dove i Vigili Urbani del XX Gruppo e le Forze dell'Ordine hanno sgomberato il "campo nomadi" abusivo, allestito da almeno un anno. L'operazione era richiesta da alcune settimane dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni.

L'Assessore alla Sicurezza del Comune di Roma, Liliana Ferraro, ha espresso il suo apprezzamento e il s...


Roma, sfilata di moda dell'Antica Sartoria Rom
A Roma domenica 26 marzo 2006, alle ore 18.00
presso La Palma Club, in via Giuseppe Mirri n.35
sarà presentata la nuova collezione
dell'Antica Sartoria Rom.


L'evento, organizzato con il contributo del Comune di Roma, è affiancato da un ricco programma che inizia alle ore 16.00 con una tavola rotonda dal titolo "i Rom e il lavoro: realtà e prospettive", prosegue al...
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Di Fabrizio (del 22/03/2006 @ 15:55:25, in Italia, visitato 1812 volte)

Leggo sul blog di Sherif el Sebaie:

Fra poche settimane i cittadini italiani saranno chiamati a votare il nuovo governo. Circa 3 milioni di stranieri regolarmente residenti in Italia non lo potranno invece fare, nonostante rappresentino il 9% della forza lavoro, paghino tasse e contributi e/o investano soldi in Italia contribuendo alla crescita di questo paese. Per la Destra essi si materializzano solo quando fanno la fila per tre giorni davanti agli uffici postali. Di conseguenza, non è loro permesso esprimere un'opinione non solo sull'operato del governo del paese dove si dipanano le loro vite, dove investono i loro soldi, dove sognano un futuro, ma non potranno nemmeno rispondere, con lo strumento del voto, a chi li offende quotidianamente e gratuitamente. I cittadini italiani però lo possono fare. Per se stessi, innanzitutto. Ma anche per i loro vicini di casa o per i loro colleghi di lavoro stranieri che vivono nello stesso paese, svolgono gli stessi lavori, pagano le stesse tasse, aiutano i propri familiari nei paesi di origine mentre subiscono ogni tipo di insulto e di angheria, ogni tipo di ricatto e di sfruttamento garantito e perpetuato da leggi che i cittadini italiani stessi possono cambiare. La possibilità di ritrovarsi per altri cinque anni alla mercé della Lega e delle svariate espressioni neofasciste che sono confluite ultimamente nella coalizione della Destra, mi riempie di orrore per le nostre esistenze, i nostri investimenti materiali e affettivi e il nostro stesso diritto alla vita in questo paese. Ma quello che mi preoccupa ancora di più è vedere alcuni cittadini italiani - di sinistra o vicini ai suoi ideali - esternare la loro volontà di astenersi dal voto mentre intere popolazioni vengono bombardate dalle Destre proprio con la scusa di regalare loro questo diritto. L’astensione è una prospettiva orribile per chi deve subire una miriade di provvedimenti e di esternazioni a dir poco umilianti senza possibilità di cambiare le cose in meglio per sé stesso e per tutti. Ritengo che le idee espresse nel programma dell'Unione in materia di immigrazione siano un balsamo capace di lenire ferite che rischiano di incancrenirsi irrimediabilmente. Quindi, cari amici italiani, se non volete votare per voi stessi, fatelo almeno per noi. Se non avete a cuore i vostri interessi, abbiate pietà almeno delle nostre esistenze, della nostra dignità umana calpestata ogni santo giorno. Adottate i nostri voti e quelli dei nostri figli. Andate a votare, per il bene dell'Italia.
 
 
 
Sherif El Sebaie, Il Manifesto, P.12
 
 
Per aderire alla campagna "Adotta il voto di un immigrato", si può ripubblicare il testo della sopra riportata "Lettera agli italiani" pubblicata oggi (Martedi 21 marzo 2005, giornata mondiale contro il razzismo), ripubblicare la vignetta del mitico Mauro Biani* o esporre - sui propri siti e blog - il banner della campagna
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Di Fabrizio (del 22/03/2006 @ 14:36:31, in media, visitato 1627 volte)

Oltre 350 telefonate, 19 casi individuati, utenza di cittadini immigrati ma anche italiani, segnalazioni legate in prevalenza alla ricerca del lavoro e di un alloggio in Alto Adige: sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2005 del Centro di tutela contro le discriminazioni, organismo insediato all'interno dell'Osservatorio provinciale sulle immigrazioni. Il rapporto annuale è stato presentato oggi (martedì 21) a Bolzano. Essenziale si rivela il servizio del numero verde 800 225588 per le segnalazioni.

Nel quadro della "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale", il Centro tutela contro le discriminazioni ha presentato il Rapporto 2005 in materia di discriminazioni. Il Centro è attivo in Alto Adige all'interno dell'Osservatorio provinciale sulle immigrazioni, due servizi creati su iniziativa della Formazione professionale italiana e del Fondo sociale europeo.  

L'assessora provinciale all'Immigrazione Luisa Gnecchi ha ricordato che oggi nel mondo le persone migranti sono 180 milioni, "e diventa importante saper attivare misure che possano garantire l'inclusione sociale e l'accoglienza e insegnare il rispetto reciproco." Il Rapporto 2005 del Centro tutela contro le discriminazioni, a cura di Udo Enwereuzor, valuta il servizio dall'aprile 2005, quando il Centro ha avviato la rilevazione degli atti discriminatori in Alto Adige grazie all’attivazione del numero verde 800 225588, a disposizione di tutti i cittadini che hanno subìto o assistito a una discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. I contatti telefonici complessivi sono stati 357, di questi 19 circoscritti a casi pertinenti al tema della discriminazione. In Alto Adige i casi di discriminazione individuale segnalati sono pertanto contenuti, ma - ha rilevato l'assessora Gnecchi - il problema richiede sempre un grado elevato di attenzione e sensibilità. "Il Centro tutela antidiscriminazioni - ha specificato Gnecchi - è prezioso per entrambe le parti: se all'altro capo del telefono il cittadino immigrato trova una persona in grado di capire e ascoltare, questo servizio diventa uno strumento prezioso per conoscersi e per superare assieme la difficoltà del momento."

L’utenza che si è rivolta al numero verde è composta da cittadini immigrati ma anche da cittadini italiani. In alcuni casi a segnalare le discriminazioni sono stati dei testimoni, segno di un certo grado di senso civico della cittadinanza. Il maggior numero delle segnalazioni riguarda il settore del lavoro mentre al secondo posto risultano la ricerca di un alloggio. Nell’ambito lavorativo non risulta problematico soltanto l’accesso ma anche il rapporto di lavoro, spesso poco trasparente per le ore lavorative in busta paga oppure le ore di straordinario non pagate e superiori al monte ore massimo consentito. I casi riguardanti l’alloggio negato sono riscontrabili in particolare sui siti internet per la ricerca della casa e su riviste locali specializzate. Le diciture “no extracomunitari” e “nur Einheimische” sono utilizzate spesso e dove queste non sono scritte apertamente la discriminazione si nasconde frequentemente dietro al requisito “solo referenziati”.

Con il Rapporto 2005 è stato presentato il video "Così vicini, così lontani – tracce di discriminazione", prodotto da helios e che verrà trasmesso venerdì 24 marzo alle 20.25 su Rai Sender Bozen e domenica 26 marzo alle 9.45 sulla Rai regionale in lingua italiana. Il programma ha previsto anche intermezzi musicali con il gruppo U Sinto della famiglia Radames Gabrielli.

(Autore: pf)

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Di Fabrizio (del 22/03/2006 @ 10:37:50, in Europa, visitato 3896 volte)

5 marzo 2005 - BRUXELLES - Christian Dupont, ministro federale per l'integrazione sociale, ha annunciato un piano per combattere il problema di madri e bambini che mendicano per le strade delle città del Belgio. L'annuncio è stato salutato con favore dalla parlamentare socialista Dalila Douifi, che aveva sollevato il problema.

Scene pietose di madri viste mendicare coi bambini in braccio - particolarmente gli ultimi giorni di freddo intenso - avevano rinnovato le preoccupazioni (cfr. Belgio 4 luglio 2005).

Ci sono state indagini sui rischi alla salute di questi bambini, che spesso sono curati con dosi eccessive di sciroppo della tosse. Le leggi internazionali proibiscono l'esposizione e l'impiego di bambini in circostanze estreme, come la temperatura di questi periodi.

Dopo aver coinvolto il ministro degli interni (Patrick Dewael) e quella della giustizia (Laurette Onkelinx), Dalila Douifi aveva espresso le sue preoccupazioni al ministro Dupont. Che a sua volta aveva annunciato che da martedì 12 marzo verranno impiegati 12 mediatori culturali per approcciare i mendicanti.

"L'aspetto interculturale non è secondario. Per esempio, non sempre i Rom vogliono essere aiutati. Fa parte della loro cultura," ha detto Douifi.

I mediatori saranno dispiegati nelle città di Bruxelles, Anversa, Gent, Liegi e Charleroi.

Douifi ha poi aggiunto che ci sono già stati sviluppi positivi nella città di Anversa, dove le autorità cittadine favoriscono la frequenza scolastica dei bambini nell'età dell'obbligo. Se il figlio frequenta la scuola, i genitori hanno garantiti i benefici sociali di legge.

"Il problema è molto complesso: spesso si pone come combinazione di repressione, prevenzione e rimedi. Le misure introdotte dal ministro Dupont sono un punto di partenza verso la soluzione," ha continuato Douifi, concludendo che l'impiegodi bambini per l'accattonaggio è un crimine comunque perseguibile.

Copyright Expatica News 2006


Sullo stesso argomento, ricevo:

Riguardo al cambio di politica annunciato dal governo belga verso mendicanti ed uso dei bambini, il presidente di Opre Roma, Wolf Staf Bruggen, è stato intervistato sul canale 1 della radio nazionale, mercoledì di settimana scorsa.

Bruggen, che è anche delegato dell'European Roma and Travellers Forum, ha commentatola notizia, fornendo ulteriori informazioni.

Prima di tutto,  non tutti i mendicanti nelle strade di Anversa e Bruxelles sono Rom. Secondariamente, i Rom che mendicano, arrivano dalla Romania e vivono in Belgio in situazione di completa illegalità, senza accesso a nessun servizio sociale di base. Tutti i loro averi dipendono dalla mendacità. Su questo tema diverse organizzazioni, inclusa Opre Roma, avevano già pubblicato un loro rapporto all'inizio del 2005, dov'era chiaramente spiegato perché alcuni Rom erano costretti a mendicare e perché dovessero portare i bambini con loro!

[...]  Riguardo all'uso di mediatori culturali ha detto che possono essere d'utilità se appartengono alla stessa comunità e condividono lingua e tradizioni dei Rom mendicanti.

Per terminare, il problema non è dato dai mendicanti e la soluzione non risiede nel togliere i bambini dalla strada. Il problema è la povertà e la mancanza di una seria politica migratoria: occorre una soluzione strutturale che offra ai Rom un'alternativa e la prospettiva di una vita decente.

Wolf Bruggen
Chairman-Voorzitter-Presidentos
Opré Roma ngo
opreromavzw@yahoo.com
Tel : ++32 (0)486.32.57.62

Fonte: Roma_Benelux

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Di Fabrizio (del 22/03/2006 @ 10:10:30, in Kumpanija, visitato 1783 volte)

Broadening the Agenda: The Status of Romani Women in Romania è l'ultimo rapporto (in inglese) della fondazione Soros sulla condizione delle romnià in Romania. Qui è scaricabile in formato pdf (427K).

Alcuni dati emersi dal rapporto:

  • Oltre il 63% delle donne rom dichiarano di avere meno diritti degli uomini all'interno delle comunità.
  • Circa un quarto non ha frequentato la scuola. La percentuale tra gli uomini è del 15%. La percentuale femminile sulla popolazione globale della Romania è del 4%.
  • La maggioranza testimonia di discriminazioni sul lavoro per motivi etnici e il 21% aggiunge di discriminazioni di genere.
  • Il 39% delle donne rom non ha avuto nessun reddito nell'ultimo anno. Tra quante hanno un impiego, il 54% lavora senza contratti o benefici sociali.
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