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La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 21/07/2009 @ 08:54:51, in Europa, visitato 1805 volte)

Da British_Roma. E' da molto che non pubblicavo aggiornamenti da Dale Farm

IL CONTRATTO DELLO SGOMBERO DI DALE FARM ATTRAE GLI UFFICIALI GIUDIZIARI By Grattan Puxon

La più conosciuta impresa di "sicurezza" antizigana della GB, responsabile del brutale sgombero di Twin Oaks nel 2004, dice di essere pronta alla più grande operazione di rimozione mai avuta contro un villaggio comunitario in Bretagna nei tempi moderni.

Constant & Co., che ha incamerato decine di milioni di euro sgomberando gli Zingari dalla loro terra, con maniere forti e a mala pena legali, ora vuole il contratto per demolire Dale Farm, che vicino a Crays Hill, Essex, ospita 500 Viaggianti.

Il lavoro, che vale tre milioni di euro, comprenderebbe la rimozione, e in alcuni casi la distruzione, di chalet e case mobili, e lo sgombero fisico di 90 famiglie, inclusi bambini, anziani ed infermi, a lasciare il distretto, impoveriti e senza un posto legale dove vivere.

Assieme alle loro dimore e alla scuola primaria dei bambini, le famiglie stanno per perdere l'unico centro comunitario giovanile e la cappella di San Cristoforo.

"Questa è pulizia etnica," dice uno dei volontari che ha visitato Dale Farm. "Ma il consiglio comunale sta tentando di mascherare questo fatto con molto linguaggio politicamente corretto."

A causa dell'alto costo del lavoro, il comune di Basildon è stato costretto a pubblicare un bando sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. La data di chiusura per le offerte è a metà agosto.

Nell'annuncio il consiglio comunale dichiara che l'offerta vincitrice deve "dimostrare l'impegno a sostenere i principi di uguaglianza e della legislazione sulla differenza e dimostrarsi sensibile e reattivo ai bisogni della gente."

D'altra parte, Basildon ha già indicato le sue preferenze nel re-ingaggio di Constant, una ditta che il consiglio ha già impiegato per diversi piccoli sgomberi. I critici dicono che sono stati condotti in maniera da ostentare i regolamenti UE sulla salute e la sicurezza, avendo come risultato l'inutile distruzione di enormi quantità di proprietà private.

Durante le azioni sono state perse preziose porcellane Crown Derby ed altri oggetti.

Fotografie mostrano come ad Hovefields non sia stata messa in sicurezza l'area di sgombero, con i bambini che stazionavano in prossimità quando le macchine pesanti erano in azione.

Mentre il consiglio comunale ha giustificato l'uso del comma 178 dell'Atto di Pianificazione Cittadino e Ambientale per restaurare la cintura verde, il terreno a Hovefields è stato lasciato brullo e abbandonato. La vegetazione superficiale è stata distrutta ed il terreno è stato circondato da alte banchine di terra.

La maggior parte del terreno è ora inondato da acqua contaminata delle fognature rotte dei servizi igienici, costituendo un pericolo alla salute di bambini e adulti che continuano a vivere lì attorno aspettando nuove incursioni di Constant.

CAROVANE IN FIAMME

Un film prodotto dalla Dale Farm Housing Association mostra carovane in fiamme mentre gli ufficiali giudiziari maltrattano bambini che stanno gridando. Constant è la compagnia che ha mantenuto sinora questo compito, con un approccio brutale.

Riferendosi allo sgombero di Twin Oaks, Justice Collins ha detto al Tribunale Supremo di aver visionato un video su Constant all'opera, dove lei considera la condotta dei suoi dipendenti inaccettabile in quanto porta inevitabilmente a condizioni di pericolo.

"Il consiglio deve riconsiderare l'uso di questa compagnia," ha dichiarato Justice Collins. Ha anche notato che la polizia ha mancato di controllare gli eccessi degli incaricati di Constant.

Collins ha aggiunto che in caso di seria malattia o di esigenze dei bambini, lo sgombero sarebbe sproporzionato. Anche se il diritto di sgomberare è stato sinora sostenuto, le condizioni relative sono state adottate in una complessa decisione della Corte d'Appello all'inizio dell'anno.

Richiesto dall'Atto sulla Libertà d'Informazione di fornire copia dei rapporti sui rischi connessi agli sgomberi di Hovefields e Dale Farm, Basildono ha dovuto ammettere di non aver svolto alcuna ricerca in questo senso.

Jean Sheridan, madre di tre gemelli a Dale Farm, ha timore del trauma che gli incaricati dello sgombero possono causare ai suoi figli. Spera che prima che Constant entri in azione, lei possa portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani.

"Non abbiamo nessun altro posto dove andare ed i miei figli hanno bisogno di trattamenti medici," dice Jean. "Sono nati prematuri e sono fortunati a vivere. Come sopravviveranno al terrore che porterà Constant?"

Il Commissario britannico dell'Infanzia ha chiesto a Basildon cosa intende fare per salvaguardare la sicurezza dei bambini durante la demolizione e quale sistemazione alternativa venga offerta loro. Sinora non ha ricevuto nessuna risposta soddisfacente.

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Di Fabrizio (del 21/07/2009 @ 09:24:29, in casa, visitato 1909 volte)

Un articolo su una situazione "esplosiva" a Caserta. In calce riporto qualche osservazione di Nadia Marino, dell'Opera Nomadi, che vive da quelle parti

Campi profughi, gli extracomunitari dovranno 'sloggiare'
Lapidario l'annuncio dell'assessore all'Ambiente Marco Ricci. Il campo giace in pessime condizioni igienico-sanitarie
18/07/2009 - 14:47 Enza Passaro in Attualita'

Capua - "Gli extracomunitari e gli zingari dovranno trovare altri alloggi". Lapidario l'annuncio di Marco Ricci, assessore all'ambiente sulla questione del campo profughi di Capua. Il campo, infatti, giace in condizioni pessime, ove mancano le più elementari attenzioni all'ambito igienico sanitario. Purtroppo, dopo l'arrivo dei zingari, sia di etnia rom che italiani stessi provenienti per lo più dalla Sicilia, le condizioni del campo sono peggiorate. Finestre dai vetri rotti, piastrelle staccate dai muri, tubi sradicati dalle pareti e sistemi elettrici smembrati completamente. Dell'aiuola che sorgeva originariamente all'esterno dei grandi palazzi non resta che una discarica a cielo aperto, dove è possibile trovare dalle automobili dimesse a mobili rotti a spazzatura di ogni tipo. E proprio da questa situazione generale si innalza la protesta dei residenti del rione circostante. I cittadini, infatti, chiedono maggiore sicurezza, ronde e un servizio di vigilanza che tuteli le proprie abitazioni. I residenti, infatti, lamentato l'aumentarsi di piccoli furtarelli ad opera dei zingarelli che periodicamente si accampano presso il campo profughi. "Si intrufolano nelle nostre abitazioni senza che nessuno si accorga di nulla. Quando siamo in giardino siamo costretti a tenere le porte e le finestre della casa sbarrati perché rischiamo di trovare all'interno qualche male intenzionato", annuncia un residente stesso. Inoltre si innalza anche la polemica sulla questione dell'eternit, un materiale altamente cancerogeno che si trova all'interno di alcune lamiere di cui è composto la maggior parte del campo. Secondo le testimonianze dei residenti, infatti, i piccoli nomadi, per passare il tempo, si divertono a smembrare queste lamiere, originando in tal modo la fuoriuscita di tali particelle nocive per la salute dell'uomo. "Nonostante le nostre continue segnalazioni al Comune, l'unica risposta che ne proviene è che non si può fare nulla poiché il campo è di proprietà della provincia", afferma un altro residente.

Purtroppo, allo stato attuale non si conosce molto dell'evoluzione delle pratiche di acquisizione dello spazio poiché le farraginose tempistiche della burocrazia stanno rallentando notevolmente la conclusione del patto tra il Comune di Capua e la Provincia di Caserta.

Il campo profughi di Capua (foto interno18.it)

Commento di Nadia Marino: Sono tutte menzogne (come al solito la colpa è dei rom e dei sinti). I sinti stanno nella parte in cui ci sono solo i terreni e non sono responsabili del degrado che esiste da una decina di anni. I rom sono pochissimi e sono lì da pochi mesi. I rumeni hanno ristrutturato le palazzine a spese loro e realizzato un bel giardino con le agavi. Piuttosto il Comune vuole vendere ai palazzinari e quindi lucrare sugli ettari, come mi ha detto lo stesso sindaco. Inoltre ha incaricato una ditta di potare gli alberi e questa impresa ha tagliato a zero degli alberi secolari lucrando sulla vendita del legno. I palazzi stanno così da dieci anni e l'immondizia non viene prelevata.

Insomma sembra la solita storia di speculazione edilizia, vi terrò informati se ci sono novità.

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Di Fabrizio (del 22/07/2009 @ 09:17:39, in scuola, visitato 1334 volte)

Segnalazione di Demetrio Gomez da Baxtalo's Blog

PROYECTO YANKOVICH

Da qualche tempo e grazie a queste famose reti sociali -viva l'era digitale!- mi sono messo in contatto con Zadziro Yankovich, un Rrom del Cile.

Zadziro Yancovich, Rrom del Cile, creatore del PROYECTO YANCOVICH

E'  stato emozionante per il poco contatto che noi Rrom europei abbiamo con i fratelli di altri continenti, però è stato ancora più emozionante rendersi conto che ci muovevano idee ed interessi comuni. E' stato l'inizio di una buona amicizia e di alcune conversazioni su come regolare il mondo e -perché no?- di raccontarci alcune tra le nostre frustrazioni ed idee. In questo periodo mi ha anche comunicato che attualmente la sua grande motivazione era lavorare con i bambini rrom del suo accampamento per evitare la perdita della Lingua Rromaní (Rromani Chib), nello stesso compito collaborano con Zadziro, Titino Nicolich e Vielka Araya.

Per arrivare a capo di questa idea, con molta pazienza e prendendo molto tempo che avanza dal suo impiego e dal tempo libero, ha elaborato alcune tabelle, molto grafiche e di facile maneggio, per poterle utilizzare in una piccola scuola dove alcune persone con tanta volontarietà devono alfabetizzare questi bambini.

Titino Nicolich, Collaboratore del Proyecto Yankovich e Presidente della Union Romane de Chile

Durante il tempo rubato da altri compiti, aiuta a completare queste tabelle e a cercare di migliorarle quanto possibile, cosicché altri Rrom che parlano rromaní (Lolo, Ranchi, Israel, Robert ed altri) diano il loro apporto, arricchendo e rendendo più grande  questo progetto nominato PROYECTO YANKOVICH.

Vielka Araya, collaboratrice del Proyecto Yankovich e professoressa nella scuola

La lingua rromaní, come succede a tutte le lingue e soprattutto con questa così estesa nel mondo, ha differenti dialetti, nessuno migliore o peggiore dell'altro, semplicemente differenti, per cui possono esserci differenze senza che si stia parlando di lingue differenti. La variante che parla Yankovich è lo Xorajai, dovremmo risalire alle migrazioni dei Rom dall'Europa dell'Est verso il Cile per trovarne la radice e non nego che lo si faccia in altre pagine di questo Blog, anche se come ho già detto che qui ci focalizzeremo sulle questioni collegate alla lingua, per qualsiasi cosa potete aggiungere dei commenti [...]. Questa varietà di dialetti, costumi, musiche... conformano questo mosaico così ricco e bello che rappresenta la cultura rrom, ed il rispetto di questa propria diversità interna rinforza anche il sentimento di ROMIPEN (identità rrom). Ricordiamoci sempre che la nostra diversità è la nostra ricchezza, AMARI VERVERIPEN SI AMARI BARBALIPEN.

Questa pagina non è chiusa, è viva e aperta ai vostri commenti ed apporti, perché la cultura è qualcosa di universale che scaturisce naturalmente, ed è sempre fresca e cangiante per saziare la nostra sete di conoscenza ed umanità. Per questo non mi allargherò oltre e vi lascio con gli aggiornamenti settimanali dove prenderemo contatto con una lingua ed una cultura millenaria, che però non è un fossile né un museo di esotismi passati. La lingua e la cultura sono vive, crescendo trasformandosi e adattandosi senza fine, perché al contrario spariremmo.

(Come specificato sopra, i testi e le tabelle che seguono si riferiscono alla variante Xorajai del Rromaní. Cliccare sulle icone per vedere la tabella a grandezza naturale. I testi sono mantenuti in spagnolo castigliano ndr)

1ª PORTATA

2ª PORTATA

PRONOMBRES PERSONALES
me – tu
vov – el
voj – ella
ame – nosotros/as
tume – vosotros/as
von – ellos/as

en forma acusativa:
man – me, a mi
tut – te, a ti
les – le, a el
la – la, a ella
amen – nos, a nosotros
tumen – os, a vosotros
len – les, a ellos

Dativo
mange – para mi
tuke – para ti
leske – para el
lake – para ella
amenge – para nosotros
tumenge – para vosotros
lenge – para ellos

Instrumental
mansa – conmigo
tusa – contigo
lesa – con el
lasa – con ella
amensa – con nosotros/as
tumensa – con vosotros/as
lensa – con ellos/as

Ablativo
mandar – procedente de mi, de lo mio
tutar – procedente de ti, de lo tuyo
lestar – procedente de el, de lo suyo de el
latar – procedente de ella, de lo suyo de ella
amendar – procedente de nosotros/as, de lo nuestro
tumendar – procedente de vosotros/as, de lo vuestro
lendar – procedente de ellos/as, de lo suyo de ellos

Locativo
mande – donde estoy yo, a mi, a mi casa
tute – donde tu estas, a ti, a tu casa
leste – donde el esta, a el, a su casa de el
late – donde esta ella, a ella, a su casa de ella
amende – donde estamos nosotros/as, a nosotros, a nuestra casa
tumende – donde estais vosotros/as, a vosotros, a vuestra casa
lende – donde estan ellos/as, a ellos/as, a su casa de ellos

Genitivo
muro – mio, muri – mia, mure – mios/as
tiro – tuyo, tiri – tuya, tire – tuyos/as
lesko – suyo de el, leski – suya de el, leske – suyos de el
lako – suyo de ella, laki – suya de ella, lake – suyos de ella
amaro – nuestro, amari – nuestra, amare – nuestros/as
tumaro – vuestro, tumari – vuestra, tumare – vuestros/as
lengo – suyo de ellos, lengi – suyo de ellas, lenge – suyos de ellos

Esto es orientativo. son las declinaciones básicas de Rromani

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Di Fabrizio (del 22/07/2009 @ 09:46:22, in scuola, visitato 2207 volte)

Stefania Ragusa segnala questo articolo su Redattore Sociale

Si chiama Pamela Bevilacqua e vive nel campo di Scordovillo. Ha sostenuto l'esame di maturità all'istituto per l'industria e l'artigianato

LAMEZIA TERME - Si chiama Pamela Bevilacqua, ed e' la prima ragazza della comunita' Rom di Lamezia Terme a conseguire il diploma di scuola media superiore di secondo grado. La ragazza, che ha sostenuto gli esami di maturita' all'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Leonardo Da Vinci", indirizzo moda e costume, ha superato brillantemente gli esami conseguendo un ottimo voto. In particolare Pamela Bevilacqua ha discusso la tesina affrontando diversi argomenti: il Surrealismo per la storia dell'arte, Pirandello come autore di letteratura insieme ad altri scrittori del primo Novecento, e la Seconda guerra mondiale per quanto riguarda l’argomento di storia. Nel corso del suo quinto anno scolastico, la ragazza Rom ha frequentato anche uno stage di moda a Rimini, e adesso spera di poter frequentare l'Università.

"Ho dovuto lottare all'inizio contro la mia famiglia - ha dichiarato Pamela - perché i miei genitori non volevano che frequentassi la scuola superiore, anche perchè dei miei amici non c'era nessuno. Le compagne che hanno iniziato la scuola insieme a me, dopo un po’ di tempo, hanno abbandonato gli studi". Pamela, invece, ha sfidato pregiudizi e luoghi comuni ed è andata contro tutto e contro tutti.

"A me piace tanto studiare, soprattutto la storia dell'arte, in particolare Munch e Canova - ha confidato la giovane Rom - Il mio sogno ora e' poter proseguire gli studi e potermi laureare". Pamela rappresenta una svolta significativa nella storia del popolo Rom che a Lamezia vive nell’accampamento di località Scordovillo, il ghetto più grande della Calabria che accoglie circa mille persone, decine di nuclei familiari che vivono in estrema indigenza e con una situazione igienico-sanitaria vergognosa. Il campo Rom di Scordovillo è finito spesso alla ribalta dei media nazionali e perfino il quotidiano francese Le Monde gli ha dedicato spazio, denunciando le condizioni disumane della popolazione che vi abita.

Nella "favela" calabrese opera da più di vent’anni l’associazione "La strada" che si è sempre occupata della scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi dell’accampamento. Pamela è stata seguita costantemente dai volontari dell’associazione, nata dalla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Il suo diploma è una vittoria per la gente Rom ed è anche un importante traguardo per i rappresentanti de "La strada": l’esempio concreto che circa un quarto di secolo fa qualcuno ha visto giusto, scegliendo di operare in mezzo ai rom.

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Di Fabrizio (del 23/07/2009 @ 00:08:18, in Italia, visitato 2275 volte)

Avevo promesso di tenervi informati se ci fossero stati sviluppi sulla vicenda di Capua: un comunicato pubblicato su Tarantolati Sud Magazine

L'Opera Nomadi di Caserta denuncia le numerose menzogne contenute nelle dichiarazioni che la stampa riporta sull'ex campo profughi di Capua, colpevolizzando alcune etnie presenti che non sono responsabili del degrado in cui versa. In seguito alle dichiarazioni del sindaco di Capua Antropoli e dell'assessore all'ambiente Marco Ricci in merito all'ex campo profughi di Capua, appare evidente che bisogna fare chiarezza onde evitare che le colpe di altrui responsabilità ricadano impunemente su capri espiatori, alimentando xenofobia e intolleranza nella pubblica opinione. In un articolo si riporta che i bambini giocano con le lamiere di amianto. Ci domandiamo se è colpa dei bambini che un domani avranno il cancro, oppure degli adulti che non bonificano l'area in cui da anni l'amianto svolazza diventando polvere per l'incuria. (continua sotto le foto)


Da circa venti anni il campo, nel quale esisteva un presidio di gestione, è stato abbandonato senza alcuna manutenzione, né forma di controllo e pulizia degli stabili e dei terreni in cui sono situati. Circa venti anni fa una ventina di famiglia polacche hanno occupato un paio di palazzine. Negli anni 90, in seguito all'incendio del Ghetto di Villa Literno, alcuni migranti (Burkinabe, Ivoriani) furono ospitati in megatende, per circa un anno, per volontà della prefettura di Caserta. Il degrado degli edifici (con gli usci murati) e dei megacontainer incendiati, era già evidente e ampiamente documentato con foto. I rifiuti però erano almeno prelevati. In seguito, nel corso degli anni, si sono insediati migranti di varie etnie, rumeni, camminanti siciliani (stagionali, solo d'estate), qualche famiglia di albanesi, di rom slavi, di sinti. In una parte dell'ex campo mediante un progetto realizzato dal Comune con la collaborazione della cooperativa sociale Città Irene sono state ristrutturate due palazzine per l'ospitalità delle famiglie polacche "storiche" spostate da quelle occupate anni fa. Accanto a queste da un paio di anni circa si sono insediate due comunità di rumeni (muratori, braccianti agricoli) che hanno pulito i terreni adiacenti rendendoli vivibili. I figli dei polacchi e dei rumeni giocano insieme. I rumeni hanno chiesto al Comune il permesso di ristrutturare a spese loro.

Nelle altre parti dell'ex campo invece esiste una situazione di degrado per la presenza di cumuli di rifiuti e di macerie mai rimossi. Palazzine sventrate ricoperte di rifiuti, abiti smessi che sventolano alle finestre, vetri rotti, carcasse di auto e container, ricoperte di cespugli di piante selvatiche, in un paesaggio spettrale. Il parco è immenso, decine di ettari, abbandonati all'incuria, anzi un tentativo realizzato dal Comune per la potatura degli alberi secolari, mediante l'incarico a ditta specializzata, ha portato alla distruzione totale degli stessi. Un testimone ha spiegato che "qualcuno" avrebbe lucrato sul legno ricavato.

Il sindaco di Capua, interpellato dalla presidente Nadia Marino (in ottobre 2008 durante il censimento voluto dalla prefettura) sulla destinazione dei terreni (nei quali in un primo tempo si parlava dovesse sorgere un polo ospedaliero) ha risposto che quasi tutti gli ettari saranno venduti a privati per "fare cassa" e coprire il deficit dell'Amministrazione Comunale. Solo una parte, quella in cui sono situate le palazzine dei polacchi, sarà recintata e rimarrà con una destinazione d'accoglienza migranti. A tal proposito l'Opera Nomadi ha chiesto che eguale trattamento sia riservato agli altri abitanti dell'ex campo profughi sottolineando che una decisione di sgombero solo per alcuni sarebbe ingiusta e lesiva dei diritti di ciascuno maturati nel corso degli anni. Si è fatto notare che circa 40 bambini frequentano le scuole limitrofe. La risposta è stata che a quei tempi il nostro Papa era polacco ed è per questo che si è riservato un trattamento diverso ai polacchi (testuali parole).La nostra replica: "Bisognerà aspettare un Papa rumeno o cos'altro?"

Inoltre nelle varie riunioni tenutesi in prefettura si è presentato un progetto di scolarizzazione e di segretariato sociale, rimasto lettera morta. Nell'ultima riunione un mese fa in cui si è firmato un protocollo d'intesa con i Comuni della provincia, il sindaco di Capua, non solo era assente, ma ha mandato un messaggio in cui spiegava che l' Amministrazione Comunale non era interessata a tale protocollo. Nella precedente aveva ribadito la necessità di spostare le 4 famiglie rom (per liberarsi definitivamente del "problema") a S. Maria C.V. nel campo di via Parisi (a confine dei due Comuni in aperta campagna). Si ricorda che proprio in questa microarea il Comune di Capua ha negato l'allaccio dell' acqua per anni (concessa dal sindaco Pasca, negata dal commissario Provolo, nonostante un container bagni di 20mila euro, ora distrutto dalle fiamme appiccate da anonimi dopo la partenza dei rom a dicembre) costringendo i rom ad andare in parte in Francia e in parte a Capua. Nella zona infatti ci sono villette lussuose ed è per questo che anche lì la loro presenza era di danno all'immagine e alla speculazione immobiliare. Si fa presente che il Comune di Capua dovrebbe occuparsi anche della comunità di Rom presenti a S. Angelo in Formis, che fa parte dello stesso Comune, quindi farebbe bene a firmare il protocollo d'intesa, ad adoperarsi per il decollo dei progetti per la "gestione della sorte" dei migranti dell'area ex campo profughi e soprattutto per evitare che siano perpetrate azioni chiaramente palesi di ingiustizia sociale, di chiaro stampo xenofobo, lesive dei diritti delle comunità ospitate in quell'area.

L'Opera Nomadi sollecita la prefettura e la questura di Caserta ad istituire, nell'ambito del Consiglio territoriale per l'immigrazione, una conferenza di servizi specifica su Capua, per trovare una soluzione per il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità presenti spostandole in un'unica zona da bonificare, recintare, dotare di utenze e servizi. Lancia un appello a tutte le associazioni, le Onlus, le cooperative sociali, i sindacati per costituire una rete che gestisca i progetti per dare all'ex campo profughi la sua vecchia destinazione di luogo in cui i migranti erano ospitati nella pienezza dei loro diritti all'insegna della pace e dell' armonia (come ci ha raccontato il figlio del responsabile del campo profughi d'un tempo, nato e vissuto, felicemente nell'aria salubre dell'intercultura, in quegli edifici).

La sezione dell'Opera Nomadi di Caserta

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Di Fabrizio (del 23/07/2009 @ 09:22:34, in media, visitato 1405 volte)

Da Roma_Daily_News

Divers.ro

20/07/2009 - Dopo tre anni di tentativi, è stata fondata l'Associazione dei Giornalisti Rom (AJRr). Secondo il comunicato stampa, è un progetto ideato e finanziato dal Centro per il Giornalismo Indipendente (CJI) ed appoggiato da Amare Romentza.

AJRr ha cinque fondatori: George Lacatus, giornalista investigativo al Cotidianul – presidente; Ciprian Mailat – capo del dipartimento economico dall'Evenimentul Zilei – direttore esecutivo; Zoltan Petru – giornalista al Jurnalul National; Boby Neacsu – giornalista al Financairul; ed Antoaneta Etves, giornalista all'Evenimentul Zilei.

Lo scopo principale di AJRr è di promuovere standard di qualità nei media in relazione ai Rom - media di massa. Riguardo a ciò, i fondatori intendono organizzare formazione per giornalisti sui Rom nei media centrali, per eliminare dai loro articoli stereotipi e pregiudizi.

Nel contempo, AJRr intende organizzare formazione per i giornalisti rom, simili ai programmi organizzati da CJI, che saranno seguiti anche dai fondatori. AJRr intende anche monitorare come i media di massa relazionano sui Rom e porterà attenzione sul materiale che non rispetta i principi dell'obiettività riguardo ai Rom.

L'Associazione, che ha appena iniziato la sua attività, sarebbe grata di collaborare con qualsiasi associazione rom che abbia obiettivi comuni e sia interessata nell'ottenere esperienza nella formazione di attività delle OnG.

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Di Fabrizio (del 24/07/2009 @ 08:55:32, in Europa, visitato 1270 volte)

Da Roma_Francais

Rigettata la domanda di espulsione dei Rom di un accampamento gestito da MDM

BOBIGNY - Si apprende da diverse fonti che il tribunale delle grandi istanze (TGI) di Bobigny ha rigettato lunedì la domanda d'espulsione dei Rom che occupano un terreno dello Stato, sul quale l'OnG Médecins du Monde (MDM) ha installato delle tende.

MDM aveva preparato il 26 maggio a Saint-Ouen (Saine-Saint- Denis) sette tende d'urgenza per alloggiare 116 Rom, tra cui 41 bambini e 5 donne incinte, dopo la distruzione di un hangar che serviva loro da abitazione, in un incendio che era costato la vita ad un bambino di 10 anni qualche giorno prima a Bobigny.

Avevano ugualmente subito diversi sgomberi dai luoghi dove avevano tentato di trovar rifugio dopo questo trauma.

La prefettura di Seine-Saint- Denis aveva allora nominato l'OnG davanti al TGI di Bobigny per occupazione di un terreno di proprietà dello Stato, reclamando l'espulsione dei Rom che vi erano accampati.

"La domanda è stata rigettata. La prefettura ha visto respingere l'istanza, considerando il tribunale che l'associazione Médecins du Monde non poteva essere considerata come rappresentante degli occupanti", ha dichiarato ad AFP un fonte che ha richiesto l'anonimato.

Interrogata da AFP, la prefettura di Seine-Saint- Denis ha dichiarato che "è allo studio il seguito da dare a questa decisione".

"Il tribunale ha riconosciuto che MDM ha avuto ragione d'agire nell'urgenza", s'è rallegrato un portavoce dell'OnG raggiunto da AFP. Per il dottor Olivier Bernard, presidente di MDM, con questa decisione, il giudice "domanda allo Stato di sedersi ad un tavolo con le associazioni e gli eletti per trovare una solazione di alloggio permanente ai Rom".

I "villaggi d'inserimento", sperimentati dal 2007 in tre municipalità di Seine-Saint- Denis, che accolgono essenzialmente delle famiglie rom desiderose di cercare un impiego e di scolarizzare i bambini, "sono una soluzione efficace", avanza il dottor Bernard.

Circa 2.300 Rom sono installati a Seine-Saint- Denis, di cui secondo la prefettura circa la metà Rom della regione dell'Ile-de-France.

Altre notizie (in francese ndr)

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Di Fabrizio (del 24/07/2009 @ 15:17:27, in lavoro, visitato 1470 volte)

COMUNICATO STAMPA

"LA PIAZZA DEL RIUSO E DELLA SOLIDARIETA' ATTIVA"

SABATO 25 LUGLIO 2009
via della vasca navale 6, Roma (p.le ex cinodromo)
Ore 09:00 INAUGURAZIONE

"La Piazza del Riuso e della Solidarietà Attiva" vuole essere uno spazio dedicato all'incontro con la cultura, la tradizione e l'economia Rom, ancora largamente sconosciute ai cittadini italiani.

La presenza di artisti, musicisti e danzatori gitani vi accompagnerà nella visita del Mercatino dell'Usato, dove potrete trovare idee curiose e a buon mercato per la vostra casa e i vostri regali.

Gli oggetti presenti negli stands del mercatino sono stati in gran parte salvati dal triste destino di finire in discarica grazie al duro lavoro degli operatori dell'usato rom, che rovistando i cassonetti svolgono un'attività economica onesta anche se informale.

L'idea di una "Piazza del Riuso e della Solidarietà Attiva" nasce dall'esigenza di coniugare piu' aspetti: quello culturale, quello sociale e quello della sostenibilità ambientale.

Lo stand dedicato al tema del Riutilizzo a cura dell'Occhio del Riciclone potrà aiutare tutti i cittadini a conoscere meglio tutte le potenzialità del settore dell'usato rom, che potrebbe avere un grande sviluppo se potesse rifornirsi di merci direttamente dalle isole ecologiche in sostituzione all'opzione anti-igienica del cassonetto.

"La Piazza del Riuso e della Solidarietà Attiva" sara' inaugurata questo sabato dal Presidente del Municipio Roma XI Andrea Catarci, e a partire da Settembre diventera' un appuntamento fisso tutti i sabati e le domeniche.

INFO:
3471217942
riusare@yahoo.it
www.occhiodelriciclone.com

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Di Fabrizio (del 25/07/2009 @ 09:03:33, in Kumpanija, visitato 2121 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir

MIGRANTES: CONVEGNO NAZIONALE UNPRES Le Minoranze: dinamica per la società e per la Chiesa

Udine, 27-30 agosto 2009 - PROGRAMMA:

GIOVEDI' 27 AGOSTO

Nel pomeriggio arrivo e sistemazione
19.30 Cena

21.00 Veglia di Accoglienza (Torino)

VENERDI' 28 AGOSTO

09.00 Liturgia (gruppo Toscana)

09.30 Introduzione Convegno

10.00 Rom e Sinti minoranze: la fatica di un riconoscimento
Eva Rizzin

11.00 Intervallo

11.30 “Voi siete nel cuore della Chiesa”
Don Claud Dumas

13.00 Pranzo

16.00 Nell’ex campo di concentramento fascista di Gonars: “Silenzi suoni e parole” con
Eva Rizzin
Demir Mustafa’
Dijana Pavlovic
Kersel

19.30 Cena

21.00 Rom Cabaret: momento teatrale musicale
con Dijana Pavlovic

SABATO 29 AGOSTO

09.00 Liturgia (comunità francescana)

09.30 Saluto e messaggio di Furio Honsel (sindaco di Udine)
“Friuli: crocevia di minoranze”

10.00 Riflessione Biblica:
“Le minoranze” nella Bibbia forza creatrice
Carmine Di Sante

11.00 Intervallo

11.30 Approfondimento

13.00 Pranzo

15.30 Presentazione Libri sulla ricerca: “La zingara rapitrice”

16.30 Confronto di Gruppo:
“rom-gagi il dato e il ricevuto: dinamiche sociali ed ecclesiali”

19.00 Liturgia (S. Egidio)

19.30 Festa insieme con prodotti Regionali

DOMENICA 30 AGOSTO

08.30 Liturgia

09.00 Assemblea: “Tracciare prospettive per un cammino comune”

10.30 Eucarestia di Pentecoste: confermazione di alcuni giovani rom

12.30 Pranzo

INDIRIZZO CONVEGNO:

Seminario Interdiocesano
Via Castellerio, 81/2
33010 Pagnacco (Ud)
Tel. 0432 650265 Fax. 0432 650721
e-mail: info@seminarioudine.it

Per informazioni rivolgersi:
Don Federico Schiavon
cell. 348/2650796
federico.schiavon@bearzi.it

COME RAGGIUNGERCI:

Il Seminario Interdiocesano di Castellerio nasce in una collina dinanzi Pagnacco, paese situato a nord di Udine, a circa 10 minuti di distanza dalla città.

Raggiungerlo è molto semplice:

1. Dalla città di Udine: seguire le indicazioni della S.P. 49 (Osovana) per Pagnacco e Buja. Arrivare al punto 3 delle nostre indicazioni.

2. Dall’autostrada:

A. uscita Udine SUD: proseguire nella tangenziale, proseguendo dritti al semaforo, fino all’uscita Pagnacco-Buja-Osoppo, oltrepassando quelle indicanti lo stadio (sud e nord e centro commerciale Città Fiera);

B. uscita Udine NORD: proseguire a destra verso la tangenziale che porta a Udine, prendere la prima uscita, indicante Pagnacco-Buja-Osoppo. Usciti dalla tangenziale, svoltare a sinistra all’incrocio. Proseguire sempre diritti per circa 400 metri.

3. In prossimità del Seminario, troverete davanti a voi la Chiesa. Svoltate a sinistra, nella strada indicante Seminario Interdiocesano, via Castellerio. Dopo 15 metri svoltare a destra

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Di Fabrizio (del 25/07/2009 @ 14:39:15, in Italia, visitato 1796 volte)

Per i lettori dalla Sardegna, che si lamentano che lì non succede mai niente... ; - )

Un fitto calendario di concerti, mostre, dibattiti, cortometraggi, con grandi nomi della musica e dell'arte: tutto raccolto sotto un titolo, Clandestino, che rimanda a un tema ambizioso e di strettissima attualità. Questo offre ai tanti vacanzieri che in estate moltiplicano la potenziale "audience" sarda l'undicesima edizione del Dromos Festival, che per oltre venti giorni tiene banco a Oristano e in altri centri dell'Oristanese.

Ricca la sezione arte, dalla mostra Gazela del tedesco Udo Rein a San Vero Milis - che deve il titolo a un recente video dell'artista tedesco sulla comunità Sinti e Rom di Belgrado - alla mostra Di tanto mare a Oristano, con il pezzo forte e momento centrale dell'intero festival, il Tavolo Mediterraneo Love Difference di Michelangelo Pistoletto, piattaforma intorno alla quale si svolgeranno una serie di incontri e dibattiti.

Dromos dedica anche quest'anno una sezione ai cortometraggi, con la rassegna La meta trasgredita, ideata e curata da Cristiana Collu, direttrice del Museo MAN di Nuoro, che anche suggella un'altra delle novità di questa edizione della manifestazione, la collaborazione del vivace museo d'arte moderna con il festival. In programma la proiezione - prima di ogni concerto - di una selezione di lavori in sintonia con il tema di questa edizione di Dromos: cortometraggi di Adrian Paci, Carlos Garaicoa, Gianluca e Massimiliano De Serio, Armin Linke, Hans Op De Beeck, Paolo Meoni e Sejla Kameric.

Programma dettagliato: www.dromosfestival.it
Dal 24 luglio al 16 agosto 2009
Sedi varie - Oristano e provincia
Info: 0783310490 - dromos@dromosfestival.it

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