Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 23/06/2008
Ricevo da
Maria Grazia Dicati
Al Ministro della Pubblica Istruzione MariaStella Gelmini
Egregio Sig. Ministro,
quale Presidente della "Federazione Rom e Sinti Insieme" e a nome mio personale,
appartenente alla minoranza Rom, mi rivolgo a Lei in qualità di garante e
responsabile del diritto allo studio nel nostro Paese.
Il clima di intolleranza che ha determinato in questi giorni gli episodi di
violenza condannati in primis dall'Unione Europea di cui l'Italia è paese
membro, deplorati anche da intellettuali, giornalisti, associazioni, comunità
Cristiane, singoli cittadini, attraverso petizioni e appelli alle più alte
cariche dello Stato e della Chiesa Cattolica, ricordano e reclamano la sicurezza
anche per gli stessi Rom e Sinti.
Sicuramente il gesto della ragazzina di Napoli, forse di etnia rom, ha fatto da
detonatore alle tensioni che covavano da anni, mettendo in moto una "giustizia
fai da te", montata ora dopo ora tra gente esasperata e stufa del degrado, ma ,
individuare nei gruppi sociali più deboli o nelle etnie più indifese il nemico
da prendere come pretesto per i problemi del momento, colpevolizzare interi
popoli, accusati di essere per loro stessa natura subdoli, violenti, pericolosi,
ci riporta a tempi di un nostro triste e funesto passato.
Siamo profondamente indignati per il comportamento di nostri concittadini che,
ci condannano, non per responsabilità e colpe individuali, ma spesso per la
nostra appartenenza etnica ignorando, le parole di un Grande come Primo Levi
"Non comprendo, non sopporto che si giudichi un uomo non per quello che è ma per
il gruppo cui gli accade di appartenere"
Siamo altresì indignati e preoccupati anche per tutti i Rom e Sinti in Italia da
moltissimi anni, sprovvisti della cittadinanza Italiana, difficile se non
impossibile da ottenere nelle condizioni in cui vivono, soprattutto ora.
Se l'attuale ondata , a mio avviso, irrazionale e pericolosa, scaturisce da una
frattura culturale profonda, non vorremmo che fossero colpiti anche i nostri
bambini, circa il 50% della nostra popolazione; sarebbe davvero insopportabile
scoprire che anche nella tutela dei minori e dei loro diritti universali,
esistono bambini di serie A e bambini di serie B.
Chiediamo a Lei di fare piena luce su quanto accaduto a una bambina Sinta di 8
anni a Brescia, oggetto di infamanti insulti da parte dei compagni di scuola e
che è stata bersaglio di lanci di sassi. mentre si allontanava con la madre,
Fatti come questo, purtroppo non unici e non primi, contribuiscono a fomentare
altro odio e altra violenza in un luogo che per sua natura e dovere
istituzionale non può essere che educativo e rispettoso di tutte le culture,
compresa quella dei Rom e dei Sinti.
Chiediamo a Lei di sollecitare i Dirigenti Scolastici, i Docenti e tutti coloro
che lavorano nella scuola, affinchè vigilino perché simili episodi non si
ripetano e non diventino ulteriore causa di abbandono scolastico da parte degli
alunni Sinti e Rom frequentanti le scuole del nostro Paese.
Ci auguriamo che soprattutto i Docenti, si sentano impegnati nel loro difficile
lavoro quotidiano e sappiano mettere in atto attraverso la loro etica
professionale tutte le strategie possibili per arginare ed impedire quanto
potrebbe accadere anche in loro presenza.
Siamo convinti che l'esempio e le idee di Don Milani siano più che mai attuali e
siano certamente condivise dai Docenti che hanno nelle loro mani il futuro dei
nostri bambini e di conseguenza anche il futuro del nostro Paese :
"Se mandate via i poveri dalla scuola non è più una scuola; è un ospedale che
cura i sani e manda via i malati, diventa uno strumento di differenziazione
sempre più irrimediabile."
La testimonianze di Rebecca, ragazzina Rom prodigio, un talento che ricorda il
grande artista Otto Mueller, sviluppato senza insegnanti, disegnando e
dipingendo all'interno di baracche o sotto i ponti, perseguitata da razzismo e
politiche intolleranti, o l'esempio del ragazzo Rom di quattordici anni che vive
in un campo nomadi della provincia di Cagliari, risultato il più bravo della
classe, per voti e condotta, costituiscono per tutti noi motivo di riflessione e
di condanna per quanti, in questo momento, sollecitano provvedimenti in
contrasto con i diritti dei bambini.
Molteplici sono le problematiche che impediscono ed interferiscono per una piena
e completa scolarizzazione dei bambini Sinti e Rom, problematiche che non sempre
la scuola da sola può e deve affrontare, in quanto sono di competenza di altri
Enti ed altre Istituzioni.
Per questo Le chiediamo di affrontare questa vergognosa piaga del nostro Paese
sia attraverso l'assunzione di responsabilità da parte di altri Ministeri, ma
anche attraverso il coinvolgimento degli stessi Sinti e Rom che in questi anni
hanno maturato la dovuta esperienza e competenza nel settore.
Nel ringraziare i Dirigenti e le Scuole che nell'Anno Europeo del Dialogo
Interculturale, hanno condiviso ed attuato il progetto Esmeralda per una
corretta conoscenza dei Rom e dei Sinti, desideriamo citare ancora una volta gli
insegnamenti di Don Milani :"Non dimentichiamo mai che il vero cantiere della
pace e della guerra siamo noi nel piccolo ambito dei nostri rapporti quotidiani.
Noi, come membri della specie umana, non siamo in condizione di continuare il
nostro percorso storico se non confrontandoci con la presenza dell'Altro come
tale".
La saluto con gratitudine
Federazione Rom e Sinti Insieme - Il presidente: Nazzareno Guarnieri
Ricevo da
Maria Grazia Dicati
MILANO - Una classe ghetto per bambini rom. O quasi. Succede alla scuola
dell´infanzia di via Magreglio a Milano. Il prossimo anno scolastico ci saranno
25 bambini rom, alcuni del vicino campo nomadi di via Triboniano. Di questi,
tredici finiranno in un´unica classe, con altri quattro bimbi stranieri e otto
italiani. Da qui la protesta del collegio scolastico: «Se il ruolo della scuola
è quello di promuovere un pieno e completo processo di integrazione, come può il
Settore educazione creare classi nelle quali c´è una presenza elevata di bambini
della stessa etnia e in cui gli stessi, anziché beneficiare di una sana e
serena integrazione, si vedranno maggiormente emarginati? Non sarebbe più
rispettoso per i bambini un´equa distribuzione in almeno due scuole?».
Una richiesta arrivata, sotto forma di lettera, all´assessore comunale alle
Politiche sociali e rilanciata dalla Cgil. «È giusto inserire i bambini rom
nelle scuole comunali, ma metterne così tanti in un´unica classe diventa una
forma di ghettizzazione, così non si costruisce l´integrazione», spiega Adriano
Sgrò, segretario cittadino della Cgil-funzione pubblica. La scuola di via
Magreglio ha quattro classi - che da settembre diventeranno cinque - e cento
bambini, tra cui molti figli di stranieri. Ma mai, finora, bambini rom. I 25 in
arrivo sono stati inseriti dalla Casa della Carità di don Virginio Colmegna (i
genitori hanno firmato il "Patto di legalità") che, in realtà, aveva iscritto i
bambini del Triboniano in cinque scuole della zona, per evitare alte
concentrazioni, e invece ha scoperto che il Comune ha dirottato la maggior parte
proprio in via Magreglio. La protesta delle insegnanti non è però una questione
di razzismo, anzi. «Non è che non vogliamo questi bambini - spiegano - ma è un
numero troppo alto, considerando che non abbiamo una formazione professionale
adeguata e mancano mediatori culturali e strutture».
Ora, dopo la lettera inviata all´assessore Moioli e dopo la denuncia della Cgil,
si aspettano risposte dal Comune. E fanno una riflessione amara: «Ci sentiamo
ancora una volta abbandonate nella nostra dignità di professioniste e di
lavoratrici. Dovremo affrontare una sfida come questa, senza nessun tipo di
aiuto e di sostegno da parte dell´Amministrazione che tanto parla di qualità del
servizio educativo e poco o nulla investe, riducendo i servizi a baby parcheggi
e a pura assistenza sociale. Ma il ruolo di noi insegnanti è ben altra cosa».
23-06-2008 La repubblica LUCA DE VITO ORIANA LISO
Ricevo da
Tommaso Vitale

ROMA (22 giugno) - Chi si aspetta uno stile silenzioso e senza sorprese cambi
passerella. Non c'è traccia nel Dna di Vivienne Westwood di quella pesante,
soffocante e sbiadita normalità. Sarà per l'aria rivoluzionaria respirata
accanto ai Sex Pistols al fianco del marito- manager della band punk britannica,
o per quell'inconsueta quanto invidiabile voglia di non ripetersi. Fatto sta che
madame Viv non si
arrende e dopo essersi battuta per i diritti civili aderendo alla campagna
Liberty creando t-shirt da collezione con lo slogan I am not a terrorist,
please don't arrest me, a Milano ha portato alla settimana della moda i rom.
Non solo la loro cultura tradotta in abiti per la collezione uomo
primavera-estate 2009, ma proprio loro. Sfilano modelli dalla pelle ambrata,
tatuaggi, sorrisi incastonati in dentature d'oro, catenoni e stampe floreali,
cachemire indiano, camicie a righe e pantaloni stretti e tirati. Resuscitato il
tartan westwoodiano di due icone come Cary Grant e Clark Gable, regalato
all'icona del fashion newyorkese Carrie di
Sex and City l'abito (sfortunato) per convolare a nozze con l'amato Big,
madame Viv è scesa in strada, ha respirato le atmosfere dei vicoli metropolitani
senza casa e si è lasciata affascinare dalla cultura dei nomadi. Cosa non
gradita a tutti.
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Ricevo da
Maria Grazia Dicati
La Federazione Rom e Sinti insieme promuove per il giorno 10 Luglio 2008 a
Roma alle ore 14.00 al Foro Boario del Quartiere Testaccio (a 700 metri
dalla stazione Piramide della Metro linea B) l’assemblea pubblica:
"Dosta… Basta … manipolazione e autoreferenzialità. Rom e Sinti: dialogo
diretto e ruolo attivo",
INVITA a partecipare Rom e Sinti, gli amici di Rom e Sinti, la società
civile ed i cittadini dell’Italia multiculturale e solidale per dire BASTA!
… alla discriminazione razziale verso Rom e Sinti, per CHIEDERE la piena
applicazione delle norme e dei principi Costituzionali, Europee ed
Internazionali, il rispetto della legalità e la sicurezza per tutte le persone,
nessuno escluso.
Individuare nelle minoranze Rom e Sinte il nemico da prendere come pretesto e
colpevolizzare una intera popolazione, accusata di essere pericolosi criminali,
ci riporta ai tempi di un nostro funesto passato, quando anche Rom e Sinti hanno
ingiustamente pagato con la perdita di vita umane.
La lettura dei dati dal punto di vista mediatico, individuale o politico,
incuranti delle conseguenze che le false dichiarazioni e l’agire
politico/mediatico hanno nella popolazione, sottolinea come la richiesta di
legalità sia una "maschera" che non collega più la causa all’effetto e che
genera insicurezza.
L’obiettivo dichiarato sembrerebbe quello di "garantire la sicurezza", ma spesso
l’effetto concreto è quello di aumentare inutilmente il tasso di percezione
dell’insicurezza e della paura civile senza risolvere il problema in modo
responsabile, ma sempre funzionale al proprio tornaconto mediatico, individuale
o partitico.
Le minoranze Rom e Sinte non hanno mai chiesto privilegi, ma LA NORMALITA’, cioè
i riconoscimenti democratici di minoranza, alla pari di tutte le altre
minoranze, ed essere protagonisti pensanti di una sicurezza sociale basata sulla
risoluzione non violenta dei conflitti e nelle relazioni sociali e culturali
aperte, responsabili e solidali.
La Federazione Rom e Sinti insieme dice BASTA! … DOSTA!...
Dosta! … illegalità, insicurezza
DOSTA! … al comportamento di quei cittadini, quei politici e quei media
che ci condannano, NON per responsabilità e colpe individuali, ma per la nostra
appartenenza etnica, senza conoscerci
DOSTA! … alle dichiarazioni pubbliche false, diffamanti e discriminanti
di tutti i rom e di tutti i sinti, che fanno da detonatore alle tensioni,
mettendo in moto una "giustizia fai da te", montata ora dopo ora tra gente
esasperata.
DOSTA! … al clima di odio razziale diffuso dai principali media italiani
contro le minoranze Rom e Sinte, con mistificazioni e falsità, senza alcun
diritto di replica alla rappresentatività Rom e Sinta, alla quale hanno sempre
negato la presenza attiva e concesso spazio mediatico a presunti esperti,
opportunisti senza scrupoli, che si sono arrogati il diritto di
autorappresentare Rom e Sinti
DOSTA! … alle soluzioni "differenziate", segreganti e discriminanti,
senza prospettiva di NORMALITA’, subite passivamente da Rom e Sinti
DOSTA! … all’indifferenza verso i Rom immigrati, costretti a fuggire dal
loro paese per la guerra, arrivati in Italia da moltissimi anni e ancora oggi
sprovvisti di documenti e della cittadinanza Italiana, difficile se non
impossibile da ottenere nelle condizioni in cui vivono, soprattutto ora
DOSTA! … ALL’ASSENZA di un dialogo diretto e di un ruolo attivo di Rom e
Sinti
DOSTA! … al "lavoro sporco" per frammentare e dividere Rom e Sinti.
DOSTA! … manipolazione, autoreferenzialità, assistenzialismo culturale
La "Federazione Rom e Sinti insieme" INVITA ad aderire e a partecipare
all’assemblea pubblica del 10 luglio 2008 a Roma con un caloroso appello:
a Rom e Sinti per rendere visibile la nostra numerosa presenza, per dare voce
alle nostre proteste e alle nostre proposte, per farci conoscere direttamente;
a tutte le persone Rom e Sinte che hanno usufruito di corrette opportunità per
"farcela", per non essere più costretti a nascondere e rinnegare la propria
storia familiare e personale per la paura della discriminazione razziale;
agli amici di Rom e Sinti per sostenere il dialogo diretto ed il ruolo attivo di
Rom e Sinti, per dire BASTA! … alle violenze e alle violazioni;
ai cittadini dell’Italia multiculturale e solidale per la piena affermazione dei
diritti e dei doveri per tutti, nessuno escluso;
alle organizzazioni della società civile per manifestare solidarietà alla
popolazione Rom e Sinta;
alle personalità e gli artisti Italiani ed Europei, per dire con autorevolezza
"NO alla discriminazione razziale, SI all’applicazione delle norme e dei
principi Costituzionali, Europee, Internazionali.
Federazione Rom e Sinti insieme
Per adesioni:
federazioneromsinti@yahoo.it
Per aggiornamenti sull’assemblea pubblica:
http://comitatoromsinti.blogspot.com
Programma provvisorio:
1° parte della giornata: assemblea pubblica con interventi diversi
2° parte della giornata: manifestazione culturale
Fotografie del 23/06/2008
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