Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 05/06/2008
Ciao
e' attivo questo spazio:
sarebbe gradita una tua partecipazione ed un aiuto a diffonderlo
grazie
luisa
Vento d'Europa:
bambini, ragazzi, donne e giovani adulti Rom nelle nostre scuole
Tavolo di lavoro per una scuola che ti cammini accanto
Apriamo questo spazio, inteso come tavolo di lavoro oltre che di confronto,
in un momento di particolare incertezza per i cittadini Rom, italiani ed
europei, presenti nel nostro paese e nelle nostre scuole.
I fatti di Napoli, le tante e diverse emergenze delle citta' interessate dalla
perdurante vergogna dei Kampi, gli episodi di intolleranza razzista, hanno
riempito le cronache di questo maggio colpendo anche quanti in questi anni hanno
lavorato e lavorano nella direzione dell'incontro e della interazione tra le
culture.
La scuola, che ha visto nascere proprio con i Rom, primi tra gli stranieri ad
aver avuto accesso allo studio, le tematiche dell'intercultura, e' stata in
questi anni il luogo principale di contatto e incontro tra una comunita' per
secoli discriminata e gli altri: genitori, insegnanti, coetanei, operatori del
sociale.
Contemporaneamente molte sono state le iniziative interistituzionali, le
strategie integrate sul territorio, le buone pratiche faticosamente messe in
atto spesso su sollecitazione diretta della scuola. Un bagaglio di esperienze
che ha coinvolto la didattica e la politica scolastica, ha conosciuto progressi
e fallimenti, consentendo comunque in molti casi il successo formativo.
Questo patrimonio vorremmo fosse conosciuto e socializzato affinche' diventi
rapportabile ad una nuova progettualita' che, anche grazie all'iniziativa
diretta della Comunita' Europea, si prospetti come significativa sul piano della
valorizzazione e della tutela della cultura e della lingua Rom, su un terreno da
tutti condiviso.
Agli insegnanti, alla comunita' Rom, a quanti in direzione costruttiva operano
nel sociale, e' rivolto l'invito ad intervenire, a diffondere l'iniziativa e
piu' in generale ad impegnarsi affinche' la promessa di Futuro formulata dalla
scuola sia affidabile, sicura, al riparo dai toni tragici di campagne razziste
ed efficacemente mantenuta.
http://www.didaweb.net/forum/index.php

I sinti: «Se ci sgomberano dai terreni dove andiamo?»
2008-06-04 di MAGDA BIGLIA -
BRESCIA - UNA FAMIGLIA DI sinti italiani ha
presentato denuncia ai carabinieri, perché la loro bambina nella scuola Montale
è stata fatta oggetto di ingiurie pesanti dai compagni e nel parco, dove va a
giocare con la mamma, è stata vittima di un lancio di sassi. «Non era mai
accaduto prima», dice sgomento il padre parlando di nuovo clima di intolleranza.
«Mia figlia è stata licenziata più di una volta non appena hanno scoperto che
dopo il lavoro tornava in una roulotte», racconta un altro padre.
IL PASTORE evangelico, ministro di culto sinto, Renato Henic, ha chiesto
inutilmente di poter sostare nei campi bresciani per portare la buona novella
alla comunità sinti. «Non capite che è attraverso la parola di Gesù che si può
migliorare il modo di rapportarsi alla società, si può instaurare un diverso
rispetto delle regole?», egli sostiene.
I SINTI CHE hanno casa da 20, 30 anni sui terreni che si sono comprati pensano
disperati, dopo l'annuncio di futuri sgomberi: «Dove andremo, non abbiamo i
soldi per pagare gli affitti altissimi né per comprare un terreno edificabile».
Ieri hanno avuto voce anche loro al convegno organizzato, con contributo Ue, dal
Cssi, Centro studi e servizi per l'immigrazione presieduto da Riccardo Imberti.
Si sono sentiti illustrare contrastati progetti sociali d’integrazione milanesi
e veronesi, si è ascoltata la voce di Nazzareno Guarnieri, un rom abruzzese che
si batte per il suo popolo.
HA PARLATO della situazione dell'Abruzzo, di Pescara in particolare dove i
nomadi, italiani e stranieri, vivono in case popolari, campi non ce ne sono.
«Noi non vogliamo vivere nei campi, chi lo ha detto?». «Non ci conoscete», ha
gridato Guarnieri accusando anche tutti coloro, associazioni, istituzioni,
amministrazioni, che si muovono sulla questione dei nomadi di farlo con un
grande assente, loro.
«CI SONO laureati, professionisti rom, perché si fanno solo progetti, buoni o
cattivi, sulla nostra pelle?». Il 18 maggio si è formata una federazione
nazionale di 19 associazioni, a cui aderiscono anche gruppi bresciani, rom e
sinti, assieme una volta tanto. «Faremo azioni eclatanti, scioperi della fame,
sit-in se non riusciremo a farci ascoltare».
DOVRANNO farsi ascoltare anche a Brescia, dove l'Amministrazione ha promesso la
chiusura totale dei campi entro due anni. «Vedremo cosa potranno fare», commenta
l'ex assessore Fabio Capra, non si possono usare i manganelli «ci vuole pazienza
e accompagnamento».
CONTRIBUTO DI ALEXIAN SANTINO SPINELLI
C’è un silenzio assordante in questo momento in Italia. Un silenzio
colpevole, delittuoso... Può portare a un genocidio culturale pericoloso che noi
Rom conosciamo sulla nostra pelle col nome di Porrajmos (divoramento), è
marchiato sulla nostra carne!! Un lancio di molotov su donne e bambini inermi
non punito dalla magistratura, e se fosse stato un Rom o un immigrato a
commettere un simile reato? Linciaggio o ergastolo? Anche questa è
discriminazione. Certo che il singolo che delinque va punito secondo le leggi
vigenti ma non si può colpevolizzare un popolo intero, è razzismo!!! Com’è
possibile che la situazione italiana è chiarissima all’estero visto il monito
del Parlamento Europeo al nostro governo mentre in Italia nessuno si accorge di
nulla? Non una sola voce autorevole di esponenti politici o ecclesiastici o di
intellettuali italiani s’elevata per condannare una simile barbarie!!! Silenzio,
silenzio tuonante! Silenzio
connivente! Un capro espiatorio utile e necessario costruito ad hoc grazie ad
un’informazione inquinata!!!!! Basta Pogrom!! Stop al razzismo!! No alla
xenofobia!! Stop alle mistificazioni!!!!
Ci sono fondi europei destinati all’integrazione delle comunità Rom, cittadini
europei, non utilizzati dai nostri governi facendo credere che l’integrazione
dei Rom in Italia sia gravosa per tutti gli italiani! L’opinione pubblica è
ignara ed inerme esposta a continui bombardamenti mediatici che intossicano di
pregiudizi! Alcune trasmissioni televisive o servizi giornalistici andrebbero
denunciati al Tribunale Internazionale dell’Aia per crimini contro
l’umanità!!!!! Ma c’è silenzio, un lungo e prolungato silenzio fino a
domenica 8
Giugno quando sfilerà un corteo antirazzista per le vie di Roma per gridare NO a
nuovi genocidi!!!!!!! Chi tace acconsente!!!!!!!
Ecco alcune miei suggerimenti in 9 punti per migliorare la situazione dei Rom in
Italia:
1) La sicurezza e la legalità vanno garantite a tutti. Rom e Sinti compresi.
Lanciare molotov è reato e nessuno è stato perseguito per averlo fatto. Nessuna
voce autorevole ha condannato realmente l’episodio. Solo all’estero si sono resi
conto della gravità della situazione dei Rom e Sinti in Italia
2) Ristabilire la legalità riguardo la palese violazione dei più elementari
diritti umani nei confronti delle diverse comunità romanès in Italia, costrette
a vivere in condizioni disumane e fortemente discriminate in netto contrasto con
la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
e con le normative europee ed internazionali.
3) Smantellare i campi nomadi che sono pattumiere sociali degradanti e
frustranti, centri di segregazione razziale permanente ed emblema della
discriminazione. I Rom e Sinti non sono nomadi per cultura. La mobilità è sempre
coatta e mai una scelta. Chi vive oggi nei campi nomadi ieri aveva le case in
Romania o nella ex-Jugoslavia. Il 70% della popolazione romanì in Italia ha
cittadinanza italiana e vive nelle case (l’arrivo risale al XV secolo)
4) Facilitare l’ accesso alle case popolari con pari opportunità o sviluppare
insediamenti urbanistici non ghettizzanti facilitando anche l’utilizzo dei
servizi pubblici. Favorire il più possibile l’accesso alla scolarizzazione, al
lavoro e all’assistenza sanitaria alle famiglie di Rom e Sinti più disagiate
5) Arrestare il processo di demonizzazione e di criminalizzazione di un intero
popolo. Sono i singoli che hanno un nome e cognome a sbagliare e che devono
essere puniti e non l’etnia di appartenenza
6) Promuovere la conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e della
lingua dei Rom e Sinti per combattere gli stereotipi negativi e favorire
l’integrazione. Attualmente si dà in 99% di spazio mediatico alla cronaca e l’
1% di spazio agli eventi culturali che pur si organizzano sull’intero territorio
nazionale (Festivals, concerti, mostre, esposizioni, convegni, rassegne
cinematografiche, concorsi letterari, etc). E’ chiaro che questa disparità non
può avere effetti positivi.
7) Prendere atto del palese fallimento dell’ assistenzialismo delle associazioni
di volontariato che si sono arrogate il diritto di rappresentare il popolo Rom.
Si sperperano annualmente centinaia di migliaia di Euro per progetti di scarso o
nessun valore per i Rom e Sinti
8) Creare una consulta in Italia di intellettuali Rom e Sinti che abbiano una
esperienza internazionale sulle problematiche concernenti la realtà delle
comunità romanès che possa favorire la mediazione nella risoluzione dei problemi
sociali e politici.
9) Favorire il più possibile il processo di integrazione a coloro i quali
dimostrano una chiara volontà di partecipazione sociale evitando di porre sullo
stesso piano chi merita e chi delinque. I modelli positivi devono essere
esaltati per essere una valida attrattiva per combattere l’esclusione sociale e
l’emarginazione
culturale
ALEXIAN SANTINO SPINELLI, MUSICISTA E DOCENTE DI LINGUA E CULTURA ROMANì
presso le UNIVERSITA’ DI CHIETI E DI TRIESTE
Presidente dell’Associazione Nazionale Thèm Romano
email: spithrom@webzone.it
http://www.alexian.it
Fotografie del 05/06/2008
Nessuna fotografia trovata.
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