Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 14/07/2008
Comunicato stampa di
Luciano Muhlbauer
La voglia di schedare e classificare etnicamente gli "zingari" è ormai un
vero e proprio virus che sta infettando le istituzioni democratiche. Ora il
Ministro Maroni l’ha fatto diventare legge e politica dello Stato, ma il quadro
inquietante che emerge man mano che si scava nella realtà è che, almeno in
Lombardia, quel virus agisce da tempo.
Avevamo già denunciato che la Polizia municipale di Milano dispone di una
sua autonoma schedatura etnica, risalente al periodo ottobre 2006 – dicembre
2007, e ora scopriamo che iniziative analoghe furono promosse un anno fa
addirittura nelle scuole.
Infatti, come ha segnalato il blog del Circolo Pasolini di Pavia (http://circolopasolini.splinder.com), è sufficiente visitare il sito internet dell’Ufficio scolastico
provinciale di Milano, cercare un po’ ed ecco che salta fuori la
circolare n. 3058 dell’11 giugno 2007 che invitava i direttori
scolastici di città e provincia a procedere a una "rilevazione alunni rom sinti".
A tal fine era stata fornita anche una "scheda rilevazione dati", prodotta
dall’Ufficio scolastico per la Lombardia, da compilarsi a cura del singolo
istituto scolastico: una scheda per ogni alunno "nomade".
Beninteso, che la scuola si preoccupi di monitorare il grado di apprendimento e
di inserimento degli studenti ci pare assolutamente doveroso, specie in una
regione come la Lombardia che da tempo registra un tasso di abbandoni scolastici
superiore alla media nazionale e dove la crescente presenza di bambini
provenienti da famiglie di immigrati richiede nuove e adeguate politiche.
Ma cosa c’entra questo con una schedatura rivolta esclusivamente agli alunni
individuati come "nomadi", che siano essi cittadini italiani o stranieri, che
vivano in campi oppure in appartamenti? E che senso ha classificare i bambini
per appartenenza a gruppi etnici? Difatti, la scheda relativa al singolo alunno
prevede di rilevare informazioni come "Indicare se l’alunno è Nomade italiano o
straniero", "Gruppo nomade di appartenenza (Es. Sinti, Rom, Abruzzesi…)" e
"Luogo di abitazione (Campo, Appartamento, …)".
Insomma, la realtà che sta venendo a galla non è soltanto che la presunta
necessità di "sapere chi sono", invocata dal Ministro Maroni per legittimare la
schedatura etnica di massa degli zingari, è una gigantesca menzogna per
giustificare l’ingiustificabile, ma soprattutto che la cultura democratica e la
legalità costituzionale stanno diventando un optional per troppe istituzioni
pubbliche. E quando una cosa del genere può accadere persino nella scuola,
allora vuol dire che le cose si stanno mettendo davvero male.
Oggi abbiamo presentato un’interpellanza al governo regionale in cui
chiediamo che intervenga con urgenza, affinché questa banca dati etnica venga
distrutta immediatamente. Non si può, infatti, un giorno rivendicare che la
Regione possa gestire autonomamente persino la scuola e il giorno dopo fare
finta di niente quando succedono fatti incredibili come quelli descritti sopra.
Ma soprattutto crediamo che sia necessario un grande moto di disobbedienza da
parte del mondo della scuola per impedire che cose di questo tipo possano
accadere di nuovo, anche se a chiederle sarà un Ministro.

Gio 10 Lug - 18.54 LUSSEMBURGO - La Corte di giustizia delle
comunità europee ha stabilito oggi che la Romania può impedire a un suo
cittadino di recarsi in un altro stato membro, da cui era stato rimpatriato
perché irregolare, a condizione che sia una minaccia per l'ordine pubblico. Lo
ha riferito un comunicato della Corte.
"Il diritto comunitario non osta a una normativa nazionale che consente di
limitare il diritto di un cittadino di uno Stato membro di recarsi nel
territorio di un altro Stato membro, in particolare perché questi vi si trovava
in «situazione illegale», a patto che siano soddisfatte alcune condizioni", si
legge nella nota.
In particolare, "il comportamento personale di tale cittadino deve costituire
una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un
interesse fondamentale della società".
La Corte era stata sollecitata ad esprimersi da un tribunale romeno, a cui il
ministero dell'Interno di Bucarest aveva chiesto un provvedimento per vietare ad
un romeno di tornare in Belgio per tre anni, dopo che da quel paese era stato
espulso perché "in situazione illegale".
Secondo la Corte, il fatto che il romeno fosse irregolare in Belgio non
costituisce di per sé un buon motivo per proibirgli di tornare, ma il divieto
deve essere motivato da ragioni di comprovata pericolosità che il soggetto ha
mostrato, soprattutto nel suo paese.
La più alta giurisdizione dell'Unione europea conferma inoltre che ogni stato
membro può determinare le esigenze di sicurezza con cui trattenere i propri
cittadini o rispedire in patria quelli degli altri paesi della Ue, ma che tali
esigenze devono essere intese in senso restrittivo.
"I provvedimenti adottati per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza
per essere giustificati devono essere fondati esclusivamente sul comportamento
personale della persona nei riguardi della quale vengono applicati, mentre
giustificazioni non direttamente legate al caso individuale in esame o attinenti
a ragioni di prevenzione generale non possono essere prese in considerazione",
ha detto la Corte.
Anche il governo italiano, nel fronteggiare l'asserita "emergenza sicurezza" ha
chiesto alla Romania un coordinamento per gestire i dossier dei romeni espulsi
dall'Italia, mentre la Camera sta esaminando la conversione in legge del decreto
sulla sicurezza che contiene norme per rendere più facili le espulsioni anche
dei cittadini comunitari.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:38:50 in blog, visitato 1812 volte)
Da
Deep Action
Carissimo Maroni, io sono un emigrato Italiano all'"estero".
Ho messo le virgolette alla parola estero, perche quando io partì, l'Olanda era
"l'Estero", oggi questa parola per noi non dovrebbe più esistere nel suolo
Europeo in quanto saremmo tutti "cittadini" Europei...
Invece carissimo Ministro Maroni, io sono qui nel ricordarle che noi Italiani
"sangue del suo sangue" di norma all'estero non siamo ben visti, se lo ricorda
lei questo, lo sa o non lo sa??????
Inoltre carissimo Ministro le vorrei ricordare la favola che il "precedente
crea".
Se l'Italia ha preso di mira i Rom, non vedo perche un'altro paese Europeo non
potrebbe farlo con gli Italiani, visto che sono i vecchi ma pur sempre mariuoli
dell'Europa e non solo???
Creare un precedente.
La stoltezza e la velocità in cui tutto gira ci fanno dimenticare alcune cose,
come quella cosa assai importante e cioè che è "creare un precedente".
Ogni Paese dell'Europa vorrebbe cacciare qualcuno dal proprio territorio ed ogni
paese dell'Europa vorrebbe reprimere i non indigeni per preservare i propri di
indigeni locali....
Ripeto ci sono moltissimi Italiani non graditi all'estero, cosa dobbiamo
aspettarci che l'Olanda decida di prendere le impronte digitali a tutti
gl'Italiani??????
No perche... Carissimo Maroni gli Italiani sono sempre Italiani e qui in Olanda
anche l'Italiano più Olandese comunque è visto male, perche ragiona e ragionerà
sempre diversamente da un'Olandese...
Poi ancora vorrei dirle...
Sono passati un po' di anni dalla fine del servizio obbligatorio di leva ed
eccoci arrivati ad un punto in cui si fa notare la mancanza delle famose
impronte digitali che ogni buon Italiano lasciava nei momenti di appartenenza
all'esercito....
Non so se lo Stato abbia tutt'ora un mezzo così potente come lo era il servizio
militare in merito alla famosa schedatura... sicuramente però oggi che non c'è
più quello strumento anche gl'Italiani secondo me sfuggono nell'essere
classificati e con ciò suggerirei per il bene dell'Italia e della sicurezza
degl'Italiani di schedare anche loro prendendo a tutti i cittadini Italiani le
proprie impronte digitali..... .
Ecco signor Ministro Maroni, le vorrei ricordare che in questo Mondo nessuno ha
l'esclusiva per nulla se lei fa quello che vuole fare, non farà altro che creare
un precedente, un precedente che potrebbe avere serie ripercussioni in ogni dove
in Europa .
O si vuole insinuare una vera discriminazione a priori nei riguardi dei Rom,
solo loro e solo loro???!!!!!!!!
Del resto se le forze di polizia avessero le impronte digitali di tutti
gl'individui presenti nella propria Nazione si troverebbe agevolata e
risolverebbe molti più casi.........
Su quindi carissimo Ministro Maroni, arrivi fino in fondo, ci mostri le famose
cose che vi rendono tanto maci, dica la verità, tutti gl'individui della Nazione
Italia saranno sottoposti alla registrazione delle proprie impronte
digitali!!!!!!
Esca cosi fuori da queste piccolezze, discriminare.., noi??????????
No, noi stiamo censendo solo la Nazione Italia con tutti i suoi abitanti
presenti nel momento del censimento... giusto per essere tutti più sicuri...
no??!!!!!!!!
Su... su... Maroni... su............
Da
Roma_Italia
Immaginate. Maggio - Giugno 2008
Quattro bombe molotov sono lanciate in un quartiere Ebreo in Italia. Due
giorni dopo, assalitori bruciano un altro quartiere Ebreo causando la fuga di
circa 800 residenti. Folle di persone sono viste salutare sul principale canale
TV urlando: Via gli Ebrei! La polizia anti-rivolta non viene neppure
avvisata quando avviene la radiodiffusione.
Le settimane seguenti, succedono diversi incidenti simili. Il ministro degli
interni, conosciuto per le sue dichiarazioni anti-Semite quando era ministro del
lavoro, decide che ai bambini Ebrei devono essere prese le impronte digitali per
quelle che chiama "ragioni di sicurezza".
L'OCSE, organizzazione che tratta principalmente temi sulla sicurezza e la
prevenzione e risoluzione dei conflitti, conosciuta per l'impegno estensivo nel
combattere il razzismo e promuovere la tolleranza, annuncia di voler discutere
entro un mese, durante il prossimo incontro a Vienna, della tematica relativa
agli Ebrei.
L'OCSE pianifica le seguenti tre sessioni:
Ruolo e responsabilità delle autorità regionali e locali nell'assistere
gli Ebrei nell'integrazione
Pratiche positive e maggiori sfide nel migliorare la situazione degli
Ebrei a livello locale: esempi per le municipalità
Politiche per facilitare il pari accesso degli Ebrei ai servizi pubblici,
in particolare i servizi sociali e l'istruzione
Effettivamente quanto sopra è difficile da immaginare. Sia gli incidenti che
le reazioni sarebbero appena credibili anche ai più ostinati anti-Semiti.
Sarebbe fuori questione che l'OCSE indirizzasse soltanto tematiche sui margini
estremi dei temi rilevanti, ed evitasse di menzionare attacchi motivati
etnicamente o l'evidente anti-Semitismo delle autorità italiana. Ci si
aspetterebbe dai capi del mondo democratico dure parole contro l'Italia e
condanna degli atti contro gli Ebrei.
Su
http://www.ergonetwork.org/fascism.htm potete trovare l'intero articolo che
presenta non solo una lunga lista di abusi in Italia contro i Rom, ma anche il
fallimento delle organizzazioni Europee ed Intergovernamentali nel deplorare
simili standard per i Rom come per le maggioranze etniche d'Europa, ma anche la
riluttanza nel parlare contro l'anti-ziganismo. Conclude l'articolo:
L'anti-ziganismo continua ad essere la forma di razzismo in Europa più
estesa, accettata ed impunita. L'attuale crisi italiana - in cui partiti con
un'agenda esplicitamente razzista si impossessano dello stato e sviluppano la
loro agenda esplicitamente razzista, mentre nel contempo fomentano il pubblico
ad atti di violenza - non ha precedenti nell'Europa post-Olocausto.
Anche se ci sono state espressioni smorzate di preoccupazione per gli eventi
attuali in Italia, nessuna entità ha osato accettare le misure apertamente - ad
esempio invocando le disposizioni di emergenza di diritti dell'uomo del Trattato
dell'Unione Europea - per l'unica ragione che, in Europa "tali misure polemiche
non sono fatte in compagnie educate". Questa era, invero, la stessa logica che
portò all'estesa tolleranza europea ed internazionale per Hitler. Dopo tutto, si
riteneva a quel tempo, forse aveva dei punti positivi. Molti in Italia ed Europa
sull'argomento dicono la stessa cosa, stridente con "la negligenza ed il
disprezzo per i diritti umani*" (*dalla Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani - UDHR) nel caso dei Rom o "atti barbarici*" come i recenti eventi
in Italia, Ungheria e Romania. Il 10 dicembre di quest'anno saranno passati 60
anni dall'adozione dell'UDHR. Molti dei Rom diranno giustamente che questi 60
anni sono passati invano.
Valeriu Nicolae – Executive Director
European Roma Grassroots Organisation
Strada Rezonantei Nr.1-3 Bl 15-16 Sc A Ap 3 Sector 4 Bucuresti Romania
Tel : (004) 0742379657 or 0727708788
Fotografie del 14/07/2008
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