Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 01/09/2008
Da
La voix de Rrom
Grazie al film "Il tempo dei gitani" del regista serbo Emir Kusturica, il
pubblico il pubblico ha avuto una descrizione di ciò che furono negli anni '70 e
'80 le reti mafiose che sfruttavano i bambini rrom nella Yugoslavia di allora.
Si prenderanno in considerazione le immagini di questi campi di roulottes in
Italia, dove erano tenuti da adulti abietti i figli forzati a mendicare, a volte
lontani dalla loro famiglia. Quel tempo è passato, ma il film è sempre là per
ricordarcelo. E là anche per mostrarci come dei ragazzi che non avevano mai
visto una roulotte ci vivevano per la prima volta. Cominciò un secondo
episodio all'inizio degli anni '90, quando dei Rrom rumeni vennero in Francia
accompagnati da "passatori" che li misero nelle roulottes. Ancora là, hanno
dovuto adattarsi a questo habitat - se così possiamo chiamare le roulottes
rovinate e senza ruote dove erano stati relegati dai loro passatori - ma non è
durato. Una volta liberati dai loro debiti verso i passatori, hanno costruito
piccole baracche con materiale di recupero ed hanno provato sempre a
sopravvivere ai margini delle grandi città francesi, lavorando in nero,
recuperando ferraglia e vendendo fiori o giornali...
Dal 2002, la Romania e la Bulgaria hanno firmato accordi con i paesi
Schengen, permettendo a tutti i possessori di passaporti di questi paesi di
circolare liberamente e senza obbligo di visto nello spazio Schengen per una
durata inferiore ai tre mesi. Cinque anni più tardi, questi paesi si sono uniti
all'Unione Europea ed i controlli alle frontiere sono stati soppressi. Si arriva
quindi da Sofia o da Bucarest a Parigi come se si venisse da Marsiglia, portando
solo la carta d'identità con sé.
Disgrazia!
E' precisamente il periodo dove l'azione governativa si misura con le cifre.
Evidentemente, la regola è più severa in materia d'immigrazione che su quella
dell'impiego o del potere d'acquisto. Nell'agosto 2007, poco dopo aver assunto
le sue funzioni ministeriali, M. Hortefeux ha preparato il terreno dicendo che
la realizzazione dell'obiettivo quantificato in materia di espulsione di
stranieri sarà difficile da raggiungere causa l'ingresso della Romania e della
Bulgaria nell'Unione Europea, rappresentando i cittadini di questi due paesi
circa un terzo degli espulsi nel 2006. Enorme! Vorrebbe dire che 8.000 Rumeni e
Bulgari sono stati espulsi nel 2006, pur sapendo che in virtù degli accordi
internazionali avessero il diritto di ritornare, come effettivamente hanno
fatto. E tra questi 8.000, sono quasi tutti Rrom. Un semplice calcolo del costo
di queste misure porta alla cifra ben rotonda di 80 milioni di euro. Quanti
alloggi sociali si sarebbero potuti costruire con questi soldi gettati negli
abissi della demagogia? Detto questo, M. Hortefeux non abbassa la guardia.
Continuerà ad espellere i Rrom rumeni e bulgari, anche se cittadini europei. Nel
2007, rappresentarono circa 3.000 espulsi, sistematicamente tornati in Francia
ed altri 30 milioni di euro. Come fare per espellere dei cittadini europei?
E' tutta una questione di transizione. Per quanto europei che siano, i Rumeni
ed i Bulgari hanno uno statuto ibrido che assomiglia molto di più al regime di
stranieri extracomunitari che a quello di comunitari. La Francia si è ben
premurata di limitare i diritti di questi nuovi europei, particolarmente
riguardo al diritto del lavoro, da cui indirettamente dipende anche il diritto
di soggiorno. Ed ecco come si gioca per raggiungere le cifre di espulsione, con
gente che si espelle anche più volte l'anno.
E per prendere comunque un aspetto di innovatore, ogni tanto, prima
dell'espulsione, si raccolgono un certo numero di famiglie nel mucchio, che si
pretende di "aiutarle ad integrarsi". E si inventano così "i villaggi di
inserimento", queste specie di centri chiusi e sorvegliati; si osa chiamarli
così! Questi MOUS (controllo d'opera urbana e sociale) di cui non si vede bene
il carattere urbano o sociale: i siti sono sorvegliati 24h/24 e l'accesso è
proibito a tutte le persone esterne, senza previa autorizzazione speciale.
Quelli "accompagnati socialmente" che vi vivono non hanno l'autorizzazione a
lavorare dalla prefettura, che è tuttavia destinataria dei progetti. Le buone
idee dei Rrom che ci vivono, compreso in materia di imprenditorialità, sono
soffocate dalla mancanza di "titoli di soggiorno". Il mantenimento di questi che
vengono presentati come "scelti per fortuna" in una situazione di pressione
costante, dove anche i corsi di formazione sono considerati come costrizioni, il
prezzo da pagare per restare nei prefabbricati dei "villaggi d'inserimento", è
una bomba a scoppio ritardato. Non ci si integra più dei propri fratelli o
cugini che vanno da una baraccopoli all'altra rischiando le espulsioni. Non si
sa dunque ciò che queste iniziative daranno tra qualche anno, ma nel frattempo,
si sa che "bengalo" in rromani vuol dire diabolico.
Da
Circolo Pasolini Pavia
Associazione Sinti italiani di Pavia
Si è costituita in questi giorni a Pavia l'Associazione dei Sinti
italiani di Pavia. Questo è il comunicato inviato alle associazioni cittadine.
E' già in programma un'iniziativa presso il campo di Piazzale Bramante il 12
settembre alle ore 21. Il Circolo Pasolini dà il benvenuto alla nuova
associazione rendendosi come sempre disponibile alla collaborazione per
raggiungere gli scopi di convivenza pacifica e civile, rispetto e reciprocità.
(Irene Campari)
Alle associazioni
ai partiti
ai gruppi sociali e culturali
ai cittadini della Pavia antirazzista e democratica
Pavia, 28 agosto 2008
OGGETTO: COSTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE SINTI ITALIANI DI PAVIA
E INVITO AD UNA SERATA PUBBLICA DI DIBATTITO E DI INCONTRO CULTURALE
In data 20 agosto 2008, su iniziativa delle comunità sinte pavesi residenti in
Via Bramante e in P.le Europa, si è costituita nella nostra città l’Associazione
Sinti Italiani di Pavia.
L’associazione, prima del genere sul nostro territorio, si propone da statuto
di “organizzare attività per il riconoscimento della cultura e della tradizione
del popolo sinto e per il suo riconoscimento quale minoranza etnico-linguistica”.
A tale scopo l’associazione agirà attraverso momenti di formazione, iniziative
culturali ed artistiche, azioni di sensibilizzazione pubblica, ma anche
interventi volti a valorizzare le competenze professionali e il sapere
tradizionale dei suoi aderenti, a partire dal recupero del ferro e dalla sua
lavorazione artigianale.
L’associazione vede la luce, come momento di organizzazione autonoma della
presenza sinta a Pavia, in un periodo particolarmente critico per le nostre
comunità, così come per quelle Rom, esposte più che mai, a livello nazionale
come locale, al rischio della discriminazione etnica e di una progressiva quanto
infondata criminalizzazione, nel nome di demagogiche e spesso antidemocratiche
“politiche securitarie”.
A Pavia l’associazione intende rappresentare democraticamente la voce del
popolo sinto, a partire dalla tutela dei suoi diritti di cittadinanza e
dall’ottemperanza dei suoi doveri civici, con particolare riferimento alla
collocazione sul territorio degli attuali e futuri insediamenti, stabili e
temporanei, e alla loro ideazione e gestione. L’associazione desidera costituire
una controparte dialettica per gli enti locali, a partire dal Comune, nella
ricerca di una soluzione condivisa e partecipativa per la presenza degli
insediamenti in questione, ma anche in riferimento alla progettazione di quegli
interventi – in campo formativo, lavorativo, sociale, culturale – atti a
favorire il migliore e più proficuo rapporto tra le comunità sinte e il resto
della popolazione pavese.
Per continuare l’impegno comune, rinnovato insieme alle associazioni e alle
realtà democratiche pavesi lo scorso luglio, in occasione della riuscita
iniziativa pubblica presso il campo di p.le Europa, l’Associazione Sinti
Italiani di Pavia chiede di aderire e di partecipare fattivamente alla riuscita
dell’evento pubblico previsto al campo di Via Bramante per venerdì 12 settembre,
con il seguente programma:
CON I SINTI E CON I ROM
COSTRUIAMO INSIEME UN PROGETTO PER PAVIA
VENERDI’ 12 SETTEMBRE 2008
CAMPO SINTI DI VIA BRAMANTE – BORGO TICINO
H.21: PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “OPERA GAGIA”
(2007), di A. Bocola e F. Scarpelli, sulla drammatica cacciata delle comunità
zigane dal territorio del comune milanese di Opera
H.22: DIBATTITO PUBBLICO: “Sinti e Rom cittadini di Pavia? Progettiamo
interventi condivisi, nel segno dell’accoglienza”
Presentazione dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia e dibattito: sono stati
invitati esperti, esponenti di associazioni di tutela delle minoranze zigane ed
amministratori locali pavesi
Modera: Andrea Membretti (sociologo, Università di Pavia)
H. 23: MUSICA E BALLI ZIGANI
Durante la serata sarà presente un servizio bar, con specialità sinte
(frittelle, torta nera, …). Verranno inoltre allestite una piccola mostra di
pittura di artiste sinte e una bancarella dell’usato e dei prodotti artigianali
in ferro.
Con l’augurio che la serata sia occasione di confronto produttivo e che veda
un’ampia partecipazione della cittadinanza pavese, restiamo in attesa di un
gentile riscontro via e-mail da parte delle associazioni e gruppi locali
rispetto all’adesione all’iniziativa.
Con l’occasione porgiamo cordiali saluti
Il Presidente dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia
Erasmo Formica
Per adesioni via e-mail: www.forem@yahoo.it
Fotografie del 01/09/2008
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