Rom e Sinti da tutto il mondo

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Articoli del 08/07/2008

Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer

Apprendiamo dalle agenzie di stampa che la Lega Nord ha oggi depositato in Consiglio regionale un progetto di legge teso ad abrogare interamente la legge regionale n. 77 del 1989 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi”, senza peraltro avanzare una proposta alternativa.

Leggiamo poi con stupore che la Lega accusa la legge di aver “fallito ogni obiettivo di integrazione” e di essere “rimasta praticamente sulla carta”. Beninteso, su quest’ultima considerazione siamo totalmente d’accordo. Peccato però che la Lega si dimentichi di dire perché la legge è inapplicata da lunghi anni.
Infatti, da tempo immemorabile e almeno due volte l’anno, in occasione delle sedute consiliari dedicate al bilancio e all’assestamento di bilancio, Rifondazione Comunista e gran parte delle opposizioni presentano regolarmente lo stesso ordine del giorno che chiede di rifinanziare la legge n. 77. E con altrettanta regolarità la maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia vota contro, spesso con l’aggiunta di proclami tipo “neanche un euro per gli zingari”.

In altre parole, l’applicazione di una legge regionale pienamente vigente è boicottata dagli stessi partiti che governano la Regione, cioè Forza Italia, Udc, An e Lega, e così da lunghi anni il bilancio non stanzia nemmeno un singolo euro, con l’ovvia conseguenza che i Comuni non hanno mai ricevuto i fondi che la legge regionale prevede.

Ma Lega ha fatto anche di meglio. Proprio alcuni mesi fa, l’assessore leghista Boni aveva inserito surrettiziamente nell’ultimo pacchetto di modifica della legge regionale sul governo del territorio l’abrogazione dell’articolo 3 della legge n. 77, che con l’urbanistica c’entra un fico secco. E l’articolo poi abrogato era proprio quello che prevedeva cosucce come l’obbligo di favorire la “sedentarizzazione dei nomadi”, di “evitare qualsiasi forma di emarginazione urbanistica” e di “facilitare l’accesso ai servizi e la partecipazione dei nomadi alla vita sociale”. Insomma, parlava di inclusione e integrazione.
Complimenti! Prima si impedisce l’applicazione della legge e poi la si vuole cancellare del tutto perché non funziona, dicendo che è colpa dei rom che non vogliono integrarsi.

Siamo davvero nauseati di fronte a questo gioco delle tre carte sulla pelle delle persone, di cui la Lega è ormai diventata maestra. E auspichiamo con tutto il cuore che questa volta anche il Pd regionale trovi la lungimiranza di battersi insieme a noi contro questo festival dell’ipocrisia e della menzogna, rinunciando una volta per tutte a praticare la rincorsa del peggio alla maniera di Penati.

 
Di Fabrizio (pubblicato @ 14:25:25 in Italia, visitato 2520 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Lettera Aperta
Signor Presidente della Repubblica
Giorgio NAPOLITANO
Palazzo Quirinale
00187 Roma

Eccellentissimo Signor Presidente,

Mia figlia Mirka è nata in Italia tre anni fa. Tra qualche settimana, come a tutti gli altri bambini e bambine rom e sinti le verranno prese le impronte digitali. Lo farà lo Stato italiano, in maniera preventiva perché, secondo questa disposizione, lei per ragioni biologiche è una futura potenziale delinquente. Ha soltanto tre anni, e scelgo di astenermi del sottolineare il dato relativo alla nostra nazionalità, dato del tutto irrilevante, visto che si tratta di una schedatura “etnica” che evoca le pagine più triste del novecento europeo.

Chi di noi riesce a trovare un'occupazione, lo fa al prezzo di dover nascondere la propria identità, la propria storia. Mantenere un posto di lavoro o trovare un appartamento in affitto ci impone la rinuncia a ciò che intrinsecamente siamo, al costo di mortificare all'infinito la nostra dignità. Ci umilia e ci fa vergognare davanti ai nostri figli e alle nostre figlie.

Gli strumenti normativi sono dei punti arrivo che creano effetti materiali a volte devastanti. La responsabilità della politica sta nel non risparmiare sforzi nel dare risposte a ciò che il cosiddetto “popolo” invoca a gran voce: la sicurezza. Ma parliamo di un popolo vittimizzato più dai discorsi e della costruzione e uso politico della paura. Identificare un intero gruppo come la minaccia al quieto vivere degli “indifesi cittadini”, può dare consenso politico; ma allo stesso tempo ci fa tornare indietro nella storia, disumanizza i popoli stigmatizzati fino a legittimare qualsiasi forma e strumento di umiliazione, aggressione e violenza.

L'amplificazione mediatica dei nostri difetti o supposti tali, dei cattivi comportamenti di alcuni di noi, sono il pretesto per la demonizzazione, figlia dei peggiori istinti dei cittadini e le cittadine che così si sentono sotto assedio. Il fatto che un telegiornale scelga di utilizzare i primi tre servizi di un'edizione pomeridiana per illustrare le nostre malefatte, rappresenta soltanto un esempio.

Il pogrom di Ponticelli, le aggressioni quotidiane da parte di cittadini aizzati politicamente contro di noi, potrebbero non essere che il preludio di qualcosa di molto peggiore. Tuttavia, sono il razzismo istituzionale, le schedature “etniche”, gli sgomberi generalizzati, le sistematiche discriminazioni della nostra gente, il vero obbrobrio che ci calpesta ogni giorno e che giustifica le più incontrollabili reazioni da parte principalmente degli esclusi, dei penultimi della società, portati a vedere in noi la causa delle mancate risposte dello Stato ai loro bisogni.

Signor Presidente, cosa dovrei dire alla mia piccola? che sarà schedata perché è della “etnia” sbagliata? Diremo ai nostri figli che continuiamo a essere puniti perché viviamo con i topi? Perché siamo ai margini dei diritti?

Sono un pastore evangelico, che vede in ogni persona, come ci insegna La Bibbia, l'immagine di Dio. Forse che qualcuno ha meno l'immagine del Signore di qualcun altro?

Contiamo con il Suo autorevole intervento per fermare questa barbarie che è causa tanta sofferenza, calpesta i principi costituzionali di uguaglianza e soprattutto, costituisce una vera ferita alla civiltà e al diritto.

La saluto con gran cordialità e fratellanza,

pastore Cesare Levak

 
Di Fabrizio (pubblicato @ 13:25:40 in Italia, visitato 2288 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir

Cari cittadini Italiani,

noi ROM e Sinti in Italia siamo circa 160 – 180 mila di cui almeno la metà sono cittadini italiani presenti sul territorio da secoli. Altra meta Rom Slavi, e Balcani.

Siamo la più grande minoranza in Europa ed in molti paesi, tra cui l’Italia, non siamo neppure riconosciuti come minoranza linguistico-culturale.

Per identificarci viene spesso usato, in senso dispregiativo, il termine “zingari” sinonimo di ladro, sporco e pericoloso per la società.

Per la verità le nostre origini sono lontane, il nostro popolo è partito dall’India, regione Punjab e Sind, nel XII° secolo per iniziare una lunga migrazione che ci avrebbe portato in tutti i paesi del mondo e noi siamo ROM e Sinti.

I Sinti, si sono nel tempo integrati nei paesi ospitanti acquisendone non solo la cittadinanza ma anche la cultura civile e religiosa.

Siamo l’unico popolo che ha in sé rappresentanti di tutte e religioni , islamica (Turchia, Paesi Arabi e Balcani), ortodossa (ex Unione Sovietica) e cattolica (resto dell’Europa)….

Siamo l’unico popolo che non ha mai combattuto per conquistare uno stato e per questo siamo senza una patria, la nostra bandiera raffigura il verde della natura, l’azzurro del cielo (simbolo di libertà) ed una ruota di carro che allude al nostro lungo e perenne cammino.

Partendo dai vari dialetti Romanes è stata codificata un’ lingua romanes che identifichi un unico popolo.Il 8 Aprile 71 a Londra la prima riunione della “International Romani Union”…Dal li si festeggia il Giorno Mondiale dei Rom e Sinti….

Ci siamo riuniti anche sotto un unico inno “gelem gelem” (ho camminato ho camminato).

Siamo stati perseguitati durante il regime nazi-fascista e più di 800.000 Rom e Sinti sono stati sterminati nei campi di concentramento. Anche questo nostro sacrificio è stato del tutto ignorato. Su bimbe Rom di 13/14 ani si faceva la sterilizzazione a VIVO per non far nascere i nuovi bastardi asociali “zingari”. I bimbi Rom gemelli si usavano come cavie per esperimenti del famoso dr.Mengel….; oltretutto, oggi, come se questo non fosse bastato, circola l’idea di prendere le impronte dei bambini Rom e Sinti per il “loro bene….”.

Durante la guerra dei Balcani le nostre case sono state bruciate dai guerriglieri Albanesi, Serbi, Macedoni ( per costruire il grande Albania,Macedonia o Serbia) o bombardate dalle forze NATO e nessuna nuova nazione ricostruita ci ha visto inclusi trovandoci così costretti a subire un nuovo “exodus”. Tantissimi bimbi sono entrati in Italia piccoli; quelli nati qui, vivendo nei campi-ghetto non possono avere la residenza e ora compiuti i 18 anni, mancano i requisiti indispensabili per avere la Cittadinanza Italiana; a questo proposito sarebbe più che mai opportuno proporre un decreto legge per il futuro dei bimbi Rom e Sinti..!

I provvedimenti che il nuovo governo italiano intende prendere a nostro riguardo rappresentano l’ennesima forma di discriminazione di un popolo che già vive ghettizzato. Vi ricordo che noi, scappando dalle guerre, siamo stati costretti a rifugiarci nei così detti “campi nomadi” (pur essendo ormai da tempo stanziali) non avendo la possibilità di essere riconosciuti come profughi e rifugiati.

E’ proprio vero che per aiutare i bimbi Rom, come viene propagandato, si deve partire dal prendere loro le impronte digitali?

Siamo di nuovo ad affermare la favola che i Rom rubano i bambini italiani per cui si rende necessaria l’identificazione tramite l’esame del DNA? Vi ricordo che ci sono tante indagini ma nessuna condanna di questo tipo negli ultimi 20/30 anni.

Si intende schedare anche i bimbi le cui famiglie nel tempo sono uscite dai campi e si sono integrate nella società?

Secondo me esistono altri modi per aiutare i bimbi Rom tra i quali dare una possibilità di regolarizzazione ai loro genitori per attivare un processo di integrazione lavorativa e abitativa; regolarizzazione che preveda anche l’analisi dei casi in cui mancano le documentazioni di provenienza perché “bruciate durante la guerra nei Balcani”; la guerra appartiene non solo alla realtà presente ma anche al nostro passato.

La mia esperienza a Pisa con il progetto “città sottili” mi dice che si può fare………

Dal 1998 al 2008 siamo riusciti a togliere i minori Rom dell’ex Jugoslavia dai semafori e a garantire loro un adeguato inserimento scolastico, sono stati iscritti tutti alla scuola dell’obbligo e più dell’80% frequenta regolarmente anche grazie al sostegno del trasporto scolastico comunale. Non è servito prendere a nessuno le impronte digitali: è stata necessaria la presenza costante degli operatori e dei mediatori sociali del progetto.

Il progetto “città sottili” della città di Pisa ( pur con le sue mancanze ), è riuscito nel processo di integrazione di molte famiglie Rom ma non può da solo risolvere il problema Rom in Italia. Occorrerebbero tanti progetti in tante città d’ Italia simili a questo di Pisa. I fondi Europei per l’integrazione dei Rom e Sinti ci sono ma le organizzazioni italiane li usano poco e male, elaborando organigrammi con tanti “Esperti” che per la verità creano disastri, le cui conseguenze sono poi pagate con la “pelle” dei Rom e Sinti.

Vi voglio ricordare che i finanziamenti per la costruzione del villaggio Rom di Coltano sono per la maggior parte derivati da quei fondi della Comunità Europea destinati specificatamente alla comunità Rom e Sinti in Europa, non possono avere altra destinazione (ad esempio l’acquisto di mezzi per la Polizia di Stato o pista per le biciclette)...

La Federazione Italiana Rom e Sinti chiede alle Autorità ed alle Istituzioni un’attiva collaborazione per trovare un modo migliore di risolvere il “problema” Rom e Sinti.

Sono convinto che esista un’emergenza criminalità originata da organizzazioni malavitose ma sono altrettanto convinto che debbano essere puniti i responsabili e non tutta la comunità cui appartengono. Esiste l’emergenza della cosiddetta “Morte bianca” nei cantieri di lavoro …Anche li muoiono tanti Rom e solo alla morte vengono considerati cittadini dei rispettivi paesi di provenienza, anziché Rom.…Lavoratori che lasciano famiglie e bambini, il cui futuro è scritto nel disegno di legge delle impronte…..

Lancio un appello a tutte le persone di buon senso ed ai rappresentanti delle istituzioni e soprattutto al Papa Ratzinger perché si pronuncino contro la pratica delle impronte digitali dei bimbi Rom.

GRAZIE Etem Dzevat

Consulente Nazionale della Federazione “Rom e Sinti insieme”

 
Di Sucar Drom (pubblicato @ 11:13:40 in Italia, visitato 1704 volte)

Sucardrom invita tutte le comunità sinte e rom della Lombardia, del Lazio e della Campania a rifiutare un "censimento" inutile, discriminatorio e illegale, primo passo verso l'assimilazione e la distruzione di intere famiglie e comunità.

Sucardrom, insieme all'ASGi e ad altre organizzazioni, sta predisponendo un'azione legale antidiscriminatoria collettiva, per trascinare il Governo italiano in tribunale e ottenere un risarcimento per ogni singolo sinto e rom.

Per informazioni e supporto telefonare al numero 0376 360643.

 
Di Fabrizio (pubblicato @ 10:25:39 in Italia, visitato 1816 volte)

Ricevo da Veniero Granacci

La sezione ANPI “Pio Zoni” di Lainate esprime tutta la propria preoccupazione ed indignazione per la schedatura e la presa delle impronte digitali dell'etnia ROM voluta da questo governo.

Questa pratica ci riporta alle pagine più drammatiche e buie della nostra storia, le leggi razziali, le schedature di ebrei, omosessuali e ROM che portarono allo sterminio di milioni di persone .

Il nazifascismo riservò ai Rom lo stesso trattamento riservato agli ebrei. Essi furono deportati nei campi di concentramento. Circa 500.000 Rom uomini, donne, bambini trovarono la morte nei campi di sterminio.

La scusa inventata dal governo Berlusconi e cioè di voler tutelare i minori viene poi smentita dalle azioni dei seguaci del sig. Maroni. A Mestre alcuni fascisti in camicia verde impediscono da diversi giorni la costruzione di un campo attrezzato voluto dal comune dove alloggiare una comunità Sinti cioè ITALIANI di origine Rom, negando loro un diritto garantito dalla nostra costituzione e cioè che ogni cittadino ha il diritto ad una casa.

Un campo, quello di Mestre, nato per garantire quegli stessi diritti che il sig. Maroni dichiara di voler ottenere con la schedatura dei ROM e cioè una vita dignitosa in un ambiente pulito e non in baracche infestate dai topi.

Alcuni mesi fa a Opera altri criminali hanno attaccato con bombe molotov un altro campo voluto dal prefetto di Milano dove alloggiare qualche decina di rom.

Stessa sorte è stata riservata a diversi campi a Napoli e Roma

Dove sono i diritti di questi bambini che hanno vissuto attimi di terrore, che hanno visto le loro case o meglio baracche e le loro poche cose bruciate da criminali razzisti?

Ci chiediamo quali misure il sig. Maroni ha preso o intende prendere per proteggere queste persone.

Perché non si interviene per schedare, questa volta giustamente, chi, con la forza nega, diritti garantiti dalla costituzione e dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo.

L'ANPI di Lainate chiede a tutte le forze democratiche che credono nei valori della democrazia, della solidarietà e dell'antifascismo di vigilare e denunciare in ogni luogo istituzionale e no, nazionale ed internazionale, nei posti di lavoro e in qualunque altro luogo ogni tentativo di discriminazione e repressione basata su motivi razziali.

Chiediamo che queste misure vengano ritirate e che si inizi veramente un cammino di integrazione con il popolo rom, che garantisca i loro diritti e i loro doveri, uguali a quelli di ogni cittadino indipendente dalla razza, dal colore della pelle dalla religione o dal loro orientamento sessuale così come garantito dalla costituzione repubblicana nata dal sacrificio di migliaia di uomini e donne.

Lainate 4 luglio 2008

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione “Pio Zoni”
anpilainate@libero.it
c/o Villa Litta (cortile)
Largo Vittorio Veneto
20020 Lainate (MI)

 
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:15:36 in Italia, visitato 1820 volte)

Da Roma_Italia

DA: STORIA ROMANI IN GERMANIA E PAESI VICINI: UNA CRONOLOGIA AL PORRAJMOS E OLTRE
1922-1926
Ian Hancock www.radoc.net

1922: Nel Baden, sono introdotti requisiti per cui tutti i Romani devono essere fotografati e prese loro le impronte, che devono essere presenti sui loro documenti.

1926: Il Parlamento Bavarese introduce una nuova legge "per combattere Zingari, nomadi ed oziosi", e la Commissione Criminale Provinciale firma una legge datata 16 luglio per il controllo della "Piaga Zingara". In Svizzera, "idee proto-naziste di igiene razziale" sono usate per giustificare un programma di rimozione forzata dei bambini Romani dalle loro famiglie per affidarli a famiglie adottive. Questa pratica rimarrà effettiva sino alla metà degli anni '80.

1927: La legislazione che richiede fotografie e impronte digitali per i Rom viene istituita in Prussia, dove per questo vengono processati 8.000 Rom. La Baviera istituisce una legge che proibisce ai Rom di viaggiare in gruppi familiari, di possedere armi da fuoco. I maggiori di 16 anni vengono mandati in campi di lavoro, e quanti siano privi di certificato di nascita bavarese vengono espulsi dalla Germania. Un gruppo di Rom in Slovacchia è accusato di cannibalismo, cosa che Friedman interpreta come parte della crescente campagna contro le popolazioni Romani.


AL GIORNO D'OGGI - 5 luglio 2008

Italia e gli Zingari: giù i pollici

L'Italia deve abbandonare i piani di prendere le impronte a tutti gli Zingari nel paese

Chiunque in Europa con un po' di senso della storia dovrebbe provare un brivido di apprensione alla notizia che il Governo Italiano sta per iniziare a prendere le impronte digitali a tutti i Rom nel paese, inclusi i bambini sotto i 14 anni.

Soltanto due generazioni fa una tale misura freddamente amministrativa fu il preludio a deportazioni di massa, imprigionamenti, tortura e morte. Gli Zingari furono tra le prime vittime dei nazisti, ed è ottusa l'apparente amnesia dell'Italia della propria oscura storia del periodo di guerra.

Quanti propongono questo passo,, che potrebbe cominciare anche domani, negano vigorosamente ogni intento razzista. Puntano all'aiuto della Croce Rossa Italiana in questo nuovo censimento della popolazione Rom, che dicono essere inteso a dare accesso agli identificati ai servizi sociali e sanitari ed assicurare che i bambini siano mandati a scuola. Troppi bambini Zingari, arguiscono, sono mandati a mendicare o rubare dai genitori che sono arrivati illegalmente nel paese. Solo identificando i bambini sotto i 14 anni - con le impronte digitali o preferibilmente per fotografie - si può fermare un abuso simile e ridurre l'onda di crimine giovanile.

In pochi risponderebbero che il recente arrivo di un gran numero di Rom, la maggior parte dalla Romania e dai Balcani, non ha causato enormi problemi sociali ed economici. La maggior parte degli arrivati, che hanno scarse abilità e qualificazioni, vivono in 700 campi temporanei, installati per fare fronte all'afflusso ma con povere facilità e sanificazioni.

L'alto livello di crimini da strada associati con gli Zingari ha impaurito molti Italiani, e l'umore è stato sfruttato dal partito anti-immigrati Lega Nord per promuovere severi provvedimenti rivolti contro tutte le immigrazioni. Estremisti e skinheads hanno colto l'occasione dare via libera ai loro pregiudizi, ed il disgraziato attacco ad un campo vicino a Napoli è stato seguito dallo sgombero del Sindaco di destra di Roma di un campo Zingaro vicino alla capitale.

Si stimano in 152.000 i Rom in Italia, e la loro presenza ha infiammato un dibattito già brutto sull'immigrazione. In precedenza il lassismo ai controlli di frontiera e una lunga linea costiera hanno reso l'Italia un magnete per migliaia di migranti illegali dall'Africa e dai Balcani. In pochi anni, un'attitudine rilassata verso gli stranieri è stata rimpiazzata da una nuova tagliente xenofobia, specialmente nelle città più grandi. La tendenza si è riflessa nell'appoggio elettorale per i partiti che promettevano un'attitudine più dura verso tutta l'immigrazione, sino al tentativo di rendere non ben accetti i migranti legali. L'Italia diverrà uno dei supporter più entusiasti della proposta EU della presidenza francese di rafforzare i controlli sull'immigrazione attraverso il Continente e chiudere le scappatoie che hanno permesso a troppi migranti di passare attraverso i controlli negli stati Schengen.

Niente di tutto ciò, tuttavia, scusa le sanzioni generali che indicano come bersaglio i gruppi di persone per razza ed etnia, specialmente quando le sanzioni sono sostenute dal pregiudizio popolare. Dieci anni fa due città nella Repubblica Ceca programmarono la costruzione di un muro attorno a due edifici che ospitavano Zingari, accusandoli di attitudini antisociali. Ci fu una rapida protesta - come ci fu contro la proposta britannica di installare un visto di regime in risposta ad un afflusso improvviso di Zingari. Entrambe le misure sono cadute. Anche il piano italiano di impronte digitali dovrebbe essere abbandonato. Le persone non devono mai essere bollate come gruppo. Bugie in questo senso sono pericolose.

 
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:26:11 in Regole, visitato 1630 volte)

Da Roma_Francais

1912: Il governo francese introduce il carnet antropometrico, un documento che contiene dati personali, incluse fotografie ed impronte digitali, che tutti i Rom sono tenuti a portare con sé. Questo rimane in auge sino al 1970, quando viene rimpiazzato dal libretto di circolazione.

Vedi: http://www.a-part-entiere.org/data/File/carnet_grand.jpg

 

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