Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
LE LEGGI RAZZIALI DELLA LEGA NORD: OFFESE ALLA DIGNITA' DEGLI SCOLARESCHI
IMMIGRATI, RONDE E DISCRIMINAZIONI DEGLI AMMALATI STRANIERI.
Foggia, 20 Ottobre 2008. Nell'ambito della discussione in Senato del cosiddetto
"Pacchetto Sicurezza", in commissione congiunta Giustizia ed Affari
Costituzionali, e' stato depositato dalla Lega Nord un emendamento che mina
radicalmente la garanzia d'accessibilita' ai servizi per i cittadini stranieri
irregolari cosiddetti clandestini.
Cominciamo dal comma 5, la cui cancellazione e' di estrema gravita':esso infatti
attualmente prevede che l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello
straniero "clandestino" non puo' comportare alcun tipo di segnalazione all'autorita',salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto,a parita' di
condizioni con il cittadino italiano.
L'ACSI ritiene pertanto inutile e dannoso il provvedimento in quanto:
- spingera' all'incistamento sociale, rendendo invisibile una popolazione che
sfuggira' ad ogni forma di tutela sanitaria e di contatto sociale legittimo;
- Potra' produrre percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie parallele al di
fuori del sistema di controllo ( rischio d'aborti clandestini, gravidanze non
tutelate, minori non assistiti etc)
- Avra' ripercussione sulla salute collettiva con il rischio di diffusione
d'eventuali focolai di malattie trasmissibili;
- produrra' un aumento dei costi in quanto comunque le prestazioni di pronto
soccorso dovranno essere garantite e le condizioni di arrivo saranno
significativamente piu' gravi e necessiteranno di interventi piu' complessi e
prolungati.
L'ACSI chiede a chi di dovere ed in particolare ai Senatori e Deputati della
provincia di Foggia in particolare, ed a quelli della Puglia; in generale; di
avviare un serrato dibattito perche' sia ritirato l'emendamento razzista della
Lega Nord.
IL PRESIDENTE: Habib SGHAIER.
Associazione Comunita' Straniere in Italia ( A.C.S.I.)
Via Federico Spera,95 71100 FOGGIA
Fax 0881200015 Mobile 3497239108
E.mail com.stran@yahoo.it
acsi.h@libero.it
"Io non condivido le tue idee, ma lottero' con tutte le mie forze perche'
tu, come me, possa liberamente esprimere il tuo pensiero". (Voltaire)
Da
Roma_Daily_News

Cari amici,
Firmate per favore la petizione sotto riportata, per appoggiare il piano
locale alternativo che mostra che un'altra Sulukule è possibile contro il
progetto di "borghesizzazione" della municipalità...
STOP
No Fronteirs Autonomous Planners
Nota: Causa problemi tecnici sono andate perse oltre 500 firme. Stiamo cercando
di recuperarle e speriamo di farle apparire appena possibile sul nostro sito
web...
Un'altra Sulukule è possibile. Non è troppo tardi per far ripartire il
processo di rinnovamento di Sulukule!
Sulukule è il più antico quartiere Rom del mondo. Ha ospitato per secoli la
comunità Rom. Come conseguenza dello sviluppo di politiche di rinnovamento
urbano, la municipalità del distretto di Fatih ha iniziato a sgomberare
centinaia di persone dalle loro case.
Di conseguenza, gli inquilini sono stati rilocati a Taşoluk, 40 km dalla
città, dove non potranno rimanere a lungo, primo, perché è per loro impossibile
accollarsi i debiti e secondo, perché non possono condurre uno stile di vita
secondo le loro tradizioni e cultura...
Così i proprietari hanno venduto le loro case a prezzi molto bassi, causa la
paura di esproprio o stanno cercando nuovi alloggi comprando case nell'area ma
con prezzi alti.
Come conseguenza di questo progetto, non soltanto i Rom sono dispersi nella
città e la loro cultura viene persa, ma anche la povertà viene trasferita in
altre regioni di Istanbul, senza sviluppare alcuna reale soluzione nella zona.
Viene inoltre ignorato che le nuove case offerte hanno costi troppo alti per i
Rom.
Dal 2005, Sulukule è stato uno degli argomenti più discussi in Turchia ed in
tutto il mondo. Per molto tempo, il pubblico e le istituzioni locali, nazionali
ed internazionali hanno atteso una soluzione basata su un accordo tra le due
parti.
Seguono alcune riflessioni:
- Il Comitato UNESCO per il Patrimonio Mondiale, nel suo incontro in Quebec-Canada
di luglio, ha dato alla Turchia il termine di febbraio 2009 per risolvere il
problema. Il Comitato ha posto Sulukule tra i punti principali riguardo le
aree storiche di Istanbul. Nel rapporto, si sottolinea come Sulukule sia
soggetta ad un programma di "borghesizzazione" e la comunità Rom sia di
fronte allo sgombero forzato. Si deve sviluppare una soluzione che bilanci
le istanze di conservazione con i bisogni sociali ed identitari della
comunità locale.
- L'AGFE ONU Habitat si è incontrata il 1 settembre 2008 ed il primo
articolo in agenda era Sulukule, assieme ad Ayazma, che riguarda un'altro
progetto sull'area di Istanbul. L'AGFE ha deciso di inviare una missione ad
Istanbul nei prossimi giorni.
- La Commissione ONU per i Diritti Umani ha ricontattato il governo della
Repubblica di Turchia riguardo a Sulukule.
- La Commissione di Helsinki USA-OCSE ha scritto la sua seconda lettera
ufficiale al governo della Repubblica di Turchia riguardo a Sulukule
nell'estate 2008.
- Il Rapporto sul Progresso della Turchia
EU 2007 ha chiesto al governo turco di correggere i problemi nel Piano di
Rinnovamento di Sulukule.
- La Commissione Governativa sui Diritti Umani di Istanbul ha presentato
un rapporto globale al Primo Ministro riguardo alle violazioni a Sulukule.
- Le OnG locali ed internazionali assieme alle iniziative civiche
continuano le loro reazioni con varie attività.
E' POSSIBILE UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA PER SULUKULE
Recentemente, un gruppo di volontari ha sviluppato un piano alternativo per
Sulukule.
Questa squadra interdisciplinare include circa 30 professionisti ed
accademici, si chiama STOP (abbreviazione turca per "Pianificatori Autonomi
Senza Frontiere") ha lavorato sul "Piano di Sviluppo Locale di Sulukule" e
presentato i propri progetti al pubblico ed alla Municipalità di Fatih
nell'ultima settimana di settembre.
STOP ha considerato tutte le analisi e le proposte della municipalità,
assieme agli studi internazionali e locali civili ed accademici. Questi studi
hanno determinato un'alternativa con un metodo differente che conserva il
modello storico mantenendo la comunità locale nel quartiere senza farne delle
vittime, fornendo sviluppo economico e sociale ed individuando migliori azioni
costruttive. Nel farlo, STOP dice che Sulukule può essere rigenerata assieme
alla sua comunità esistente.
STOP dichiara i seguenti vantaggi di questo piano:
Vantaggi finanziari:
Il piano è basato su di un modello finanziario più razionale ed è più economico
da realizzare. Il metodo di miglioramento evita la demolizione degli edifici
usabili e diminuisce i costi tanto delle demolizioni che delle costruzioni.
Vengono proposte unità abitative più economiche che stanno tuttora accrescendo
la qualità di vita della comunità locale. Gli hotel ed i centri
commerciali-culturali proposti dai progetti esistenti vengono spostati e viene
generato un meccanismo di reddito più sostenibile ed amichevole per la comunità
locale con nuove opportunità di lavoro. Le caratteristiche storiche e culturali
del quartiere vengono sfruttate nel contesto del turismo culturale.
Vantaggi per il modello fisico spaziale e culturale storico:
STOP conserva il modello storico e culturale del quartiere. Vengono create
più aree verdi e spazi pubblici. I valori storici e archeologici, incluse le
mura, sono conservati d'accordo con le restrizioni del piano di conservazione
della regione.
Vantaggi per lo sviluppo sociale ed economico
L'approccio di
STOP allo sviluppo sociale ed economico è basato sulla comunità locale ed alle
sue tendenze di solidarietà che si sono sviluppate nel processo del piano di
rinnovamento. Di conseguenza, la vicinanza viene integrata col resto della
città, l'istruzione, la sanità e gli altri problemi sociali sono dati in carico
ai centri civici, la rigenerazione economica viene fornita creando nuovi lavori
che sono rilevanti per le possibilità sociali e culturali della comunità,
incluso il turismo culturale, la floricoltura, i contratti per la fabbricazione
di tessuti e di scarpe, così che i costi della vita vengono ridotti.
La Municipalità di Fatih ha fatto un passo positivo ascoltando il progetto
alternativo e promuovendo a breve un incontro tra esperti. D'altra parte, non ha
promesso di interrompere le demolizioni che sono tuttora una minaccia per il
quartiere e anche per gli sforzi di riconciliazione.
IN BREVE
Considerando che Sulukule diventerà uno tra i primi posti ad essere visitati
per la valutazione dell'UNESCO del febbraio 2009 ed anche per Istanbul 2010, la
Municipalità di Fatih, quella di Istanbul e TOKI (Amministrazione Totale
dell'Alloggio) dovranno fare le loro scelte tra:
- Un esempio, con la prospettiva decadente degli anni '60 e '70, che
demolisce totalmente la struttura fisica e costruisce un nuovo complesso
senza proteggere niente
- Un piano di sviluppo locale prodotto da una pianificazione moderna ed
una concezione protettiva, un piano che pone le persone al centro, un piano
partecipatorio capace di risolvere i problemi della località.
Noi , i sottoscritti firmatari chiediamo un processo partecipativo,
incluse la municipalità, le università, TOKI, le camere professionali, le OnG,
le iniziative civiche ed i rappresentanti locali, che sviluppi il piano
alternativo di STOP e riveda il piano esistente. Invitiamo tutte le autorità,
compreso il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro, TOKI, i sindaci di
Istanbul, la Municipalità di Fatih ed il comitato conservativo ad essere più
sensibili alle tematiche di Sulukule ed a stabilire una piattaforma comune per
continuare questo processo di piano alternativo con un approccio riconciliativo
ed egualitario.
Ieri mattina stavo leggendo quest'articolo di
quiBrescia (il primo giornale telematico di Brescia e provincia!), e la
lettura mi ha provocato una notevole incazzatura. Il resto della mattinata per
fortuna è passato davvero bene, e così m'ero anche dimenticato dell'articolo.
Adesso ci sto ripensando, per fortuna non vale la pena
arrabbiarsi due volte. Anche perché ho poi letto questo post di
NO(b)LOGO,
di cui condivido ogni virgola (spero solo che la profezia finale sia
sbagliata!):
Leggo su una testata on-line di Brescia, l'intervista di
Elisabetta Reguitti al sindaco leghista di Chiari, tal Sandro Mazzatorta.
E' una fotografia dal vero di come possa essere insensato ed odioso il modo di
gestire la cosa pubblica facendo sfoggio di razzismo e di gratuita crudeltà.
Credo che l'articolo sia tutto da leggere, come sono da leggere i precedenti
articoli pubblicati dalla stessa testata ... uno spaccato della peggiore Italia.
Ma leggere una frase detta dal sindaco edi Chiari mi hanno fatto fare un salto
sulla sedia e ricordare un episodio di cui avevo parlato in questo Blog a Maggio
riprendendo una notizia data su Sucar Drom.
Il sindaco che ha cacciato con le ruspe le famiglie Sinti che abitavano in
prefabbricati del comune su un suolo concesso dalla precedente giunta comunale,
quel sindaco che non permette a cinque bambini la frequenza scolastica, si vanta
dicendo:
Noi per esempio, ci siamo occupati di affidare l'ultimo bambino nato
in quella famiglia a un nucleo che gli garantisse una vita più normale.
In pratica si vanta di aver portato via un bambino ad una madre perché la
famiglia non ha una casa ... dopo aver buttato la madre e gli altri fratelli in
mezzo ad una strada.
Il punto di vista di una madre, uguale a quello di qualsiasi altra madre,
lo potete leggere in questo articolo di Sucar Drom.
Io, fuori dai denti, dico che sono stufo di questa ipocrisia razzista, ho
sempre più forte il sospetto che, oltre all'ignoranza, la stupidità, al
razzismo, oltre alla convenienza politica, ci siano degli interessi
predatori.
Una pelosa lobby "dell'adozione" che preme per depredare le famiglie rom e
sinti dei bambini.
Si sta addensando un vero e proprio genocidio,
che avrà gli stessi metodi usati in Australia per i bambini aborigeni
ed i Svizzera per quelli Jenisch.
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