Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 18/06/2008
Ricevo da Roberto Malini
18 giugno 2008 - BRUTALMENTE AGGREDITA A MILANO CON LA SUA FAMIGLIA REBECCA COVACIU, 12ENNE ROM VINCITRICE DEL PREMIO UNICEF 2008 GRUPPO EVERYONE: “EPISODIO DI GRAVITA’ INAUDITA. NECESSARIA CONDANNA UNANIME DI ISTITUZIONI NAZIONALI ED EUROPEE E SERI PROVVEDIMENTI CONTRO LA DERIVA RAZZISTA E XENOFOBA IN ITALIA”
E’ accaduto ieri mattina, 17 giugno, alle 8 a Milano. La famiglia Covaciu, romena di etnia Rom, già oggetto di continue peregrinazioni per l’Italia a seguito di vessazioni, minacce e sgomberi, stava uscendo dalla tenda in cui da diversi giorni si era stabilita, in un microinsediamento nella zona di Gianbellino, quando è stata brutalmente aggredita da due italiani di età compresa fra i 35 e i 40 anni. Rebecca, 12 anni, nota per essersi aggiudicata in Italia il Premio Unicef – Caffè Shakerato 2008 per le sue doti artistiche applicate all'intercultura, e il fratellino Ioni, 14 anni, sono stati prima spintonati e poi picchiati. I genitori, uno dei quali è Stelian Covaciu, pastore della Chiesa Pentecostale, che assieme al fratello maggiore di Rebecca erano accorsi per difendere i figli, sono stati ricoperti di insulti razzisti, minacciati, indotti a lasciare immediatamente l’Italia e subito dopo percossi. I Covaciu a quel punto sono fuggiti verso la stazione di San Cristoforo, in piazza Tirana, e accorgendosi di essere ancora seguiti hanno chiesto aiuto ai passanti. Nessuno è intervenuto. Mentre la famiglia si stava avviando verso il parco antistante la stazione, la signora Covaciu, cardiopatica, è stata colta da un malore. Stellian Covaciu ha a quel punto contattato telefonicamente Roberto Malini del Gruppo EveryOne, che ha dato l’allarme facendo inviare sul posto una volante della Squadra Mobile di Milano e un’ambulanza. All’arrivo della Polizia, gli aggressori si sono dileguati. Prima ancora dell'aggressione, l’Unicef aveva manifestato indignazione per la vicenda della piccola Rebecca, simbolo di un'infanzia senza diritti. Il Gruppo EveryOne era in procinto di organizzare un ritorno della famiglia in Romania per sottrarla all'ostilità che colpisce i Rom a Milano.
“Questa nuova violenza contro le famiglie Rom è spaventosa e deve sollevare la protesta della società civile” commentano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. “Quello che è avvenuto a Rebecca e alla sua famiglia è sintomatico del clima, ormai fuori controllo nel nostro Paese, di odio e intolleranza nei confronti del popolo Rom. Purtroppo non si tratta affatto di un caso isolato, ma dell’ennesimo gravissimo episodio di violenza, ai danni di una famiglia innocente, che rimarrà impunito e annuncia tempi davvero oscuri per l’Italia.” Il Gruppo EveryOne ha recentemente denunciato l'aggressione a Rimini, avvenuta nell'indifferenza generale, di una ragazzina Rom incinta, presa a calci da un italiano mentre chiedeva l’elemosina. A Pesaro, qualche giorno fa, Thoma, il membro più anziano della locale comunità Rom, sofferente di un handicap a una gamba e cardiopatico, è stato colpito al capo e umiliato in pieno centro storico. Nella stessa città, i parroci hanno recentemente vietato ai Rom di chiedere l'elemosina davanti alle chiese. Nei giorni precedenti all'aggressione della famiglia Covaciu, EveryOne ha ricevuto segnalazioni di numerosi episodi di violenza da parte di italiani nei confronti di persone di etnia Rom, soprattutto dei più deboli: bambini e donne. “L'attuale clima di discriminazione generale e l'atteggiamento ostile delle autorità,” continuano Malini, Pegoraro e Picciau “fanno sì che le persone aggredite non trovino più il coraggio di denunciare i loro aggressori. Inoltre, dichiarazioni come quelle del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che predica la tolleranza zero contro i Rom, la loro schedatura con foto segnaletiche e addirittura il prelievo del DNA, lo sgombero indiscriminato e senza alternative di campi di fortuna e insediamenti regolari, la sottrazione dei bambini Rom alle famiglie senza mezzi di sostentamento – proclami che sconcerterebbero qualunque esponente democratico di un Paese civile –, finiscono per fomentare violenze e soprusi ai danni dei più indifesi".
Assieme a EveryOne, anche Santino Spinelli, dell’Associazione Thèm Romano onlus, e il gruppo “Caffè Shakerato” di Genova, organizzazione per l'intercultura e il rispetto dei diritti dei bambini, esprimono la più viva preoccupazione per l’episodio, effetto ancora una volta dell’odio razziale che imperversa in Italia.
“E’ necessaria una condanna unanime del mondo politico italiano e delle Istituzioni europee” concludono i leader del Gruppo “e sono ormai indispensabili provvedimenti seri contro chi viola i diritti umani e si fa portatore di violenze e discriminazioni di matrice xenofoba e razzista”. Per ulteriori informazioni: Gruppo EveryOne Tel: (+ 39) 334-8429527 - (+ 39) 331-3585406 www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com
Verso la pulizia etnica anche in Sicilia?
Lombardia, Lazio e Campania sono state le prime regioni nelle quali il nuovo
Governo ha affrontato la “questione nomadi”. Secondo il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni. «è iniziata l'azione di identificazione di chi vive nei campi
abusivi - ha spiegato - e abbiamo un programma di azio...
Gli "zingari" e il vocabolario...
Ne siamo consapevoli: le estremizzazioni del politicamente corretto portano a
risultati a volte grotteschi. E poi in tempi come questi non ci si può
permettere di andare tanto per il sottile. Bisogna badare alla sostanza, come
insegnano i cittadini che incendiano i “campi rom”. Altro che ch...
Venezia, i "sinti di Cacciari": troppo normali per trovare ascolto nel paese
della paura
"No campo nomadi di Mestre, campo nomadi di Mestre". Quattro o cinque bambini
fanno il trenino e girano per il campo canticchiando una canzoncina della
quale non capiscono bene il significato. "Ecco - dice sconsolato Stefano -
questo è il risultato di questa campagna...
Il ministro Maroni ha mai letto la Costituzione italiana?
“L’obiettivo è quello di procedere entro pochi mesi al censimento di tutti
coloro che abitano nei campi rom, compresi i minori; registrarne le impronte
digitali per il riconoscimento; arrivare alla chiusura di tutti i campi, anche
quelli autorizzati se non attrezzati e alla possibilità di ...
Anche il Presidente Formigoni non si è letto la Costituzione italiana...
“Un incontro che è servito a raccordare al meglio le energie di ciascuno”. Il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così ''il Tavolo
per la Sicurezza Urbana'' che si è svolto questa mattina presso la Prefettura di
Milano, alla presenza del Ministro degli Interni, Roberto Ma...
Il ministro Sacconi è in confusione!
L'integrazione si realizza nell'ordine, “l'ordine è la premessa anche per il
riconoscimento dei diritti di cittadinanza”. Così il ministro del Welfare,
Maurizio Sacconi, ha voluto commentare la situazione del campo sinti di Mestre e
le polemiche che hanno accompagnato ieri a Tr...
Lombardia, l'ordinanza Berlusconi
Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, 30 maggio 2008,
“Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di
emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio della
regione Lombardia”. (Ordinanz...
Giornata Mondiale del Rifugiato 2008
A Roma domani mercoledì 18 giugno 2008 in occasione della Giornata Mondiale del
Rifugiato 2008 sarà presentata: “Presenze trasparenti”, ricerca sulle condizioni
e i bisogni delle persone a cui è stato negato la status di rifugiato. L’evento
si terrà alle ore 10.30 presso la Sala Di Liegro della Provincia di Roma a
Palazzo Valentini in Via IV Nove...
Pacchetto sicurezza: le osservazioni dell'ASGI
Pubblichiamo le osservazioni dell’ASGI sul decreto del presidente del consiglio
dei ministri del 21 maggio 2008 recante la dichiarazione dello stato di
emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle
Regioni Campania, Lazio e L...
Venezia, anche Cacciari si perde...
Parola di investigatori: per la cattura della donna responsabile di uno scippo è
risultata preziosa la collaborazione degli occupanti del “campo” in cui S.S.,
quarantenne pluripregiudicata, in cui risultava domiciliata, vale a dire quello
di via Vallenari a Mestre. Ma la precisazione, contenuta ne...
CastelGoffredo (MN), Berini: «se torna il divieto, denunceremo il Comune»
«Rifaremo a breve l’ordinanza che vieta la sosta ai nomadi. Porterò io stesso la
proposta nella prossima giunta». Il vicesindaco Roberto Lamagni conferma il
ritorno del divieto che due anni fa impedì la sosta a Sinti e Rom. L’ordinanza,
su segnalazione dell’associazione Sucar Drom e dell’Opera Nomadi di Mantova, era
finita nel mirino del ministero delle Pari Opportunità ed era stata revocata
solo nel febbraio scorso dal co...
Roma, mille voci contro il razzismo
No al razzismo, no al decreto sicurezza del Governo. A dirlo sono le mille voci
e le decine di organizzazioni della società civile e del no profit che questa
mattina si sono ritrovate nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza di Roma
per «aprire un...

11/06/2008 - Testo completo del Gruppo Socialista della dichiarazione
sulla violenza contro i migranti in Italia.
Nell'incontro a Napoli l'11 giugno 2008, il Gruppo PSE ha firmato una
dichiarazione - concordata unitamente dalle delegazioni italiana e rumena - sui
recenti episodi di violenza e razzismo in Italia.
Celebrando il 2008 come Anno Europeo del Dialogo Interculturale, le
delegazioni italiana e rumena nel gruppo socialista al Parlamento Europeo
unitamente hanno espresso al loro condanna per i violenti attacchi ai capi rom
come pure per gli atti di razzismo con bersaglio i Rom, che sono successi in
Italia nelle ultime settimane.
Riaffermiamo fermamente la necessità di combattere ogni sorta di razzismo e
xenofobia, ogni discriminazione basata su nazionalità o origine etnica, come
dichiarato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
Congiuntamente rigettiamo il principio di "responsabilità collettiva" basato
su nazionalità o origine etnica. Le autorità di governo responsabili non
dovrebbero mai avere bersaglio un gruppo nazionale o una minoranza. I media
costituiscono un'entità insostituibile riguardo i principi democratici e
dovrebbero perciò essere più attivamente responsabili riguardo le etiche
imprenditoriali e la responsabilità sociale. La distorsione della realtà come la
manipolazione della percezione possono avere conseguenze pericolose sulla
società complessivamente per mezzo di sentimenti profondi e non fondati di
insicurezza e di xenofobia, infine portando all'intolleranza, alla tendenza
razzista e ad atti di violenza.
L'immigrazione è un fattore di crescita economica, sociale e culturale,
specialmente nella UE dove molti paesi si confrontano col declino demografico e
sistemi costosi di stati sociali e di pensione così come di scarsità
settoriali delle forze di lavoro.
L'immigrazione non è una sorta di crimine; lo sono l'esclusione sociale ed
economica, la discriminazione e la segregazione.
Mentre la sicurezza è un diritto fondamentale di tutti i cittadini, questo
non può affatto nutrire l'intolleranza.
Non può essere stabilita alcuna correlazione diretta tra criminalità ed
origine etnica, delinquenza ed immigrazione. Nel contempo, la migrazione dev'essere
diretta e gli Stati Membri devono senza esitazione identificare una vera
politica europea per regolare l'ingresso legale, combattere la discriminazione e
promuovere l'integrazione nell'Unione Europea.
L'unico modo per garantire la sicurezza si basa sul processo d'integrazione.
Il processo, dato che la lotta contro la criminalità richiede una
cooperazione più forte tra le autorità incaricate di fare rispettare la legge
nazionali a livello comunitario, per arrestare, giudicare e, quando il caso,
espellere quanti commettano un crimine o rappresentino una minaccia alla
sicurezza pubblica.
L'integrazione, perché la sicurezza non può essere assicurata senza
combattere l'esclusione sociale, la marginalizzazione, la povertà. Questo
significa garantire a tutti gli individui il diritto a partecipare pienamente
nella vita economica, sociale, politica dei nostri stati Membri.
In un periodo in cui le leggi sono emanate per indirizzare le paure legate
all'immigrazione, noi crediamo sia di massima importanza affrontare
effettivamente i problemi associati all'immigrazione stessa. Come Socialisti,
abbiamo sempre favorito le soluzioni a lungo termine rispetto alle strategie a
breve termine, preferendo l'integrazione alla sorveglianza, l'inclusione sociale
ed economica alla segregazione.
Entrambe le delegazioni considerano che la sfida dell'integrazione e della
protezione della minoranza Rom debba essere diretta a livello Europeo: non è
accettabile che la minoranza Rom sia ancora vittima di abuso e discriminazione
nel territorio dell'Unione Europea. Sollecitiamo la Commissione Europea a
presentare una strategia UE integrata regolando standard comuni a tutti gli
Stati Membri per l'integrazione dei Rom, per appoggiare l'azione delle comunità
locali, autorità nazionali e società civile.
I Rom dovrebbero avere gli stessi diritti e doveri di cittadinanza come
qualsiasi altro individuo dell'Unione Europea e questi diritti devono essere
sostenuti e rispettati. Le tendenze attuali che ritengono i gruppi vulnerabili e
marginalizzati responsabili del peggioramento delle condizioni economiche,
sociali e securitarie devono essere rigettate. L'intervento dell'Alto
Commissario ONU per i Diritti Umani, in aggiunta a numerosi rapporti e
raccomandazioni del Consiglio d'Europa, aggiungono ulteriore preoccupazione ad
una situazione già allarmante.
Questo è il perché vorremmo riaffermare il nostro forte credo in un'Europa
allargata, nei valori dell'Unione Europea e nell'area di Schengen come uno
spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
La libertà di tutti i cittadini UE di muoversi attraverso le frontiere è un
diritto fondamentale ed un pilastro della cittadinanza Europea. L'espulsione di
cittadini UE dovrebbe essere valutata caso per caso e con le necessarie
garanzie, in linea con i trattati UE.
Le delegazioni italiana e rumena intendono riaffermare e salvaguardare il
valore e l'importanza di solide relazioni d'amicizia e di cooperazione
economica, sociale e culturale come pure l'associazione strategica che per tanto
tempo ha unito Italia e Romania. Grazie a questi legami, migliaia di cittadini -
e imprese - vivono e lavorano assieme ogni giorno in pace e armonia.
Gianni Pittella: Presidente della delegazione italiana
Adrian Severin: Presidente della delegazione rumena
Fotografie del 18/06/2008
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