Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Non un altro blog - giornale o chissacosa ma: 1. raccogliere notizie direttamente dalle fonti; 2. far conoscere come la pensano i diretti interessati.

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 15/05/2006 @ 10:08:47, in Kumpanija, visitato 2260 volte)

Il network Celebrating Cultural Diversity da il proprio benvenuto alla comunità dei Nomadi e Viaggianti dell'East Sussex, come parte integrante ed attiva della propria organizzazione e appoggia la loro lotta per la casa.

Da: British_Roma

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Di Fabrizio (del 15/05/2006 @ 09:41:08, in Europa, visitato 2674 volte)

Alla fine ce l'hanno fatta!

Bernd Neumann, attuale ministro per la cultura e i media ha approvato la costruzione del monumento dell'olocausto di Sinti e Rom, con il testo richiesto da Romani Rose, presidente del Consiglio Centrale dei Sinti e dei Rom di Germania.

Non solo è stato cancellato l'odioso termine "Zigeuner", ma è stato aggiunto un ulteriore testo riferito ai soli Rom ed una cronologia sulle loro persecuzioni e genocidio

L'artista Dani Karavan (op. cit.) concordacon queste aggiunte. Il suo monumento di "specifica struttura che si sviluppa su larga scala" diviene ancora più impressionante.

RADOC/9-v-06

Da: Roma_und_Sinti

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Di Fabrizio (del 14/05/2006 @ 12:20:20, in media, visitato 2570 volte)

Una serie di immagini sull'argomento: Rom post-Sovietici. L'autore è Andrew Miksys.

Dalla recensione, cliccare sull'immagine di sinistra per vedere la sequenza.

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Di Fabrizio (del 14/05/2006 @ 10:00:49, in Europa, visitato 2708 volte)

Mr. Valery Novoselsky.
Editor of Roma Virtual Network.

Currently in Brussels

Carissimi,

Quanti di voi vogliano discutere le tematiche relative al Decennio per l'Inclusione Rom, possono aggiungersi al forum di discussione:

http://www.idebate.org/discussion/view_forum.php?id=54

Ovviamente, è necessario registrarsi. Se ci fosse bisogno di chiarimenti su questioni tecniche, potete contattarmi a nov_val@zahav.net.il.

Kind regards,

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Di Daniele (del 13/05/2006 @ 10:59:35, in musica e parole, visitato 3857 volte)
Da Music club
Concerti

VILLA ARCONATI
10/07/2006 •MILANO (MI) VILLA ARCONATI
Info:
FESTIVAL DI VILLA ARCONATI•PARCO DI VILLA ARCONATI•BOLLATE•MI•INFO: 02/35005501•www.insiemegroane.it

AREZZO WAVE
12/07/2006 •AREZZO (AR) AREZZO WAVE
Info:
AREZZO WAVE•0575/401714•0575/401722•VIALE GRAMSCI•STADIO COMUNALE•AREZZO•www.arezzowave.com

Traffic-Torino
13/07/2006 •TORINO (TO) Traffic-Torino
Info:
Traffic-Torino Free Festival•Parco della Pellerina•TORINO•INFO: 800015475•www.trafficfestival.com

Udin&Jazz
17/07/2006 •UDINE (UD) Udin&Jazz
Info:
Udin&Jazz•Piazzale del Castello•udine•INFO: 0432/523989•www.euritmica.it
Gogol Bordello / Gipsy Punks Eugene Hutz e i suoi Gogol Bordello Il terzo cd "Gipsy Punks" è disponibile anche in Italia dopo l'exploit del loro leader a Venezia Registrato da Steve Albini a New York in un glorioso suono analogico, "Gipsy Punks" di Eugene Hutz e i suoi Gogol Bordello è un album di quindici tracce che espande la fusione dei generi, dal gipsy punk e stomp slavo con un tocco di metal e dub style, che pagano tributo al classico suono della Giamaica. Il cantante/autore e visionario Eugene Hutz ed il resto del collettivo Gogol Bordello hanno raggiunto in questi anni un nuovo livello di intensità musicale e di testi nella loro continua crociata dedita a costruire un ponte tra la gipsy music, il rock 'n' roll e altri generi di musica ribelle dal flamenco al Perestroika punk che è sbocciato nell'Europa dell'Est intorno alla metà degli anni '80. La reputazione internazionale della band è cresciuta velocemente grazie al suddetto ponte e mix tra i generi; Gipsy Est Europeo e cultura occidentale per non parlare dello spettacolo dal vivo che evoca visoni circensi e atmosfera surreale. Eugene Hutz è inoltre spalla di Elijah Wood nel film Everything Is Illuminated della Warner Bros, adattamento del famoso ed acclamato romanzo di Jonathan Safran Foer , "Ogni cosa è illuminata"; la pellicola è stata in concorso alla 62ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione "Orizzonti" www.gogolbordello.com - SUONA: 10 LUGLIO MILANO - VILLA ARCONATI 11 LUGLIO TO BE ANNOUNCED 12 LUGLIO AREZZO - AREZZO WAVE 13 LUGLIO TORINO – TRAFFIC FESTIVAL 17 LUGLIO UDINE - CASTELLO 18 LUGLIO TO BE ANNOUNCED INFO: RUMBLE FISH Live Via G. Mora, 14 20123 Milano Tel. 02/36533507 Fax 02/2613274 Via Grazzano 83 33100 Udine Tel. 0432/508323 Fax 0432/292924 info@rumblefishlive.com - www.rumblefishlive.com
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Di Fabrizio (del 13/05/2006 @ 10:33:49, in media, visitato 2848 volte)
Con un linguaggio diretto e discorsivo, in quest'intervista emerge un netto panorama sul mondo dell'informazione in Bulgaria, i limiti attuali, i legami con i poteri, le paure e le gelosie che riguardano gli operatori. Niente di nuovo, in verità, in un quadro che ricorda da una parte altre situazioni dei Balcani, e qualche cosa dell'Italia di oggi.

09:00 Lun 08 Maggio 2006 - di Polina Slavcheva

Toma Nikolaeff è direttore della prima e unica Agenzia d'Informazione Rom Defacto (RIA Defacto), fondata il 9 settembre 2003. Nel 2004 l'agenzia ricevette numerose minacce anonime (vedi ndr.) e chiuse per riprendere l'attività il novembre dell'anno scorso. Prima di divenire direttore di Defacto, Nikolaeff è stato fondatore e presidente della Fondazione Comunità Rom e del Consiglio Nazionale dei Partiti e Organizzazioni Rom. E' stato membro delle Forze Democratiche Unite. E' fondatore e presidente del secondo partito rom registrato in Bulgaria, il Movimento Unico Centrale "Salvezza" ed è eletto nell?Unione Internazionale dei Rom (IRU).

Quale la tua impressione sui media bulgari?
Molte volte ho avuto come l'impressione che quando certi colleghi scrivono di qualcosa, in realtà facciano pubblicità nascosta. Dall'altra parte, quando scoprono qualche affare sporco, non succede niente. Invece in Inghilterra, cari miei, se i giornali pubblicano storie simili, la tua carriera è assicurata. Qui l'impressione è che qualsiasi cosa si scriva, i carri continueranno per la loro strada, i cani ad abbaiare, e nessuno si metterà paura. Un'altra cosa: non mi dimenticherò mai, alla Libreria Nazionale stavo facendo una ricerca e stavo leggendo i giornali di 100 anni fa. Penso fosse una vecchia intervista di Zahari Stoyanov, dove diceva esattamente le stesse cose dei politici di oggi, con qualche termine differente. Parlava di democrazia, libertà di parola, apertura dei confini, miglioramento delle vie di comunicazione per aprire via di scambio con l'Europa. Non esistevano la EU e la NATO, se non in un'altra forma che il politico intravedeva. L'ho visto coi miei occhi, giuro, avevo la pelle d'oca.

Pensi che ci sia la censura nei media bulgari?
I media bulgari sono molto censurati. Devi sapere, sono stato piacevolmente sorpreso l'anno scorso quando Georgi Lozanov ha detto all'annuale premio giornalistico Chernorisets Hrabu che non sarebbe stato assegnato, senza specificare il perché. Il primo ministro e il vice primo ministro erano presenti e hanno accolto la notizia con un gelido sorriso. Sai perché non ci sarebbe stato il premio? A causa della censura. Devono difendere organizzazioni differenti, politici, determinate sfere.

Come sopravvivono i piccoli media come il tuo?
Ho chiesto sovvenzionamenti sia al governo che alle OnG - a Open Society Institute e a Soros Foundation Network, alla World Bank. Abbiamo anche in corso quattro o cinque progetti, incluso quello per promuovere l'integrazione EU. Ho chiesto ai ministeri 3500 LEVA (poco più di 1700 euro ndr.) per questo. Non hanno mai rifiutato di vederci o di parlarci, ma non hanno mai mollato niente. Poi dicono che i Rom sono illetterati e che non c'è nessuno a cui affidare denaro. Ci siamo appellati al Direttorato sulle Tematiche Etniche e Demografiche, per cercare aiuto nel promuovere l'integrazione EU, ma ancora aspettiamo una risposta, che sono sicuro non arriverà. Ho scritto a tutti i ministeri. Abbiamo persino offerto le nostre notizie a tutti i mezzi d'informazione: BTA, 7 Days television, Televisione Balkan Bulgarian, Nova TV, Televisione Nazionale Bulgara. Chiedevamo notizie Romani da 5 a 15 minuti a settimana. Inoltre chiedevamo ai giornali una pagina a settimana per fornire informazioni. Un manager TV o un editore devono essere pazzi nel non intravedere il potenziale guadagno. Se i Rom sapessero di un giornale con le loro notizie, e attualmente ci sono 400.000 Rom in Bulgaria, su 100.000 di quanti sanno leggere e scrivere, sarebbero 50.000 copie vendute in più. Senza parlare di quanti tra gli analfabeti guardano comunque i programmi TV.

In un comunicato stampa, dicesti che Defacto non riuscì ad ottenere un buon volume di vendite, causa mancanza di esperienza. Non pensi sia questa una delle ragioni per cui i media rifiuterebbero di darvi pagine e spazi tv?
Prima dicevano della nostra mancanza di esperienza, ora invece fanno così perché siamo diventati troppo esperti. Dopo quell'esperienza non ho mai detto una parola contro nessuno. Non apro bocca perché vedo intolleranza nei media, nel governo nelle OnG. I giornalisti non sono interessati a coprire le notizie sui Rom, anche quando ci sono fatti positivi. Le OnG sono più tolleranti, ma poi ci dicono: Non dovresti scrivere di politica. Ora, prova ad immaginare come potrebbe essere Defacto se dovesse limitarsi negli argomenti che tratta.

Una volta hai detto che ci sono state minacce contro di voi e che questo ha causato l'interruzione delle pubblicazioni nel 2004.
Ci furono. Arrivavano tutte da gente Rom, tutta istigata dai cosiddetti Turchi.

A che scopo?
Per terrorizzarci, e smettessimo le pubblicazioni.

Perché i Turchi?
Nelle nostre prime uscite ci eravamo contrapposti specificamente al loro Movimento per i Diritti e le Libertà (MRF). Io sono nazionalista e non mi piace quando si dice che hanno tenuto la Bulgaria sotto un giogo per 500 anni. E poi ci fu la dichiarazione di Adem Kenan (capo del non registrato Partito Democratico Turco - che si riferiva alla Bulgaria come a un paese che il suo popolo aveva governato per 500 anni, e ai Bulgari come agli ex-schiavi dei Turchi).

Una volta hai menzionato che a Defacto avete bassi stipendi. Cosa fate per vivere, oltre ai giornalisti?
I casi sono diversi. Due ragazzi sono figli di imprenditori, uno dei loro genitori è nel campo delle costruzioni e l'altro ha una compagnia privata. Tutti gli altri sono figli e figlie di capi Rom, miei conoscenti, e non vogliono che il loro nome sia reso pubblico.

Qui c'è un nome – Polina Marinova.
Polina Marinova è stato tanto tempo fa! [...] Il nostro primo numero fu a marzo novembre. Ora dopo la paura scrivono sotto pseudonimo. Quel numero invece era del 4 settembre, e c'erano le prime avvisaglie.

Quindi, cominciarono pochi mesi dopo che avevate iniziato…
Per telefono. Ero in sede con un mio amico, stavamo bevendo qualcosa. Mentre ci preparavamo per andare, lui azionò l'allarme e io scendevo le scale. In alcuni punti si spensero le luci. Raggiunsi il primo piano e udii qualcuno: "Salve, Nikolai.". Risposi e cominciarono a colpirci e ad urlare: "Vi spariamo!"; erano in quattro o cinque, mai visti prima. Io e il mio amico scappammo fuori. Se il mio amico non fosse stato lì anche lui, chissà come sarebbe finita. Questo nell'aprile 2004. Pensai ad un'intimidazione e al diavolo!, bisognava continuare. Ma in molti si impaurirono. Poi ci fu un episodio simile con una giornalista russa che era in visita. Qualcuno le telefonò e le disse che sapevano dove viveva e che se continuava a lavorare con noi sporchi zingari, gliel'avrebbero fatta pagare.

Da allora quante sono state le minacce che avete ricevuto?
Chi sa dirlo… Non ricordo.

Vi minacciavano per qualcosa di particolare?
No, ci dicevano soltanto: Chi pensate di essere, [...] smettete di scrivere, vi prenderemo voi e le vostre famiglie…

Erano Bulgari o Rom?
Per quanto ricordo dal loro accento, non erano analfabeti, parlavano correttamente. Rom o Bulgari, non so dirlo. Ma so che uno dei due che è stato poi arrestato, era zingaro e probabilmente era in qualche modo collegato a  MRF. In quanto all'altro, ho la certezza che fosse del MRF. Era lui a minacciarci per telefono se non chiudevamo l'agenzia. Così, dopo queste minacce, andai in Inghilterra nell'aprile 2004 e tornai nell'ottobre 2005. Durante questo tempo, feci un bilancio personale e compresi che se avessimo continuato su quei toni, non potevamo aspettarci niente di buono - che so, scrivendo contro Maya Cholakova (Direttrice del Direttorato sulle Tematiche Etniche e Demografiche). Chi ci avrebbe finanziati per  continuare? Dissi a me stesso: se vuoi dare lavoro a più gente, lavoro e stipendi, è meglio rimanere calmi, non urlare tanto. Così, abbiamo smesso di urlare...

Defacto’s website also has an English version, at: www.defacto.hit.bg

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Di Fabrizio (del 12/05/2006 @ 10:46:11, in casa, visitato 2952 volte)

Sul recente convegno dell'8 maggio, ricevo questa cronaca da Nando Sigona (in coda, portate pazienza, aggiungo una critica di Agostino Rota Martir):

Sunto e conclusioni
La tavola rotonda “Contrastare la segregazione abitativa e l’esclusione sociale di rom e sinti in Italia”, organizzata dallo European Roma Rights Centre (ERRC) e da OsservAzione – centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti, ha avuto luogo a Roma negli spazi del MACRO (Museo di Arte Contemporanea). All’incontro hanno partecipato rappresentanti del Consiglio d’Europa, delle autorità italiane e attivisti di organizzazioni rom e sinte, oltre che di gruppi di supporto, provenienti da tutta l’Italia. Nel contributo di apertura, Claude Cahn, direttore dell’ERRC, ha sottolineato l’importanza della decisione del Comitato Europeo per i Diritti Sociali nella vertenza ERRC contro Italia. La decisione, pubblicata a fine aprile, condanna lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 31 (diritto alla casa) insieme all’articolo E (principi di anti-discriminazione) della Carta Sociale Europea come conseguenza di politiche e prassi discriminatorie che portano alla segregazione abitativa di rom e sinti. Nella decisione, il Comitato unanimemente dichiara che:
  • La carenza di spazi di sosta per i gruppi rom e sinti itineranti costituisce una violazione dell’articolo 31(1) della Carta Revisionata, letto insieme all’articolo E;
  • Gli sgomberi forzati e le altre sanzioni ad essi associati costituiscono una violazione dell’articolo 31(2) della Carta Revisionata, letto insieme all’articolo E;
  • La mancanza di soluzioni stabili per i rom e sinti sedentari costituisce una violazione degli articoli 31(1) e 31(3), letti insieme all’articolo E.

Alla tavola rotonda, il presidente del Comitato Europeo per i Diritti Sociali, Jean-Michel Belorgey, presentando la decisione del comitato sul reclamo collettivo dell’ERRC contro l’Italia, ha sottolineato che:

  • Rispetto all’applicabilità della Carta Europea Revisionata, gli Stati che hanno ratificato la Carta hanno l’obbligo di applicarla a tutti gli individui che vivono sui rispettivi territori senza riguardo al loro status giuridico. Il fatto che alcuni rom non abbiamo un regolare titolo di soggiorno in Italia non esime lo Stato italiano dal garantire loro le protezioni sancite dalla Carta.
  • Rispetto agli obblighi degli Stati parti della Carta Sociale Europea Revisionata, gli Stati hanno la responsabilità di assicurare che tali principi siano attuati senza riguardo per il fatto che, a causa della decentralizzazione delle strutture di governo del territorio, alcune funzioni particolari siano responsabilità di Comuni e Regioni;
  • Rispetto alla raccolta di statistiche, spetta agli Stati raccogliere regolarmente dati, inclusi dati disgregati secondo l’appartenenza etnica, che riguardano la situazione di quei gruppi ritenuti discriminati.
  • Rispetto alla proibizione di ogni forma di discriminazione razziale sancito dalla Carta, l’assenza di risposte specifiche da parte dello Stato per affrontare la situazione di rom e sinti costituisce una violazione degli obblighi degli Stati parti stabiliti dalla Carta.

Henry Scicluna, il coordinatore delle iniziative per rom e sinti del Consiglio d’Europa, e Adem Bejzak, presidente di Amalipé Romanó, associazione che riunisce i rom dell’area fiornetina, hanno sottolineato
l’importanza della partecipazione dei rom nella preparazione e realizzazione delle politiche rivolte al miglioramento della loro situazione.

Anche il professor Claudio Marta, rappresentante per l’Italia nel gruppo di esperti sulla questione rom del Consiglio d’Europa (MGS-Rom), ha evidenziato il ruolo della partecipazione e ha chiesto un maggiore coinvolgimento di rom e sinti nei processi decisionali.

I partecipanti alla tavola rotonda hanno chiesto la creazione di un Tavolo Nazionale per Rom e Sinti per coordinare gli interventi messi in campo localmente e valutare l’impatto di norme e politiche sulla vita di
queste comunità.

Casi e testimonianze di violazioni dei diritti fondamentali di rom e sinti in Italia da parte di attori istituzionali e non sono stati presentati da Nando Sigona e Lorenzo Monasta di OsservAzione, sulla base di uno studio condotto in numerose regioni italiane. Il rapporto “Cittadinanze Imperfette” (Edizioni Spartaco, 2006), che riassume i risultati dello studio, raccoglie nel dettaglio casi di esclusione e discriminazione di rom e sinti in ambito lavorativo, scolastico e abitativo. I dati raccolti dimostrano come molte politiche e prassi adottate dalle autorità italiane si fondano su un radicato anti-ziganismo. La nozione di “nomadismo”, imposta anche su persone che nomadi non sono, ha determinato una politica di segregazione dei rom dalla società maggioritaria e ostacolato la loro partecipazione.

Persistenti e diffusi stereotipi sullo “zingaro criminale”, secondo il professor Simoni del Network Europeo di Esperti Indipendenti sui Diritti Fondamentali, hanno prodotto effetti distorti e discriminatori
nell’applicazione della giustizia in sede processuale.

Guardando a possibili strategie per il futuro, i partecipanti hanno discusso possibili forme di cooperazione tra l’UNAR, ufficio nazionale anti-discriminazione razziale, e le associazioni impegnate nella difesa
dei diritti di rom e sinti. Antonio Giuliani dell’UNAR ha discusso della trasposizione della Direttiva Europea 43/2000 nel sistema italiano, evidenziando la possibilità per le associazioni a difesa dei diritti di
rom e sinti di agire in giudizio a difesa dei diritti individuali e collettivi.

Infine, i partecipanti hanno anche chiesto all’UNAR di avviare un’ampia consultazione con associazioni e esperti al fine di dettagliare una strategia volta ad affrontare i problemi di razzismo e discriminazione
contro rom e sinti in Italia.
 


European Roma Rights Center (ERRC) è un organizzazione internazionale di pubblico interesse impegnata in numerose attività dirette a contrastare le violazioni dei diritti umani dei rom e il razzismo, in particolare attraverso azioni legali strategiche, campagne di sensibilizzazione internazionali, ricerche e raccomandazioni alle autorità, formazione di attivisti rom. Per ulteriori informazioni: http://www.errc.org

OSSERVAZIONE - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti umani di rom e sinti in Italia. Per ulteriori informazioni: http://www.osservazione.org

La tavola rotonda è stata realizzata con il supporto della commissione Europea come parte del progetto transnazionale finanziato dall’ EU Community Action Programme to Combat Discrimination e realizzato da International Helsinki Federation for Human Rights (IHF), European Roma Rights Centre (ERRC) e European Roma Information Office (ERIO) nel periodo 2005-2006.

Nando Sigona
osservAzione - Centro di Ricerca Azione contro la Discriminazione di Rom e Sinti
email: postmaster@osservazione.org
web: www.osservazione.org
 


Da Agostino Rota Martir: Un amico mi ha inviato il programma di questo convegno sui Rom e Sinti...dove nessun intervento dei diretti interessati è previsto. Ma non è una novità, purtroppo!
Come sempre, parlano gli "esperti" dei Rom per i Rom... quando poi c'è la Comunità Europea che finanzia i "furbetti" non mancano mai.
Ciao Ago
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Di Sucar Drom (del 12/05/2006 @ 09:50:11, in blog, visitato 1849 volte)
Roma, prosegue la campagna elettorale a suon di sgomberi
"Fa riflettere come, con l’approssimarsi della scadenza elettorale, il sindaco Veltroni si ricordi improvvisamente dei rom abusivi. Un ripensamento dovuto principalmente alla forte protesta popolare dell’ultimo periodo, e che stride nettamente con il lassismo dimostrato in tutti questi anni nei confronti di un problema così sentito dai cittadini romani".

E’ quanto dichiara il candidato del ...

Reggio Calabria, polemiche dopo lo smantellamento di un ghetto rom
In questi giorni a Reggio Calabria c'è scontro tra l'Amministrazione Comunale e l'Opera Nomadi di Reggio dopo lo spostamento di alcune famiglie Rom dall’insediamento dell’ex Caserma ‘208’.

Sulle prime agenzie stampa è chiara la posizione del Comune che tende all'integrazione delle famiglie rom ma non si capisce bene dove siano state spostate le famiglie, sembra in alloggi popolari. Dopo alc...

Politiche 2006, in Parlamento per i diritti dei Sinti e dei Rom
Romano Prodi nei prossimi giorni formerà il nuovo governo e abbiamo fiducia nel cambiamento delle politiche a favore delle Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom.

Aggiorniamo la lista dei parlamentari che hanno aderito formalmente alla nostra lettera aperta per promuovere provvedimenti legislativi a favore delle Minoranze Nazionali Sinte e Rom, utilizzando la Raccomandazione n. 1557/200...

Non sono razzista ma per fortuna non sono nata in un "campo nomadi"
Portiamo alla vostra attenzione la lettera della signora Daniela Pinna, pubblicata sul quotidiano L'Unione Sarda il 23 aprile scorso.

La lettera è interessante per come inizia "non sono razzista, ma..."
e per come finisce "Ma abbiamo la gran fortuna di non essere nati in un campo nomadi", nel mezzo c'è di tutto.
...
 
Di Fabrizio (del 11/05/2006 @ 11:56:28, in Kumpanija, visitato 1685 volte)
Nawar è il termine dispregiativo che gli Arabi usano per indicare i Dom mediorientali. Praticamente il corrispondente della parola Zingaro. Sulla loro vita e cultura, in Europa si sa pochissimo. Qui un photoset da Flickr.
Per chi mastica poco l'inglese, la didascalia riporta:
Ci sono sempre diverse famiglie di Zingari o Nawar come sono chiamati in arabo, che vivono in tende accanto a me, a molti non piacciono ma non mi hanno mai dato fastidio.
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Di Fabrizio (del 11/05/2006 @ 11:23:53, in conflitti, visitato 1864 volte)

COMUNICATO STAMPA CS46-2006
RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA RUSSIA: RAZZISMO E XENOFOBIA IN AUMENTO

Secondo un nuovo rapporto di Amnesty International, gli omicidi a sfondo razzista, i pestaggi e la discriminazione sono in aumento nella Federazione Russa. Il governo di Mosca, che attualmente presiede il G8 e sta per assumere la presidenza semestrale del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, non riesce a contrastare in modo adeguato la xenofobia e l'intolleranza.

Il rapporto di Amnesty International, 'Razzismo violento fuori controllo', prende in esame casi di aggressioni, alcuni dei quali con esiti mortali, nei confronti di studenti stranieri, richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina, membri di minoranze etniche e migranti del Caucaso e dell'Asia Centrale, esponenti della comunita' ebraica e rom. Il testo mette in luce il fallimento delle autorita' nel prevenire gli attacchi a sfondo razzista attraverso politiche efficaci e nell'indagare e punire la grande maggioranza dei responsabili.

'La dimensione del razzismo in Russia e' incompatibile col posto che il paese occupa nella scena internazionale e mina la sua reputazione mondiale. In quanto membro del Consiglio d'Europa e suo prossimo presidente nonche' membro del G8, la Russia deve rispettare gli obblighi del diritto internazionale' - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. 'Lo Stato ha la responsabilita' di proteggere i diritti umani di tutte le persone che si trovano sul suo territorio, a prescindere dal colore della loro pelle. Deve contrastare e portare di fronte alla giustizia coloro che violano i diritti umani.
E' giunto il momento che le autorita' russe raddrizzino la deteriorata situazione dei diritti umani e rispettino i propri impegni, se vogliono avere un ruolo sul piano internazionale'.

Secondo il Centro analitico di informazioni 'Sova', un istituto russo, solo nel 2005, 28 persone sono state uccise e altre 366 aggredite per motivi razziali. Il numero effettivo, comunque, potrebbe essere molto piu' elevato, poiche' molti reati a sfondo razzista non vengono denunciati o riconosciuti come tali. La polizia e i magistrati inquirenti preferiscono spesso classificarli come atti di 'teppismo'.

In realta', gli autori degli episodi di razzismo fanno parte di gruppi ben organizzati che professano un'ideologia razzista, neofascista e violenta.
Secondo dati ufficiali, in Russia sono attivi circa 150 'gruppi estremisti' con oltre 5000 membri. Secondo le Organizzazioni non governative e le associazioni che svolgono campagne contro il razzismo, a loro volta nel mirino di questi gruppi, gli aderenti sarebbero 50.000.

'Questi attacchi violenti sono una delle manifestazioni piu' visibili di un'intolleranza e di una xenofobia profondamente radicate in molti settori della societa' russa. Chiudere un occhio su questi crimini dell'odio ha incoraggiato la crescita dell'estremismo xenofobo e del neofascismo nel paese' - ha commentato Khan.

Il rapporto di Amnesty International denuncia come, a seguito di attacchi violenti e su vasta scala nei confronti della popolazione civile, attribuiti ai gruppi armati ceceni, i membri di vari gruppi etnici del Caucaso, ceceni inclusi, siano stati perseguitati. Queste persone, in quanto appartenenti a minoranze etniche distinguibili a occhio nudo dai russi, vengono prese di mira ai controlli d'identita' istituiti nel contesto delle misure antiterrorismo o a semplice scopo di estorsione da parte della polizia. Secondo una ricerca condotta l'anno scorso da un'organizzazione locale per i diritti umani, le persone di aspetto non slavo hanno 21 probabilita' in piu' di essere fermate per controlli mentre viaggiano sulle linee della metropolitana di Mosca.

'Il razzismo e' un attacco alla nozione stessa di universalita' dei diritti umani. Esso nega sistematicamente il godimento dei diritti umani sulla base del colore, della razza, dell'etnia, della discendenza o dell'origine nazionale. In base al diritto internazionale, la Russia deve combattere il razzismo in ogni sua forma. Alcune autorita' regionali hanno preso iniziative al riguardo, ma si sono dimostrate profondamente inadeguate e isolate. E' giunto il momento che il governo federale ponga in essere un piano nazionale per dare alla lotta contro il razzismo la priorita' che merita'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 4 maggio 2006

Il rapporto 'Federazione Russa: razzismo violento fuori controllo' e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo http://web.amnesty.org/library/index/engeur460162006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
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