Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
SABATO 5 LUGLIO - DALLE 15:00 ALLE 19:00
in largo Cairoli, a Milano
Siamo donne e uomini, cittadini italiani e cittadini stranieri che hanno deciso
di essere in piazza insieme per offrire alla nostra città una occasione di
festa, di riflessione e di conoscenza reciproca.
Con tante voci vogliamo rompere il silenzio pesante che da troppo tempo incombe
a Milano su episodi drammatici che per decisioni del Governo ricadono su
individui e comunità che nelle nostre città hanno radicato le loro speranze di
una vita migliore.
Retate sui mezzi pubblici, ronde notturne, espulsione dagli alloggi, campagne
contro le moschee, sgomberi violenti, schedature etniche di Rom e Sinti: sono
solo alcuni esempi di un crescendo impressionante che vede misure legislative e
scelte governative che vogliono l'esercito nelle strade, la reclusione nei Cpt
fino a 18 mesi e la criminalizzazione degli irregolari.
Eppure nella nostra città la società multietnica è ormai una realtà: italiani o
stranieri, cristiani, musulmani o non credenti, viviamo tutti qui, frequentiamo
le stesse scuole, lavoriamo fianco a fianco e facciamo tutti la stessa fatica
per tirare a fine mese.
Siamo consapevoli che Milano, come molte altre città, è attraversata da
manifestazioni sempre più evidenti di disgregazione sociale che colpiscono
soprattutto i quartieri periferici, ma proprio perché viviamo in questa città e
ne conosciamo i problemi, siamo convinti che per farvi fronte, legalità e
sicurezza non possono essere interpretate solo come controllo e repressione.
La sicurezza va intesa come un sistema di garanzie per difendere i diritti
umani: il diritto alla salute, all'educazione, al lavoro, alla casa, alla
libertà di espressione.
La sfida è mettere in campo politiche urbane, abitative, sociali, culturali in
grado di produrre solidarietà, partecipazione e rispetto dei diritti, attraverso
percorsi democratici e condivisi.
Ci sono molti amministratori, forze politiche e mezzi di comunicazione che oggi
continuano a seminare ostilità e conflitti, indicando negli stranieri e nei
poveri il capro espiatorio per tutti i problemi sociali, economici e urbani che
determinano la condizione precaria di ognuno di noi, gettando un'ombra
inquietante sul presente e sul futuro della nostra comunità.
Una società che imbocca la strada della xenofobia e del razzismo diventerà
sempre più insicura e invivibile, perché la sicurezza non può nascere
dall'emarginazione, ma dall'accoglienza e dal riconoscimento dei diritti di
tutti sulla base di valori irrinunciabili:
- i principi di uguaglianza, di rispetto delle diversità e di giustizia sociale,
presenti nella Costituzione italiana, devono vivere concretamente nelle
politiche e nelle azioni amministrative.
- non si possono imporre regole speciali che violino il principio
dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.
È necessario che si levino mille e mille voci per chiedere:
- abolizione della legge Bossi - Fini perché costringe alla clandestinità
- regolarizzazione di tutti coloro che lavorano e vivono in Italia
- tempi certi e rapidi per il rilascio dei documenti senza tassazione e con
trasferimento delle competenze agli enti locali
- introduzione di una legge organica per i richiedenti asilo politico e
umanitario
- superamento di forme abitative ghettizzanti e su base etnica (i cosiddetti
"campi nomadi"), garanzia di condizioni abitative dignitose e non discriminanti.
- no al pacchetto sicurezza
- no al reato di immigrazione clandestina
- chiusura dei CPT no alla schedatura etnica
per questi motivi vi invitiamo ad essere presenti
SABATO 5 LUGLIO - DALLE 15:00 ALLE 19:00
in largo Cairoli, a Milano
durante il pomeriggio sono previsti interventi e spettacoli
di Djiana Pavlovic, Mohamed Ba, Tommaso Vitale
promuovono: Arci, Camera del lavoro di Milano, Centro delle Culture, ass.
Dimensioni diverse, ass. Punto Rosso, SdL Intercategoriale, Mosaico
interculturale, ASMP, ass. Arci Todo Cambia, ass. Arci Zagridi, Comitato
"Movimento Pais", Federacion ecuatoriana de Asociaciones, Scuole senza permesso,
Circolo Arci "Blob", Associazione Antirazzista 3 Febbraio
partecipano inoltre: Partito Umanista; Ernesto Rossi pres. ass. Aven Amentza;
Sinistra critica,
adesioni:
retemigrantemilano@gmail.com
Da
Czech_Roma
25-06-2008 di Dominik Jun - Diversi genitori Rom hanno preso una
drastica decisione nella città di
Karlovy Vary. Piuttosto che mandare i loro bambini in una scuola
"controllata" da un gruppo paramilitare di estrema destra, preferiscono tenerli
a casa.
Una scuola elementare di Karlovy Vary è diventata scena di un dramma
insolito. Diversi attacchi ai bambini bianchi da parte dei Rom che vivono in un
vicino ostello, hanno portato un partito di estrema destra, il Partito
Nazionale, a formare una "Guardia Nazionale" per proteggere la scuola. Anche la
polizia sta controllando la scuola, anche se a distanza. Adesso, i Rom della
comunità hanno dichiarato che pure loro formeranno una pattuglia sociale per
controllare l'auto nominata "Guardia Nazionale".
Nel frattempo, diversi genitori Romani hanno ritirato i loro bambini da
scuola per paura di esacerbare le attuali tensioni. Milan Kovác è vice
presidente del Gruppo Civico Rom di Karlovy Vary. Gli ho chiesto di spiegarmi
cosa c'è dietro questa situazione:
"Nessun reclamo è stato presentato al consiglio cittadino su gente di questo
insediamento che stia nocendo a qualcuno o distruggendo la proprietà. E anche la
polizia ceca non ha osservato niente di particolarmente spiacevole - ciò
significa che là non sta succedendo niente - qualcuno lo ha composto. La
"Guardia Nazionale" è andata tra le case e distribuito volantini, così il punto
è che si stavano agitando."
E cos'è realmente la cosiddetta Guardia Nazionale?
"Questa Guardia Nazionale è una creazione del Partito Nazionale, che è un
partito che ha ricevuto appena lo 0,17% alle ultime elezioni. Facendo così,
stanno solo tentando di rendersi più visibili. I media sono balzati su questa
storia e per tutta la settimana ci hanno attaccato con falsità, disinformazione
e hanno messo in bocca ai leader della nostra organizzazione parole mai dette.
Tutto ciò sta dando pubblicità alla Guardia Nazionale."
"Sia che sia vero o no, ci sono stati alcuni genitori bianchi che hanno
espresso gratitudine per la controversa ronda. Il crimine è un problema
particolare tra le comunità Rom povere e molti Cechi bianchi si sentono
spaventati. Tuttavia critiche di questo genere ai vigilantes fanno sì che la
cosiddetta "Guardia Nazionale" sfrutti i pregiudizi razziali per rendere
peggiore la situazione. Ma sinora, non hanno infranto nessuna legge - non hanno
attaccato nessuno e dicono si essere disarmati. Ma in effetti lo sono, perché
portano dei coltelli. Tuttavia, se non infrangi la legge, allora la polizia non
può fare niente, ma hanno messo lo stesso dei poliziotti in incognito per
controllare la situazione."
Chiaramente, misure estreme sembrano quasi normali in tempi di paura
intensificata. Ma è da vedere se le comunità locali, i gruppi civici ed anche i
media agiranno responsabilmente per promuovere l'integrazione a Karlovy Vary
piuttosto che la segregazione.
Nessuna fotografia trovata.