Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 08/07/2009 @ 09:33:57, in media, visitato 1971 volte)

Una segnalazione di Orietta Fossati a proposito di una nuova rivista in pubblicazione a Trieste

Nel quadro del controverso dibattito nazionale ed internazionale, da una parte, sulla possibilità/impossibilità d'integrazione dei migranti e delle sue eventuali modalità e, dall'altra, in presenza della complessità del processo d'integrazione, la maggior parte degli studi scientifici si focalizza sugli aspetti legali in un'ottica o marcatamente giuridica o marcatamente economica o sul tema dell'integrazione delle popolazioni migranti più "svantaggiate" in un'ottica di salvaguardia dei diritti umani. Questo approccio che caratterizza buona parte degli studi scientifici in materia rivela un paternalismo miserabilista-caritatevole, atteggiamento largamente diffuso non solo in ambito accademico ma anche tra coloro che si professano anti-razzisti.

"Temperanter", la rivista trimestrale di approfondimento edita dal "Centro Internazionale per le Ricerche e gli Studi Interculturali" (C.I.R.S.I.), si pone l'obiettivo di approfondire argomenti sociali e culturali di interesse nazionale ed internazionale nell'intento di mettere in discussione i luoghi comuni, gli stereotipi ed i pregiudizi che persistono nelle nostre società. Sul paternalismo miserabilista-caritatevole si fonda una visione stereotipata latente che relega il migrante ad un ruolo subordinato e sottomesso nella società d'accoglienza. Nell'arena politica come nell'immaginario collettivo, l'immigrato di sesso maschile è diventato il "vu' cumprà" per antonomasia, mentre la donna immigrata fa la "badante" o la "colf".

E' questa visione del mondo che il primo numero di "Temperanter", che sarà curato dalla Dr. Ingrid Stratti (PhD), esperta in gender equality policies, vuole mettere in discussione proponendo una riflessione sul tema "Donne migranti e pari opportunità: una sfida per tutti". A tal fine, i meccanismi di integrazione dei migranti qualificati, in generale, e della popolazione migrante femminile qualificata, in particolare, saranno analizzati per evidenziare quali siano le politiche d'ingresso che favoriscono o meno l'afflusso di "cervelli rosa", quali siano le politiche e le "buone prassi" in materia d'immigrazione e pari opportunità che facilitano o ostacolano la piena integrazione delle migranti nella società d'accoglienza, quali siano le strategie adottate dalle donne migranti qualificate per raggiungere un alto livello di integrazione, quale sia il ruolo dell'esperienza migratoria e della società d'accoglienza nel processo di affermazione professionale delle donne migranti qualificate, ecc.

Sono ammessi tutti gli approcci scientifici (sociologico, letterario, psicologico, giuridico, storico, transdisciplinare, comparativo, ecc.) senza limitazioni geografiche, per quanto riguarda il Paese di provenienza e di destinazione dei migranti, né temporali per quanto riguarda l'epoca storica approfondita. Gli abstract di massimo 1.500 caratteri accompagnati da una breve nota biografica saranno accettati fino al 15 luglio 2009. La redazione comunicherà entro il 20 luglio 2009 quali abstract sono stati accettati. Gli articoli e saggi brevi di lunghezza non superiore a 20.000 caratteri in lingua italiana, inglese o francese dovranno pervenire entro il 5 agosto 2009 all'indirizzo: temperanter@cirsi.net.

"Temperanter" - Rivista di approfondimento
Direttore responsabile: Lorenzo Dugulin
C.I.R.S.I. Editore
C.F. 90118200329
V.le R. Sanzio 17
I - 34100 Trieste

Tel. +39 334 3994638, e.mail: temperanter@cirsi.net , cirsi@cirsi.net
Website: www.cirsi.net
Iscr. n. 1092 al Registro Generale delle Organizzazioni di Volontariato della Regione Autonoma F.V.G. – settori: culturale, dei diritti civili e delle attività innovative, solidarietà internazionale

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Di Fabrizio (del 08/07/2009 @ 09:09:20, in Italia, visitato 1772 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Milano, 6 luglio 2009

Egregio Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg,

abbiamo ascoltato l'intervista che Lei ha rilasciato a Klaus Davi per "KlausCondicio" in cui si augura che le Istituzioni italiane abbiano seguito i Suoi consigli riguardo alla politiche sui Rom. Alle Sue speranze in relazione ai Rom in Italia, dobbiamo rispondere che purtroppo da gennaio a oggi gli sgomberi sono proceduti nel solito modo: famiglie messe in mezzo alla strada, minori spesso sottratti illegittimamente ai genitori, baracche e beni personali distrutti, nessuna assistenza sociale né sanitaria. Dopo ogni sgombero, bambini (quelli lasciati alle madri), donne anche incinte, malati hanno dovuto incamminarsi verso il nulla, alla ricerca di un altro riparo: un ponte, una casa abbandonata, una baracca. Luoghi senza acqua né servizi, malsani, pericolosi. Spesso gli agenti conducono in questura gli uomini, per "controlli" (non di rado durante tali "controlli" si verificano abusi e brutalità) e le donne restano con i bambini, esposte a ogni genere di abusi. Dopo gli ultimi, terribili sgomberi, la maggior parte della famiglie è tornata in Romania o fuggita in Spagna, Grecia, Francia. Malati di cancro, portatori di handicap, pazienti cardiopatici hanno dovuto rinunciare alle cure, per tornare a morire in patria. Si sono verificati aborti spontanei, in seguito agli sgomberi senza alternative*. Da parte nostra, abbiamo investito ogni energia fisica, morale ed economica (anche vendendo beni personali mobili e immobili) per aiutare numerose famiglie ad acquistare farmaci e beni di sopravvivenza o ad affrontare il rinnovo dei documenti e il viaggio in Romania (le Istituzioni ci avevano garantito almeno di provvedere al costo dei rimpatri, ma non hanno mantenuto le promesse). Quando le autorità hanno sottratto i bambini alle madri, spesso queste hanno commesso atti violenti contro se stesse. Durante l'azione poliziesca di Pesaro (simile a tante altre) abbiamo percorso la città e caricato a bordo di furgoni donne semiassiderate, fuggite con i loro bambini per evitare la sottrazione. Si è sfiorata la tragedia, perché padri e madri Rom avevano minacciato di darsi fuoco se avessero perso i figli. Per concludere, le politiche delle Istituzioni centrali e locali sono ormai di feroce persecuzione, senza alcuno scrupolo, nei confronti delle ultime famiglie Rom. Come possono testimoniare gli ultimi Rom romeni rimasti in Italia - perché in possesso di documenti scaduti e privi del denaro necessario al viaggio in Romania - sono ormai negati loro anche i minimi diritti della persona. I Rom vengono maltrattati, accusati di reati che non hanno commesso, braccati e scacciati da tutte le città, picchiati e insultati dagli intolleranti. La invitiamo a visitare il nostro sito per aggiornamenti e a prendere contatto con alcune vittime della persecuzione (siamo in grado di fornirLe recapiti telefonici), che potranno riferirle vicende di razzismo e abuso raccapriccianti, che purtroppo sono ormai la quotidianità, in Italia, per il popolo Rom. Le Sue parole e il Suo invito rivolto alle autorità italiane sono lodevoli, Commissario, ma il nostro Paese è ormai in preda a un razzismo e una xenofobia fuori controllo e di certo non bastano ammonimenti, Risoluzioni, consigli da parte delle Istituzioni internazionali (che sono strumenti inefficaci) per cambiare le cose. Da parte nostra, continueremo a impegnarci per limitare la terribile tragedia umanitaria che avviene nell'indifferenza del mondo. Cordiali saluti.

Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli, Katalin Barsony, Nico Grancea, Ionut Ciuraru, Mariana Danila, Danciu Caldarar, Mauro Zavalloni - Gruppo EveryOne

* Vedi per esempio: http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2009/6/1_La_fabbrica_della_morte.html

Gruppo EveryOne
+39 334 8429527 :: +39 331 3585406
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Di Fabrizio (del 07/07/2009 @ 09:44:07, in Italia, visitato 1480 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro, con preghiera di diffusione (ulteriori notizie QUI)

La Giunta Comunale di Pisa (centrosinistra) sempre più in linea con le derive del Governo del "pacchetto sicurezza" (centrodestra)

Si ricomincia. Č di mercoledì 1ş luglio l'annuncio dell'assessore alle politiche sociali, Maria Paola Ciccone: in applicazione dell’ordinanza di sgombero generalizzato degli insediamenti "abusivi" (ord. n. 84 dell’11/12/2008), il Comune vuole continuare a distruggere gli accampamenti dei Rom rumeni e a concedere incentivi a chi decide di ‘rimpatriare’, posto di fronte alla minaccia di vedere abbattuta dalle ruspe la propria dimora. Ancora una volta, il sindaco Filippeschi non fa nulla per distinguersi dalle scelte più efferate del Governo Berlusconi. Così, ai respingimenti dei migranti nel Mediterraneo si risponde da Pisa con la vergogna dei ‘rimpatri assistiti’: soldi in cambio di partenze. Il Comune dice di aver già speso circa 29mila € per i rimpatri della prima fase (aprile-maggio 2009), sotto forma di assegni tra i 500 e i 1000 €; a breve si prepara la seconda mandata, a cui corrisponderanno nuovi stanziamenti.

La domanda è lecita: una giunta di centrosinistra, che dovrebbe praticare politiche di integrazione, non poteva spendere quel denaro in altro modo?

Č noto che gli stranieri hanno difficoltà ad affittare appartamenti a Pisa, a causa della discriminazione diffusa tra chi - agenzie immobiliari o proprietari - non si fida delle possibilità di pagamento dei migranti, anche in presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I soldi del Comune potevano essere usati come garanzia, a copertura della quota richiesta dalle agenzie. Č solo un esempio di un’alternativa possibile all’allucinata politica securitaria del Sindaco, che negli ultimi mesi ha più volte portato il ‘caso Pisa’ alla ribalta delle cronache nazionali, da Repubblica (24/12/2008) al Corriere della Sera (19/04/2009).

Intanto, il Parlamento ha approvato il ‘pacchetto sicurezza’. Con un colpo di mano razzista e xenofobo, ha introdotto il reato di clandestinità e le ronde. Sarebbe normale attendersi che gli enti locali guidati dal centrosinistra mettano in atto alternative serie e riconoscibili, e non che ripropongano la ricetta del Governo, un misto di criminalizzazione (sgomberi) e di rifiuto degli immigrati (rimpatri).

Guardando alle scelte del Sindaco Filippeschi, è evidente che qualcosa non torna. Mentre la Regione Toscana, guidata dal centrosinistra, si è dotata di una legge in aperto contrasto con le spinte razziste del Governo (legge n. 29 del 9/06/2009), il Comune soffia sul fuoco della paura e del "senso di insicurezza". Per il Comune, i Rom che abitano nei campi non sono cittadini come gli altri. La realtà è che si tratta di famiglie in condizioni di disagio, ma che lavorano per le imprese locali e mandano i figli nelle scuole del territorio: per il Comune sono solo un problema da rimuovere, da allontanare. Che ne pensa il Presidente della Regione, Claudio Martini?

Ci preme sottolineare che i rumeni, cittadini europei, non possono essere espulsi, a meno di gravi motivi di ordine pubblico. Nulla vieta che, una volta ‘rimpatriati’, tornino in tutta tranquillità e legalità in Italia. Nella pratica, è esattamente ciò che avverrà al termine della surreale stagione dei ‘rimpatri alla pisana’.

Soldi pubblici spesi bene? No, solo spreco di risorse e politica fatta a colpi di propaganda, ancora più offensiva in un momento di pesante crisi economica.

Chiediamo dunque che sullo stato di emergenza in cui vivono le famiglie Rom il Comune apra subito un tavolo pubblico di discussione, oltre a interrompere immediatamente gli sgomberi e la distruzione di accampamenti in cui abitano anche donne, anziani e bambini. Lasciamo alla coscienza dei cittadini il giudizio politico e morale sull’operato del Sindaco. Noi ci limitiamo ad osservare, per il momento, come i finanziamenti pubblici potrebbero essere spesi in modo assai più utile e costruttivo.

Associazione Africa Insieme
Pisa, 3 Luglio 2009

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Di Fabrizio (del 07/07/2009 @ 09:25:53, in Kumpanija, visitato 1527 volte)

Segnalazione di Vielka Araya da Mundogitano.net

Por: Maria de la Luz Ahumada - Santiago - 11/06/2009

Timore, rifiuto e insulti compresi sono quello che giornalmente i gitani ricevono per strada, nessuno può negare che la loro presenza ci fa subito pensare "Ruberanno!" Se è così, e credo che sia accaduto a tutte, me inclusa, abbiamo avuto gravi pregiudizi nei loro confronti.

Il fatto che la gente abbia un pensiero sociale tanto cattivo dei gitani, risale alla storia di questo popolo, da cui discende la situazione attuale di questa comunità, che in molti paesi è immersa nella povertà e, come conseguenza, in gravi problemi di analfabetismo, delinquenza o marginalizzazione sociale.

I gitani sono stati "perseguitati" dal XIV secolo, quando esistevano in Europa gruppi di loro che erano schiavi del re, della chiesa o dei latifondisti e lo furono fino al XIX secolo. Così, i monarchi spagnoli costruirono un'intera legislazione antigitana, da cui derivò un razzismo che si estese con la colonizzazione. In piena epoca di espansione e scoperta del mondo. L'Europa formulò supposizioni scientifiche che affermavano la differenza tra i popoli e, soprattutto, la superiorità degli uni sugli altri. Questa superiorità legittimava lo sfruttamento degli individui considerati inferiori.

Però oggi, in cerca di loro col mio compagno José, ci imbarchiamo verso il loro mondo, il loro spazio e la loro cultura; all'inizio temevamo che ci succedesse qualcosa e gli chiesi che non mi lasciasse sola, che avevo molta paura perché, chiaro, crebbi ascoltando che erano ladri e che lanciavano maledizioni se non gli davi soldi, però mi aspettava una gran sorpresa, per la prima volta uscii dai miei pregiudizi ed ebbi l'opportunità che mi mostrassero la loro vita, i loro sogni, dolori e speranze ed oggi posso testimoniare che sono persone meravigliose, piene di vita ed allegria,  e che malgrado la loro condizione di povertà in cui vivono, i loro testimoni mi insegnarono l'altra faccia della realtà; mi ricordai di un detto che coincideva con quello che stavo sperimentando: "Guarda più in là di quel che vedi", questo feci e così condivisi con loro questa forma di sentire che vivono quotidianamente come i loro balli, la musica e quella gran fratellanza che ci mostrarono riuscirono ad emozionarmi.

Non posso esprimere con le parole quello che i miei occhi vedevano, bambini immersi nel freddo, non posso smettere di chiedermi come potevano sopravviverci, alla pioggia, sino a cose così intime come l'igiene personale e perché fossero stigmatizzate come ladri, se davanti a me vedevo persone accoglienti e rispettose, così simili a noi, che provano ad essere parte di questa società, persone semplici con molto da dare.

La vita...

I Gitani vivono suddivisi in diversi luoghi della regione e tutti vengono da luoghi distinti del Cile, l'ideale per vivere è un posto in cui non faccia freddo, che sia spazioso per collocare le tende, non rimangono mai in un solo luogo, tutto dipende dalla situazione economica, così se un posto non va bene emigrano cercando opportunità e luoghi migliori in cui il clima sia più tiepido.

Vivono della compravendita di veicoli, di artigianato, di lavoro del rame o di lavori di impagliatura. Le notti di freddo le passano vestiti, negano l'esistenza di un patriarca, piuttosto ogni famiglia è indipendente e sono loro stessi che sovrintendono ai figli, i bambini vanno a scuola come tutti, però al momento di partire devono iniziare un'altra volta il processo educativo. Secondo la "Legge Gitana" la donna deve arrivare vergine al matrimonio, e solo alcune cose sono realmente cambiate come la proibizione di accasarsi con una persona che non fosse un gitano.

D'altra parte, ci raccontano sulle necessità elementari di sopravvivenza come la luce pagata assieme e l'acqua che costa 1.500 pesos, che trasportano e utilizzano in bidoni, le necessità basiche le effettuano presso la pompa di benzina più vicina.

Così come esistono le tende, ci sono anche gitani che vivono in case ed hanno una situazione economica migliore, quasi tutti si dicono cristiani e non bevono, fumano solo sigarette.

Il testimonianza...

Lei è Esmeralda, gitana e madre di due figli, e ci ha parlato di quanto è difficile vivere in queste condizioni. "La cosa più difficile del vivere nelle tende è l'umidità, la mancanza di bagni, la scomodità ed il freddo per i bambini, oltre ad essere costantemente discriminati dai vicini e dalle persone che passano fuori e vedono le nostre tende".

Oltre alle durezze della loro condizione di vita, devono inoltre affrontare la discriminazione quotidiana delle persone che li circondano, i mille rifiuti d cui soffrono quotidianamente. Efraín Soto, è un gitano che fa parte di questa comunità e ci dice che "il più difficile di appartenere a questa cultura è la discriminazione nella salute, per le strade da tutti i lati. C'è gente che ci discrimina molto e tra l'altro ci minacciano di bruciare le tende".

"Sappiamo che ci trattano da ladri," segnala Efraín riferendosi allo stigma che si portano addosso. "Nel regno del signore c'è di tutto, come da voi c'è gente buona e meno, nel caso dei gitani è lo stesso e per colpa dei cattivi ci trattano tutti come ladri".

E' di grande importanza l'istruzione e l'appoggio delle autorità, perché queste persone non vivano in condizione di povertà, non dimentichiamo che l'unica cosa che ci differenzia da loro è la cultura, tutto il resto è uguale.

La cosa importante di questa esperienza è almeno di poter verificare [...] che in molte occasioni i nostri pregiudizi possono portarci a pensare in maniera sbagliata sugli altri, in questo caso mi fu chiaro che sono tanto umana quanto loro e che tutti meritiamo un'opportunità per mostrarci come siamo...

Fuente: El Observatodo

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Di Fabrizio (del 07/07/2009 @ 09:07:46, in Italia, visitato 1820 volte)

Ricevo da Ernesto Rossi

GIOVEDI’ 9 LUGLIO 2009
CAMPO SINTI DI P.LE EUROPA
(sulla destra del Palazzo Esposizioni)

Serata di Grande FESTA in P.le EUROPA , saranno presenti: Autorità, Associazzioni di volontariato, comunita Sinte, e finalmente tanti amici (sedentari) di Pavia e Provincia.

Comune di Pavia Università di Pavia - Facoltà di Ingegneria
Settore Servizi Sociali CdL Ingegneria Edile/Architettura
Corso di Sociologia Urbana e del Territorio


I Sinti abitano Pavia
Progettiamo insieme il superamento urbanistico e sociale dei campi nomadi pavesi

Tra marzo e giugno del 2009 un gruppo di 30 studenti di Ingegneria Edile-Architettura, coordinati dal sociologo Andrea Membretti, hanno realizzato una intensa attività di studio e di progettazione urbanistica e sociale, per affrontare il "problema campi nomadi" in relazione alla città di Pavia.

Lo studio si inserisce in una convenzione siglata con il Comune di Pavia: le attività si sono svolte in interazione con il Gruppo di Studio sull’Immigrazione promosso dalla Prefettura di Pavia e hanno visto il diretto coinvolgimento della Comunità sinta pavese, oltre che di diverse associazioni locali e di numerosi esperti sul tema.

Per presentare i primi risultati del laboratorio di ricerca e per discuterne insieme, la cittadinanza tutta è invitata ad una serata di incontro, di dibattito e di socialità.

ORE 21: PRESENTAZIONE PUBBLICA DELLE ATTIVITA’ DEL LABORATORIO E DIBATTITO
ORE 22 in poi: MUSICA ZIGANA, BALLI E SOCIALITA’

Per tutta la serata sarà presente servizio bar gestito dalla comunità sinta.

Informazioni e contatti: andrea.membretti@unipv.it - http://www.sociability.it/sintiapavia/

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Di Fabrizio (del 06/07/2009 @ 09:25:25, in media, visitato 2256 volte)

Una segnalazione di Betti

Sulla provincia pavese di oggi (ieri ndr) c'era la seguente intervista ad un assessore. In questo momento non ho tempo di andare a verificare quali sono le sue deleghe, ci provo domani. le trovate comunque sul sito del comune di Pavia, www.comune.pv.it

Nota. Quando ho ricevuto la notizia, ho cercato su Facebook il gruppo indicato: non esiste più (speriamo).

IL CASO/2 Trivi: "Ma io non ho nulla contro i Sinti"

PAVIA.
"Via i nomadi da Pavia": si chiama così il gruppo di Facebook, che, tra le altre, ha guadagnato l’adesione dell’assessore al Commercio Pietro Trivi.
Gruppo nel quale un altro "ospite" è andato oltre, prospettando un gesto eclatante: bruciare i campi nomadi.

Trivi, perchè ha aderito a questo gruppo?
"Non ho nulla contro gli zingari, la mia iscrizione è stata una goliardata".

In che senso?
"Non ero stato l’unico ad aderirvi. Era una cosa fatta per cortesia, per spirito di amicizia nei confronti di chi aveva avuto l’idea. Guardi, glielo assicuro, io non sono assolutamente intollerante".

Ma ora è assessore...
"Lo ripeto, non sono razzista. Anzi, le dirò di più: li ho anche difesi gratuitamente gli zingari quando si sono rivolti a me. Semmai anche in campagna elettorale ho ribadito la necessità di spostarli da piazzale Europa e via Bramante. Da tempo e da più parti si auspica una collocazione più consona".

Ma qualcuno nello stesso suo gruppo di Facebook parla di bruciare i campi nomadi...
"Mi dissocio assolutamente da una simile affermazione. Le assicuro che al più presto mi cancellerò da quel gruppo".

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Di Fabrizio (del 06/07/2009 @ 08:56:23, in casa, visitato 1839 volte)

Da Roma_Francais (se ne era parlato QUI e QUI)

I Rom nuovamente minacciati - La giustizia si pronuncia oggi sull'avvenire del campo di Médecin du monde a Saint-Denis

La fuga in avanti continua. Evacuate da un capannone di Bobigny il 23 maggio dopo un incendio che ha ucciso un bambino di 10 anni, brevemente alloggiate e quindi espulse da un asilo del comune, sloggiate in seguito d' un capannone abbandonato di Gennevilliers, le famiglie rom, un centinaio di persone, dovranno presto lasciare il campo stabilito un mese fa sul marciapiede di Saint-Ouen in mancanza di un rialloggiamento.

Il tribunale delle grandi istanze deve pronunciarsi oggi sull'assegnazione a Médecin du monde, che ha installato tende, della prefettura di Seine-Saint-Denis. Quest'ultimo rimprovera "l'occupazione di un terreno di proprietà dello Stato". L'accampamento attuale, installato al piede dell'A86 utilizza lo stesso dispositivo dei campi profughi nel mondo, con l' aiuto alimentare del Soccorso cattolico.

Il seguito impossibile
" Chiediamo da tempo una tavola rotonda che riunisce lo Stato, la Regione, le collettività e le associazioni perché non ci siano espulsioni senza soluzione di rialloggiamento duraturo, spiega il dottor Olivier Bernard, presidente di Médecin du monde. Ci sono soluzioni, come i villaggi d' inserimento installati a Montreuil e ad Aubervilliers. Ma la sola risposta, per il momento, è questa chiamata a giudizio".

Secondo l'esperto, "i gruppi non possono più lavorare: i Rom sono incessantemente in movimento a causa delle espulsioni. Ciò impedisce il seguito delle gravidanze, dei lattanti e l'istruzione dei bambini, che sono attualmente in una scuola di Bobigny". Il campo di sette tende accoglie 120 Rom originari dalla Romania, tra cui quattro donne incinte e quindici bambini con meno di 2 anni. "Viviamo a dieci o venti nelle tende," racconta Palos Constantine, un padre di famiglia rom del campo.

"Quel che spero, è non essere più obbligati ad errare cercando un terreno. Il problema, è che quando ci propongono un alloggio in albergo, non supera tre notti". Segno, forse, di un'evoluzione sull'argomento: una riunione deve svolgersi il 10 luglio tra il prefetto del dipartimento, gli eletti e diverse associazioni.

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Di Fabrizio (del 05/07/2009 @ 09:15:44, in media, visitato 1645 volte)

Da Roma_Francais

Radio PRAHA [25-06-2009 15:07 UTC] Par Jaroslava Gregorová

Tomáš Bystrý è un giornalista, presentatore e reporter rom, ha vent'anni, e tra l'altro presenta dei modelli per la casa di moda SKIN FASHION. Ha cominciato a scrivere dalla scuola primaria dove aveva fondato un giornale. Più tardi, ha lavorato per la Radio rom Rota. Ha scritto articoli per la rivista mensile di Praga 4, Tucnák (Il pinguino). E' anche redattore del mensile Romano vod'i, pubblicato dall'Associazione civica Romea.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Quest'anno ha passato la maturità al liceo Eliska Krásnohorská di Praga, ma nel corso dei suoi studi ha seguito per più di un anno un corso sui media organizzato nel quadro del progetto "Il Sostegno dei Rom a Praga". Può dirci qualche parola sul progetto ed sul corso sui media?

Se non mi sbaglio, il progetto è durato quattro anni, e nel quadro di questo progetto le differenti organizzazioni  che si occupano di formazione e di impiego dei Rom hanno organizzato differenti corsi, sia di formazione che di riconversione professionale. Ho seguito il corso organizzato dall'Associazione civica Romea, [...] che aveva l'obiettivo di formare qualche giovane Rom che volesse lavorare nei mezzi d'informazione. Il corso mi ha dato tanto. Ma già alla scuola primaria, ho cominciato ad interessarmi al lavoro nei media. [Lì] ho fondato un giornale ed a quattordici anni ho lavorato come redattore esterno per la Radio Rom su Internet, Rota. Questo corso ha arricchito la mia conoscenza a livello dei media, e nel quadro dei differenti seminari che facevano parte del corso, ho avuto occasione di incontrare gente interessante, come la sociologa Jirina Siklová o la giornalista Jarmila Balázová e molte altre persone che ci hanno messo in testa tutte le cose utili al mestiere di giornalista. Ci hanno insegnato ciò che ci sarà utile nella pratica come giornalisti.

Ora cosa sta facendo? Lavora nei mezzi di informazione?

Attualmente coopero sempre con la rivista Romano vod'i, un mensile culturale, politico e sociale, pubblicato dall'associazione Romea. Esiste da sette anni e dal 2005 ho la mia rubrica "Visto dai nostri occhi" (Amare jakenza) che tramite inchieste e piccole interviste con differenti esperti riflette l'opinione dei giovani. Scrivo soggetti sui giovani rom e no, poiché da noi le attività, gli svaghi, le pene e gioie sono identici tanto per la gioventù rom e non rom.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Lei ha anche presentato dei modelli per la marca SKIN FASHION. Di che consiste e che si tratta?

Č la conclusione di un progetto di quattro anni, "Sostegno dei Rom a Praga". Si trattava di una campagna pubblicitaria in cui sono scelti i migliori laureati dei corsi di formazione e di riconversione professionale. Sono stato uno di loro, essendo uno dei primi nel corso sui media. L'obiettivo era, tramite manifesti di un'agenzia fittizia di modelli che creava modelli di abiti, di attirare l'attenzione del vasto pubblico su questo tipo di attività e mostrare che esistevano anche giovani Rom che non sono solo dei parassiti che abusano delle prestazioni sociali, ma che provano a trovare il loro posto in vari settori del mercato di lavoro e che si interessano alla formazione continua.

I genitori di Tomáš sono ovviamente Rom, la sua madre è centralinista in una clinica privata, suo padre è autista di taxi e lavora anche in una casa di pensione. Tomáš è passato un'infanzia eccezionale, molto felice come dice lui stesso. La sua famiglia è rispettosa delle tradizioni Rom, ma occorre precisare che le tradizioni Rom differiscono da una famiglia all'altra.

Tomáš Bystrý, photo: Archives de Tomáš Bystrý

Lei stesso ha mai risentito di un'avversione in ragione delle sue origini o le è mai capitato di essere aggredito o insultato?

Tutti quanti sono diversi dagli altri, che siano obesi, che abbiano i capelli viola, o una decina di piercing sul viso, diventano il centro d'interesse nella via o nel tram. Dunque noi anche, Rom riconoscibili, come è il mio caso. In molti credono che io sia pakistano. Quotidianamente ci si confronta con manifestazioni, in questo caso, non direi di razzismo ma di xenofobia. Quando sono sul tram o sull'autobus e vedo le vecchiette che stringono la loro borsa al petto per paura che punti al loro portafoglio, lo trovo sgradevole. D'altra parte a volte mi dico che è forse un pregiudizio, ma in questo caso osservo bene che le signore diventano più attente quando monto nel tram. Non sono stato vittima d'aggressione, eccetto una volta in una discoteca, tre piccoli giovani più o meno della mia età hanno cominciato ad appellarmi tipo: "Tu, italiano (denominazione per i Rom) tornatene nel tuo paese."

La capo redattrice della sezione rom della radio ceca, Anna Poláková, è stata obbligata ad emigrare in Canada (vedi QUI ndr) perché la sua famiglia era aggredita e non si sentiva più sicura nella Repubblica Ceca. Ha l'impressione che il razzismo aumenti nella Repubblica Ceca?

Anna Poláková

Credo effettivamente chel'estremismo sia cresciuto in questi ultimi mesi. Ciò è forse dovuto al fatto che i partiti estremisti approfittano dell'instabilità governativa e forse della crisi economica. Nondimeno in una società democratica, nel XXI secolo, quando tutti abbiamo appreso a scuola ciò che era Shoah, la gente nella Repubblica Ceca e in tutto il mondo non dovrebbe manifestare un tale estremismo. Gli estremisti sono molto professionali, hanno giuristi eccellenti e non sono più soltanto giovani di diciotto anni in giacche di cuoio, ma c'è una vera ideologia e fra i neonazisti c'è gente istruita e questo è molto pericoloso. Credo che attualmente si sia realmente testimoni di vari eventi di questo tipo, che sia l'incendio a Vítkov (vedi QUI ndr) e altre manifestazioni degli estremisti. Siamo testimoni del fatto che l'estremismo aumenta ed esiste realmente.

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Di Fabrizio (del 04/07/2009 @ 08:57:52, in Regole, visitato 1784 volte)

Da Roma_Benelux

Tribune de Genève La lettera del giorno Monique Châtelain | 29.06.2009 | 00:01

Onex, 27 giugno - "La legge è legge". Grazie di avermelo insegnato, Signor poliziotto in civile, vociferandomi questo richiamo. La mia infrazione: "Al semaforo rosso del bd des Philosophes - durano tanto - venerdì alle 13.55 ho autorizzato un giovane Rom (come una vicina automobilista, d'altronde) a lavare i vetri della mia vettura. In un paese democratico, pensavo di averne il diritto. Ho inteso le urla di questo agente, che insultava quel povero giovane terrorizzato. A mia volta ho gridato che ero libera di farmi lavare i vetri a chi mi pareva. Lei mi ha amabilmente urlato: "Voi avete il diritto, ma lui no!" Lei mi ha detto amabilmente: "Dategli dei soldi, se volete", cosa che ho fatto, ho donato 3 franchi a quel giovane. Lei ha aggiunto ironicamente: "Ah bene, quello che gli avete donato, lui non l'avrà, finirà nelle mie tasche!" Ritengo dunque di essere stata raggirato dalla persona del diritto. Che mi renda i miei 3 franchi! Signor poliziotto (...) lei ha avuto la sorte di essere nato in un paese che pratica i diritti dell'uomo, dove è stato ben nutrito, istruito, cosa che le da il diritto di esibire il sua bel documento di polizia. Se lei fosse nato a qualche centinaio di km. da qui, sarebbe differente. Pensa mai, che a volte potrebbe essere al posto di quei giovani senza speranza? No, ciò non la sfiora, perché la legge è legge. Allora, Signore, io sono una cittadina che rispetta la legge, ma che ha un cuore. Avrei potuto essere al posto di quei giovani, lo stesso i miei figli. Ma abbiamo avuto più possibilità (...)

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Di Sucar Drom (del 03/07/2009 @ 19:52:28, in blog, visitato 1565 volte)

Milano, boom di minorenni italiani dietro le sbarre del carcere Beccaria
Cresce il numero degli italiani reclusi all'Istituto penale per minorenni Beccaria di Milano: nei primi cinque mesi del 2009 sono stati il 32,4%, nel 2008 erano il 27,2%, nel 2007 il 16,8%. "Si tratta ...

Napoli, «I napoletani? La sera gettano roba nei cassonetti e la mattina la ricomprano»
Se a Napoli la raccolta differenziata è, per certi versi, ancora un miraggio, c'è chi con una forma un po' «primitiva» di riciclaggio si è inventato un piccolo business, fondato sulla vendita e sul riutilizzo della “monnezza”...

Zagabria, una romnì in Consiglio comunale
Farmacista, 32 anni, rappresentante della comunità rom in Croazia. Nura Ismailovski (in foto), eletta nelle liste del SDP, è la prima donna rom a sedere nel consiglio comunale di Zagabria. Il s...

L'Ilo mette sotto accusa l'Italia: "Migranti, violate le convenzioni"
Dopo il governo panamense, prima di quello etiope. L'audizione del governo italiano alla 98° conferenza internazionale del lavoro si è tenuta ieri pomeriggio, terza in programma tra le audizioni di altri 24 paesi, di cui nessuno europeo. Il governo è s...

Ddl sicurezza, questa settimana l'ultima lettura al Senato
Dovrebbe essere questa la settimana del varo completo del Ddl sicurezza, il disegno legge della vergogna. Dopo tante polemiche, anche dentro il centro-destra, il Governo probabilmente porrà nuovamente la fiducia anche nell'ultima lettura di Palazzo Madama. A dirsene certo, a...

Insetti clandestini? Razzismo italiota
Mentre il Parlamento sta legiferando per criminalizzare gli immigrati, c’è qualcun altro che utilizza il concetto di clandestinità per fare soldi. Infatti, come potete vedere nella foto tutta l’Italia è tappezz...

Roma, l´assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso: "Ma ora troviamo dei luoghi per i banchetti dove i rom possano vendere le loro merci"
«Bisogna trovare delle formule per andare incontro all´esigenza dei rom di fare dei mercatini dove vendere la loro merce, come è avvenuto con il mercato artigianale del IV municipio, un´esperienza ...

Hammarberg, sgomberi Rom in Italia? Diritti umani spesso lesi!
“Il problema che ho riscontrato in Italia è che sono stati attuati alcuni sgomberi di Rom senza che siano stati rispettati i diritti umani. L’ultima volta che sono stato in Italia risale a gennaio e, da allora, non ho più ricevuto molte notizie, ma spero che gli sgomberi avvenuti ...

Ddl sicurezza, posta la fiducia su tre maxiemandementi
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha posto la questione di fiducia sul ddl sicurezza all'esame nel Senato. Dopo l'annuncio del ministro il presidente del Senato ha convocato la conferenza dei capigruppo...

Roma, nuovo "campo nomadi" per i Rom del Cesare Lombroso
Sarà trasferito all'inizio del prossimo anno, entro febbraio al massimo, il "campo nomadi" di Cesare Lombroso, nel XIX Municipio. L'area, ancora top secret, sarà una di quelle proposte dai rappresentanti locali, e verterà sempre all'interno del quartiere a nord di Roma. Lo hanno assicur...

Napoli, un arresto per l'omicidio di Petru
Tradito dalle "sentinelle" del rione. Accusato dalle persone che, a vario titolo, vivono la strada, o lo spaccio o gli altri affari border-line dei Quarteri Spagnoli. Così, grazie alle testimonianze di quattro persone, tra neo-pentiti e testimoni di giustizia, la polizia ha catturato uno dei killer dell´...

Firenze, al via il progetto IntegrAzione
Al via "IntegrAzione", il progetto partecipativo volto a favorire l’inserimento della popolazione Rom. Il progetto, finanziato dalla Regione Toscana, è promosso dal Quartiere 4 e curato da numerose associazioni...

Roma, una brutta storia
Volevano essere considerati i veri eredi della banda della Magliana con la loro attività di traffico di cocaina, ma anche di prestiti ad usura e con la vendita o l'affitto di armi ad altre organizzazioni criminali. Una organizzazione criminale dedita al traffi...

Roma, la speranza
Siete tutti invitati alla presentazione del libro “Speranza” di Antun Blazevic che si terrà il 6 luglio 2009 alle ore 19.00, presso l' enoteca "l'Infernotto" in via del Pigneto n. 31 (isola pedonale)...

L’Arci discrimina i Sinti?
Per due anni l’ARCI ha sempre offerto uno spazio alla federazione “Rom e Sinti Insieme” al Meeting Antirazzista di Cecina. Tant’è che la linea politica della federazione è sempre stata lanciata proprio da Cecina. E anche quest’anno nel programma, pubblicato il 23 giugno 2009 (rimoss...

Il ddl sicurezza è legge
Poche ore fa è stato approvato il ddl sicurezza in Senato tra le proteste dell'opposizione dalla quale, secondo Maroni, sono state dette «falsità». Idv, Pd e Udc hanno votato contro il provvedimento "blindato" da tre fiducie...

Uefa, stop alle partite in caso di razzismo
Gli arbitri dovranno sospendere provvisoriamente o definitivamente una partita in caso di episodi di razzismo nello stadio. Lo rende noto la Uefa dopo l’esecutivo che si è riunito a Vilnius. I direttori di gara dovranno applicare la norma numero 5 del Regolamento del ...

Ddl sicurezza, le norme approvate
Chi entra in Italia o vi soggiorna clandestinamente commette un reato. Per avere la cittadinanza si dovrà pagare una tassa da 200 euro. La permanenza nei centri di identificazione ed espulsione potrà arrivare fino a sei mesi. Le 'ronde' diventano legali. Sono al...

Ddl sicurezza, il Vaticano: «Una legge che porterà dolore»
Ha immediatamente raccolto il parere contrario di monsignor Agostino Marchetto (in foto), segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, l'approvazione in via definitiva del disegno di legge sulla sicurezza. La nuova legge porterà «molti dolori e difficoltà» gli immigrati, secondo Marchetto. «Anche se si asp...

Ddl sicurezza, i commenti in Italia e in Europa
Il "pacchetto sicurezza" è ormai legge, una legge per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «fortemente voluta dal governo e dal premier». Il Senato, perciò, stamattina ha votato l’ultima delle tre fiducie e, con il sì di 157 senatori, il no di 124 e 3 astenuti, d’ora in poi entrare...

Ungheria, sciolta la milizia dell’estrema destra
Dovrà sciogliersi la Magyar Garda, la Guardia ungherese, la milizia paramilitare legata al partito di estrema destra Jobbik, protagonista di un lusinghiero successo nelle ultime elezioni europee. La Corte d’appello di Budapest ha confermato ieri la sentenza di scioglime...

Bari, clima di razzismo
L'annuncio di provvedimenti che allontanino l´ombra del razzismo. L'invito a rompere il muro dell'omertà e denunciare gli episodi di discriminazione a Bari. La decisione di scendere in piazza. Il giorno do...

Una sentenza controversa
Bocciato il nuovo regolamento dei “campi nomadi”, che il Comune di Milano sta distribuendo in questi giorni in tutte le sue strutture. Bocciata l´imposizione del badge, i controlli in entrata e uscita dai villaggi, come le nuove restrizioni sulle visite di parenti e amici. A pronunciarsi in ...

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