Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 15/06/2008
Lettera aperta al Sindaco Cacciari
Gentile Sindaco, la ringraziamo per l’impegno che sta ponendo per la
realizzazione di un habitat dignitoso a favore delle famiglie Sinte veneziane.
Le polemiche che si sono sviluppate in questi giorni sono un’evidente
strumentalizzazione ad un problema a...
Lettera aperta a Santino Spinelli
Carissimo Santino, leggo la tue affermazioni pubblicate dal quotidiano la Nuova
Venezia (per leggere clicca sull’immagine): “il Rom Spinelli è contrario al
villaggio, anche se fosse d’oro sarebbe un ghetto”. Il tuo intervento mi pare
che eviden...
Venezia, i Sinti: "questo villaggio lo abbiamo accettato e concordato con la
giunta comunale oltre dieci anni fa"
Dal palco della manifestazione a favore del Villaggio Sinto a Mestre ieri hanno
parlato anche i diretti interessati: «Si sono accorti di noi dopo 40 anni»,
hanno detto alcuni cittadini veneziani di etnia...
Napoli, in solidarietà con i Rom
Il “Comitato Campano con i rom”, nato tre anni fa, riunisce associazioni laiche
e religiose, gruppi italiani e rom e rappresentanti della società civile. Il
comitato è nato da un profondo senso di indignazione per l’assenza di politiche
accoglienti e s...
Milano, si vuole negare ai Rom il diritto di manifestare
Il meeting convocato dal comitato antirazzista milanese per il 13-14 giugno sta
provocando reazioni provenienti da tutto l'arcipelago politico istituzionale.
Alleanza nazionale, Lega Nord, PD e Casa dell...
Dossier Caritas: «Rom e romeni più vittime che criminali»
In un anno il numero dei romeni in Italia è raddoppiato: ad inizio 2008 è stato
superato il milione di presenze. Lo stima la Caritas Italiana. All'inizio del
2007, la comunità romena regolare era stimata in 556mila; dopo un anno l'ip...
Roma, cerchiamo il Rom che ci ha salvato
Di lui non si sa niente. Né il nome, né dove vive. L´unica certezza è che
domenica ha salvato un´intera famiglia dal violento nubifragio che aveva fatto
impantanare l´automobile su cui viaggiavano una bambina disabile di otto anni...
Ue, le schedature dei Rom saranno oggetto di un'interrogazione alla Commissione
"Lunedì presenterò un'interrogazione alla Commissione Europea sull'ordinanza
inviata dal Consiglio dei ministri alle Prefetture italiane perché si verifichi
la compatibilità di tale ordinanza e del decreto che nomi...
Euro 2008, la Romania è pronta: "troveranno l'inferno"
“Gli azzurri devono attaccare, ma da noi lì dietro troveranno l'inferno. Gli
renderemo la vita molto difficile”. Così il rumeno Cristian Chivu lancia la
carica per la decisiva sfida di venerdì pomeriggio.
Italia - Ro...
Brescia, una storia di ordinaria discriminazione
“Non ti curo perché voi rom mi fate schifo”. E' la pesantissima frase con cui
una dottoressa dell'Asl di Brescia potrebbe aver negato le cure a una donna rom.
Per cercare di far luce su quanto sarebbe effettivamente accaduto i parlamentari
del Pd Paolo Cor...
Bergamo, la Mez invita tutti al convegno
La Chiesa evangelica sinta, M.E.Z., invita tutti i Cittadini di Bergamo al
Convegno religioso che si terrà dal giorno 10 al giorno 17 giugno 2008, presso
via Aria della Fiera Nuova. Tutti sarann...
Valeggio sul Mincio (VR), terraemoti: culture in festa
Anche quest'anno l'associazione culturale Humus, con il patrocinio del Comune di
Valeggio sul Mincio e la collaborazione del CESTIM e del cartello associativo
"Nella mia città nessuno è straniero", ripropone il festival di musica e cucina
del mondo "Terraemoti - cult...
Morte di uno "zingaro"
Togli pure la mano
dal tuo cuore di cuoio,
nemico sconosciuto:
non ruberò i tuoi miseri sogni...
Milano, incontro di discussione del “pacchetto sicurezza”
Su iniziativa del Coordinamento Rom è indetto un incontro di discussione del
“pacchetto sicurezza” giovedì 18 giugno 2008, ore 21.00, presso la Camera del
Lavoro di Milano in Corso di Porta Vittoria 43 (Sala Bozzi)...
Rom e Sinti, il decreto del governo Berlusconi
Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di
comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia (GU n.
122 del 26-5-2008) Il Presidente del Consiglio dei Ministri...
Udine, diversità paura sicurezza
“Diversità paura sicurezza” è il tema del dibattito organizzato dal Centro
interdipartimentale di ricerca sulla pace “Irene” dell’Università di Udine, con
il patrocinio dell’assessorato alla Cultura di Udine, che si terrà giovedì 19
gi...
Roma, mille voci contro il razzismo
Acli, Amnesty International, Antigone, Arci, Asgi, Cantieri Sociali, Cgil,
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Conferenza Nazionale
Volontariato Giustizia, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia,
Federazione Rom e Sinti Insieme, Fuoriluogo, Giuristi Democratici, Liber...
Da
Osservatorio sui Balcani

11.06.2008 scrive
Tanya Mangalakova [Български]
A maggio, sulla "Gora", in Kosovo, l'aria risuona di tamburi e zufoli. E' "Djuren",
la festa più sentita nella comunità dei gorani, slavi di religione islamica. Gli
emigranti ritrovano parenti e amici, per i giovani, veri protagonisti della
festa, è il momento di cercare la propria "dolce metà"
Foto di Tanya Mangalakova
Ermina ha diciassette anni. Bella come un quadro, vive tra la capitale
macedone Skopje e la cittadina di Petrich, in Bulgaria meridionale. I suoi
genitori sono gorani del villaggio di Brod, nella regione della Prizrenska Gora,
in Kosovo. La famiglia ha ereditato la professione di pasticcieri, tipica dei
gorani del Kosovo. Nel 2006 hanno aperto una loro pasticceria nel centro di
Petrich; prima lavoravano a Skopje, come fa almeno la metà degli abitanti di
Brod. Ermina studia a distanza in un istituto superiore di Skopje, e aiuta i
propri genitori in pasticceria. Suo fratello, Almir, 24 anni, è già famoso a
Petrich per la qualità del suo “burek”.
Per tutto l'anno Ermina ed Almir aspettano con impazienza che arrivi il mese di
maggio, quando sulla “Gora” si festeggia la grande festa di “Djuren”, il nome
con cui i gorani chiamano la festa originariamente dedicata a San Giorgio. Il 3
maggio i ragazzi viaggiano attraverso la Macedonia per andare a Brod, villaggio
dall'aspetto caratteristico disteso su un altopiano alle falde della Sar Planina.
E' il padre, Bilgaip, che rimane a Petrich per tenere aperto il negozio, dando
così l'opportunità ai giovani, che nel frattempo hanno riempito il bagagliaio
dell'auto fino all'orlo di vestiti all'ultima moda, di festeggiare “Djuren”
sulla “Gora”. Per tre giorni Ermina ed Almir sfileranno sul “corso” del paese,
indossando tutti i propri vestiti più belli. Sul “corso” nascono storie d'amore,
che di solito finiscono col matrimonio. E' “Djuren”!
"Djuren"
Donna gorana
“Djuren” è sicuramente la festa più importante, per i gorani, una festa che
unisce in modo eclettico elementi cristiani ed islamici. Dal 4 all'8 di maggio,
secondo un'antica tradizione, gli emigranti gorani tornano nei propri villaggi
della “Gora”, che durante l'inverno restano quasi disabitati. Ogni anni, in
questa occasione, la Sar Planina si riempie del suono di zufoli e tamburi, che
la trasformano, dandole un'atmosfera mistica, quasi fossimo in Tibet. Le donne
vestono i “noshni”, abiti tradizionali cuciti a mano. Aspettano tutto l'anno per
poter mostrare gli abiti, arricchiti da grosse monete d'oro. Ci si trucca per
ore, fino a che il viso non diventa una maschera preziosa.
“Djuren” comincia il 5 maggio, detto “travke”. Nella mattina di questo giorno si
raccolgono erbe (travke, appunto) che vengono poi immerse nell'acqua con cui si
lavano i bambini. Quest'anno a Brod c'erano due fidanzamenti ufficiali, il che
significa festa per tutto il villaggio. In serata, musicanti da Prizren hanno
suonato per alcune ore, sia nella parte superiore che in quella inferiore di
Brod. Le strette stradine fervevano di vita, giovani e vecchi ballavano lo
“horo” (o “kolo” ballo tradizionale comune in tutti i Balcani), sul “corso”
faceva mostra di se tutta la gioventù di Brod. I giovani che ancora non hanno
trovato una “verenica” (fidanzata) facevano mostra delle proprie possibilità,
spandendo denaro per far sì che i musicanti rom suonassero senza fine.
Il 6 maggio i gorani si danno appuntamento sui prati della “Vlaska”, località
vicina al villaggio di Vranista. Quasi ogni villaggio gorano ha un luogo
particolare dove festeggiare “Djuren”. Il 7 si festeggia in un campo vicino a
Rapca, il 9 a Brod, il 10 non lontano da Restelica.
Il 6 maggio sulla “Vlaska”
"Sul corso"
Il 6 maggio i gorani festeggiano all'aperto sulla “Vlaska”. Si raccolgono
ramoscelli di salice, si ballo lo “horo” al suono di tamburi e zufoli, si
arrostisce l'agnello. Nonostante il tempo brutto, anche quest'anno le ragazze e
le donne gorane hanno indossato i propri “noshni” e scarpe bianche abbellite da
migliaia di perline di vetro. Da Brod la gente è scesa prima in direzione di
Dragas per poi arrivare sulla “Vlaska”, dove il sole ha iniziato a far capolino
tra le nuvole. “Il 'corso' sulla 'Vlaska' è il più bello di tutta la 'Gora'”,
dicono convinti i gorani. Qui le giovani sfilano nei propri preziosi vestiti, ma
sempre accompagnate da un cavaliere, marito o fidanzato che sia. “Dal colore del
vestito”, raccontano le sorelle Javahida di Vraniste, “si può capire chi è
sposata e chi è libera”. Le donne sposate portano vestiti neri, quelle libere
invece indossano colori chiari, come fanno anche le ragazze fidanzate. Le donne
più anziane, come le sorelle Javahida, portano vestiti semplici, sempre neri. Le
donne più giovani impreziosiscono invece il proprio abbigliamento con seta,
broccato, ricami, ed indossano gioielli in abbondanza. Le donne gorane si
coprono la testa con la “basrama”, un grande e bello scialle, ornato anche
questo da migliaia di perline.
La tradizione vuole che le ragazze, durante il lungo inverno, tessano da sole
il proprio vestito, “per diventare da belle ad ancora più belle”. Oggi soltanto
una piccola minoranza ha conservato quest'arte. Vajda, 64 anni, ancora adesso
cuce e orna i “noshni”. Le giovani, comprano proprio da donne come lei. Un
vestito può costare anche più di mille euro, ma indossare gli abiti tradizionali
durante la festa di “Djuren” è obbligatorio. Le monete d'oro, anche queste parte
del completo da sfoggiare, vengono invece ereditate di generazione in
generazione. Vajda ricorda con nostalgia la propria giovinezza. Suo marito è
insegnante a Vraniste, sono sposati da 44 anni, quando ancora non c'era alcun
“corso” sul quale ragazzi e ragazze potessero scambiarsi sguardi ed innamorarsi.
“Il 'corso' è nato quando i giovani hanno cominciato a lavorare in città”,
racconta. “Dopo aver visto come si passeggiava a Belgrado, hanno portato qui
questa abitudine”.
La festa di “Djuren” è strettamente legata al modo tradizionale di vita dei
gorani: gli uomini in giro nei Balcani dove lavorano alla produzione artigianale
di dolci e “burek”, le donne a casa per badare ai figli. La tradizione vuole
quindi che a “Djuren” gli uomini tornino nei propri villaggi di origine, per
incontrare parenti ed amici. Gli scapoli, poi, tornano per trovare la propria
“dolce metà”.
Durante il periodo di festa, i caffè di Brod sono pieni di giovani. Anche oggi,
i gorani rispettano le antiche regole, che prevedono che alle donne non sia
permesso mettere piede in questi locali. Almir, come tutti gli altri giovani, va
a dormire solo a notte inoltrata, si sveglia tardi, cammina per le strade di
Brod come drogato di felicità. “Ho solo tre giorni a disposizione, e voglio
utilizzare ogni minuto, ogni secondo, per stare insieme ai miei amici. Viviamo
dispersi e lontani, chi a Skopje, chi a Nis, chi a Belgrado, chi in Bulgaria. 'Djuren'
e l'unico momento in cui riusciamo a riunirci tutti, e a stare insieme sulla
nostra 'Gora'”.
Da
Romanian_Roma
Bucarest, 9 giugno /Rompres/ - La Romania non può assumersi lei sola la
responsabilità di ciò che i cittadini della minoranza etnica rom fanno
all'estero, ha dichiarato lunedì a Bucarest il presidente rumeno, Traian Basescu,
durante una conferenza stampa congiunta col presidente finlandese, Tarja Halonen.
[Ndr: i Rom in Romania, secondo il censimento del 2002, sono stimati al 2,5%
della popolazione].
"La Romania non introdurrà mai delle restrizioni di circolazione per i suoi
cittadini. Tutti i cittadini potranno circolare in Europa e, fianco ai governi
degli stati dove i Rom [di Romania ndr] si stabiliscono, noi dovremo trovare
delle soluzioni", ha detto il presidente Basescu.
La problematica riguardante i Rom, la loro circolazione nello spazio
comunitario, ha costituito uno dei soggetti affrontati da Traian Basescu e Tarja
Halonen, durante i loro discorsi lunedì scorso a Bucarest. Secondo Basescu, la
Commissione Europea sta elaborando un documento per approntare soluzioni a
livello europeo.
Tarja Halonen da parte sua ha detto che la Finlandia può condividere con la
Romania la sua esperienza per quanto riguarda la situazione dei Rom.
"Anche noi, abbiamo una popolazione rom in Finlandia. Anche noi abbiamo
problemi da fronteggiare. Abbiamo acquisito parecchia esperienza per quanto
riguarda, per esempio, la situazione dei bambini rom che abbandonano la scuola.
Siamo coscienti che tutti i bambini debbano avere diritto
all'istruzione.
Concentriamo i nostri sforzi per portarli a seguire la scuola, ad imparare un
mestiere che fornisca loro i mezzi per vivere. La mendicità non è un mestiere ed
in Finlandia ci sono dei Rom rumeni che la praticano" ha dichiarato la
presidente finlandese.
Asserendo che la popolazione rom finlandese è assai meno numerosa, Tarja
Halonen ha proseguito: "Consideriamo pertanto che ci sono due aspetti principali
quanto alla situazione dei Rom. Assicurargli alloggio e l'accesso
all'istruzione, e noi agiamo in questo senso. La stessa cosa dovrebbe passare a
livello di comunità europea, dell'OCSE, occorre cercare soluzioni a riguardo.
Non possiamo accettare la mendicità che ci inquieta profondamente", ha
sottolineato Halonen. Da parte sua, Traian Basescu ha fatto conoscere
che la sua discussione avesse anche affrontato altri temi legati alla UE,
temi riguardanti il Kosovo, la zona del mar Nero o la sicurezza delle frontiere.
"Credo che l'esperienza della Finlandia in materia di buon governo sia
estremamente utile (...) Il sistema finlandese è il più efficiente per quanto
riguarda la scolarizzazione. Ci sono alcuni settori dove lo scambio d'esperienze
è molto importante", ha invece rimarcato il presidente Basescu. [Rompres]
www.Roumanie.com
Fotografie del 15/06/2008
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